Un - Azienda Ospedaliero

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Un - Azienda Ospedaliero
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INDICE RASSEGNA STAMPA
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1. Sanità Pisa e provincia
Nazione Pisa
19/08/2014
p. 2
Ora piazza Viviani diventa un puzzle Tocca ai cittadini
riordinare i... pezzi
Francesca
Bianchi
1
Nazione Pisa
19/08/2014
p. 4
«Una tendinite ha rischiato di bloccarlo alla partenza»
Iacopo Catarsi
3
Nazione Pisa
19/08/2014
p. 7
L'arma anti-Alzheimer è ‘firmata' Normale
Nazione Pisa
19/08/2014
p. 23
Al Pronto Soccorso un servizio impeccabile
Maria Luisa
Chincarini
5
Nazione Pontedera
Valdera
19/08/2014
p. 13
Casa della Salute, ex Macelli sotto i ferri
Gabriele Nuti
6
Tirreno Pisa
19/08/2014
p. III
«Meglio comprare defibrillatori»
7
Corriere Fiorentino
19/08/2014
p. 7
Picchia la moglie, la sera e la mattina Lei lo denuncia:
allontanato da casa
8
Nazione Viareggio
19/08/2014
p. 6
Tre milioni per il pronto soccorso
9
4
2. Sanità fiorentina e toscana
Nazione Arezzo
19/08/2014
p. 1-4
ogni giorno 200 al Pronto Soccorso
Tirreno Piombino
Elba
19/08/2014
p. VIII
«Stop alle battaglie tra ospedali L'Elba cresca con Piombino»
Avvenire
19/08/2014
p. 1-13 Il deputato Gelli (Pd): sull'eterologa Toscana fuori strada
Dory D'Anzeo
10
13
Andrea
Bernardini
15
4. Servizi sociali
Nazione Pisa
19/08/2014
p. 8
«Più attenzione alle esigenze dei disabili e alla loro
integrazione sociale»
18
Tirreno Pisa
19/08/2014
p. VI
Una residenza per disabili per aiutare le famiglie
Pierluigi Ara
19
Tirreno Pontedera
Empoli
19/08/2014
p. I
Tasse più care per chi sceglie l'azzardo
Emilio Chiorazzo
20
Tirreno Pontedera
Empoli
19/08/2014
p. I
«Ho visto anziani gettare la loro pensione nelle slot»
Tommaso Silvi
21
6. Educazione alla salute
Tirreno
19/08/2014
p. 11
Pontedera alza le tasse a chi ha le slot
Secolo Xix
19/08/2014
p. 8
Il signore delle slot «Lo Stato ci risarcisca»
23
Marco Menduni
24
Andrea Valtriani
26
Segnalazioni
Nazione Pisa
19/08/2014
Indice Rassegna Stampa
p. 9
Il dramma di Fiorella, disabile senza casa «Negli uffici ormai
mi prendono in giro»
Pagina I
PIAZZA VIVIANI E IL SUO RECUPERO TORNANO
PREPOTENTEMENTE DI ATTUALITA': ADESSO
CI PROVANO I CITTADINI A STIMOLARE IL COMUNE
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UNA FERITA aperta, il luogo simbolo di un litorale in cerca di riqualificazione. Il concerto di Manu
Chao - con 12.500 persone presenti - ha riportato piazza Viviani sotto i riflettori. Che si riaccenderanno anche per il laboratorio di partecipazione che aprirà la cinque-giorni di «Marina Slow» (dal 27 al 31
agosto tra i circolo Il Fortino e via
della Sirenetta con la regia di Fabiano Corsini, info su www.circoloilfortino.it) era già in calendario da
tempo. Il futuro di Piazza Viviani
- cuore di Marina per tre quarti di
proprietà dell'Aoup (ui sorgeva
l'antico ospizio marin)3 e per una
piccola porzione del Comune - lo
«disegneranno» i cittadini, marinesi e non, anticipando quel «concorso di idee» che il Comune ha annunciato più volte. A fare da guida
nella progettazione della nuova
piazza Viviani sarà la Pubblica
diventa un uzzle
Pubblica Assistenza «Manna Slow»
sistenza del litorale che in questi
giorni inizierà a distribuire in giro
per Marina la «mappa» della piazza. Una sorta di puzzle diviso in 42
tessere. Quadratini, ognuno corrispondente a una porzione di 10 x
10 metri, che tutti insieme formano la superficie complessiva di
13mila mq di piazza Viviani. L'appuntamento con la «Notte delle
idee» all'interno di «Marina Slow»
sarà poi alle 21 di mercoledì 27 al
circolo Il Fortino.
«IL PROGETTO che ne uscirà dice il presidente della Palp Aldo
Cavalli - sarà consegnato al sindaco e agli assessori competenti. Una
iniziativa che vuole essere propositiva per una piazza che aspetta da
troppo tempo una riqualificazione.
Perché dato per assodato che un intervento ci sarà, prima o poi, è meglio avviare subito la discussione.
L'invito è a pensarci bene prima, e
non lamentarsi dopo come spesso è
accaduto, anche nel recente passato, qui sul litorale». «Corsini - aggiunge Cavalli - ha gentilmente e
con vero spirito di solidarietà, messo una a disposizione una serata
per la Palp che per qualche anno ha
animato la piazza con la Festa della
Solidarietà. Parlare del passato sarebbe stato `poco interessante', ed
ecco l'idea, elaborata con Corsini,
di dare ai presenti la possibilità di
esprimere una propria idea su come `costruirla' ex novo. Nei prossimi giorni e durante la serata verrà
distribuita la `mappa' sulla quale
tracciare un'indicazione che verrà
elaborata e proiettata su uno schermo dal grafico Carlo Grassini». E
un'altra piazza di discussione è già
attiva su facebook: la pagina «Un
futuro per piazza Viviani».
Francesca Bianchi
L'evento
ferita aperta
Piazza Viviani vituperata e
lasciata in uno stato di
degrado tale da offrire da
anni un pessimo biglietto
da visita per Marina di
Pisa e l'intero litorale
Le iniziative 'volontarie'
non sono mai mancate ma
serve un cambio di passo
1. Sanità Pisa e provincia
Tra poco aprirà « Marina
Slow» ma evidentemente
la manifestazione che ha
riacceso i riflettori su
questa zona del litorale è
stato il concerto di M anu
Chao martedì scorso: ben
12.500 persone hanno
assistito al concerto
L'iniziativa
Proprio nell'ambito di
«Marina Slow» la
Pubblica Assistenza
promuove un concorso
d'idee tra la gente
comune: le proposte dei
cittadini e dei presenti alla
serata del 27 agosto
saranno presentate poi
all'amministrazione
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1. Sanità Pisa e provincia
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Pagina 2
«Una tendìnìte
ha n* schíato
dí bloccarlo
alla partenza»
OGNI atleta ha spesso un angelo
custode al suo fianco. Che, con la
tradizionale iconografia cristiana,
condivide il colore della veste:
bianco. A cui unisce la capacità di
`fare miracoli'. Nel caso di Daniele
Meucci, l'angelo risponde al nome
di Pietro Bonciani (foto), specialista in medicina sportiva. «Con Daniele ci siamo conosciuti quasi per
caso, 11 anni fa. Doveva preparare
il mondiale delle forze armate e
non riusciva a camminare. Seguì le
mie terapie e riuscì a partecipare».
Anche prima dell'Europeo
Daniele ha avuto qua lche
problema...
«Si, una fastidiosa tendinite al piede. Ma grazie alla laserterapia io e
il mio staff siamo riusciti a fargliela rientrare in 4-5 giorni. In tempo
per il ritiro in altura».
1. Sanità Pisa e provincia
Quasì niente in confronto ai
problemi pre- limpiadi...
