La famiglia patriarcale - Progetto integrato cultura del Medio Friuli
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La famiglia patriarcale - Progetto integrato cultura del Medio Friuli
Tradizioni La famiglia patriarcale a cura di Ivano Urli e Paola Beltrame Fig. 1 - Una famiglia abbiente del primo Novecento. Fig. 2 - Un figlio all’anno era la regolarità più che l’eccezione. cose. È con questi mezzi oscuri che si cerca di regolare la vita sessuale dei giovani. Alla ragazza che si trova ad essere incinta (plene) prima del matrimonio, la società riserva crudele marchio (segnade) per tutta la vita. Il matrimonio riparatore sarà fatto alle 5 del mattino, e la sposa non ha diritto al vestito bianco. L’angolo della lingua friulana • Il suono semivocale palatale che si trova nelle parole “iena”, “ieri”, “aiola”, si scrive in friulano j in principio di parola e i in corpo di parola o in fine parola. Esempi: 1. joibe, justizie, Jacum, jet, jerbe 2. mai, Buie, puiûl, nuie, paiâ • Quando una parola che inizia con j si unisce ad un’altra, si conserva scritto j. Esempi: Jerbe/ disjerbâ, ju cjali/cjalâju, jal scolti/scoltâjal Scheda n° 5. 1. 2 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli La famiglia patriarcale Nella famiglia patriarcale della civiltà contadina servono tante braccia, lo Stato non è familiare, non è sociale, non è vicino, è lontano e si avvicina con le cartelle delle imposte e le cartoline precetto dell’arruolamento. La povertà o perlomeno la sobrietà sono endemiche ed a garanzia di polenta e qualcos’altro per accompagnarla deve intervenire la fatica di molti. La malattia, l’infortunio, la disabilità, la vecchiaia non godono di copertura assistenziale ed assicurativa se non quella dei familiari. Le tecnologie evolvono a periodicità secolare e passo assai più lento del succedersi delle generazioni, tanto che le esperienze hanno tempo e maniera di accumularsi nel tratto di una vita, e il vecchio spende con profitto e ascolto presso i giovani e i bambini della sua casa il bagaglio di conoscenze arricchitosi di giorno in giorno e ora grava sulle loro sue spalle. L’onorare il padre e la madre è comandamento della religione, della tradizione e collante di ogni rapporto. In questa famiglia patriarcale della tradizione contadina si sta insieme (stâ in famee). I fili della parentela non si separano. I fili della parentela restano e si stringono sotto lo stesso tetto finché il tetto ne può contenere. I vecchi (pai, mame, missêr e madone, pai e mame ancje lôr), con i figli, con le nuore (brûts), coi nipoti (nevôt, gnece). Il vecchio, come guida sicura e le sue parole traccia (pari di famee). Il vecchio, a cogliere gli sguardi della vecchia (la femine, femine di cjase, femine di famee, mari di famee), prima di emettere parola. La volontà di Dio, a programmare le nascite, che risultano frequenti (un om plen di famee). La preghiera, anche biascicata, a segnare le ore della giornata e della vita (dî une avemarie, dî une recuie). Solo quando si spegne, la sera, l’ultimo lumino della casa prima del sonno, scende il silenzio sulla famiglia patriarcale. Si nasce in casa, fra lo scalpiccio di molti passi in attesa, nella famiglia patriarcale. Ci si sposa in casa (meti sù famee), fra la gioia e gli evviva un po’ brilli di molti cuori, in questa famiglia patriarcale. E si muore nel compianto di molti abbracci. Sono i tanti vantaggi confermati dalla miseria, nella famiglia patriarcale. Il capofamiglia è il padre-suocero, altrimenti il fratellozio più vecchio, anche se non maritato. O, anche, il più accorto (il plui svelt). Dove non ci sono uomini validi c’è la donna. E magari dà a vedere che è il maschio a fare e decidere. Bisogna ubbidire. A non ubbidire, in quella famiglia non c’è pace. Le cognate devono comunque convivere: si alleano talvolta per ottenere, contro la ferrea regola del sacrificio e del risparmio, qualcosa di più per i bambini. I quali sono più che altro lasciati a loro stessi (a slas), perché non c’è tempo. Una buona madone è quella che cerca di dare (scuarzi) qualcosa in più, di nascosto (di scuindon), alla donna che ha il bambino da allattare (jessi di lat). Le bambine vanno a scuola poco, non oltre la terza classe. Quando parlano i grandi, i piccoli non devono interferire, anzi non devono proprio ascoltare, soprattutto se si parla di partorienti e di nascite. Il tabù del sesso accompagna tutta la vita, in particolare le bambine. Ai maschietti si minaccia che cadranno i capelli a fare o vedere certe Tradizioni Bibliografia Fig. 3 - La donna era sottomessa al marito, cui non osava disubbidire in nulla. • V. Ostermann, La vita in Friuli; usi, costumi, credenze popolari, (II ed.) Udine, Del Bianco, 1940 • E. Dentesano e R. Tirelli, Economia e società nella Media e Bassa Pianura, Tavagnacco, Arti Grafiche Friulane, 1988 • R. Tirelli, Famiglia patriarcale e società in Friuli, La Panarie, 85, 1989 • AA. VV., Una civiltà che sta scomparendo alle soglie del terzo millennio, la bassa, Udine, Agraf, 1999 • R. Corbellini (a cura di), Interni di famiglia, Udine, Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, 1992 • AA. VV., Turoldo e Gli ultimi, a cura del PIC, Federico Motta Editore, 2001 • G. P. Gri, Intorno al Friuli contadino, Montereale Valcellina, Circolo culturale Il Menocchio, 2002 • G. Marpillero, Donne friulane, Pordenone, Biblioteca dell’immagine, 2003 • I. Bortolotto, Ritais, ed. Comune di Castions di Strada, Castions di Strada, Giemme, 2001 Per ricercare e approfondire La famiglia patriarcale Fig. 4 - Nei cortili abitano ancora nel secondo dopoguerra diverse famiglie parenti fra loro: ognuno mostra le sue ricchezze. • Il suono nasale palatale gn si scrive tale e quale in italiano, facendo attenzione che alcune parole alternano n con gn. Esempi: 1. gnot, gnerf, cognon; stagn, stagnâ; ragn, ragnut 2. disen, disegnut; pan, pagnut; len, legnam; an, agns; bon, bogns • Nel Friuli del primo ‘900 sopravvivono strutture feudali nella proprietà della terra e nella conduzione agricola: il siôr, il cjastalt, il colono, il famei, le corvèes, fâ sant Martin; informati sul significato di questi termini. • La famiglia qui descritta si dice ‘patriarcale’: perché, secondo te? • Pensa o informati su uno o più aggettivi che definiscono invece la famiglia del nostro tempo • Spiega il significato e le ragioni di queste diverse definizioni. • La scheda torna più volte sul ruolo degli anziani nella società tradizionale: fai per ognuna un tuo personale e spontaneo commento. • Individua, nella seconda parte della scheda, due frasi che dicono della nascita; riportale integralmente e per ognuna osserva come è cambiata la realtà del nostro tempo. (OLF, Grafie uficiâl de lenghe furlane, 2002) Scheda n° 5. 1. 2 Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli