colora la tua estate - Quotidiani Espresso

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Lunedì
31 Maggio 2004
IL TIRRENO
Dietro la scrivania un’altra squadra
con dirigenti, tecnici e osservatori
L’
altra squadra del presidente. Quella che lavora dietro a un tavolo o diventa operativa nel rapporto società-giocatori, risolvere i problemi che sorgono
durante la stagione, o che deve mandare i suoi fidati osservatori sui campi delle serie inferiori alla ricerca di qualche
giovane promessa. Una squadra altrettanto funzionale e
incisiva.
Partiamo dall’amministratore delegato Roberto Spinelli il figlio del presidentissimo
che si occupa di faccende amministrative e appena trova
qualche spiraglio di tempo si
accoda al padre per seguire le
vicende amaranto. «Ho visto
diverse partite e mi sono sempre entusiasmato. Quella più
straordinaria e carica di emotività è stata vissuta nel derby con la Fiorentina. Mi ha ricordato i tempi di Genoa-Sampdoria», ha sempre sostenuto
Spinelli junior. E Silvano Siri un fidatissimo, vice presidente a pieno regime, sempre
in viaggio, auto o aereo, non
fa differenza».
Il “vice” di Spinelli non indossa il k-way giallo ma tiene
in tasca un talismano che rimane segretissimo. «Non lo
dico a nessuno. Ma porto con
me una cosa cui ci tengo tantissimo. E funziona». Sempre
Aldo
Spinelli
e, sotto,
Roberto
Piccini
A destra,
nella foto
grande,
Protti
con Silvano
Bini
con Aldo prima con il Genoa,
un sodalizio lungo quindici
anni e adesso da quattro stagioni con il Livorno. «Credetemi, questa promozione in serie A apppartiene al presidente. E’ stato premiato per la
sua programmazione e ha sa-
puto mantenere sempre un
equilibrio amministrativo e
umano. Io ho cercato soltanto
di stargli al fianco e mi sono
levato delle grandi soddisfazioni. Contento per la città
che dopo 55 anni rivede la serie A. Un premio per i suoi ti-
IL TEAM MANAGER
fosi». Il consigliere Roberto
Piccini che ha vissuto tutte
le tappe dell’avvento di Aldo
Spinelli. Anche lui ha visto
coronare un sogno che non
avrebbe mai pensato che si
realizzasse. «Ricordo benissimo quando insieme al sinda-
co Gianfranco Lamberti e a
Vezio Benetti abbiamo contattato Spinelli per riuscire a
portarlo al vertice della società dopo la crisi che si era
aperta con il duo Achilli-Deodati. I tempi sono stati anticipati. Spinelli è un presidente
intenditore e riesce a portare
avanti una società pur in mezzo a tutte le difficoltà che si
sono presentate nel calcio attuale. È stato un campionato
straordinario. L’ho vissuto in
maniera speciale. Spero che
Spinelli vada ancora avanti».
Nelle stanze della società operano il responsabile tecnico
Silvano Bini, il «grande vecchio» che Spinelli ha voluto
al suo fianco in maniera perentoria sapendo di poter contare su un dirigente superfidato. «La serie A è stata raggiunta per merito di tutti, senza distinzione. Quando si raggiunge un traguardo simile
non possiamo fare delle distinzioni». E Alessandro Bini nelle vesti di segretario generale che riesce a diremere
le questioni e affrontare i problemi contingenti, i collaboratori principali come Paolo
Nassi responsabile del materiale, Bruno Bini addetto alla biglietteria e al campo,
Paolo Guerrieri incaricato
delle relazioni con gli ispettori federali, l’addetto stampa
Paolo Naccarlo quello del
marketing Fabio Discalzi
per chiuede con gli impiegati
C. Martorella, D. Ticciati,
R. Pasquini, E. Piccini,
Francesco Gigli. Una squadra affiatata. Che non sarà
toccata.
IL MEDICO
Signorelli: «La ricetta? Sbagliare poco»
Un giovane emergente team manager. Elio Signorelli, genovese, 33 anni, ex calciatore del Genoa e dell’Alessandria è stato voluto dal presidente in un ruolo non facile, ricoperto in precedenza da Roberto Tancredi. Signorelli ha subito imparato la
lezione, ha intrepretato il ruolo calandosi nella mentalità dei giocatori e rimanendo al fianco del tecnico
Walter Mazzarri per metterlo nelle
condizioni ideali di lavoro. Elio Signorelli è andato pure in missione
all’estero, una specie di “inviato speciale” del presidente per valutare al-
cuni giovanotti emergenti. «Questo
mestiere mi piace, è impegnativo e
nello stesso tempo stimolante. Rimanere a contatto con la squadra e cercare di fare da trait d’union con il
presidente rappresenta un compito
delicato da svolgere con la massima
discrezione. La serie A è il frutto di
una seria programmazione e l’entusiasmo di una città è stato un deterrente per questo grande traguardo.
Adesso non possiamo fermarci. Lavorare sempre con il massimo impegno cercando di sbagliare il meno
possibile. E’ la nostra ricetta».
Porcellini, l’angelo custode degli amaranto
Signorelli
Porcellini
Lo staff medico ha dovuto
fare spesso gli straordinari:
con questa lunga e massacrante stagione iniziata nello scorso mese di luglio qualcosa doveva accadere e gli
infortuni avuti dai vari Doga, Fanucci, Balleri, Grauso, Vanigli, Pavarini, Protti,
Rabito sono stati complicati
e risolti con successo. Il
dottor Manlio Porcellini sta
con il Livorno da oltre due
lustri, in casa e in trasferta,
sempre al suo posto. «Il lavo-
ro non è mancato e questo
va messo nel conto di un
campionato anomalo. Siamo stati costretti a fare delle terapie di un certo interesse per ottenere i risultati
che volevamo. E ci siamo
riusciti». I giocatori che lo
chiamano anche di notte per
i problemi familiari e il
«doc» che si presta e corre
nelle famiglie. Al suo fianco
lo specialista ortopedico
prof. Lamberto Felli a Villa
Tirrena o nella clinica di Ge-
nova, ha dovuto effettuare
degli interventi chiurgici
non facile e sempre perfettamente riusciti. Opera preziosa da parte dei due massaggiatori Gian Carlo Conti
e Luca Lascialfari (passato
dalla Primavera alla prima
squadra) i quali hanno rivelato doti non comuni, una
coppia affiata e altamente
professionale. E non dimentichiamo i due magazzinieri
Rossano Bianchi e Massimiliano Lucignano.
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