delle corsie in ospedale - Azienda Ospedaliero

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delle corsie in ospedale - Azienda Ospedaliero
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INDICE RASSEGNA STAMPA
.
1. Sanità Pisa e provincia
Nazione Pisa
07/09/2014
p. 7
La doccia di Damone
1
Nazione Pontedera
Valdera
07/09/2014
p. 23
«Ecografie di notte»
2
Tirreno Pontedera
Empoli
07/09/2014
p. IX
Volterra candidata a sperimentare gli esami notturni
3
Toscana Oggi Vita
Nova
07/09/2014
p. III
Gli «angeli» delle corsie in ospedale
Andrea
Bernardini
4
2. Sanità fiorentina e toscana
Toscana Oggi
07/09/2014
p. 6
Tempi di attesa in sanità, al via la riorganizzazione
Toscana Oggi
07/09/2014
p. 6
Fecondazione eterologa, il «pasticcio» toscano
Andrea
Bernardini
6
Nazione Firenze
07/09/2014
p. 1
Sanità incivile basta scandalo urge la svolta
Luigi Caroppo
Nazione Prato
07/09/2014
p. 9
Neonato muore in culla all'ospedale Aperta un'indagine
Laura Natoli
10
Nazione Prato
07/09/2014
p. 15
Oste, slitta ancora la nuova Asl
Silvia Bini
11
Tirreno Cecina
Rosignano
07/09/2014
p. I
Per una mammografia appuntamento nel 2016
Tirreno Livorno
07/09/2014
p. 1-I
«La Regione ci dia i soldi...»
Tirreno Livorno
07/09/2014
p. I
«Ci diano i soldi, faremo l'ospedale più bello d'Europa»
15
Secolo D` Italia
07/09/2014
p. 3
Eterologa, ecco le procedure per accedere alla pratica
17
8
9
12
Alessandro
Guarducci
13
4. Servizi sociali
Nazione Pisa
07/09/2014
p. 7
«Sos per malati e familiari»
Irene Salvini
18
Ivana Zuliani
19
Lara Loreti
21
7. Volontariato
Corriere Fiorentino
07/09/2014
p. 21
È il giorno di George Clooney Al gala con Bocelli e Mehta
Segnalazioni
Tirreno Pisa
07/09/2014
p. III
Ufficiale morto, serve l'autopsia
Tirreno Pisa
07/09/2014
p. VIII
I soccorritori Palp garantiscono l'assistenza in caso di malore
22
Nazione Lucca
07/09/2014
p. 11
Il defibrillatore? Sotto la pelle
23
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
WP Gi-1 II direttore generale
dell'Asl 5 Rocco Damone
Ti
..
'. ASL E AOUP
doccia
di Dxnone
«IL PERCORSO integrato tra Asl e
Azienda Ospedaliera per la presa in
carico dei pazienti con Sla è un grande
risultato di cui sia io che il direttore
dell'Aoup andiamo fieri». Lo dice
Rocco Damone, direttore generale
della As15. «Se siamo siamo arrivati a
questo punto è grazie allo stimolo
intelligente e puntale di Vairo
Contini, ex direttore generale e amico,
colpito da Sla. Dedico questo gesto a
Vairo che ha saputo con lucidità
guidarci in questo lavoro. Passo il
testimone a Enrico Volpe e Carlo
Tomassini. E il direttore generale
dell'Aoup Tomassini lo ha raccolto
ma non farà la doccia, né nominerà
alcuna persona. Ha effettuato però
una donazione in denaro a favore
dell'Associazione Aisla, invitando
tutti gli amici a fare altrettanto.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 1
SELLI CANDI DA L'OSPEDALE AL PIANO D i MUGNAI
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Visite in noftu
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le liste d 'attesa,
IL SANTA Maria Maddalena
si candida a diventare il capofila di un progetto pilota per abbattere le liste di attesa negli
ospedali. L'idea sboccia da
una proposta di legge presentata dal consigliere regionale Stefano Mugnai (Fi), vicepresidente della commissione regionale sanità e che sarà messa al
vaglio domani fra gli scranni
della stessa commissione del
governo regionale, che tornerà
a riunirsi dopo la pausa estiva.
«LA PROPOSTA del consigliere Mugnai di tagliare le liste di attesa negli ospedali con
visite ed esami anche in notturna e nei festivi merita di essere
seguita con molta attenzione
- sottolinea il sindaco Marco
Buselli -, del resto l'ipotesi
andrebbe anche incontro agli
obiettivi che lo stesso governatore Enrico Rossi si è dato riguardo all'abbattimento delle
liste. Nel caso in cui la proposta ottenesse l'ok in Regione, e
necessitasse di una prima fase
di sperimentazione, chiedo
che Volterra possa esserne capofila nel settore delle eccellenze di cui dispone». Il primo cit-
1. Sanità Pisa e provincia
CAPG.A
II sindaco di Volterra lancia il Santa t zaria
Maddalena come primo centro di sperimentazione dei progetto
LA PI
I
1
,' ,
Nei giorni feriali e nei festivi
esami radiodiagnostica
in ospedale dalle 20 alle 24
tadino
pensa
soprattutto
all'ambito della radiodiagnostica, «che bene si presterebbe ad
un progetto simile e che potrebbe essere implementato
proprio nei giorni feriali dalle
20 alle 24, prefestivi e festivi».
La proposta di Mugnai si inse-
risce sulla scorta di quanto già
avviene in altre Regioni, come
Lombardia e Veneto. «Ampliare l'orario di erogazione di certe prestazioni, come visite specialistiche o diagnostica per
immagini - ha detto il consigliere di Forza Italia - è un gesto di buon senso che ottimizzerebbe l'impiego di grandi
macchinari. Le Regioni che
hanno voluto contrastare sul
serio il problema delle liste di
attesa hanno attuato con successo questa misura».
I.P.
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BUSELLI
Volterra candidata
a sperimentare
gli esami notturni
1 VOLTERRA
Il sindaco Buselli candida
l'ospedale di Volterra per la
sperimentazione delle visite
ed esami notturni e nei festivi
per ridurre le liste d'attesa, come ha proposto il consigliere
regionale, Stefano Mugnai.
«Nel caso in cui laproposta venisse approvata - aggiunge Buselli - e necessitasse di una fase
di sperimentazione, chiedo
che Volterra possa essere capofila, nel settore delle eccellenze di cui dispone. In particolare l'ambito della radiodiagnostica che bene si presta e potrebbe essere implementato
proprio nei giorni feriali dalle
20 alle 24, prefestivi e festivi».
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 3
Gli « angeli » delle corsie in ospedale
Edal 1996 i volontari
delle cappellanie fanno
riferimento
all'associazione «Centro
di volontariato operatori
pastorali ospedalieri». Da
allora ad oggi hanno
incontrato un numero
incalcolabile di pazienti,
seguendo da vicino anche tutti
i mutamenti del servizio
sanitario e dell'organizzazione
ospedaliera in diocesi.
L'associazione ha un suo
statuto ed un suo atto
costitutivo. I suoi proventi
consistono essenzialmente
nelle quote associative e in
erogazioni liberali. Il Centro di
volontariato operatori
pastorali ospedalieri, in
quanto Onlus, usufruisce
anche di donazioni derivanti
dal cinque per mille. La
decisione di costituirsi in una
associazione di volontariato è
derivata anche dalla necessità
di «proteggere» con una
apposita polizza i volontari
nell'espletamento del loro
servizio.
Le entrate dell'associazione,
oltre a coprire le spese da essa
sostenute, permettono anche
di venire incontro ai pazienti
più bisognosi, donando loro,
ad esempio, indumenti intimi
(pigiami, calzini, ciabatte,
magliette, canottiere).
GLI «ANGELI» DEI RICOVERATI
associazione in questi anni
è riuscita a coinvolgere tanti
laici che affiancano sacerdoti,
religiosi, religiose e diaconi in
questo servizio.
