Battista, il cavaliere altruista, e l`ambulanza con i colori

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Battista, il cavaliere altruista, e l`ambulanza con i colori
Battista, il cavaliere altruista, e l’ambulanza con i colori
di “Anonimo Volontario Anpas”
Un altro giorno di lavoro è finito per Giacomo, che sta guidando il suo camion dopo aver
trascorso ore e ore tra tubi, cacciaviti e sturalavandini. La giornata dell’idraulico è sempre molto
faticosa, ma quella di oggi lo è stata più del solito, a causa del gran caldo di queste prime giornate
d’estate. Giacomo non vede l’ora di sedersi a tavola con i suoi amici volontari in divisa arancione e
raccontare loro tutte le cose che gli sono successe nell’arco della giornata, ascoltare le vicende
degli altri e, soprattutto, mangiare quella pasta buonissima che ha cucinato per loro la sua mamma
Pina.
La sede dell’associazione si trova al piano terra del castello in cui dorme Battista, il cavaliere
altruista e, quando Giacomo arriva, c’è un gran via vai di volontari che si stanno dando il cambio: è
l’ora in cui quelli del turno pomeridiano tornano a casa, mentre arrivano quelli della sera. Gli ultimi
arrivati controllano che tutto sia a posto nell’ambulanza: che ci siano bende e cerotti, che il
respiratore funzioni correttamente e che le bombole siano piene d’ossigeno. I ragazzi sperano di
non dover intervenire durante la notte ma, come tutti i bravi volontari, sono sempre pronti a
partire per aiutare chi è nel bisogno. Questa sera, inoltre, c’è Massimo, che di lavoro pittura le
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case e ha la fama di non portare proprio fortuna: quando lui è in servizio, succede sempre
qualcosa e i volontari non riescono a stare un attimo tranquilli.
Dopo aver salutato gli altri, Giacomo torna verso il suo camioncino per prendere la borsa con la
divisa arancione, quando dal retro del veicolo esce il nostro amico Battista, con l’armatura tutta
impolverata.
- E tu chi sei? - gli domanda Giacomo.
- Sono Battista, principe di Melpilandia e campione della battaglia di Castelmagno.
- Caspita, che presentazione! Posso aiutarti in qualche modo?
- Certo, buon uomo: stavo giusto cercando un po’ di olio per sistemare la mia armatura. risponde Battista. - Ecco qua l’olio che ti serve e, se ti va, questa sera puoi unirti a noi a cena e dopo ti farò
provare un’armatura davvero speciale… - Molto volentieri! - risponde Battista - Ho una gran fame ed è da tanto tempo che non mangio
in compagnia!
- Sono proprio contento! Qui da noi c’è sempre spazio per nuovi amici e questa sera in
particolare mangeremo la pasta buonissima preparata dalla mia mamma! - aggiunge Giacomo,
appoggiandogli una mano sulla spalla e accompagnandolo all’interno della sede dell’associazione.
- Ragazzi, questa sera abbiamo un ospite spericiale. - dice l’idraulico ad alta voce - Date il vostro
benvenuto a Battista, principe di Melpilandia e campione della battaglia di Castelmagno!
- Benvenuto, Battista! - rispondono gli altri all’unisono e Massimo, il volontario che pittura le
case, lo invita a sedersi accanto a lui.
- Ma perché siete tutti vestiti con questa strana armatura arancione? - domanda Battista,
mentre si siede davanti al piatto fumante.
- Siamo volontari dell’ANPAS e, quando siamo di servizio, indossiamo sempre questa bella
uniforme colorata!
- E la vostra missione quale sarebbe?
- Aiutiamo le persone che si trovano in difficoltà, che non stanno bene oppure che hanno
bisogno di aiuto!
- Davvero nobili! - risponde Battista - Era esattamente ciò che facevo io prima di essere colpito
dall’incantesimo della strega Brunilde.
- Non ti preoccupare, Battista! - ribatte Giacomo - Se questa sera vorrai darci una mano, potrai
indossare anche tu la nostra divisa arancione.
- Posso metterla sopra la mia armatura? - chiede perplesso Battista.
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- Stasera questa sarà la tua armatura! - aggiunge Massimo sorridendo - Quando la indossi,
diventi parte di noi e noi siamo parte della tua armatura e in questo modo proteggiamo le persone
che salviamo ogni giorno.
- Mi piace moltissimo quest’armatura! - esclama Battista, - Dopo mangiato la indosso subito.
Nel frattempo Giacomo si gira verso gli altri volontari e proclama a voce alta – Ragazzi! Siete
pronti? Questa è la pasta che mi mamma Pina mi preparava da piccolo e sono sicuro che vi piacerà
tantissimo. Buon appetito!
Tutti i volontari, Battista compreso, impugnano le forchette, infilzano il primo boccone e,
proprio mentre stanno per infilarlo in bocca, squilla il telefono: DRIIIN.
- E ti pareva… - esclama Giacomo - Questa sera Massimo è di turno e qualcosa doveva pur
succedere!
Qualcuno non sta bene: la signora Maria ha il mal di pancia e i nostri prodi cavalieri devono
partire immediatamente, lasciando nei piatti la pasta fumante appena preparata dalla signora
Pina. Tutti si affrettano verso l’ambulanza e Battista li segue, indossando velocemente la divisa
arancione.
- Ma cos’è questo strano carro a motore? - domanda incerto il cavaliere, prima di salire.
- È un’ambulanza! - risponde Giacomo sorridendo - Sali che ti spieghiamo a cosa serve e come
funziona!
In quel momento, uno dei ragazzi si è già sistemato alla guida e un altro ha accesso sirena e
lampeggiante pronti per partire.
- Questo carro a motore, come lo chiami tu, serve ad aiutare le persone che hanno fatto un
incidente o che non stanno bene. Questa, per esempio, è una steccobenda e viene utilizzata per
immobilizzare gli arti, proprio come una stecca di legno, ma in più è anche benda, per mettere
nella giusta posizione gambe o braccia fratturate.
- Ho capito: questa è una evoluzione delle stecche che fabbricavamo noi con i rami degli alberi e
che usavamo ai miei tempi! E quest’altro cosa sarebbe?”
- Questo è un saturimetro, - gli spiega paziente Massimo - serve per rilevare la frequenza del
battito del cuore e la presenza di ossigeno nel sangue.
- Poffarbacco, questa stregoneria non esisteva ai miei tempi! - esclama Battista, mentre si tiene
saldamente per non cadere dal seggiolino durante una curva molto stretta.
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Durante il tragitto, Giacomo e gli altri ripassano le cose da fare per chi soffre di mal di pancia e
Battista li ascolta incuriosito, continuando a guardare gli strani oggetti sistemati all’interno
dell’ambulanza. Arrivano nell’appartamento della signora ma, dopo le classiche domande di rito,
capiscono che il vero problema non è il mal di pancia: la signora Maria vive da sola da diversi anni,
perché il suo povero marito è morto e, così, questa sera ha chiamato i volontari dell’Anpas, perché
ha bisogno di compagnia. Battista, il cavaliere altruista, è lì con loro e ammira la gentilezza con cui
Giacomo, Massimo e gli altri volontari parlano e ascoltano. Restano insieme alla signora Maria per
un’oretta, la coccolano, si fanno raccontare la sua storia e, infine, la accompagnano a letto per
farla riposare.
- Adesso come si sente, Maria? - chiede Giacomo alla signora.
- Ora sto meglio! - risponde soddisfatta la donna, che poi indica Battista incuriosita - Ma chi è
questo nuovo volontario? Non l’ho mai visto prima.
- Si chiama Battista, - le risponde Giacomo - è un nuovo amico che stasera ci aiuta perchè anche
ai suoi tempi si prendeva a cuore dei più deboli e più indifesi.
- Grazie mille, ragazzi: siete stati proprio bravi ed è bello vedere che nuove persone si uniscono
sempre a voi. Buonanotte!
- Buonanotte! - le augurano in coro i volontari, prima di uscire.
La notte è ancora giovane e Giacomo e i suoi volontari non possono restare a lungo in quella
casa: se qualcun altro ha bisogno di aiuto, come possono raggiungerlo? Tornano al castello,
ripensando a quella profumatissima pasta che ormai non sarà più fumante, ma che sarà ancora
molto appetitosa.
- Non vi preoccupate, - rassicura tutti Giacomo - vedrete che sarà ancora calda e, soprattutto,
buonissima.
L’ambulanza arriva davanti alla sede dell’associazione e tutti scendono di corsa per andare a
tavola, ma non fanno in tempo ad augurarsi “Buon appe…” che… DRIIIN, squilla di nuovo il
telefono. Questa volta è il signor Marino, che ha bisogno di cure: non vede bene e ha un gran mal
di testa. Giacomo guarda Massimo sorridendo e pensa che forse è proprio vero che non porta
proprio fortuna. Quest’ultimo, però, è il primo a mettere nel carro a motore i suoi colori.
- Possono sempre servire! - aggiunge allegramente.
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Partono con l’ambulanza piena di vernici colorate, in direzione della casa del signor Marino, il
quale tiene sempre le finestre chiuse e non fa mai entrare la luce del sole. Le pareti della sua
abitazione sono diventate grigie e tristi, proprio come l’umore del signor Marino, che apre
immediatamente la porta al gruppo di volontari. Massimo ha un’idea geniale per curarlo:
- E se colorassimo la casa di Marino?
- Ma si può fare? È davvero una cura? - domanda incredulo Battista.
Non fa in tempo ad aprire la bocca che gli altri cavalieri hanno già iniziato a dipingere le pareti
della casa di Marino e ad aprire le finestre, anche se fuori è ormai buio. È una notte di luna piena e
dalle finestre filtra una gran luce, tant’è che sembra quasi giorno. Anche Battista si affretta ad
afferrare un pennello e inizia a tinteggiare un muro. È la prima volta che lui svolge un lavoro di
questo tipo ma, visto che si tratta pur sempre di un cavaliere altruista, dà il meglio di sé e impara
velocemente il mestiere. Grazie a tutti quei colori, Marino può tornare a sorridere e Battista,
guardando ammirato Massimo, gli dice: - Hai avuto una bellissima idea: i colori fanno stare bene e
mettono allegria!
Massimo lo ringrazia con un ampio sorriso, ma sa che la notte non è finita e ci sono ancora
tante altre persone da aiutare.
- Ora, però, torniamo in sede! - conclude Giacomo, dopo aver salutato con un caloroso
abbraccio il signor Marino.
Non fanno in tempo a ripartire che già sentono squillare il telefono per l’ennesima volta. Così,
per tutta la notte Battista, insieme a Giacomo, Massimo e gli altri volontari, corre in lungo e in
largo per la città aiutando i più bisognosi: il mal di denti di Dante, la paura del buio della signora
Wanda, il batticuore di Emma per l’interrogazione a scuola. È ormai mattina e Battista e gli altri
volontari sono davvero stanchissimi. Decidono allora di tornare nella sede dell’associazione e,
quando stanno per giungere ai piedi del castello, Giacomo pensa:
- Ormai non riusciremo più a mangiare la pasta della mia mamma: sarebbe ora di far colazione,
ma i bar sono ancora chiusi.
I nostri eroi scendono dal carro, ma stranamente la sede è ancora illuminata e c’è qualcuno che
si muove nella stanza dove prima c’erano i piatti di pasta che nessuno è riuscito a mangiare.
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- Chi sarà mai a quest’ora? - si chiede Battista, sempre pronto a proteggere tutti in caso di
pericolo.
Immaginate il loro stupore quando scoprono che si tratta della signora Maria, la donna che
hanno soccorso diverse ore prima e che, mentre i volontari passavano la notte in giro con
l’ambulanza a soccorrere altre persone, si è recata nella sede dell’Anpas e ha preparato per loro
una splendida torta, con scritto sopra “GRAZIE” con lo zucchero a velo. E non è tutto: c’è anche un
bigliettino, firmato da Emma, Wanda, Dante e Marino, con su scritto:
“Per noi siete dei re, perché tutti insieme ci avete dato tanto e donare qualcosa agli altri è da
re!”
E fu così che quella notte Battista, il cavaliere altruista, Giacomo, Massimo e gli altri volontari si
sentirono davvero dei re.
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