Ferrari insieme a Fiorano - alta
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Ferrari insieme a Fiorano - alta
PRESIDENTE Avv. Goffredo Nardecchia DIRETTORE RESPONSABILE Michele Luigi Nardecchia Tel. e Fax 0773.692290 EDITORE Ass. culturale “Arte & Vita” Via Cairoli - Latina 2 ALTA VELOCITÀ Capo - Redattore Claudio D’Andrea Tel. 330.860389 Sito Internet: Sito: www.claudiodandrea.it Email: [email protected] STAMPA: Della Vecchia Tipografia - Litografia Via Maira snc - Latina Giornalisti e Collaboratori Federico Rocca - Elisa Finotti - Marianna Parlapiano Riccardo Giorgi Dina Tomezzoli Renato Pallotta - Consuelo Federico Galterio - Polan Elia Scaldaferri Claudio D’Andrea Ferrari: F40, F50, Enzo e la Ferrari insieme a Fiorano Il collaudatore storico del Cavallino Rampante prova le hypercar di Maranello a Fiorano Vederle tutte insieme, bellissime, per un colpo d’occhio straordinario, è il massimo per ogni appassionato; una serie di fotogrammi che lasciano a bocca aperta per via delle protagoniste di un filmato da antologia, quello che la Ferrari ha regalato ai suoi estimatori con la F40, la F50, la Enzo e LaFerrari. Un video in cui spicca anche la figura di Dario Benuzzi, collaudatore storico della Casa di Maranello, che ha avuto il privilegio di guidare, ma anche di partecipare alla genesi di auto così straordinarie. Il veterano dello sviluppo Ferrari dal 1969 racconta, in inglese, le impressioni che suscitano queste supersportive così diverse nel carattere. La prima a scendere in pista sul circuito di Fiorano è la F40, con i suoi 478 CV selvaggi grazie al turbo, un vero e proprio purosangue ancora oggi dal potenziale incredibile. Poi è la volta della F50, con 520 CV derivanti da un motore molto simile a quello di F1, tanto che le sensazioni di guida ricordano quelle di una monoposto. In seguito è il turno della Enzo e dei suoi 660 CV, che fanno da antipasto all’apoteosi, ovvero LaFerrari che, con 963 CV, rappresenta il massimo riferimento tra le “rosse” di tutti i tempi. Insomma, materiale da guardare, da ascoltare, per cogliere le sensazioni impagabili che i bolidi di Maranello più prestigiosi sono in grado di dispensare. Alfa Romeo Giulia: sarà costruita a Cassino La berlina del Biscione verrà presentata il 24 giugno e arriverà su strada in primavera Manca poco all’appuntamento del 24 giugno, segnato sull’agenda di ogni appassionato, che vedrà il debutto ufficiale della nuova Alfa Romeo Giulia. A distanza di circa un mese dal fatidico momento, arrivano altre notizie sulla vettura che ha il compito di risollevare le sorti dello storico marchio italiano. La produzione sarà affidata allo stabilimento di Cassino (FR), ma non ci sarà possibilità di vedere la vettura circolare su strada prima della prossima primavera: quando la nuova ammiraglia del Biscione lascerà la catena di montaggio per viaggiare nelle vie del bel paese. Comunque, i meno inclini all’attesa, potranno ammirare i primi 20 esemplari di prese- lare durante l’Expo. Si tratta di 20 auto realizzate nello stabilimento Maserati di Modena nella rie nel mese di luglio, quando massima segretezza. Insomma, il momento della nuova Giulia è quasi arrivato, ma nel camavranno la possibilità di circo- mino di avvicinamento al debutto ufficiale l’attesa cresce in maniera esponenziale. ALTA VELOCITÀ 3 Patente guida: arrivano i test per i disturbi del sonno Secondo una direttiva dell’Unione europea tutti gli Stati membri dovranno effettuare severi controlli prima di poter rilasciare o rinnovare la patente Entro il 31 dicembre 2015, tutti gli stati membri dell’Unione europea, compresa l’Italia, dovranno attuare la direttiva europea n. 2014/85/UE che impone dei rigidi controlli per i possessori di patente di guida che soffrono di disturbo del sonno, una malattia conosciuta in ambito scientifico con la sigla OSAS (sindrome delle apnee ostruttive del sonno). Le istituzioni del nostro Paese avranno quindi tempo fino alla fine di quest’anno per recepire la normativa europea in questione e stabilire le modalità per rendere obbligatori gli interventi diagnostici e terapeutici da imporre alle persone sospettate di soffrire di questa malattia. Stabiliti i criteri richiesti per il conseguimento dell’idoneità psico-fi- sica che permetterà di ricevere o meno la patente di guida, sarà possibile aumentare sensibilmente la sicurezza stradale. Con ogni probabilità, i soggetti a cui è stata diagnosticata la sindrome delle apnee ostruttive del sonno dovranno eseguire dei test obbligatori effettuati da medici specializzati e appositamente indicati per svolgere questa mansione. Uno dei problemi sarà proprio abbinare le richieste della direttiva con le esigenze burocratiche per il rilascio della patente, il pericolo verso cui si può andare incontro è infatti quello di ingolfare il sistema dei trasporti privati e pubblici. Scendendo nel dettaglio, la famigerata OSAS è una malattia respiratoria che ostruisce totalmente o par- zialmente le vie respiratorie, incidendo in modo particolarmente negativo sulla qualità del sonno. I soggetti che soffrono di questa malattia tendono ad avere dei colpi di sonno durante le ore diurne, con conseguenze che possono risultare particolarmente gravi se si è alla guida o se si utilizzano macchinari. Le crisi di soffocamento accusate durante le ore di sonno dalla persona affetta da OSAS non vengono percepiti da chi ne soffre e di conseguenza non vengono prese in considerazione, ignorando così il problema. Anche se si tratta di una malattia poco conosciuta, l’OSAS può esser facilmente diagnosticata e successivamente curata con delle terapie mirate. Secondo gli esperti, ben il 22% degli incidenti stradali è causato da problemi di sonnolenza accusati durante la guida e molti di questi dipendono proprio dall’OSAS. Questa malattia porta all’intera comunità un costo annuo di ben 1 miliardo di euro, tra spese dirette e indirette. Secondo le ultime ricerche, esistono ben 4.400.000 soggetti che soffrono sindrome delle apnee ostruttive del sonno e circa 2.000.000 accusano questa malattia durante le ore del giorno. Un’impresa leggendaria Agli inizi del Novecento c’era chi nutriva ancora dello scetticismo nei confronti dell’automobile, ma non mancavano le persone che in essa vedevano un utile e promettente mezzo di trasporto ed anche degli appassionati sportivi, che amavano cimentarsi a livello agonistico. Questi con molto impegno affrontavano percorsi meno agevoli e coprivano distanze maggiori, senza però aver ancora la possibilità di spingersi molto lontano. si lavorava alacremente per incrementare le prestazioni di quell’invenzione tanto innovativa, il futuro era roseo, ma al momento sembrava che l’automobile potesse fare cose grandi ma non straordinarie. Sensazionale fu però la notizia, 4 ALTA VELOCITÀ secondo la quale era stato progettato un “Raid”, che pareva il parto della più fervida delle fantasie. Correva l’anno 1907, allorché il giornale francese “Le Matin” informò i suoi lettori che avrebbe patrocinato un viaggio in auto da Pechino a Parigi, attraverso la Siberia, la Russia, la Polonia e la Germania. A tanti ciò sembrò follia allo stato puro, dato che coloro che avessero aderito, si sarebbero dovuti avventurare in lande sconosciute e impervie, con il rischio incombente di incorrere in pericoli di ogni genere. Tutto ciò a bordo di un mezzo che, pur presentandosi nel migliore dei modi, era affidabile fino ad un certo punto. Ad segue a pag. 5 segue da pag. 4 Un’impresa leggendaria essere sinceri, un’impresa del genere non sarebbe di poco conto anche in tempi come i nostri, eppure, più di un secolo fa, l’iniziativa del giornale francese non cadde nel vuoto. Tra coloro che l’accolsero con entusiasmo, ma io direi anche con una buona dose di incoscienza, c’erano pure due nostri connazionali: Luigi Barzini, brillante corrispondente del “Corriere della Sera” e il principe romano Scipione Borghese. Questi uomini, ai quali evidentemente non difettava l’intraprendenza, con la preziosa assistenza del signor Guzzardi, un meccanico che sapeva davvero il fatto suo, partirono da Pechino nel giugno di quell’anno a bordo di una vettura uscita dalla fabbrica torinese “Itala”. Alla gara partecipavano anche vetture straniere, inizialmente assai più quotate della nostra, ed invece fu proprio quella italiana a tagliare per prima il traguardo parigino, accolta trionfalmente soprattutto da “Le Matin”, che, grazie all’eco che la straordinaria impresa aveva suscitato, vedeva aumentare considerevolmente la sua tiratura. L’equipaggio aveva fatto ritorno sano e salvo, anche se i suoi membri erano assai provati da quel viaggio durato due mesi, tra innumerevoli difficoltà e peripezie. L’esito gratificante premiò il loro coraggio e la fiducia che avevano riposto in quel’automobile, che divenne un vero cimelio. Luigi Barzini, da ottimo giornalista qual era, nel suo “reportage” fece una dettagliata e pregevole descrizione di quel viaggio, che, principalmente per noi italiani, fa parte ormai della leggenda. Consuelo ALTA VELOCITÀ 5 Un incidente lo ha reso paraplegico, ma lui torna a vincere e fonda una scuola per piloti disabili Il coraggio dell’ex campione di moto rally Gianluca Tassi È stato il primo pilota disabile al mondo a vincere una gara in un campionato di rally, quello italiano, arrivando davanti ad altri cinquanta piloti. Il rally è infatti, uno dei rari casi nello sport in cui non esistono campionati o gare differenziate fra chi è disabile oppure no, tutti corrono insieme: la differenza la fa solo il cronometro. Per Gianluca Tassi, nato a Perugia, campione di motorally, prima dell’incidente del 2003, che lo ha reso paraplegico, tornare a vincere non è stato il solo grande risultato. Dopo l’abbandono delle corse in moto, Gianluca ha fondato l’associazione Uno di noi, che si prefigge lo scopo di restituire libertà e indipendenza a chi pensava di averla persa. Per riuscirci meglio, il pilota ed i suoi amici hanno creato l’Evolution driving school , in cui insegnano a guidare a chi credeva di non essere più in grado di farlo. I disabili possono acquisire la capacità di utilizzare solo i comandi al volante. Per chi ama il rischio, ci sono corsi di guida sportiva ed agonistica. Questa scuola è unica nel suo genere in Italia. «Dietro c’è tutto un lavoro psicologico – spiega Gianluca - La maggior parte delle persone che vengono da noi all’inizio è bloccata, è certa che non potrà mai riuscire a guidare di nuovo. Noi cerchiamo di far capire che i blocchi esistono solo a livello mentale ed è possibile abbatterli. Attualmente, i corsi di scuola guida promossi dall’associazione Uno di noi si svolgono sul circuito di Misano Adriatico, che li ospita gratuitamente. Vorremmo tanto rendere i nostri corsi itineranti e raggiungere i più disparati posti d’Italia». Da vero sportivo, il pilota perugino non si occupa solo di motori, ma ha anche progettato una handbike 4x4, diversa dalle altre, perché ha solo tre ruote e spera che il suo uso possa presto diventare una disciplina sportiva. Ferrari Enzo: la replica è da incubo È o non è la replica della Ferrari Enzo più brutta della storia? Cosa c’entra la Ferrari Enzo che potete ‘ammirare’ (e sottolineiamo le virgolette’) in foto con quella vera? Mistero della fede nella casa di Maranello, che ha spinto sin troppo oltre un appassionato californiano di tuning. L’individuo, residente nei pressi di San Francisco, è stato capace di realizzare una impresa più unica che rara, ovvero mettere a punto la replica della Ferrari più brutta della storia della caa italiana. Qualche integralista potrebbe addirittura parlare di affronto. Quel che sappiamo è che lo statunitense ha anche messo in vendita l’auto su Craiglist (Portale che ospita annunci relativi ad acquisti, vendite, offerte di lavoro etc.). La replica della Ferrari Enzo è descritta come una auto con apertura ad ali di gabbiano. Ma stentiamo davvero a capire cosa diavolo sia. La vettura (non ce la facciamo proprio a chiamarla Ferrari) sembra un pot pourri di parti raccattate qui e là senza una minima logica. Le prese d’aria presenti lateralmente sul tetto ed un Alettone posteriore sono letteralmente un obbobrio dal punto di vista del design. L’autore sostiene, inoltre, che l’auto sia stata ferma in garage per ben otto anni e che, nonostante tutto, servano pochi aggiustamenti meccanici per rimetterla in sesto. 6 ALTA VELOCITÀ Come spesso capita, questa replica della Ferrari è basata su una Pontiac Fiero (questa che abbiamo preso in esame è del 1986). Ha un motore da 92 cavalli con propulsore quattro cilindri. L’originale? 