c`è il robot Nuove frontiere Il "da Vinci"

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c`è il robot Nuove frontiere Il "da Vinci"
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LA PROVINCIA
MARTEDÌ 15 MARZO 2016
CulturaeSpettacoli
MASSIMARIOMINIMO
FEDERICO RONCORONI
Parlare d'amore
fa bene all'amore
Se non hai un amore,
tutto non è altro che finzione
Haruki Murakami
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Tel. 031 582311
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Rivoluzione in sala operatoria: c’è il robot
Nuove frontiere. Il “da Vinci” rappresenta l’ultima evoluzione nel campo della chirurgia mininvasiva
Affidabile ed altamente tecnologico. Numerosi i benefici: minor dolore post-operatorio, rapida guarigione
setto del paziente o del robot durante l’intervento. Grazie agli
incoraggianti risultati raggiunti
in quindici anni di attività, l’approccio robotico è in continua
espansione: nel 2014, gli interventi effettuati nel mondo sono
stati circa 570.000, con un incremento del 9% rispetto all’anno
precedente.
DANIELA MAMBRETTI
E’ affidabile, preciso,
altamente tecnologico e affianca i chirurghi di diverse specializzazioni, garantendo interventi incisivi, ma mininvasivi. È
il robot da Vinci che, nato negli
Stati Uniti nel 1999 e così chiamato in onore dello scienziato
italiano, rappresenta l’ultima
evoluzione della chirurgia mininvasiva, con un approccio altamente efficace, ma sempre
più rispettoso della complessità
anatomica del paziente.
Formazione necessaria
Il cuore del sistema
Utilizzata con comprovati risultati soprattutto in Urologia,
Ginecologia, Chirurgia generale
e toracica, la chirurgia robotica
offre numerosi benefici: minor
dolore post-operatorio e limitata perdita ematica intraoperatoria, minime cicatrici chirurgiche e una rapida guarigione che
consente di tornare al più presto
alle normali attività. «Il sistema
permette al chirurgo, che gestisce e coordina i movimenti del
robot, di avere un’eccellente visione del campo operatorio, un
facile accesso anche a anatomie
complesse, massima accuratezza del gesto chirurgico e un elevato livello di sicurezza per il paziente» – spiega Luca Bocciolone, ginecologo oncologo presso
l’Istituto Europeo Oncologico
di Milano e docente presso la
Scuola di Chirurgia Robotica
della stessa struttura.
Il cuore del sistema da Vinci è
la console, una postazione situata a breve distanza dal paziente: attraverso l’osservazione del monitor, il chirurgo ha
una visione tridimensionale del
campo operatorio come se vi si
fosse immerso, muovendo, invece, due piccole leve simili a
joystick e i pedali della console,
aziona i 4 bracci robotici posizionati sul paziente muniti di
Il robot da Vinci è nato negli Stati Uniti nel 1999
polsi in grado di ruotare di 360°
e può raggiungere aree anatomiche difficilmente accessibili.
I bracci alternano l’utilizzo di
strumenti chirurgici come pinze, bisturi e forbici miniaturizzati fino a 8 millimetri e sono dotati di telecamera per la trasmissione delle immagini: il robot
elimina il tremore fisiologico
della mano conferendo estrema
precisione a ogni movimento.
Un terzo elemento, il carrello
con l’unità centrale che gestisce
le immagini, completa il sistema
e consente agli altri operatori di
sala di seguire visivamente le diverse fasi e di intervenire su richiesta del chirurgo impegnato
alla console. «L’approccio mininvasivo, anche se avviene attraverso piccoli fori che forme-
ranno cicatrici trascurabili e
con un minor impatto estetico
rispetto alla chirurgia tradizionale a cielo aperto, consente,
tuttavia, di operare in sicurezza
anche in aree ristrette come lo
spazio pelvico e permette di affrontare patologie particolarmente delicate come quelle oncologiche» – sottolinea lo specialista.
Continua espansione
La gestione della complessità
anatomica è un obiettivo prioritario della chirurgia robotica,
infatti il da Vinci Xi – l’ultimo
nato – consente la chirurgia
multiquadrante, vale a dire la
possibilità di intervenire in differenti aree addominali, senza
la necessità di modificare l’as-
La scheda
• Sono 3.317 i robot da Vinci nel
mondo, dei quali 556 in Europa:
l’Italia, con 76 unità, è seconda solo
alla Francia che ne conta 86.
• In Italia, nel 2014, sono stati
effettuati più di 11.000 interventi di
chirurgia robotica, con un incremento del 20% rispetto al 2013.
• In Italia, le specialità chirurgiche
che maggiormente beneficiano
dell’approccio robotico mininvasivo sono Urologia, Chirurgia generale e Ginecologia.
