Auguri Eminenza - san Pietro in Sala

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Auguri Eminenza - san Pietro in Sala
N. 03 MARZO 2011
foglio speciale di informazione parrocchiale
LASANCOMUNITA
PIETRO IN SALA
Don Sante Torretta, parroco Tel. 02.36581957
Cell. 340.1582168
www.sanpietroinsala.it
Orario delle Messe:
Don Domenico Storri
Tel. 002.4986369
Cell. 348.3641281
Don Giorgio Alitta
Tel. 002.4986381
Diac. Antonio Fioroni
Tel. 02.48015425
feriali: 8 - 9 - 18 - 19 / sabato e vigilie: 8 - 9 - 18 / festivi: 8,30 - 10 - 11 - 12 - 18
luglio e agosto: feriali 8 - 18 / festivi: 8,30 - 10 (sospesa in agosto) - 11-18
Inseparabili giustizia e carità
Giustizia e Carità sono temi particolarmente cari a don Sante: gli abbiamo perciò chiesto di parlarne nuovamente, a partire da quanto ha scritto
Benedetto XVI nell’enciclica sociale Caritas in
Veritate: “La carità eccede la giustizia, perché
amare è donare, offrire del “mio” all’altro; ma
non è mai senza giustizia, la quale induce a dare
all’altro ciò che è “suo”, ciò che gli spetta in ragione del suo essere e del suo operare. Non posso “donare” all’altro del mio, senza avergli dato
in primo luogo ciò che gli compete secondo giustizia. Non solo la giustizia non è estranea alla
carità, non solo non è una via alternativa o parallela alla carità: la giustizia è inseparabile dalla carità, intrinseca ad essa”.
Quali riflessioni suscita in lei questo brano?
“Sono parole che potrebbero essere aggiunte
nella Carta dei Diritti dell’Uomo perché illustrano in modo inequivocabile e chiaro un concetto
primario: ogni uomo che viene al mondo ha diritto di usufruire dei beni che gli servono per la
sua realizzazione: questa è giustizia, riconducibile al piano di Dio (se uno è credente) o al piano dei diritti naturali (se non crede). La dottrina
sociale della Chiesa ha quindi due principi fon-
damentali: il primo è, appunto, la destinazione
universale dei beni: Dio ha creato i beni per tutti
gli uomini; il secondo principio è quello della
proprietà privata. Questo secondo principio, utile e importante, si caratterizza come strada privilegiata per la destinazione universale dei beni,
e ciò è ancor più chiaramente comprensibile dopo il fallimento della destinazione comunitaria
dei beni tipica dei sistemi comunisti.
Bisogna però stare attenti: nella nostra epoca,
complice il dominio dell’individualismo e la cultura del “mi sono fatto da solo, non devo niente
a nessuno”, il principio della proprietà privata
sta mettendo fra parentesi il primo principio. E
c’è di più: oggi si sta diffondendo una pericolosa mentalità, quella secondo la quale se sei povero o vivi in condizioni disagiate è colpa tua,
vuol dire che non ti dai abbastanza da fare”.
Come, a suo avviso, bisogna intervenire?
“È necessario per prima cosa combattere questa
mentalità, dal punto di vista culturale. E parimenti operare per costruire giustizia, ossia permettere alle persone di usufruire dei beni donati
da Dio. Bisogna intervenire per aiutare concretamente chi ha bisogno, chi non ce la fa, e allo
stesso tempo occorre operare per rimuovere le
cause della povertà e le cause che hanno portato
a questa grave crisi economica. Purtroppo tale
crisi ha fra le sue conseguenze la paura: oggi
sempre più persone, colte dal timore, pensano
ad accumulare, a costruirsi un futuro sempre più
sicuro, dimenticando chi è in difficoltà. A me
fanno pensare alla parabola del ricco stolto, che
accumulava ignorando che la sua fine era prossima.
Per dirla in termini positivi e nel rispetto del pensiero dei padri della Chiesa, ciascuno di noi dovrebbe sentirsi solo un amministratore dei beni
ricevuti e delle proprietà che possiede. Il criterio vero della giustizia è il comandamento della
carità che dice di amare il prossimo come se stessi. Allora quando ami davvero il prossimo desideri creare per lui le condizioni perché quello
che hai tu possa averlo anche lui, perché anche
lui possa godere dei diritti dei quali godi tu.