660 Cavalli con V12. Non è una differenza. E’ un altro mondo. Il prezzo, comunque, è abbordabile. Già, ma chi vorrebbe spendere (buttare) 5500 dollari (pari a 5mile euro) per una cosa del genere? Dalla rivista Motori.it Campoverde: 2^ tappa del Campionato Regionale di Autocross, i Vincitori Quella di sabato è stata davvero una gara avvincente, anche se sul Circuito Asal di Campoverde per la seconda tappa del Campionato Regionale di Autocross 2015 le emozioni si sono susseguite in una girandola di eventi che ha coinvolto tutti, grandi e piccini, pubblico e addetti ai lavori, regalando alla giornata un epilogo che nessuno si sarebbe mai aspettato. La giornata era iniziata nel migliore dei modi e, forse complice il caldo o la voglia di vacanze, l’umore dei piloti era davvero alto. La competizione, organizzata della scuderia Asal Racing ha visto in pista non solo i piloti provenienti da diverse regioni d’Italia, ma anche le giovani promesse dell’autocross pontino. I piccolissimi che avrebbero dovuto aprire le gare finali erano veramente elettrici e pronti a far veder quanto avevano lavorato nell’ultimo mese per essere all’altezza della pista. Ad aprire la prima delle due semifinali, subito dopo i tempi di qualifica intorno alle 18.30 il piccolo Ivan Brighenti 5 anni, Cristiano Brighenti 7 a bordo di fiammanti Quod e poi su prototipi rombanti Mattia Ruscito 5 anni, Davide Boggian 10 anni, Alessandro Spaziani 10 anni Alessio Ruscito 9, e Giuseppe Norelli 10. Poi è stata la volta dei grandi che, divisi per categoria hanno dato vita ad un’avvincente prima semifinale con non pochi problemi, fra i tanti, anche la rottura del motore del favorito della categoria A, Andrea Micheletti che, con la velocità e la precisione dei circuiti di formula uno ha effettuato l’intera sostituzione del pezzo durante la micro pausa fra la prima semifinale e la seconda. La macchina dell’autocross si è così rimessa in moto e la seconda semifinale è cominciata fra l’entusiasmo generale almeno per le prime due gare, quelle riservate alla categoria A e alla categoria B. Quando l’ultimo dei concorrenti ha preso la bandire a scacchi che simboleggiava la fine della gara e arrivata la terribile notizia, il giovane Matteo Marcon ha perso la vita in un assurdo incidente stradale ad un passo da casa, tutti lo conoscevano, e tutti conoscono la sua famiglia, un macigno piomba sulla gara. La direzione decide di finire la semifinale e di chiudere la gara. L’altoparlante ha invitato tutti a radunarsi sotto il tendone del punto ristoro e piloti, giudici, cronometristi, addetti ai lavori ma soprattutto il pubblico sono rimasti li, in religioso silenzio, a ricordare un ragazzo entusiasta della vita da adesso non sarebbe stato più li. La gara si è chiusa così, il massimo punteggio per la classifica del Campionato Regionale di Autocross 2015 per la categoria A è stato conquistato da: Alessandro Ruscito, Emanuele Di Rezza e Pierpaolo Caputo. Per la categoria B: Domenico Macera, Americo Norelli e Rinaldo Busanello. Nella categoria C: Fabrizio Fabri. Per la categoria D: Ruscito, Cristian Testani e Mariano Fiore. La prossima gara, questa volta Marco Mariani, Andrea Cinelli e Paolo Ricci. Nella del Campionato Italiano si correrà, sempre sul circuito di Campoverde, categoria D4: Alessandro Gizzi, Claudio Soldà e Sabato 12 settembre. Michele Giliberti. Per la categoria Kart Cross: CorDina Tomezzoli rado Soldà mentre per la Categoria Sport in vetta Foto di Fabrizio Melocchi alla classifica per questa tappa spiccano: Claudio ALTA VELOCITÀ 7 Continental: via ai test di “Taraxagum”, pneumatico a base di tarassaco Una gamma di pneumatici eco friendly per una sempre maggiore sostenibilità ambientale e una progressiva indipendenza dalle materie prime tradizionali Obiettivo: produrre pneumatici in maniera sempre più sostenibile, anche attraverso l’indipendenza dalle materie prime “tradizionali”. Ecco, in estrema sintesi, l’obiettivo che si pongono i tecnici Continental nello sviluppo di “Taraxagum”, Pneumatico sperimentale che viene realizzato con l’impiego del tarassaco (denominazione botanica Taraxacum) per la mescola del battistrada. Dopo un’anteprima, lo scorso autunno, all’Iaa 2014 di Hannover (l’Esposizione internazionale del Veicolo commerciale), in queste ore Continental comunica l’inizio dei primi test che saranno condotti su un’autovettura equipaggiata con questo tipo di pneumatico eco friendly. Un deciso passo in avanti - che si concretizza con la messa in produzione del primo WinterContact TS 850 P con battistrada realizzato interamente con gomma da radici del “Dente di leone” - verso un tipo di produzione ecosostenibile. Le prove su strada dell’autovettura equipaggiata con gli pneumatici invernali dal battistrada a base di tarassaco saranno condotti nel Centro prova Continental di Arvidsjaur (Svezia), dove l’azienda si occupa dei test relativi alle prestazioni dei suoi prodotti in condizioni prettamente invernali tra dicembre e aprile. Gli pneumatici Continental realizzati con l’utilizzo del tarassaco per le mescola del battistrada sono stati realizzati in collaborazione con il Fraunhofer Institute di biologia molecolare ed ecologia applicata (IME), il Julius Kühn Institute e la compagnia di selezione delle piante Aeskulap. L’obiettivo dichiarato a medio - lungo termine, per Continental, è fornire una concreta risposta ecologicamente, economicamente e socialmente valida al fabbisogno di gomma naturale, in modo da ridurre la pressione sulle piantagioni di alberi di gomma “tradizionali” ai Tropici. Per la coltivazione del “Dente di leone” vengono impiegati terreni abitualmente inutilizzati in regioni temperate europee - e quindi vicine agli impianti di produzione di Conti- 8 ALTA VELOCITÀ nental -, in modo da ridurre in maniera significativa i costi logistici e il loro conseguente impatto, in termini di movimentazioni e trasporti, sull’ambiente. Tempi alla mano, Continental si propone di promuovere l’impiego industriale della gomma di tarassaco e avviarne la produzione in serie nel corso dei prossimi 5-10 anni. La “Taraxagum”, gomma realizzata dal Dente di leone secondo la tecnologia messa a punto da Continental, fa parte di un progetto che, nel 2014, ha vinto il premio GreenTec Award, prestigioso riconoscimento in materia di ambiente ed economia, per la categoria Automobility. “Dopo molti anni di intenso sviluppo insieme al Fraunhofer Institute, siamo eccitati all’idea di vedere i primi pneumatici da Dente di leone sulla strada - dichiara Nikolai Setzer, membro dell’Executive Board di Continental responsabile della Divisione Tire - Per ottenere risultati di test il più possibile affidabili abbiamo puntato su pneumatici invernali per auto, che contengono una spiccata quantità di gomma naturale. Continuiamo a perseguire l’obiettivo di sviluppare pneumatici con la gomma da Dente di leone per essere pronti a produrli in serie entro i prossimi cinque-dieci anni”. Francesco Giorgi Intervista al pilota Giorgio Maria De Turris Questa volta il Trofeo Rally Lazio sbarca in provicia di Latina a raccontarsi è Giorgio Maria De Turris che rientra nel mondo dei rally dopo un periodo di stop. Ciao Giorgio, raccontaci dove vivi e quanti anni hai? Ciao a tutti. Ho 41 anni sono nato a Roma e vivo ad Aprilia. Lavoro nel settore della vigilanza privata a Roma. Quando hai iniziato la tua avventura nel mondo dei rally? Ho iniziato con il Rally di Roma nel 1994 poi ho partecipato alla Scuola Federale Csai, con cui ho collaborato anche in seguito, e ho proseguito fino ad oggi con questa mia grande passione. Chi è (chi sono stati)il tuo navigatore/pilota? Attualmente, e spero per molto tempo, “navigo” Virginia Giannantoni che è anche la mia ragazza. Ricordo, tra i molti piloti, con piacere Cangani, Bottacci, Lauri, Livio, Iannaccone, Oddo e il grande Coresi. Cosa ne pensi dei Rally nel Lazio? Cosa faresti per Migliorarli? Attualmente le gare sono prevalentemente nel Frusinate, meno male che ci sono loro, quindi sarebbe bello che si estendessero come anni fa anche in altre zone della regione. Migliorare… beh è un argomento davvero vasto…però una cosa voglio affermarla: rispettiamo di più i regolamenti e non parlo solo di quelli riferiti alle vetture. Ho visto “obbrobri” che per quelli della vecchia scuola (come me!) fanno accapponare la pelle. Cosa ne pensi del Trofeo Rally Lazio? Cosa consiglieresti per migliorare? Solo ed esclusivamente complimenti. Vieni invogliato a correre e trovo l’organizzazione davvero spettacolare. Davvero bravi. Per ora nulla da dire se non cose positive.(Grazie, Giorgio!) Qual’ è il tuo sogno nel cassetto? Fare il Col de Turini navigando Virginia…eheheh…con la neve però! Chi vuoi ringraziare? Ringrazio da sempre i miei genitori, miei primi tifosi. E poi ringrazio tutti coloro che mi hanno sempre dato modo di salire sulla pedana di partenza. Un ringraziamento particolare a Virginia che con la sua passione e determinazione mi ha dato modo di esaudire un mio grande desiderio. Prossime gare? Se possibile tutte quelle del TRL e se riusciamo anche qualcuna fuori zona. Elisa Finotti Multato perchè senza casco. Ma viaggiava in auto La surreale storia di Giancarlo che per errore si è visto arrivare una multa di 81 euro Ottantuno euro di multa perché viaggiava senza casco sulla sua moto Honda. Il problema, però, è che Giampiero, il 51enne protagonista di questa surreale storia, una moto Honda non ce l’ha mai avuta. A raccontarlo è lui stesso a il quotidiano Il Giorno: “Pensavo si trattasse di uno scherzo - ha rivelato al quotidiano poi ho capito che era tutta realtà e che quella sanzione, per una presunta infrazione commessa in viale Papiniano all’incrocio con via Modestino, doveva essere pagata. E mi decurtavano anche 5 punti dalla patente”. A quel punto non gli rimaneva che farsi annullare la multa anche se ha trovato non poche difficoltà: “Ho dovuto faticare parecchio - ha spiegato - ma alla fine hanno ammesso l’evidenza dell’errore ed è stata annullata. Sono sbagli inammissibili che non dovrebbero essere commessi”. L’errore a quanto pare, sembra riconducibile all’errata trascrizione della targa e così è stato il primo cittadino ad essere multato per aver viaggiato senza casco, in auto. Giovanni Mercadante ALTA VELOCITÀ 9 Maddison e l’impresa della moto sull’acqua Le spettacolari immagini della nuova impresa di Robbie Madison, il “moto-surf” tra le onde delle acqua di Tahiti Robbie Maddison, il professionista conosciuto nell’ambito del FMX, campionato di motocross freestyle americano, oltre che controfigura sul grande schermo di Daniel Craig in “007 - Skyfall” si è cimentato in una impresa a dir poco spericolata: una sorta di motociclismo sull’acqua. Cambiando la gomma posteriore della moto e aggiungendovi un paio di mini sci d’acqua sia davanti che dietro la moto, è riuscito a trovare il modo di correre ad ogni velocità sia sulla terraferma che sull’acqua. In sella alla sua due ruote si è così cimentato nel moto-surf sulle acque di Tahiti. Il risultato della sua impresa è stato ripreso da queste immagini mozzafiato: Giovanni Mercadante Alfa Romeo: il nuovo SUV entrerà in produzione nel 2016 L’inedito SUV della Casa del Biscione condividerà pianale e propulsori con la Giulia Il rilancio del marchio Alfa Romeo continua spedito, come confermato dallo stesso Sergio Marchionne in occasione della conferenza del Gruppo FCA , dedicata all’analisi dei risultati economici del secondo quadrimestre di quest’anno. Dopo la presentazione della Giulia, gli uomini della Casa del Biscione sono già impegnati nello sviluppo relativo al secondo modello firmato Alfa Romeo, rappresentato dall’atteso SUV che entrerà in produzione nel primo trimestre del prossimo anno per debuttare sul mercato entro la fine del 2016 Conosciuto con il nome di progetto “949”, l’inedito SUV Alfa Romeo verrà realizzato sulla nuova piattaforma modulare denominata “Giorgio”, utilizzata anche dalla Giulia e capace di ospitare sia la trazione posteriore che quella integrale. L’inedito modello apparterrà al segmento “D” dei SUV, entrando in diretta concorrenza con vetture del 10 ALTA VELOCITÀ calibro di Audi Q5, Bmw X3 e Mercedes GLC. Il debutto sull’importante mercato americano avverrà invece all’inizio del 2017, inoltre nella conferenza con gli investitori, Marchionne ha specificato che 2 dei 5 miliardi stanziati per il rilancio dell’Alfa sono stati spesi per sviluppare e realizzare la piattaforma “Giorgio”, i propulsori e l’aggiornamento degli stabilimenti dove verranno assemblate le vetture. Francesco Donnici Guida autonoma: nel 2020 le auto andranno “da sole” in autostrada Lo sviluppo della tecnologia Bosch in tema di guida autonoma: un impegno che cresce di pari passo con le esigenze del mercato La guida autonoma non è mai stata così vicina. Le attuali tecnologie automotive, relative ai sistemi di ausilio alla guida, permettono alle Case auto e alle aziende di componentistica la formulazione di un primo, concreto traguardo, che viene fissato al 2020. Per quella data, le vetture saranno in grado di affrontare viaggi autostradali in modalità completamente automatica. Tuttavia, oltre all’affinamento delle tecnologie, tutto sta a superare qualche ostacolo normativo in questo senso. Una conferma arriva in queste ore da Bosch, Gruppo leader nella fornitura mondiale di tecnologie e servizi automotive, e dalla sua Divisione Mobility Solutions, attiva in ricerca e sviluppo nei sistemi di iniezione per motori a combustione interna, mobilità e propulsioni alternative, sistemi di Sicurezza attiva e passiva, comfort e assistenza, informazione e comunicazione a bordo veicolo come car-to-car e Car2X e tecnologie, concept e servizi per l’aftermarket. Allo stato attuale, comunica una nota che viene diffusa in queste ore, lo sviluppo dei sistemi di assistenza alla guida in Bosch viene seguito da circa 2.000 ingegneri, che si occupano di sviluppare sistemi di propulsione e trasmissione, freni e sterzo, sensori, dispositivi di navigazione e soluzioni di connettività interne ed esterne alla vettura; le più recenti tecnologie permettono già al conducente di essere aiutato nel cambiamento o nel mantenimento della corsia di marcia, oppure nella frenata prima di un ostacolo: si tratta, in sostanza, della base per arrivare, a breve - medio termine, alla guida autonoma “tout court”. E lo sviluppo prosegue: oltre a questi sistemi, è di recentissima applicazione il sistema di assistenza Bosch in caso di ingorghi stradali. L’evoluzione delle tecnologie, anticipano i tecnici Bosch, porterà entro cinque anni a permettere alle nuove vetture di viaggiare in autostrada in modo completamente automatico, proprio come stanno facendo da un paio d’anni i prototipi Bosch (teatro dei test sono l’autostrada tedesca A81 e l’autostrada americana I280). Dati alla mano, la ricerca di nuove soluzioni di ausilio alla guida, insieme alla fornitura di tecnologie e servizi alle Case auto, si sta rivelando redditizia anche dal punto di vista economico. La nota diffusa da Bosch comunica, in questo senso, che il fatturato del Gruppo in questo settore è in costante crescita: addirittura di un terzo ogni anno. L’anno scorso Bosch ha raggiunto il record di vendite di oltre 50 milioni di sensori ambientali per l’assistenza al guidatore. Il 2015 seguirà la tendenza 2014: le vendite dei sensori radar e video raddoppieranno ancora. Per quanto riguarda i sensori radar, ideali per l’impiego nei sistemi di regolazione della distanza e della velocità (Adaptive Cruise Control, ACC), Bosch è leader di mercato in tutto il mondo. Il prossimo anno prevede di raggiungere la produzione di 10 milioni di sensori radar. La previsione per il 2016, stima Dirk Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch, è di arrivare a un fatturato di oltre un miliardo di euro. E’ necessario , avverte Bosch, che i concreti risultati nelle applicazioni di guida autonoma vadano in ogni caso di pari passo con adeguati e aggiornati strumenti legislativi: l’attuale convenzione di Vienna sul traffico stradale, risalente al 1968, appare ora piuttosto limitante siccome stabilisce che il conducente deve possedere il controllo costante della guida del veicolo. La guida autonoma, dunque, allo stato attuale andrebbe contro questa normativa. Per consentire l’applicazione dei sistemi “autonomous drive” senza andare contro alle indicazioni del legislatore, una serie di adeguamenti è in via di definizione (non soltanto in Germania), secondo i quali le funzioni di guida autonoma sarebbero consentite se il guidatore sia in grado di poterle controllare oin maniera attiva o, addirittura, disattivarle. Francesco Giorgi Ferrari Cavalcade 2015 Si è svolta a Roma, la quarta edizione dell’evento Oltre cento Ferrari lungo un percorso straordinario, tra cultura, arte e storia, si sono date appuntamento per la quarta edizione del Ferrari Cavalcade. L’esclusivo evento riservato ai clienti del Cavallino Rampante, provenienti da tutto il mondo, che quest’anno ha come straordinaria cornice la Città Eterna: Roma. Dal 25 al 30 giugno i partecipanti hanno potuto guidare la propria Ferrari attraverso splendide strade panoramiche che costeggiano i laghi e il lungomare, attraversando città Medievali, hanno affrontato la storica cronoscalata al Monte Terminillo e hanno vissuto esperienze di guida sportiva all’interno del famoso circuito di Vallelunga. segue a pag. 12 ALTA VELOCITÀ 11 segue da pag. 11 Ferrari Cavalcade 2015 Tutto questo ha fatto assaporare ai partecipanti la “Dolce vita” trascorrendo cinque giorni immersi nella magica atmosfera della Città Eterna. Il 30 giugno, ultimo giorno della Ferrari Cavalcade 2015 è stato all’insegna della celebrazione delle bellezze di Roma, la cosiddetta Città Eterna. Le 100 Ferrari sono partite in gruppo da Piazza Imperatore, sfilando per le vie della Capitale in un giorno di festa per i patroni San Pietro e Paolo. Molti i cittadini romani che si sono riversati in strada per osservare da vicino il serpentone di auto della Casa del Cavallino Rampante: la carovana ha percorso Via del Corso verso Piazza Venezia, per poi proseguire in Via Sistina attraversando il parco di Villa Borghese, visitando Piazza del Popolo, per percorrere poi Via Veneto in direzione dei Fori Imperiali, il Colosseo e le Terme di Caracalla. Dopo la parata, le vetture protagoniste della Ferrari Cavalcade si sono dirette fuori città verso i Castelli Romani e Castel Gandolfo, residenza estiva del Papa, con i partecipanti che hanno pranzato con vista sul Lago Albano. Momento conclusivo dell’edizione 2015 della Ferrari Cavalcade la cena di gala nella cornice dei Mercati di Traiano, dove è andata in scena un’asta benefica per raccogliere fondi destinati al restauro di un monumento romano. Per i ferraristi intervenuti è quindi giunto il momento di salutare la magnificenza della città di Roma, sede incredibile di un evento indimenticabile. Claudio D’Andrea 12 ALTA VELOCITÀ Intervista a Marco Di Maggio Proseguiamo a conoscere i protagonisti del Trofeo Rally Lazio. Questa volta si racconta il simpaticissimo Marco Di Maggio. Ciao Marco, raccontaci dove vivi e quanti anni hai: Ciao, ho 33 anni e abito ad Anagni (FR), un Paese che adoro. Cosa fai nella vita? Sono progettista e programmatore nel campo delle automazioni industriali e viaggio molto per lavoro. Quando hai iniziato la tua avventura nel mondo dei rally? Il rally mi è sempre piaciuto, ma ho iniziato a seguirlo all’età di 15 anni, dato che in famiglia nessun’altro è appassionato di auto. Ho iniziato a fare gare amatoriali in circuito con le mie auto stradali con qualche soddisfazione, ma solamente nel 2013 ho deciso di debuttare nelle Rally. La mia prima gara è stato il 1° Ronde Terra di Argil dove ho conquistato sia la vittoria di classe che di gruppo. Poi,lo stesso anno,ho preso parte anche al Rally di Ceccano con gli stessi ottimi risultati. Poi la fortuna mi ha voltato le spalle per tutto il 2014 regalandomi solo un 3° posto di classe al 1° Rally delle Mura Poligonali di Ferentino. Chi è il tuo navigatore/pilota? Sono stato sempre navigato sin dalla mia prima gara da Ivan Femiani, che avendo più esperianza di me, mi ha aiutato molto e indirizzato nel modo migliore. La nostra amicizia è molto consolidata anche fuori dell’abitacolo ed è per me molto importante, in quanto credo che tra pilota e navigatore debba esserci molto affiatamento. Ho fatto anche qualche esperienza da navigatore accanto ad Adimara Di Sarra, accompagnandola nelle sue due prime gare da pilota. Cosa ne pensi dei Rally nel Lazio? Cosa faresti per Migliorarli? Non sono in grado di giudicare i Rally della nostra zona, in quanto non ho mai avuto un termine di paragone, non avendo mai