È trentino il console italiano a Los Angeles Da oggi il nuovo incarico

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È trentino il console italiano a Los Angeles Da oggi il nuovo incarico
Cronaca di
l'Adige
L’INTERVISTA
CARRIERE
Dopo Atene e
Jakarta, missione
di prestigio
per il figlio
del compianto
fotoreporter Flavio
TRENTO
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lunedì
20 agosto 2007
11
Il titolare della casa editrice di Bari è uno dei promotori del Festival dell’Economia
E Polis, Laterza partner del trentino Rigotti
Potrebbe essere perfezionata già nella giornata di domani
l’intesa di vendita tra in finanziere trentino Alberto Rigotti e
l’editore sardo Nicola Grauso,
fondatore e proprietario della
catena nazionale free press E
Polis (quindici edizioni in tutto il territorio).
Dopo la brusca frenata del 17
luglio scorso con lo stop alla
stampa per il debito accumulato con lo stampatore Seregni
(circa 20 milioni di euro) i giornali, che hanno la redazione
centrale a Cagliari in Sardegna,
dovrebbero ripartire a settembre. Il giorno di Ferragosto
Grauso e Rigotti (ora in vacanza alle isole Egadi in Sicilia) si
sono incontrati lungamente a
Cagliari. La trattativa, per la
quale l’imprenditore trentino
si è riservato alcuni giorni di
tempo per verificare lo stato dei
conti, prevederebbe l’attribu-
zione del 52% delle quote a Rigotti e il resto alla casa editrice
Laterza di Bari, il cui titolare,
Giuseppe (nella foto), è tra i fondatori e gli organizzatori del Festival dell’Economia di Trento.
L’avvio delle trattative è stato comunitato al Comitato di redazione (Cdr) e all’assemblea
dei redattori. I giornalisti hanno protestato con l’editore
Grauso per le clausole di vendita (riduzione dei giornalisti
assunti da 136 a 80 e trasformazione dei contratti in telelavoro come già succede per le edizioni di Roma, Milano, Bologna
e Napoli), ma alla fine hanno
accettato per evitare di rimanere in cassaintegrazione.
Secondo rurmors, per la
stampa, nonostante lo stampatore Seregni si faccia capofila
degli interessi su E Polis del
gruppo editoriale Class, Rigotti avrebbe individuato già altre
strade. Nelle trattative inoltre
si parla di «salvare» i numerosi collaboratori che ancora devono percepire 6 mesi e mezzo
di compensi (i giornalisti hanno invece perso lo stipendio di
luglio e un quarto di quello di
giugno) e di aprire edizioni a
Torino Genova, Bari e Palermo.
Ma tutto questo si vedrà dopo
la verifica dei conti che Rigotti
sta compiendo in questi giorni
con il suo staff.
È trentino il console italiano a Los Angeles
Da oggi il nuovo incarico
per Nicola Faganello
Papà Flavio, abituato a scovare e ritrarre gli angoli più belli dell’amato Trentino, sarebbe fiero di
questo figlio che, dopo essere stato diplomatico in Grecia e Indonesia, oggi prende servizio a Los Angeles in qualità di Console Generale d’Italia.
Nicola Faganello, 40 anni, sposato con due figli, prosegue la sua
ascesa nella carriera. Rimasto in
Trentino fino alla vigilia di Ferragosto per trascorrere le vacanze
insieme alla famiglia, da alcuni
giorni si trova già in California per
prendere possesso del Consolato. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente ieri nella sua nuova abitazione statunitense.
Dottor Faganello, qual è stato
l’impatto con la nuova realtà?
«L’ho trovata molto grande, dinamica e interessante. E in Consolato c’è tanto da fare».
Quante persone vi lavorano?
«Una quindicina».
Contento del nuovo incarico?
«Entusiasta».
Le prime incombenze?
«Sistemarci, anche dal punto di
vista burocratico. Poi mi sono procurato subito un’auto perché qui
senza non si vive».
La comunità italiana è numerosa?
«Sì, ci sono circa 15 mila concittadini più tutti quelli non registrati. Los Angeles è la circoscrizione
in cui vi è la maggior concentrazione di italiani. Eppure soltanto
la metropoli è grande come tutta
la Lombardia. La strada che attraversa tutta la città è lunga 120 chi-
IL CURRICULUM
LE
ORIGINI
Nicola Faganello, figlio del
compianto fotoreporter
Flavio (scomparso nel 2005)
e di mamma Licia, nasce a
Portogruaro il 2 luglio 1967.
GLI
STUDI
Si laurea in giurisprudenza il
6 novembre 1991 a Trento
con una tesi in diritto
internazionale su «Le
sanzioni non comportanti
l’uso della forza nel diritto
internazionale» con il
professor Mauro Politi.
Subito dopo frequenta il
corso in preparazione alla
carriera diplomatica all’Ispi.
LA
LE LINGUE
Ne conosco sei, qui
ora voglio imparare
lo spagnolo
CARRIERA
Diventa Segretario di
legazione nel 18 marzo ’94.
