Famiglie separate: il ruolo della comunità
Transcript
Famiglie separate: il ruolo della comunità
8 Attualità 20 NOVEMBRE 2011 Se ne parlerà il 26 novembre nel convegno del Cpf e del Don Calabria Famiglie separate: il ruolo della comunità eparazioni e divorzi. Fenomeni sociali che spesso vengono analizzati solo statisticamente, per determinarne, purtroppo, l’aumento. Ma dietro i numeri vivono persone e pulsa tanta sofferenza. Soprattutto se a far parte delle famiglie “sfasciate” ci sono dei figli. Proprio del problema dei minori coinvolti in situazioni matrimoniali difficili, si parlerà sabato 26 novembre, a partire dalle 9, all’Oasi San Giacomo nel convegno dal titolo “Famiglie divise: luci di speranza”. Ad organizzarlo il Centro diocesano di Pastorale familiare unitamente all’Opera don Calabria, padrona di casa della splendida struttura ospitante di Vago di Lavagno. Tra i relatori anche don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia cristiana, e don Antonio Mazzi, responsabile della Fondazione Exodus e dell’Università per la famiglia. L’incontro è rivolto in modo particolare agli animatori di pastorale familiare, dei gruppi sposi, ragazzi, adolescenti e giovani, dei corsi per fidanzati, e agli operatori dei consultori. In occasione dell’evento il superiore generale della Congregazione dei Poveri servi della Divina Provvidenza, pa- S dre Miguel Tofful, presenterà il progetto calabriano “Il colle per la famiglia” che avrà come sede la casa alta di San Giacomo. «A partire dallo scorso gennaio – spiega la psicopedagogista Maria Grazia Rodella – si è riunita nell’ambito del gioso e una religiosa e altri due laici che gravitano nell’ambito delle attività per la famiglia di don Mazzi, come l’Università». L’intento è quello di creare un punto di riferimento spirituale e formativo per la famiglia. «Vogliamo che sia un E all’ex Arsenale apre il Centro di ascolto L’impatto psicologico e pratico dell’arrivo di un figlio, la rata del mutuo che diventa sempre più pesante o semplici incomprensioni umane tra i coniugi: le cause che mettono in crisi le famiglie sono le più diverse e di differente gravità e non è detto che debba per forza finire male. A volte basta un consiglio o un minimo di supporto professionale per superarle. Proprio a questo serve il nuovo Centro di ascolto famiglie di recente inaugurato all’ex Arsenale, una struttura fortemente voluta dall’assessore ai Servizi sociali e alla Famiglia, Stefano Bertacco. «Si tratta di una struttura intermedia rispetto al classico consultorio Don Calabria una Commissione composta da alcuni membri dell’Opera: due laici, un reli- basata sul matrimonio cristiano – prosegue la dottoressa Rodella –. Intendiamo anche realizzare un centro di ascolto dedicato alle famiglie in difficoltà, ai separati e ai divorziati». Un campo nel quale la dottoressa Rodella da alcuni anni familiare – spiega Bertacco – che si occupa di casi che non sono già arrivati alla soglia del disagio o dell’emergenza conclamata con separazioni conflittuali spesso devastanti, specialmente se ci sono di mezzo dei figli». A questa prospettiva, che è sostanzialmente di prevenzione, lavorano a titolo completamente gratuito la nota mediatrice familiare Mirella Zamboni, ora in pensione; lo psicologo Yorgos Lazariotis. Già dal giorno della sua apertura, il servizio, che è completamente gratuito, ha ricevuto numerose richieste: «Sono già 15 le prenotazioni arrivate – riferisce l’assessore – un numero significativo se solo si pensa che a parte un comunicato stampa e gli articoli apparsi sui giornali non abbiamo fatto nessuna promozione specifica». Gli utenti del Centro non Centro aperto e accogliente per tutte le famiglie, pur proponendo il modello della famiglia Tra i relatori dell’incontro di San Giacomo di Vago, don Antonio Sciortino e don Antonio Mazzi rispondono necessariamente allo stereotipo della famiglia in disagio economico: «L’utenza è socialmente trasversale – conclude Bertacco –. Abbiamo certo i casi segnalati dalle assistenti sociali ma il considerevole numero di domande già arrivate testimoniano una volontà di mettersi in gioco che attraversa gli strati sociali. Tutti abbiamo a che fare con i grandi passaggi della vita, come l’arrivo dei figli o le difficoltà finanziarie, e tutti siamo alla ricerca di un modo per superarle. A volte un aiuto può essere prezioso per riuscirci in fretta e meno traumaticamente». L’accesso al Centro ascolto famiglie è libero e gratuito, previo appuntamento. Per informazioni telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 ai numeri 045.8078528/8055 o inviare mail a: [email protected] collabora con il Centro diocesano di Pastorale familiare. Insieme