nel mezzo del cammin

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nel mezzo del cammin
Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi
Teatro Stabile di Innovazione Firenze
NEL MEZZO DEL CAMMIN
CANTI E CANZONI DALL’INFERNO DI DANTE
spettacolo di Angelo Savelli
da “La Divina Commedia – Inferno” di Dante Alighieri
con Nicola Pecci, Andrea Bruno Savelli, Massimo Grigò, Marzia Risaliti
e la partecipazione di Sergio Forconi
arrangiamenti musicali a cura di Nicola Pecci e Francesco Sighieri
impianto visivo multimediale a cura di Mirco Rocchi
luci di Roberto Cafaggini
Durata dello spettacolo: 110 minuti (senza intervallo)
“Nel mezzo del cammin” è uno spettacolo che contamina la
grandezza immortale dei bellissimi versi di Dante con le immagini
della contemporaneità, i canti dell’Inferno con le canzoni di
quella musica che la Chiesa ha definito la musica del diavolo: il
rock.
Dante diventa così un giovane artista trentenne in crisi (“Nel
mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura”)
che questa volta trova il suo Virgilio non in un poeta della
letteratura classica, ma in un cantante di musica leggera.
L’inferno è un viaggio psichedelico, un viaggio iniziatico che
serve a esorcizzare le paure e il male che un giovane può ancora
oggi provare e temere. Le stazioni di questo viaggio sono la
disperazione, la passione amorosa, la tentazione del suicidio, la
diversità, il malaffare, la crudeltà, l’incognito… ma poi questo
viaggio nell’inferno dello “smarrimento” si apre alla speranza.
Alla fine di questo percorso, la Conoscenza di sé e del mondo si
apre alla Scienza, indicata come la strada maestra per uscire “a riveder le stelle”.
Lo spettacolo nasce dall’idea dell’universalità dei classici, della consapevolezza della capacità dei classici di
attraversare epoche e culture e riuscire a parlare, a distanza di tanti anni, alla sensibilità e ai cuori dei
contemporanei.
“Ero giovane quando mi avvicinai per la prima volta a Dante per obblighi scolastici. Ma subito diventò una
passione extrascolastica. Le mie immagini dell’Inferno dantesco di allora sono quelle di uno sceneggiato
televisivo in bianco e nero con Giorgio Albertazzi con tanto di naso finto a interpretare il divino poeta e,
soprattutto, le inquietanti illustrazioni del Dorè, anch’esse in bianco e nero, di una bellissima copia della Divina
Commedia che i miei nonni tenevano in casa insieme agli altri due unici libri di famiglia: “I promessi sposi” del
Manzoni e “Cuore” del De Amicis.
Ma la mia fantasia dantesca funzionava a colori in quegli anni di pop art e figli dei fiori, tra gli anni sessanta e gli
anni ottanta della provincia italiana.
Quando il pomeriggio, sul tavolo di cucina, sfogliavo le pagine dell’Inferno, sul mio giradischi facevo scorrere le
musiche che più mi appassionavano: i Beatles, i Rolling Stones, Fabrizio De Andrè, i Doors...; e le due cose, per
quanto lontanissime, convivevano perfettamente.
La vera cultura è sempre stata un mix di tradizione e contemporaneità. La vera cultura è sempre stata
contaminazione, dialogo tra culture, scambio e dono.
Ecco: i classici sono un dono, un regalo che la storia ci fa e di cui noi dobbiamo saper approfittare con
gratitudine.”
Angelo Savelli
SCHEDA DIDATTICA
Prima scena. Un attore tradizionale sta registrando per la televisione il terzo canto dell’Inferno (canto:
“Caronte”), perfettamente travestito da Dante, ed entra in conflitto con il giovane regista sovreccitato e
bislacco. Nello studio accanto un giovane musicista sta registrando le sue canzoni (“Jumping jack flash” dei
Rolling Stones) e la sua musica interferisce e disturba la lettura dantesca con esiti disastrosi.
Seconda scena. Il giovane regista licenziato, lasciato dalla ragazza, in crisi d’astinenza, nella solitudine della
sua stanza prova faticosamente a rileggere l’Inferno (“La selva oscura”). Come in un’allucinazione, il Virgilio
cantante viene ad offrirgli la sua amicizia e ad accompagnarlo in un viaggio poetico/musicale per risollevarlo
dalla sua prostrazione.
