L`AEEG propone la "lista nera" dei morosi

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L`AEEG propone la "lista nera" dei morosi
L'AEEG propone la "lista nera" dei morosi
Scritto da Amministratore
Martedì 02 Ottobre 2012 22:40
Le associazioni dei consumatori sono fortemente contrarie all'istituzione della banca dati in cui
inserire i clienti morosi per quel che riguarda le bollette di luce e gas: le pratiche scorrette sono
all'ordine del giorno in questo settore e gli inadempimenti non sono sempre una colpa dei
clienti.
Un’iniziativa che fa e farà molto discutere: nel nostro paese sta per essere introdotto il registro
dei morosi del servizio elettrico e gas, un elenco in cui far figurare tutti quei cittadini che hanno
avuto problemi con questi due servizi e il relativo pagamento delle bollette. Moltissime
associazioni dei consumatori si sono subito movimentate per lanciare l’allarme, in modo che le
Commissioni di Camera e Senato che dovranno affrontare l’argomento sentano anche le loro
ragioni. Di cosa si tratta esattamente? L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, da sempre
impotente contro gli incredibili rincari di luce e gas, ha reso noto il suo pensiero sull’istituzione e
il funzionamento di questa banca data in cui far confluire i clienti protagonisti di inadempimenti
contrattuali. Tale sistema prende il nome di” BICSE” e sarebbe quanto di più ingiusto e beffardo
si possa adottare contro i consumatori.
Come hanno precisato le stesse associazioni dei consumatori, non è certo colpa dei
“morosi” se esistono pratiche commerciali scorrette e servizi non richiesti che creano numerosi
contenziosi impossibili da pagare, come non è anche una loro colpa se vi sono delle fatture
emesse con dati di consumo taroccati e non effettivi. La morosità dovrebbe dunque essere
intesa come la conseguenza di tutti questi atteggiamenti scorretti.
E che spesso le morosità sono derivate proprio dai comportamenti scorretti verso gli utenti.
«Tutti i cittadini che per vari motivi non risultino aver pagato una bolletta rischiano di finire nella
banca dati dei cattivi pagatori, con tutte le conseguenze del caso come l’impossibilità di attivare
una nuova fornitura energetica o cambiare venditore. Lo stesso accadrebbe per le imprese».
Per i consumatori questa schedatura avrebbe «conseguenze abnormi» anche perché la crisi
economica sta già mettendo seria difficoltà un numero crescente di famiglie e imprese. Quindi
chiedono al Parlamento e all’Autorità energetica di bloccarla.
In aggiunta, una simile banca dati manderebbe a farsi benedire il diritto alla privacy, senza
dimenticare alcune conseguenze spiacevoli per i cittadini eventualmente iscritti: tutti coloro che
non hanno pagato una bolletta anche per questi motivi verrà identificato come “cattivo pagatore”
e non potrà attivare nessun’altra fornitura energetica. Più che prendersela contro cittadini alle
prese con la crisi economica e le scorrettezze delle aziende, occorrerebbe tutelare i
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L'AEEG propone la "lista nera" dei morosi
Scritto da Amministratore
Martedì 02 Ottobre 2012 22:40
consumatori: di questi tempi più che un registro dei morosi ce ne vorrebbe uno dei peggiori
politici, in cui inserire tutti coloro che non dovranno più ripresentarsi alle elezioni.
L'AEEG ha messo in consultazione un documento che stabilisce come deve funzionare,
tenendo conto che gli interessi da tutelare sono diversi e che ci sono norme sulla privacy da
rispettare. Un documento che ha già avuto il via libera dalle commissioni Industria del Senato e
Attività produttive della Camera.
L’Autorità, presieduta da Guido Bortoni, lo ha messo a disposizione del pubblico per ricevere
entro il 5 ottobre osservazioni e proposte. Ma i consumatori sono sul piede di guerra, chiedono
al Parlamento di essere ascoltati, dicono un no senza appello alla banca dati per la schedatura
dei clienti che non sono in regola con le bollette.
La ragione per la quale i venditori di energia spingono per fare in fretta l’ha spiegata
chiaramente qualche giorno fa Paolo Vigevano, presidente e amministratore di Acquirente
Unico, la società pubblica che sta realizzando e poi gestirà la piattaforma digitale. La morosità è
letteralmente esplosa ed è connessa al cosiddetto «turismo energetico, che ha assunto
dimensioni preoccupanti».
E’ sempre più diffusa la pratica di cambiare esercente, confidando sul fatto che una volta
passati al nuovo operatore il vecchio non può più chiedere la disattivazione della fornitura per le
bollette non pagate. La grande banca alla quale i gestori faranno affluire i dati dei clienti finali
(famiglie e imprese) che non pagano servirà quindi a mettere al bando i morosi mettendo
sull’avviso gli esercenti.
Proprio il rischio che famiglie in difficoltà possano trovarsi senza luce e gas, e nessuna
possibilità di stipulare nuovo contratti, ha messo sull’avviso le associazioni dei consumatori.
Fanno presente che il mercato dell’energia presenta molti aspetti critici, pratiche commerciali
scorrette e servizi non richiesti che generano un enorme contenzioso con i clienti finali. Che
sempre più spesso i clienti sono chiamati a pagare fatture con importi abnormi rispetto al
consumo reale perché emesse su dati stimati.
Ma come dovrebbe funzionare questo gigantesco archivio? Partiamo dal nome. Si chiama
"BICSE" la banca dati relativa agli inadempimenti dei clienti finali del settore energetico.
Potranno accedervi solo i venditori al dettaglio di energia e gas, gli stessi che sono tenuti ad
alimentarla caricandovi le informazioni sui clienti serviti.
Quali informazioni contiene? Si parte dal codice fiscale, dalla descrizione della tipologia del
cliente (uso domestico o no), per arrivare al numero di richieste di sospensione della fornitura,
sospensioni per morosità con eventuali revoche, riattivazioni, richieste di indennizzi, le
costituzioni in mora, e quelle sanate. Insomma è una vera e propria fotografia degli utenti.
Previa consultazione con il Garante per la Privacy l’Autorità ha deciso che i dati non potranno
essere conservati per più di un triennio, se si tratta di bollette mai pagate, mentre in caso di
morosità poi sanata la relativa memoria non potrà superare i dodici mesi.
Per evitare l’accesso illimitato da parte di soggetti che non hanno mai avuto rapporti con il
cliente, il regolamento prevede che il venditore dichiari sotto la propria responsabilità di aver già
preso contatto con il cliente in vista della stipula del contratto.
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