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Estratto da BRISINGR Terzo Libro del Ciclo dell Eredità by Christopher Paolini L'elfo sorrise, rivelando denti più aguzzi del normale. Io sono Blodhgarm, figlio di Ildrid il Bello . Presentò a turno gli altri elfi prima di proseguire: Portiamo liete notizie dalla regina Islanzadi; la scorsa notte i nostri stregoni sono riusciti a distruggere i cancelli di Ceunon. Persino mentre parliamo le nostre forze avanzano per le strade verso la torre dove Lord Tarrant si è barricato. Alcuni ci resistono ancora, ma la città è caduta e presto avremo il completo controllo su Ceunon. Le guardie di Nasuada e i Varden radunati dietro di lei alla notizia scoppiarono in grida di esultanza. Anche lei si rallegrò alla notizia, ma poi una sensazione di presentimento e di inquietudine attenuò la sua voglia di festeggiare, quando si immaginò gli elfi specialmente quelli forti come Blodgharm - invadere abitazioni umane. Quali forze soprannaturali ho scatenato? Si chiese. Queste sono davvero liete notizie disse E sono molto contenta di sentirle. Con la presa di Ceunon, siamo molto più vicini ad Uru'baen, e così a Galbatorix e al compimento dei nostri sogni . In un tono più personale, disse Confido che la regina Islanzadi sarà gentile con gli abitanti di Ceunon, con coloro che non amano Galbatorix, ma che non hanno i mezzi o il coraggio di opporsi all'Impero . La regina Islanzadi è gentile e misericordiosa con i suoi sudditi, anche se sono sudditi riluttanti, ma se chiunque osa opporsi a noi, lo spazzeremo via come le foglie morte prima di una tempesta d'autunno. Non mi aspetterei niente di meno da una razza antica e potente come la vostra. replicò Nasuada. Dopo aver soddisfatto gli obblighi di cortesia con ancora numerosi educati scambi di crescente banalità, Nasuada ritenne opportuno parlare della ragione della visita degli elfi. Ordinò alla folla radunata di disperdersi, quindi disse Il vostro scopo qui, se ho ben capito, è di proteggere Eragon e Saphira, ho ragione? La avete, Nasuada svit-kona. E siamo a conoscenza del fatto che Eragon si trova ancora all'interno dell'impero, ma che presto sarà di ritorno. E siete anche a conoscenza del fatto che Arya è partita alla sua ricerca e che ora viaggiano assieme? Blodgharm si sfiorò le orecchie Siamo stati informati anche di questo. E' una sfortuna che entrambi si trovino in tale pericolo, ma speriamo che nulla di male accada loro . Cosa intendete fare, dunque? Li troverete e li scorterete dai Varden? O resterete e aspetterete confidando che Eragon e Arya siano in grado di difendersi da soli dai tirapiedi di Galbatorix? Rimarremo come vostri ospiti, Nasuada figlia di Ajihad. Eragon e Arya sono abbastanza al sicuro finché continuano a evitare di farsi scoprire. Raggiungerli all'interno dell'impero potrebbe benissimo attirare attenzioni indesiderate. In tali circostanze, sembra meglio aspettare il momento giusto finché possiamo ancora fare qualcosa di buono. E' più probabile che Galbatorix attacchi qui, all'accampamento dei Varden, e se lo farà, se Castigo e Murtagh dovessero ricomparire, Saphira avrà bisogno di tutto il nostro aiuto per cacciarli. Nasuada ne fu sorpresa Eragon ha detto che voi siete tra i migliori maghi della vostra razza, ma avete davvero i mezzi per ostacolare quella maledetta coppia? Come Galbatorix, hanno poteri molto superiori a quelli dei cavalieri normali. Con Saphira ad aiutarci, crediamo di poter fronteggiare o vincere Castigo e Murtagh. Sappiamo di cosa erano capaci i Rinnegati e, sebbene Galbatorix abbia probabilmente reso Castigo e Murtagh più forti di ogni singolo membro dei Rinnegati, certamente non li avrà resi pari a lui. Da questo punto di vista, almeno, la sua paura del tradimento torna a nostro vantaggio. Nemmeno tre dei Rinnegati potrebbero vincere noi dodici e un drago. Pertanto, siamo fiduciosi di poter resistere contro tutti, tranne Galbatorix. Questo è rincuorante. Dopo la sconfitta di Eragon per mano di Murtagh, mi chiedevo se dovessimo ritirarci e nasconderci finché la forza di Eragon non aumenti. Le vostre rassicurazioni mi convincono che non siamo del tutto senza speranza. Potremmo non avere idea su come uccidere Galbatorix in persona, ma finché non abbatteremo i cancelli della sua fortezza ad Uru'baen, o finché egli non deciderà di volare su Shruikan e confrontarsi con noi sul campo di battaglia, niente potrà fermarci . Fece una pausa. Non mi hai dato motivi per non fidarmi di te, Blodgharm, ma prima che entriate nel nostro accampamento, devo chiedervi di permettere a uno dei miei uomini di toccare le vostre menti, per confermare che siete effettivamente elfi, non umani che Galbatorix ha mandato qui sotto mentite spoglie. Mi addolora avanzare una tale richiesta, ma siamo stati afflitti da spie e traditori, e non osiamo credere a voi, o a nessun altro, sulla parola. Non è mia intenzione offendervi, ma la guerra ci ha insegnato che queste precauzioni sono necessarie. Sicuramente voi, che avete circondato l'intera distesa di foglie della Du Wendelvarden con incantesimi protettivi, potete comprendere le mie ragioni. Perciò vi chiedo: acconsentirete a questo? Gli occhi di Blodgharm erano ferini e i suoi denti erano preoccupatamente affilati quando disse Per la maggior parte, gli alberi della Du Wendelvarden hanno aghi, non