Guiscardo, 2 anni, ha la febbre. Quali le domande e gli accertamenti

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Guiscardo, 2 anni, ha la febbre. Quali le domande e gli accertamenti
Guiscardo, 2 anni, ha la febbre. Quali le
domande e gli accertamenti fondamentali?
Dal caso clinico alle Linee Guida
Calvani Mauro e Laura Reali
Rosenthal M: Fever phobia hot topic for pediatrics. Infect Dis in Child 2004
1) Che vuol dire se mio figlio ha la febbre?
INFO
Non si deve aver paura della febbre, perchè è il meccanismo di
difesa con cui tuo figlio si difende dai germi che entrano nel suo
organismo, così come sale, può calare anche da sola. La febbre è
una risposta naturale e controllata, va seguita, per capirne la causa,
non è una malattia. Anche se non la trattassimo, la temperatura
non salirebbe “all’infinito”, ma solo fino a 39°-40° (in rarissimi
casi fino a 41° ) e poi scenderebbe da sola. Contrariamente a
quello che comunemente si crede, la febbre alta non crea grossi
problemi a nessun bambino. La febbre alta non fa “venire la
meningite”. I pochi bambini che hanno problemi con la febbre,
come ad es. le convulsioni, le sviluppano indipendentemente da
quanto è alta la febbre e soprattutto entro le prime 24 ore di
febbre. Riconoscere la febbre è importante solo in quanto con la
sua presenza ci segnala la possibilità di una infezione o
comunque di una infiammazione. In questo senso è un utile
campanello di allarme, in quanto ci segnala che c’è “qualcosa che
non va”.
La febbre è comunque una risposta fisiologica “regolata” dal
termostato ipotalamico, e per tale motivo solo raramente
supera la temperatura di 41oc
In un pronto soccorso una temperatura uguale o superiore a 41oc è
stata registrata solo 100 volte in un periodo di 8 anni, con una
incidenza di 1:2100 rilevazioni
Mc Carthy PL, et al, Am J Dis Child 1976; 130: 849-51
Risultati simili (1:2759 visite) venivano riscontrati anche nello studio di
Press, eseguito in un altro grande Pronto Soccorso
Press S. Clin Pediatr 1994; 33: 19-25
In un altro studio effettuato invece in un ambulatorio privato in un periodo
di 13 anni solo 28 volte l’autore ha riscontrato una temperatura superiore
a 40.5oc e solo in due occasioni superiore a 41oc.
Tomlinson WA. Am J Dis Child 1975; 129: 693-96
Cosa pensano i genitori?
Quali sono le maggiori complicanze della febbre?
Tipo
Schmitt, 1980
(n. 81)
Crocetti, 2001
(n. 340)
Calvani, 2004
(n. 142)
SI?
Convulsioni
15
32
81
NO
Danno
cerebrale
45
21
17,5
NO
Morte
SI
Disidratazione
NO
Coma
SI
Delirio
NO
Cecità
8
4
4
12
3
14
4
2
1
1
2,8
34,5
2,1
35,2
0,7
Parental and medical knowledge and
management of fever in Italian pre-school children
Metodi: Indagine effettuata
mediante la distribuzione di un
questionario a un campione di
genitori e di pediatri
Results: Complessivamente sono
stati intervistati 388 genitori e 480
pediatri
Quasi tutti i genitori credono che la
febbre può essere causa di almeno
un problema e l’89% credono che,
se non trattata, può causare danno
cerebrale o convulsioni.
Il 67% dei genitori riferisce che la
gran parte delle informazioni sulla
febbre gli è stata fornita dai pediatri
Chiappini E et al BMC Pediatrics 2012; 12: 97
Regional differences in symptomatic fever management among
paediatricians in Switzerland: the results of a cross-sectional
Web-based survey
In Svizzera i Pediatri di lingua
italiana suggeriscono la
somministrazione di antipiretici
prima di quelli di lingua tedesca e
ritengono più di quelli di lingua
tedesca e francese ritengono che
la febbre elevata possa causare le
convulsioni febbrili
Lava S et al, Br J Clin
Pharmcol 2012; 75: 236-43
La febbre
I PRO
il fatto che alcuni animali invertebrati, in cui manca la febbre, se infettati cerchino
istintivamente nell’ambiente sorgenti di calore in modo da aumentare la loro
temperatura corporea
alcuni autori lavori suggeriscono che la febbre possa avere di per se effetti benefici,
aumentando la resistenza dell’ospite alle infezioni
la febbre moderata (< 39oc) favorisce molte risposte immunologiche
la febbre ostacola la proliferazione di diversi patogeni sia virali (ad es il rhinovirus)
che batterici (ad es il goconocco e alcuni treponemi).