Del nucleo «storico» con cui
partì l'avventura - felice
intuizione dell'arcivescovo
emerito Alessandro Plotti e del
vicario per la pastorale
sanitaria, il compianto Giorgio
Beconcini - sono rimasti in
pochi: Albarosa Daliana, il cui
marito - Franco Mazzoldi - è il
presidente del centro di
volontariato. Antonino
Baglione e Adriana Garozzo
come Albarosa impegnati
nella cappellania di Cisanello.
E poi Diana Fini, impegnata
nella cappellania ospedaliera
della Versilia e Anna Maria
Stagi «anima» della
L
1. Sanità Pisa e provincia
DI ANDREA BERNARDINI
Ogni giorno almeno uno di loro visita tutti i reparti dell'ospedale. Saluta i ricoverati. Regala un sorriso. Si mette in ascolto
delle preoccupazioni e delle speranze del paziente. Quando è richiesto, amministra l'Eucaristia. Gli «angeli dei ricoverati» sono
sacerdoti, frati, suore e laici impegnati nelle cappellanie ospedaliere della nostra diocesi.
Se non ci fossero, andrebbero inventati. Però vorrebbero essere in
molti di più e, in alcuni casi, anche il ricambio: perché gli anni passano, l'età avanza, le forze diminuiscono. E perché le esigenze aumentano. Un dato su tutti: gli ospedali pisani hanno registrato,
nel 2013, quasi 65mila dimissioni di pazienti ricoverati. Non si
contano, dunque, i pisani che si rivolgono al «Santa Chiara» e al
«nuovo Santa Chiara» per visite, prelievi etc...
Sono cinque le cappellanie ospedaliere presenti in diocesi: prestano servizio all'ospedale «Santa Chiara» a Pisa, al «Nuovo Santa
Chiara» nel quartiere di Cisanello, all'ospedale «Lotti» di Pontedera, all'ospedale «San Francesco» di Barga, infine all'ospedale unico
della Versilia. L'ospedale «Versilia», in realtà, rientra nella diocesi
di Lucca (sorge infatti a Lido di Camaiore), ma avendo incorporato i preesistenti nosocomi di Pietrasanta e Seravezza - in diocesi di
Pisa - fin dal sua nascita fa anche parte della Chiesa pisana. Anche
le strutture del Cnr, dell'hospice di via Garibaldi a Pisa e delle residenze sanitarie assistenziali presenti in diocesi sono oggetto di attenzione da parte della Pastorale sanitaria.
Dal 1996, primo caso in Italia, la partecipazione alle cappellanie in
diocesi di Pisa è aperta anche ai laici: fino ad allora erano stati i religiosi, generalmente i padri cappuccini, a gestire queste realtà.
cappellania di Pontedera. A
queste si sono aggiunte, nel
tempo, molte new entry, le
ultime proprio nell'anno
pastorale da poco conclusosi.
Oggi della cappellania del
Santa Chiara fanno parte sei
persone, tra sacerdoti e suore,
di quella del nuovo Santa
Chiara a Cisanello 25 persone,
di cui venti laici volontari. In
sei ruotano intorno alla
cappellania di Pontedera. In
28 (di cui 20 laici) fanno parte
della cappellania della Versilia.
CERCASI FORZE FRESCHE
nutile negare - commenta
«1 l'ingegner Franco
Mazzoldi- che avremmo
bisogno anche di forze fresche,
di un ricambio generazionale
per continuare questo
cammino pastorale intrapreso
ormai molti anni fa. Molti
volontari si sono avvicendati
in questi anni, ma purtroppo
le vicissitudini della vita
(invecchiamento, malattie,
decessi) richiedono un
continuo ingresso di nuove
persone. Per tutto questo vi
chiediamo di far conoscere
alle parrocchie della diocesi
questo servizio quotidiano
svolto da laici e religiosi nei
nostri ospedali, allo scopo di
sensibilizzare nuovi volontari
Da diciotto
anni, in diocesi
di Pisa, le
cappellanie
ospedaliere
sono «aperte»
ai laici.
Un servizio
prezioso,
di cui si avverte
sempre più
bisogno
ad entrare nella nostra
associazione e a partecipare a
questo servizio».
Un servizio - fa presente il
vicario episcopale per la
pastorale sanitaria monsignor
Luciano Leonardi - che
dovrebbe essere «duplicato» in
ogni parrocchia: «ovunque
sacerdoti, religiose e laici
dovrebbero prendersi a cuore
quelle persone della comunità
anziane ed ammalate che
hanno bisogno di vicinanza e
di conforto morale e
spirituale».
morale di tipo religioso. Ma
questo non è un fatto
esclusivo. I nostri ospedali
infatti sono popolati oggi da
persone di tutte le fedi, di tutte
le provenienze e di tutte le
convinzioni religiose: si cerca
di incontrare tutti, di dare a
ciascuno un saluto e una
parola di conforto, in pieno
rispetto dell'altro. Certo, le
difficoltà a volte non
mancano; ci vogliono
comunque sempre molto tatto
e sensibilità».
I rapporti tra volontari e
personale medico e
IL SERVIZIO
paramedico - spiega
1 servizio è ben organizzato:
monsignor Luciano Leonardi,
sono in genere molto buoni: le
logni cappellania ha un suo
programma giornaliero di
direzioni degli ospedali
permettono agli operatori
visite ai pazienti, reparto per
pastorali di svolgere
reparto. Tutti i reparti
tranquillamente il loro
risultano «coperti» dal
servizio. I volontari - muniti di servizio, considerandolo anzi
quasi un completamento alle
tesserino di riconoscimento cure mediche vere e proprie.
visitano tutti i pazienti
Tante volte dottori ed
ricoverati: svolgono - come
detto - un'opera di assistenza
morale e religiosa, un servizio
di vicinanza e di relazione
umana nei confronti dei
pazienti, anche al di là delle
convinzioni religiose.
«L'associazione - commenta
ancora Franco Mazzoldi persegue il fine della
solidarietà civile, sociale,
culturale e della assistenza
Pagina 4
Nella foto uno scordo dell'ospedale «nuovo Santa Chiara» a Cisanello
infermieri raccomandano di
avvicinare anche i familiari dei
degenti, per ascoltarli e
tranquillizzarli, dal momento
che spesso loro non hanno
materialmente il tempo di
occuparsene come vorrebbero.
Ancora più attenzione è
richiesta per i pazienti
ricoverati nei reparti del
Pronto Soccorso e per i loro
familiari: il trovarsi
all'improvviso coinvolti in una
situazione imprevista e
dolorosa, infatti, provoca
ansia, timore, preoccupazione.
Per tutte queste ragioni, ai
volontari delle cappellanie
ospedaliere è chiesta
formazione umana e
spirituale. Ai nuovi volontari,
in particolare, si consiglia di
partecipare ai corsi di pastorale
sanitaria che si svolgono con
una certa regolarità nella
Scuola di formazione
teologico pastorale - a Pisa in
via San Zeno - e alla Casa di
spiritualità «La Rocca» a
Pietrasanta. Anche quest'anno,
ad esempio, nel corso di
formazione teologico
pastorale saranno inserite
alcune lezioni di pastorale
sanitaria. Per informazioni ed
adesioni telefonare al 349
1306810 (monsignor Luciano
Leonardi).
1. Sanità Pisa e provincia
Ogni cappellania, inoltre,
programma incontri periodici
di condivisione e di crescita
spirituale; talvolta viene
coinvolto anche il personale
medico e paramedico.
Il Centro di volontariato
promuove anche delle
giornate di ritiro per le
cappellanie, per pregare e
approfondire alcuni temi
specifici.
Pagina 5
REGIONE Ecco il piano che dovrà ridurre il disagio. L'assessore Marroni: «Azione prioritaria»
Tempi di attesa in sanità ,
al via la riorganizzazione
D feci milioni alle aziende
sanitarie toscane per la
messa a punto di piani
straordinari, un tavolo
di monitoraggio per verificare
costantemente l'efficacia degli
interventi, dal mese di
dicembre un numero verde a
disposizione dei cittadini.
Sono alcuni degli strumenti
che la Regione adotterà già a
partire dal mese di settembre,
per migliorare l'accesso alle
prestazioni sanitarie.
Obiettivo: eliminare le criticità
strutturali entro dicembre. Al
90% i tempi dovranno essere
quelli previsti: 10 giorni per il
codice «breve», e 30 giorni per
le necessità «differibili». Lo
prevede la delibera
«Ridefinizione delle modalità
di accesso e
dell'organizzazione dell'offerta
clinico-diagnostica
territoriale». «Quella delle liste
di attesa - ricorda l'assessore
Luigi Marroni - è una delle 7
azioni prioritarie su cui
abbiamo deciso di concentrare
la nostra attenzione e la nostra
azione nel 2014. Finora
abbiamo già affrontato la
riorganizzazione delle attività
chirurgiche, in particolare per
quella oncologica, il
miglioramento dell'offerta di
prestazioni odontoiatriche, la
salute di genere. Da questo
settembre ci dedicheremo al
miglioramento del sistema di
governo delle liste di attesa per
le prestazioni di specialistica e
diagnostica strumentale». «La
gestione delle liste di attesa aggiunge Marroni - è, non
soltanto in termini di
efficienza, una delle maggiori
criticità nell'organizzazione dei
servizi sanitari, in Toscana
come nelle altre regioni. E
necessario quindi dare una
risposta strutturale a questo
problema. Con questa
delibera, le aziende
riceveranno proposte, e risorse,
perché fin da settembre
mettano in atto iniziative
specifiche per il loro
contenimento».
Alle aziende verrà dato un
contributo finanziario di 10
milioni per il triennio: 4 per il
1235/2012, che ha
2014, 3 per il 2015, altri 3 per il determinato in questi anni la
2016. Con questo contributo,
riorganizzazione del sistema
ogni azienda dovrà definire e
regionale nelle principali aree
rendere operativo entro il 15
dell'assistenza, consenta una
settembre un Piano
profonda ed innovativa
straordinario per la riduzione
modalità di erogazione di
delle liste di attesa, da
queste prestazioni. Un
realizzarsi nel periodo
percorso condiviso con le
direzioni aziendali, e una sfida
settembre-dicembre 2014.
che vede la Toscana proporre a
All'esito di questo Piano
straordinario sarà legato, per il livello nazionale un modello
di specialistica che parte dalla
periodo settembre-dicembre
2014, il sistema di valutazione trasformazione del bisogno di
questi anni e dalla
delle direzioni aziendali. Il
Piano straordinario prevede lo organizzaizone diversificata
delle competenze sanitarie.
sviluppo nel triennio di due
Viene istituito un Tavolo di
livelli di azioni,
Monitoraggio per la gestione
temporalmente diversi ma tra
delle liste di attesa, composto
loro intimamente correlati. Il
dal direttore generale
primo livello prevede, con le
dell'assessorato, da dirigenti e
risorse dedicate nel primo
funzionari esperti in
anno (4 milioni di euro), una
programmazione e gestione
risposta immediata per
delle liste di attesa, oltre che
garantire in ogni azienda, a
dai direttori sanitari di
partire dalle aree di maggiore
ciascuna azienda. Il Tavolo, che
criticità, l'obiettivo di una
si riunirà con cadenza
significativa riduzione dei
tempi di attesa, già dal mese di bimestrale, sarà supportato da
5 professionisti coinvolti nel
settembre, sia per l'attività
progetto, arruolati attraverso
clinica che per qualla
diagnostica strumentale, con la specifiche borse di studio, per
complessivi 540.000 euro per
massima efficienza delle
il tirennio 2014-16. A regime,
competenze e delle tecnologie
sarà
previsto un sistema di
disponibili.
verifica del rispetto dei tempi
Nel contempo, sempre da
di attesa, anche attraverso un
settembre, sarà avviato un
nuovo percorso, che seguendo numero verde regionale, e
modalità che garantiscano al
l'esempio della delibera
cittadino di ricevere la
prestazione richiesta nei tempi
previsti.
S.P.
65 402380
il numero di prestazioni erogate in Toscana.
Nel 2007 erano 59.150.814. L'indice di
crescita è dell'1 ,4% annuo
10
i milioni per il triennio investiti dalla Regione
in questo settore: 4 per il 2014, 3 per il 2015,
altri 3 per il 2016
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 6
5
lli
Aumento dell'età
media e patologie
croniche: visite
specialistiche
in grande crescita
L a sanità toscana fornisce una massa
imponente di prestazioni: 7 milioni
di visite specialistiche e 4 milioni di
prestazioni di radiodiagnostica l'anno.
Una media di 3 a testa per ogni
cittadino toscano.
Negli ultimi anni, in Toscana come nel
resto d'Italia e negli altri Paesi, si è
assistito a un profondo mutamento del
bisogno di salute. L'invecchiamento
della popolazione e il correlato
aumento delle patologie cronico
degenerative (condizioni che ad oggi
rappresentano circa il 25% dei soggetti
e il 75% dei costi e dei volumi di
attività svolti dal Sistema sanitario
nazionale) obbligano a una
2. Sanità fiorentina e toscana
riorganizzazione della risposta
sanitaria. E quindi necessario che la
risposta dei servizi sia sempre più
differenziata, in base alle varie fasce di
età e al genere.
Negli ultimi 7 anni, in Toscana il
numero di prestazioni specialistiche
erogate è cresciuto con un indice
medio di variazione annua dell'1,4%:
dai 59.150.814 del 2007 ai 65.402.380
del 2013.
E a richiedere visite, prestazioni,
assistenza, sono soprattutto i cittadini
dai 65 anni in su: questo vale per i
contatti con il medico di medicina
generale, per le prestazioni negli
ambulatori specialistici, per le
confezioni di farmaci. Mentre il
consumo di prestazioni specialistiche
ambulatoriali cresce leggermente per
le classi di età giovani adulte, la
crescita di prestazioni cliniche e
terapeutiche specialistiche diviene
iperbolica nelle classi di età più
avanzate. Circa il 40% delle visite di
primo accesso sono per le persone
ultra 65enni.
Pagina 7
La delibera della Regione
FECONDAZIONE
ETEROLOGA,
IL «PASiICGg>
TOSCANO
Primo: trovare donatori di gameti
i maggiorenni , under 50 se uomini e
under 35 se donne. Donatori e
donatrici volontari e «filantropi»
interessati solo «al bene della salute
riproduttiva di un 'altra coppia»: un
obiettivo, questo, non facilissimo da
perseguire, anche perché gli esami a
cui dovranno sottoporsi i donatori
costano. E non poco.
Secondo: trovare medici disponibili ad
eseguire le direttive regionali sulla
Pma eterologa quando , presto o tardi,
potrebbero entrare in conflitto con le
linee guida che dovrà emanare il
ministero e il disegno di legge che
dovrà approvare il Parlamento.
Terzo: ottenere il rimborso della
prestazione dalle regioni che han
scelto di pazientare - e di attendere le
disposizioni nazionali - quando ad
uno dei centri di procreazione
medicalmente assistita si dovesse
presentare, per chiedere l'eterologa, ad
esempio, una coppia piemontese o
una calabrese.
La delibera approvata lo scorso 28
luglio dalla giunta regionale toscana all'unanimità ma in assenza della
vicepresidente Stefania Saccardi e
dell assessore Gianni Salvadori - è
adesso sul tavolo delle aziende
pubbliche e private che già si
occupavano della pma omologa. E
mentre, tra i privati, c'è chi ha deciso di
bruciare la concorrenza acquistando
spazi pubblicitari su quotidiani a
tiratura nazionale, negli ospedali
pubblici toscani, prima di partire, si
attendono chiarimenti . Un incontro
chiarificatore è in programma proprio
in questi giorni in cui si stampa il
giornale.