(Virgilio canta “Bridge over troubled waters” di Simon e Garfunkel)
Terza scena. In una sorta di albergo ad ore, il protagonista si lascia andare ai ricordi ed alle pulsione della sua
disgraziata esperienza amorosa. Riaffiorano i fantasmi dell’amore infelice (“Paolo e Francesca”) mentre il letto
e la stanza prendono fuoco. (Virgilio canta “Light my fire” dei Doors)
Quarta scena. In un sinistro parco metropolitano, il giovane si confronta con l’idea della morte con l’incontro
con un suicida (“Pier della Vigna”). Virgilio chiede indulgenza per lui. (Virgilio canta “Preghiera in gennaio” di
Fabrizio De Andrè)
Quinta scena. Lo stesso parco è nottetempo frequentato dai “diversi” che lo abbordano. Tra loro riconosce uno
dei suo amati maestri (canto: “Brunetto Latini”) il che lo fa riflettere sull’emarginazione, spesso anche
violenta, dei poeti scomodi e scandalosi come Pasolini, Penna e Lorca… (Virgilio canta “Strawberry fields
forever” dei Beatles)
Sesta scena. Un intermezzo burlesco per allentare la tensione. Ma non meno crudele. Viviamo in un mondo di
ladri ed imbroglioni. L’inferno dantesco ce ne indica molti. Tra loro “Gianni Schicchi”, diventato poi il
protagonista di una divertentissima operina di Puccini che qui rivediamo mentre si sostituisce ad un morto per
modificare il testamento a favore dei parenti e suo proprio.
Settima scena. La corruzione ed il malaffare si trasformano inevitabilmente in violenza. La farsa dei “soliti
ignoti” si trasforma nella macelleria pulp della crudeltà politica. (Virgilio canta “Nuntereggae più” di Rino
Gaetano)
Ottava scena. Il desiderio di fuga da questo inferno s’incarna nella sfida inevitabile con l’ignoto. (canto:
“Ulisse”). Il letto si trasforma in una nave che viaggia verso nuove terre tutte da esplorare anche se questo
comporta rischi imprevedibili. (Virgilio canta “Starman” di David Bowie)
Nona scena. Siamo nello spazio intergalattico di “2001 Odissea nello spazio”. Nel cielo navigano navicelle e
stazioni spaziali, sulla terra i personaggi della nostra storia si dedicano ad occupazioni umane più positive: la
medicina, la storia, la ricerca, l’astronomia… Anche il nostro protagonista è finalmente “uscito a riveder le
stelle” mentre il suo Virgilio canta in cielo “Starman”.
SCENA
CANTO
PERSONAGGI
CANZONE
IMMAGINE
1
Lectura Dantis:
Pene infernali
CANTO 3°
Caronte
“Jumpin jack flash”
dei Rolling Stones
Studi televisivi
2
Smarrimento
CANTO 1°
Dante e Virgilio
“Bridge over troubled waters” Loft trasandato del
di Simon e Garfunkel
regista
3
Bruciante passione
CANTO 5°
Paolo e Francesca “Light my fire” dei Doors
Camera con letto di
fuoco
4
Tentazioni di suicidio
CANTO 13°
Pier Della Vigne
“Preghiera in gennaio”
di Fabrizio De Andrè
Bosco sinistro
5
Maestri perseguitati
CANTO 15°
più Sandro Penna,
Pierpaolo Pasolini,
Garcia Lorca
Brunetto Latini
“Strawberry field forever”
dei Beatles
Campo di fragole
6
Lifting infernale
CANTO 25°
7
Un mondo di ladri
CANTO 30°
più Giovacchino
Forzano
8
Violenti
9
Sete di conoscenza e
rinascita
maschere
Gianni Schicchi
“Nuntereggae più”
di Rino Gaetano
Veglia funebre in bianco
e nero
Macelleria
CANTO 26°
Ulisse
e finale CANTO 34°
“Starman”
di David Bowie
2001 odissea nello
spazio