«Ricordo che all'epoca non voleva
quasi partire per Londra. La partenza era fissata per il giovedì, Daniele fino a due giorni prima si sot-
toponeva a terapie nel mio studio.
Alla fine si fece forza.. Ma non era
certo l'atleta ammirato domenica».
Si può dire che il segreto di
Meuccì siano le sue cu re con
laserte pia?
«Non esageriamo. Vorrei però sottolineare come l'uso del laser in
medicina sia un'eccellenza tutta pisana, proprio come Daniele. Già
da fine anni `80 Alberto Tomba veniva a Pisa per farsi curare dal dottor Parra, vero pioniere in questo
ambito».
Iacopo Catarsi
Pagina 3
INDIVIDUATE LE MOLECOLE TOSSICHE ALLA BASE DELLA MALATTIA
LA SCUOLA Normale dà il
proprio fondamentale contributo ad un'altra importante scoperta: l'origine delle formazioni tossiche nel cervello che causano la
malattia di Alzheimer. Il gruppo di ricerca italiano che è arrivato a questo traguardo è stato,
infatti, coordinato da Antonino
Cattaneo della Scuola Normale,
un lavoro - pubblicato su «Nature Communications» - svolto in collaborazione con Giovanni Meli (Ebri, Roma) e Roberta
Ghidoni (Irccs Fatebenefratelli,
Brescia). Lo studio, svolto presso l'Ebri (l'Istituto di ricerca sul
cervello fondato da Rita Levi
Montalcini), ha consentito di individuare, su cellule di criceto,
1. Sanità Pisa e provincia
il sito intracellulare dove cominciano a formarsi gli oligomeri
del peptide Abeta che danno inizio alla patologia.
«LO STUDIO - spiega Cattaneo - consente di prospettare
una strategia sperimentale dal
forte potenziale terapeutico». Su
questa base, sarà possibile in futuro colpire precocemente le
strutture patologiche, nel luogo
dove si formano, prima che vengano trasportate fuori dalla cellula, attraverso sonde molecolari mirate, una sorta di `magic
bullet' (proiettile magico) che
colpisce con alta selettività solo
le formazioni tossiche. Come indicano i primi test sulle cellule,
gli anticorpi possono diventare
davvero importantissime armi
anti-Alzheimer. Il lavoro è stato
finanziato da Alzheimer's Association americana, Miur, Fondazione Roma, Fondi della comunità europea «Human Brain
Project».
Pagina 4
®OSPE DALE
Al Pronto Soccorso
un servizio impeccabile
IN QUESTO periodo, bloccata in una
località di villeggiatura, sono stata costretta a rivolgermi al Pronto Soccorso di Cisanello, a Pisa, e devo dire che ho ricevuto un servizio impeccabile. Toccando questa realtà con mano, per motivi personali
e non politici, ho trovato un'assistenza,
una disponibilità, una professionalità e
una cortesia rare in altre strutture. Per
questo vorrei pubblicamente ringraziare
tutto il personale medico e gli operatori sanitari, i dirigenti e l'assessorato alla salute, e in particolare il dottor Santini del
Pronto Soccorso e il dottor Galatiotto della Chirurgia per riuscire a garantire un
servizio tanto puntuale e impeccabile anche in un periodo come la metà di agosto.
E' la dimostrazione che la sanità toscana,
se sfrondata dai freni burocratici che talvolta la impagliano, sa davvero offrire un
servizio e professionalità di primissimo livello. Su questi dobbiamo puntare per il
futuro.
Maria Luisa Chincarini
Segretario IV Commissione politiche
sociali e sanità Consiglio regionale
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 5
Casa della Salute
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Santa Maria a Monte, c°'e l'intesafia Comune e Asl: 6 mila euro per il restauro
IL COMUNE di Santa Maria a
Monte restaurerà gli ex macelli di
via San Michele dove sarà realizzata una casa della salute. La decisione è stata presa dalla giunta guidata dal sindaco Ilaria Parrella
che ha sottoscritto un protocollo
con l'Asl 5 di Pisa. La struttura,
infatti, fatiscente e abbandonata
da anni, necessita di lavori approfonditi. Sarà recuperata in pieno e
dedicata alle attività sanitarie e assistenziali. Ecco il motivo dell'accordo preliminare tra Comune e
Asl 5, anche in funzione, quindi,
del progetto che l'amministrazione pubblica dovrà predisporre. I
tempi non saranno brevi. Prima
di tutto dovrà essere redatto il progetto preliminare, poi saranno necessari i vari passaggi pubblici e
nuovi accordi con l'Asl prima di
poter dare inizio al cantiere. «Il
protocollo con l'Asl - dice il sindaco Ilaria Parrella - sottoscritto
nei giorni scorsi era un passaggio
necessario>).
«I TEMPI - prosegue la Parrella - non saranno brevi anche se è
intenzione di questa amministrazione comunale dotare il centro
storico di questa struttura dove,
oltre al distretto sanitario, che sarà trasferito dai locali attuali, e alla casa della salute, troveranno posto anche locali a servizio della farmacia comunale di Ponticelli». Al
contrario delle amministrazioni
comunali del passato, la giunta
Parrella punta ad accentrare nel
centro storico o a ridosso di esso
servizi e strutture che possano favorire la presenza delle persone
nel paese. In quest'ottica va visto
il progetto della casa della salute
in via San Michele che recupererà
un edificio ora mezzo diroccato e
sicuramente non bello da vedere.
PER I LAVORI il Comune ha
già messo in bilancio 600mila euro da reperire tramite un mutuo.
Nell'accordo con l'Asl 5, anche se
i dettagli devono essere ancora definiti, è stabilito che la stessa
Azienda sanitaria corrisponderà
al Comune di Santa Maria a Monte una cifra di alcune migliaia di
euro annue per l'utilizzo dei locali che, rispetto agli attuali del distretto sociosanitario, saranno si-
FATISCENTE La struttura ospiterà a:
curamente più moderni e confacenti con le necessità di una struttura del genere. Sono previsti anche ulteriori servizi socio sanitari
e assistenziali in particolare per la
popolazione anziana. Interessando anche la farmacia comunale che ha sede a Ponticelli nei locali
della Coop- l'accordo vedrà anche il coinvolgimento di Farmavaldera, la società che gestisce la
farmacia.
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à sanitarie e assF > ciali. Ni !' a foto piccola, il sindaco Ilaria Parrella
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1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 6
«Meglio comprare defibrifiatori»
II dottor Cecchini criticala scelta di Palazzo Gambacorti: un'occasione mancata
PISA
«Perché il Comune ha preferito
spendere migliaia di euro per i
totem turistici e non un centesimo per nuovi defibrillatori automatici esterni (Dae)?». Lo chiede Maurizio Cecchini, medico
dell'Azienda ospedaliero universitaria. Dopo aver letto l'articolo
sul malfunzionamento dei totem turistici, Cecchini ha scritto
un lungo post sul suo blog (http:11www.cecchinicuore.org/)
1. Sanità Pisa e provincia
intitolato " Un'occasione mancata". Il noto medico è impegnato da anni in una campagna di
sensibilizzazione sulla diffusione capillare di defibrillatori automatici salvavita nei luoghi di
aggregazione . « Quegli otto totem nel centro cittadino avrebbero potuto ospitare altrettanti
Dae per meno di 10.000 euro»,
scrive Cecchini, che spiega come i defibrillatori potrebbero
utilizzare la corrente elettrica
che alimenta i totem. Secondo i
calcoli di Cecchini, nella sopracitata cifra, rientrerebbe anche
un sistema di localizzazione
Gps collegato al 118: «In caso di
bisogno, la semplice apertura
della teca genera la chiamata di
emergenza».
«Pisa ha avuto molti primati
nella campagna della defibrillazione pubblica - si legge nel
blog di Cecchini -: primo aeroporto italiano "cardioprotetto"
(con 13 Dae); prima stazione ferroviaria protetta (con il Dae do-
nato alla Polfer armi fa); prima
città in Italia che ha dotato di
Dae le bici dei vigili urbani che
pattugliano la zona pedonale. Il
Teatro Verdi è stato il primo teatro comunale ad essere protetto
con un Dae e Pisa è una delle
prime città in Italia per numero
di Dae. Cinque vite salvate su otto grazie all'attivazione del Dae
(62,5% di successo). Perché il
Comune ha trovato fondi per i
totem e non per i Dae?».
(s. b.)
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_®. La donna in ospedale con una costola rotta, applicato il codice rosa
Picchia la moglie, la sera e la mattina
Lei lo denuncia: allontanato da casa
PONTEDERA (Pisa) - E stata picchiata dal marito, accecato dalla gelosia. É stata malmenata talmente forte
da romperle una costola. Lei, una donna di poco meno di So anni, si è presentata ieri mattina all ' ospedale di
Pontedera. Era da sola, aveva bisogno
di cure. Perla giovane è stato attivato il
codice rosa, uno speciale protocollo
sanitario riservato alle vittime di violenze. La prognosi, secondo i sanitari, è
di ventotto giorni.
I carabinieri, chiamati dai medici del
pronto soccorso, hanno cercato di ricostruire chi avesse ridotto la giovane
donna in quelle condizioni . I militari
hanno appurato che il 16 agosto c'era
stata una discussione piuttosto animata tra lei e il marito, e lui l'avrebbe colpita con una serie di schiaffi . La trentenne non avrebbe reagito e non avreb be denunciato l'accaduto , ma il giorno
successivo gli avrebbe comunicato che
1. Sanità Pisa e provincia
non voleva più vederlo , che lui avrebbe
dovuto lasciare la casa. L'uomo, che
non ha nessun precedente penale, si
sarebbe scusato e poi - secondo
quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe cercato di fare pace con la donna. Ma poco dopo ci sarebbe stata
un'altra accesa discussione, dorata tutta la sera, forse anche la notte . Il marito, estremamente geloso, l 'avrebbe accusata senza alcun motivo . Il litigio sarebbe degenerato e lui l'avrebbe colpita
nuovamente , con violenza, rompendole una costola.
La donna, che due giorni prima non
era andata all'ospedale, ha deciso che
non poteva più sopportare e si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Lotti: i medici hanno capito chiaramente che quella frattura non era dovuta a una caduta accidentale. E la
trentenne ha deciso di raccontare la
sua disavventura al personale del-
l'ospedale, ammettendo di essere stata
picchiata dal marito. Sono così scattate
le procedure adottate in casi simili e
l'uomo è stato immediatamente allontanato dalla casa. I carabinieri, dopo
averlo identificato , lo hanno denunciato per lesioni . Nei prossimi giorni saranno sentiti , probabilmente, anche
alcuni testimoni : la donna si sarebbe
infatti confidata già in passato con alcune amiche , raccontando le sfuriate
del marito geloso e la sua aggressività.
Il codice rosa è un protocollo di tutela studiato per le vittime di violenze e
maltrattamenti , in particolare donne e
minori. Consiste nella messa in opera
di un vero e proprio lavoro di gruppo
che scatta automaticamente , una volta
sollecitato: è in grado di mettere in rete
competenze diverse a sostegno delle
fasce deboli, e nello stesso tempo perseguire gli autori dei reati.
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1
TRE MILIONI PER IL PRONTO SOCCORSO
PER poter riorganizzare il percorso di emergenza-urgenza del Versilia,
l'Asl 12 ha chiesto allo Stato un finanziamento di 2.800.000 euro sui
3.056. 144 necessari. Queste le spese: lavori edilizi al Pronto Soccorso
1.095.600, installazione angiografo 162.250, tecnologie e arredi 1.798.294.
1. Sanità Pisa e provincia
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I eri visita deLLa Regi one
ugni giorno
200 al Pronto
Soccorso
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 10
LUIGI MARRON HAVISITATO
IL REPARTO ARETINO IERI
CON IL DIRETTORE DESIDERI
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genna o A e sore reg onale
di DORY d'ANZEO
CIRCA DUECENTO accessi al
giorno, e di questi almeno uno in
codice rosa. Sono i dati del Pronto
Soccorso aretino, una realtà che ha
ha fatto registrare fino a questo momento l'ingresso di 36530 pazienti.
Nel 2013 gli accessi totali erano stati 68 mila ma i vertici della Asl stimano che alla fine del 2014 si potranno superare le 72 mila visite.
Numeri vertiginosi che richiedono
ogni giorno l'impegno e la dedizione di medici e infermieri.
Il Pronto Soccorso aretino ha ricevuto ieri mattina la visita dell'assessore regionale per il diritto alla salute Luigi Marroni che, accompagnato dal direttore generale della Asl 8
Enrico Desideri, ha sostato nel reparto intrattenendosi con i pazienti in sala d'attesa e informandosi
sui numeri della struttura, in particolar modo sui tempi di attesa.
«La mia presenza è la testimonianza dell'attenzione che la Regione riserva a questo importantissimo settore e agli operatori va il mio personale ringraziamento . Anche oggi
ho potuto constatare la qualità del
servizio offerto dagli operatori e la
loro dedizione nel garantire la salute dei cittadini».
Molto è stato fatto nell'ambito del
Pronto Soccorso ma molto c'è ancora da fare, lo sa bene Desideri che
spiega come oltre il 73% delle persone accettate in codice giallo viene
trattato entro mezz'ora mentre oltre l'80°% dei codici verdi viene visitato dai sanitari entro un'ora
dall'accettazione.
A fronte di ciò, come riportano anche fatti di cronaca, esistono gli altri casi, quelli che vengono trattati
2. Sanità fiorentina e toscana
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con ritardi di ore. Sempre Desideri
aggiunge: «Il nostro obiettivo è
quello di migliorarci continuamente, sappiamo che non abbiamo raggiunto la perfezione e stiamo lavorando perché i tempi di attesa di
tutti siano sempre minori. Detto
questo, c'è da dire che dobbiamo
procedere anche a educare i cittadini. Il compito principale del Pronto Soccorso è quello di salvare vite
e intervenire in caso di emergenze.
Ci può stare anche che si presenti il
paziente con la micosi del piede,
ma deve essere consapevole che
una tale situazione si può risolvere
con l'intervento del medico curante».
Sempre in tema di risultati raggiunti al Pronto Soccorso, il direttore
Giovanni Iannelli, ha sottolineato
come il 10% dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso viene trattato direttamente, senza il bisogno
di procedere a un ricovero.
Un'attenzione particolare è stata rivolta da Marroni al codice rosa,
quello al quale accedono persone
vittime di violenza. Assieme alla
dottoressa Silvia Gatto, responsabile del codice rosa aretino, è stato fatto il punto della situazione.
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MARRONI Si E' INTRATTENUTO
CON GLI OPERATORI E CON
I MALATI NELLA SALA D'ATTESA
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dal marito pochi giorni fa, in via
Arno. Ma sono molte le vittime,
donne soprattutto, per le quali far
scattare le misure di sicurezza è difficilissimo : «Condizionamento culturali e psicologici - spiega Gatto
- sono molto spesso di ostacolo.
Le persone fanno fatica a fidarsi di
essere prese davvero in carica dalle
istituzioni e questa è la parte più
difficile. C'è molto da lavorare».
L'incontro è stato anche l'occasione per annunciare un evento, quello del 9 settembre al Centro Affari
di Arezzo, dove sarà ricordato Robin Williams, stroardinario attore
che ha portato sul grande schermo
la vicenda del dottore clown Patch
Adams.
UN REPARTO
_ _Di ECCELLENZA
Desi deri: « M otto è stato
fatto ne li anni, abbia mo
ridotto i te m pi d i attesa m a
c'è ancora da lavorare».
SONO già 165 i casi registrati nel
2014 e hanno riguardato 144 adulti, di cui 7 maschi, e 21 minori, di
cui 14 femmine.
Un reparto che funziona al prezzo
di enormi sacrifici, non c'è infatti
un personale dedicato in modo specifico e i pazienti trattati in codice
rosa richiedono un particolare approccio dal punto di vista psicologico ed emotivo, oltre che medico.
Ultimo caso trattato, quello della
donna picchiata selvaggiamente
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21
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Sono 36530 i pazienti presi
in carico al Pronto
Soccorso aretino fino a
questo momento. Alla fine
del 2013 furono 68 mila, si
stima che quest 'anno la
quota potrà superare le 72
mila unità.
L'attesa
IL 73% dei pazienti
accettati con il cosiddetto
«codice giallo» viene
preso in carico entro la
mezz'ora dall'arrivo. Per i
codici verdi, l'80% viene
visitato entro un'ora
dall'ingresso.
Serata
11Al PA 4'ENTI L'assessore regionale Luigi Marroni
2A V14durante il giro al Pronto Soccorso aretino
M Wi tt i ams
Si terrà il 9 settembre alle
21 ad Arezzo Fiere
l'evento in ricordo di Robin
Williams. Una serata
piena di ricordi per
onorare il «Patch
Adams»del grande
schermo.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 12
«Stop alle battaglie tra ospedali
L'Elba cresca con Piombino»
II presidente Rossi spinge per un'integrazione tra presìdi: saranno i medici a muoversi di più
Presto un nuovo incontro tra l'assessore Marroni, i sindaci dell'Elba e i comitati pro sanità
® PORTOFERRAIO
Presto un incontro tra l'assessore alla sanità Luigi Marroni, tutti i sindaci dell'isola
d'Elba e i responsabili dei comitati pro sanità. E l'impegno che si è assunto il presidente della Regione Enrico
Rossi, presente a Portoferraio sabato sera in occasione
della festa del Pd. Nel corso
del dibattito, moderato dal
giornalista del Tirreno Guido
Fiorini, la sanità ha avuto del
resto un ruolo centrale. E
non sono mancati scambi vivaci con alcuni dei rappresentanti dei comitati, impegnati da anni per la salvaguardia dell'ospedale di Portoferraio.
Non un presidio a se statite, bensì integrato con gli altri ospedali provinciali e in
particolare con Piombino.
Il presidente Rossi, sul palco con il segretario della federazione Pd Val di Cornia Elba
Valerio Fabiani e con il sindaco di Campo nell'Elba Lorenzo Latnbardi, ha ribadito la linea strategica che la Regione
detta per la sanità dell'isola
d'Elba. «Basta contrapporre
l'ospedale di Portoferraio
con quello di Piombino - ha
spiegato il presidente della
Regione - si tratta di due presìdi che debbono essere considerati come una realtà unica». Il presidente ha citato come esempio il punto nascite.
«Solo considerando i numeri
complessivi di Piombino e
Portoferraio è rimasto in piedi il servizio» - ha detto il presidente nel corso del dibattito. Il concetto ribadito da
Rossi è chiaro: Portoferraio
non può esistere come realtà
in contrapposizione con altri
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I responsabili dei comitati pro sanità durante il dibattito
ospedali, ma parte di un sistema integrato. «E per fare
2. Sanità fiorentina e toscana
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II governatore Rossi
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Pagina 13
in modo che i pazienti elbani
non debbano recarsi a Piombino per farsi curare servirà
più mobilità tra i professionisti - ha detto Rossi - che un
po' più spesso dovranno
prendere il traghetto per prestare servizio all'Elba».
La sanità non è l'unico argomento caldo toccato nel
corso del dibattito di Rossi. Il
presidente ha parlato di turismo e urbanistica, dimostrando di voler tenere la barra dritta sul maxi progetto
del Porto Cantieri di Portoferraio e della riqualificazione
del water front. «Il cambio di
amministrazione comunale
a Portoferraio non modifica
il quadro - ha fatto sapere
Rossi - il progetto è in fase di
valutazione di impatto ambientale, ci sono tutti i pre-
supposti affinché il progetto,
basato in larga parte sul recupero di volumi già esistenti,
vada in porto».
E per sostenere il turismo
elbano Enrico Rossi ha dimostrato, nel corso del dibattito
alla festa del Pd, di puntare
forte sui trasporti e le infrastrutture. Se la Regione, infatti, intende confermare gli impegni sul contratto di servizio della Toretnar, d'altra
parte scommette sullo sviluppo dell'aeroporto della Pila, a Marina di Campo. «La
Regione punta forte sull'aeroporto - ha spiegato Rossi ha impiegato risorse importanti in questi anni e vuole
continuare a farlo. Per questo ci sono i presupposti per
andare incontro alle richieste di Alatoscana che progetta di raddoppiare la pista».
Questo, come più volte spiegato dall'Ad di Alatoscatia
Boccardo,
permetterebbe
l'atterraggio all'Elba di aerei
di stazza superiore rispetto a
quelli attuali».
Noti sono mancate, nel
corso del dibattito, alcune
bacchettate legate soprattutto all'utilizzo sbagliato del
territorio nel passato dell'isola.
«Arrivano tante critiche alle nuove norme introdotte
dall'assessore Anna Marson
sull'assetto
idrogeologico
del territorio - fa presente
Rossi - ma basta prendere
come esempio Marina di
Campo per mostrare come,
in passato, siano stati commessi degli errori». Il presidente Rossi è convinto che
servano regole ferree per fermare il cemento vicino ai fossi e nelle aree considerate a
rischio dal punto di vista
idrogeologico.
ORIPRODI IZIONE RISERVATA
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 14
Fecondazione
Il deputato Gelli (Pd):
sull'eterologa
Toscana fuori strada
Il delibera della Regione Toscana che apre alla fecondazione eterologa è «impraticabile» senza una legge nazionale.
Lo sostiene il deputato Pd Federico Gelli, che è anche medico. Esistono due
problemi insormontabili. Chi pagherà
i costi degli interventi? Come fare senza un registro nazionale dei donatori?
A Bologna un giudice ha dato il via libera per l'eterologa a due coppie.
BERNt1RÚINI A PAGINA 13
n r., ,.,: i . , i,• a,
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 15
Eterologa, Toscana fuori strada»
Gelli (Pd): ingestibile senza legge nazionale. E poi chi pagherà?
ANDREA B ERNARDINI
Pisa
1 governatore Enrico Rossi afferma di averla voluta per evitare il Far West nell'accesso delle coppie alla procreazione medicalmente assistita eterologa. Ma la
delibera approvata dalla giunta regionale
toscana, in assenza di linee guida nazionali, rischia, al contrario, di creare difficoltà
a tutto il sistema sanitario . Ne è convinto
Federico Gelli, pisano , medico, deputato
delPd (lo stesso partito cui appartiene Rossi) e componente della commissione sanità della Camera. Gelli teme che il clamore
sorto intorno alla normativa dellaToscana
spinga « diverse coppie del nord o sud Italia ad un viaggio della speranza in uno dei
centri pubblici e privati», dell'ex Granducato. Se così fosse, si porrebbe un primo
problema: chi pagherà quelle prestazioni?
Normalmente quando un cittadino viene
operato lontano da casa, il servizio sanitario della regione in cui è stata offertala prestazione emette fattura alla Regione in cui
risiede il paziente . In assenza di un «quadro normativo nazionale - commenta Federico Gelli - dubito che una regione che
ha scelto di aspettare le indicazioni ministeriali, vorrà farsi carico di una prestazione - peraltro non ancora compresa tra i Livelli essenziali di assistenza - erogata in una struttura della regione Toscana ». Per il
parlamentare toscano, la deli bera della Regione Toscana è supportata da accurate va-
lutazioni scientifiche, ma lascia aperti diversi problemi di tipo etico ed organizzativo. Un esempio su tutti: Gelli ritiene essenziale che venga predisposta una banca
dati nazionale dei donatori e dei riceventi
- da affidare al centro nazionale trapianti
- che consenta di tener traccia dei soggetti coinvolti nell'eterologa . Ebbene «in assenza di una banca di questo tipo, come
verranno gestiti i donatori in Toscana? Da
dove proverranno ? Saranno solo toscani?
Come evitare donazioni multiple in regioni diverse? E in tutte le regioni i donatori saranno sottoposti ad identici, approfonditi esami clinici e strumentali? Una questione di non poco conto , specie se si rendesse necessario risalire al padre biologico o ai fratelli in caso di particolari malattie». Insomma, il tema «è delicato e va trattato con molto equilibrio . E obiettivo principale del legislatore è quello di garantire
un diritto in totale sicurezza per i pazienti e i futuri nascituri ... visto anche l'ultimo
caso del Pertini».
E se Federico Gelli criticala "fuga in avanti" della Toscana chiede anche che adesso
Al Governo e il Parlamento facciano la loro parte ». Al Ministero il compito di emanare «nuove linee guida (le attuali risalgono a tre anni fa) che definiscano per tutti
con chiarezza dove ci si può rivolgere per
l'eterologa (fino ad oggi per l'omologa mi
sembrasi siano privilegiate le strutture private a quelle pubbliche ); a quali e a che tipo di esami sottoporre i donatori; se, per
chi e per quanto tempo deve essere garantito l' anonimato del donatore e come si
regolamenta la sua tracciabili là; se e chi
paga la prestazione : quanto il cittadino e
quanto il servizio sanitario regionale». Al
Parlamento il compito di «affrontare la questione su alcuni punti etici e normativi ancora da chiarire come l'anonimato, la compatibilità genetica, l'inserimento della Pma eterologa nei Lea e il recepimento delle direttive europee su questa materia».
Anche Giuseppe Del Carlo, capogruppo
Udc in consiglio regionale, osserva come
la delibera della giunta regionale «forse
ha prodotto notorietà al governatore Enrico Rossi , ma non può sciogliere tutti i
nodi della questione». Commenta: «sull'eterologail consiglio regionale non è stato coinvolto. Ma a settembre studieremo
le forme per riaprire il dibattito in sede istituzionale».
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 16
«Le Reqíoni p ossono autorizzarla,
o g nuno si assu m e la res p onsabilità»
La legge nazionale sull'eterologa è indispensabile per
«evitare drammi», ma nell'attesa che il Parlamento legiferi
con tempi che potrebbero essere anche lunghi, «le Regioni
possono autorizzare i centri per la procreazione assistita a
operare secondo i criteri che stabiliscono in autonomia.
Ognuno si assume le sue responsabilità». É l'ultima versione
del Lorenzin-pensiero a proposito della dibattuta questione
su eterologa e Regioni. In questi ultimi giorni il ministro è
intervenuto sul problema con affermazioni, aggiustamenti e
messe a punto apparsi un po' contradditori. In un'intervista
finora non smentita sembra esserci un definitivo via libera
all'autonomia regionale. Difficile comunque comprendere
come si concili questa ennesima svolta con quanto il
ministro dice nella stessa intervista. Dapprima consiglia alle
coppie di «attendere qualche mese per una legge
equilibrata». Poi spiega che l'eterologa verrà inserita nei
Livelli essenziali di assistenza «e resa accessibile anche a
persone che non hanno la possibilità economica per
interventi che all'estero costano anche tra i 3.500 e i 20mila
dollari». E, prima di dirsi «contraria al supermarket dei figli»,
apre all'autonomia regionale aggiungendo però che il
problema dei costi esiste.
Il giudice strappa : « Nessun vuoto normativo»
Per due coppie eterologa pronta all'uso
Accogllondo il ricorso dí una coppia, presentato prima della
sentenza della Consulta che ha abolito il divieto, il Tribunale di
Bologna ha riconosciuto ii diritto ad accedere ad'eterologa,
sottolineando nell'ordinanza che non c'è alcun vuoto normativo
che impedisca di procedere (n base alle regole della medicina e
alla legislazione sanitaria vigente.
La coppia aveva presentato ricorso perché il centro medico a
cui si era rivolta aveva opposto il rifiuto ad eseguire il
trattamento, adora ancora vietato per legge. La sentenza della
Corte Costituzionale , che ha fatto cadere il divieto di
fecondazione eterologa, ha ovviamente cambiato il quadro di
riferilirnento ed è «venuto meno l 'ostacolo (altrimenti insuperabile
(n via interpretativa) all'accoglimento della domanda », si legge
nell'ordinanza firmata il 14 agosto dal giudice Antonio
Costanzo, prima sezione civile dei Tribunale di Bologna.
Rilevanti le indicazioni con cui nell 'ordinanza si motiva la
decisione: non serve una nuova legge , dice in sintesi l 'ordinanza
di Bologna, ma semmai un decreto ministeriale di
aggiornamento delle linee guida su alcuni aspetti specifici,
come il numero delle donazioni e l'anonimato del donatore. Ma
questo non impedisce di procedere nel concreto. E perciò,
stabilisce d giudice, «non si ravvisano ostacoli all'accertamento
del diritto affermato dai ricorrenti», ossia quello di accedere
all'eterologa.
Il presidente della
Regione Toscana, Enrico
Rossi che ha voluto
la delibera al centro delle
polemiche di questi
giorni
De Carlo , capogruppo udc in consiglio
regionale : a settembre studieremo le
forme per riaprire il dibattito
Anche perché in questa delibera
l'assemblea non è stata coinvolta
Il deputato toscano: in
assenza di una banca dati
nazionale dei donatori,
come farà la Regione a
gestire gli indispensabili
accertamenti?
2. Sanità fiorentina e toscana
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I LA PRESIDENTE ANP9IC, ANNALISA CECCHEifI, ILLUSTRA AL GOVERNO LE RICHIESTE DELL'ASSOCIAZIONE
«Più attenzione alle esigenze dei disabili e alla loro integrazione sociale»
RIUNITI nella capitale i quadri dirigenti
Anmic-Associazione nazionale mutilati e invalidi civili per discutere della proposta di riforma del terzo Settore e a cui ha partecipato
il sottosegretario al Welfare On. Bobba. Una
riforma di fondamentale importanza
nell'ambito della più ampia e auspicata riforma dello Stato sociale, che interessa oltre
300mila istituzioni e organizzazioni, quasi
un milione di lavoratori e 4,7 milioni di volontari. Più di 80 miliardi di euro di entrate
che rappresentano oltre il tre per cento del
Prodotto interno lordo (Pil). Un grande magma a cui il governo si propone di dare una
regolamentazione attraverso la proposta di
legge che si propone l' obiettivo di costruire
un nuovo Welfare partecipativo, fondato su
una governance sociale allargata alla partecipazione dei singoli, dei corpi intermedi e del
terzo settore al processo decisionale e attuativo delle politiche sociali.
LA PRESIDENTE Anmic di Pisa avvocato Annalisa Cecchetti , membro anche del direttivo nazionale dell'associazione, ha illustrato in una relazione al sottosegretario la
posizione Anmic, evidenziando i punti con-
4. Servizi sociali
divisi ma anche alcune criticità. In particolare ha chiesto che sia la pubblica amministrazione a garantire davvero i servizi irrinunciabili di primaria importanza quali l ' istruzione, il lavoro, la mobilità, la cultura, il sostegno alla terza età, l'assistenza ospedaliera e
domiciliare, ecc., supportando al contempo
l'azione del volontariato e del privato sociale
con mezzi, risorse e agevolazioni , capaci di
favorire quelle azioni di «complemento» che
possano contribuire ad alleviare e rendere vivibile e dignitosa una vita comunque segnata da limitazioni spesso molto, molto gravi.
Altra richiesta dell'Anmic è che agli enti che
gestiscono servizi in regime di convenzione,
accreditamento o affidamento, progetti, etc,
dispongano delle risorse necessarie a retribuire l'eventuale personale dipendente poter
adempiere a tutti gli obblighi fiscali e normativi . Di fatto, gli enti del Terzo Settore non
vanno mai utilizzati - né tantomeno ggli stessi dovrebbero prestarvisi - per effettuare
prestazioni e servizi con il semplice scopo di
costare meno rispetto a quanto diversamente l'Ente pubblico dovrebbe sostenere. La sezione pisana a settembre rinnoverà la sua sede, spostandosi in uffici ancora più confortevoli in Pisa in Sant'Ermete, via Sepolcri.
Pagina 18
per disabili
Una reside
per aiutare le f glie
Accoglierà quelle persone che non possono più essere accudite dai parenti
Sorgerà in località Carraia e, grazie alla Fondazione Pisa, sarà pronta nel 2016
di Pierluigi Ara
ì SAN GIULIANO
Una residenza per disabili sul
territorio della cittadina termale. La struttura sarà pronta entro la primavera 2016, salvo
complicazioni. Esiste la volontà
e c'è la determinazione di rispettare i tempi. Potranno essere accolti un centinaio di soggetti diversamente abili, in primis persone che abitualmente non possono essere più curati dai loro
familiari. E un problema sociale, questo, di enorme portata e
non a caso ci si chiede spesso
che cosa sarà di giovani con
grosse difficoltà, una volta che
non potranno contare più sui loro genitorio sui parenti.
Ecco, pertanto, l'idea di un
centro rispondente ai bisogni di
meno fortunati sul piano psichico e fisico. La fondazione
"Dopo di noi a Pisa onlus", ente
costituitosi dalla Fondazione Pisa, ha messo a punto il progetto
che è frutto di un'analisi a vasto
raggio condotta a partire dal
2009 insieme alla Scuola superiore "Sant'Anna", con l'apporto determinante della Società
w-#MmDoli
Un disabile alla sua scrivania davanti al computer
della Salute. Sono stati censiti
gli adulti diversamente abili presenti a Pisa e nelle località vicine. Sono diversi i milioni di euro
destinati all'acquisto del terreno e alla realizzazione della residenza in località Carraia. Sono
iniziati i lavori nei giorni scorsi,
affidati a ditte della Toscana, an che per veder assicurata la trasparenza assoluta con la possibilità di terminare l'opera non
più tardi del giugno 2016. Per la
Fondazione Pisa si tratta di un
investimento molto forte, ma la
cifra copre il costo del terreno e
poi ci sono tutte le strutture sui
due piani previsti. Una struttura
di 4.500 metri quadrati, del tutto
ecosostenibile, progettata dal
centro studi progettazione edilizia di Firenze, il Cspe, all'avanguardia nel settore della ricerca,
dello studio, della consulenza e
della programmazione in termini di sanità e sociale. Potranno
essere ospitati circa 100 assistiti,
parte in regime residenziale e
parte in permanenza giornaliera troveranno posto, verosimilmente anche coloro che si trovano in situazioni di media gravità. Saranno soprattutto ragazzi
in età post scolare a ricevere assistenza proprio nell'obiettivo
di poter crescere in un ambiente in grado di assicurare un impiego fra l'altro come laboratori, la cucina, il giardinaggio. La
struttura sarà su due piani, al
piano terra le camere con circa
40 posti letto. Un seminterrato
verrà adibito a garage dove potranno parcheggiare le ambulanze, i pulmini per disabili e altri mezzi.
ORIPRODJZONE RISERVATA
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4. Servizi sociali
Pagina 19
Tasse più care per chi sceglie l'azzardo
La decisione di Pontedera: dove ci sono gli apparecchi si dovrà pagare lo 0,2 per cento di Tasi
1 PONTEDERA
Santa Maria a Morite ha previsto incentivi per chi le toglie e
annunci aggravi fiscali per chi,
invece, le vuol mantenere. Le
effettuerà nel 2015. Pontedera
lo ha già previsto per quest'anno. La decisione che ha preso
l'amministrazione comunale
guidata da Simone Millozzi è
contenuta nel regolamento - e
nella scelta delle aliquote - per
la Tasi, la tassa che ognuno di
noi pagherà sui cosiddetti servizi indivisibili (l'illuminazione pubblica, lo spazzamento e
la manutenzione delle strade e
cosìvia).
I locali al cui interno ci saranno apparecchi elettronici da
gioco, pagheranno un importo
maggiore. Siano essi bar, circoli o addirittura sale gioco.
Pagheranno un'aliquota del
venti per mille. Si tratta di un
importo che, trattandosi di immobili a uso commerciale quindi assoggettabile all'Imu in assenza di macchinette per
il gioco, non avrebbero dovuto
pagare.
«E una scelta - hanno spiegato quando hanno illustrato i
contenuti del bilancio comunale in consiglio, per ottenere
il voto dell'assemblea, prima il
sindaco, poi l'assessore al bilancio Marco Papiani - che
punta a combattere proprio il
dilagare di queste macchinette, con tutto ciò che comporta.
Una battaglia che il nostro comune vuole combattere nei
confronti delle cosiddette ludopatie».
Tanto per capire la portata
del provvedimento, per la Tasi
il Comune di Pontedera ha previsto di applicare lo 0,8 per cento in più che permette di poter
fare delle detrazioni. E di applicare queste ultime, calibrandole in base alla rendita catastale,
in modo che la manovra sia
più equa. Così siva dallo 0,25 al
0,33 per cento, scaglionati in
base alla rendita catastale
dell'immobile in questione. Sono esentati dal pagare a tasi alcune categorie di immobili
(chi ha l'aliquota massima di
Imu, gli immobili strumentali,
quelli affittati o dati in comodato). Pagheranno la Tasi e anche l'Imu, invece, i fabbricati
di lusso e gli immobili a uso
commerciale nei quali sono installati apparecchi da gioco. Su
questi, dunque, graverà anche
una aliquota di Imu dello 0,86
che, in questo modo, con la
"penalizzazione" voluta dal comune per combattere i videopoker, arriva giusto giusto al
tetto massimo che il Comune
ha deciso per l'Imu.
Emilio Chiorazzo
t
il sindaco Simone Millozzi
4. Servizi sociali
Pagina 20
«Ho visto anziani gettare
la loro pensione nelle slot»
Lidia e Elisa hanno bandito da gennaio le macchinette elettroniche dal loro locale
Contenti anche i clienti: non vogliamo chela gente si rovini dentro un caffè
dl Tommaso Sllvl
® BIENTINA
Ci sono rumori che si ripetono giorno dopo giorno e ormai non vengono nemmeno
più avvertiti dall'orecchio
umano. Lo "sbuffo" del pullman per chi abita in città, il
cinguettio degli uccellini per
chi si sveglia lontano dal centro sono soltanto due esempi.
