È trentino il console italiano a Los Angeles Da oggi il nuovo incarico
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È trentino il console italiano a Los Angeles Da oggi il nuovo incarico
Cronaca di l'Adige L’INTERVISTA CARRIERE Dopo Atene e Jakarta, missione di prestigio per il figlio del compianto fotoreporter Flavio TRENTO REDAZIONE: 0461 - 886111 FAX: E-MAIL: 0461 - 886263 [email protected] lunedì 20 agosto 2007 11 Il titolare della casa editrice di Bari è uno dei promotori del Festival dell’Economia E Polis, Laterza partner del trentino Rigotti Potrebbe essere perfezionata già nella giornata di domani l’intesa di vendita tra in finanziere trentino Alberto Rigotti e l’editore sardo Nicola Grauso, fondatore e proprietario della catena nazionale free press E Polis (quindici edizioni in tutto il territorio). Dopo la brusca frenata del 17 luglio scorso con lo stop alla stampa per il debito accumulato con lo stampatore Seregni (circa 20 milioni di euro) i giornali, che hanno la redazione centrale a Cagliari in Sardegna, dovrebbero ripartire a settembre. Il giorno di Ferragosto Grauso e Rigotti (ora in vacanza alle isole Egadi in Sicilia) si sono incontrati lungamente a Cagliari. La trattativa, per la quale l’imprenditore trentino si è riservato alcuni giorni di tempo per verificare lo stato dei conti, prevederebbe l’attribu- zione del 52% delle quote a Rigotti e il resto alla casa editrice Laterza di Bari, il cui titolare, Giuseppe (nella foto), è tra i fondatori e gli organizzatori del Festival dell’Economia di Trento. L’avvio delle trattative è stato comunitato al Comitato di redazione (Cdr) e all’assemblea dei redattori. I giornalisti hanno protestato con l’editore Grauso per le clausole di vendita (riduzione dei giornalisti assunti da 136 a 80 e trasformazione dei contratti in telelavoro come già succede per le edizioni di Roma, Milano, Bologna e Napoli), ma alla fine hanno accettato per evitare di rimanere in cassaintegrazione. Secondo rurmors, per la stampa, nonostante lo stampatore Seregni si faccia capofila degli interessi su E Polis del gruppo editoriale Class, Rigotti avrebbe individuato già altre strade. Nelle trattative inoltre si parla di «salvare» i numerosi collaboratori che ancora devono percepire 6 mesi e mezzo di compensi (i giornalisti hanno invece perso lo stipendio di luglio e un quarto di quello di giugno) e di aprire edizioni a Torino Genova, Bari e Palermo. Ma tutto questo si vedrà dopo la verifica dei conti che Rigotti sta compiendo in questi giorni con il suo staff. È trentino il console italiano a Los Angeles Da oggi il nuovo incarico per Nicola Faganello Papà Flavio, abituato a scovare e ritrarre gli angoli più belli dell’amato Trentino, sarebbe fiero di questo figlio che, dopo essere stato diplomatico in Grecia e Indonesia, oggi prende servizio a Los Angeles in qualità di Console Generale d’Italia. Nicola Faganello, 40 anni, sposato con due figli, prosegue la sua ascesa nella carriera. Rimasto in Trentino fino alla vigilia di Ferragosto per trascorrere le vacanze insieme alla famiglia, da alcuni giorni si trova già in California per prendere possesso del Consolato. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente ieri nella sua nuova abitazione statunitense. Dottor Faganello, qual è stato l’impatto con la nuova realtà? «L’ho trovata molto grande, dinamica e interessante. E in Consolato c’è tanto da fare». Quante persone vi lavorano? «Una quindicina». Contento del nuovo incarico? «Entusiasta». Le prime incombenze? «Sistemarci, anche dal punto di vista burocratico. Poi mi sono procurato subito un’auto perché qui senza non si vive». La comunità italiana è numerosa? «Sì, ci sono circa 15 mila concittadini più tutti quelli non registrati. Los Angeles è la circoscrizione in cui vi è la maggior concentrazione di italiani. Eppure soltanto la metropoli è grande come tutta la Lombardia. La strada che attraversa tutta la città è lunga 120 chi- IL CURRICULUM LE ORIGINI Nicola Faganello, figlio del compianto fotoreporter Flavio (scomparso nel 2005) e di mamma Licia, nasce a Portogruaro il 2 luglio 1967. GLI STUDI Si laurea in giurisprudenza il 6 novembre 1991 a Trento con una tesi in diritto internazionale su «Le sanzioni non comportanti l’uso della forza nel diritto internazionale» con il professor Mauro Politi. Subito dopo frequenta il corso in preparazione alla carriera diplomatica all’Ispi. LA LE LINGUE Ne conosco sei, qui ora voglio imparare lo spagnolo CARRIERA Diventa Segretario di legazione nel 18 marzo ’94. Presta servizio militare allo Stato Maggiore della Difesa presso l’ufficio di politica militare e poi viene nominato vice capo segreteria del direttore generale alla direzione generale emigrazione e affari sociali. Nel dicembre ’95 diventa Secondo segretario ad Atene e nel ’97 Primo segretario. Viene trasferito a Jakarta l’1 ottobre ’99 come Primo segretario commerciale. Rientra al ministero a Roma nel 2003 dove, dall’agosto 2005, è stato Vicario del capo ufficio I della direzione generale personale. Decarli (Uil): «La libertà di opinione è nella Costituzione» «Bavaglio» alle Poste: vietate le interviste Nessun rapporto con la stampa, nessuna intervista, nessuna dichiarazione. I dipendenti delle Poste devono girare ben alla larga dai giornalisti. Lo sottolinea una «comunicazione interna» della società datata 7 agosto 2007 e firmata dal responsabile del Nord-Est Giampaolo Tronchin. «Allo scopo di evitare - si legge nella nota - come di recente rilevato il rilascio di dichiarazioni non autorizzate alla stampa e non incorrere quindi nelle sanzioni contrattualmente previste, ribadiamo che, senza preventiva autorizzazione: non possono essere rilasciate interviste/dichiarazioni agli organi di informazione; non possono essere consentiti l’ingresso nei locali aziendali degli organi di stampa e le riprese fotografiche e video degli ambienti di lavoro; in ogni caso, in presenza di rappresentanti degli organi di informazione è necessario fare immediato riferimento all’Ufficio comunicazione territoriale direttamente o per il tramite del proprio responsabile diretto». Ma Lorenzo Decarli (nella foto), delegato della Uil-Post dimostra di non accettare il «bavaglio» aziendale che la nota giustifica come la necessità di una «corretta tenuta delle relazioni con i media e gli organi di stampa». «Se non mi sbaglio - dice il sindacalista l’Italia dovrebbe essere ancora uno stato di diritto e la nostra carta costituzionale, anche se vecchiotta, è ancora in vigore e agli articoli 19 e 21 garantiscono la libertà di espressione a tutti i cittadini, compresi quindi i dipendenti delle Poste. È legittimo che l’azienda impedisca la diffusione di segreti industriali o di notizie sull’organizzazione interna, ma non può certo impedire a tutti i dipendenti di esprimere ai mezzi di informazione le proprie opinioni su qualsiasi argomento». Nicola Faganello/1 IL TRENTINO Serve attenzione a tutela ambientale e turismo Nicola Faganello/2 lometri. La nostra sede è a Santa Monica. Ieri, per farle un esempio, sono andato a Long Beach per salutare la nazionale italiana che sta disputando il campionato mondiale juniores di pallamano. Per arrivarci ho impiegato più di un’ora in macchina». Anche il territorio di competenza del suo Consolato è vasto. «Certo, perché oltre alla California del Sud comprende anche l’Arizona, il Nuovo Mexico e il Nevada. Il lavoro non mancherà, anche perché oltre agli italiani residenti ci sono molti studenti a Long Beach e a San Diego, oltre che a Los Angeles, e moltissimi turisti. Ieri ne abbiamo avuti qui alcuni ai quali abbiamo dovuto sostituire il passaporto perché glielo avevano ru- bato. Inoltre dobbiamo coordinare l’Istituto italiano di cultura, che è molto attivo, e l’ufficio dell’Istituto di commercio estero». Quanto si tratterà? «Gli incarichi hanno una durata minima di due anni e massima di quattro». È dura cambiare spesso luogo di lavoro? «Da un lato è una ricchezza, dall’altro ricominciare da capo non è facile». I suoi figli impareranno l’inglese. «La prima, che ha tre anni e mezzo, farà la prima elementare qui. Il piccolo ha solo dieci mesi. In casa si parla anche il tedesco, visto che mia moglie è germanica». Lei quante lingue conosce? «Inglese, tedesco, francese, un po’ di greco e indonesiano. Poi capisco lo spagnolo che spero di imparare bene qui data la presenza di una forte comunità ispanica». Lei ritorna spesso in Trentino. Che impressione ne ha? «Positiva. Le cose funzionano bene. Serve un occhio di riguardo alla tutela dell’ambiente e alla promozione del turismo perché la concorrenza è davvero forte». Che consigli dà a un giovane che vuole diventare diplomatico? «Innanzitutto imparare le lingue. Per quanto riguarda gli studi, io ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza a Trento e mi sono trovato bene vista la sua apertura verso l’estero. L’ideale è però Scienze politiche. Poi si deve nutrire interesse verso realtà, lingue culture e sistemi politici diversi dai nostri. E non bisogna avere problemi a girare il mondo e a cambiare ogni volta vita». R7071816 di GUIDO PASQUALINI IN ASCESA. Per Nicola Faganello l’incarico di Console generale d’Italia a Los Angeles