gareggiato in qualche rally al di fuori del Lazio. Ma credo che ci sia bisogno di regalare più spettacolo al pubblico, magari puntando sulla partecipazione di auto storiche. Cosa ne pensi del Trofeo Rally Lazio? Cosa consiglieresti per migliorare? Questo trofeo è una iniziativa in cui ho creduto sin da subito (sono stato il n°6 ad iscrivermi) e nonostante non abbia ottenuto alcun risultato utile nelle gare del 2014, ho partecipato con molta soddisfazione alla prima premiazione del Trofeo. Mi ha colpito che nessuno è andato via a mani vuote, neanche il sottoscritto e soprattutto la giornata si è svolta all’insegna dell’amicizia. Non sono in grado di dare consigli o nuove idee che siano migliori di quelle che hanno avuto già questi fantastici ragazzi fino ad ora. Posso solamente sostenerli e ammirare il loro lavoro congratulandomi con tutti loro per quello che stanno facendo. (e noi come organizzatori ringraziamo per le bellissime parole!) Qual’ è il tuo sogno nel cassetto? Il mio sogno più grande è quello di avere le possibilità di correre tutte le domeniche, facendo anche gare fuori zona. Mi piace guidare e preferisco non fare una o due gare l’anno con i cosidetti “macchinoni”, ma correre con macchine alla mia portata il maggior numero di gare possibili. Ma non nego che ho il sogno di correre con una Clio Gr.A “vera” o addirittura un Maxi! Chi vuoi ringraziare? Voglio ringraziare il mio navigatore Ivan che mi sopporta sempre in gara e cerca di tenermi con il morale giusto, necessario nelle competizioni agonistiche. Voglio anche ringraziare il Team By D’avelli di Gianni e Daniele D’Avelli che mi curano la macchina e mi danno sempre molti consigli utili in gara e anche al di fuori. Infine voglio ringraziare tutte le persone che ruotano intorno a questo mondo che rimangono umili e hanno rispetto per tutti, permettendo di farci vivere i Rally con lo spirito giusto! Prossime gare? Le prossime gare in programma saranno : il 30° Rally di Ceccano a luglio e il 2° Rally delle Mura Poligonali a novembre. Se poi sarà possibile, mi piacerebbe fare una gara in Toscana. Elisa Finotti ALTA VELOCITÀ 13 Record del Mondo a 240 km/h con la Ferrari sulla Transfagarasan Al volante di una 458 Italia il presidente del Ferrari Club Passione Rossa Fabio Barone è entrato nel World Guinness Record percorrendo la tortuosa strada nei Carpazi con una media di oltre 83 km/h e una velocità massima di 240 km/h. Era nata come una scommessa e invece è diventato un record del mondo: a compiere l’impresa è Fabio Barone, che non è un pilota professionista ma sta dedicando la sua vita alle auto da corsa, tanto da essere il presidente del Ferrari Club Passione Rossa. Affascinato dalle curve della Transfagarasan, la strada della Transilvania che si inerpica fra le nuvole oltre i 2.000 metri, Barone ha deciso di tentare l’impresa: percorrere un tratto di 12.850 m, chiuso al traffico, alla massima velocità possibile, al volante della sua Ferrari 458 Italia. Un record che non era mai stato tentato prima, e che quindi ora spetta proprio a Barone, che ha osato sfidare per primo questi tornanti. Il tempo impiegato è stato migliore rispetto alle aspettative che lo stesso pilota si era posto: 9 minuti 13 secondi e 442 millesimi. Una cifra che da oggi comparirà nel World Guinness Record. La media di Barone è stata di oltre 83 km/h, raggiungendo i 240 km/h sui rettilinei, in quarta piena. Sono addirittura due i primati del mondo siglati fra i Carpazi: per il miglior tempo in assoluto, ma anche per il crono più veloce per la categoria Supercar, considerando che la Ferrari è una vettura a trazione posteriore. Definita la “strada più bella del mondo” dal team di tester di Top Gear, la trasmissione motoristica realizzata dalla BBC, la Transfagarasan costeggia la Fortezza di Dracula e si snoda fra le montagne del Carpazi, con ripidi dislivelli, tratti esposti a venti anche molto forti e curve a gomito, che si affacciano sullo strapiombo. Un minimo errore alla guida si traduce in un volo di decine di metri. “Un risultato oltre le aspettative, e una grande emozione, quella di entrare nel World Guinness Record al volante di una vettura come la Ferrari 458 Italia”, ha detto Fabio Barone all’arrivo, dove c’erano centinaia di appassionati ad attendere la sua vettura caratterizzata dalla livrea ‘dedicata’, con tanto di pipistrelli che escono dal motore. “Devo ringraziare la squadra e le istituzioni romene, che hanno reso possibile questa corsa nell’autodromo di Dio”, dice ancora Barone, che ha ribattezzato così questo percorso, perché spesso immer- segue a pag. 15 14 ALTA VELOCITÀ segue da pag. 14 Record del Mondo a 240 km/h con la Ferrari sulla Transfagarasan so fra le nuvole. “Per affrontare con tranquillità questa strada, che non ha barriere di protezione, è fondamentale avere un copilota, che ti anticipi di volta in volta la curva che andrai ad affrontare”. “Abbiamo cominciato a studiare il percorso un mese fa, con i primi sopralluoghi, ma prendere le note con la strada aperta al traffico non è stato facile”, spiega Paolo Cerquozzi, navigatore di Barone. “Inoltre in quelle occasioni non eravamo sulla Ferrari, che è arrivata qui ieri, e questo rendeva i riferimenti più incerti. Per sviluppare i dati acquisiti sono serviti almeno dieci giorni di lavoro intenso”. “La vettura è stata elaborata sotto il profilo dell’elettronica e dell’assetto”, spiega Mimmo Leone, che ha curato la preparazione tecnica. “Con un ampio uso del carbonio abbiamo ottenuto un ‘dimagrimento’ di circa cento chili. Grazie anche all’allestimento sportivo di Capristo questa 458 Italia ora dispone di ben 630 cavalli”. Un grosso lavoro dietro alla realizzazione di questo record, insomma, con un team di venti persone impegnato su tutti i fronti, a partire dal trasporto della vettura con un truck fino alla presenza di un mental coach e di un osteopata. Dall’evento nascerà anche un cortometraggio-documentario. “Le riprese sono iniziate a Roma con la preparazione di Barone, sono proseguite durante i primi sopralluoghi e si sono concluse oggi con il taglio del traguardo”, spiega il regista Sante Paolacci. Per Barone si tratta del secondo docu-film: il primo lo aveva già realizzato lo scorso anno, sulla sua impresa “Sotto gli otto minuti” al circuito tedesco del Nurburgring, sempre al volante di una Ferrari 458 Italia. Fiammetta La Guidara ALTA VELOCITÀ 15 I pneumatici per le nostre auto Noi utilizzatori di veicoli, consideriamo le gomme come una qualunque parte meccanica dell’auto, e non andiamo a informarci come facciamo sulle prestazioni, sulla bellezza della carrozzeria o la comodità di guida. Quando, poi, abbiamo la