Quando si vive la carità si adempie la giustizia.
Per questo il papa afferma che la giustizia è inseparabile dalla carità. Quando si garantiscono i
diritti a una persona le si sta doverosamente dando “il suo”, nel rispetto del volere di Dio e del
Suo amore. Purtroppo nel nostro Paese c’è sempre la tentazione di difendere i propri diritti senza preoccuparsi di garantirli a chi ancora non li
ha.
Un’ultima osservazione: è più facile praticare la
carità - quando è restrittivamente intesa come
mera elargizione del proprio denaro - che la giustizia: quando il cardinal Romero chiedeva ai
ricchi di aiutare i poveri non aveva problemi,
quando cominciò a reclamare cambiamenti e diritti fu ucciso”.
Benedetto XVI prosegue nell’enciclica scrivendo: “La carità manifesta sempre anche
nelle relazioni umane l’amore di Dio, essa dà
valore teologale e salvifico a ogni impegno di
giustizia”. Vuole illustrare questo concetto?
“La giustizia è inseparabile dalla carità, come
dicevo poc’anzi. E la carità è virtù teologale. O-
gnuno di noi dovrebbe sempre decidere cosa fare, come comportarsi, pensando a come si comporterebbe Gesù. Porsi questo interrogativo è
fondamentale per l’esistenza, anzitutto perché ci
rende consapevoli della nostra dipendenza da
Lui, e poi perché ci rende umili, mettendoci nella condizione di accogliere i Suoi suggerimenti
e operare al meglio per il bene comune e la giustizia.
Invocare Gesù e fare riferimento a Lui porta a
vivere la carità come virtù teologale perché ci fa
capire e scoprire che è Dio che ci rende capaci
di amare: la carità proviene da Lui e chiede di
essere accolta e vissuta. Quando ami con il Suo
amore vai avanti (anche quando umanamente
vorresti fermarti) e non guardi ai meriti o ai demeriti dell’altro, proprio come il Padre, che fa
sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Noi siamo
anelli di una catena d’amore che da Lui comincia e a Lui ritorna”.
Gesù nel discorso della montagna afferma:
“se la vostra giustizia non supererà quella
degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli”. La giustizia “superiore” è
dunque intrinseca alla carità, virtù teologale.
“Proprio così. La giustizia di Dio ha criteri che
superano quelli umani, il Regno di Dio comporta un criterio di giustizia che non si fonda sul
merito, sulla reciprocità, ma sul bisogno dell’altro. Di più: sulla necessità di non rispondere al
male con il male. La giustizia superiore fa rispondere al male con il bene. La giustizia del
Regno è quella di Cristo, l’innocente che ama sino in fondo, che porta il male dell’uomo e lo vince con l’amore e il perdono, perché il volere di
Dio è che l’uomo, ogni uomo, si converta e viva.
La giustizia superiore non è un ideale nobilissimo e difficilissimo da praticare, è prima di tutto
un dono di Dio perché ciascuno di noi è stato amato ed è continuamente amato così. Ciascuno
di noi è quotidianamente oggetto della Sua giustizia superiore”.