la febbre determinerebbe un aumento del fabbisogno di ferro da parte di diversi
patogeni, ferro che invece viene sequestrato dell’organismo nel corso delle infezioni.
nei soggetti affetti da malaria cerebrale, dove appunto la assenza di febbre costituisce
insieme al coma, alla ipoglicemia e alle convulsioni un fattore di rischio in grado di
aumentare di oltre 4 volte lo sviluppo di danni cognitivi a lungo termine di oltre 4 volte
La febbre
I CONTRO
dall’aumento del metabolismo basale (del 10-12% per ogni grado di aumento
della temperatura)
all’aumento del consumo di ossigeno , della produzione di CO2 e della gittata cardiaca
catabolismo muscolare con negativizzazione del bilancio azotato
riduzione della produzione di glucosio
se > 40 diminuisce la fagocitosi degli stafilococchi e riduce la sopravvivenza dei linfociti
aumento del fabbisogno calorico e idrico
disturbi neurologici (riduzione della acutezza mentale, delirio)
si associa alle convulsioni febbrili
che la febbre possa determinare dei danni tessutali è un timore diffuso ma mai dimostrato
Gli antipiretici devono essere impiegati per prevenire
le convulsioni febbrili?
Raccomandazione 32. Dal momento che l’impiego
preventivo di paracetamolo o ibuprofene in bambini
febbrili non previene le convulsioni febbrili, essi non devono
essere utilizzati per questa finalità (Livello di Prova I; Forza
della raccomandazione E).
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Effect of acetaminophen and of low intermittent doses of
diazepam on prevention of recurrence of febrile seizures.
Disegno: Trial prospettico randomizzato e controllato in cui venivano
arruolati 180 bambini affetti da un primo episodio di convulsione
febbrile e randomizzati a seguire per 2 anni, nel caso di nuovo
episodio febbrile uno dei quattro seguenti trattamenti
1) Diazepam alla dose di 0.2 mg/kg tre volte al di nei primi 2 giorni di
febbre + Paracetamolo (10 mg/kg 4 volte al di)
2) Placebo (indistinguibile dal Diazepam) + Paracetamolo
3) Diazepam + Placebo (indistinguibile dal Paracetamolo)
4) Placebo + Placebo
Uhari M, J Pediatr. 1995;126:991-995
Effect of acetaminophen and of low intermittent doses of
diazepam on prevention of recurrence of febrile seizures.
Risultati: L’87.2% (157/180) dei bambini completò lo studio e nella
gran parte dei casi (153/180) si verificarono nuovi episodi febbrili. Nel
corso di questi episodi 30 bambini (21.1%) manifestarono nuovi episodi
di tipo convulsivo
Le crisi convulsive si sono manifestate in modo simile nei 4 gruppi.
11,5
12
9,9
10
8
8,2
6
P = ns
5,2
4
2
0
Placebo +
Placebo
Placebo +
Paracetamolo
Diazepam +
Paracetamolo
Diazepam +
Placebo
Crisi convulsive
Il numero degli episodi febbrili e la temperatura elevata furono i soli cofattori
correlati alla insorgenza delle convulsioni febbrili
Uhari M, J Pediatr. 1995;126:991-995
Randomized, controlled trial of ibuprofen syrup administered
during febrile illnesses to prevent febrile seizure
recurrences.