2. Sanità fiorentina e toscana
Il sistema - com'è noto - si basa sui
donatori. I centri privati partono da
una situazione di vantaggio:
attingendo da criobanche estere
(rifornite da donatori pagati) fanno
ricadere sul ricevente i costi del kit dei
gameti congelati da utilizzare per
l'annidamento. I centri pma pubblici
questa scelta - e per fortuna - non
potranno farla. Attingeranno da
donatori volontari. I candidati, se
risulteranno potenzialmente idonei,
dovranno sottoporsi ad «esami
sierologici/batteriologici, infine a
quelli genetici in maniera
sequenziale». «Esami accurati e costosi
- dice Cristiana Parri, direttrice del
Centro di procreazione medicalmente
assistita della UsI 12 di Viareggio,
struttura di coordinamento regionale
dei Pma -. Saranno rimborsati al
donatore? Questo la delibera ancora
non lo stabilisce. Come del resto non
stabilisce quanto costerà la prestazione
alla ricevente» commenta.
Nel caso dell'omologa, le aspiranti
madri, donavano i loro gameti, che,
dopo essere stati congelati, sarebbero
stati in futuro utilizzati per
l'annidamento. Nel caso
dell'eterologa, sarà così facile trovare
tanti disinteressati donatori? «Potremo
pensare di coinvolgere le stesse donne
interessate all'omologa, ma queste
dovrebbero accettare di sottoporsi ad
esami più accurati per poter donare
ovociti ad altra aspirante madre»
osserva ancora Cristiana Parri.
La giunta della regione Toscana,
interpretando atti e pronunce
giudiziali ha deciso - non tenendo
molto conto, perla verità, delle
obiezioni dell'avvocatura regionale di aprire, prima in Italia, all'eterologa.
La delibera, è vero, specifica che le
direttive allegate all'atto, «nella ipotesi
di eventuale approvazione di atti
normativi o linee guida nazionali in
materia, ove contrastanti, siano
immediatamente adeguati o revocati»:
ma se nel frattempo si dovessero
verificare incidenti di percorso e la
procedura seguita da un medico - in
linea con le direttive regionali dovesse essere messa in discussione e
la legge nazionale non difendere il
comportamento dell'operatore, come
ne potremmo uscire?
Sarà per questo motivo che diversi
medici starebbero pensando a
ricorrere all'obiezione di coscienza.
Andrea Bernardíni
Pagina 8
di LUIGI CAROPPO
SANITA INCIVILE
BASTA SCANDALO
URGE LA SVOLTA
PER FOR7ZIN_4 c'è anche chi ha
messo in campo l'ironia per
alleviare il peso delle maxi
attese per esami diagnostici
dell'Asl: «Non ti lamentare.
Pensa che io sono in
preappuntamento dal 14
novembre2013. Ho fatto molte
telefonate e sono andato
direttamente da loro. Campa
cavallo che l'erba cresce», ha
scritto Salvatore dopo la prova
sul campo che ha scatenato la
nostra inchiesta sul sistema
scandalo di prenotazione. Per
una risonanza magnetica (non
urgente per carità, ma
necessaria sì per la dianosi
dello specialista) c'è un'attesa
non definita perché le agende
degli esami sono chiuse. Tutti in
un elencone di preappuntamenti.
Poi l'Asl richiama con un minimo
di sei mesi e un massimo di un
anno di attesa. Ma al di là del
pizzico di ironia, abbiamo
raccontato, nei giorni scorsi, di
anziani che hanno rischiato di
non camminare più se
aspettavano il servizio pubblico o
di altri che hanno dovuto
sottoscrivere un prestito per
rivolgersi a un istituto privato.
La sanità pubblica non può
offrire questo scenario. E '
a larmante e inquietante. E
allora ci aspettiamo che la svolta
arrivi davvero. Che si chiami
rivoluzione o ribaltone. Non
importa. E' l'ora delle risposte.
Concrete ed efficaci. La giunta
regionale ha varato una delibera
taglia attese: a metà settembre
saranno presentati i
provvedimenti che si reggono su
alcuni pilastri. L'inserimento
nelle agende anche del privato
sociale (misericordie e pubbliche
assistenze) e un numero verde
dedicato per i casi più
complicati. Basta annunci. Ora
solo i risultati. Li aspettiamo dal
governatore Rossi,
dall'assessore Marroni e dal
direttore Asl Morello. Buona
domenica.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 9
UN'ALTRA L NATA SENZA VITA
Neonato muore
ïn culla all'ospedale
Aperta ur
ERA NATO appena due giorni
prima quando la sua piccola vita è
stata spezzata. Forse una morte
bianca, in culla. Fatto sta che la direzione dell'ospedale ha attivato
immediatamente le procedure
per capire il perché di questa assurda e terribile morte di un neonato.
La tragedia si è consumata ieri alle prime luci dell'alba nel reparto
di Ostetricia dell'ospedale Santo
Stefano. Il bambino si trovava nella sua culla nella stanza della
mamma, come è consuetudine da
quando la nursery non c'è più. Il
piccolo è stato trovato morto dentro la culla senza apparenti motivi. Era nato sano - spiegano dalla direzione dell'Asl - e tutti gli
accertamenti svolti sui neonati al
momento della nascita erano stati
regolari.
I medici e gli infermeri del reparto sono intervenuti subito ma per
il piccolo non c'era più nulla da fare. Una tragedia che ha colpito la
coppia di neogenitori - italiani
//G
i
'mn
a
0
- che di certo non si aspettavano
di dover affrontare la morte del
proprio figlio di appena due giorni.
Morte in culla? Difficile stabilirlo
come in tutti i casi di cosiddetta
«morte bianca», ossia senza apparenti motivi.
La direzione dell'Asl ha attivato
l'unità di crisi e avvisato dell'accaduto il Ministero della Salute.
Nei prossimi giorni saranno svolte le procedure per il riscontro diagnostico e l'autopsia.
PURTROPPO non è l'unico decesso avvenuto negli ultimi giorni al reparto di Ostetricia del Santo Stefano. Una settimana fa un'altra bambina - i genitori vivono a
Prato, la nonna in provincia di
Lucca - è nata morta. La gravidanza era arrivata quasi a termine, il tempo scadeva a metà settembre, quando la mamma ha avvertito dolori addominali. La
bimba, purtroppo, non ce l'ha fatta ed è nata morta.
Laura Natoli
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Y''¡0
/
REPARTO li neonato è morto ieri mattina a Ostetricia mentre era
nella culla in camera con la mamma
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 10
DITTA FALLITA: IL COMUNE INCONTRERA' LA CURATELA
Oste, slitta ancora la nuova Ast
Distretto sanitario di via Milano, lavori parcheggi e ciclabile
CONTINUA a ritmo serrato il lavoro
dell'amministrazione comunale per arrivare quanto prima a risolvere la questione del distretto sanitario di Oste. Il prossimo passo sarà l'incontro tra il Comune
e la curatela atteso a breve. La struttura,
praticamente pronta, non può essere infatti utilizzata dai cittadini a causa del fallimento della ditta che si è occupata della
ristrutturazione. Una bella tegola per
l'amministrazione comunale. Il Comune
comunque si è subito mosso per riuscire
a sbrogliare la matassa: "Il problema legato alla ditta appaltatrice non ci voleva
proprio - commenta l'assessore ai lavori
pubblici Simone Calamai - Bastavano
davvero poche settimane perchè tutto fosse terminato. Ora stiamo aspettando l'incontro con il curatore fallimentare per capire la situazione ed avere una certezza
sui tempi di apertura. Già in settimana
dovremmo avere delle risposte su quan-
do potremmo incontrare la curatela".
