Non solo gotta: elevati livelli di acido urico fattore di rischio anche

Transcript

Non solo gotta: elevati livelli di acido urico fattore di rischio anche
Comunicato stampa
Non solo gotta: elevati livelli di acido urico
fattore di rischio anche per infarto e diabete
A Bologna il simposio dal titolo
“From gout to cardiovascular disease: a central role for uric acid”
L’acido urico rappresenta un importante fattore di rischio
per malattie cardiovascolari e renali
Alcuni alimenti sono associati
a un aumento nel livello di acido urico
L’acido urico contribuisce a rendere i vasi sanguigni più suscettibili alla comparsa di
aterosclerosi
Bologna, 6 novembre 2014 - Il ruolo dell’acido urico in diverse patologie è ormai
confermato. Oltre a essere responsabile della gotta, la forma di artrite più frequente
negli adulti, l’iperuricemia interviene anche nelle malattie cardiovascolari e nel
diabete. Per chiarire i meccanismi alla base del rapporto tra infiammazione e
patologie, dal 6 all’8 novembre 2014 i massimi esperti mondiali si riuniscono a
Bologna per il simposio dal titolo “From gout to cardiovascular disease: a central role
for uric acid”, organizzato dall’Unità Operativa Medicina Interna, Azienda
Ospedaliero–Universitaria S. Orsola-Malpighi, Alma Mater Studiorum Università di
Bologna, dal Dipartimento di Reumatologia dell’Hôpital Laribosiére di Parigi, e
promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini.
«Se il limite di solubilità viene superato l’acido urico precipita nei tessuti sotto forma
di microcristalli, la cui presenza determina fenomeni infiammatori nei tessuti molli,
nei reni e nelle articolazioni dove può scatenare la tipica manifestazione artritica
acuta, cioè la gotta» spiega Claudio Borghi, Direttore dell’Unità Operativa Medicina
Interna del S. Orsola-Malpighi e co-presidente del simposio. «L’acido urico però
rappresenta anche un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari e
renali nelle persone con ipertensione, scompenso cardiaco e diabete. In questi
soggetti un livello elevato di acido urico può contribuire anche alla comparsa di
infarto o ictus e quindi alla morte. Secondo alcune ricerche l’acido urico potrebbe
essere corresponsabile di quattro infarti su dieci, soprattutto in coloro che presentano
colesterolo alto, ipertensione e iperglicemia».
Considerazioni preoccupanti, dato che nei paesi occidentali l'uricemia media è in
progressivo aumento: nella popolazione maschile degli Stati Uniti il valore è
raddoppiato in pochi decenni. Il recente progressivo aumento dell'uricemia viene
messo in rapporto con la crescente diffusione di sovrappeso e obesità e
dall'aumentato consumo di alimenti che favoriscono l’aumento di acido urico nel
sangue.
A questo proposito le raccomandazioni della Società Italiana di Reumatologia sulla
gestione della gotta, pubblicate sulla rivista Reumatismo (2013; 65 (1): 5-24)
segnalano che alcuni alimenti, come carne e frutti di mare, sono associati a livelli
incrementati di acido urico. Numerosi studi hanno evidenziato che il consumo di
alcolici si associa a un aumento di acido urico, con un incremento del rischio dosedipendente di gotta. Un altro studio ha dimostrato come il ruolo dei diversi tipi di
alcolici sul rischio di gotta sia differente: il consumo quotidiano di birra si associava
a un rischio elevato, mentre il consumo di vino moderato non aumenta
significativamente il rischio di gotta.
Anche l’assunzione quotidiana di bevande zuccherate aumenta il rischio di sviluppare
gotta, mentre i derivati del latte sembrano avere un ruolo protettivo sulla gotta, in
particolare quelli a basso contenuto di grassi, come il latte scremato. Infine, recenti
studi suggeriscono un ruolo protettivo della vitamina C nei confronti della gotta.
Per quanto riguarda le terapie, febuxostat si è dimostrato un farmaco
ipouricemizzante efficace nei pazienti con gotta, e a dosaggi pari o superiori a 80 mg
ha dimostrato un’efficacia superiore ad allopurinolo al dosaggio massimo di 300 mg
nel ridurre l’uricemia a breve termine. La terapia con febuxostat si è dimostrata sicura
rispetto ad allopurinolo anche in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata.
Il simposio di Bologna indagherà anche sui meccanismi che sono alla base del danno
da acido urico nel sistema cardiocircolatorio. «I cristalli di urato che si depositano
sulla parete dei vasi aumentano la possibilità di formazione della “placca”
aterosclerotica, a cui contribuiscono anche i processi di sintesi dell’acido urico
portando alla formazione di una grossa quantità di sostanze ossidanti che alterano
l’endotelio della parete dei vasi rendendoli più suscettibili alla comparsa di
aterosclerosi» spiega Borghi. «Varie ricerche hanno portato prove di una
associazione tra iperuricemia e vasculopatie periferiche, carotidee e coronariche e con
la comparsa di ictus, di preeclampsia e di demenza vascolare. L’associazione appare
particolarmente stretta nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare e nelle donne, e nel
simposio di Bologna contiamo di fornire nuovi contributo alla comprensione del
ruolo dell’acido urico nello sviluppo di diverse patologie» conclude Borghi.
Ufficio stampa:
Marco Strambi
Phone: 328 3979185
E-mail: [email protected]
FONDAZIONE INTERNAZIONALE MENARINI
Edificio L - Strada 6
Centro Direzionale Milanofiori
I-20089 Rozzano (Milan, Italy)
Phone: +39 02 55308110
E-mail: [email protected]
E-mail: [email protected]
http://www.fondazione-menarini.it