Economia e gestione delle imprese

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Economia e gestione delle imprese
Economia e gestione delle imprese
Le politiche e gli strumenti
di gestione ambientale
dott. Matteo Rossi
Benevento, 18 febbraio 2008
Le politiche e gli strumenti di gestione ambientale
L’attuazione della strategia ambientale si
traduce nella definizione ed implementazione di
specifiche politiche funzionali.
La funzione di produzione è stata storicamente
la prima ad essere investita dalla questione
ambientale e rimane tuttora la più interessata.
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La produzione, la logistica e gli
approvvigionamenti
• le scelte di localizzazione degli impianti,
• le decisioni di politica produttiva: investimenti
di rinnovo e di adeguamento, caratteristiche dei
processi , tecnologie,
• la gestione degli impianti ed il waste
management,
• la logistica e gli approvvigionamenti.
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Le scelte di localizzazione degli impianti
La normativa esistente in un determinato Paese può
condizionare la localizzazione degli impianti (ad
esempio la Valutazione di Impatto Ambientale).
Il grado di accettazione sociale viene a dipendere
molto dalla capacità dell’impresa di dialogare con i
vari soggetti sociali.
Nell’implementazione di una struttura produttiva in
una determinata zona bisognerebbe prendere in
considerazione l’esistenza di strutture adeguate
(depuratori, discariche, sistemi di smaltimento)
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Le politiche produttive
Si possono distinguere tre differenti tipi di
politiche:
• passive (di tipo follower),
• trainate dal mercato,
• nelle quali l’ambiente viene considerata una
variabile chiave
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Le politiche produttive e l’ambiente
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La gestione degli impianti e il waste management
Rientra tra le competenze della funzione
produzione:
• il controllo delle emissioni e degli scarichi,
• la fissazione di limiti nel risparmio energetico,
• la fissazione dei limiti nell’utilizzo delle risorse
naturali.
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La piramide del waste management
Si analizza la correlazione tra diversi livelli di intervento ed il
grado di intensità degli investimenti necessari (reattivi,
preventivi e innovativi)
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La logistica e gli approvvigionamenti
La logistica deve conseguire la massima
sicurezza nella movimentazione e nello
stoccaggio di materiali, residui tossici e nocivi,
limitando quantità, passaggi, tempi di transito e
di sosta.
La funzione approvvigionamento dovrà
classificare i materiali e i componenti in base al
loro impatto ambientale, alla loro reperibilità ed
al peso assunto nel determinare l’ecologicità
delle lavorazioni.
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La ricerca & sviluppo
La ricerca & sviluppo dovrebbe porre particolare
attenzione alla ricerca di materiali sostitutivi non
inquinanti o riciclabli.
Il fattore ecologico può divenire l’elemento
propulsivo di un nuovo ciclo di vita della
tecnologia, portando con se innovazioni di
processo e di prodotto.
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Il fattore ecologico nelle politiche di R&S
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Le politiche di marketing
I cambiamenti nella sensibilità ecologica
influenzano i comportamenti dei consumatori ed
inducono a considerare gli aspetti ambientali
nelle strategie di marketing, commerciali e di
comunicazione.
L’elaborazione di politiche di marketing orientate
all’ambiente deve tener conto dei bisogni
ecologici dei clienti.
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Roper Organization
• True blues greens (20%): coloro che hanno una
radicata convinzione ecologista, evitano i prodotti
ad elevato impatto ambientale;
• Greenback greens (5%): sostengono le posizioni
ambientaliste e sono disposti ad acquistare prodotti
“verdi”;
• Sprouts (31%): riconosco importanza
all’ambiente, ma sono indifferenti nell’acquisto dei
prodotti “verdi”;
• Grousers (9%): non considerano l’ambiente un
loro problema;
• Basic browns (35%): sono totalmente estranei
alle problematiche ambientali.
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Censis
Atteggiamento ambientale
16%
36%
Indifferenti
Preoccupati
Sensibili
Coinvolti
31%
17%
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Differenziazione e posizionamento
I fattori ecologici possono concorre al processo
di differenziazione del prodotto e alla scelta di
un posizionamento peculiare rispetto a quello
dei concorrenti.
I prodotti environmental friendly vengono
dapprima limitati a piccoli segmenti di mercato,
al fine di verificare la possibilità di guadagnare
maggiori quote di mercato.
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I green product (1)
La nascita dei prodotti “verdi” avviene
secondo una serie di fasi:
1. prodotti riconvertiti ecologicamente,
2. prodotti sostitutivi,
3. prodotti ecologici in senso proprio con nuove
prestazioni ambientali.
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I green product (2)
Sotto il termine di green product coesistono
differenti tipologie di prodotto: quelli ecologici,
quelli riconvertiti, quelli che hanno subito solo
modifiche marginali (ad esempio il packaging)
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La matrice dei prodotti ecologici
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La variabile ambientale ed il ciclo di vita
La variabile ambientale può influenzare il ciclo
di vita del prodotto, portando, a seconda dei
casi a:
• un rapido sviluppo (se le caratteristiche
ecologiche risultano gradite ai consumatori),
• una precoce eliminazione (qualora nuovi
standard pongano fuori mercato i prodotti che
sono in fase di sviluppo),
• una rivitalizzazione (per quei prodotti che
cessata la fase di maturità, sarebbero stati
ritirati dal mercato).