L'ufficio tecnico del Comune, insieme ai
legali dell'amministrazione, si sta adoperando per accelerare la procedura, che
tuttavia è legata ai tempi del Tribunale
di Firenze. L'attuale distretto sanitario
1 SERVIZI
La zona verrà dotata di 126 posti
in più e sarà raggiungibile
anche in bicicletta o in autobus
si trova a Bagnolo, ma non è più considerato a norma per le leggi vigenti: per evitare che Montemurlo lo perdesse, quindi, l'amministrazione ha deciso di dare
vita al progetto di ristrutturazione
dell'ex istituto d'arte in via Milano, nella
frazione di Oste. In particolare l'immobile è stato ristrutturato in modo tale da po-
ter accogliere nel modo più funzionale
possibile il futuro servizio. Sono stati eseguiti lavori di miglioramento della vulnerabilità sismica dell'edificio per rispettare i requisiti richiesti. Il distretto sociosanitario di via Milano rappresenterà un
servizio molto importante per la collettività, per questo il Comune si è prontamente attivato per affrontare nel modo
migliore e più celere possibile le conseguenze dovute al fallimento della ditta
che si è occupata dell'intervento di ristrutturazione. Nel frattempo stanno comunque andando avanti i lavori relativi
alla sistemazione degli spazi esterni al distretto come l'asfaltatura di via Napoli e
di via Milano, della ciclabile e dei parcheggi. La zona verrà dotata di ulteriori
parcheggi (fino a 126 posti auto), e il nuovo distretto sanitario sarà raggiungibile
anche tramite un percorso ciclo-pedonale o con l'autobus grazie alla due fermate
Cap che si trovano nelle vicinanze.
Silvia Bini
nSlGelitLi;mcnm la n00rü \sl
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 11
Per
app
a mammografia
tamento nel 2016
Ancora proteste sulle liste lumaca perla diagnostica all'ospedale di Cecina
Ma l'Asl ribatte: sono esami che vanno effettuati all'interno degli screening
® CECINA
Quindici mesi d'attesa per
una mammografia. Sono i
tempi necessari per una prenotazione. Le liste lumaca per
la diagnostica all'ospedale di
Cecina non accennano a migliorare. E le proteste si sprecano. Racconta una signora di
Cecina: «Il medico mi ha prescritto una mammografia, sono andata in farmacia per
prendere l'appuntamento e la
risposta è stata: marzo del
2016. Ma è possibile?» La signora è indignata. «Con questi tempi, sono costretta a rivolgermi ad un laboratorio privato».
Dall'AsI 6 confermano che i
tempi medi sono di 15 mesi.
Ma precisano che sono relati-
vi a indagini extra screening. E
non urgenti. Vale a dire accertamenti non programmati e
che non presentano carattere
di urgenza.
L'azienda sanitaria spiega
infatti che la prevenzione oncologica viene organizzata attraverso screening programmati; nel caso invece di esami
urgenti devono essere richiesti con questa dizione (di urgenza) nel qual caso le richieste hanno una corsia preferenziale. Ma per il cittadino è difficile capire cosa fare.
L'Asl punta sulla prevenzione programmata e suggerisce
di aderire agli screening. Lo
screening mammografico è arrivato a livelli record (77 per
cento) e c'è una crescita in
doppia cifra (+10 per cento)
dei controlli al collo dell'utero
negli ultimi quattro anni. Secondo l'Asl questi numeri «sono solo alcuni dei successi ottenuti dai programmi di prevenzione oncologica proposti
dall'ABI 6 che ogni anno invita,
gratuitamente e senza liste di
attesa, oltre 100 mila cittadini.
La prevenzione in campo oncologico è diventato un aspetto sempre più determinante
nella lotta ai tumori. L'individuazione precoce permette di
ridurre l'invasività di un eventuale intervento e soprattutto
di aumentare la possibilità di
sopravvivenza».
La performance record
dell'Azienda livomese è proprio quella dello screening
mammografico (mammografia biennale) dove si sfiora il 77
per cento di adesione, ben 5
punti sopra la media regionale. Si tratta di un esame molto
semplice, non invasivo e ormai entrato nella "cultura sanitari a" della popolazione. Diverso è, invece, il discorso per
lo screening della cervice uterina (pap test triennale). Qui
l'adesione, seppur in forte crescita, è ancora al 53.5 per cento, ovvero una donna su due
non si presenta. Per quanto riguarda, infine, lo screening
del colon retto (ricerca sangue
occulto fecale biennale) la partecipazione è in lieve e costante aumento e si attesta al 51.7
per cento, ovvero in linea con
la media regionale, «ma anche
in questo caso un cittadino su
due perde un'occasione importante».
0
Cambiano le regole
per i ticket
Ticket, cambiano le regole perla
certificazione della fascia di
reddito. Dal l ottobre non sarà
più possibile autocertificare la
propria posizione di reddito sulla
singola ricetta. in vista del
passaggio alla cosiddetta
"ricetta elettronica" la posizione
economica di ciascun assistito
sarà ricavata direttamente dalla
banca dati dell'Agenzia delle
Entrate edell'Inps.
L'ASI6 consiglia di verificare,
preferibilmente prima di una
eventuale prescrizione, la
propria fascia di reddito. La
verifica può essere eseguita con
la propria carta sanitaria
elettronica attivata sul sito della
Regione Toscana e ai
"Totem- Pu nto Sï" .
Una mammografia (foto d'archivio)
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 12
«La Regione ci dia i soldi,..»
Livo r no , Noga ri n: in vial e Alfieri l' o s peda le p iù be ll o
NLIVORNO I
aIa Rigione ci dia i ldi.a>
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 13
SINDACO, SULLA SANITA SERVE
UN NUOVO PAT O CON ROSSI
Una scelta diametralmente
opposta a quella della precedente amministrazione targata Pd. Una scelta con cui si
può concordare o dissentire.
Ma comunque una scelta
chiara e legittima quella del
sindaco, nel solco del programma del Movimento Cinque Stelle, che adesso dovrà
essere messa nero su bianco
con un atto che cancelli la deliberazione numero 138 votata
e approvata dal consiglio comunale il 4 dicembre 2009 (la
conseguente procedura Asl
per l'appalto dei lavori è tuttora aperta).
lo sanitario la fanno i professionisti, le competenze e le capacità. Mala struttura e la logistica contribuiscono in modo
importante sul buon funzionamento»: intervista al Tirreno del 20 luglio scorso) e lo ha
ammesso lo stesso sindaco
quando ha appunto ipotizzato la riqualificazione del complesso di viale Alfieri che, seppur oggetto di continue ristrutturazioni, evidenzia tutti
i suoi 80 anni e passa di età.
Nogarin dica perciò a Rossi
qual è la sua idea di futuro per
la sanità cittadina e su questa
ipotesi la Regione - preso atto
Ma dire no al nuovo ospeda- che il progetto di Montenero)
le a Montenero non basta. Ora
non esiste più - decida l'entità
Filippo Nogarin deve andare dei finanziamenti da destinaoltre l'annuncio e fare un pasre al nostro territorio.
so in avanti
Ma non bisoDire soltanto "no" gna perdere
prospettando
una soluzione
non basta: bisogna tempo, altrialternativa.
menti c'è il sefare una scelta per ri o rischio che i
Ben venga l'incontro infor- trattenere sul territorio i
soldi già stanmale (e casuaziati dalla Refinanziamenti
regionali
le?) con il diretgione Toscana
tore generale
per il nuovo
dell'Asl 6 Eugeospedale di Linio Porfido e con l'assessore vorno (compresa una cifra a
regionale alla sanità Luigi Mar"fondo perduto", come ebbe a
roni (la stretta di mano, come
dire l'assessore regionale Marscriviamo in pagina, è avvenuroni in un'assemblea alla Cirta a Donoratico in occasione
coscrizione 1, di cui il Tirreno
di una apericena di solidarie- riferì il 2 luglio 2013) cambino
tà), ma è assolutamente necesdefinitivamente strada e finisario che il sindaco incontri al
scano a Siena. Con Livorno
più presto il presidente Enrico
che sarebbe così condannata
Rossi (è la Regione che ha la al ruolo di cenerentola della
potestà in materia sanitaria) e
sanità toscana.
con lui apra un confronto che
Ecco perchè, lo ripetiamo,
porti alla stipula di un nuovo un nuovo patto tra Comune e
patto sulla sanità livornese
Regione deve essere siglato rache abbia come fondamenta pidaunente. Una decina di
un piano diverso da quello di
giorni per incontrarsi a FirenMontenero: il piano Scura, il ze, dice Nogarin? Benissimo...
piano Mariotti, un qualsiasi alPoi, una volta raggiunta
tro piano, ma Nogarin deve diquesta intesa, il sindaco e la
re quale preferisce e che cosa sua giunta avranno tutto il
intende fare.
tempo necessario per approPerché una cosa è certa: la fondire - d'intesa con l'Asl - lo
struttura di viale Alfieri, com'è
studio e la progettazione del
attualmente, non è più capace
nuovo ospedale e dei nuovi
di rispondere alle esigenze dei
servizi sanitari sul territorio.
cittadini in termini di efficienE a quel punto Filippo Nogaza, di comfort e, soprattutto,
rin e il Movimento Cinque
di standard di cura.
Stelle potranno veramente diLo ha dichiarato il direttore re: "fatto!"
Porfido («La differenza a livelAlessandro Guarducci
2. Sanità fiorentina e toscana
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«Ci diano i soldi,
faremo l'ospedale
più bello d'Europa»
Nogarin trova Marroni a un'apericena. «Presto chiederò
alla Regione di riqualificare la struttura di viale Alfieri»
Dopo tanto attendere, la stretta
di mano è arrivata quasi per caso, all'apericena organizzata venerdì sera a Castagneto Carducci per raccogliere fondi per le cure palliatine. Ê qui che Filippo
Nogarin ha incontrato l'assessore regionale alla sanità, Luigi
Marroni. Tra i due è stato il primo faccia faccia da quando il
sindaco del M5S, ha detto no all'
operazione nuovo ospedale a
Montenero. Operazione definita dall'accordo di programma
che Regione, Asl e Comune firmarono più di quattro anni fa,
nel maggio 2010 (dopo il via libera del consiglio nel 209), e che a
oggi - guardando agli atti più
che alle dichiarazioni - non è ancora venuto meno.
«Crediamo che un ospedale
nuovo possa consentire a Livorno di restare nella serie A della
sanità toscana», aveva punzecchiato a distanza Marroni il 29
agosto, a margine di una visita a
Pisa. Ma ieri, all'indomani della
stretta di mano, Nogarin ha ribadito che «il no al nuovo ospedale
è inamovibile». No non solo
all'ipotesi Montenero, ma ad
una più generale operazione
nuovo ospedale: perché i 5 stelle
hanno sempre bocciato il sistema del project financing e storto
il naso di fronte alla vendita e alla trasformazione dei beniAsl.
«Abbiamo il dovere di portare
avanti la riqualificazione dell'attuale ospedale - ha ripetuto ieri
Nogarin-la Regione è lì non per
gestire poteri, ma finanziamenti
che servono a offrire servizi ai
cittadini. Con Marroni ci siamo
detti che faremo una serie di incontri in Regione, ripartiremo
dagli atti e metteremo mano a
un accordo di programma». Anche perché a oggi tutti gli atti che
vanno verso Montenero restano, appunto, validi. A quando
l'incontro ufficiale in Regione?
«Nell'arco di una decina di giorni, siamo disponibili a metterci
al tavolo». Per costruire l'ospedale aMontenero sarebbero serviti
190 milioni (260 considerando
attrezzature e pacchetto "chiavi
in mano"): 109 sarebbero stati
anticipati dalla Regione con un
fondo di rotazione perle strutture Asl, 81 sarebbero arrivati dal
privato, che per 34 anni avrebbe
gestito i servizi (pulizie, mensa...) prendendo dallaAsl 33 milioni all'anno. I soldi anticipati
dalla Regione avrebbero dovuto
essere restituiti dall'Asl con la
vendita dei beni sparsi in città.
Ma con il mercato fermo, lo scorso anno la Regione aveva parlato di ulteriori fondi a garanzia.
Ora un centinaio di quei milioni potrebbero essere dirottati
a Siena. «Se la Regione ha e ci dà
100 milioni per l'ospedale di viale Alfieri - la butta lì Nogarin - lo
rendiamo uno dei più belli d'Europa. Che celi dia». Prima, però,
la Regione attende un piano...
«Ce l'abbiamo», dice Nogarin,
ma senza aggiungere altro. E insiste: «Siamo a chiedere la riqualificazione di viale Alfieri, con un
progetto che vada nell'ottica di
fornire servizi ai cittadini. Mettiamo a disposizione le nostre
competenze, idee, la nostra fantasia: non siamo quelli degli slogan, lo dimostra come abbiamo
gestito Caprilli e piscine». 17 g.)
La prima stretta di mano tra Marroni e Nogarin ripresa da Granducato Tv
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 15
porfido , Marroni , Dhimgjini e Nogarin a castagneto , nell'immagine tratta dal telegiornale di Granducato TV
2. Sanità fiorentina e toscana
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Eterologa , ecco le procedure
per accedere alla pratica
Redazione
Le linee guida sulla fecondazione
eterologa approvate dalle Regioni sbloccano la situazione sul
tema. Ma cosa cambia effettivamente ad oggi? E cosa devono
fare le coppie che vogliono accedere alla pratica? E bene precisare che solo la Toscana (la
capofila dove già si è partiti) lo
scorso mese e la Liguria ed Emilia Romagna (ora) hanno recepito
le linee guida, per cui bisognerà
attendere che tutte le Regioni facciano lo stesso nel proprio ordinamento e poi producano le
delibere del caso, per parlare di
semaforo verde in tutta Italia.
Costi? La pratica sarà gratuita o
con ticket che si profila sulla base
del reddito, ma solo per le donne
"riceventi" in età potenzialmente
fertile (limite a 43 anni). Al momento della richiesta occorre presentare il certificato di infertilità o
sterilità. A chi rivolgersi? Per
quanto riguarda i centri, le linee
guida chiariscono che sono gli
stessi autorizzati-accreditati per
l'omologa conformemente alle
leggi regionali. Per quanto riguarda gli esami per la coppia ricevente nulla cambia rispetto a
quelli per accedere alla fecondazione omologa. «Le analisi e gli
screening da effettuare per la
coppia ricevente sono gli stessi.
Cambiano chiaramente tutti gli
aspetti legati al donatore-donatrice esterno - afferma l'assessore alla Salute della Toscana,
Luigi Marroni - Per quanto ci riguarda al più presto faremo una
delibera per disciplinare l'aspetto
del ticket e poi credo che ad ottobre inizieranno fisicamente le
prime pratiche di fecondazione
eterologa». «II percorso diagnostico per l'eterologa è dei tutto simile a quello per l'omologa evidenzia il presidente di Cecos
Italia (Centri studio e conservazione di ovociti e sperma umani),
Maria Elisabetta Coccia - In Toscana si è già partiti. Ora per fare
in modo che in tutto il Paese si
possa accedere alla pratica occorre che tutte le Regioni recepiscano le linee guida».
Leconomiastatunhense `9iene' Tutti gli occhi
sono puntati sull',,utona spiaggia della Elce
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 17
ILVOLON7. '
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IL «TEAM DERI» AIUTALE
FAMIGLIE E I MALATI DI SLA
TUTTE LE INFORMAZIONI
GESTO-SIMBOLO MA ANCHE
AZIONI CONCRETE DA PARTE
DELLA DIREZIONE GENERALE
SI GNORA STEFAN IA: «I N AZIONE I N MEMORIA I DAN I ELE»
l «
Team
ICE BUCKET Challenger, una
«moda» che fa conoscere la Sla. A
Cascina tutti sanno chi era Daniele Deri, un uomo che non si è arreso. Nonostante una malattia che
lo ha portato, prima a rimanere
bloccato a letto e poi, un anno fa,
a lasciare sua moglie, le figlie e gli
amici, ha realizzato piccole ma
grandi utopie. Il gruppo `Vacanze
Deri', non vuole dimenticare e
ora si è trasformato nell'associazione `Team Deri', guidato da Stefania Mazzucchi la moglie di Daniele, per far diventare reali i sogni di altre persone colpite da questa malattia.
Stefania, cosa significa per
lei Sia?
«E' la malattia più devastante che
lascia in
vita. Il cervello, il cuore, i sentiesista. Ti paralizza ma ti
menti e le emozioni ci sono anco-
ra, il corpo no».
Cosa vuol dire vive
un malato di Sia?
con
«Vuol dire stare con lui 24 ore su
24. Assisterlo, imparare a gestire i
suoi bisogni, affrontare nuovi problemi ogni giorno. La tua vita si
®»
sostìene, aíuta
sciasse. Mio marito per 5 anni
non ha abbandonato le quattro
mura della sua camera. Conoscevo i suoi hobby e i suoi amori, così ho deciso di farlo `vivere' portandolo al mare per i suoi 50 anni. A un metro dall'acqua, con il
tramonto che lo illuminava e il
suono delle onde nelle sue orecchie... Fu l'inizio di un nuovo modo di vivere la malattia. Non più
chiusi in casa ma con delle gite
che erano delle grandi conquiste.
Tutti gli amici ne furono coinvolti emotivamente, furono delle
giornate indimenticabili per lui e
per noi. Daniele ci ha lasciati, la
Sla ce lo ha portato via, ma il suo
ricordo è vivo. Con la nostra associazione vogliamo non solo ricordarlo ma realizzare i sogni che un
malato di Sla crede impossibili».
Qual è il vostro scopo?
«Aiutare direttamente i malati,
conoscerli e consigliare i familiari. Inoltre vogliamo cooperare
con dirigenti generali e medici
sconvolge. Da moglie, marito o figlio ti trasformi in un infermiere
esperto».
Com'è nata l'idea di un'associazione?
«Ancora prima che Daniele ci la-
nfo
í
per riuscire a dare a un malato di
Sla tutto ciò di cui ha bisogno».
Quali progetti ha il 'Team
eri'?
«Anche se esistiamo da poco tempo, abbiamo già aiutato molte persone in tutta la Toscana riuscendo a entrare in sintonia con famiglie e malati. Infatti, grazie a
Mytoby, un pc studiato ad hoc
che percepisce il movimento delle pupille, gli occhi sono l'unico
organo che rimane attivo fino al
penultimo stadio della malattia,
siamo riusciti a trovare un modo
per comunicare».
Ice ucket Challenger, cosa
ne pensa?
«Sono rimasta sorpresa dal suo
successo. Se porta donazioni, ben
venga. Se è solo un gioco per rovesciarsi un secchio d'acqua in testa, infastidisce. La Sla non è un
gioco, i malati di sclerosi hanno
bisogno di fatti, non solo di parole o di docce gelate. Resta il fatto
che, in molti adesso ne parlano e
far conoscere questa malattia è
importante».
Per contattare il `Team Deri', Stefania e i volontari telefonare al
3387719959, al 3476300173, sul sito
www.associazioneteamderi.
org o su Facebook.
Irene Salvini
Eì C-%
II «Team Deri» con Daniele durante una delle
tante «uscite» con lui all'aria aperta: un'esperienza unica
4. Servizi sociali
Pagina 18
Stasera ultimo appuntamento della Celebrity Fight Night in Toscana
E il giorno di George Clooney
Al gala con Boceffi e Mehta
L'allore stasera al concerto del tenore e del Maggio
Si farà attendere fino all'ultimo ma
ci sarà. George Clooney parteciperà
questa sera al Gala in Palazzo Vecchio
della Celebrity Fight Nigth. quando
Andrea Bocelli canterà (ore 18) con
l'Orchestra del Maggio diretta da Zubin Mehta. L'attore e regista hollywoodiano sfilerà sul red carpet, accanto
alla futura sposa Amal Alamuddin,
insieme ai cento «paperoni» americani che partecipano al viaggio della
solidarietà da 5omila dollari in Toscana e ad altre stelle dello spettacolo, della musica e della moda, ospiti
dell'evento benefico in favore della
Andrea Bocelli Foundation e del
Muhammad Ali Parkinson Centre:
Andrea Bocelli, il tenore toscano che
ha portato per la prima volta in Italia
la Celebrity Fight Nigth, il maestro
Zubin Metha, i cantanti John Legend,
Lionel Richie (già da alcuni giorni in
città), Laura Pausini, Reba McEntire,
Ronnie Dunn, Romeo Miller, il 17
volte «Grammy Awards» David Foster, l'ex Charlie's Angels Cheryl
Ladd, il patron del marchio Diesel
Renzo Rosso, il presidente della Cfn
Jimmy Walker, lo stilista Stefano Ricci
(che ha offerto la serata di inaugurazione, in stile rinascimentale, di gio-
vedì scorso al Teatro della Pergola),
Belen Rodriguez e Michelle Hunziker,
che condurrà la serata. Hanno invece
dato forfait altre due star americane
molto attese: Sharon Stone e Jennifer
Lopez.
Luci e colori del Gala sono firmati
dalla maison Ermanno Scervino. Alla
cena (in «stile elegante ma sobrio»
spiega Guido Guidi, che ne cura
menù e allestimento) nel Salone de'
Cinquecento, seguirà l'asta di beneficenza per la Fondazione Andrea Bocelli e al Muhammad Ali Parkinson
Centre, con il più celebre battitore
oggi in attività, Simon de Pury. Per la
raccolta fondi saranno messi all'asta
il restauro di un monumento, una
scultura di Mimmo Paladino, un soggiorno esclusivo nell'isola de Li Galli,
un gioiello creato da Fawaz Gruosi, e
alcuni momenti con le celebrity come
una cena con i dividi Hollywood Robert De Niro e una con Billy Crystal.
Bocelli, che venerdì sera ha accolto
vip e donatori nella sua villa di Forte
dei Marmi per festeggiare Sophia Loren, canterà per gli oltre 30o invitati.
Ieri i cento filantropi e alcuni vip,
hanno continuato il loro tour benefico di 5 giorni in Toscana, sulle colline
intorno a Firenze, ospiti, con Zubin
Mehta e Veronica Bocelli, dei marchesi Frescobaldi al Castello di Nipozzano. Accolti dai padroni di casa
Lamberto ed Eleonora, hanno assistito a uno spettacolo degli sbandieratori di Volterra, tra applausi e selfie,
incantati anche dal paesaggio di olivi
e vigneti, hanno visitato le cantine
dell'azienda e pranzato nel giardino
della villa, assaggiando piatti della
cucina toscana (crostini, fritto misto,
tortelli, arista al forno, fagioli all'uccelletto e tiramisù al vinsanto) e i vini
della storica tenuta. La sera, per il
cocktail a Palazzo Pucci, residenza
storica della famiglia Pucci e sede
centrale del marchio di moda fiorentino, i super ricchi hanno potuto visitare l'archivio della maison e vedere
come nasce un foulard Pucci: un'artigiana ha mostrato alla moglie del
maestro Mehta, Nancy, e a Veronica
Bocelli, le fasi della realizzazione del
tessuto (con la stampa di quello che
ha «vestito» il Battistero per l'ultima
edizione di Pitti), dall'ispirazione agli
schizzi a mano alle tecniche di produzione. Poi la parata di stelle e di
miliardari si è spostata per la cena alla residenza Cavalli Estate di Roberto
ed Eva Cavalli dove sono arrivati anche Bocelli e Zubin Mehta con le rispettive mogli.
