TEATRO ROMANO ARCAICO LINEAMENTI GENERALI
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TEATRO ROMANO ARCAICO LINEAMENTI GENERALI
La letteratura latina nell’età arcaica (alta e media repubblica, dal VI sec. a.C. alla morte di Silla, 78 a.C.) "IL TEATRO ROMANO ARCAICO" SCALETTA ORIENTATIVA1 1) DALLA SATURA ALL’EXODIUM ATELLANICUM Nel 240 a.C. Livio Andronico (v. scheda 4) introduce a Roma il teatro attico 2 più importante, tragedie e commedie del V e dell’inizio del IV sec. a.C. Avvento del teatro attico (detto anche alla greca) declino della satura (che non scompare però: sarà ripresa 50 anni dopo da Ennio e lascerà tracce nella commedia latina) (v. scheda 2/2a parte). Mestiere dell’attore disprezzato come attività da schiavi i liberi recitano per diletto, proteggendosi con maschere. Continuano a piacere i fescennini, spontanei e divertenti. Piace molto la farsa della città osca di Atella (in Campania), la fabula Atellana, per le stesse ragioni: essa eredita molti elementi della satura e dei fescennini. È rappresentata alla fine di una tragedia o commedia e detta perciò exodium3 Atellanicum; usa già maschere fisse (il Matto, lo Sciocco…) e nel linguaggio dipende molto dalla commedia greca. Diverrà un vero e proprio genere letterario (fine II sec. a.C.) © Parole chiave: teatro attico – satura – fescennini - fabula Atellana – maschere fisse 2) IL MODELLO TEATRALE GRECO TRAGEDIA GRECA DELL’ETÀ CLASSICA (V sec. a.C.): narra e rielabora i miti, perciò si mette in relazione con l’epica (Omero soprattutto): i personaggi sono quelli, illustri, del mito (re, nobili, eroi, dei, …) le storie scelte devono riguardare argomenti importanti (amore, guerra, legge, conflitto fra sentimenti e dovere, avidità e generosità, eroismo ecc.) e vanno sempre a finire male linguaggio alto molto originale la costruzione: la t. è costituita da prologo, parodo, più episodi separati lì’uno dall’altro da uno stàsimo, esodo I maggiori autori furono Eschilo, Sofocle, Euripide (v. sul testo). © Parole chiave: mito – epica - struttura della tragedia – i grandi tragici - stile illustre – evolve dal bene al male Questa scaletta è un esempio di metodo di lettura (comprensione e analisi) di un testo qualsiasi che dovete studiare (anche di altre materie): la scaletta deve servire per schematizzare, dare un ordine, ripassare velocemente; non è opportuno, in essa, scrivere tutto, ma è necessario scrivere delle parole chiave (o frasi chiave) in ordine logico e collegate fra loro; in questo modo una scorsa con lo sguardo vi permetterà di richiamare alla memoria i concetti chiave che avete studiato. Sia chiaro che si possono fare molti tipi di scalette o di mappe, e ogni ragazzo/a deve trovare la maniera che gli è più congeniale, ma intanto questo è un esempio, e non mancherò di farne altri. Per i richiami ad altre schede potete usare colori, link fra file (Menu Inserisci Connessione Intertestuale) eccetera. 2 Così detto dalla regione greca. 3 Exodium = esodo, uscita 1 TRAGEDIA LATINA: FABULA4 COTHURNATA Si chiama così quella ispirata alla t. greca, dai cothurni (calzari alti) indossati dagli attori delle t. (quelle delle commedie indossavano il soccus, un sandalo) Fu introdotta a Roma da Livio Andronico nel 240 a.C., con gli stessi argomenti di quella greca, ma con netta preferenza per il ciclo troiano (Enea, esule da Troia vinta dai Greci, era il fondatore della civiltà romana) Si trattava di rielaborazioni dei testi greci: precedenti latini non ce n’erano, e anche per il linguaggio tutto quello che era disponibile erano i testi ufficiali (elogia, annales, …: v. manuale e scaletta precedente) FABULA PRAETEXTA È la tragedia di argomento romano, così detta dalla toga praetexta, orlata di porpora, indossata dai magistrati più importanti solo nelle occasioni solenni Gli argomenti sono romani per destare un interesse più diretto: si parla di re e condottieri specialmente, meglio se antichi. Era giudicato molto male fare riferimenti all’attualità (si temevano i poteri personali di