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La comunicazione (1)
L’impostazione di una corretta strategia di
comunicazione deve partire dall’individuazione
delle caratteristiche del “consumatore
ecologico”.
Si possono individuare due categorie di base:
1. ecologisti radicali,
2. consumatori evoluti.
Nella predisposizione della comunicazione, è
necessario tener conto che le attese derivanti
dal messaggio ha forte contenuto emozionale. 20
Politiche di comunicazione e rischio ambientale
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La comunicazione (2)
L’utilizzo della variabile ambientale nelle
politiche di comunicazione è molto delicato.
Sono possibili due conseguenze:
• reazione allo sfruttamento improprio delle
argomentazioni ecologiche che porta
all’abbandono del prodotto, da parte dei
consumatori;
• calo di interesse dei consumatori perché
ritengono che i problemi ambientali sono già
risolti.
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I destinatari della comunicazione ambientale
La crescente incidenza dell’ambiente sui risultati
economici-finanziari, fa si che importanti
destinatari della comunicazione ambientale
debbano essere i mercati e gli operatori
finanziari.
Negli USA le agenzie di rating richiedono, alle
società quotate in borsa, notizie sulla loro
situazione ambientale; la stessa Security
Exchange Commission (SEC) pone l’obbligo di
comunicare informazioni inerenti oneri e rischi
ecologici.
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L’organizzazione e le risorse umane
Il perseguimento di una strategia ambientale
coinvolge l’intera organizzazione e, pertanto, è
l’intera struttura a doversi attivare per il
perseguimento degli obiettivi prefissati.
In questo quadro la direzione delle risorse
umane deve accrescere la sensibilità e la
motivazione del personale. Questo può avvenire
attraverso:
1. mezzi di comunicazione interna,
2. formazione ed addestramento.
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La definizione dei ruoli e delle mansioni
Storicamente i compiti di prevenzione
ambientale sono stati assegnati alla funzione
produzione. Col passare degli anni ha
interessato l’intera organizzazione, fino ad
arrivare alla nascita di una funzione ambiente,
concentrando le responsabilità in modo organico
e continuativo.
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La funzione ambiente
La funzione ambiente, coordinata da un
responsabile definito ecomanager, possiede una
pluralità di mansioni (definizione, insieme all’alta
direzione, della strategia ambientale e compiti di
consulenza alle diverse funzioni).
Non è subordinata ad altre funzioni, ma è
organo di staff alla produzione o alla direzione
generale.
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Gli errori da evitare nella strategia ambientale
Nell’implementazione della strategia ambientale
è necessario evitare alcuni errori:
• limitarsi alla nomina di un responsabile,
• effettuare una netta separazione fra
ecomanager ed il resto dell’organizzazione,
• attribuire competenze ambientali ad una unica
funzione, senza coinvolgere l’intera struttura.
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Gli altri fattori che concorrono alla formulazione
della strategia ambientale
Nella formulazione della strategia ambientale
esistono altre variabili (oltre a quelle interne)
che concorrono a definirne il successo o
l’insuccesso:
• le variabili di contorno: tecnologia e forze
socio-politiche,
• gli attori interagenti.
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La tecnologia
Gli studi sul clima, la percezione di
problematiche ambientali e la gravità dei
fenomeni di degrado ha comportato
l’emanazione di norme specifiche che hanno
avuto degli effetti anche sulla diffusione della
tecnologia a costi sempre minori (si pensi alla
riduzione dei CFC nei refrigeratori).
La tecnologia diviene, in questo modo, leva per
la risoluzione dei problemi ambientali.
Il contenimento dell’inquinamento può avvenire
intervenendo sugli input, sul processo o sui
residui del processo di lavorazione.
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I fattori socio-politici
La sempre maggiore preoccupazione dei
cittadini e delle organizzazione sociali,
condiziona l’agire economico e influenza le
scelte imprenditoriali.
La salvaguardia delle risorse naturali ha
acquisito rilevanza politica, sia per la nascita dei
partiti verdi, sia per una maggiore attenzione da
parte delle formazioni politiche tradizionali.
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I clienti, il mercato e la concorrenza
I fattori sociali, culturali e i media hanno
prodotto uno spostamento verso modelli di
consumo “verde”.
La formulazione di una valida strategia
ambientale, inoltre, non può prescindere da una
corretta analisi della concorrenza (in particolare
dei produttori di beni sostitutivi).
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I lavoratori e i sindacati
I temi ambientali non hanno quasi mai
rappresentato fonte di rivendicazioni sindacali,
fino agli anni ’80: da allora in poi alle
rivendicazioni in tema di health e safety, si sono
affiancate quelle in materia di environment.
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L’ambiente per la creazione del valore
Molteplici sono le ripercussioni della strategia
ambientale sulla competitività e sull’assetto
economico-finanziario.
Gli aspetti ambientali condizionano tutti gli
elementi che concorrono a determinare il valore:
• redditività attesa,
• prevedibile durata della redditività,
• livello di rischio.
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Ambiente, competitività e valore
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Il perseguimento di una strategia di leadership di
costo attraverso l’utilizzo di tecnologie pulite
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