Tra questi negli ultimi anni si è inserito il tonfo sordo
della moneta che casca nella
gettoniera della slot-machine. L'euro passa dalla fessura
e da il via alla girandola di
suoni che precede lo scorrere frenetico di immagini e
numeri.
La colazione al bar di frequente è accompagnata dalla figura del giocatore di turno: da solo, in un angolo, perso con lo sguardo fisso sullo
schermo della macchinetta
in attesa della vincita che anche se arriverà verrà prontamente rigettata all'interno
dell'apparecchio per allungare il piacere. Si, perché per alcuni il gioco è una vera e propria dipendenza. Non si può
stare senza. E ogni occasione
due ragazze sorridenti dietro
al bancone, una schiera di tavolini conditi da una vasta
scelta di quotidiani e i soliti
pezzi salati in esposizione
malattia del gioco colpisce
tutti. Trasversalmente. «Non
c'è una categoria sociale più
soggetta a giocare rispetto ad
altre. Tutti inseriscono mo-
per coloro che per il pranzo
hanno a disposizione soltanto qualche minuto.
nete nella macchinetta. E poi
non riescono a smettere».
Elisa Doni e Lidia Manca
non vogliono partecipare alla rovina di nessuna famiglia.
Ecco il perché del "No" deciso alle slot.
«Ho avuto in gestione un
circolo della zona dove c'erano le maccliinette. I-Io visto
scene folli a cui non voglio
più assistere. Madri che lasciavano il figlio piccolo in
auto per giocare, anziani che
liquidavano la pensione nel
giro di un'ora, giovani che
spendevano tutta la paghetta».
Perché se c'è una cosa di
cui Elisa si è accorta in tanti
anni di servizio tra tazzine e
bicchieri d'acqua è che la
In un momento in cui migliaia di attività rischiano il
collasso a causa della recessione economica, il mercato
dei videopoker viaggia spedito e garantisce un'entrata sicura al gestore che li posiziona all'interno del proprio
bar.
«Non mi importa - prosegue Elisa- se un giorno chiuderò lo farò perché non avrò
piti clienti. Non tiri interessa
guadagnare con il gioco sulle
spalle e soprattutto sulle tasche della gente che non riesce a dire basta».
pendi piace a tutti. «Brave
bimbe - grida un anziano sospendendo il sorso di caffè ce ne fossero come voi». Gli
altri non si espongono così
chiaramente.
Si limitano a dimostrare il
loro apprezzamento con sorrisi e cenni d'intesa. Ma è
possibile che nessuno sia
mai entrato in cerca di uno
"start" su cui premere?
«Abbiamo preso il bar in
gestione nel gennaio del
2014 e abbiamo tolto immediatamente le slot.l giocatori
lo sanno che qui non c'è pane per i loro denti». Sfoglia e
caffè allora, per favore. Noti
si resiste al fascino di una colazione senza il rumore dei
soldi che cascano nella gettoniera. Finalmente.
Mentre le ragazze spiegano i motivi della loro scelta il
bar è affollato di persone.
Tutti allungano l'orecchio
cercando di capire perché
"la stampa" sia capitata proprio qui: al caffè Le Bimbe. E
quando capiscono sorridono e annuiscono con la testa.
Sono d'accordo con le ragazze: l'idea di togliere gli apparecchi elettronici mangia sti-
è buona per frugarsi in tasca
e iniziare a premere conti-
nuamente il tasto "start".
A meno che non si scelga
di fermarsi al caffè Le Bimbe,
a metà strada tra Bientina e
Vicopisano. Qui i giocatori
incalliti hanno vita terribilmente dura. Nessun rumore
di soldi buttati alla ricerca
del jackpot da sogno. Solo
4. Servizi sociali
Pagina 21
#Toscananoslot
La campagna
sul nostro sito web
Questo è un locale
NO SLOT!!!
#ToscanaNoSlot: segnalate i
locali che hanno rinunciato
alle slotmachine.La
campagna che abbiamo
avviato da alcuni giorni, sul
sito web del giornale
(www.iltirreno.it) è fatta di
storie e di numeri . Le storie di
chi (come raccontiamo qui a
fianco e continueremo a farlo
anche nei prossimi giorni) ha
scelto di non tenere, nei propri
locali, macchinette da gioco
elettronico.
i numeri sono quelli che,
invece, indicano secondo i
Monopoli - la provincia di Pisa
come un territorio "attiivo":
su 687 attività dotate d i
apparecchi perle giocate con
vincite in denaro , ci sono 98
circoli con slot. E fra i comuni
con più circoli - Arti, Acli ma
anche culturali e ricreativi
c'è Cascina: 17 sedi (esclusi i
bare le sale giochi) nelle quali
le persone possono fermarsi a
tentare la sorte con le
macchinette.
Subito dopo, arriva San
Giuliano Terme con 11 circoli.
Considerando il rapporto fra
popolazione e macchinette, si
trattadi un risultato da
record.
4. Servizi sociali
Da sinista Lidia ;a anca e Elisa Doni dei bar "Le Bimbe" a Bientina (foto Franco silo
Pagina 22
U N CASO PILOTA
Pontedera
alza le tasse
a chi ha le slot
® PONTEDERA
I Comuni dichiarano guerra alle slot e lo fanno a suon di tasse. E se S. Maria a Monte ha
previsto incentivi per chi le toglie e annunci aggravi fiscali
per chi, invece, le vuol mantenere, ma per il 2015. Pontedera invece lo ha già previsto per
quest'anno. La decisione che
lia preso l'amministrazione comunale guidata da Simone
Millozzi è contenuta nel regolamento - e nella scelta delle
aliquote - per la Tasi, la tassa
sui cosiddetti servizi indivisibili (l'illuminazione pubblica, lo
spazzaunento e la manutenzione delle strade e così via).
I locali dove ci sono apparecchi elettronici da gioco, pagheranno un importo maggiore.
Siano essi bar, circoli o addirittura sale gioco. Per loro l'aliquota sarà del 20 per mille. Si
tratta di un importo che, trattandosi di immobili a uso commerciale - quindi assoggettabile all'Imu - in assenza di macchinette per il gioco, non
avrebbero dovuto pagare.
«É una scelta - hanno spiegato quando hanno illustrato i
contenuti del bilancio comunale in consiglio, per ottenere
il voto dell'assemblea, prima il
sindaco, poi l'assessore al bilancio Marco Papiani - che
punta a combattere proprio il
dilagare di queste macchinette, con tutto ciò che comporta.
Una battaglia che il nostro comune vuole combattere nei
confronti delle ludopatie».
Giocatori
alle slot
machine:
a Pontedera
bare circoli
chele hanno
pagheranno
un'aliquota
tasi
più alta
6. Educazione alla salute
Pagina 23
LA MA.XI SANZIONE DA. 98 MILIARDI HA PORTATO NELLE CASSE PUBBLICHE SOLO 400 MILIONI. E ADESSO SCATTA LA CONTROFFENSIVA
Il signore delle slot
«Lo Stato ci risarcisca»
Bplus commissariata, ma chiede 530 milioni di danni
.MARCO
. . . . . . . . . . . . . . . . . .MENDUNI
...................................................................
IL BRACCIO DI FERRO è durissimo. E ora inizia a serpeggiare un timore: la vicenda della maxi multa
alle società delle slot machine rischia di concludersi addirittura con
un saldo negativo per lo Stato?
Ricordiamo: iniziata nel 2007
con la contestazione da 98 miliardi
alle dieci società concessionarie
delle macchinette, ha portato in
cassa fino a oggi soltanto 400 milioni. I giudici, in primo grado, hanno
mitigato le pretese della procura e
hanno condannato le società, tutte
insieme, a pagare 2 miliardi e mezzo. Poi è arrivata la sanatoria voluta
dal governo Letta per far cassa in
fretta e coprire il buco aperto dall'abolizione dell'Imu. Ma nemmeno i 600 milioni preventivati dal
precedente esecutivo sono arrivati
a destinazione: due società hanno
deciso di non approfittare della generosa offerta per chiedere definitivamente i conti e di affrontare il
processo di appello.
