Il made in Italy che piace all`estero

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Il made in Italy che piace all`estero
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> TENDENZE ESTERO INVESTIRE IN INDIA PERCHÉ SI... » FOCUS COME APRIRE UV TUA
AZIENDA ALL'ESTERO > TENDENZE ESTERO INVESTIRE IN INDIA PERCHÉ SI... > RETAIL
DESIGN NUOVE VISIONI PER CATTURARE GLI SHOPPER > TENDENZE ESTERO
INVESTIRE IN INDIA PERCHÉ SI... > RE COLLECTION AIL DESIGN LA STORIA DI
UN'AZIENDA ALLA MODA NUOVE VISIONI PER CATTURARE GLI S Valerio Tatarella
OPPER > TENDENZE Fondatore e Presidente del marchio ESTERO INVESTIRE IN INDIA
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Le opportunità per le imprese italiane sono in tutti quei settori dove la
qualità e la sperimentazione lasciano spazio alla creatività II MAVE ITA
LY CHE PIACE ALL'ESTERO Per quanto riguarda la forma giuridica e
societaria con cui andare all'estero, sono previste tre importanti strutture:
il master franchisee, l'area development e il rappresentante d'aria. Scopri
la formula più adatta per la tua azienda per un sicuro successo > FOCUS
Le opportunità per le imprese italiane sono in tutti quei settori dove la
qualità e la sperimentazione lasciano spazio alla creatività II MAVE ITA
LY CHE PIACE ALL'ESTERO Per quanto riguarda la forma giuridica e
societaria con cui andare all'estero, sono previste tre importanti strutture:
il master franchisee, l'area development e il rappresentante d'aria. Scopri
la formula più adatta per la tua azienda per un sicuro successo 24 AZ
FRANCHISING I Maggio 2016 Le opportunità per le imprese
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s Paco e A- ni e A- ni Fll e A s e il Made m Italy fosse un marchio sarebbe il terzo marchio più conosciuto al
mondo, dopo Coca-Cola e Visa. Sul motore di ricerca Google, la parola "Italia" ha avuto picchi di "search"
soprattutto in Giappone ( + 29%, anno su anno), Russia (+13%) e India ( + 20%) Secondo i dati del Mise (il
Ministero dello Sviluppo Economico), nonostante questi numeri solo il 34 per cento delle Piccole e medie imprese
(Pmi) italiane e presente online con un proprio sito, solo il 4 per cento delle realtà italiane con più di 10 addetti
vendono almeno l'I per cento online, contro il 1 2 per cento di quelle francesi e spagnole, il 14 per cento del Regno
Unito e il 21 per cento delle imprese tedesche, le migliori venti aziende italiane che operano online fanno assieme
il 70 per cento del fatturato dell'e-commerce italiano Le prime 50, l'8ó per cento Ma la situazione non cambia se
dall'anime si passa all'offhne L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE Qui, la
particolare conformazione delle imprese italiane - più piccole rispetto a quelle europee - non aiuta
l'internazionalizzazione Secondo l'ultimo rapporto del Mise, le Pmi sono il 99,4 per cento del tessuto produttivo
italiano (4,4 milioni in numeri assoluti) Ma se le - ni Fll e A s e il Made m Italy fosse un marchio sarebbe il terzo
marchio più conosciuto al mondo, dopo Coca-Cola e Visa. Sul motore di ricerca Google, la parola "Italia" ha
avuto picchi di "search" soprattutto in Giappone ( + 29%, anno su anno), Russia (+13%) e India ( + 20%) Secondo
i dati del Mise (il Ministero dello Sviluppo Economico), nonostante questi numeri solo il 34 per cento delle
Piccole e medie imprese (Pmi) italiane e presente online con un proprio sito, solo il 4 per cento delle realtà italiane
con più di 10 addetti vendono almeno l'I per cento online, contro il 1 2 per cento di quelle francesi e spagnole, il
14 per cento del Regno Unito e il 21 per cento delle imprese tedesche, le migliori venti aziende italiane che
operano online fanno assieme il 70 per cento del fatturato dell'e-commerce italiano Le prime 50, l'8ó per cento Ma
la situazione non cambia se dall'anime si passa all'offhne L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
ITALIANE Qui, la particolare conformazione delle imprese italiane - più piccole rispetto a quelle europee - non
aiuta l'internazionalizzazione Secondo l'ultimo rapporto del Mise, le Pmi sono il 99,4 per cento del tessuto
produttivo italiano (4,4 milioni in numeri ass INTERVISTA A ROBERTO DI MARTINO, DEVELOPMENT
DIRECTOR B2C EMEA PER ILLYCAFFÈ SPA Fra le imprese italiane di maggiore appeal all estero, leader nel
seltore del caffè, con all'attivo una rete m franchising di bar e caffetterie, Illy ha puntato molto sulla diffusione
internazionale del suo marchio Abbiamo chiesto a Roberto Di Martino, Development Director B2C EMEA per
illycaffe spa. il perche di questa scelta e che cosa questa scelta ha comportato. Quali le motivazioni che hanno
spinto la vostra azienda a puntare sui mercati esteri "La nostra azienda e presente da anni in più di 150 Paesi come
B2B Lo sviluppo B2C. ad oggi effettuato in più di 30 Paesi e in continua evoluzione, è conseguenza naturale della
strategia di sviluppo dell'azienda' Avete adattato - e se sì, in che modo - il vostro format andando all'estero
Certamente si L adattamento del format, sia per quanto concerne l'arredo che per quanto concerne l'offerta, alle
diverse abitudini di consumo è un fattore chiave per il successo dello stesso Tale adattamento tuttavia viene
effettuato senza snaturare il concetto di base che nel nostro caso risiede nell'esportare nel mondo un format di bar
all'italiana" Per l'espansione internazionale avete scelto quale forma (franchising, licensing, partnership, forma
diretta, master, eccetera) "Utilizziamo prevalentemente il franchising (attraverso accordi singoli, di Master
Franchising o di Area Development) anche se contiamo gestioni dirette in Italia US. UK e Francia' Quali sono le
strategìe nel medio termine per l'Italia, anche in previsione dell'arrivo nel nostro mercato di un'azienda come
Starbucks Abbiamo delle strategie di crescita sana e compatibile con i nostri Clienti B2B Starbucks ha un format
diverso rispetto al nostro (coffee shop vs bar all'italiana) e nel mercato italiano pensiamo ci sia sufficiente spazio
per entrambi Quello che potrebbe dare come plus è un contributo allo sviluppo delle caffetteria branded in un
mercato al momento ancora molto frammentato e poco fertile per un tipo di sviluppo a catena" luti) Ma se le - ni
Fll e A s e il Made m Italy fosse un marchio sarebbe il terzo marchio più conosciuto al mondo, dopo Coca-Cola e
Visa. Sul motore di ricerca Google, la parola "Italia" ha avuto picchi di "search" soprattutto in Giappone ( + 29%,
anno su anno), Russia (+13%) e India ( + 20%) Secondo i dati del Mise (il Ministero dello Sviluppo Economico),
nonostante questi numeri solo il 34 per cento delle Piccole e medie imprese (Pmi) italiane e presente online con un
proprio sito, solo il 4 per cento delle realtà italiane con più di 10 addetti vendono almeno l'I per cento online,
contro il 1 2 per cento di quelle francesi e spagnole, il 14 per cento del Regno Unito e il 21 per cento delle imprese
tedesche, le migliori venti aziende italiane che operano online fanno assieme il 70 per cento del fatturato dell'ecommerce italiano Le prime 50, l'8ó per cento Ma la situazione non cambia se dall'anime si passa all'offhne
L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE Qui, la particolare conformazione delle
imprese italiane - più piccole rispetto a quelle europee - non aiuta l'internazionalizzazione Secondo l'ultimo
rapporto del Mise, le Pmi sono il 99,4 per cento del tessuto produttivo italiano (4,4 milioni in numeri ass
INTERVISTA A ROBERTO DI MARTINO, DEVELOPMENT DIRECTOR B2C EMEA PER ILLYCAFFÈ
SPA Fra le imprese italiane di maggiore appeal all estero, leader nel seltore del caffè, con all'attivo una rete m
franchising di bar e caffetterie, Illy ha puntato molto sulla diffusione internazionale del suo marchio Abbiamo
chiesto a Roberto Di Martino, Development Director B2C EMEA per illycaffe spa. il perche di questa scelta e che
cosa questa scelta ha comportato. Quali le motivazioni che hanno spinto la vostra azienda a puntare sui mercati
esteri "La nostra azienda e presente da anni in più di 150 Paesi come B2B Lo sviluppo B2C. ad oggi effettuato in
più di 30 Paesi e in continua evoluzione, è conseguenza naturale della strategia di sviluppo dell'azienda' Avete
adattato - e se sì, in che modo - il vostro format and Maggio 2016 A FRANCHISING 25 ndo all'estero Certamente
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pali multinazionali ha realizzato o programmato nuovi investimenti di controllo estero per il biennio 2014-2015 ( + 7 punti
percentuali rispetto al biennio precedente). I nuovi investimenti all'estero sono fecalizzati nelle attività principali rispetto ad
altre funzioni aziendali e risultano localizzati prevalentemente nell'Unione Europea a 1 5. Le strategie di
internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi. L'accesso a nuovi mercati è
infatti la principale motivazione per realizzare nuovi investimenti tanto nell'industria quanto nei servizi. Al secondo posto si
incontra l'aumento della qualità o lo sviluppo di nuovi prodotti I settori che mostrano la maggiore crescita tra il 201 2 e il
2013 sono la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di
misurazione e di orologi, la fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici. limitate dimensioni sono un problema da una
parte, rappresentano dall'altra un'opportunità grazie alla flessibilità che una piccola impresa può mettere in campo,
investendo sul prodotto e sulla qualità che può compensare la scarsa competitivita sul prezzo. Secondo l'Istat, sono 22.004
le imprese controllate (+174 rispetto al 2012) presenti m 160 paesi e impiegano quasi 1,8 milioni di addetti, con un fatturato
complessivo di 542 miliardi di euro (455 miliardi se si escludono le imprese finanziane). Al netto degli acquisti di beni e
servizi, il fatturato realizzato all'estero nelle attività non finanziarie ammonta a oltre 126 miliardi, il 18,7 per cento di quanto
realizzato m Italia dalle imprese industriali e dei servizi non finanziari (18,1 % nel 2012). La crescente
internazionalizzazione del sistema produttivo italiano è confermata dai nuovi investimenti all'estero: il 61,4% delle princi >
FOCUS limitate dimensioni sono un problema da una parte, rappresentano dall'altra un'opportunità grazie alla flessibilità
che una piccola impresa può mettere in campo, investendo sul prodotto e sulla qualità che può compensare la scarsa
competitivita sul prezzo. Secondo l'Istat, sono 22.004 le imprese controllate (+174 rispetto al 2012) presenti m 160 paesi e
impiegano quasi 1,8 milioni di addetti, con un fatturato complessivo di 542 miliardi di euro (455 miliardi se si escludono le
imprese finanziane). Al netto degli acquisti di beni e servizi, il fatturato realizzato all'estero nelle attività non finanziarie
ammonta a oltre 126 miliardi, il 18,7 per cento di quanto realizzato m Italia dalle imprese industriali e dei servizi non
finanziari (18,1 % nel 2012). La crescente internazionalizzazione del sistema produttivo italiano è confermata dai nuovi
investimenti all'estero: il 61,4% delle princi pali multinazionali ha realizzato o programmato nuovi investimenti di controllo
estero per il biennio 2014-2015 ( + 7 punti percentuali rispetto al biennio precedente). I nuovi investimenti all'estero sono
fecalizzati nelle attività principali rispetto ad altre funzioni aziendali e risultano localizzati prevalentemente nell'Unione
Europea a 1 5. Le strategie di internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi.
L'accesso a nuovi mercati è infatti la principale motivazione per realizzare nuovi investimenti tanto nell'industria quanto nei
servizi. Al secondo posto si incontra l'aumento della qualità o lo sviluppo di nuovi prodotti I settori che mostrano la
maggiore crescita tra il 201 2 e il 2013 sono la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi
elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi, la fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici. Ecco perche le
azieriae italiane decidono di investire ail estero secondo un recente studio dell Istat, l'Istituto di statistica italiano •Accesso a
nuovi mercati •Aumento della qualità dei prodotti •Sviluppo di nuovi prodotti •Minor costo del lavoro limitate dimensioni
sono un problema da una parte, rappresentano dall'altra un'opportunità grazie alla flessibilità che una piccola impresa può
mettere in campo, investendo sul prodotto e sulla qualità che può compensare la scarsa competitivita sul IL PERCHÉ
DELIA CONQUISTA DEI MERCATI INTERNAZIONALI USA si confermano principale paese di localizzazione sia
delle attività industriali (oltre ISOmila addetti) sia dei servizi (oltre 11 Imila). Romania, Cina e Sn Lanka sono le
localizzazioni privilegiate per i settori tradizionali del Made in Italy. Si riduce il differenziale di costo del lavoro rispetto ad
alcuni paesi emergenti: le affiliate italiane all'estero sostengono in Cina e Romania un costo del lavoro medio annuo pari a
7,9 mila euro, in entrambi i casi in considerevole crescita rispetto al 2012. Nel 201 3 è in forte espansione la componente di
fatturato destinata ai mercati esteri, inclusa l'Italia ( + 6,4% sul 2012) mentre sono m lieve calo le vendite sul mercato di
localizzazione. Tale dinamica è dovuta alle maggiori vendite verso l'Italia e all'incremento di quelle verso paesi terzi. In
quest'ultimo caso sembra profilarsi una strategia di diversificazione dei mercati per contrastare il rallentamento della
crescita in alcuni dei principali paesi di residenza. E considerevole la quota dì fatturato esportato verso l'Italia dalle
controllate italiane all'estero attive nei settori tradizionali del Made in Italy: 45,2% per le industrie tessili e confezione di
articoli di abbigliamento, 40,3% per la fabbricazione di articoli in pelle. In uno studio di qualche mese fa, Bankitalia
elencava gli ostacoli all'internazionalizzazione delle imprese italiane. Come scritto sopra, il più importante è rappresentato
dalle ridotte dimensioni delle nostre realtà industriali. Le carenze orga- prezzo. Secondo l'Istat, sono 22.004 le imprese
controllate (+174 rispetto al 2012) presenti m 160 paesi e impiegano quasi 1,8 milioni di addetti, con un fatturato
complessivo di 542 miliardi di euro (455 miliardi se si escludono le imprese finanziane). Al netto degli acquisti di beni e
servizi, il fatturato realizzato all'estero nelle attività non finanziarie ammonta a oltre 126 miliardi, il 18,7 per cento di quanto
realizzato m Italia dalle imprese industriali e dei servizi non finanziari (18,1 % nel 2012). La crescente
internazionalizzazione del sistema produttivo italiano è confermata dai nuovi investimenti all'estero: il 61,4% delle princi
pali multinazionali ha realizzato o programmato nuovi investimenti di controllo estero per il biennio 2014-2015 ( + 7 punti
percentuali rispetto al biennio precedente). I nuovi investimenti all'estero sono fecalizzati nelle attività principali rispetto ad
altre funzioni aziendali e risultano localizzati prevalentemente nell'Unione Europea a 1 5. Le strategie di
internazionalizzazione sono sempre più trainate da fattori diversi dalla riduzione dei costi. L'accesso a nuovi mercati è
infatti la principale motivazione per realizzare nuovi investimenti tanto nell'industria quanto nei servizi. Al secondo posto si
incontra l'aumento della qualità o lo sviluppo di nuovi prodotti I settori che mostrano la maggiore crescita tra il 201 2 e il
2013 sono la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di
misurazione e di orologi, la fabbricazione di pro 26 AZ FRANCHISING Maggio 2016 otti chimici e farmaceutici. E
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VSi ntzzotive - che prescindono dalla dimensione dell'azienda rappresentano un grosso impedimento anche perche non è semplice
soppenrvisi sia per ragioni culturali che di forma mentis
dell'imprenditore L'internazionalizzazione è un processo di crescita che
l'azienda deve saper intraprendere fin dai piani alti Altro aspetto da non
sottovalutare è il finanziario Andare all'estero inevitabilmente aumenta i
costi fissi per cui c'è bisogno di un maggior apporto da parte del sistema
bancario (non mancano, altresì, gli aiuti ministeriali), oltre alla necessità
di maggiore liquidità per far fronte alla produzione e all'esportazione IL
FRANCHISING ITALIANO CHE VA ALL'ESTERO Da sempre
sinonimo di Made m Italy, la moda - abbigliamento, calzature e
accesson - rappresenta un volano di sviluppo importante per il nostro
paese Secondo le cifre di Euromomtor International, nel 2015 si stima
che le vendita del settore abbiano toccato i 14,5 rnthardi di euro, m
crescita del 9,5 per cento sul 2014 e di oltre il 51 per cento rispetto al
2010, nel pieno della crisi mondiale dell'economia Ma le opportunità per
le italiane sono m tutti quei settori dove la qualità e la sperimentazione
lasciano spazio alla nostra creatività Non è un caso che le aziende
aderenti a Confimprese contino 400 punti vendita, m salita del 35 per
cento sul 2015 Fra le catene m franchising tricolori a crescere di più
fuori dai confini nazionale Pianoforte Holding che VSi •/**£>?. VSi •/*
Non basta dire internazionalizzazione Per raggiungere lo scopo senza
naufragare, ogni azienda deve guardarsi dentro e capire se ha le
caratteristiche giuste Ecco alcuni degli ostacoli all'espansione estera.
•"Nanismo" dell'impresa •Carenze organizzative interne •Squilibri
finanziari (scarsa liquidità) •Linee di credito aperte con banche e istituti
di credito £>?. VSi •/* Non basta dire internazionalizzazione Per
raggiungere lo scopo senza naufragare, ogni azienda deve guardarsi
dentro e capire se ha le caratteristiche giuste Ecco alcuni degli ostacoli
all'espansione estera. •"Nanismo" dell'impresa •Carenze organizzative
interne •Squilibri finanziari (scarsa liquidità) •Linee di credito aperte
con banche e istit Maggio 2016 AZ FRANCHISING 27 ti di credito
£>?. VSi •/* Non
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chiali), Natuzzi Store (arredamento), Lavanda di Venzone (cosmetica). I REQUISITI PER ESPORTARE IL PROPRIO
FRANCHISING I mercati esteri non devono e non possono essere una fuga dagli insuccessi italiani. Anzi, solo le aziende
con una rete attiva e di successo in Italia possono pensare di esportarla all'estero. Una rete sana, infatti, permette
quell'afflusso di liquidità necessaria a coprire i costi di espansione nel mondo. A meno che l'azienda non decida di avviare
la sua rete direttamente all'estero, bypassando l'Italia. In nel corso del 2016 aprirò 80 negozi suddivisi fra due dei suoi
marchi, Carpisa e Yamamay. Altro big player italiano che ha scelto l'internazionalizzazione Piazza Italia, marchio di
abbigliamento dei fratelli Bernardo. Con oltre 50 punti vendita all'estero, più una quindicina in apertura, il suo piano di
espansione riguarderà, fra le altre, Iran, Tunisia ed Egitto. Piani di crescita fuori dall'Italia anche per Primadonna
Collection (calzature), Miniconf e Kiabi (abbigliamento), Yogorino e La Yogurteria (gelateria), Rossopomodoro e Queen's
Chips (food), Nau! (oc > FOCUS nel corso del 2016 aprirò 80 negozi suddivisi fra due dei suoi marchi, Carpisa e
Yamamay. Altro big player italiano che ha scelto l'internazionalizzazione Piazza Italia, marchio di abbigliamento dei
fratelli Bernardo. Con oltre 50 punti vendita all'estero, più una quindicina in apertura, il suo piano di espansione
riguarderà, fra le altre, Iran, Tunisia ed Egitto. Piani di crescita fuori dall'Italia anche per Primadonna Collection
(calzature), Miniconf e Kiabi (abbigliamento), Yogorino e La Yogurteria (gelateria), Rossopomodoro e Queen's Chips
(food), Nau! (oc chiali), Natuzzi Store (arredamento), Lavanda di Venzone (cosmetica). I REQUISITI PER ESPORTARE
IL PROPRIO FRANCHISING I mercati esteri non devono e non possono essere una fuga dagli insuccessi italiani. Anzi,
solo le aziende con una rete attiva e di successo in Italia possono pensare di esportarla all'estero. Una rete sana, infatti,
permette quell'afflusso di liquidità necessaria a coprire i costi di espansione nel mondo. A meno che l'azienda non decida
di avviare la sua rete direttamente all'estero, bypassando l'Italia. In questo caso, i costi comunque si impennano, anche se si
avrà alla fine "in casa" un network pronto per mercati più ricettivi per quello italiano. Per quanto riguarda la forma
giuridica e societaria con cui andare all'estero, isoliamo tre importanti strutture: il master franchisee, l'area development e
il rappresentante d'aria. Nel primo caso, quello del master, l'azienda italiana affida la licenza esclusiva dello sfruttamento
del marchio per una zona che di solito corrisponde a una nazione (se la nazione è estesa, come nel caso degli Stati Uniti
d'America, allora per territo- nel corso del 2016 aprirò 80 negozi suddivisi fra due dei suoi marchi, Carpisa e Yamamay.
Altro big player italiano che ha scelto l'internazionalizzazione Piazza Italia, marchio di abbigliamento dei fratelli Bernardo.
Con oltre 50 punti vendita all'estero, più una quindicina in apertura, il suo piano di espansione riguarderà, fra le altre, Iran,
Tunisia ed Egitto. Piani di crescita fuori dall'Italia anche per Primadonna Collection (calzature), Miniconf e Kiabi
(abbigliamento), Yogorino e La Yogurteria (gelateria), Rossopomodoro e Queen's Chips (food), Nau! (oc chiali), Natu 28
AZ FRANCHISING Maggio 2016 zi Store (arredamento), Lavanda
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no si intende uno macro regione). A quel punto il master, una persona fisica o più comunemente una società, conduce la
fase di sperimentazione e poi organizzo e attua lo sviluppo territoriale, sempre dietro le indicazioni del quartier generale. È
chiaro che la casa madre non può demandare tutto al master, lavandosene le mani e limitandosi a veder realizzate le mosse
del master. È infatti compito suo aver predisposto prima di tutto l'analisi del mercato ìn cui si va a operare, l'indicazione
degli obiettivi, il sistema di sviluppo e il manuale operativo per l'estero. E vero, il master deve di solito pagare una master
fee e una master royalty, ma non è assimilabile a un normale affiliato, uno dei tanti. Il master deve saper guidare la rete, a
patto che il franchisor italiano gli abbia consegnato una macchina funzionante. L'area developer, e siamo al secondo punto,
sì distingue dal master perché svilupperà direttamente una rete nel paese target. Anche in questo caso, la casa madre italiana
deve esser consapevole che l'area developer non è un affiliato come gli altri e che deve prima compiere tutti gli studi
preliminari del caso. Infine, il rappresentante d'area. In questo caso, la figura selezionerà gli affiliati e le figure chiavi che
permetteranno al marchio di espandersì nella nazione target. Questa soluzione è ottimale nel caso m cui il franchisor voglia
mantenere il controllo completo della rete m Italia e all'estero ma preferisce affidarsi a una persona che conosce gli usi e Ì
costumi del paese in cui è esportata la rete. Tra le realta che segnaliamo alle imprese che vogliono esportare il proprio
progetto in franchising, non possiamo non citare SACE, "società - leggiamo da! sito istituzionale - del Gruppo Cassa
depositi e prestiti, offre un'ampia gamma di prodotti assicurativi e finanziari: credito all'esportazione, assicurazione del
credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziane, cauzioni e factoring. Opera in 189 paesi, garantendo flussi di
cassa più stabili e trasformando i rischi di insolvenza delle 25.000 imprese clienti in opportunità di sviluppo, SACE ha un
rating pari a A-(Fitch)" Garantisce alla imprese i finanziamenti a breve, medio e lungo termine erogati dalle banche
convenzionate con SACE per supportare attività progettuali direttamente e indirettamente connesse
all'internazionalizzazione "Sono finanziagli sia investimenti diretti all'estero (acquisizioni, fusioni, joint venture etc,), sia
investimenti domestici m ricerca e sviluppo, spese per il rinnovo dì macchinari e impianti, per la tutela di marchi e brevetti,
per attività di comunicazione e marketing nonché per la partecipazione a fiere internazionali, nonché è possibile garantire te
linee dì credito accordate per l'approntamento di forniture destinate all'export o per l'esecuzione di lavori all'estero"
SIMEST, invece, nasce nel 1991 per supportare gli imprenditori Italiani a espandersi su nuovi mercati È una società per
azioni controllata dal novembre 2012 da Cassa Depositi e Prestiti con una presenza azionaria privata (banche e sistema
imprenditoriale) Secondo quanto scrive il suo sito internet, fornisce assistenza alle imprese italiane nel processo di
internazionalizzazione e "al loro fianco possiamo acquisire partecipazioni nelle imprese all'estero fino al 49% del capitale
sociale. La nostra partecipazione avviene sìa tramite investimento diretto che attraverso la gestione del Fondo partecipativo
di Venture Capital (destinato alla promozione di investimenti esteri in paesi extra UE) e consente alle imprese italiane
l'accesso alle agevolazioni (contributi agli interessi) per il finanziamento della propria quota di partecipazione nelle imprese
fuori dall'Unione Europea. Possiamo partecipare fino al 49% anche al capitale sociale di imprese italiane o imprese
controllate nell'UE che sviluppino investimenti produttivi e di innovazione e ricerca. Lo facciamo a condizioni di mercato e
senza agevolazioni garantendo all'imprenditore un servizio efficiente e rapido. Tra le realta che segnaliamo alle imprese che
vogliono esportare il proprio progetto in franchising, non possiamo non citare SACE, "società - leggiamo da! sito
istituzionale - del Gruppo Cassa depositi e prestiti, offre un'ampia gamma di prodotti assicurativi e finanziari: credito
all'esportazione, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziane, cauzioni e factoring. Opera in
189 paesi, garantendo flussi di cassa più stabili e trasformando i rischi di insolvenza delle 25.000 imprese clienti in
opportunità di sviluppo, SACE ha un rating pari a A-(Fitch)" Garantisce alla imprese i finanziamenti a breve, medio e lungo
termine erogati dalle banche convenzionate con SACE per supportare attività progettuali direttamente e indirettamente
connesse all'internazionalizzazione "Sono finanziagli sia investimenti diretti all'estero (acquisizioni, fusioni, joint venture
etc,), sia investimenti domestici m ricerca e sviluppo, spese per il rinnovo dì macchinari e impianti, per la tutela di marchi e
brevetti, per attività di comunicazione e marketing nonché per la partecipazione a fiere internazionali, nonché è possibile
garantire te linee dì credito accordate per l'approntamento di forniture destinate all'export o per l'esecuzione di lavori
all'estero" SIMEST, invece, nasce nel 1991 per supportare gli imprenditori Italiani a espandersi su nuovi mercati È una
società per azioni controllata dal novembre 2012 da Cassa Depositi e Prestiti con una presenza azionaria privata (banche e
sistema imprenditoriale) Secondo quanto scrive il suo sito internet, fornisce assistenza alle imprese italiane nel processo di
internazionalizzazione e "al loro fianco possiamo acquisire partecipazioni nelle imprese all'estero fino al 49% del capitale
sociale. La nostra partecipazione avviene sìa tramite investimento diretto che attraverso la gestione del Fondo partecipativo
di Venture Capital (destinato alla promozione di investimenti esteri in paesi extra UE) e consente alle imprese italiane
l'accesso alle agevolazioni (contributi agli interessi) per il finanziamento della propria quota di partecipazione nelle imprese
fuori dall'Unione Europea. Possiamo partecipare fino al 49% anche al capitale sociale di imprese italiane o imprese
controllate nell'UE che sviluppino investimenti produttivi e di innovazione e ricerca. Lo facciamo a condizioni di mercato e
senza agevolazioni garantendo all'imprenditore un servizio efficiente e rapido. Maggio 2016 AZ FRANCHISING 29 Tra le
realta che segnaliamo a
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-iitegone mei teologa he di maggior appeal all'estero Sono gli Stati Uniti il paese oltreoceano che guarda con
maggiore attenzione ai brand italiani m franchising grandi estimatori del made tn Italy che grazie al dollaro forte,
intendono esportare i prodotti del Belpaese, attraverso I affiliazione II dato più sorprendente però è il secondo posto
occupato dalle Filippine E quanto emerge dalla ricerca condotta dali Osservatorio di AZ Franchising attraverso il
portale e il network dei partner internazionali E la sintesi dell analisi sul mercato del franchising sulla base dei dati dei
contatti e delle richieste registrate negli ultimi 12 mesi Nella lista dei paesi interessati ai brand italiani emergono
alcune interessanti novità entrano nella classifica dei 10 paesi più attivi nella ricerca franchising italiani, le già citate
Filippine e l'India, esse sono il sintomo di come il Sud Est Asiatico e la sua crescente classe media guardano al nostro
paese, al suo franchising e alle sue idee con sempre maggiore attenzione Forte anche la presenza del Medio Oriente
con, nei primi dieci posti I Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti L'internazionalizzazione del franchising italiano si
nota da un'altra classifica quelle delle città da cui provengono i potenziali franchisee intercettati dal portale Da Parigi,
Una ricerca condotta dall'osservatorio di AZ FRANCHISING IL FRANCHISING ITALIANO PIACE ALLE
FILIPPINE > FOCUS Una ricerca condotta dall'osservatorio di AZ FRANCHISING IL FRANCHISING ITALIANO
PIACE ALLE FILIPPINE Sono gli Stati Uniti il paese oltreoceano che guarda con maggiore attenzione ai brand
italiani m franchising grandi estimatori del made tn Italy che grazie al dollaro forte, intendono esportare i prodotti del
Belpaese, attraverso I affiliazione II dato più sorprendente però è il secondo posto occupato dalle Filippine E quanto
emerge dalla ricerca condotta dali Osservatorio di AZ Franchising attraverso il portale e il network dei partner
internazionali E la sintesi dell analisi sul mercato del franchising sulla base dei dati dei contatti e delle richieste
registrate negli ultimi 12 mesi Nella lista dei paesi interessati ai brand italiani emergono alcune interessanti novità
entrano nella classifica dei 10 paesi più attivi nella ricerca franchising italiani, le già citate Filippine e l'India, esse
sono il sintomo di come il Sud Est Asiatico e la sua crescente classe media guardano al nostro paese, al suo
franchising e alle sue idee con sempre maggiore attenzione Forte anche la presenza del Medio Oriente con, nei primi
dieci posti I Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti L'internazionalizzazione del franchising italiano si nota da