necessità di sostituire i pneumatici ormai logori dall’usura ci dobbiamo affidare all’esperienza di un bravo gommista, senza avere cognizione di quale sia la migliore gomma per la nostra vettura. Generalmente gli operatori del settore, sanno consigliarci il pneumatico giusto per il nostro veicolo. Noi del giornale Alta-Velocità siamo andati a chiedere alcuni consigli a Angelo Merigo dell’Officina Merigo di Latina Scalo. Vedo che nella tua officina hai principalmente gomme della Bridgestone ma anche di altre marche, è per una questione di costi oppure ogni vettura predilige un tipo di pneumatici? No, non è una questione di costi. I pneumatici Bridgestone sono tra i migliori al mondo, questo grazie alle nuove tecnologie. Questi pneumatici fanno sì che facciano sentire a chi li monta, un senso di sicurezza, di confort, di stabilità, durata e rispetto dell’ambiente. Tutto questo ci viene confermato dai nostri clienti, i quali ci danno soddisfazione e ci spronano a credere in un’azienda di livello mondiale come la Bridgestone. Ogni quanti chilometri è consigliabile controllare la pressione? Il controllo della pressione dei pneumatici, è consigliabile una verifica almeno una volta al mese oppure ogni 5000km. Quale gomma è più indicata per le vetture, normale o a bassa pressio- Un pneumatico estivo può essere montato con indici di velocità e carico superiore rispetto a quello riporne? tato sulla carta di circolazione ma mai inferiore, per Generalmente sono le case automobiliquanto riguarda un pneumatico invernale lo si può stiche che decidono di montare gomme montare con indice di velocità inferiore o superiora normali o a bassa pressione, secondo il quello riportato sulla carta di circolazione, mentre modello. l’indice di carico deve rimanere quello riportato sul Gli indici di carico e di velocità ven- libretto di circolazione o superiore. gono imposti dai costruttori? Si, sulla carta di circolazione dell’autoveicolo o del motociclo sono riportate le misure dei pneumatici con i rispettivi indici di carico (espressi in cifre)e velocità (espressi in lettere) ai quali bisogna fare sempre riferimento, per evitare sia sanzioni da parte delle forze dell’ordine, sia per evitare altre spiacevoli situazioni come, per esempio, l’esito negativo di una revisione periodica del veicolo o motociclo, ricordiamo comunque che un pneumatico La pressione delle gomme varia tra l’estate e l’inverno? 16 ALTA VELOCITÀ Ogni quanti km è consigliabile sostituire i pneumatici? Si consiglia di sostituire i pneumatici tra i 40.000 e i 50.000 km e di fare la regolare manutenzione, ossia: controllo della pressione, inversione delle gomme, riequilibratura e quando serve il controllo dell’assetto. Noi ringraziamo per le informazioni, sperando che possano essere utili anche ad altri automobilisti, Angelo Merigo del Centro Revisioni e gommista di Latina Scalo. Claudio D’Andrea Lykan Hypersport in dotazione alla Polizia di Abu Dhabi La Polizia di Abu Dhabi accoglie nel proprio parco mezzi l’ennesima fuoriserie. Stavolta ad indossare la divisa è la Lykan Hypersport La Lykan Hypersport entra nel parco mezzi della Polizia di Abu Dhabi, portando in dotazione agli agenti tutte le sue qualità di sportiva estrema che ne fanno uno dei modelli più desiderati da parte di appassionati e collezionisti. La vettura si segnala per essere la prima supercar araba della storia, essendo prodotta dal costruttore libanese W Motors, ma al suo interno c’è anche il talento italiano di Alfredo Stola di Studiotorino, che si è occupato dello stile e della progettazione. Nella versione riservata al corpo di polizia di Abu Dhabi, la Lykan Hypersport presenta una livrea specifica con i colori d’ordinanza, mantenendo tuttavia invariate le caratteristiche tecniche che prevedono la presenza di un motore 6 cilindri Boxer di origine Porsche capace di erogare una potenza di 750 cavalli e una coppia di 980 Nm, mentre le prestazioni consistono in una velocità massima di 395 km/h e in un’accelerazione fino a 100 km/h con partenza da fermo coperta in 3 secondi. Quella che dalle nostre parti è una notizia curiosa, nei paesi arabi si avvia ad essere sempre più la normalità. La Polizia di Abu Dhabi, infatti, non è nuova ad accogliere nel proprio parco mezzi delle vetture che nel resto del mondo sono appannaggio di sportivi, grossi imprenditori e, più in generale, di gente con elevata disponibilità di spesa. Si tratta a tutti gli effetti di un contesto in cui la nuova supercar “di servizio” non rappresenta certo l’eccezione, ma si inserisce anzi a pieno titolo nel solco di una consuetudine ormai consolidata con il suo prezzo di quasi 3 milioni di euro, una somma giustificata dalle sue caratteristiche e dalla sua esclusività che la vede realizzata in tiratura limitata ad appena sette esemplari. Giuseppe Cutrone Max Biaggi torna in sella Sarà presente in due tappe al mondiale Superbike in qualità di wild card A distanza di due anni dal suo addio alle corse, Max Biaggi torna in pista in sella nel Mondiale SuperBike. A rivelarlo è la Gazzetta dello Sport: il quattro volte iridato del Motomondiale e due volte della Superbike, nonché collaudatore per Aprilia, salirà in sella alla sua RSV4 come come wild card in due round del mondiale. La prima tappa sarà il prossimo 21 giugno a Sepang, mentre il 2 agosto per il Gp di Malesia ci sarà la seconda tappa. Durante il weekend di Portimao, dovrebbe esserci l’annuncio ufficiale. Il team che seguirà Biaggi sarà lo stes- so con cui egli lavora nei test coordinato da Paolo Blasio. Giovanni Mercadante ALTA VELOCITÀ 17 DS23 Pallas: un restauro per festeggiare 60 anni di storia Il restauro di una DS Pallas del 1974 è l’occasione per festeggiare 60 anni di storia da parte di DS DS festeggia i primi 60 anni di storia e per l’occasione ha deciso di sottolineare l’evento realizzando un restauro di un modello emblematico, una DS23 Pallas del 1974 che di recente è stata protagonista alla DS Week di Parigi in mezzo a numerosi appassionati del marchio e ad alcuni giornalisti del settore. La storia di DS parte il 16 ottobre 1955 con la presentazione al Salone di Parigi della DS19, una vettura figlia di un progetto risalente a 17 anni prima ma bloccato per diverso tempo dal conflitto mondiale. Il modello racchiudeva in sé tutti i canoni tipici dell’automobile francese, ma aveva anche un tocco italiano, grazie al contributo di quel Flaminio Bertoni dalla cui matita nascevano le linee eleganti che all’epoca vennero definite “rivoluzionarie”. Dal successo della DS19, venduta in 12.000 esemplari nel giorno stesso della presentazione, il percorso delle vetture DS è stato via via costellato da modelli