Sotto torchio il direttore di Tirreno Power
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Sotto torchio il direttore di Tirreno Power
IL SECOLO XIX savona / provincia MARTEDÌ 4 NOVEMBRE 2014 15 ACCELERAZIONE NELL’INCHIESTA SULLA CENTRALE DI VADO LIGURE PER DISASTRO AMBIENTALE DOLOSO Sotto torchio il direttore di Tirreno Power Salvi al procuratore Granero: «Del passato non so nulla. Il futuro? Vogliamo mettere a norma i due gruppi» Secondoindiscrezionitrapelateieri Massimiliano Salvi avrebbe gaSAVONA.Sulpregressononhapo- rantito l'impegno dell’azienda ad tuto rispondere, ma sulle recenti ammodernaregliimpiantiperadedecisioni di Tirreno Power ha for- guarsi alle normative, portando a nito al procuratore Francatonio garanzia anche gli impegni econoGranero e al sostituto Chiara Ma- mici. ria Paolucci, la versione dell’azien- Secondo un tema ricorrente negli ultimi mesi, però, Tirreno Power da. Massimiliano Salvi, direttore ge- avrebbe concentrato l’attenzione nerale della società proprietaria sulle eccessive restrizioni che imdellacentraletermoelettricadiVa- pedirebbero all’azienda di intervedo al centro di un a delicatissima nire in maniera rapida e soprattutinchiesta giudiziaria per disastro to finanziariamente sostenibile. ambientale doloso, è l’ultimo per- Nel corso del confronto con i magisonaggiofamoso-inordineditem- strati inquirenti il direttore genepo - a varcare la soglia dell’ufficio rale di Tirreno Power avrebbe parlato anche di un dellaprocuraalsetermine vita degli sto piano dopo il impianti prorogadirettore del dibile fino al 2020 partimento amnel caso venissero biente della Reautorizzati intergione, Gabriella venti innovativi e Minervini e i sinsoprattutto fattidaco Monica Giubili. liano e Alberto Il lavoro della maFerrando. gistratura attorno Come i personaggi alla fabbrica vadeche lo hanno prese non si ferma e ceduto,ildirettore mentre i cinque La centrale Tirreno Power di Vado Ligure spenta ormai da mesi su ordine della procura della Repubblica, è in attesa di una nuova autorizzazione generale di TirreMANAGER indagati vengono no Power è stato NEL MOMENTO “ignorati” dagli insentito come perterrogatori,asfilasonainformatasui PIÙ DIFFICILE re davanti al profatti, ma nelle olDOPO IL REBUS SUI TEMPI DI LAVORAZIONE, NUOVO OSTACOLO SULL’OPERA Salvi ha preso le redini curatore Granero tre due ore di facdella società nel pieno e al vice Paolucci cia a faccia il diridella bufera. Ieri ha detto sono coloro chiagente aziendale è a Granero che «i vincoli mati ad un ruolo stato sottoposto che ci sono stati imposti operativo: i sindaad una raffica di sono troppo restrittivi». ci, i dirigenti redomande sul pasgionali, il responsato e sul futuro VADO LIGURE. Il progetto del nuovo carbonile è l’opera. Ossia l’inaugurazione avrebbe dovuto essesabile della sanità della centrale. stato approvato nei giorni scorsi dalla conferenza re fissata nel marzo 2015. Ma poiché l’approvazione Di quello che è stato prima del suo pubblica dell’Asl 2, i tecnici del Midei servizi al Ministero dello Sviluppo economico, del progetto è arrivata solo nei giorni scorsi, e dato insediamento Salvi si è detto asso- nistero. ora però si aprono i complessi capitoli dell’aggiudicheèimpossibilecostruirelamaxistrutturainquatlutamente all’oscuro, mentre l’at- Insomma l’argomento Tirreno cazione dei lavori e dei tempi necessari. Esattamentro mesi, è probabile che nelle prescrizioni della tenzione si è concentrata sui piani Powerrestadigrandissimaattualite un anno fa Tirreno Power aveva infatti raggiunto nuova Aia venga posticipato tutto il cronoprogramfuturi e in particolare sulle pro- tà