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VIAGGIO IN
Africa
Viaggio nell’assoluto
NAMIBIA
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testi e foto di LAURA SOMMARIVA
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uio fitto. La pioggia sottile impregna la boscaglia sollevando
nuvole di vapore carico di odori
sconosciuti misti al profumo familiare della terra bagnata. La
jeep avanza paziente, caracollando sulla pista
sconnessa di terra bianca. All’improvviso il
fragore di un tuono. Profondo, inquietante. E
poi un altro e un altro ancora. Vicini, così vicini e bassi da far vibrare le viscere. E poi all’improvviso capisci. Non sono tuoni: questi
sono ruggiti. La jeep si è già fermata, il ranger
spegne le luci con cautela e scruta fra i cespugli. Poi le nuvole si squarciano e la luna entra
in scena facendo scintillare tre sagome argentee. Due leonesse e un leone a poco più di
dieci passi. Quando il ranger punta la torcia,
sei paia di occhi gialli si accendono. Fissano
nel vuoto per un attimo, incuranti e alteri,
prima di scivolare nuovamente nelle tenebre.
Il viaggio è solo all’inizio, ma dopo un’emozione così intensa potresti già tornare a casa felice. Cos’altro potrebbe accadere di più eccitante? E invece ti sbagli, perché la Namibia è
un paese da grande epopea, dove i colpi di scena si susseguono senza tregua e meravigliose e
incredibili avventure attendono dietro a ogni
angolo, proprio come nei romanzi di Wilbur
Smith. E, infatti, ce n’è già un’altra che aspetta.
Dopo il safari notturno all’interno dell’Ongava, grande riserva privata attigua all’ingresso Andersson del parco Etosha, al lodge è
pronta la cena sulla terrazza. Pochi tavoli, atmosfera stile “La mia Africa”, stufato di kudu
con polenta e due commensali un po’ insoliti:
mentre sorseggio un ottimo shiraz sudafricano, a meno di cinquanta metri due enormi
rinoceronti bianchi trincano placidi l’acqua
fresca della pozza. A questo punto l’adrenalina è alle stelle e, se non fosse per il bicchiere
della staffa con l’immancabile liquore di
Amarula, l’insonnia assicurata: chissà quali
emozioni aspettano domani all’Etosha.
Il parco nazionale, uno dei più famosi al
mondo insieme al Kruger in Sudafrica, deve il
suo nome all’immenso deserto salino (circa
5.000 kmq) originatosi 12 milioni di anni fa
da una laguna alimentata dal fiume Kunene.
Quando nel marzo del 1907, F. von Lindequist, governatore dell’Africa sud-occidentale
tedesca, lo proclamò riserva naturale, il parco
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Uno dei 200
esemplari di
leone che
vivono nel
Parco Etosha
Apertura:
poche gocce
di pioggia e le
dune del Namib
si tingono di
verde smeraldo
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NELLA TERRA DEI RINOCERONTI La Namibia vanta oggi una delle popolazioni di rinoceronti più consistenti di tutto il continente
africano. Oltre a numerosi esemplari di rinoceronte bianco (Ceratotherium simum), il dieci per cento dei rinoceronti neri d’Africa (Diceros bicornis ) vive nelle sue riserve. Una
specie a rischio di estinzione, cacciata dai
bracconieri a causa del corno (in realtà si
tratta di peli modificati), molto ricercato sui
mercati asiatici per le sue presunte proprietà
afrodisiache. La Namibia è stata una delle
prime nazioni a ricorrere al taglio dei corni
nel tentativo di fermare il bracconaggio e oggi, grazie a una paziente attività di reinserimento, i rinoceronti sono tornati particolar-
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mente numerosi nel Parco Nazionale dell'Etosha, dove vive stabilmente una colonia di
circa 300 esemplari, e nella vicina riserva
privata dell'Ongava (www.ongava.com), dove si trovano 20 rinoceronti bianchi e 15 neri. Nelle regioni del nord ovest, fra Damaraland e Kaokoland una piccola popolazione
di rinoceronti neri, adattatisi al deserto, vive
ancora allo stato selvaggio. E’ soprattutto in
quest’area che opera la “Save the Rhino
Trust” (www.rhino-trust.org.na), organizzazione non governativa nata nei primi anni Ottanta per volontà di Blythe, scomparsa nel
2005, e Rudi Loutit. Il loro progetto non è
mosso solo dalla volontà di salvare gli animali, ma anche di dare una nuova speranza
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alle popolazioni locali che vedevano nel
bracconaggio l'unica forma di sostentamento.
Grazie alle attività di protezione e soprattutto
all'introduzione del turismo in queste aree
(Kunene, Damaraland e Skeleton Coast), l'associazione è riuscita a ristabilire oggi una
popolazione di rinoceronti neri di 200 esemplari dai 20 del 1984. “Un tempo - spiega
un guardiano della riserva di Palmwag - l’unico modo per sopravvivere in queste aree era
il bracconaggio. Corni e zanne davano da
mangiare a interi villaggi. Adesso la protezione degli animali permette a moltissimi di
lavorare e di guadagnare, e così sarà anche
per i nostri figli, mentre con il bracconaggio
tutto questo non sarebbe mai stato possibile”.
Senso orario:
“attenzione alle
gazzelle”, uno
dei cartelli più
frequenti sulle
strade namibiane; safari nell’Etosha in jeep
scoperta; una
zebra con il
suo piccolo; rinoceronti bianchi nella riserva del’Ongava
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Etosha si estendeva per quasi 80.000 kmq, ed
era il più grande del pianeta. Nel corso dei
decenni i suoi confini mutarono più volte, fino ad arrivare nel 1970 a circa 23.000 kmq
dove oggi vivono 114 specie di mammiferi,
340 di uccelli, 16 di rettili e anfibi. Si dice
che in Namibia la stagione migliore per un
safari sia quella secca che va da maggio a ottobre, quando la vegetazione è bassa e la carenza
di acqua costringe gli animali a radunarsi attorno alle pozze. In realtà anche la stagione
umida, da novembre ad aprile, ha le sue attrattive, regalando cieli sconfinati e mobili,
cambi di luce mozzafiato e soprattutto lo
spettacolo impagabile dei cuccioli. Piccoli di
zebra con il pelo arruffato che sgambettano
incerti appiccicati al ventre della mamma,
giovani springbok che saggiano la propria abilità nel salto con la grazia maldestra tipica degli adolescenti, timide giraffine ancora malferme sulle lunghe zampe nodose che
occhieggiano fra le foglie di acacia.
Mentre esploriamo il parco, poco lontano
dalla pista un guazzabuglio di ali e polvere attira la nostra attenzione. Occorre il cannocchiale
per capire di che si tratta. La scena è drammatica: un gruppo di avvoltoi banchetta attorno
alla carcassa di una zebra. E’ morta da poco,
probabilmente di parto, e gli uccellacci si azzuffano per un posto in prima fila con il collo
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In senso orario: otarie del
Capo a Cape
Cross; i licheni
vivono sfruttando l’umidità
della nebbia
nelle aride distese attorno a
Swakopmund;
il faro, datato
1902, e le case
color pastello
fanno sembrare
Swakopmund
una cittadina
della Germania
del Nord
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glabro insanguinato e le lunghe ali spiegate.
Dolcezza e crudeltà, la natura ha le sue leggi, ma ormai è già tempo di muovere verso
ovest per raggiungere l’oceano Atlantico.
Lungo il tragitto il caldo è soffocante e gli
spazi così vuoti e immobili che solo la sagoma scura di qualche struzzo solitario sulla
sabbia abbagliante restituisce la confortante
sensazione di un paesaggio che cambia.
Quando ormai pensi di non poterne più, il
deserto finisce di colpo e ti ritrovi inebetito
fra le casette color pastello di Swakopmund,
una “tranquilla cittadina della Baviera” a due
passi dal Tropico del Capricorno. Ora il disorientamento è totale: il giorno prima leoni e
gazzelle, quello dopo foche, fari immacolati e
taverne sul molo dove gustare ostriche e
gamberoni freschissimi come nel Nord Europa. Che strana terra è mai questa?