a mons. Franco Fiorio è uno dei facilitatori dei gruppi di condivisione dedicati a coloro che si trovano in situazioni di crisi coniugale o che stanno vivendo una separazione o un divorzio. «Nel giugno di quest’anno – prosegue Piero Dalle Vedove, presidente del Cpf – si è conclusa l’esperienza biennale del primo gruppo con cui abbiamo avviato il progetto. Pochi giorni fa hanno preso il via gli incontri del secondo gruppo. L’anno scorso, invece, il progetto è stato avviato nel Consultorio di Verona Sud, grazie alla disponibilità del padre carmelitano Mario Giusti e della dottoressa Michela Soardo. Stiamo attendendo la nascita di una terza realtà a Cerea». «Un’esperienza molto positiva – sottolinea Rodella –. Tanto che i partecipanti del primissimo gruppo hanno chiesto di incontrarci periodicamente per verificare e rinnovare il cammino realizzato. L’obiettivo non è quello di risolvere i M. Mar. don Antonio Sciortino don Antonio Mazzi problemi di coloro che vivono un fallimento matrimoniale, ma di abbassare il livello di conflitto per recuperare serenità in se stessi e nei confronti della vita». Serenità che poi si riflette nei rapporti con l’ex coniuge, soprattutto riguardo all’educazione dei figli. Non di rado quest’ultimi vengono coinvolti dai genitori nel loro reciproco scambio di recriminazioni. Un tema che durante il convegno affronterà Maria Luisa De Natale, pedagogista e prorettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. «Quando si parla di separazioni – afferma Dalle Vedove – glio diventa una fotocopia del padre o della madre con cui convive e si comporta come quest’ultimo nei confronti dell’altro genitore». «Come recita il titolo – conclude il presidente del Cpf – nel convegno non vogliamo limitarci ad un’analisi della situazione della famiglia oggi. Le luci di speranza vogliono essere tutte le forze che possiamo mettere in campo come comunità cristiana che non giudica, ma ascolta e si mette a camminare a fianco delle famiglie divise per aiutarle a riscoprire le proprie risorse e a riprendere fiducia» Circolo Unicredit Mercatino dei Gruppi di Volontariato Vincenziano Aperto nelle domeniche 4, 11 e 18 dicembre dalle ore 15 alle 19 Piazzetta Pescheria n. 14 - 37121 Verona Tel. e Fax 045 8008503 - Cell. 338 8301830 - 345 5007977 www.filateliabruni.com - E-mail: [email protected] spesso ci si dimentica dei minori. Invece nell’affrontare il problema bisognerebbe domandarci quali risorse possiamo dare come comunità civile e cristiana agli ex coniugi perché continuino ad essere buoni genitori anche quando non sono più sposi. Perché, anche questo ce lo dimentichiamo, come potranno concepire la vita di coppia, una volta adulti, bambini che hanno vissuto una vera e propria guerra familiare?». Conflitti che emergono con estrema sofferenza anche nei racconti di coloro che partecipano ai gruppi di supporto. «Si può arrivare anche alla sindrome di alienazione genitoriale – spiega Rodella – che si verifica quando un genitore esclude l’altro, anche senza rendersene conto e con motivazioni banali. Di conseguenza il fi- Un appello alla solidarietà viene lanciato ancora una volta dai Gruppi di Volontariato Vincenziano di Verona. Tutti possono dare una mano a chi è in difficoltà visitando venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 novembre dalle 10 alle 19, presso il Circolo dipendenti Unicredit di via Rosa 7, il mercatino dell’artigianato. Si tratta dell’esposizione e della vendita di una serie di oggetti originali di alta qualità, realizzati a mano dalle volontarie vincenziane, utili per il guardaroba e per l’arredo della casa (borse, decorazioni natalizie, decoupage, tovaglie, vestiti, collane e... tante altre belle idee). La San Vincenzo a Verona conta ben Elena Zuppini 12 gruppi interparrocchiali che lavorano a diretto contatto con i bisognosi, attraverso la distribuzione settimanale di 150 borse della spesa, grazie anche alla collaborazione con il Banco Alimentare, e il pagamento delle utenze e delle bollette. La San Vincenzo gestisce anche la Casa di Carità di via Prato Santo che distribuisce gratuitamente ogni giorno a pranzo e a cena un centinaio di pasti e fornisce indumenti ai bisognosi. La crisi economica ha purtroppo allargato le fasce di povertà ad una popolazione che prima viveva dignitosamente. Gli assistiti sono per la gran parte stranieri, ma negli ultimi tempi sono aumentati i veronesi in difficoltà perché hanno perso il lavoro o perché anziani che non riescono ad arrivare a fine mese. Per informazioni: Gruppi di Volontariato Vincenziano – A.I.C. Italia, Consiglio cittadino di Verona via Prato Santo, 15B; tel. 045.8342685-8341936; email: [email protected]