rimasti nella storia e da innovazioni altrettanto importanti. In questo contesto si inserisce la Prestige, che sul finire degli anni ‘50 poteva contare niente meno che su accessori come l’autoradio, l’interfono e perfino il telefono: veri e propri lussi futuristici per quegli anni. La passione per l’innovazione e per la qualità si sono succedute negli anni successivi, ma un passaggio molto importante per la storia recente si è avuto allo scorso Salone di Ginevra, dove DS Automobiles ha debuttato come marchio a sé stante portando nel suo stand una DS21 Pallas “anno modello 2015”. Per quanto riguarda invece la DS23 Pallas del 1974, la casa francese ha spiegato che la vettura è stata completamente smontata per consentire 18 ALTA VELOCITÀ ai tecnici di risanare il telaio, senza trascurare la sostituzione di tutte le parti usurate del potente motore 2.3 in dotazione. Scatola guida e sospensioni sono state aggiornate, mentre la pedaliera dei freni e la pompa ad alta pressione originali si presentavano in ottime condizioni, per cui sono stata mantenute sulla DS23 Pallas restaurata che, tra le altre cose, è stata verniciata con lo stesso colore grigio madreperla (Gris Nacré) usato in fabbrica nel 1974. Una volta completata, la vettura è stata restituita a Citroën Italia lo scorso 30 aprile per iniziare la fase di rodaggio e messa a punto che durerà circa 2.000 chilometri. Giuseppe Cutrone Lamborghini: Stoner prova la Huracan Il pilota australiano ha fatto visita alla sede di Sant’Agata Bolognese Di solito siamo abituati a vederlo in tuta di pelle e con il ginocchio a terra, in sella ad una moto da corsa; stiamo parlando di Casey Stoner, il 2 volte campione del mondo di Moto GP, che ha lasciato la sua Honda nella mani di Marc Marquez. Ovviamente, un appassionato della guida non può non amare anche le belle auto, soprattutto se sono veloci, come le Lamborghini, per cui il campione australiano si è recato a Sant’Agata Bolognese per far visita alla Lamborghini. Dove ha incontrato il presidente e AD del Toro, Stephan Winkelmann e il Direttore Ricerca e Sviluppo, Maurizio Reggiani. “Per me è stato un giorno incredibile, è qualcosa che desideravo fare fin da quando ero bambino: avere l’opportunità di guidare una di queste vetture e vedere come sono costruite. In passato ho conosciuto da vicino alcune aziende italiane e ho visto quanto impegno e quanta passione mettono in ciò che fanno, dal design alla produzione. Vedere in prima persona ciò che significa produrre queste vetture è andato ben oltre le mie aspettative. Mi ha dato un nuova prospettiva da cui guardare Lamborghini e al valore contenuto in questo marchio”. Al termine della visita, Stoner è andato via con una Lamborghini Huracan rosso fiammante che terrà in prova per qualche giorno. Valerio Verdone Toyota Mirai: a Genova La vettura a idrogeno Toyota arriva in Italia e sarà esposta in Piazza De Ferrari a Genova La Toyota ha scelto Genova, per la precisione la cornice di Piazza De Ferrari, per far debuttare la Mirai in Italia, che rimarrà nella città ligure fino al 7 giugno. Si tratta di una vettura che guarda al futuro, visto che è alimentata ad idrogeno ed è equipaggiata con celle a combustibile. Già in vendita in Giappone, da dicembre 2014, arriverà in Europa a partire da settembre 2015, in quei paesi dotati di una rete strutturata di rifornimento dell’Idrogeno, vale a dire la Danimarca, la Germania e la Gran Bretagna. Sfruttando il Toyota Fuel Cell System (TFCS), ovvero un sistema che utilizza le celle a combustibile e la tecnologia ibrida. La Mirai è decisamente più efficiente rispetto ai tradizionali motori a combustione interna e non produce CO2 né agenti inquinanti, ma solo vapore acqueo. Curatissima la sicurezza, grazie al sistema Pre-Crash (dotato di radar a onde millimetriche) che aiuta a ridurre il rischio di incidenti e a minimizzare i danni; il Lane Departure Alert, che avverte il guidatore in caso di uscita dalla propria corsia; il Drive-start Control, che impedisce le partenze repentine e le accelerazioni improvvise durante l’utilizzo del cambio ed il Blind Spot Monitor, che svela la presenza di altri veicoli nella zona cieca dei retrovisori esterni. Insomma, il futuro è in mostra a Genova e chiunque abbia curiosità in merito, potrà scoprire la nuova frontiera della mobilità griffata Toyota. Valerio Verdone ALTA VELOCITÀ 19 Proteggi quello che conta Hai controllato il tuo olio? Con la sua vasta gamma molto amplia e completa TEXACO Havoline rappresenta uno dei brand americani TOP LEVEL con olii di ultima generazione a elevatissime prestazioni, sia per i motori benzina, sia per i motori diesel - anche con DPF ( filtro antiparticolato ) - che richiedono quindi lubrificanti a basse ceneri (low saps). La specifica API ( American Petroleum Institute ) vi garantisce il massimo livello di qualità, SN/CF, anche nelle gradazioni più comuni come per esempio per il 10w40. TEXACO Havoline, è approvato dai maggiori costruttori di case automobilistiche. Con il suo reparto corse, attivo in tutto il mondo, TEXACO Havoline, rappresenta oggi una delle aziende che più investono sugli studi e la formazione di olii di altissimo livello, proprio grazie all’analisi svolta prima durante e dopo ogni gara automobilistica, in termini di densità, viscosità, punti minimi e massimi di temperatura di resistenza, alcalinità dell’olio (TBN) e ceneri di solfato. Ogni anno vengono effettuati migliaia di test provenienti dalle gare tenute nelle condizioni più estreme come per esempio Indianapolis negli Stati Uniti d’America, con alla guida piloti come Juan Pablo Montoya. Oppure come nel GP SMAK di Russia con alla guida Vladimir Udalenkov. segue a pag. 15 20 ALTA VELOCITÀ TEXACO Havoline ULTRA S SAE 5W40 Recommended for: ACEA C3 API SN/CF BMW Longlife-04 Ford WSS-M2C-917A GM dexos2; GM-LL-A-025; GM-LL-B-025 MB APPROVAL 229.51-229.31 Porche A40 Renault RN 0700/0710 VW 502 00, 505 00, 505 01 Texaco (Texas Company) è una società petrolifera americana. Texaco (Texas Company) è una società petrolifera americana. ALTA VELOCITÀ 21 Veicoli usati PER LE INFORMAZIONI SULLA VECTRA rivolgersi presso l’officina Porsche Latina Sport di Leo Simonelli Tel. 0773 480915 Prezzo 8.000 € Tipologia Cabrio - Marca BMW Modello Z3 - Carburante Benzina Anno immatricolazione 2000 Km 120.000 - 129.999 - Posti 2 Porte 2/3 - Comune Latina 22 ALTA VELOCITÀ Bmw z3 roadster VENDESI BMW Z3 CABRIO - OTTIMO STATO - 1.8 BENZINA - 129.000 KM- ANNO 2000 - ASSETTO SPORTIVO - SEDILI IN PELLE BICOLORE - CAPPOTTA MANUALE - TUTTI PEZZI ORIGINALI BMW - SERIE LIMITATA - CERCHI IN LEGA NO PERMUTE - 8000? trattabili ALTA VELOCITÀ 23 24 ALTA VELOCITÀ