Ivana Zuliani
C, RIPRODUZIONE RISERVATA
7. Volontariato
Pagina 19
1"9/i. ' //,
Al centro Bocelli con la
moglie Veronica e Zubin
Mehta. Sopra «l'angelo» Cheryl Ladd e Lionel
Richie con Eva Cavalli
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7. Volontariato
Pagina 20
ESPOSTO DEI PARENTI
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Giovedì sera in ospedale per dolori al torace, ma era stato dimesso
1 PISA
Giovedì sera, poche ore prima
dello schianto fatale a San Piero a Grado, Sergio Giuseppe
Salvatore Sciacca, 56 anni, era
andato in pronto soccorso di
Livorno per un dolore toracico. Il sospetto era che il malore fosse legato al cuore, forse a
un infarto. I medici lo hanno
trattenuto qualche ora per accertamenti, poi lo hanno dimesso, escludendo l'infarto.
Alle 9 della mattina successiva, il capitano di vascello in
servizio al Cisam, si è schiantato contro un pino sulla via Vec-
chia Livornese: ha perso il controllo della sua auto, un'Honda jazz, mentre viaggiava in direzione Livorno sulla strada alberata che costeggia Camp
Darby.
Sull'asfalto non sono stati rilevati segni di frenata e da subito la prima ipotesi dei carabinieri del Setaf (Southern europee task force), che hanno
eseguito i rilievi, è stata quella
di un malore. Sciacca infatti
ha perso il controllo dell'auto,
che per qualche metro ha proseguito da sola fino a imbattersi nell'albero. Uno schianto a
cui non hanno assistito testi-
moni.
Una concomitanza, quella
del malore e del successivo incidente, su cui ora la Procura
vuole fare chiarezza, sollecitata anche dalla famiglia della
vittima che ha presentato un
esposto agli inquirenti. Ë possibile che Sciacca sia morto a
causa di un infarto, che lo
avrebbe colpito prima dello
schianto? E se così fosse, la
perdita di coscienza di venerdi mattina potrebbe essere
collegata al malore della sera
prima, che lo aveva spinto a recarsi in pronto soccorso? Sono questi gli interrogativi che
si è posta la famiglia Sciacca e
a cui la Procura è chiamata a
rispondere, attraverso gli accertamenti di indagine. A questo proposito, i carabinieri del
Setaf ieri mattina si sono recati nel pronto soccorso livornese e hanno sequestrato la cartella clinica, acquisendo le prime informazioni sul caso.
L'unico modo per far luce
sulla vicenda, e quindi sulle
cause del decesso, è aspettare
gli esiti dell'autopsia. Il caso è
seguito dalla poi della Procura
di Pisa, Paola Rizzo, che affiderà domani l'incarico dell'autopsia.
Il medico legale dovrà svolgere l'esame nella camera
mortuaria dell'ospedale livornese, dove si trova la salma
dell'ufficiale della Marina.
Lara Loreti
0C RIPRODUZIONE RISERVATA
i soccorritori e nel riquadro Sergio Sciacca
Segnalazioni
Pagina 21
DURANTE IL CONCERTO
I soccorritori Palp garantiscono l'assistenza in caso di malore
PISA
Come ogni anno, grazie alla preziosa collaborazione con gli organizzatori del Metarock, laPubblica Assistenza del litorale Pisano (Palp) è stata chiamata a garantire la sicurezza sanitaria degli eventi con un'ambulanza blsd (defibrillatore automatico a
bordo) a tutti gli spettacoli.
«Grande festa e divertimento
al concerto inaugurale dell'artista "Caparezza" dove però si sono registrati anche alcuni malori
- si legge in una nota della Palp I nostri operatori sono intervenuti in sei occasioni diverse trasportando solamente un ragazzo al pronto soccorso del Policli-
Segnalazioni
nico "Nuovo Santa Chiara" di Pisa. Tutte le persone visitate hanno registrato lievi malori, ma
niente di preoccupante. La serata si è svolta in maniera positiva.
Questa "protezione" sanitaria
che gli organizzatori mettono a
disposizione del pubblico è un
valore aggiunto importante e di
grande rispetto. L'attività della
Palp è proseguita durante tutte
le serate musicali al parco della
Cittadella di Pisa. Cogliamo l'occasione per ringraziare gli organizzatori del Metarock e tutti i
soccorritori volontari dell'associazione che si sono messi a disposizione per coprire i turni di
servizio».
ORIPRODUZIONE RISERVATA
Soccorritori della Palp insieme con i carabinieri
Pagina 22
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L«SAN LUCA» PRIMO IMPIANTO I
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APPARATO SOTTOCUTANEO
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Successo dell ' equipe di cardiologi guidata dal
L'EQUIPE di cardiologi dell'ospedale
«San Luca», guidata dal dottor Francesco
Maria Bovenzi, direttore della Struttura
Complessa di Cardiologia, ha effettuato il
primo impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Si tratta ad oggi dell'unico defibrillatore al mondo inserito sottocute senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni. Il
«San Luca» si conferma quindi struttura
tecnologicamente avanzata, con un'attenzione particolare alle innovazioni in ambi
to cardiologico. L'impianto è stato eseguito dal dottor Davide Giorgi, responsabile
del Laboratorio di Artimologia interventistica della Cardiologia dell'ospedale di
Lucca, coadiuvato dall'equipe medico-infermieristica e tecnica. Per le sue caratteristiche di «non invasività», in quanto non
necessita dell'inserimento di elettrocateteri nel cuore, il defibrillatore sottocutaneo
costituisce una straordinaria alternativa in termini di efficacia e di sicurezza - rispetto ai defibrillatori tradizionali. Le sue
due componenti, il generatore di impulsi e
l'elettrocatetere, vengono posizionate rispettivamente sul lato sinistro della gabbia
toracica e nella regione dello sterno.
IL DOTTOR Bovenzi esprime grande
soddisfazione per il lavoro compiuto: «An-
»
«GRANDE
Ra gg iunta una delle ff ontief
più avanzate della
medicina
m ini a mente invasiva
cora una volta siamo contenti di aver potuto offrire ai nostri pazienti, affetti da patologie cardiache molto serie, una terapia innovativa indispensabile per la loro sopravvivenza e che comporta rischi molto ridotti in quanto il dispositivo non necessita di
elettrocateteri all'interno dei vasi sanguigni e nel cuore». «Questo defibrillatore sottocutaneo - ricorda il dottor Davide Gior-
%
RI
,
G
/ /.:i,
%%;. ;i J,..
/
r Bovenzi
gi - rappresenta una delle frontiere più
avanzate della medicina minimamente invasiva ed è motivo di orgoglio che sia stato
impiantato per la prima volta all'ospedale
San Luca». «Da evidenziare- aggiunge Bovenzi - anche la disponibilità e l'impegno
dell'amministrazione ospedaliera, che ci
ha consentito di disporre in tempi rapidi
del nuovo importante device». «La vocazione tecnologica del San Luca - evidenzia il direttore della Macrostruttura Ospedaliera dottor Luca Lavazza-viene confermata da questa tecnica innovativa, applicata dai nostri Cardiologi, che permette di
trattare in maniera efficace pazienti che
difficilmente potrebbero accettare la procedura convenzionale e che rinuncerebbero
così ai benefici di un prezioso dispositivo
salvavita». L'esecuzione di questo primo
impianto conferma la posizione di avanguardia che la cardiologia di Lucca è in
grado di assumere da anni nell'adozione di
tecnologie mediche innovative e di soluzioni terapeutiche efficaci e sicure.
CUORE
II direttore
della
Struttura
complessa
di
Cardiologia
Francesco
Bovenzi
lldd"lh,
Segnalazioni
lo.
Sol
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