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Rassegna Stampa Lunedì 17 febbraio 2014 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende 20129 Milano – Via Mameli, 11 Tel. 0243990431 – Fax 0245409587 Rassegna del 17 febbraio 2014 MEDICINA & FARMACOLOGIA Il Secolo Xix 13 SE UN BICCHIERE E GIÀ TROPPO Federico Mereta 1 LCOL, BUG O SE UN BICCHIERE E GIÀ TROPPO Il consumo di vino, anche in piccole quantità, può essere nocivo L'esperto: «A rischio chi soffre di altre patologie e i più giovani» FEDERICO MERETA "IL MEGLIO di ogni cosa". Non usavano mezze parole per definire l'alcol gli arabi, che lo usavano soprattutto nella cosmesi. Né certo si aspettavano di venire contraddetti dalla scienza i primi consumatori di bevande alcoliche ottenute fermentando la frutta in Cina, quando 7-6000 anni prima di Cristo si cominciavano a consumare i primi alcolici. Se per il tabacco il giudizio negativo è ormai chiaro e per Venere occorre un pizzico di attenzione, adesso anche per Bacco e i suoi seguaci arrivano le reprimende della scienza. E sono pesanti: le ricerche sembrano infatti "smontare" tutti i possibili effettibenefici degli alcolici, stigmatizzandone il consumo. Toglietevi dalla testa che un bicchiere renda più allegri e possa aiutare i vasi sanguigni a sopportare meglio i danni dell'aterosclerosi. Dietro al piacere, spesso è nascosta una dipendenza che va combattuta, anche perché i danni che può comportare per l'organismo sono dietro l'angolo. A "fustigare" gli alcolici è Gianni Testino, coordinatore del Centro Alcologico della Regione Liguria e direttore del reparto di Alcologia dell'Ospedale San Martino-Ist di Genova, autore di "Alcol: bugie e verità - Tuttii rischi delbere" (Il Pensiero Scientifico Editore, 296 pagine, 22 euro, il libro è disponibile anche sul sito dell'editore). Nella sua opera Testino smonta i diversi miti che accompagnano il consumo di alcolici, apartire da quella che viene considerata oggi la dose "accettabile", ovvero il classico bic- chiere a pasto. «Non esiste l'abuso, ma il consumo: al di sotto dei dieci grammi di alcol al giorno per le donne e 20 per l'uomo si è abasso rischio, ma questi non sono i dosaggi consigliati», spiega Testino. Anche i bassi dosaggi in caso di patologie concomitanti diventano ad alto rischio: per esempio in presenza di diabete, alterazione del metabolismo o epatite virale». Insomma, a fronte della speranza di avere forse una modesta protezione per l'apparato cardiovascolare, esiste solo uno studio che mostrerebbe questa azione positiva dell'etanolo, controbilanciata però da un incremento del rischio di tumori e di altre malattie, questo sì, quando il ricorso a vino, birra e liquori è prolungato nel tempo. Testino nel libro tratta tutti i possibili effetti negativi dell'alcol, partendo dall'osservazione che in quest'epoca oltre a bere, si beve anche "male". Basti pensare al fenomeno del binge drinking, ovvero alla tendenza di "lasciarsi andare una volta a settimana, magari nel week-end, e magari mescolato con cocaina o energy drink, nella fallace sensazione di essere più euforici." La tendenza è tipica dei giovani, che proprio per la mancanza di sistemi adeguati di detossificazione non dovrebbero nemmeno avvicinarsi agli alcolici, ma interessa l'intera popolazione. "Nel 2011 il 12,2 degli uomini e il 3,2 per cento delle donne ha dichiarato di aver bevuto almeno una volta sei o più bicchieri di alcolici in un'unica occasione" scrive Testino segnalando come il fenomeno della "sbronza" in compagnia o da soli sia diffuso. Ciò MEDICINA & FARMACOLOGIA che è peggio però è che la tendenza a bere non risparmia i giovanissimi: il 12 per cento dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni afferma di consumare alcolici e addirittura quattro su cento non rinnegano il ricorso al bicchiere fuori dai pasti. Ma almeno agli anziani, si può lasciare il nettare di Bacco per aiutarli a tirarsi su di morale? Anche in questo caso Testino segnala i pericoli del consumo di alcolici, spesso non considerato adeguatamente dai medici. L'alcol può influire sui farmaci che la persona assume e soprattutto non bisogna mai dimenticare che i sistemi di "pulizia" dell'organismo sono meno efficaci. Dopo aver smontato il mito di un possibile effetto "sociale" dell'alcol con vino e birra, Testino ricorda come siano davvero molte le patologie correlate al consumo di alcolici. Non si tratta solo dei potenziali danni al fegato, ma anche di un aumentato rischio di tumori, oltre che di infiammazioni del pancreas. Addirittura ci sarebbe un incremento del pericolo di andare incontro alla fibrillazione atriale, la più diffusa delle aritmie cardiache e il consumo di alcol da giovani potrebbe influire negativamente sulle prestazioni sessuali e sulla fertilità. L'elenco, insomma, è lungo. Ma il vero problema si crea quando una persona proprio non riesce a fare a meno della sua dose quotidiana di alcolici. «L'alcoldipendente è un malato - ammonisce Testino - è necessario coinvolgere le associazioni di auto-aiuto». Nel libro si possono trovare le informazioni sulle metodologie di approccio dei diversi gruppi che si occupano del problema. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 1 II vino previene le malattie cardiovascolari? Esistono studi che mostrano questo effetto, tuttavia agli stessi dosaggi consigliati l'assunzione cronica di alcolici favorisce il cancro della mammella, della faringe, della laringe e dell'esofago miti L'alcol protegge dal freddo*; Non è vero. Apparentemente si può avere una sensazione di calore alla pelle, legata però alla vasodilatazione temporanea. Il calore si disperde e quindi poi il freddo aumenta L alcol favorisce la digestione? E vero l'esatto contrario. Riduce la motilità gastro-duodenale rallentando la digestione; inoltre, le bevande con acido carbonico possono causare eruttazioni L'alcol aiuta a combattere l'anemia? No. questo consiglio, in particolare per le donne in gravidanza, non ha ragione: l'alcol può invece favorire l'anemia e durante la gravidanza aumenta il rischio di danni embrionali e fetali La birra è utile per la mamma che allatta? Non è vero. L'assunzione di birra e di altri alcolici riduce invece la produzione di latte della donna. L'etanolo, poi, si concentra nel latte danneggiando il bambino L'alcol è un nutriente? No. È vero che offre calorie, ma si tratta di calorie vuote, che non servono all'organismo. Inoltre l'alcol è tossico e può essere potenzialmente cancerogeno già a bassi dosaggi MEDICINA & FARMACOLOGIA Pag. 2