Disegno: Trial prospettico RDBPC iin cui sono stati arruolati 230 bambini di 1-4 anni
affetti da un primo episodio di convulsione febbrile, e randomizzati in due gruppi:
1) Ibuprofene (111 bambini) 5 mg/kg/dose ogni 6 ore se febbre oltre i 38.5oc
2) Placebo (119 bambini) (indistinguibile dal farmaco)
Risultati: Nel periodo dello studio 67/230 (29.1%) dei bambini manifestarono un nuovo
episodio convulsivo. Nei trattati si sia verificata una significativa riduzione della
temperatura nel corso di tutti i 555 episodi febbrili registrati
Non vi è differenza nel numero di episodi convulsivi nei trattati rispetto al placebo
40
35
30
25
20
15
10
5
0
39
32
OR = 0.9
(95% CI 0.6-1.5)
P = 0.7
Ibuprofene
Placebo
Crisi convulsive
Van Stuijvenberg, Pediatrics 1998;102(5):pE51
INFO
2) Cosa devo fare se mio figlio ha la febbre?
In presenza di febbre è importante verificare se si associano altri
possibili “campanelli di allarme” che indichino la eventuale presenza
di malattie che richiedono un trattamento urgente.
Chiama il tuo pediatra se
ƒ tuo figlio ha febbre da almeno 48-72 ore, senza segni o sintomi che
la giustifichino, come ad esempio un po’ di raffreddore.
ƒ tuo figlio ha meno di 3 mesi.
ƒ la T° è molto elevata (> 39.5°) e non risponde agli antipiretici,
ƒ il b. è molto abbattuto, se ha dolori forti, che non migliorano quando
la febbre cala.
ƒ non riesce a bere o a mangiare, se urina poco,
ƒ ha vomito e/o diarrea ripetuti
ƒ respira con difficoltà,
ƒ compaiono macchie o bolle sul corpo che si estendono rapidamente
CHIAMA IL PEDIATRA SE..
1.
If your child has a temperature of 100.4°F (38°C) or greater and is younger
than 3 months
2. If your child has a fever that lasts for more than 48 hours and is older than 3
months
3. If your child is crying or whimpering and cannot be comforted
4. If your child has a change from the usual type of cry (more shrill than usual)
5. If there is less urine than usual or if your child wets fewer diapers than usual
(Infants usually have 6-8 diapers per day)
6. If there are purple spots on the skin or bruising
7. If your child cannot move his / her neck or has a stiff neck
8. If your child has difficulty breathing
9. If your child is difficult to arouse or wake up
10. If your child is not drinking or eating normally
11. If your child has symptoms such as sore throat, ear pain, stomach pain or pain
when urinating
http://www.cincinnatichildrens.org/health/f/fever (Accesso 6/3/2013)
Quale è il comportamento da tenere nel bambino
di età inferiore a 28 giorni ?
Raccomandazione 29. Il bambino febbrile, con età inferiore
a 28 giorni, deve essere sempre ricoverato per l’elevato
rischio di patologia grave (Livello di Prova I; Forza della
raccomandazione A).
Raccomandazione 30. Il paracetamolo è l’unico antipiretico
che può essere eventualmente impiegato fin dalla nascita.
Nel neonato, si raccomanda di adeguare il dosaggio e la
frequenza di somministrazione all’età gestazionale (Livello
di Prova III; Forza della raccomandazione A).
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Evidence based clinical practice guideline for fever of uncertain
source in children 2 to 36 months of age.
1. In the history and the physical examination it is important to recognize signs
and symptoms of ill-appearance or toxicity (see Table 1 in the original
guideline document).
Evidence based clinical practice guideline for fever of uncertain
source in children 2 to 36 months of age.
2. It is recommended that history be targeted to determine the child´s
immunization status and exposures to known infectious agents. Specifically,
history of heptavalent conjugate pneumococcal vaccine (PCV7) significantly
lowers risk for invasive pneumococcal disease (Whitney et al., 2003) [D].
3. It is recommended that history also be targeted to determine if symptoms
associated with some focal infections have been observed. These include, but
are not limited to, the ear pulling of otitis media, coughing of pneumonia,
vomiting of gastroenteritis, or crying with voiding associated with some
urinary tract infections.
Viral infections are the most common etiology for FUS in this age group.
Therefore, most children with FUS do not need testing.
Pneumococcal Bacteremia Among Infants With Fever Without Known
Source Before and After Introduction of Pneumococcal Conjugate
Vaccine in the Basque Country of Spain
Disegno: Studio retrospettivo analizzando le diagnosi di batteriemia occulta da
Pneumococco (bambino febbrile senza evidente causa con riscontro di
pneumococco alla emocoltura) riscontrate in un periodo di 5 anni,
comprendenti anni precedenti e successivi alla introduzione della vaccinazione
antipneumococcica
Risultati: la introduzione della
vaccinazione antipneumococcica
(praticata in circa il 50%) dei
bambini, ha portato alla
riduzione del 57% dei casi di
batteriemia pneumococcica (da
19 a 11 casi). Questo studio
conferma altri precedenti studi
effettuati negli USA.
Fernandez JB et al, Pediatr Infect Dis 2007; 26: 667-71
Evidence based clinical practice guideline for fever of uncertain
source in children 2 to 36 months of age.
Il grado di febbre è correlato con la gravità della patologia?
Raccomandazione 10. Non è raccomandato considerare
l’entità della febbre come fattore isolato per valutare il
rischio di infezione batterica grave (Livello di prova III;
Forza della raccomandazione E)
Raccomandazione 11. La febbre di grado elevato può
essere tuttavia considerata predittiva di infezione batterica
grave in particolari circostanze (come età inferiore ai 3
mesi o concomitante presenza di leucocitosi o incremento
degli indici di flogosi) (Livello di prova III; Forza della
raccomandazione C)
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Fever of Unknown Source:
Outpatient Evaluation and Management For
Children 2 Months to 36 Months of Age
Il grado della Febbre
L’età
Blackwell J, Am Acad Nurse Practitioneer 2002; 14: 51-4
Fever of Unknown Source:
Outpatient Evaluation and Management For
Children 2 Months to 36 Months of Age
La leucocitosi
Blackwell J, Am Acad Nurse Practitioneer 2002; 14: 51-4
Correlating changes in body temperature with infectious
outcome in febrile children who receive acetominophen
Disegno: studio retrospettivo su 140 bambini di 2-24 mesi presentatisi al
PS per affezione febbrile. In tutti fu somministrato paracetamolo alla
dose di 10-15 mg/kg e ricontrollate la temperatura dopo 60 e 90
minuti dalla somministrazione.
Successivamente, sulla base del decorso clinico e della diagnosi, la
popolazione è stata distinta in 3 categorie diagnostiche:
1) Meningiti batteriche (n. 22)
2) Batteriemie isolate (n 59)
3) Malattie febbrili non batteriche (n 59)
Scopo dello studio era di valutare se la somministrazione di paracetamolo
determinava uno sfebbramento diverso nelle 3 categorie
Bonadio WA, Clin Pediatr 1993; 34: 243-46
Correlating changes in body temperature with infectious
outcome in febrile children who receive acetominophen
Risultati: In tutti la temperatura diminuiva significativamente dopo la
somministrazione del paracetamolo, ma non vi era alcuna differenza
nella percentuale dei bambini che divenivano apirettici nelle tre
categorie. Vi era una associazione inversa significativa tra età dei
bambini e defervescenza (con il crescere la febbre si abbassa di meno)
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Meningite
batterica
Batteriemia
isolata
Infezione
febbrile non
batterica
Apiressia
Bonadio WA, Clin Pediatr 1993; 34: 243-46
Diagnostic implications and clinical consequencies
of antipyretic therapy.
La risposta alla terapia antipiretica non è indicativa
di infezione batteriemica o no
Mackowiak PA: Clin Infect Dis 2001; 31: s230-6
INFO
3) Quando devo trattare la febbre?
Il trattamento con antipiretici va effettuato solo quando il
bambino oltre ad avere febbre si sente male. Negli altri casi si
può anche non intervenire, perchè una temperatura più elevata
rende difficile la replicazione dei germi (che preferiscono 37°) e
consente di difendersi meglio.
Fanno eccezione i bambini con malattie croniche (ad es. il
diabete) e cardiovascolari, o altre situazioni particolari.
Contrariamente a quello che si pensa, i bambini che soffrono di
crisi convulsive febbrili non hanno bisogno di trattamenti
aggressivi della febbre: purtroppo in questi bambini (e solo in
questi bambini) non è la febbre elevata, ma la semplice comparsa
della febbre che può scatenare la comparsa di una crisi
convulsiva.