E’ la corrente del Benguela, proveniente dall’Antartide con il suo carico di ghiaccio e di
plancton, che fa scendere le acque dell’oceano
fino alla temperatura di 12 °C, creando così
questo particolare habitat, ideale per le otarie
del Capo. Nere, lucide e ammassate come
grappoli di cozze, si sollazzano placide sulle
scogliere di Cape Cross, per nulla timorose
dell’uomo, nonostante da queste parti gli riservino purtroppo ancora qualche brutto
trattamento. Da novembre a febbraio si radunano qui per accoppiarsi e dare alla luce i
cuccioli, approfittando della generosità di
uno dei mari più pescosi del mondo.
La tranquilla città di Swakopmund, oltre
agli ottimi ristoranti (da provare il pesce fresco di “The Tug” vicino al molo) e a qualche
occasione di shopping, non offre grandi attrattive. Nuove avventure chiamano dalla famigerata Skeleton Coast, la temibile costa
degli scheletri, teatro di tanti naufragi.
Qui le strade sono più impegnative, diventando al limite del praticabile durante la stagione delle piogge, a causa degli impetuosi
torrenti effimeri che si portano dietro sabbia
e detriti scendendo dalle montagne. In queste
situazioni, sebbene per la maggior parte dell’anno ci si sposti senza problemi con normali
auto da strada, un veicolo 4 x 4 può dare
maggiore tranquillità. E se proprio le strade
diventano un problema, si può scegliere di
ammirare la Skeleton dall’abitacolo di un pic-
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Un minuscola
mongolfiera
“galleggia” nel
cielo in fiamme
sopra il Namib
Naukluft Park
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colo aereo a elica. Sorvolare le onde ruggenti
dell’Atlantico, sfiorare gli scheletri spettrali
dei relitti incagliati, per poi puntare sulle dune rosse, dritto al cuore del deserto namibiano, è un’esperienza che lascia un segno indelebile nella memoria. Di fronte a tanta
bellezza e immensità, ci si sente al cospetto
dell’assoluto. E quando al tramonto il Cessna
atterra sobbalzando sulla pista del lodge, lo
spettacolo del cielo fiammeggiante quasi ti
strappa una lacrima dopo tante emozioni.
Se l’alba è il momento migliore per fotografare il Namib, quando la luce del sole nascente
infuoca le dune delineandone nettamente le
cime, il punto di partenza ideale è il Kulala
Desert Lodge: abbastanza vicino e con un accesso privilegiato al parco, consente ai suoi
ospiti di varcare i cancelli sul fare del giorno e
arrivare per tempo a Sossusvlei, “il luogo dove
arriva l’acqua”. In questa enorme pozza secca,
circondati da altissime montagne di sabbia, gli
uomini sono come minuscole formichine che
arrancano sulle rughe del deserto più vecchio
del pianeta. Scalare i 360 metri di Big Daddy,
la duna più alta del mondo, fiacca le gambe
ma eleva lo spirito. I pochi che raggiungono la
sua cima possono contemplare lo spettacolo di
questo mare rosseggiante di sabbia infuocata,
portata dal fiume Orange dal deserto del Kahalari fino all’oceano, è da lì ributtata sulla costa dalla corrente del Benguela.
Non c’è un posto migliore per affidare al
vento, come vuole un’antica tradizione Herero, la metà di una foglia di Mopane. L’altra
metà la porterò sempre con me: prima o poi, si
dice, mi ricondurrà in Namibia.
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Sopra: il Namib è il deserto più antico
del mondo
Destra: Sossusvlei sulla cartina, dal “luogo
dove arriva
l’acqua” partono l’escursioni
alle dune
Sinistra: scalando Big Daddy
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NAMIBIA DA GUINNESS: è lungo l’elenco di meraviglie per questo incredibile
triangolo di terra dell’Africa australe che piacerebbe tanto alle Giovani Marmotte.
Hoba - il più grande meteorite del mondo, 55 tonnellate di ferro e nickel, scoperto nel 1920 nei pressi di Grootfontein, nel nord della Namibia.