Presta servizio militare allo
Stato Maggiore della Difesa
presso l’ufficio di politica
militare e poi viene
nominato vice capo
segreteria del direttore
generale alla direzione
generale emigrazione e affari
sociali. Nel dicembre ’95
diventa Secondo segretario
ad Atene e nel ’97 Primo
segretario. Viene trasferito a
Jakarta l’1 ottobre ’99 come
Primo segretario
commerciale. Rientra al
ministero a Roma nel 2003
dove, dall’agosto 2005, è
stato Vicario del capo ufficio
I della direzione generale
personale.
Decarli (Uil): «La libertà di opinione è nella Costituzione»
«Bavaglio» alle Poste:
vietate le interviste
Nessun rapporto con la stampa, nessuna intervista, nessuna dichiarazione. I dipendenti delle Poste devono girare ben
alla larga dai giornalisti. Lo sottolinea una «comunicazione
interna» della società datata 7 agosto 2007 e firmata dal responsabile del Nord-Est Giampaolo Tronchin.
«Allo scopo di evitare - si legge nella nota - come di recente rilevato il rilascio di dichiarazioni non autorizzate alla
stampa e non incorrere quindi nelle sanzioni contrattualmente previste, ribadiamo che, senza preventiva autorizzazione:
non possono essere rilasciate interviste/dichiarazioni agli organi di informazione;
non possono essere consentiti l’ingresso
nei locali aziendali degli organi di stampa
e le riprese fotografiche e video degli ambienti di lavoro; in ogni caso, in presenza
di rappresentanti degli organi di informazione è necessario fare immediato riferimento all’Ufficio comunicazione territoriale direttamente o per il tramite del proprio responsabile diretto».
Ma Lorenzo Decarli (nella foto), delegato della Uil-Post dimostra di non accettare il «bavaglio» aziendale che la nota giustifica come la necessità di una «corretta tenuta delle relazioni con i media e gli
organi di stampa». «Se non mi sbaglio - dice il sindacalista l’Italia dovrebbe essere ancora uno stato di diritto e la nostra carta costituzionale, anche se vecchiotta, è ancora in vigore e agli articoli 19 e 21 garantiscono la libertà di espressione a tutti i cittadini, compresi quindi i dipendenti delle Poste. È legittimo che l’azienda impedisca la diffusione di segreti industriali o di notizie sull’organizzazione interna, ma
non può certo impedire a tutti i dipendenti di esprimere ai
mezzi di informazione le proprie opinioni su qualsiasi argomento».
Nicola Faganello/1
IL TRENTINO
Serve attenzione
a tutela ambientale
e turismo
Nicola Faganello/2
lometri. La nostra sede è a Santa
Monica. Ieri, per farle un esempio,
sono andato a Long Beach per salutare la nazionale italiana che sta
disputando il campionato mondiale juniores di pallamano. Per
arrivarci ho impiegato più di
un’ora in macchina».
Anche il territorio di competenza del suo Consolato è vasto.
«Certo, perché oltre alla California del Sud comprende anche l’Arizona, il Nuovo Mexico e il Nevada. Il lavoro non mancherà, anche
perché oltre agli italiani residenti
ci sono molti studenti a Long Beach e a San Diego, oltre che a Los
Angeles, e moltissimi turisti. Ieri
ne abbiamo avuti qui alcuni ai quali abbiamo dovuto sostituire il passaporto perché glielo avevano ru-
bato. Inoltre dobbiamo coordinare l’Istituto italiano di cultura, che
è molto attivo, e l’ufficio dell’Istituto di commercio estero».
Quanto si tratterà?
«Gli incarichi hanno una durata minima di due anni e massima
di quattro».
È dura cambiare spesso luogo di
lavoro?
«Da un lato è una ricchezza, dall’altro ricominciare da capo non
è facile».
I suoi figli impareranno l’inglese.
«La prima, che ha tre anni e mezzo, farà la prima elementare qui.
Il piccolo ha solo dieci mesi. In casa si parla anche il tedesco, visto
che mia moglie è germanica».
Lei quante lingue conosce?
«Inglese, tedesco, francese, un
po’ di greco e indonesiano. Poi capisco lo spagnolo che spero di imparare bene qui data la presenza
di una forte comunità ispanica».
Lei ritorna spesso in Trentino.
Che impressione ne ha?
«Positiva. Le cose funzionano
bene. Serve un occhio di riguardo alla tutela dell’ambiente e alla
promozione del turismo perché
la concorrenza è davvero forte».
Che consigli dà a un giovane che
vuole diventare diplomatico?
«Innanzitutto imparare le lingue. Per quanto riguarda gli studi, io ho frequentato la facoltà di
Giurisprudenza a Trento e mi sono trovato bene vista la sua apertura verso l’estero. L’ideale è però Scienze politiche. Poi si deve
nutrire interesse verso realtà, lingue culture e sistemi politici diversi dai nostri. E non bisogna avere problemi a girare il mondo e a
cambiare ogni volta vita».
R7071816
di GUIDO PASQUALINI
IN ASCESA. Per Nicola
Faganello l’incarico
di Console generale d’Italia
a Los Angeles