Cristina Uguccioni
Anagrafe parrocchiale 2010
GENNAIO
MAGGIO
Battesimi
Arborio Mella Sofia, Bigatti Matteo, Di Martino Anna, Nisi Simone, Scotti Pietro, Olivetti Achille
Defunti
Bianchessi Maria, Scalfi Elda, Ferrari Camillo,
Lissoni Elena, Filippin Eleonora, Massi Luciana, Marassi Giovanni, Buoli Giovannina, Bonetto Egidio, Ravelli Maria, Baroni Lauro, Ciceri
Carlo, Bassani Angela
Battesimi
Bardini Mastelli Simone, Bortoletti Andrea,
Cartella Caterina, Corneliani Leone, Costantino
Asia, Craca Pietro, Craca Gabriele, Crosti Cecilia, Lavezzari Lapo, Libonati Andrea, Merlotti
Achille, Pelti Martina, Preatoni Jacopo, Radicella Gabriele, Trezzi Luna, Vergalli Martina,
Villata Leonardo, Scarone Bianca, Da Pozzo Destà
Matrimoni
Trucillo Andrea e Cazzaniga Erica
Defunti
Gamba Daniele, Bertacchi Romano, Olivieri Arnolfo, Bergamini Pierfederico, Vallini Angelo,
Zoboli Anna Maria, Paglia Ernesta, Remotti
Gianni, Trioni Giulia, Tangorra Elena
FEBBRAIO
Battesimi
Bosco Rebecca, Cavalleri Andrea, Cristofori
Emma, Dal Lago Tommaso, Zaccaglino Federico, Becciu Emma
Defunti
Arenosto Pier Luigi, Chiesurin Cecilia, Bracci
Mirella, Bianchi Carlo, Colonna Vincenzo, Mascheroni Arnaldo, Bertolini Giulia, Salvaderi Ester, Torza Gabriella, Ricordi Clara, Ruschetta
Elena, Palazzo Vittoria
MARZO
Battesimi
Alterani Emma, Baykam Asia, Burrini Viola,
Cominetti Angelica, Romano Filippo, Spalla Federica, Venturini Veronica, Zampetti Benedetta,
Colla Pietro, De Palma Marco, Muncher Tommaso, Tripputi Virginia, Vaghi Massimo
Defunti
Simova Emilia, Varale Giuseppina, Conte Luigi, Marchetti Giuseppe, Tonolo Giannina, Franchin Isabella, Cardona Ornella, Sestagalli Mirte, Cevese Loredana, Brunero Ilario
APRILE
Battesimi
Aiello Sofia, Fiscina Elettra, Liguti Victor, Maccario Flaminia, Scotti Alberto, Di Gaeta di
Sant’Angelo Limosano Diana, Gaslini Christiania, Osa Lorenzo Efosa Kevin, Roldan Arce
Nahuel
Matrimoni
Canepa Niccolò e Papa Elena
Defunti
Mancini Sergio, Pavesi Ermanno, Gardino Corrado, Bacarelli Balilla, Santini Lina, Fanciullacci Renzo, Veliz de Carpio Maria Luz, Ballestrero Irma, Reali Laura
GIUGNO
Battesimi
Cristina Federico, Giovannelli Pier Giulio, Guttuso Giorgio, Locatelli Matilde, Massa Caterina, Orlandi Giacomo, Rallo Ludovico, Tagni Elena, Boschetti Federico, Bosi Vanessa, Bottaro
Ginevra, Gasparini Alessandro, Morlacchi Ginevra, Nucera Vittoria, Prearo Thomas, Prearo
Leonardo, Scicchitano Jacopo, Bellinvia Giulia,
Fiorentini Francesco, Montemurro Ludovico,
Marmile Lola, Pagano Tommaso, Pannaccese
Mattia, Scafella Andrea, Zullo Chiara, Matarazzo Vittorio, Donadel Sofia
Matrimoni
Branca Simone e Romagnoli Francesca, Mandurino Alessandro e Dell’Aversano Loredana,
Sileo Gianluca e Nigro Jessica, Gussoni Angelo
e Cipelletti Alessandra, Ruggeri Giovanni e Sanguetta Simona, Pogliani Vittorio e Braganti Valentina, Vacalebri Pierpaolo e Ainis Daniela
Defunti
Marchesi Elvira, Campana Paola, Cianani Giuseppe, Pellizzari Augusta, Campa Maria Graziella, Colini Italo, Pozzoli Rinaldo, Pavoni
Franca, Bistaffa Alessio, Stiatti Giovanna, Cavallaro Silvana, Berti Lucia
LUGLIO
Matrimoni
Iacopozzi Gianpaolo e Gianesin Daniela, Tripodi Giuseppe e Ventrella Francesca, Mariani Mi-