un'altra classifica quelle delle città da cui provengono i potenziali franchisee intercettati dal portale Da Parigi, iitegone mei teologa he di maggior appeal all'estero »food • ben**tere/b« Iteli« Una ricerca condotta dall'città fra le
prime 20 m assoluto, solo per citare un dato, arrivano più contatti ai marchi italiani che da Monza o da Bergamo O
ancora Quezon, nelle Filippine sopravanza Pisa e Modena Segno che oggi il franchising italiano ha appeal nel mondo
Per quanto riguarda le categorie merceologiche ricercate maggiormente all'estero la fa la padrona il comparto della
moda (abbigliamento uomo e donna, calzature, intimo accesson) dove è più forte il richiamo del Made in Italy,
seguito da quelli del bambino e del food Accanto ai canali tradizionali si stanno sviluppando in Italia nuovi trend di
sviluppo che potrebbero proiettare m ambito internazionale le aziende nostrane più pronte a cogliere le nuove
opportunità osservatorio di AZ FRANCHISING IL FRANCHISING ITALIANO PIACE ALLE FILIPPINE Sono gli
Stati Uniti il paese oltreoceano che guarda con maggiore attenzione ai brand italiani m franchising grandi estimatori
del made tn Italy che grazie al dollaro forte, intendono esportare i prodotti del Belpaese, attraverso I affiliazione II
dato più sorprendente però è il secondo posto occupato dalle Filippine E quanto emerge dalla ricerca condotta dali
Osservatorio di AZ Franchising attraverso il portale e il network dei partner internazionali E la sintesi dell analisi sul
mercato del franchising sulla base dei dati dei contatti e delle richieste registrate negli ultimi 12 mesi Nella lista dei
paesi interessati ai br Pnmi dieci paeu internazionali per numero di richieste contatti dei marchi italiani nd italiani
emergono alcune interessanti novità entrano nella classifica dei 10 pae }Storti Uniti 2Filippine 3Francia 4Gran
Bretagne 5Svizzero i più attivi nella ricerca franchising italiani, le già ci o Spagna 7 Germania R Canada Arabia
Saudita i Emirati Arabi Uniti ate Filippine e l'India, esse sono il sintomo di come il Sud Est Asi Nel campo dei servizi
le novità sono l'healthcare le scuole di formazione in ambito cucina e l'mtrattenimento estivo Dr Fleming catena in
franchising di farmacie e parafarmacie presenta la nuova evoluzione dei negozi della salute in franchising Nata sull
onda della legge 69 del 2009 che ha permesso la nascita della farmacia dei servizi, il suo obiettivo oggi è di dare
sostanza alla normativa erogando nelle sue farmacie parafarmacie e corner nuovi servizi di diagnostica neil ambito del
Servizio sanitario nazionale La Dr Fleming intende svilupparsi anche all'estero con un mix di tecnologia e prodotti in
private label Gambero Rosso storico brand dell'editoria specializzata nel food sta valutando di dare avvio a una rete m
franchising che offrirà in Italia e all'estero corsi sia per cuochi professionisti che per gli appassionati II franchising,
insomma, dovrebbe essere leva di sviluppo per la sua divisione formativa, partendo dalle attuali scuole di Città del
Gusto Per quanto riguarda l'mtrattenimento fara parlare di sé Smgita Miracle Beach una catena di stabilimenti
balneari, il cui progetto nasce ne! 2003 con il primo Singita Miracle Beach di Fregene II principale obiettivo del
progetto Smgita è di offrire un nuovo modo di vivere la spiaggia attraverso una nuova offerta studiata per garantire
esperienze polisensonali e massima soddisfazione alla propria clientela tico e la sua crescente classe media guardano
al nostro paese, al suo franchising e alle sue idee con sempre maggiore attenzione Forte anche la presenza del Medio
Oriente con, nei primi dieci posti I Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti L'internazionalizzazione del franchising
italiano si nota da un'altra classifica quelle delle città da cui provengono i potenziali franchisee intercettati dal portale
Da Parigi, -iitegone mei teologa he di maggior appeal all'estero »food • ben**tere/b« Iteli« Una ricerca condotta
dall'città fra le prime 20 m assoluto, solo per citare un dato, arrivano più contatti ai marchi italiani che da Monza o da
Bergamo O ancora Quezon, nelle Filippine sopravanza Pisa e Modena Segno che oggi il franchising italiano ha appeal
nel mondo Per quanto riguarda le categorie merceologiche ricercate maggiormente all'estero la fa la padrona il
comparto della moda (abbigliamento uomo e donna, calzature, intimo accesson) dove è più forte il richiamo del Made
in Italy, seguito da quelli del bambino e del food Accanto ai canali tradizionali si stanno sviluppando in Italia nuovi
trend di sviluppo che potrebbero proiettare m ambito internazionale le aziende nostrane più pronte a cogliere le nuove
opportunità osservatorio di AZ FRANCHISING IL FRANCHISING ITALIANO PIACE ALLE FILIPPINE Sono gli
Stati Uniti il paese oltreoceano che guarda con maggiore a (Fonìe Osservatorio & Ricerche al AZ Franchising)
tenzione ai brand italiani m franchising grandi e 30 AZ FRANCHISING Maggio 2016 timatori del made tn Italy che
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