• Vantaggi per il chirurgo: facilità di
accesso a anatomie complesse,
ottima visualizzazione, maggior
precisione del gesto chirurgico
• Vantaggi per il paziente: miglior
risultato estetico e dolore postoperatorio ridotto, minor sanguinamento, degenza più breve e
ripresa più rapida delle normali
attività.  FONTE: AB MEDICA
Lo spot che l’ha reso popolare
ma anche in numerosissimi Bmovie (comici, horror, spaghetti-western, commedie scollacciate).
Attivo anche nel doppiaggio,
Garrone presta la voce a numerosi personaggi di telefilm americani e compare anche in produzioni televisive (“Scaramouche”,” Il triangolo rosso”, “Lui e
lei”,“Un medico in famiglia”).
Nel 1983 Garrone ha interpretato nel film “Fantozzi subisce
ancora” il personaggio del geometra Calboni. In teatro, dal
1987 al 1991 collabora con la
compagnia di Antonella Steni.
Nel 1990 lavora al Teatro Sistina interpretando la commedia musicale “Aggiungi un posto
a tavola” nella parte della voce di
Dio. Dopo quasi sessant’anni di
Luca Bocciolone
I vantaggi
per chirurgo
e paziente
Addio a Riccardo Garrone
Da Fellini a teatro e tv
Il lutto
È morto all’età di 89 anni
Una lunghissima carriera
al fianco di grandi registi
La popolarità con gli spot
È morto in ospedale a
Milano l’attore Riccardo Garrone, 90 anni da compiere il prossimo 1 novembre. Impossibile
non ricordare il suo volto, che in
una carriera lunga più di 50 anni
è nella storia della commedia
italiana e arriva fino alle serie tv;
ha lavorato con registi del calibro di Fellini, Monicelli e Scola e
negli ultimi anni la sua popolarità era tornata a crescere con
gli spot pubblicitari. Nato il 1 novembre del 1926 a Milano, nel
1949 frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, e nello stesso anno esordisce al cinema con Adamo ed Eva di Mario Mattoli. È
lui per primo che ne intuisce le
qualità e lo sceglierà in seguito
per diversi altri ruoli, il primo
dei quali sarà l’ufficiale delle
guardie in “Due notti con Cleopatra”, del 1953. Nel 1950 aveva
iniziato a lavorare anche in teatro, prima con la compagnia
Gassman-Torrieri-Zareschi,
poi anche con la compagnia Morelli-Stoppa diretta da Luchino
Visconti; ma per tutti gli anni
cinquanta, sessanta e settanta
lavora intensivamente per il
grande schermo, comparendo
non solo in pellicole d’autore,
Tuttavia, anche se le prestazioni
del da Vinci si raffinano modello
dopo modello, aumentandone
efficacia e sicurezza, l’opportunità del suo utilizzo va valutata
in funzione di ogni caso specifico. Ciò presuppone che anche
l’attività formativa tenga il passo, poiché offrire ai pazienti l’opzione robotica, parallelamente
alla chirurgia tradizionale e alla
laparoscopia mininvasiva, significa attrezzarsi anche sotto
questo profilo. «Perché la chirurgia robotica sia sempre la
scelta più appropriata, non basta installare il robot e formare il
primo operatore che, a cascata,
trascini tutta l’équipe. Assistente chirurgo, ferristi, infermieri e
anestesisti devono essere altrettanto formati e aggiornati per
riuscire a lavorare con fluido affiatamento»-puntualizza Bocciolone. Per questa ragione,
l’Ieo si è dotato della Scuola di
Chirurgia Robotica finalizzata
alla formazione non solo dei chirurghi, ma di tutte le figure chiamate a prendere parte all’intervento condotto con il da Vinci.
Senza dimenticare, tuttavia, i
fondamenti della chirurgia tradizionale, perché, anche in presenza di massima sofisticazione
tecnologica, in caso di necessità,
chirurgo e assistenti devono essere veloci, flessibili e in grado di
operare con l’approccio più adeguato alla situazione contestuale del paziente, si tratti di robot,
laparoscopia o semplice bisturi.
attività, la sua popolarità è tornata a crescere con gli spot pubblicitari per Luigi Lavazza S.p.A.
nel ruolo di San Pietro, interpretato dal 1995 al 2014, in compagnia dapprima di Tullio Solenghi (1995-1999), poi di Paolo
Bonolis e Luca Laurenti (20002011) ed infine di Enrico Brignano (2012-2014). Nel 1998 interpreta il ruolo di Nicola Solari
nella serie televisiva “Un medico in famiglia”. Tornerà a indossare i panni di Nicola Solari nel
2004, nella quarta stagione di
“Un medico in famiglia”, ma
prenderà parte solo a due episodi. Nel 2010 presta invece la voce al malvagio orsacchiotto Lotso nel film “Toy Story 3 - La
grande fuga”.
Luca Arnaboldi