In tutti i casi, se la febbre supera 38,5-39 si può somministrare
un antipiretico, anche perché di solito con questa temperatura
chiunque si sente poco bene
E' indicato l'uso di antipiretici nel bambino febbrile?
Raccomandazione 12. I farmaci antipiretici devono essere
impiegati nel bambino febbrile solo quando alla febbre si
associ un quadro di malessere generale (Livello di Prova I;
Forza della raccomandazione B)
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
“Our efforts should focus on
strategies to reduce anxiety about
this benign disorder, rather than
offering children ineffective
medication”
Camfield, J Ped 1995
INFO
4) Quali farmaci devo dare a mio figlio per la febbre?
Paracetamolo per via orale (sciroppo/bustine, compresse) 10
mg/kg per dose, oppure 4 gocce/kg/dose. Nel caso si usino
supposte (che sono comunque meno efficaci e da riservare solo
ai casi in cui il bambino non riesce ad assumere per bocca), si
deve somministrarle al dosaggio di 20 mg/kg. La dose è
ripetibile ogni 6-8 ore (sotto l'anno di età per immaturità
epatica è bene evitare di somministrarla più spesso che ogni 812 ore).
Ibuprofene sciroppo o supposte (come sopra) 10 mg/kg ripetibile
ogni 8 ore, se la febbre risale e se il b. è sofferente. Da
somministrare a stomaco pieno.
Non è consigliabile associare paracetamolo e ibuprofene per
abbassare una febbre particolarmente alta. Nel dubbio, se la
febbre non scende, meglio chiedere consiglio al proprio
pediatra. Tutti i farmaci infatti hanno possibili effetti collaterali
che si possono sommare associandoli.
Quali antipiretici devono essere impiegati e
con quali modalità di somministrazione?
Raccomandazione 13. Paracetamolo e ibuprofene sono gli unici
antipiretici raccomandati in età pediatrica (Livello di Prova I; Forza della
raccomandazione A).
Raccomandazione 14. L'acido acetilsalicilico non è indicato in età
pediatrica per il rischio di sindrome di Reye (Livello di Prova III; Forza
della raccomandazione E).
Raccomandazione 15. I cortisonici non devono essere impiegati come
antipiretici per l’elevato rapporto costi/benefici (Livello di Prova III;
Forza della raccomandazione E).
Raccomandazione 16. L'uso combinato o alternato di ibuprofene e
paracetamolo non è raccomandato sulla base delle scarse evidenze
disponibili riguardo la sicurezza e l'efficacia rispetto alla terapia con un
singolo farmaco. (Livello di Prova VI; Forza della raccomandazione D).
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Update of the 2009 Italian Pediatric Society Guidelines About
Management of Fever in Children
Recommendations
Paracetamol and ibuprofen are the only antipyretic drugs
recommended for use in children (evidence level I; strength of
recommendation, A). Combined or alternating use of ibuprofen
and paracetamol is not recommended (evidence level VI;
strength of recommendation, D).
Chiappini E et al, Clin Ther 2012; 34: 1648-53
Le vie di somministrazione orale e rettale sono equivalenti?
Raccomandazione 17. Sebbene le formulazioni orale e rettale di
paracetamolo, a dosaggi standard, abbiano efficacia antipiretica e
sicurezza sovrapponibili, la somministrazione di paracetamolo per
via orale è preferibile in quanto l’assorbimento è più costante ed è
possibile maggiore precisione nel dosaggio in base al peso
corporeo (Livello di Prova I; Forza della raccomandazione A).
Raccomandazione 18. La via rettale è da valutare solo in presenza
di vomito o di altre condizioni che impediscano l’impiego di
farmaci per via orale (Livello di Prova I; Forza della
raccomandazione A).
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
1 supposta da 250 mg
Bambino di 12 kg
250/12
=
20.8 mg/kg
Raccomandazione 19. L’impiego di alti dosaggi di
paracetamolo per via rettale (>15 mg/kg/dose e 60 mg/kg/die)
deve essere sconsigliato per l’incrementato rischio di tossicità
(Livello di Prova I; Forza della raccomandazione E).
Gli antipiretici sono farmaci sicuri e
ben tollerati nel bambino?
Raccomandazione 19. Paracetamolo e ibuprofene sono antipiretici
generalmente sicuri ed efficaci che devono utilizzati a dosaggi standard:
- paracetamolo: 10-15/mg/kg/dose (massimo 1 g/dose) per 4 o 6
somministrazioni/die; dosaggio terapeutico massimo 60 mg/kg/die (massimo 4
g/die); dosaggio tossico >80 mg/kg/die;
- ibuprofene: 10 mg/kg/die in 3 o 4 somministrazioni. dosaggio terapeutico
massimo: 30 mg/kg/die (massimo 2,4 g/die); dosaggio tossico >100 mg/kg/die.
(Livello di Prova: I. Forza della Raccomandazione A)
Raccomandazione 20. L’ibuprofene non è raccomandato in bambini con
varicella o in stato di disidratazione (Livello di Prova V; Forza della
Raccomandazione D).
Raccomandazione 22. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati,
l’impiego di ibuprofene è sconsigliato nei bambini con sindrome di
Kawasaki ed in terapia con acido acetil-salicilico, in quanto in questi casi è
stato segnalato un rischio di ridotta efficacia dell’attività anti-aggregante
dell’acido acetil-salicilico (Livello di Prova V; Forza della Raccomandazione
D).
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Paracetamolo
ƒ Il paracetamolo è l’antipiretico più utilizzato, e spesso indicato come prima scelta.
ƒ Agisce solo a livello centrale
ƒ La via di somministrazione da preferire è certamente quella orale, mentre la via rettale
va riservata solo a particolari situazioni che rendono difficile o controindicata la via orale
(nausea, vomito, ridotto livello di coscienza
ƒ La dose consigliata è di 10-15 mg/kg dose ogni 4-5 ore, non superando la dose di 60
mg/kg/die nel bambino.
ƒ Dosi non molto superiori (> 80 mg/kg/die) sono talora in grado di determinare una
ipertransaminesemia e talora insufficienza epatica acuta, più frequente nei bambini
malnutriti, di età inferiore ai 2 anni, disidratati, descritta non infrequentemente e gravata
da una elevata mortalità.
ƒ Le dosi elevate (> 140 mg/kg/die per alcuni giorni) si associano a elevato rischio di
danno epatico.
ƒ L’intossicazione da Paracetamolo è la causa più frequente di insufficienza epatica
acuta negli USA e interessa nel 12% dei casi soggetti di età inferiore ai 12 anni.
ƒ Nel 60% dei casi avviene per un iperdosaggio accidentale ed è una evenienza
estremamente seria, dato che la morte si verifica in circa un quarto dei casi
Ibuprofene
ƒ Antiinfiammatorio non steroideo derivato dell’acido propionico.
ƒ Agisce sia a livello centrale che periferico
ƒ Il suo profilo di sicurezza è paragonabile a quello del paracetamolo
ƒ La sua efficacia come antipiretico è almeno equivalente, se non
maggiore, a quella del Paracetamolo
ƒ Presenta il vantaggio di una maggior durata dell’effetto antipiretico
ƒ Consigliato alla dose di 5-10 mg/kg ogni 6-8 ore in bambini di età
superiore ai 6 mesi di età.
ƒ Non vi è alcuna indicazione ad alternare o associare il paracetamolo
con l’ibuprofene.
ƒ I principali effetti collaterali sono la nefrotossicità, le reazioni
allergiche e gli effetti avversi gastrointestinali
Quali precauzioni devono essere prese per prevenire
gli effetti tossici degli antipiretici?
Raccomandazione 25. E’ indispensabile prestare attenzione a possibili
fattori concomitanti* che possano incrementare il rischio di tossicità per i
due farmaci (Livello di Prova V; Forza della raccomandazione A).
*Fattori concomitanti possono incrementare il rischio di tossicità da farmaci
antipiretici: per paracetamolo, contemporaneo trattamento con
carbamazepina, isoniazide, fenobarbitale ed altri barbiturici, primidone,
rifampicina, diabete, obesità, malnutrizione, storia familiare di reazione
epatotossica, condizioni di digiuno prolungato; per ibuprofene,
disidratazione, varicella in atto, contemporaneo trattamento con ACE
inibitori, ciclosporina, metotrexate, litio, baclofene, diuretici, chinolonici,
dicumarolici).
Raccomandazione 26. Nel caso di sospetta intossicazione, il bambino deve
essere immediatamente riferito ad un centro anti-veleni o ad un pronto
soccorso, in quanto l’intervento precoce è associato a miglior prognosi
(Livello di Prova I; Forza della raccomandazione A)
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
INFO
5) Cosa devo dare da bere o da mangiare a mio figlio quando
ha la febbre?
La febbre aumenta il consumo di acqua, zucchero e sali
nell'organismo del tuo bambino, perciò è bene dargli da bere
in abbondanza liquidi a lui graditi, meglio se zuccherati, e
controllare che le urine siano limpide. La dieta è libera, non ci
sono restrizioni particolari, comunque la febbre in genere
riduce l'appetito e quindi è bene non forzare e cercare di
prediligere cibi liquidi per favorire l'idratazione. Le richieste
del tuo bambino vanno assecondate perchè è il modo
migliore: quando chiede di mangiare probabilmente sta
iniziando a guarire
INFO
6) Quando devo andare in Pronto Soccorso?
A parte condizioni di particolare urgenza, prima di andare in PS
è sempre meglio chiamare il tuo pediatra. Comunque, se
ƒ tuo figlio ha meno di 3 mesi,
ƒ non riesce a muoversi dal letto
ƒ non riesce affatto ad alimentarsi e a bere
ƒ è confuso e non risponde appropriatamente alle tue
domande, ha perso conoscenza,
ƒ ha colorito bluastro e respira con difficoltà,
ƒ non risponde in maniera appropriata ai tuoi richiami,
è il caso di andare in PS.
INFO
7) E' utile la terapia fisica della febbre (spugnature, bagno o
doccia tiepida, ecc.)?
Quanto più il bambino ha febbre elevata tanto più bisogna
evitare di coprirlo, per permettergli di disperdere calore.
Contrariamente a quanto comunemente si dice, vanno
evitate le spugnature o i bagni. Se il bambino lo gradisce si
può applicare, ad esempio sulla fronte, qualche panno
tiepido per rinfrescarlo.
E’ appropriato l’uso di mezzi fisici per ridurre la
temperatura corporea?
Raccomandazione 8. L'impiego di mezzi fisici per la
terapia della febbre è sconsigliato (Livello della Prova I;
Forza della raccomandazione E)
Raccomandazione 9. L'impiego di mezzi fisici rimane
invece consigliato in caso di ipertermia (Livello della
Prova I; Forza della raccomandazione A)
Chiappini E et al, Clin Ther 2009; 31: 11826-43
Physical methods for treating fever in children
We found 21 potentially relevant publications. This review included
only seven small trials all with methodological limitations, involving a
total of 467 children. Although allocation concealment was adequate in
three trials, the method used to generate the sequence of allocation
was clear in only one of these. The largest trial used a less robust
quasi-randomization
Meremikwu M, The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2 2009
Physical methods for treating fever in children
Reviewers’ conclusions.
Implications for practice
There is limited evidence from three small trials that sponging has an
antipyretic effect. This was observed in children who had already been
given paracetamol. The intervention also caused shivering and goose
pimples.
Meremikwu M, The Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 2 2009
La antipiresi fisica
9La antipiresi fisica è la terapia più efficace e assolutamente indicata in
caso di ipertermia, essa non sembra particolarmente utile nella febbre,
anche se elevata.
9Difatti poiché la antipiresi fisica abbassa la temperatura senza
modificare la elevazione del set point ipotalamico, è spesso essa stessa
causa di malessere, pianto e brividi.
9Il confort termico è dato dalla percezione soggettiva della temperatura,
e dipende dal rapporto tra set point ipotalamico e la reale temperatura
corporea: tanto maggiore è l’accordo tra le due, maggiore è la sensazione
di confort termico, maggiore è la differenza, tanto più si prova fastidio.
9Per questo motivo gli antipiretici alleviano il malessere, mentre la
antipiresi fisica spesso è causa di malessere.
9Inoltre da taluni è stato prospettato che talora l’abbassamento della
temperatura possa essere solo apparente, dato che si potrebbe verificare
una diminuzione della temperatura periferica per vasocostrizione senza
diminuire o talora aumentando la temperatura centrale.
„
Grazie per
l’attenzione