negli stanzoni della cittadella un accordo con il gruppo Demont per la realizzazioma. «Noi siamo pronti, stiamo solo aspettando il via giudiziaria savonese al punto che spettive di vita dell’impianto. ne ed il montaggio delle strutture, ma non si è più da parte di Tirreno Power con la formalizzazione «Vogliamo mettere i due gruppi a ieri pomeriggio si è tenuta una luntramutato nell’assegnazione vera e propria dell’apdell’incarico per fissare la data esatta dell’inizio dei norma-avrebberibaditoMassimi- ga riunione tra magistrati e consupalto. Tanto che ormai anche i termini dell’accordo lavori», aveva commentato un anno fa Fabio Atzori, liano Salvi al pool di magistrati che lenti della procura. Naturalmente sono scaduti. L’azienda valbormidese si sarebbe amministratore delegato di Demont. «Temo che ci nel marzo scorso ha chiesto il se- il contenuto è rimasto top secret, siano ancora molti ostacoli da superare, siamo ben dovuta occupare della fabbricazione e del monquestro dei gruppi a carbone VL3 e ma il segnale che si percepisce allontani dal poter iniziare i lavori. Anzi, essendo scataggio delle strutture del maxicapannone da quaVL4 - ma i vincoli che ci sono stati l’esterno è di un lavoro ormai viciduti i termini dell’accordo, al momento non siamo si 40mila metri quadrati. Un appalto del valore di no a conoscere la parola fine. imposti sono troppo restrittivi». neppure sicuri di avere l’appalto», ha spiegato ieri lo tredicimilionidieuro,cheperònonèpiùdecolla- Il carbonile della Centrale di Vado Fin troppo scontato immaginare La decisione ministeriale sulla stesso Atzori allargando le braccia. Intanto, in asto,mentrel’investimentocomplessivodapartedi che l’argomento caldo dell’incon- nuova Aia richiesta da Tirreno senza di segnali da Roma, Cgil, Cisl e Uil hanno inTirrenoPowerammontaacircaquarantamilioni tro sia stata la nuova richiesta di Power potrebbe rappresentare di euro comprendendo anche opere civili e mac- ra centrale termoelettrica di Vado-Quiliano han- detto per giovedì mattina un nuovo presidio davanti autorizzazione integrata ambien- una pietra miliare per la conclusiochinari (non inseriti nell’incarico a Demont). I ri- no fatto via via slittare la stesura del contratto ve- alla Prefettura di Savona. I sindacati avevano chietale e tutti i rivoli che ne derivano: ne dell’inchiesta della procura e la tardi nell’iter procedurale del progetto presenta- ro e proprio e l’avvio dei lavori. Ed ora, pur in pre- sto un segnale da parte del Governo nella questione sia per quanto concerne le prescri- notifica dell’avviso di conclusione to da Tirreno Power al Ministero dello Sviluppo senzadell’approvazionedelprogetto,ancoranon dei parametri troppo rigidi fissati dalla commissiozioni imposte dall’Ippc, sia per indagini. neAiaperlacentraleinvistadellariunionedel18noeconomico, a cui si è aggiunta in seguito anche la si sa quando potrà essere aperto il cantiere. quantoriguardalaricadutaintema [email protected] complessa questione del sequestro dei gruppi a Secondo le prescrizioni del 2012, Tirreno Power vembre. Ma non sono arrivate risposte certe. di occupazione. carbone, e infine le incognite sul futuro dell’inte- aveva a disposizione trenta mesi per completare G. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA GIOVANNI CIOLINA PARCO CARBONE, IL NODO DELL’APPALTO SCADUTI I TERMINI CON IL GRUPPO DEMONT L’INCENDIO ALLE FUNIVIE: TRA LE IPOTESI AL VAGLIO, ANCHE IL CORTO CIRCUITO Barche distrutte dal rogo danno e beffa per i proprietari Invitati dalla Capitaneria a rimuove i relitti: «Inquinano il mare» SAVONA. Oltre il danno, e il dispia- cere affettivo per non avere più la barchetta, anche la beffa. Ovvero il doverne rimuovere (a loro spese) al più presto i resti che galleggiano e quindi inquinano nello specchio acqueo nei pressi delle Funivie, all’altezza di lungomare Matteotti. Tra Savona e Albisola. Gli otto proprietari delle barche andate a fuoco domenica sera ieri sono stati invitati (“diffidati”) dal comando della Capitaneria a rimuovere e portare via quel che rimane delle loro imbarcazioni da diporto “mangiate” dalle fiamme. Stando alle normative di legge sono pericolosi cumulidirifiutidaportarealmacero,in discarica per il rischio di inquinamentodelmareneipressidellacalettavicinoaMondomarine.Dovecisono i posti barca dei diportisti della Lega Navale e della Nautica Savone- Una delle imbarcazioni distrutte dal fuoco se. Tra le cause all’origine del rogo ipotizzate al comando della Capitaneria (a condurre le indagini è il comandante Giulio Giraud) non viene esclusa la possibilità di un corto circuito, un problema elettrico. Forse una scintilla dovuta ad un surriscaldamento di un motore dopo un’uscita in mare. Ipotesi al vaglio degli uomini della Capitaneria come quella di un gesto vandalico. Voluto. Un tizzone accesso gettato su una delle imbarcazioni in legno. Una bravata. «Perilmomentononvieneesclusa alcuna ipotesi sulle cause, abbiamo fotografato i relitti e adesso aspettiamo gli esami tecnici sulle imbarcazioni» ha spiegato ieri Giraud dopo aver inviato una segnalazione preliminare alla Procura su quanto accaduto. Una segnalazione che per il momentononindicacauseoresponsabili. Non sarebbero state trovate neppure particolari tracce di inneschi. «Per il momento abbiamo diffidato gli otto proprietari delle imbarcazioni interessate dal rogo a rimuovere al più presto quello che rimane delle loro imbarcazioni. Un paio di barchesonocompletamentedistrutte». A. P. L’INCIDENTE DOMENICA IN PIAZZA ALDO MORO Bus investe anziana : le amputano un piede I vigili urbani cercano testimoni della scena SAVONA. I vigili cercano testimoni. Non ci sarebbero dubbi sul fatto che il piede le sia finito sotto e sia stato schiacciato da una ruota dell’autobus. Ma su come sia potuto succedere, per una manovra errata o azzardata dell’autista Tpl oppure per un’imprudenza dell’anziana donna, sono in corso indagini per viadeitantidubbiemersiedellepoche certezze da parte degli agenti della municipale intervenuti. A Giovanna L., savonese di 87 anni, ricoverata al “Santa Corona” di Pietra Ligure, è stato amputato ieri mattina il piede rimasto stritolato sotto la ruota. L’anziana, ieri pomeriggio, era scesa dall’autobus, alla fermata di fronte alla stazione ferroviaria, in piazza Aldo Moro. Erano all’incirca le 16 e 30. Poco dopo è finita sotto una ruota della corriera che le ha maciullato una gamba. I sanitari le hannoamputatol’artoalterminedi un delicato intervento chirurgico. L’anziana era scesa dall’autobus della linea 9, quella che collega Savona a Quiliano. La donna, secondo i vigili urbani impegnati a capire la dinamicadell’incidente, dopoessere scesa dal bus sarebbe ritornata versoilmezzoperaverdimenticato una borsa o un sacchetto. In quel frangente avrebbe perso una scarpa. È una delle ipotesi prese in considerazione al comando di via Romagnoli. Dove gli agenti hanno anche iniziato a visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona nei pressi della stazione ferroviaria di Mongrifone. La donna sarebbe poi scivolata finendo con una gamba sotto una ruota. Ieri le sue condizioni sono stateritenutecriticheatalpuntoda rendere inevitabile l’amputazione del piede. A. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA