Noi siamo della Terra/Presentazione

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Noi siamo della Terra/Presentazione
Noi siamo della Terra
Proposte di educazione ambientale per la sostenibilità 2015/2016
CEAS Il Cielo di Indra
gestione tellusmater sosietà cooperativa
Via P. Lacava 91 85043 Latronico PZ
Tel e fax 0973. 85 84 20
Mobile 340. 67 86 865
www.ceasindra.it
[email protected]
Noi siamo della Terra
Noi siamo della Terra, apparteniamo a
questo pianeta e ciò dovrebbe bastare per
spingerci ad averne cura, a darle
attenzione, a parlarne di più, non solo nei
luoghi della cultura. Anni e anni di crescita
“infinita” ci hanno fatto perdere il senso di
questa appartenenza, hanno fermato
alcune idee che oggi vanno ripensate.
L’idea della Terra Madre, ad esempio, che
abitiamo solo momentaneamente e che
dobbiamo lasciare ad altri in condizioni da
poterla vivere; l’idea delle infinite
interconnessioni che legano tutto ciò che vive nell’universo. Molti autori fra filosofi, psicologi,
educatori e scienziati si sono interessati a questo tema, segnalando l’urgenza e l’importanza di
guardare all’ambiente come a un sistema interconnesso. Lo ha fatto prima di tutti Gregory
Bateson, pioniere in tal senso, che parlando di “ecologia della mente” affermava la necessità di
appropriarci di un sapere che individui “la colla che tiene insieme le stelle e gli anemoni di mare,
le foreste di sequoia le commissioni e i consigli umani.”
Chiusi nel nostro piccolo mondo, nel nostro isolamento, avvertiamo questi concetti come
distanti, troppo grandi per essere affrontati. E lo sono se non lavoriamo per superare questo
senso di impotenza costruendo una dimensione collettiva, fatta di condivisione, se non usciamo
dal nostro guscio per incontrare gli altri e mettere in circolazione informazioni, idee, proposte.
Se, cioè, non lavoriamo su quella intelligenza collettiva, condivisa, che tanta parte ha avuto
nella storia dell’uomo. Di questo, ad esempio, parla Daniel Goleman nel suo libro Intelligenza
ecologica.
L’intelligenza ecologica è la capacità dell’uomo di sviluppare la consapevolezza di poter
cambiare le cose nei confronti dell’ambiente in cui vive; è una forma più consapevole di
appropriazione della natura che contempla lo scopo razionale di non distruggere la specie
umana e l’ecosistema dell’uomo stesso.
Conoscere l’impatto, cercare la strada
del miglioramento e condividere ciò
che si apprende, sono i passi
indispensabili per un atteggiamento più
sostenibile per la nostra salute e per la
salute dell’ambiente. Esiste una
enorme quantità di informazioni a cui
non abbiamo accesso nelle nostre
attività quotidiane, informazioni sulle
tecnologie innovative, sulla
composizione degli alimenti, sulle
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sostanze presenti negli oggetti più vari di cui in genere facciamo uso; è necessario che ci sia più
trasparenza su tutto ciò, che tutti siamo
più informati e perciò più consapevoli,
capaci di orientare le scelte produttive del
mercato. Ma come si fa a praticare
l’intelligenza collettiva? Partendo dalle
piccole cose, dai gesti che ognuno può
compiere, dal porsi domande, dal voler
conoscere. Ecco allora che attraverso una
metodologia educativa basata
sull’osservazione dell’ambiente e di tutto
ciò che ci circonda, grazie a un intervento
educativo costruito sull’esplorazione e la
conoscenza, siamo in grado di formare nei
bambini e nei ragazzi un atteggiamento critico rispetto alle cose del mondo. Crediamo che
attraverso la scuola e a tutti i livelli, sia possibile educare al cambiamento, che sia possibile
educare i bambini e i ragazzi alla “curiosità”, atteggiamento che è alla base dell’intelligenza e dal
quale scaturisce la consapevolezza di ogni azione.
Il CEAS Il Cielo di Indra
Il Centro di Educazione Ambientale per la Sostenibilità “Il Cielo di Indra” lavora per lo sviluppo di
una maggiore consapevolezza ambientale, focalizzando la propria attenzione sul tema delle
relazioni. Il nome stesso del Centro rimanda immediatamente all’interdipendenza e
interrelazione tra tutti i fenomeni e tutti gli esseri viventi, nel riconoscimento e nel rispetto della
diversità che li caratterizza. Nella rete di Indra (la divinità delle forze naturali) che avvolge
l’universo, infatti, sono appese delle perle, dei gioielli; ogni gioiello rappresenta un elemento
dell’universo che riflette la luce di tutti gli altri. Interdipendenza vuol dire, appunto, essere legati
l’uno all’altro in un rapporto di scambio e di influenza reciproca. Secondo questa visione
sistemica, non c’è comprensione nella parcellizzazione ma solo nel prendere in considerazione
tutte le relazioni che legano i diversi elementi.
Il CEAS è nato ed è ubicato a Latronico (PZ), nel Parco Nazionale del Pollino; è accreditato presso
la Regione Basilicata in quanto nodo della Redus (Rete per l’Educazione alla Sostenibilità).
Il CEAS nasce dalla lunga esperienza della tellusmater società cooperativa nel campo
dell’educazione ambientale e del turismo verde, iniziata nel 1999; a questa esperienza si sono
unite quella in campo socio - educativo della cooperativa sociale Ambrosia e quella
dell’associazione culturale ArtePollino che coniuga natura e arte.
Tra i partner del CEAS vi sono, oltre all’Associazione ArtePollino (Latronico - PZ), il Comune di
Latronico, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte
Contemporanea Castello di Rivoli (Rivoli – TO), l’Associazione O’thiasos (Roma), l’Istituto
PANGEA (Sabaudia – LT).
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Metodologia di lavoro
Il lavoro proposto dal CEAS Il Cielo di Indra si muove costantemente su tre piani che coinvolgono
tanto gli operatori quanto i destinatari delle attività:
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il piano della crescita personale che, come ci insegna l’ecopsicologia, è il piano più
efficace per favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza ambientale e pensare
se stessi in modo ecologico: aprendosi alla contraddittorietà, molteplicità e ricchezza del
proprio essere, infatti, la persona sviluppa la stessa modalità relazionale in dimensioni
più ampie;
il piano della relazione con gli altri, della gestione dei conflitti, della cooperazione, della
responsabilità reciproca poiché l’umanità è fatta di singoli individui che compiono azioni
quotidianamente, che a loro volta interagiscono con quelle degli altri e danno come
risultato il mondo che viviamo;
il piano della relazione con tutto l’ambiente e con qualsiasi elemento dell’universo, per
capire lo stretto legame che lega ciascuno di noi al mondo in cui viviamo e l’influenza
che reciprocamente esercitiamo.
Seguendo queste linee, le attività proposte tendono a coinvolgere i partecipanti sia sul piano
cognitivo che su quello emotivo e sensoriale.
Molte attività si svolgono all’aperto per favorire il contatto diretto con l’ambiente.
Solitamente gli incontri prevedono il confronto in cerchio, i lavori individuali e di gruppo, attività
di osservazione, di rilassamento, momenti di narrazione ad alta voce, giochi teatrali, esperimenti,
costruzione di strumenti, giochi psicomotori, attività creative oltre alle escursioni e alle visite
guidate.
Il CEAS Il Cielo di Indra e la Scuola: progettare insieme percorsi di
cambiamento
Dalla lunga esperienza che gli operatori del CEAS Il Cielo di Indra hanno maturato negli anni
all’interno della Scuola, sono emersi alcuni bisogni, espressi più o meno esplicitamente da alunni,
docenti e dirigenti, legati all’efficacia dei percorsi educativi. Nel nostro lavoro vorremmo
provare ad affrontarne almeno tre:
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il bisogno di essere ascoltati rispetto alle criticità presenti e urgenti sulle quali lavorare;
il bisogno di far emergere le connessioni interdisciplinari;
il bisogno di coinvolgere le famiglie.
Il CEAS Il Cielo di Indra, prima ancora di avviare un percorso didattico, prima ancora di fare,
propone alle scuole di incontrarsi e confrontarsi sui temi da trattare, sui tempi e sulle modalità
di lavoro.
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Questa progettazione partecipata richiede, ovviamente, una disponibilità di tempo e un
atteggiamento di apertura verso i diversi punti di vista ma può trasformarsi in una occasione di
apprendimento e facilitare notevolmente il lavoro da svolgere in seguito.
A tal proposito risulta fondamentale programmare degli incontri propedeutici durante i quali gli
operatori del CEAS incontrano le persone che saranno coinvolte successivamente e attivamente
durante il percorso, vale a dire alunni, docenti e dirigenti e si confrontano con loro.
Argomenti
Il CEAS Il Cielo di Indra, nel corso del tempo, ha messo a fuoco alcuni argomenti chiave per
l’educazione ambientale, ai quali, grazie allo studio continuo e all’aggiornamento, se ne possono
aggiungere altri. Tutte le proposte, benché diverse dal punto di vista del contenuto, hanno in
comune un obiettivo che è quello di educare cittadini responsabili e solidali nei confronti
dell’ambiente in cui vivono, dove per ambiente intendiamo qualcosa che non si esaurisce
nell’elemento naturale ma che comprende anche la sfera sociale e culturale.
Acqua
E’ vero che l’acqua è una delle risorse naturali più preziose presenti sul nostro pianeta, ma
oramai anche una delle più rare e questo perché l’uomo non ha compreso a fondo che la
quantità di acqua non è infinita, ma solo rinnovabile e quindi, per definizione, sempre
disponibile, purché se ne faccia un uso rispettoso, consapevole e responsabile.
Diventa sempre più impellente la necessità di rendersi conto che la crescente scarsità delle
risorse idriche e l’uso improprio che ne viene ancora oggi fatto, rendono alquanto difficile uno
sviluppo sostenibile a livello globale. Sotto la spinta della crescita demografica e per effetto
dell'inquinamento, le risorse idriche pro capite negli ultimi trent'anni si sono ridotte del 40 per
cento. Gli scienziati avvertono che, intorno al 2020, quando ad abitare la Terra saremo circa 8
miliardi, il numero delle persone senza accesso all'acqua potabile sarà di 3 miliardi circa. Tra le
cause si parla di desertificazione, ma la natura non è certo l'unica responsabile, l'uomo nel corso
degli anni, ha fatto la sua parte: lo sfruttamento selvaggio del territorio ha danneggiato
irrimediabilmente fauna e flora, con lo sconfortante risultato di un irreversibile impoverimento
delle risorse idriche. L'accesso all'acqua deve essere considerato un bene comune dell'umanità.
Arte e natura
Le proposte di Arte e Natura mirano a stimolare i bambini e i ragazzi ad osservare, esplorare e
conoscere l’ambiente attraverso il contatto diretto con la natura e la sperimentazione del
linguaggio dell’arte. I percorsi proposti sono un invito a conoscere questo aspetto e a potenziare
lo spirito di osservazione, la fruizione sensoriale dell’ambiente e la cooperazione nello
svolgimento delle attività creative.
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Le immagini, i colori, le forme, sono elementi della natura e del quotidiano con i quali i bambini
si confrontano sin dalle prime esperienze didattiche e che possono diventare “linguaggio” per
comunicare una nuova visione della natura.
Boschi
Lo sviluppo delle attività umane ha determinato il declino di molti ecosistemi naturali, in
particolare dei boschi e delle foreste con innumerevoli conseguenze: perdita di biodiversità,
aumento dell’effetto serra, dissesto idrogeologico, riduzione degli habitat naturali, eccetera.
Ma boschi e foreste sono vita, non solo perché fonte di legname da ardere e da costruzione. La
mancanza di bosco significa mancanza di terreno fertile e assenza di meccanismi di controllo
dell’acqua dolce; vuol dire mancanza di ossigeno. Più bosco significa più varietà di specie e
complessità di relazioni. Il bosco rappresenta per l’essere umano la possibilità di riposare e
ricrearsi, è ricco di stimoli emotivi, sensoriali ed è legato in modo speciale al nostro immaginario
collettivo. Anche per questa ragione il bosco si presta in modo particolare a un lavoro di
educazione ambientale.
E’ necessario conoscere i boschi, cogliere il legame che essi hanno con la nostra vita e con quella
del pianeta, comprendere la fragilità di questi ecosistemi e la necessità di prevenzione e tutela.
Cielo
Molti provano piacere nell’imparare a leggere il cielo e a riconoscere i suoi “abitanti”, forse
perché c’è nelle stelle e nel cielo qualcosa che ci appartiene profondamente, che sentiamo
intimamente nostro: uno spazio di tutti, uno spettacolo sempre pronto per chi vuole assistervi e
partecipare.
Dal punto di vista educativo, il cielo consente di allargare lo sguardo e la mente, insegna l’attesa,
la lentezza, l’attenzione; permette a noi umani di sperimentare l’assenza di controllo e di
dominio, di abbandonarci a tempi e a movimenti non dettati da noi. Per varie ragioni la nostra
cultura, e la scuola frutto di questa cultura, hanno allentato il rapporto con il cielo. Ecco perché
da qualche anno proponiamo a grandi e piccoli esperienze legate al cielo, di giorno e di notte:
osservazione astronomica, attività ludiche e artistiche con la luce, le ombre, le nuvole,
costruzione di strumenti, narrazioni di miti.
Contesto urbano
“Le città sono un insieme di tante cose” scriveva Italo Calvino “di memoria, di desideri, di segni
d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio … ma questi scambi non sono soltanto scambi di
merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.” La città, e in generale gli agglomerati urbani,
rappresentano le forme principali che ha assunto l’interdipendenza umana. Se gli uomini fossero
autosufficienti forse potrebbero disperdersi in modo da disporre ciascuno di un proprio spazio,
ma gli uomini dipendono gli uni dagli altri e per questa ragione alla distanza hanno preferito la
vicinanza reciproca. Le città nascono per favorire il contatto umano in uno spazio limitato,
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contatto che si fa più o meno intenso in base a tante variabili, non solo la dimensione dello
spazio e della popolazione.
Le proposte che riguardano questo ambito hanno come obiettivo la scoperta e la conoscenza
della dimensione urbana, altra faccia dell’ambiente in cui viviamo, in quanto opportunità di
scambio, di incontro e di relazione umana.
Legalità
Noi italiani, si sa, non amiamo le regole e le consideriamo per lo più un impiccio, un intralcio da
cui sentiamo di doverci liberare in ogni modo. Eppure (forse sarebbe più opportuno dire “infatti”)
siamo tra i paesi con più leggi al mondo, un corpus giuridico enorme che viene regolarmente
infranto; ne consegue la grossa difficoltà nel sentirci parte di una collettività, nell’avere vincoli
legittimi da rispettare, nell’accettare la necessità di piegarci a un Bene Comune, soprattutto se a
questo diamo il nome di “ambiente” rispetto al quale l’essere umano, nel corso del tempo, ha
maturato un senso di estraneità che lo porta a considerarlo come totalmente altro da sé.
La cultura della legalità, oggi, non può prescindere da una cultura ecologica che vede l’uomo
inserito in un sistema complesso di cui è parte, da cui dipende e da cui è fortemente influenzato,
ma sul quale ha anche il potere di esercitare forti cambiamenti positivi e negativi.
A partire dal presupposto che piccole azioni incivili possono degenerare in comportamenti
illegali e dannosi, e che, al contrario, piccole azioni civili sono in grado di generare
trasformazioni sensibili così da sentirci efficaci in ciò che facciamo e così da sentire che questo è
utile al benessere sociale (oltre che individuale), vogliamo riflettere insieme sui comportamenti
che caratterizzano quotidianamente le nostre relazioni sociali e ambientali; quali, tra questi
comportamenti, promuovono l’incontro con gli altri e con la natura, la civile convivenza, il
rispetto delle regole; vogliamo educare al pensiero critico, alla partecipazione, alle esplorazioni
di mondi, alla curiosità.
Le proposte didattiche mirano a riconsiderare in maniera critica ciò che comunemente viene
percepito come un assoluto ostacolo alla libertà individuale: vivere in un’area protetta, per
coglierne invece il senso, i vantaggi e le opportunità.
Paesaggio
La Convenzione Europea del Paesaggio, sottoscritta a Firenze il 20 ottobre 2000, definisce il
paesaggio: “una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui
carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”, riconosce la
sua importanza culturale, ambientale, sociale, storica quale componente del patrimonio umano
ed elemento che garantisce la qualità della vita delle popolazioni e prevede la tutela di tutti i
paesaggi a prescindere dai canoni di bellezza e dall’originalità.
Il paesaggio, dunque, è un “luogo di relazioni” ed è noto, ormai, che esso è molto importante
per il nostro benessere psicofisico; che sia di montagna, di collina o che si tratti di un paesaggio
marino o urbano, produce effetti benefici sullo stato emozionale dell’individuo ed è in grado di
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suscitare sensazioni, ricordi ed emozioni. La sfera percettiva ha un ruolo importante nella lettura
e fruizione del paesaggio; pertanto, percepire il paesaggio come spazio di vita, riconoscerlo
come progetto collettivo, ci permette di coniugare la memoria al bisogno di nuovo, e di capire
che l’ambiente e il territorio non sono ciò che sta intorno a noi ma ciò che noi creiamo con la
nostra presenza e le nostre azioni.
Le proposte educative si pongono l’obiettivo di educare all’osservazione attenta del paesaggio e
alla sua conoscenza attraverso un approccio non solo scientifico, ma anche sensoriale e artistico
Parchi
I parchi nazionali, come recita la Legge quadro sulle aree protette, sono costituiti da aree
terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche
parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche geologiche,
geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici,
scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini
della loro conservazione per le generazioni presenti e future. Si tratta di territori protetti che
vengono preservati e tutelati, da norme specifiche, dallo sviluppo umano e dall'inquinamento.
L'Italia con i suoi 24 parchi nazionali è al quarto posto in Europa, dopo la Norvegia (36 parchi
nazionali), la Finlandia (35), la Svezia (28), mentre per quanto riguarda la superficie in ettari è al
terzo posto dopo la Norvegia e il Regno Unito. Il parco nazionale italiano più esteso è il Parco
Nazionale del Pollino.
Rifiuti
Per la loro stretta connessione con le varie forme d'inquinamento e per le loro modalità di
produzione, i "rifiuti" costituiscono senz'ombra di dubbio una delle emergenze ambientali su cui
si è focalizzata l'attenzione sociale a livello globale e locale. Un’efficace gestione dei rifiuti non
dipende solo dalle norme e leggi vigenti ma soprattutto dal livello di consapevolezza
dell’impatto che alcune attività umane hanno sull’ambiente e della necessità di tutelarlo, che si
traduce in comportamenti quotidiani di tutti i cittadini.
L’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali parte, ma non si esaurisce, con
l’accompagnare i giovani verso una sempre più chiara consapevolezza dell’impatto che la
gestione dei rifiuti impone all’ambiente, e di quanto si può fare per ridurlo.
Salute
Il concetto di salute si è costantemente modificato nel tempo, per arrivare ad assumere, oggi,
un'accezione molto più ampia che associa strettamente una condizione di assenza di patologie a
uno stato di ben-essere "globale" della persona. La promozione della salute deve portare a
condizioni di vita e di lavoro sicure, stimolanti, soddisfacenti, alla protezione degli ambienti
naturali e artificiali, alla conservazione delle risorse naturali. Deve consentire una valutazione
sistematica degli effetti dell'ambiente sul benessere delle persone e garantire strategie e azioni
mirate a indurre cambiamenti nel singolo e nella collettività.
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La promozione della salute passa quindi necessariamente attraverso l'adozione di politiche
pubbliche coordinate e tese a favorire e sviluppare beni e servizi più sani, ambienti igienici e non
pericolosi, cambiamenti legislativi coerenti, mutamenti nell'organizzazione sociale e ambientale.
La scuola quale istituzione pubblica demandata allo sviluppo educativo delle persone, ha fatto
proprie le linee guida per la promozione della salute complessiva dell’individuo, attraverso lo
sviluppo di ambiti progettuali legati all’educazione dei comportamenti consapevoli in relazione
alla natura, all’alimentazione, alle emozioni, alla corporeità.
L’ecologia, quale scienza delle relazioni, racchiude in sé l’educazione a una alimentazione
equilibrata e sana, a un’educazione psicomotoria e allo sport, a un’educazione socio – emotiva
per la strutturazione di una socializzazione adeguata, perché lo sviluppo sano di una personalità
e lo sviluppo cognitivo non possono avvenire senza lo sviluppo globale dei comportamenti
dell’individuo, che si intrecciano nella vita quotidiana e che diventano oggetto di un percorso
educativo permanente.
Stili di vita
Approfondire a scuola il concetto di sostenibilità, rappresenta per gli alunni la possibilità di
riflettere sul loro modo di agire e sulle scelte che quotidianamente vengono attuate a un livello
inconsapevole. La cultura contemporanea ha sviluppato una serie di bisogni legati al
comportamento consumistico, dettato dagli iperstimoli mediatici che inducono a scelte di tipo
pulsionale che non sono supportate da necessità reali e contingenti. Il consumo consapevole
diviene un modo di comportarsi adeguato alla vita degli esseri viventi del pianeta. Le risorse non
sono infinite, l’inquinamento compromette ogni giorno la salute planetaria che ricade su ogni
singolo individuo. Madre Terra non potrà sostenere questi ritmi senza conseguenze gravi
sull’uomo e sull’ambiente in generale. Le giovani generazioni hanno necessità di apprendere
comportamenti sostenibili, hanno necessità di compiere azioni quotidiane con le quali
contribuire alla distribuzione e alla condivisione del Bene Comune.
L’educazione alla sostenibilità concorre alla difesa della vita sulla terra, ricerca creativamente
nuove modalità di convivenza con gli altri e con l’ambiente e si dedica allo studio e alla ricerca di
tutto quanto può essere “utile alla vita”.
Un percorso educativo che investe sulla sostenibilità intende intervenire sugli stili di vita per
renderli compatibili con il sistema in cui siamo inseriti, non come individui voraci e soli, ma come
esseri in relazione, legati in senso interdipendente, per cui un solo anello di questa catena che
viene a mancare genera una disfunzione che coinvolge tutto il resto. Modificare lo stile di vita
significa agire sulla quotidianità, imparare a gestire meglio se stessi, a relazionarsi con
consapevolezza sviluppando un sano benessere psicofisico e sociale.
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Progetto didattico
Il CEAS Il Cielo di Indra propone per gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I
e II grado, e per le loro famiglie, cinque tipologie di attività:
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laboratori;
percorsi didattici;
escursioni giornaliere e visite guidate;
campi scuola;
sostegno alla genitorialità.
Informazioni di carattere generale
CEAS Il Cielo di Indra
gestione tellusmater società cooperativa
Via P. Lacava, 91 85043 Latronico (PZ)
Telefono e fax 0973. 85.84.20
Mobile 340. 67.86.865
www.ceasindra.it
[email protected]
Come raggiungerci
da Salerno: autostrada A/3 Sa-RC direzione Reggio Calabria uscita Lauria nord. Superstrada
Sinnica SS 653 uscita Latronico.
da Taranto: Jonica direzione Reggio Calabria uscita Policoro. Superstrada Sinnica SS 653
direzione Salerno uscita Latronico.
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