IL NUCLEARE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE

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IL NUCLEARE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE
IL NUCLEARE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE: DISCIPLINA
ATTUALE E POSSIBILI LINEE EVOLUTIVE.
RIASSUNTO
La tesi analizza due aspetti del nucleare nel diritto internazionale: l’uso militare e
l’uso civile di questa fonte di energia.
Il primo capitolo ricostruisce storicamente quanto avvenuto dopo lo scoppio della
prima bomba atomica nel 1945, trattando i primi tentativi di collaborazione in campo
atomico. Segue l’analisi dei trattati che hanno cercato di limitare la corsa agli
armamenti, tra cui il Trattato ABM, Anti-Ballistic Missile Treaty del 1972 ; il Trattato
SALT I, Strategic Arms Limitation Talks del 1972 e il Trattato SALT II, Strategic
Arms Limitation Talks del 1979 tra Stati Uniti e Russia, che cercano di limitare
l’aumento dell’arsenale nucleare delle due potenze. Seguono gli accordi Strategic Arms
Reduction Treaty , START I del 1991 e START II del 1993 e il Trattato
sull’interdizione completa dei test CTBT, Comprehensive Test Ban Treaty del 1996,
sempre tra Stati Uniti e Russia. Gli Stati cercarono di ridurre i loro arsenali, ma come si
vede dalla revoca unilaterale degli USA del trattato Anti-Ballistic Missile Treaty e la
sospensione dello Strategic Arms Reduction Treaty II, questi accordi non ebbero il
successo sperato.
Viene analizzato il parere della Corte internazionale di giustizia sulla legalità
della minaccia o uso delle armi nucleari del luglio 1996, con cui la Corte rispose al
quesito propostole dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1994,
con la risoluzione 49/75 K, in cui chiedeva: « Is the torea or use of nuclear weapons in
any circumstance permette under International law». La corte Internazionale di
Giustizia, dopo una attenta analisi, concluse che non disponeva di elementi sufficienti
«pour pouvoir conclure avec certitude que l’emploi d’armes nucleaires serait
nècessairemet contraire aux principe set regles du droit applicable dans les conflits
ames en toute circonstance». Concluse così con un non liquet, in quanto non ritenne che
esistesse una risposta unica e sicura, applicabile “in ogni circostanza”.
Nel secondo capitolo viene analizzato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare
del 1968, entrato in vigore nel 1970, e quanto questo sia ancora attuale. Il TNP fu il
primo trattato in cui si ebbe una vera cooperazione internazionale con una vasta
partecipazione di Stati nucleari e non, con l’obiettivo di definire degli obblighi per
impedire l’ampliamento dei paesi con armi atomiche. Non sempre, però, con il TNP si
sono riusciti ad ottenere i risultati prefissati e vengono analizzati, quindi, i casi della
Corea del Nord e dell’Iran: la Corea del Nord è l’unico Stato che finora si è ritirato dal
Trattato di Non Proliferazione nel 2003, e due anni dopo, si è dichiarato potenza
nucleare; l’Iran, invece, nel 2005, ha ammesso di aver sviluppato un programma
nucleare in clandestinità per quasi vent’anni in violazione con gli accordi con l’IAEA.
Nel terzo capitolo viene analizzato l’alto aspetto dell’energia nucleare: l’energia
nucleare civile, in particolare in Europa. Dopo una breve analisi dello sviluppo storico
della ricerca nucleare civile in Europa ed in Italia, viene analizzato il Trattato
EURATOM, concluso nel 1957, quando vennero firmati i Tratti di Roma che istituirono
la Comunità Economica Europea e la Comunità Europea dell’Energia Atomica o
Euratom. Il Trattato mira a contribuire alla formazione e allo sviluppo delle industrie
nucleari europee e a provvedere affinché tutti gli Stati membri possano trarre beneficio
dallo sviluppo dell’energia atomica, garantendo la sicurezza di approvvigionamento.
Allo stesso tempo, il trattato garantisce un livello di sicurezza elevato per la
popolazione, assicurandosi che le materie nucleari destinate a finalità civili non vengano
utilizzate per fini militari.
Viene affrontato il tema dell’energia nucleare civile in Italia, analizzando quanto
successo a seguito del referendum abrogativo del 1987 e il successivo tentativo di
ritorno all’utilizzo di energia nucleare, fermato ancora da un referendum nel 2011.
Infine, viene trattato il tema della sicurezza nucleare, in particolare riguardo alla
Direttiva 25/6/2009, n.2009/71/Euratom, direttiva del Consiglio che istituisce un quadro
comunitario per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari.