TRANCE DANCE - La Danza della vita intervista con Apurva Mastinu

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TRANCE DANCE - La Danza della vita intervista con Apurva Mastinu
TRANCE DANCE - La Danza della vita
intervista con Apurva Mastinu
Vistara: Apurva, che cos’è la Trance Dance ?
Apurva: La Trance Dance è l’antico modo di concepire e usare la danza; dalla notte dei tempi
la danza è nata e si è evoluta come forma di linguaggio dell’anima e come connessione
con il mondo della natura e dello spirito che era considerato sacro a tutti gli effetti.
Nello Sciamanesimo, infatti non c’è separazione tra mondano e sacro, tutta la materia è permeata
dallo spirito, tutto è vivo, quindi tutto è sacro. Anticamente e ancora attualmente, molte culture
sul pianeta, usano la danza per raggiungere lo stato di trance estatica attraverso il quale è possibile
entrare in contatto con il mondo del sovranaturale: da un punto di vista sciamanico lo spirito può
comunicare direttamente con il danzatore attraverso visioni, immagini, suggestioni.
Lo scopo di ciò è naturalmente la crescita individuale e collettiva, quando un individuo cresce in
linea al progetto evolutivo della propria vita, anche il gruppo nel quale vive può evolvere
con facilità. Lo sciamanesimo si basa sull’interdipendenza delle differenti realtà : fisica e
non-fisica, visibile e invisibile, conosciuto e sconosciuto. La Trance Dance è uno strumento
per divenire consapevoli di queste diverse realtà.
Vistara: Allora, tutti possono avvicinarsi alla pratica della Trance Dance?
Apurva: La Trance Dance che noi proponiamo è stata confezionata per l’uomo e la donna moderni,
che vivono la maggior parte del tempo nelle città, infatti si parla di neo-sciamanesimo,
a volte di sciamanesimo urbano, proprio per suggerire il fatto che è necessario nuovamente
risvegliare la consapevolezza della propria naturalezza, della propria natura. Un volta tutto era
scandito da riti, rituali ciclici e da usanze e situazioni che avevano il compito di supportare
la crescita dell’individuo e del gruppo, oggi giorno non ci sono più strumenti ufficiali,
ne educazione, che apportino una reale consapevolezza di se e avvicinino al mistero della vita.
Chi noi siamo veramente, da dove veniamo e dove andiamo quando lasciamo il corpo? Quindi,
sì, tutti possono praticare la Trance Dance, eccetto persone che abbiano seri disturbi psichici o cardiaci.
Vistara: Apurva, come è nata la Trance Dance come la conosciamo e
come hai contribuito a divulgarla?
Apurva: Come pratica esiste da sempre, come ho specificato prima,
in quanto linguaggio dell’anima: abbiamo danzato per il raccolto,
per una nascita, per la morte, per il passaggio delle stagioni, per
invocare le forze della natura, per entrare in contatto con lo spirito,
per la guarigione... nella forma attuale è stata co-creata alla fine
degli anni ’80, Sono stato assistente, socio e amico di un eclettico
insegnante e innovatore nel campo del potenziale umano e con lui,
Frank Natale, abbiamo iniziato a sperimentare e a contemporaneizzare
alcune pratiche sciamanico/animistiche e spirituali di provata
efficacia. Le abbiamo trasformato per adattarle ed utilizzarle nel
mondo contemporaneo occidentale o di matrice occidenatale.
In seguito le abbiamo divulgate in tutto il mondo, tramite un Istituto
denominato TNI (The Natale Institute), di cui sono stato direttore
per l’Italia per diversi anni. Abbiamo creato Training di formazione,
centinaia di Presentatori in tutto il mondo occidentale, libri, musica,
video e altro ancora. Il risultato veloce e trasformativo, per chi pratica la Trance Dance da noi confezionata ha permesso alla stessa di
velocemente espandersi al di là di noi. Bene perchè il nostro scopo,
con Frank, era quello di creare qualcosa che potesse essere utile e di facile utilizzo, per tutti,
a basso o senza costo, per poter migliorare la qualità della vita delle persone, uno strumento utile
per guarire ferite del passato anciora impresse nella nostra coscienza, un sistema sano
per rigenerarsi e risvegliare la propria coscienza, in gruppo o da soli. Inizialmente ho viaggiato
molto con Frank Natale, la nostra è stata una relazione intima molto importante che ha influenzato
molto profondamente la mia vita e il mio lavoro per un notevole tratto di tempo.
Ho guidato Training, Seminari, Corsi, Rituali di Trance Dance in Italia, Slovenia, Croazia,
Sud Africa, Belizè, Brasile, Stati Uniti, Spagna, Germania, Olanda, con due persone o con duemila
persone... nelle discoteche, nelle fiere, nei parchi, negli hotel, nei centri di meditazione, nella
foresta, nei miei training e nei ritiri, con le persone più diverse, e l’esperienza è per me sempre
unica, magica ed elettrizzante. La Trance Dance va olttre ai condizionamenti culturali o regionali
e religiosi, le razze o qualsiasi altra barriera ideologica o religiosa. Tocca il tuo essere
in profondità è per questo cross-culturale. La danza come la musica è un linguaggio universale
e planetario che va oltre le limitazioni della mente. Quello che continuo a verificare è che la danza
libera e spontanea, costituisce un mezzo molto semplice ed efficace di auto-guarigione.