alcuni e quindi non si voleva esaltare nessuno che fosse in vita, perché non avesse la tentazione di farsi tiranno) Il linguaggio, oltre che ispirarsi ai modelli greci e alla coturnata, si ispira alla contemporanea epica romana e alla precedente epica greca. Ha anche gli stessi metri della coturnata. Il più importante poeta fu Nevio (v. scheda 5). © Parole chiave: le stesse della tragedia greca + fabula (= testo teatrale) – fabula cothurnata – fabula praetexta COMMEDIA GRECA nel V secolo, l’autore più importante è Aristòfane. La città in cui si rappresentano le c. è Atene. Struttura (modello aristofaneo): prologo, agone o confronto, episodi, esodo. Fino al 404 a.C. (sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso) gli argomenti sono politici, trattati con grande vivacità. Dopo il 404 la politica cede il passo ad argomenti meno ‘caldi’, riguardanti la sfera privata: la commedia perde un po’ di verve, ma acquista un interesse più vasto Struttura (dopo Aristofane) della commedia attica detta ‘di mezzo’: quella della tragedia, soprattutto di Euripide (il più attento ai sentimenti, anche alle debolezze, umane) Presenta una copiosa casistica di tipi umani (9 tipi di vecchi, 11 di giovani, 7 di servi ecc.) Parte da una situazione difficile e solo apparentemente insolubile. Può avere molti colpi di scena, soprattutto la fase più antica, mentre la commedia di mezzo e quella nuova (IV sec. avanzato) sono più interessate alle sfumature psicologiche dei personaggi e delle situazioni. Per risolvere le cose si fa ricorso a ogni tipo di trucco. © Parole chiave: Aristofane– struttura/e della commedia –- temi politici e/o sociali – tipi umani - relazione fra argomento e pubblico – area di diffusione– stile medio o basso – evolve dal male al bene 4 fabula = testo teatrale COMMEDIA LATINA: FABULA PALLIATA La palliata (il pallium era la mantellina corta degli attori maschi) tratta personaggi con nomi greci e ambienta l’azione in Grecia così sfugge alla censura e può esprimere più liberamente critiche a comportamenti vari e mettere in scena servi più astuti del loro padroni (cosa inconcepibile se i protagonisti sono romani!) i personaggi sono quelli di tutti i giorni nelle situazioni più varie e ingarbugliate i Romani inserirono musica e canto, che nella c. greca erano limitati a essere riempitivi i Romani non usarono le maschere da subito: anzi, Nevio, Plauto, Ennio (i più importanti scrittori di commedie: v. schede successive) amavano molto curare la mimica facciale: le maschere furono introdotte tardi usavano invece le parrucche, che segnalano età (bianca / nera) e condizione sociale (i capelli rossi indicano gli schiavi intelligenti), e altri oggetti con lo stesso scopo: armi, coltello da cucina, bastone ecc., vestiti, rigidamente distinti per classe (in bianco i vecchi e multicolori i giovani, , con colori brillanti i fortunati, straccioni gli sfortunati, in giallo le prostitute, con il mantello di porpora i soldati, in rosso scuro i poveri, i ruffiani in verde e i parassiti con un mantello sul braccio, e così via…) I tipi sono meno numerosi che nella commedia greca: senex assennato o brontolone, senex lepidus, adulescens, meretrix, leno, servus, ancilla, matrona, miles gloriosus (vanaglorioso)… Ci sono anche parassiti, cuochi e spie. E non mancano gli dei. Colpi di scena, smargiassate, scherzi e trucchi di ogni tipo sono alla base di questo teatro, che si ricorda bene delle sue origini (fescennini, fabula Atellana, satura) e vuole soprattutto divertire il pubblico, che partecipa allo spettacolo spesso urlando e mangiando. FABULA TOGATA Imita quella palliata, ma con ambientazione romana E’ sottoposta a rigida censura E’ meno vivace e fantasiosa Non ha grandi opere e autori © Parole chiave: quelle della commedia greca + musica e canto – dal volto scoperto alle maschere – altri oggetti di scena - tipi – fine: divertimento – pubblico – censura (fonte principale: Cultura e letteratura a Roma, a cura di M. Bettini, cap. 3 della I parte, pagg. 43-52)