Attività sportiva a.s. 2013/2014: situazione Risorse

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Attività sportiva a.s. 2013/2014: situazione Risorse
COMUNICATO CAPDI & LSM N° 19 DEL 3
OTTOBRE 2013
Attività sportiva a.s. 2013/2014:
situazione Risorse
Carissimi colleghi
Anno scolastico 2012/2013:
Come ricorderete, Il lungo braccio di ferro tra Tesoro-MIUR e OOSS sul pagamento degli scatti
di anzianità riferiti al 2011, aveva di fatto bloccato le risorse del MOF alle scuole (comprese
quelle per le attività complementari di EF) fino ai primi di febbraio (Intesa MIUR-OOSS del
30/1/2013) con una riduzione dei finanziamenti per l’attività sportiva di circa un terzo rispetto
l’a.s. 2011/2012. ( 41.350.000 di euro contro i 60 milioni)
Il computo per classe in organico di diritto (del proprio istituto scolastico) è stato di 215 euro,
dei quali 127 dati in acconto e altri 88 con la sottoscrizione definitiva dell’accordo ARAN –
OOSS avvenuta il 19 marzo 2013 (anche se alcune scuole dichiarano di non avere ancora
avuta accreditata la seconda trance)
Ad aprile il Miur ha accertato che il totale delle richieste arrivate dalle scuole per “progetti di
pratica sportiva” ammontavano a 38.246 milioni di euro ( con economie per 3.104.000 di
euro). Successivamente con l’Intesa MIUR-OOSS del 20 giugno 2013 venivano redistribuite le
economie del MOF accreditando, tra le altre, la somma di 710.343 euro per il finanziamento dei
progetti di pratica sportiva come da rilevazione della direzione dello Studente prot 846/2013
(progetti finalizzati all’implementazione delle attività in corso nel corrente anno scolastico)
E questo grazie alla possibilità prevista nell’accordo del 30 gennaio in base al quale eventuali
economie sarebbero state soggetto di specifica e successiva intesa a livello nazionale!
Quindi all’attività sportiva scolastica per l’a.s. 2012/2013 sono venuti complessivamente 38
milioni e 956 mila euro.
Ma è evidente che questo dato deriva dal fatto che l’attività è iniziata a metà anno scolastico
ed è rimasta di finanziamento incerto per i 4 mesi precedenti!!
Scrivevamo il 7 febbraio 2013:
E’ chiaro a tutti che il ritardo nell’accreditamento delle risorse per le attività complementari di Educazione fisica e il
taglio delle stesse di circa un terzo rispetto all’a.s. 2012/2013 comporterà una forte riduzione di offerta formativa in
ambito motorio rivolta agli studenti della scuola italiana e alle loro famiglie per l’anno scolastico in corso.
E’ paradossale che a fine febbraio si stia spiegando alle scuole come richiedere le risorse per l’attività sportivoscolastica (tra l’altro con un nuovo sistema) che dovrebbe concludersi tra tre mesi
Dopo 8 mesi di documenti, trattative e incontri tra il Miur e i Sindacati la situazione sembra volgere al termine e ci
sentiamo di dire che i risultati, per l’attività sportiva scolastica, sono disastrosi.
Prima di entrare nel merito dei finanziamenti ci preme sottolineare il danno materiale e culturale che tutto questo ha
causato e causerà nell’utenza della scuola secondaria di 1 e 2 grado. Spesso ci ritorna la domanda se il Miur e i
sindacati conoscono la scuola e il suo funzionamento!! Come è possibile arrivare a fine gennaio e ancora non avere
definito le risorse e le modalità di attuazione di una attività – quella sportivo scolastica – tra le più richieste dai nostri
studenti e dalle loro famiglie. (il tutto per un recupero degli scatti di anzianità che in un Paese Serio si sarebbe chiuso
nel giro di un mese e comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico)
Poi non meravigliamoci se crescono le devianze, l’obesità, l’uso del doping… La scuola è vista sempre più come un
contenitore che un servizio di crescita sociale, a tutto vantaggio della scuola privata!
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Poco sono servite le note, i documenti, le proteste e tutto questo si scontra con la voglia, la disponibilità, la capacità, la
tenacia degli insegnanti di EF di fornire un servizio motorio-sportivo sempre più qualificato. Si scontra anche con
l’intelligenza messa in campo in questi anni dai colleghi della Capdi e delle associazioni territoriali nella ricerca e nello
sviluppo di un’educazione fisica e sportiva in linea con le migliori esperienze in campo europeo e mondiale
A questo punto le attività di avviamento alla pratica sportiva che le scuole avevano progettato all’inizio dell’anno
scolastico e inserito nel Pof vanno riconsiderate in base al minor tempo disponibile e alle ridotte risorse a disposizione.
I dipartimenti dovranno riformulare il piano dell’offerta formativa scegliendo di privilegiare alcune attività (potenziare i
tornei interni?), e di tagliarne altre in considerazione delle necessità e tradizioni della propria scuola e del territorio,
confrontandosi anche con i colleghi degli altri istituti, specialmente per la partecipazione alle attività di rete e ai GSS.
Anno scolastico 2013/2014:
La richiesta della Capdi & LSM (già recapitata al Miur e alle OOSS – vedi allegato) è di
mantenere le risorse destinate alle scuole per l’attività sportiva scolastica a 60 milioni di euro
(come da accordi Miur-OOSS già dall’a.s. 2009/2010) suddivisi in base al numero delle classi in
organico di diritto; con la modalità che le risorse non richieste dalle scuole vengano recuperate
e utilizzate per le stesse finalità finanziando, per l’anno in corso, i progetti di attività sportiva
scolastica più complessi non completamente finanziati nella ripartizione del fondo (come da
accordo Miur-OOSS del 20 giugno 2013).
Nel caso in cui non fosse possibile mantenere il tradizionale budget di 60 milioni complessivi di
cui sopra è indispensabile che le economie a consuntivo dei progetti di avviamento alla pratica
sportiva vadano ad implementare il budget nazionale previsto per la stessa attività nell’anno
scolastico successivo.
I finanziamenti vengono così a costituire una specie di fondo a disposizione di ciascun istitutoscuola in autonomia che lo richieda per progettazione e attuazione dei progetti di avviamento
alla pratica sportiva, regolamentato in base all’art 87 del Ccnl. Tali risorse finalizzate possono
essere utilizzate da insegnanti di EF e di sostegno appartenenti alle classi di concorso di EF.
Saranno pagate con gli importi determinati dall’art 87-Ccnl su rendicontazione.
Il 25 settembre c’è stato il primo incontro tra il Miur e le OOSS sulla questione delle
risorse e del FIS.
Sembra che le somme a disposizione per il MOF per l’a.s. 2013/2014 siano di circa
900 milioni di euro (erano 1.270 l’anno precedente) comprese le economie pari a 270
milioni di euro non spese dalle scuole. Rimane aperta la questione di come pagare gli
scatti di anzianità del 2012 (circa 340 milioni di euro).
L’orientamento ipotizzato dal Miur è di dare alle scuole una prima trance di circa 520
milioni di euro finanziando le voci del FIS, Progetti per le aree a rischio, funzioni
strumentali, attività complementari di EF, ore eccedenti per la sostituzione dei
colleghi assenti…
Il Tavolo Miur/OOSS è riconvocato per il 10 ottobre.
A questo punto vediamo le decisioni che saranno prese e decideremo di conseguenza
In ogni caso suggeriamo ai colleghi di predisporre fin da subito la progettazione e le procedure
con i DS e DSGA (eventualmente con riserva per il Piano finanziario) per poter avviare
l’attività appena la situazione si sarà chiarita
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Attività
sportiva
scolastica
Conferma e/o costituzione CSS
Dipartimento SM
Collegio Docenti
Consiglio d’istituto
Pianificazione attività sportive scolastiche
(tornei interni, adesione a tornei esterni,
progetti territoriali)
Dipartimento SM
Adesione GSS e relativa individuazione
delle discipline sportive a cui iscrivere
l’istituto
Dipartimento SM
Collegio docenti
Consiglio d’istituto
Definizione del monte ore annuale di
ciascuna attività per richiesta fondi e
predisposizione dell’orario settimanale di
frequenza del CSS
Dipartimento SM
Seguite l’evolversi della situazione e pronti ad eventuali iniziative di protesta su www.capdi.it
Attività
Con “ L’accordo di Intenti” a firma del Ministro dell’Istruzione Profumo e del presidente del Coni
Malagò dell’aprile scorso, si ipotizzava una completa rivisitazione dei GSS, la prosecuzione
dell’alfabetizzazione motoria nella scuola primaria con la stesura di Nuove Linee Guida per
l’attività di EFMS (vedi testo integrale in allegato):
Giochi sportivi studenteschi: obiettivo, rivedere impostazione delle attività
I Giochi Sportivi Studenteschi sono la naturale prosecuzione dell’attività di avviamento alla pratica
sportiva che gli insegnanti di educazione fisica propongono nelle scuole secondarie di I e II grado.
Organizzati in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, il CONI, il Comitato Paralimpico Italiano e le
Federazioni Sportive, i Giochi Sportivi Studenteschi si articolano in una serie di competizioni selettive. Si
inizia con quelle d’istituto, per giungere fino alle fasi internazionali. Questo modello organizzativo,
adottato da molti anni, manifesta ormai diversi punti di criticità che devono essere affrontati.
La nuova Intesa ne prevede la rivisitazione dalle fasi di istituto alle selezioni provinciali, regionali e
nazionali, fino alle competizioni internazionali organizzate in accordo con l’International School Sport
Federation. Il progetto prevede un piano organico di attività sportive dove confluiscano anche quelle
proposte con i nuovi Giochi della Gioventù. Il lavoro dovrà essere completato entro giugno 2013……..
Progetto di educazione allo sport nella scuola primaria. Proseguire le esperienze e certificare i
risultati ottenuti
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A partire dal 2009/10 è attiva una sperimentazione realizzata da Presidenza del Consiglio, MIUR e CONI
che ha inizialmente coinvolto 1.000 plessi di scuola primaria in 30 province italiane ed è arrivata,
nell’anno scolastico 2012/13 all’ultima annualità prevista. Il progetto oggi coinvolge tutte le province
italiane, con l’adesione di circa 3.000 plessi scolastici e il coinvolgimento di oltre 2.700 laureati in scienze
motorie/diplomati ISEF. L’iniziativa ha un positivo riscontro da parte di operatori, alunni e famiglie, e i
dati fino a oggi raccolti rappresentano, per importanza dei contenuti e per quantità, un’esperienza unica
in Italia. Obiettivo dell’Intesa è assumere decisioni e strategie in merito alla prosecuzione
dell’esperienza…….
Linee guida per le attività di educazione fisica, motoria e sportiva
Al via il portale www.giochisportivistudenteschi.it
Nell’anno 2009 sono state fornite indicazioni sulla riorganizzazione delle attività di educazione motoria,
fisica e sportiva nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il documento ha richiamato
l’attenzione sulla pratica motoria e sull’efficacia delle ore aggiuntive di avviamento allo sport,
dimostrando il ruolo di assoluto rilievo che il MIUR ha attribuito alle attività motorie nella crescita dei
giovani. Proprio in vista della nuova impostazione che si vuole dare all’attività sportiva, è opportuna una
stesura di nuove linee guida………
L’intesa, per l’attuazione del nuovo piano, elenca anche tutta una serie di risorse e
finanziamenti da parte del Miur e altri….. ancora tutte da verificare!
Per la stesura delle nuove Linee Guida il Miur ha sentito anche la Capdi & LSM, la quale,
nell’incontro del 15 luglio a Roma ha illustrato al DG dello Studente dott.ssa Giovanna Boda le
osservazioni e le proposte sulle tematiche in oggetto consegnando un documento specifico
(vedi allegato)
E’ attesa a breve, da parte del Miur, l’emanazione delle nuove Linee guida per le attività di EFS
( tra l’altro anche nella primaria l’educazione motoria è diventata Educazione fisica..speriamo
se ne ricordino!)
Anche per queste la Capdi & LSM si riserva di vedere e analizzare il documento per capire se il
Miur ha accolto le osservazioni e le proposte innovative della categoria.
Seguiteci su www.capdi.it
Un abbraccio
Il presidente Flavio Cucco
Venezia - Mestre 3 ottobre 2013
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“Informa Scuola & EF” N.7
del 18 aprile 2013
-
Piano Nazionale per la promozione dello
sport a scuola. Profumo e Malagò firmano
Accordo di Intenti per i prossimi anni scolastici
Si rinnova collaborazione tra MIUR e CONI (dal sito
del Miur)
Rendere lo sport uno strumento ancor più efficace di educazione delle nuove generazioni,
capace di combattere il disagio sociale e trasmettere i valori più autentici legati al rispetto
delle regole e all’impegno. Prosegue sotto questi auspici la collaborazione tra MIUR e CONI,
per la realizzazione del Piano Nazionale per la promozione dello sport a scuola. Il progetto,
che già negli anni precedenti ha visto l’impegno congiunto delle stesse istituzioni, si
arricchisce adesso di un rinnovato Accordo di Intenti. Il documento definisce, per i prossimi
anni scolastici, obiettivi da raggiungere, tempi, modalità e risorse da impegnare ed è stato
firmato oggi a Napoli dal ministro Francesco Profumo e dal presidente del CONI Giovanni
Malagò, in occasione della visita al V Circolo Didattico “E. Montale”.
L’impegno finanziario di MIUR e CONI sarà cospicuo, e verrà utilizzato per la revisione dei
Giochi Sportivi Studenteschi, il progetto di educazione allo sport nella scuola Primaria, la
promozione delle attività sportive nei luoghi di maggiore disagio sociale, l’ammodernamento
degli impianti sportivi scolastici, le iniziative della Carta dello Studente legate allo sport, la
stesura di nuove Linee guida per le attività di educazione fisica, motoria e sportiva.
Giochi sportivi studenteschi: obiettivo, rivedere impostazione delle attività
I Giochi Sportivi Studenteschi sono la naturale prosecuzione dell’attività di avviamento alla
pratica sportiva che gli insegnanti di educazione fisica propongono nelle scuole secondarie di I
e II grado. Organizzati in collaborazione con la Presidenza del Consiglio, il CONI, il Comitato
Paralimpico Italiano e le Federazioni Sportive, i Giochi Sportivi Studenteschi si articolano in
una serie di competizioni selettive. Si inizia con quelle d’istituto, per giungere fino alle fasi
internazionali. Questo modello organizzativo, adottato da molti anni, manifesta ormai diversi
punti di criticità che devono essere affrontati.
La nuova Intesa ne prevede la rivisitazione dalle fasi di istituto alle selezioni provinciali,
regionali e nazionali, fino alle competizioni internazionali organizzate in accordo con
l’International School Sport Federation. Il progetto prevede un piano organico di attività
sportive dove confluiscano anche quelle proposte con i nuovi Giochi della Gioventù. Il lavoro
dovrà essere completato entro giugno 2013, e potrà contare nuovi investimenti finanziari che
andranno a rafforzare l’azione che già svolgono tutti gli insegnanti di educazione fisica nelle
istituzioni scolastiche di secondo grado di tutta Italia, grazie ai fondi messi a disposizione dal
MIUR e dalle Organizzazioni Sindacali per l’attività di avviamento alla pratica sportiva. In
aggiunta per queste attività il MIUR ha stanziato circa 3.500.000 euro (l’anno scorso 3 milioni
di euro); a questi si somma per il 2012 e il 2013 anche 1.500.000 euro da parte dell’Ufficio
Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Progetto di educazione allo sport nella scuola primaria
Proseguire le esperienze e certificare i risultati ottenuti
A partire dal 2009/10 è attiva una sperimentazione realizzata da Presidenza del Consiglio,
MIUR e CONI che ha inizialmente coinvolto 1.000 plessi di scuola primaria in 30 province
italiane ed è arrivata, nell’anno scolastico 2012/13 all’ultima annualità prevista. Il progetto
oggi coinvolge tutte le province italiane, con l’adesione di circa 3.000 plessi scolastici e il
coinvolgimento di oltre 2.700 laureati in scienze motorie/diplomati ISEF. L’iniziativa ha un
positivo riscontro da parte di operatori, alunni e famiglie, e i dati fino a oggi raccolti
rappresentano, per importanza dei contenuti e per quantità, un’esperienza unica in Italia.
Obiettivo dell’Intesa è assumere decisioni e strategie in merito alla prosecuzione
dell’esperienza. Per le attività di avviamento allo sport dei ragazzi delle scuole elementari
sono stati investiti 3.000.000,00 euro. L’anno precedente i fondi a disposizione erano 2
milioni. Grazie all’accordo con il CONI gli insegnanti delle scuole primarie vengono affiancati
da diplomati in Scienze Motorie per la realizzazione di attività motorie dedicate a questa fascia
di età.
Attività sportiva nei luoghi di disagio sociale
Lo sport come strumento di legalità e prevenzione della dispersione Già in passato sono state
realizzate attività di promozione sportiva in luoghi di particolare disagio sociale giovanile, per
prevenire la dispersione scolastica e l’emarginazione. I buoni risultati di questi interventi
impongono di proseguire lungo la strada della promozione dello Sport come strumento di
legalità e di prevenzione del disagio sociale. Per questo motivo sarà rafforzata la sinergia
operativa ed economica nelle aree più a rischio del Paese, e negli Istituti penali per i
minorenni, in favore delle attività motorie e sportive, viste come mezzo di apprendimento. I
fondi messi a disposizione del Miur per queste attività sono pari a 1.000.000,00 euro. L’anno
precedente non erano state stanziate risorse.
Impianti sportivi scolastici
Monitoraggio del patrimonio e strategia per nuovi interventi
Gli impianti sportivi scolastici sono patrimonio delle comunità locali, molto utilizzati anche da
società e associazioni sportive. Spesso rappresentano sul territorio l’unico spazio idoneo per
l’organizzazione di eventi sportivi che altrimenti non potrebbero avere luogo. Tra gli impegni
assunti con l’Intesa, il monitoraggio entro settembre 2013 dello stato degli impianti sportivi
scolastici, e l’organizzazione di eventuali interventi di miglioramento.
Carta dello studente
Coinvolgere le Federazioni sportive per iniziative e agevolazioni
La Carta dello Studente è un’iniziativa che promuove l’accesso alla cultura e offre nuovi luoghi
di confronto a tutti gli studenti. Le agevolazioni e le iniziative proposte dal MIUR e dai suoi
partner riconoscono lo status di studente e premiano la partecipazione attiva alla vita
scolastica e civile. Il progetto, nato nel 2008, ha distribuito circa 4 milioni di badge nominativi
agli studenti delle scuole statali e paritarie del II ciclo di Istruzione, su tutto il territorio
italiano. La Carta viene distribuita annualmente a tutti gli studenti frequentanti il primo anno.
Tra gli obiettivi che l’Intesa vuole raggiungere, l’adesione delle Federazioni Sportive
all’iniziativa, da realizzare entro giugno 2013.
Linee guida per le attività di educazione fisica, motoria e sportiva
Al via il portale www.giochisportivistudenteschi.it
Nell’anno 2009 sono state fornite indicazioni sulla riorganizzazione delle attività di educazione
motoria, fisica e sportiva nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Il documento ha
richiamato l’attenzione sulla pratica motoria e sull’efficacia delle ore aggiuntive di avviamento
allo sport, dimostrando il ruolo di assoluto rilievo che il MIUR ha attribuito alle attività motorie
nella crescita dei giovani. Proprio in vista della nuova impostazione che si vuole dare
all’attività sportiva, è opportuna una stesura di nuove linee guida, e la presentazione del
portale nazionale di riferimento per lo Sport a Scuola, realizzato dal MIUR e raggiungibile
all’indirizzo: www.giochisportivistudenteschi.it. Il sito offrirà alle scuole una piattaforma di
informazione e formazione per alunni e docenti. Le iniziative saranno realizzate entro giugno
2013.
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Venezia-Mestre 18 aprile 2013
Un abbraccio
Flavio Cucco
Presidente Capdi & LSM
DOCUMENTO CAPDI & LSM
INCONTRO MIUR - DG DELLO STUDENTE
15 LUGLIO 2013
ATTIVITA’ SPORTIVA SCOLASTICA
1 - RISORSE
Mantenere le risorse destinate alle scuole per l’attività sportiva scolastica a 60 milioni di euro (come da
accordi Miur-OOSS già dall’a.s. 2009/2010) suddivisi in base al numero delle classi in organico di
diritto.
Le risorse non richieste dalle scuole vengono recuperate e utilizzate per le stesse finalità finanziando,
per l’anno in corso, i progetti di attività sportiva scolastica più complessi non completamente finanziati
nella ripartizione del fondo (come da accordo Miur-OOSS del 20 giugno 2013).
Nel caso in cui non fosse possibile mantenere il tradizionale budget di 60 milioni complessivi di cui
sopra è indispensabile che le economie a consuntivo dei progetti di avviamento alla pratica sportiva
vadano ad implementare il budget nazionale previsto per la stessa attività nell’anno scolastico
successivo.
I finanziamenti vengono a costituire una specie di fondo a disposizione di ciascun istituto-scuola in
autonomia che lo richieda per progettazione e attuazione dei progetti di avviamento alla pratica
sportiva, regolamentato in base all’art 87 del Ccnl. Tali risorse possono essere utilizzate da insegnanti
di EF e di sostegno appartenenti alle classi di concorso di EF. Saranno pagate con gli importi
determinati dall’art 87-Ccnl su rendicontazione. Le risorse possono essere implementate dal FIS, altre
risorse interne ed esterne alla scuola.
2 – ATTIVITA’
Netta separazione tra l’attività di Istituto e di rete (la pratica sportiva per tutti) e le attività agonistiche e
selettive (GSS e altri)
Le prime prevedono il coinvolgimento di tutti gli alunni e/o la partecipazione per classe (per tutta la
durata dell’anno scolastico) in tornei interni di istituto, incontri individuali e campionati interni, feste di
istituto, scambi e gemellaggi sportivi con altre scuole, attività di rete territoriali su progettazioni
sportive comuni che possono coinvolgere anche enti, associazioni del volontariato e del privato sociale
(con accordi e convenzioni tra le parti – Dpr n.275/1999 art.7).
Le seconde si articolano in una serie di competizioni selettive ( dalle fasi di Istituto alle fasi nazionali e
internazionali) su sport individuali e di squadra strutturati.
Il Miur dovrebbe prendere atto che oltre allo sport agonistico, che prosegue coi canali tradizionali dei
GSS, con gare, selezioni, ecc.; nella scuola si sta diffondendo un tipo di pratica maggiormente legata al
contesto territoriale, il cui scopo non è necessariamente quello agonistico, e se lo è, rimane molto
legato al proprio istituto, classe, città...diciamo che risponde a bisogni prevalentemente di tipo sociale:
stare insieme, competere divertendosi,ecc.. Bisognerebbe incentivare la promozione di questo tipo di
pratica, di Istituto e di rete che sia, con:
o messa in rete delle buone pratiche e migliori esperienze organizzative e tecniche di sport a
scuola, in particolar modo iniziative ad integrazione territoriale (progetti co-finanziati da parte
di Regioni, Enti locali ed agenzie esterne) e relativi strumenti organizzativi (accordi di rete,
protocolli d’intesa e accordi di programma)
o far incontrare le scuole e i docenti che promuovono questo tipo di attività, attraverso lo
strumento dei convegni e dei seminari di studio in cui si presentano le migliori pratiche attivate
sul territorio (promosse magari dagli stessi studenti)
o promozione di corsi di formazione per insegnanti anche sull’utilizzo della pratica motoria e
sportiva per il benessere,legata a stili di vita attivi
o conoscenza di nuove discipline sportive
Il Miur, inoltre, dovrebbe fare chiarezza nelle iscrizioni on-line delle scuole all’attività sportiva
scolastica separando l’area per lo sport per tutti e sport territoriale con l’altra area (e iscrizione) per le
attività selettive dei GSS. In modo che sia più chiaro ciò che è agonistico-competitivo e ciò che non lo
è.
Per le competizioni selettive vi è la necessità di una completa rivisitazione (se non partendo
dall’abolizione) del progetto ministeriale con la costituzione di un Gruppo nazionale di progettazione
che ne valuti le finalità educative e l’organizzazione.
Per la formulazione attuale dei GSS si propone di:
- vincolare la partecipazione a queste competizioni successivamente alla partecipazione degli studenti
all’attività di Istituto e di rete
- individuare con certezza l’ammontare dei finanziamenti annuali disponibili per tale attività.
Nel caso le risorse non fossero sufficienti alle varie fasi (in considerazione dell’esperienza passata) si
propone di eliminare in ordine: prima le fasi nazionali, poi quelle regionali, concentrando le risorse su
quelle territoriali.
-consentire la partecipazione alla varie specialità sportive solamente agli studenti non tesserati per
quelle federazioni, permettendo l’iscrizione ad altre specialità - es: se l’alunno Francesco è tesserato
Fidal non può partecipare alle gare di atletica ma iscriversi agli altri sport. Da qualche anno siamo
tornati ad avere i tesserati nelle gare sportive scolastiche con progressivo allontanamento degli studenti
principianti o non tesserati. Forse questo è il motivo per cui stanno avendo successo le iniziative locali:
tornei di classe, d’istituto, ecc. La voglia di fare attività sportiva c’è ma la scuola propone solo il
modello agonistico – selettivo. Si tratta di individuare un altro modello, agonistico ma non selettivo,
per tutti, da non sostituire a quello agonistico, ma che lo affianchi, un modello,cioè, che proponga e
diffonda la pratica sportiva per il piacere di farla (quindi per il benessere degli studenti). Occorre
ragionare su come costruire questo modello, e come incentivarlo individuando le risorse. Un primo
passo potrebbe essere quello di organizzare un convegno dove partecipano le scuole che si stanno
muovendo in questa direzione in modo da raccogliere informazioni, esperienze..)
- maggiore attenzione per i progetti per la disabilità con iniziative e gare aperte a tutti (ove possibile)
compresi i disabili, in collaborazione con i CIP regionali
- predisporre le note del Miur inerenti le modalità organizzative e di finanziamento per il mese di
settembre per una corretta progettazione e inserimento nel POF da parte delle scuole .
.
3 - ASSOCIAZIONI SPORTIVE STUDENTESCHE
La strutturazione dei CSS prevista dalle Linee Guida del 2009 appare, dal punto di vista giuridico di
difficile attuazione, poiché nel nostro ordinamento giuridico le associazioni sono soggetti di diritto,
godono di capacità giuridica e di autonomia patrimoniale e con obbligo di bilancio.
Sarebbe preferibile studiare modalità di aggregazione con le associazioni sportive territoriali (es. le
polisportive) con la creazione della sezione di sport scolastico o di affiliazione ad enti di promozione
sportiva.
Inoltre si potrebbe incentivare la costituzione -raggruppamento dei CSS in una federazione dello sport
scolastico che sviluppi la prima fase di “avviamento alle attività sportive” per poi integrarsi con le altre
federazioni e associazioni del territorio.
Alcuni territori hanno inoltre sperimentato modalità associative allargando la partecipazione
studentesca all’ambito culturale oltre a quello sportivo. Questo aspetto non è contemplato dalla
normativa, ma il gruppo sportivo può e dovrebbe anche essere occasione per tutte quelle attività
espressive ( teatro, danza, musica...) che sono parte fondamentale del movimento e costituiscono
terreno interdisciplinare in ogni ordine e grado della scuola.
4 – CONCLUSIONI
La Capdi & LSM pensa sia compito dell’Istruzione Pubblica elaborare e promuovere un Sistema
Sportivo Scolastico (come avviene in gran parte dei Paesi europei), che ponga al centro della propria
strategia una impostazione educativa dell’attività sportiva scolastica, favorendo l’attivazione di percorsi
orientati alla partecipazione alle gare ma anche alla pratica dell’attività motoria con modalità e forme
innovative e agonistiche ma non necessariamente selettive.
A tal fine propone la costituzione di un Gruppo nazionale di studio, progettazione e coordinamento
anche con l’apporto di colleghi della Capdi per analizzare e approfondire problematiche e prospettive.
EDUCAZIONE FISICA NELLA SCUOLA PRIMARIA
La soluzione a tempi medio-lunghi non può che essere di natura legislativa con l’introduzione
dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione fisica nella scuola primaria, insegnata da diplomati Isef
e laureati SM per almeno 2 ore la settimana (come da Disegni di legge bi-partisan presentati in
Parlamento nelle scorse 2 legislature).
ALFABETIZZAZIONE. Ad oggi l’unico progetto Miur (a compartecipazione finanziaria e
organizzativa). Alla fine dei 3 anni di sperimentazione il progetto coinvolge circa un quinto delle classi
di scuola primaria in Italia. Per il coinvolgimento totale per 2 ore la settimana insegnata da esperti diplomati Isef o LSM (pagati a 15 euro l’ora esentasse ex Legge Pescante con contratti di prestazione
d’opera) occorrono circa 60 milioni di Euro.
OSSERVAZIONI - CRITICHE RELATIVE AL PROGETTO DI ALFABETIZZAZIONE
A risorse invariate (scarsa incidenza nazionale):
1. Insegnante poco inserito nel processo educativo e organizzativo della scuola (con conseguente
limitata ricaduta nel processo formativo dell’alunno).
Si propone che il contratto dell’esperto preveda almeno 20 ore (10%
dell’orario) dedicate alla programmazione e coordinamento didattico , alla partecipazione
agli organi collegiali.
2. Poco significativo il periodo di insegnamento rivolto agli alunni (2 ore la settimana per 15
settimane).
Si propone la programmazione per 1 ora di affiancamento la settimana + 1
ora con il maestro che ripete la lezione per un totale di 30 settimane di educazione fisica per
2 ore la settimana.
Vantaggi: attività per tutto l’a.s. – Reperimento degli insegnanti all’inizio dell’a.s. – migliore
programmazione delle attività della scuola con inserimento del progetto nel POF – probabile maggiore
continuità educativa e consolidamento degli insegnanti…
3. Necessità di una formazione iniziale dell’esperto più incisiva e specifica, rivolta anche ad
approfondire tematiche di ordine pedagogico/formativo, quali ad esempio, quelle che
riguardano le finalità dell’intervento nelle scuole (quali competenze sviluppare?)
La struttura deputata alla formazione progettuale, pensata come un pool di formatori in ciascuna
regione, ha una sua validità se si mantiene una struttura nazionale di indirizzo che oltre la finalità di
garantire a tutti i coinvolti una visione condivisa delle finalità, delle metodologia e delle caratteristiche
organizzative e gestionali del progetto abbia una visione condivisa rispetto a quali competenze motorie
sviluppare nei ragazzi.
Il rischio è che le programmazioni e le attività proposte si indirizzino in gran parte verso un “ giocogioco sport” di rivisitazione del progetto del Coni trascurando gli altri ambiti e nello specifico: la
conoscenza e consapevolezza del proprio corpo, la percezione sensoriale (riconoscere,
discriminare,utilizzare ed elaborare le percezioni sensoriali), lo sviluppo della coordinazione generale
rispetto gli schemi motori, l’equilibrio, l’orientamento spazio-tempo, l’espressività corporea con lo
sviluppo del linguaggio verbale e non, l’interazione tra movimento e processi affetti e cognitivi,
l’esperienze in ambiente naturale e una pur minima conoscenza nella prevenzione degli infortuni.
I colleghi-esperti dovranno conoscere il “curricolo verticale” dalla scuola dell’infanzia (cioè quali sono
le competenze attese prima della primaria) e quelle attese dopo (la secondaria di 1° grado)
Sicuramente la presenza delle facoltà di Scienze motorie, assieme alle strutture periferiche degli uffici
di EFS specialmente la dove gli stessi hanno costituito degli organismi di consulenza formati dai
colleghi di educazione fisica più esperti e formati nell’ambito della educazione motoria, costituiscono
per il progetto un bagaglio culturale e scientifico irrinunciabile.
A regime (risorse per circa 60 milioni di euro)
Piena realizzazione del Progetto Alfabetizzazione motoria
Rimangono forti criticità rispetto il modello progettuale:
- Il limite più importante è determinato proprio dalla natura progettuale dell’esperienza, soggetta
quindi alle scelte della politica e conseguentemente alla reperibilità-incertezza delle risorse.
- Insegnante – esperto precario, con nessuna prospettiva professionale e di continuità. Questo
determinerà un abbandono degli insegnanti più qualificati in cerca di occupazione più stabile,
con negativa ricaduta della qualità dell’insegnamento e conseguente danno per i ragazzi.
In alternativa all’alfabetizzazione motoria (con 60 milioni di euro)
1 Assunzione di circa 2800 docenti con funzione di consulente
Lo stipendio annuo lordo di un docente di scuola primaria è pari ad € 22.002,64; con questa cifra
(pagando regolarmente le tasse) si potrebbero assumere 2724 docenti diplomati in EF o laureati in SM
da inserire in organico provinciale (come i docenti di sostegno) che lavorerebbero per 11 mesi l'anno,
per 24 ore settimanali.
2 Graduale inserimento del diplomato Isef e laureato SM
Al momento le due ore curricolari di educazione fisica sono affidate all'insegnante generalista che
purtroppo non sempre le effettua. In questo momento di tratta di circa 265.000 ore, che diviso per 24
ore (la cattedra di educazione fisica nella primaria deve essere di 24 ore), richiederebbero oggi 11016
specialisti.
Nel primo anno sarebbero coinvolti i soli insegnanti di ruolo della primaria già in possesso di titolo di
scienze motorie, che potrebbero transitare nel nuovo profilo. Dal secondo anno in poi e per ulteriori tre
anni, sarebbero immessi in ruolo per metà dal concorso primaria e per metà dalla graduatoria concorso
educazione fisica, per tanti posti quanti sono i pensionamenti. dal quinto anno in poi, sempre per tanti
posti quanti sono i pensionamenti, per non intaccare gli equilibri occupazionali, al 50% dalla
graduatoria del concorso e al 50% dalle graduatorie permanenti. Il processo potrebbe completarsi,
stante il trend negativo delle nascite, entro 8 anni, coinvolgendo meno di 10000 insegnanti. In questo
modo le risorse per l'operazione vengono trovate all'interno dello stesso ministero, aggiungendovi i 7
milioni di euro già destinati al progetto di alfabetizzazione motoria.
Questa proposta di gradualità è molto simile a quella avanzata a suo tempo dall’on. le Lolli ed è certo
meno dispendiosa di altre, ma comporta comunque un incremento dell’organico. Comunque a favore di
questa proposta si può dire che lo stesso si fa per l’insegnamento della religione cattolica.
3 Graduale assegnazione delle due ore di ed. fisica a docenti in possesso di titolo ISEF o SM.
Si potrebbe apportare tale modifica strutturale partendo il primo anno solo con la prima classe di scuola
primaria (quindi basterebbero circa 2.200 docenti), il secondo anno anche con la seconda classe (4.400
docenti circa) e così via. Comunque avrebbero sempre una corsia preferenziale (ma non in forma
obbligatoria) i docenti di scuola primaria, di ruolo e non, in possesso anche del titolo di studio specifico
in ed. fisica, e solo in caso di ulteriore fabbisogno si comincerebbe ad attingere anche ai docenti
diplomati ISEF o laureati in SM, ma non in possesso del titolo di studio previsto per l’insegnamento
nella scuola primaria.
Tale soluzione, che teoricamente non prevede aumento di organico, in quanto il numero complessivo di
ore settimanali degli alunni è sempre lo stesso, avrebbe un iniziale impatto sostenibile e non troppo
traumatico rispetto alle aspettative occupazionali dei docenti di scuola primaria.
Il Presidente Capdi & LSM
Flavio Cucco
Roma 15 luglio 2013