Innanzitutto nessuno può porsi o interferire nell’esperienza diretta del danzatore, tra lui,
la sua connessione e le sue necessità spirituali, la via è assolutamente facile e diretta e soprattutto
i risultati sono molto evidenti sin dall’inizio, in secondo luogo l’esperienza non è mai giudicabile,
lo stesso vale anche per la meditazione, perchè la pratica aiuta a lasciare andare man mano
le barriere della razionalità, il praticare costantemente aiuta a permetterci di sperimentare
molto del nostro potenziale innato. Si tratta di lasciarsi andare al suono del tamburo, della musica
e del respiro: il movimento nella Trance Dance viene da sè, la danza nasce dalla profondità
del proprio sentire, non dalla mente, ma dal corpo, dalla propria interiorità, il corpo sà esattamente
come muoversi, perchè nel corpo sono immagazzinate memorie molto antiche e nel corpo
sono contenute sostanze che ci permettono di accedere allo stato di trance estatica, semplicemente,
proprio attraverso il suono, il movimento e il respiro. Questo è perchè per secoli qui in occidente
è stata vietata adifferenti livelli la libera espressione attraverso la danza.
Vistara: Parliamo appunto di questo, perchè è stata usata la parola “trance”, e cosa significa ?
Apurva: Lo stato di trance lo possiamo definire come uno stato di coscienza alterata, è qualcosa
di molto naturale e di scientificamente spiegabile. E’ stato studiato in particolare dalla medicina
sportiva la quale spiega che lo sforzo fisico protratto induce il cervello a produrre endorfine,
sostanze oppiacee naturali, che hanno la funzione di “spegnere” il dolore creando un’ondata ,
di energia. Il fenomeno, ripeto assolutamente naturale, viene definito “seconda ondata”, gli atleti,
i maratoneti, ma anche gli aborigeni, per esempio, che percorrono correndo lunghissime distanze,
lo conoscono benissimo e lo cercano nelle loro prestazioni di gara, perchè li aiuta a raggiungere
la meta senza fatica fisica e stress psicologico. Allo stesso modo la Trance Dance usa la danza,
la vibrazione del suono del tamburo sciamanico, delle percussioni e il respiro profondo ed energico
denominato “respiro di fuoco”, per indurre la trance, spalancando le porte della percezione
e accedere a stati di coscienza definiti non-ordinari.
Vistara: Quindi la Trance Dance ci aiuta ad aprirci al nostro potenziale inusato, ma per coloro
che soffrono di eccessiva razionalità e controllo o sono soggetti a forti emozioni, è possibile
avere un’esperienza della trance.
Apurva: La Trance Dance aiuta il rilascio di tossine nel corpo, sblocca le tensioni e risveglia
il flusso dell’energia vitale; il ritmo costante del tamburo e delle percussioni aiuta facilmente
a rallentare il controllo della mente e a uscire dai confini ristretti della razionalità, quindi aiuta
a scaricare molta energia mentale ed emozionale bloccata; il respiro energico e profondo,
lo sappiamo tutti, aumenta la quantità di ossigeno nel sangue, nel cervello, negli organi e
nei tessuti e quindi favorisce la trasformazione dell’energia creando la giusta alchimia per accedere
alla trance. Inoltre, più o meno tutti sanno danzare, sanno percepire il ritmo e sono in grado
di muovere il corpo. Non c’è nella Trance Dance il modo giusto di danzare, non ha niente a che
fare con l’idea della danza che normalmente abbiamo, intendo dire che non è una performance
e non richiede preparazione tecnica, prove o lunga disciplina, si indossa una bandana che serve
a non sentirsi influenzati dal giudizio esterno, a lasciarsi andare, a permettersi di essere più
rimane nel suo spazio individuale e nella sua personale percezione del momento. Generalmente
dopo i rituali, nei gruppi si predispongono momenti di condivisione dove le persone possono
liberamente e solo se lo desiderano, condividere la loro esperienza.
Vistara: Apurva, un’ultima domanda, nella tua vita, la Trance Dance che contributo ha portato?
Apurva Un tale e grande contributo da divenire il mio stesso lavoro, non lavoro solo
con la Trance Dance ma certamente tutto quello che ho sperimentato dai miei 18 anni in avanti,
nella mia vita, tocca la ricerca profonda e appassionata del “chi sono io”. La Trance Dance
continua a tutt’oggi ad essere per me uno strumento di crescita e trasformazione che amo
sperimentare e mantenere nella mia vita, è in sintonia con il mio spirito e la sua espressione,
sono una persona molto semplice, diretta e spontanea e quindi amo le cose semplici, dirette
e spontanee.
per maggiori informazioni:
www.apurvamastinu.eu - [email protected]