Namib - in lingua nama il “luogo del nulla”, è il più antico deserto del pianeta, le sue dune arancioni si estendono lungo la costa atlantica per 1.600 km
Fish River Canyon - 160 km di lunghezza, 27 km di larghezza e 550 metri di
profondità, uno dei canyon più grandi del mondo secondo una leggenda boscimane è stato scavato dal serpente Koutein Kooru
Densità - grande 3 volte l’Italia con una popolazione di 1.5 milioni di persone, la Namibia è uno dei paesi meno abitati della Terra.
Quarzo - il più grande cristallo mai trovato è alla Kristall Galerie di Swakopmund.
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Senso orario:
le verdi vallate
settentrionali
del Damaraland viste dal
Vingerklip (il
“Dito di Dio”)
una colonna di
calcare alta 35
metri; ha circa
260 milioni di
anni questo
tronco fossile
della Foresta
Pietrificata;
particolare delle pigne di un
esemplare femminile di Welwitschia mirabilis, presente
solo in Namibia e in Angola
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Le donne Himba si cospargono di burro
e ocra per proteggersi dal sole
A destra: il cartello che indica
il Tropico del
Capricorno
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do allo stesso tempo partecipi le popolazioni
Viaggiatori in punta di piedi
"Questa è una terra incantevole e molto de- locali”. E dunque una vacanza per pochi, dalicata". Mister Gideon Shilongo, direttore del narosi, turisti Occidentali? “Non necessariaNamibia Tourism Board, siede nel suo ufficio mente, ma certo un’esperienza per viaggiatori
di Windhoek circondato dalla bellezza. Appe- e non turisti, ben informati e disposti a qualse alle pareti le immagini delle attrazioni or- che sacrificio per vivere una grande avventura.
mai famose in tutto il mondo: le dune rosse Ecco perché la maggioranza delle nostre strade
che si specchiano a sorpresa in una pozza di sono ancora non asfaltate. Per arrivare in certe
acqua piovana, lo scatto fulmineo di un ghe- zone delicate e remote, come il Damaraland o
pardo (la Namibia vanta una popolazione di la Skeleton Coast, ci vuole tempo e passione.
Una specie di selezioben 2.500 esemplaRiso, farina, vaselina, medicinali,
ne naturale. Un Paese
ri), il profilo statuario di una donna sorrisi, rispetto e voglia di comunicare. così grande e semidiHimba. Che tante
Oltre al permesso del capovillaggio, sabitato (la densità è
di 2 persone per chimeraviglie siano di
serve solo questo per incontrare
lometro quadrato) ha
ispirazione per digli Himba, una delle emozioni più ancora tanti tesori da
fendere dagli effetti
forti di un viaggio in Namibia
scoprire. Qualcuno
di un turismo troppreferiamo non pubpo aggressivo la natura e le 11 etnie di questa giovane nazione? blicizzarlo troppo, come il fascino antico degli
“Spero proprio di si - rassicura Shilongo - basti Himba, una popolazione Herero che per la
pensare che la Namibia, primo caso in Africa, maggior parte vive ancora secondo i ritmi anha inserito nella sua costituzione un articolo cestrali della pastorizia nomade. Come ufficio
per salvaguardare l’ambiente”. Trovare il magi- del turismo abbiamo scelto di non puntare la
co equilibrio fra la tutela della natura, il coin- nostra comunicazione su di loro, malgrado il
volgimento delle popolazioni locali e l’aumen- grande interesse dimostrato da tutti quelli che
to del fatturato, però, non è facile. “Per noi la visitano la Namibia. Non possiamo e non vorisposta è quella di un turismo di alto livello: gliamo impedire che le genti si incontrino, ma
piccoli numeri, strutture molto qualificate ed possiamo fare del nostro meglio perché questo
ecosostenibili, rispetto delle tradizioni renden- accada in punta di piedi”.
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infotravel
IN PRATICA
Forma di governo
Repubblica democratica, indipendente dal 1990, presidente Hifikepunye Pohamba
Dati geografici
Affacciata sulla costa atlantica dell'Africa del sud, confina
a nord con l'Angola, a nord
est con lo Zimbabwe, a est
con il Botswana, a sud e sud
est con il Sudafrica.
Lingua
Bwabwata ZAMBIA
National Park
Katima
Mahango
Etosha
Skeleton
Mulilo
Game
Reserve
National
Coast Park
Khaudom
Park
Game Reserve
Tsumeb
Waterberg
Plateau
National
Park
BOTSWANA
West Coast
Recreation Area Daan Vijioen
ANGOLA
Swakopmund
Walvis Bay
WINDHOEK
NAMIBIA
Sossusvlei
Namib
Naukluft
Park
Keeptmanshoop
Luderitz
OCEANO
ATLANTICO
Ai -Ais
Fish River Canyon
SUD AFRICA
Ufficiale è l'inglese ma tedesco e afrikaans sono largamente parlati, oltre ai dialetti La Namibia offre un’ampia varietà di sistemazioni: si
Turismo ecosostenibile
Moneta e documenti
Dollaro namibiano 1 NAD =
0.12 euro.Passaporto valido
almeno 6 mesi dalla partenza.
Per guidare occorre la patente
internazionale.
Elettricità e telefono
220 volt,spine tonde.Prefisso
internazionale +264.I cellulari
funzionano solo vicino alle città,si può noleggiare un satellitare per 5 NAD al giorno.
Fuso orario
+1h rispetto all'Italia con l'ora
solare, -1h con l'ora legale.
Cucina
La mania nazionale è il braai,
cioè carne alla griglia di ogni
tipo (dallo struzzo al coccodrillo,da provare alla Joe’s Beer
House di Windhoek).Vita dura
per i vegetariani:basti pensare
che qui invece delle patatine
sgranocchiano biltong,striscioline di carne essicata.
va dal campeggio spartano, al resort con bungalow e
barbecue in veranda, fino ai lodge superlusso. La “Namibia Wildlife Resorts” (www.nwr.com.na) pubblica
un opuscolo con 23 strutture situate all’interno dei
Parchi Nazionali e le Riserve Naturali reperibile presso
gli uffici di Windhoek (+264 61 2857200) e Swakopmund (+264 61 405 513). Qualsiasi sia la sistemazione è importante privilegiare le strutture che operano
nel massimo rispetto dell’ambiente e delle popolazioni
locali, favorendo così con le proprie scelte lo sviluppo
di un turismo ecosostenibile che porti ricchezza al territorio. Un esempio di questa nuova filosofia dell’accoglienza che coinvolge anche le comunità locali sono
il Doro Nawas (nella foto in basso), a circa 70 km da
Khorixas e inaugurato nel 2005 dal presidente Pohamba, e il Damaraland Camp, vincitore del premio
internazionale “Tourism for Tomorrow Conservation
Award 2005”, entrambi di proprietà della sudafricana
Wilderness Safaris (www.wilderness-safaris.com).
IN PRATICA
Salute
Nessuna vaccinazione obbligatoria.Attenzione alla malaria durante (ma non solo) la
stagione delle piogge nel Caprivi e nel Kavango. L’AIDS è
molto diffuso,
Clima
Il mese più caldo dell’anno in
Namibia è gennaio, poi cominciano le piogge (generalmente brevi scrosci intensi,
che possono dare problemi di
viabilità soprattutto nel Damaraland e nella Skeleton Coast). Da maggio ad agosto
stagione secca (18-25° di
giorno, forte escursione termica la notte). Le notti di luglio possono essere molto
fredde (pile e giaccavento in
valigia). Quando si parla di
clima umido è bene ricordare
che la Namibia è uno dei
Paesi più aridi del pianeta.
Numeri utili
Namibia Tourism Board
in Italia, tel. 06 45230032
[email protected]
Consolato della Namibia
Via Quintino Sella 4
Milano, tel 02 804041
Internet
www.namibiatourism.com.na
www.lanamibia.it
Letture
“Namibia” EDT Lonely Planet
22 euro, 4° edizione (2002)
“Meridiani Namibia”
editoriale Domus, 6.20 euro
“La spiaggia infuocata”
W. Smith - ed.Tea, 8 euro
Si ringrazia per la realizzazione del
servizio il mitico ranger Davide Bomben