foglie. Esaminateci, se dovete, ma vi avverto: chiunque si vedrà da voi affidato questo incarico, dovrà fare molta attenzione a non scavare troppo a lungo nelle nostre menti, altrimenti potrebbe trovarsi privato della propria ragione. E' pericoloso per i mortali vagare nei nostri pensieri; potrebbero facilmente perdersi e non essere più in grado di tornare nei loro corpi. E nemmeno i nostri segreti sono aperti all'ispezione generale. Nasuada capì. Gli elfi avrebbero distrutto chiunque si fosse avventurato in un territorio proibito. Capitano Garven disse. Facendo un passo avanti con l'espressione di un uomo che va incontro al proprio destino, Garven si pose di fronte a Blodgharm, chiuse gli occhi, e aggrottò intensamente le sopracciglia mentre cercava la mente di Blodgharm. Nasuada si mordeva l'interno del labbro mentre guardava. Quando era bambina, un uomo con una sola gamba chiamato Hargrove le aveva insegnato come nascondere i propri pensieri dalla telepatia e come bloccare e deviare le lance acuminate di un attacco mentale. Lei eccelleva in entrambe le abilità e, nonostante non avesse mai avuto successo nell'entrare in contatto con la mente di un altro, aveva grande familiarità con i principi coinvolti. Perciò ora si immedesimava con la difficoltà e la delicatezza di ciò che Garven stava cercando di fare, una prova resa ancora più dura dalla strana natura degli elfi. Piegandosi verso di lei, Angela sussurrò Avresti dovuto affidare a me il compito di controllare gli elfi, sarebbe stato più sicuro. Forse disse Nasuada. Nonostante tutto l'aiuto che l'erborista aveva dato a lei e ai Varden, si sentiva ancora a disagio ad affidarsi a lei per affari ufficiali. Ancora per qualche minuto, Garven continuò i suoi sforzi, poi i suoi occhi si spalancarono e lui rilasciò il respiro con uno scatto esplosivo. Il collo e il viso erano chiazzati per lo sforzo e le pupille erano dilatate, come se fosse notte. Blodgharm, al contrario, appariva indisturbato; il suo pelo era soffice, il respiro regolare, e un leggero sorriso divertito danzava agli angoli della sua bocca. Ebbene? chiese Nasuada. Sembrò volerci un momento piuttosto lungo perché Garven sentisse la domanda, quindi il corpulento capitano dal naso storto disse Non è umano, mia Signora. Su questo non ho dubbi. Di nessun tipo. Compiaciuta e turbata, perché c'era qualcosa di inquietantemente distante nella risposta dell'uomo, Nasuada disse Molto bene. Procedete. Da quel momento in poi, Garven impiegò sempre meno tempo ad esaminare ciascun elfo, passando non più di una mezza dozzina di secondi sull'ultimo del gruppo. Nasuada lo tenne sotto stretto controllo durante tutta l'operazione, e vide che le sue dita diventavano bianche ed esangui, la pelle sulle tempie affondava dentro il cranio come i timpandi di una rana, e lui acquistava il languido aspetto di una persona che nuota sott'acqua. Avendo portato a termine il suo compito, Garven ritornò alla sua posizione dietro Nasuada. Lei pensò che era un uomo mutato. La sua originaria determinazione e ferocia di spirito era svanita nell espressione sognante di un sonnambulo, e mentre la guardava quando gli chiese se stava bene e rispondeva in un tono abbastanza piatto, lei aveva la sensazione che il suo spirito fosse lontano, vagando tra polverose radure illuminate dal sole da qualche parte nella misteriosa foresta degli elfi. Nasuada sperò che si riprendesse presto. Se così non fosse stato, avrebbe chiesto a Eragon o ad Angela, o forse ad entrambi, di occuparsi di Garven. Finché la sua condizione non fosse migliorata, Nasuada decise che non avrebbe più dovuto servire come membro attivo dei Falchi Notturni; Jormundur gli avrebbe dato qualcosa di semplice da fare, così lei non si sarebbe sentita in colpa per avergli causato ulteriori ferite, ed egli avrebbe potuto almeno aver il piacere di godere qualunque visione il suo contatto con gli elfi gli avesse lasciato. Amareggiata per la perdita, furiosa con se stessa, con gli elfi e con Galbatorix per aver reso necessario un tale sacrificio, faticò a mantenere un tono gentile e le buone maniere. Quando hai parlato di pericolo, Blodgharm, avresti fatto bene a menzionare che persino coloro che ritornano ai propri corpi non rimangono del tutto illesi. Mia Signora, sto bene. Disse Garven. La sua protesta fu così debole e inefficace, che quasi nessuno la notò, e servì solo a rafforzare il senso di oltraggio di Nasuada. Il pelo sulla nuca di Blodgharm si increspò e si rizzò Se ho mancato di spiegarmi in maniera sufficientemente chiara prima, me ne scuso. In ogni caso, non biasimate noi per quanto è accaduto, non possiamo porre rimedio alla nostra natura. E non biasimate nemmeno voi stessa, poiché viviamo in un epoca di sospetto. Lasciarci passare indisturbati sarebbe stato negligente da parte vostra. E increscioso che un così spiacevole incidente segni questo incontro storico tra di noi, ma almeno ora potete riposare tranquilla, fiduciosa di aver accertato le nostre origini e il fatto che siamo ciò che sembriamo essere: elfi della Du Wendelvarden. Traduzione a cura di Eleonora@LeNoire www.eragonitalia.it Excerpted from Brisingr by Christopher Paolini Copyright © 2008 by Christopher Paolini. Excerpted by permission of Alfred A. Knopf & Crown Books for Young Readers, a division of Random House, Inc. All rights reserved.