chele e Incorvaia Roberta, Iannantuoni Michele
e Mariotti Elisabetta
Defunti
Mottola Aldo, Della Porta Virginia, Cerdonio
Aldo, Sardo Leonardo, Prete Franco, Calvi Parisetti Carlo, Zantoni Cesare, Mauri Giulia, Boracchi Enrichetta, Fabbri Maria, Parmigiani Aldo, Pallavidini Alfredo
AGOSTO
Matrimoni
Mele Gaetano e Pignalosa Maria
Defunti
Erba Luciano, Sigurtà Giuliana, Zanoni Maria
Silvia, Sacchi Laura
Bolognini Cobianchi Martin , Del Sole Davide,
Giambusso Loris, Locci Niccolò, Tamagnini Sofia, Vironda Giulio, Barassi Isabella, Barilotti
Viola, Bedogni Pietro, Brambilla Mattia, Platti
Sveva, Zinetti Francesca, Zinetti Elisa, Loro Ketlyn
Matrimoni
Tanzi Stefano e Pacini Valeria, Sbrana Emanuele e Riva Marilena
Defunti
Ielpo Iole, Piccoli Onelia, Guidotti Maria, Adani Giancarlo, Marini Tito, Borghese Cristina,
Ghilardi Natalina, De Rossi Roberto, Vivian Camilla, Comba Maria, Massagrande Irma
NOVEMBRE
SETTEMBRE
Battesimi
Vollono Sara, Cottatellucci Davide, Bellotti Niccolò, Bellotti Emma, Bertolotti Beatrice, Girardi Boschetti Giulia, Giliberti Tommaso, Poltronieri Mattia, Reina Paolo
Matrimoni
Romagnoli Broggi Fabio e Poggesi Maria Cristina
Defunti
Monteverde Elisa, Canepari Rosanna, Biggiogero Carlo, Colombo Lilliana, Salvioni Roberto, Rossignoli Benilde, Quattrone Cosimo, Rinna Luciana, Peca Anna Maria, Meretti Giuseppina, Pilastrini Roberto, Mariani Mauro
OTTOBRE
Battesimi
Ascari Giorgio, Baroni Marta, Bergonzi Lisa,
Battesimi
Grilli Cecilia, Martini Carolina, Matti Angelica,
Murgu Melani, Orrù Noemi, Ponti Camilla,
Quadri Riccardo, Viel Federico, Bertacco Maria
Neve, Cribini Tommaso, Da Rodda Miriam,
Garrione Andrea
Defunti
Castelli Francesco, Codecasa Antonia, Provasi
Pietro, Mantovani Claudia, Bove Elisabetta,
Galli Mario, Ricotti Rosa, Zocco Antonino, Pietraccetta Mario, Garcea Antonio, Terragna Pietro
DICEMBRE
Defunti
Vismara Alda, Bardelle Teresa, Malgara Paolo,
Menaguale Maria Pia, Tamburello Giuseppe,
Tamburello Giuseppe, Del Prete Maria Luisa,
Bampi Silvano, Arrigoni Francesca
Auguri Eminenza
In questo mese di marzo, e precisamente il giorno 14, il nostro Arcivescovo, Cardinale Dionigi
Tettamanzi, compie settantasette anni. Gli facciamo i più caldi auguri: è un compleanno per lui
particolarmente significativo perché sarà l’ultimo vissuto sulla cattedra di Sant’Ambrogio. Al compimento dei settantacinque anni aveva rassegnato le dimissioni per raggiunti limiti d'età ma Benedetto XVI aveva prolungato il suo mandato per altri due anni.
Gli siamo grati per tutto quello che ha fatto da vero pastore predicando il Vangelo con i suoi interventi e i suoi numerosi scritti e avendo a cuore i bisogni di Milano e della Diocesi a cominciare
dagli “ultimi”: i carcerati, i poveri, i disoccupati, gli emarginati. Negli occhi di tutti rimarrà la sua
immagine sorridente che avanza nel fango, sotto la pioggia scrosciante, durante la visita al campo
rom di via Triboniano pochi giorni prima di Natale.
Gli auguriamo di poter mettere ancora al servizio della Chiesa il suo spirito autenticamente evangelico di cui tanto abbiamo bisogno in questo periodo.
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