Newsletter - Progetto Policoro - Diocesi Messina Lipari S.Lucia del

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Newsletter - Progetto Policoro - Diocesi Messina Lipari S.Lucia del
Perché una newsletter?
Ho il piacere di presentare questo
numero “zero” della Newsletter
del Progetto Policoro della nostra
Arcidiocesi di Messina – Lipari – S.
Lucia del Mela, pensato insieme
agli Animatori
di
Comunità
Angelo
ed
Angela e agli
altri due direttori a cui il Progetto
è legato, don Dario della Pastorale
Giovanile e don Tanino della
Caritas diocesana.
In questi anni abbiamo cercato di
rilanciare il Progetto - nato nel
1995 - convinti che proprio in
questo tempo si rivela la carica
profetica dell’intuizione di don
Mario
Operti.
Aiutare i giovani
a guardare al
futuro
con
speranza proprio in questi giorni
bui diventa una missione per noi
cristiani; per questo il Progetto
Policoro aiuta ad “accendere una
luce” anziché soltanto fermarsi a
“maledire l’oscurità”.
Dopo aver incontrato lo scorso
anno tutti i vicariati e raccolto
molti segnali di interesse da parte
dei
giovani,
desideriamo
consolidare la “rete” attraverso
questo strumento semplice ma
efficace.
Con cadenza periodica vogliamo
raggiungere tutti
i giovani delle
nostre
parrocchie e dei movimenti
ecclesiali mettendo in rete risorse
(bandi, offerte di lavoro) e spunti
di riflessione (per evangelizzare il
lavoro),
puntando
ad
una
condivisione delle competenze dei
soggetti della filiera.
Don Sergio Siracusano
Tutor del Progetto Policoro
Direttore dell’Ufficio diocesano
di pastorale sociale e del lavoro
Povertà diffusa e disinteresse per i senzatetto a Messina
Una città sommersa
I Rom senzatetto ritrovati sotto il ponte del Viale Annunziata.
Molti di noi avranno seguito i servizi sul caso
del nucleo di Rom che si era insediato
abusivamente sotto il viadotto del viale
Annunziata di Messina, che da sei mesi ospitava
alcune baracche sul letto del torrente.
Si è trattato di tre famiglie che hanno deciso di
vivere sotto l’unica “casa” che li ha ospitati, in
una città che – ad oggi – non risulta avere
adeguate strutture per toglierli dalla strada.
I “senzatetto” sono in crescendo. Uomini e donne senza meta di cui si conosce
davvero poco. Etichettati come scansafatiche e spesso strumentalizzati per
propaganda e innesti xenofobi (da usare per impaurire ogni tentativo solidale di
integrarli nel sistema cittadino), riempiono le nostre strade, anche quelle più
centrali. E’ il caso di Jerzy Laszcz, un polacco di 39 anni conosciuto da tutti come
Giorgio, che sostava sovente davanti ad un supermercato di Viale San Martino. Di
lui si sapeva poco e quel poco non è bastato a salvarlo dal tentativo malriuscito
dei suoi stessi connazionali di sfilargli i 450 euro che aveva nascosto nella sua
baracca tra i rifiuti in Via Gibilterra. Giorgio non sosta più davanti al supermercato
a chiedere l’elemosina. Un problema in meno per le vetrine del “viale principe”
della città, uno scheletro in più nella coscienza collettiva, ma non è l’unico.
Continua…
I PRIMI DIECI ANNI DEL PROGETTO POLICORO IN DVD
"Vieni e vedi" è il Dvd di 45 minuti che
racconta i dieci anni del Progetto
Policoro promosso dall'Ufficio nazionale
per i problemi sociali e il lavoro della
Cei, dal Servizio nazionale per la
pastorale giovanile della Cei e dalla
Caritas Italiana. Il Dvd, il cui filmato è
stato realizzato dal regista Eugenio
Cappuccio, presente a Cinema festa
internazionale di Roma nella sezione
Première con il film Uno su due, nasce e il titolo ne evoca i contenuti - dall'idea
di presentare il percorso del Progetto
Policoro
attraverso
le
diversi
componenti che negli anni hanno reso e
rendono possibile la sua realizzazione
nel territorio: diocesi, tutor, animatori
di comunità, segreterie regionali, gesti
concreti. Lungo i dieci anni di vita del
Progetto si sono incontrati molti "segni
di speranza".
E' il caso, come racconta il Dvd, di tutti
quei giovani che hanno iniziato una
storia
lavorativa
autonoma
coinvolgendo altri amici a fare, a
costruire, lavorare, partendo dalla
solidarietà e dalla voglia di creare vero
sviluppo del territorio più che dal
profitto del singolo individuo.
Info www.progettopolicoro.it
Il
Progetto
Policoro
è
nato
immediatamente dopo il III Convegno
Ecclesiale di Palermo del '95 con un
incontro tra i rappresentanti delle tre
pastorali (lavoro, giovani e Caritas) di
Calabria, Basilicata e Puglia proprio a
Policoro, in provincia di Matera, nel
dicembre del 1995. Il coordinamento si
allargò ben presto alla Campania, al
Molise, alla Sicilia, alla Sardegna e infine
all'Abruzzo. Alla base del Progetto vi sono
le indicazioni del documento dei vescovi
italiani del 18 ottobre 1989: Chiesa
italiana e Mezzogiorno: sviluppo nella
solidarietà. Nell'anno pastorale 20052006 gli uffici della Cei che coordinano il
Progetto hanno voluto rileggere la storia
dei dieci anni del progetto Policoro. La
rilettura ha evidenziato anzitutto il luogo
di partenza del Progetto: il Mezzogiorno
d'Italia. "Le Chiese locali, le parrocchie del
Mezzogiorno attraverso il Progetto
Policoro, a partire dai giovani - hanno
spiegato i promotori - hanno saputo
coniugare
evangelizzazione
e
testimonianza, coinvolgendo associazioni,
consorzi, realtà sociali, istituzione in
un'unica passione per il territorio, dal
quale è necessario partire per affrontare
veramente la questione meridionale,
costruendo anche relazioni rinnovate tra
Nord e Sud del Paese, superando insieme
i meccanismi dell'illegalità e dello
sfruttamento".
Incentivi alle imprese per la sicurezza sul lavoro
Sarà attivo dal 28 dicembre 2011 al 7 marzo 2012 lo "Sportello
online" (sul sito www.inail.it) per l'assegnazione, tramite bando,
di 205 milioni di euro stanziati per finanziare progetti finalizzati
al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei
lavoratori, in conformità con quanto previsto all'art.11, comma
5, del D.L.vo n. 81/2008.
Il bando permette alle imprese di accedere alle risorse stanziate
dall'Inail che, per l'anno 2011, ammontano a 205 milioni di
euro, ripartiti in budget regionali in funzione del numero di
lavoratori e del rapporto di gravità degli infortuni rilevato sul
territorio. Lo stanziamento rappresenta la seconda tranche di
un ammontare complessivo di circa 850 milioni messi a
disposizione dall'Inail nel corso del triennio 2011-2013.
Il finanziamento ha ad oggetto progetti di investimento e per
l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale e
consiste in un contributo in conto capitale pari al 50% dei costi
sostenuti per la realizzazione del progetto presentato.
E' compreso tra un minimo di 5.000 euro e un massimo di
100.000 euro (il limite minimo di spesa non è previsto per le
imprese fino a 50 lavoratori) e viene erogato alle imprese,
anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria,
Artigianato e Agricoltura.
Per ogni eventuale chiarimento in merito all'incentivo Vi
invitiamo a contattare il ns studio
News a cura dell’Equipe dello Sportello Policoro della Diocesi di Messina
Fisco leggero per giovani e lavoratori in mobilità - Pronte le
istruzioni per l’imposta al 5 per cento e i vecchi minimi
Dal 1° gennaio 2012 parte il regime fiscale di “vantaggio” per gli
under 35, i lavoratori in mobilità e tutti i contribuenti che vogliono
mettere su un’impresa o un’attività di lavoro autonomo, e possono
usufruire di un’aliquota sostitutiva dell’Irpef fissata al 5 per cento
oltre a numerose semplificazioni.
Il regime dura 5 anni (per il primo anno di attività e per i quattro
successivi), ma questo limite non vale per i più giovani che possono
usufruirne fino ai 35 anni. Possono accedere sia i contribuenti che
aprono un’attività ex novo sia coloro che l’hanno intrapresa dopo il
31 dicembre 2007.
Con un provvedimento, firmato dal direttore dell’Agenzia delle
Entrate, vengono fornite tutte le istruzioni per usufruire dell’imposta
agevolata, prevista dal Dl 98/2011. Con un ulteriore provvedimento
viene disciplinato il regime contabile agevolato per i “vecchi
minimi” che non possono accedere al regime di vantaggio, perché
non hanno i requisiti, e per i “nuovi minimi” che fuoriescono dal
regime fiscale per decorrenza dei termini.
Chi può accedere al nuovo regime – Tutti i contribuenti che aprono
un’attività a partire dal 1° gennaio 2012 possono accedere al regime
fiscale di vantaggio se in possesso dei requisiti già stabiliti per i
“vecchi minimi” (Legge 244/2007). Trattandosi di “nuove” attività,
il provvedimento chiarisce che l’attività da esercitare non deve
costituire, in alcun modo, mera prosecuzione di un’altra
precedentemente svolta, anche sotto forma di lavoro dipendente.
Fanno però eccezione i contribuenti che provano di aver perso il
lavoro o di
essere in mobilità per cause indipendenti dalla propria volontà.
Anche per chi ha già dato il via all’attività dopo il 31 dicembre
2007, l’accesso è condizionato dal possesso dei requisiti per i
“minimi” (Legge 244/2007 e Dl 98/ 2011).
Una città sommersa >> Segue…
In genere i posti in cui i senzatetto si rifugiano sono all’aperto o tra i rifiuti, in un
veicolo (o roulotte) per i più fortunati quale sistemazione temporanea, come per le
persone da poco sfrattate. Parchi, stazioni ferroviarie diventano l’ambiente più comune
dove ritrovarsi e solo i gruppi numerosi riescono ad attrezzarsi in campi profughi.
Costretti ad arrangiarsi dall’indifferenza e da una città incustodita nelle sue viscere
metropolitane, i Rom dell’Annunziata
hanno creato un piccolo nucleo abitativo, con
1.
seconda
tanto di barriera improvvisata a salvaguardia delle baracche qualora le piogge avessero
innescato l’ingrossamento del torrente. “Meglio comunque che vivere in Romania –
dicono i rom rispondendo ai cronisti accorsi sul luogo - lì dove c’è la neve, la nebbia e
il freddo”. Nell’animo dei rom c’è spesso l’intenzione di raccogliere più risorse possibili, per inviarle ai propri cari. Elemosina ma anche
lavori a giornata di cui però non è certo il pagamento. Guardati a distanza ed etichettati talvolta come soggetti socialmente
pericolosi, i rom subiscono l’autoghettizzazione degli spazi e si appropriano di aree periferiche incustodite e che nessuno prova
a ribonificare dopo i dovuti sopralluoghi.
Nei loro occhi c’è la speranza di un domani migliore anche se vivere alla giornata comporta enormi sacrifici e forti disagi
soprattutto quando la sera il proprio giaciglio non è assicurato per via degli sgomberi continui.
I senzatetto vivono le nostre strade, le conoscono quasi fossero spazi abitativi illimitati. Emarginati, vagabondi, monoreddito
che pagano lo scotto della crisi e che si ritrovano vittime di alcol e 2.
non solo.terza
Da troppo tempo la situazione in città ha assunto forme di emergenza. Un paradosso diremmo. A Messina le giornate fredde
non sono poi così tante. Ma la freddezza del cuore sembra non avere stagioni. Fare finta di non vederli, di accorgersene, può
servire ad alleviare il proprio senso di colpa, d’altronde non è colpa nostra quella situazione.
Sul piano nazionale, il caso Rom ha suscitato molte polemiche anche sui rimpatri agevolati ed assistiti. Lo stesso governo di
Bucarest ha ammesso in più sedi di non volerne sapere disconoscendo la paternità nazionale di questo gruppo etnico. Privi di
documenti di riconoscimento e di “nazionalità”, i Rom diventano popolo di nessuno e allo stesso tempo abitanti di ogni dove.
FRANCESCO POLIZZOTTI, Mcl Messina
Centro Servizi Progetto Policoro presso Curia Arcivescovile Via Primo Settembre, 117
[email protected]