Una di queste è Bplus, nuovo nome di Atlantis, la più importante
delle concessionarie pubbliche e,
nel contempo, quella condannata a
pagare la multa maggiore: più di
800 milioni. M a Bplus ora rilancia. I
suoi legali hanno citato in giudizio il
ministero dell'Interno e il prefetto
di Roma chiedendo il risarcimento
di quelli che, secondo la società, sono stati i danni aziendali subiti da
Bplus negli ultimi anni. Una richiesta monstre: 530 milioni. E se la sanzione inizialmente contestata alle
concessionarie, quella da 98 miliardi, era la più cospicua in tutta la storia dei processi contabili in Italia,
mai un ministero o un prefetto si
sono visti destinatari di una richiesta danni così elevata.
Che cosa è avvenuto? Per ricostruire l'intera vicenda, conviene
partire dalle ultime tappe. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha
commissariato Bplus. L'ha fatto
6. Educazione alla salute
utilizzando, come anticipato dal Secolo XIX, una nuova norma inserita
nel decreto sulla pubblica amministrazione convertito il legge nei
giorni scorsi. Commissario è stato
nominato Vincenzo Suppa, generale della Finanza in congedo. Il provvedimento ha avuto il via libera del
ministro dell'Interno Alfano e del
presidente dell'Authority anticorruzione Raffaele Cantone. Quella
norma permette al prefetto di Roma di intervenire di autorità se il titolare di una concessione pubblica
si trova sotto inchiesta. In questo
caso, per salvaguardare l'occupazione (a Bplus lavorano circa 300
addetti) e, perché no, il fiume di soldi che la concessionaria versa ogni
anno nelle casse dell'erario, 960
milioni. Anche perché il titolare,
Francesco Corallo, ha già minacciato divoler chiudere baracca e burattini nel caso di una condanna anche
in secondo grado per la vicenda della maxi-sanzione.
La procura di Milano, a luglio, ha
chiesto il rinvio a giudizio di Corallo
per i sospetti finanziamenti del
Banco popolare di Milano. Ma l'attività di Bplus è da ancor più tempo
sotto sorveglianza: conseguenza di
un'interdittiva antimafia della
stessa prefettura, che suggeriva la
massima attenzione sulle attività di
Bplus. Un ex magistrato della Corte
dei conti è stato incaricato di stare
con gli occhi aperti, perché non ci
fossero irregolarità. Negli ultimi
mesi, una nuova criticità. Bplus non
versa all'Agenzia delle Dogane i 8,7
milioni di euro, il canone di concessione per il secondo periodo del
2014. E interrompe pure, come
spiega l'agenzia specializzata Agipronews, i rapporti con Alfonso
Rossi Brigante, capo dell'Ufficio del
controllore del prefetto di Roma.
Che scrive a Pecoraro: «Non sono
più in grado di svolgere le mie funzioni di controllo». Nuova mossa
del prefetto: il commissariamento.
Bplus però reagisce con durezza.
E scatena una battaglia legale ad al-
zo zero. L'8 ottobre il Tar del Lazio
deciderà sulla richiesta di sospendere tutti gli effetti dell'interdittiva
antimafia. 115 ottobre inizia il processo di appello per la sanzione da
800 milioni e gli avvocati affilano le
armi, decisi a dar battaglia punto su
punto. Uno studio legale inglese è
pronto ad aprire una vertenza davanti all'Alta corte di Londra, dov'è
registrato il marchio Bplus.
Si prepara anche un'azione per
trascinare l'Italia davanti alla Corte
europea per i diritti dell'uomo, forte del precedente dell'equity swap
Exor: permise alla famiglia Agnelli
di mantenere il controllo sulla Fiat
ed è lo stesso principio ora invocato
da Silvio Berlusconi dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale. Poi
l'attacco frontale allo Stato. La richiesta danni al ministero dell'Interno e al prefetto Pecoraro : una richiesta da 530 milioni.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 24
394,5 milioni
TOTALE INCASSATO
DALLA SANATORIA
PER LA MAXI MULTA
DELLA CORTE
DEI CONTI
non ha aderito alla sanatoria ricorrendo in appello
ileo {grad o
Richiesta dei pm
in secondo grado,
aumenta multa
del primo grado
ra richiesta aä ministero
per risarcimento
dei danni aziendali
GN.
ILa prima sanzione contro i "big" delle slot machine era di 98 miliardi
.-ww..W.
Prefetto dí Roma
Non versata
ha messo la
l ' ultí ma rata da 8 , 7
1
11
1 per
sotto 1 controllo
1 un ex generale
della 1
6. Educazione alla salute
la concessíone
Pagina 25
dramma di Fiorella, disabile senza casa
«Negli uffici ormai mï prendono ïn giro»
A Cascina passa da un'amica all'altra per lavarsi, dormire e mangiare
di ANDREA VALTRIANI
L'ODISSEA non è ancora finita
per Fiorella Biagi, bidella cascinese, disabile, che da dieci anni lotta
per trovare una casa in cui vivere
serenamente senza trovare mai
una soluzione accettabile. La sua
storia è fatta di rinunce e disagi a
non finire e oggi, a pochi giorni
dalla pensione (che scatterà il primo settembre), non ha ancora trovato un epilogo definitivo. Quella
di Fiorella è una storia di cui il nostro giornale si è più volte occupato in passato: prima il soggiorno
in un alloggio senza acqua né servizi igienici, poi ospite di un campo rom, poi di nuovo in affitto
contraendo debiti vista la sua esigua busta paga. Adesso la singnora Fiorella, che ha compiuto 65
anni, è di nuovo senza casa e ad
ospitarla questa volta sono tre
amici e le loro famiglie.
di andare a occupare la sedicesima posizione utile per l'assegnazione. «Poi sono scomparsa dalle
liste - afferma - e quando ho chiesto quale fosse la mia attuale situazione mi è stato prima detto che
ALLOGGI
- - _RI
«Ero in sedicesima posizione
ALL'improwiso sono sparita
dalla graduatoria comunale»
ero scivolata alla novantunesima
posizione, poi che non essendo
`reperibile' sono stata esclusa dalla lista dei residenti a Cascina. Ma
se lavoro per il Comune come bidella, come fanno a non riuscire a
rintracciarmi? Mi sono sentita
presa in giro ogni volta che ho par-
lato con l'attuale sindaco, che mi
ha sempre promesso aiuto senza
mai mantenere la parola data. Nel
2012 sono stata sfrattata - aggiunge - e se non fosse per questi tre
amici non saprei come fare».
«HO SEMPRE lavorato e pagato
le tasse, chiedo solo di poter essere messa nelle condizioni di vivere in maniera umana e degna, ma
fino a ora non ci sono mai riuscita. Per anni ho subito innumerevoli umiliazioni a causa delle mie
condizioni fisiche che peggiorano
ogni giorno e se non mi opero alle
gambe e agli occhi sarà un grosso
problema. Ma senza una casa dove passare la degenza non so proprio come fare. Chiedo solo che
mi venga assegnato un appartamento come sarebbe mio diritto».
«DA UNO di loro faccio la doccia, da un altro dormo e dal terzo
mangio, anche perché mi rendo
conto che l'ospite è come il pesce
e non voglio essere di peso più di
quanto io non sia già», racconta
lei, che ormai è arrivata al limite
della propria sopportazione. «Sono arrabbiata e delusa dal sistema
- continua - perché sono invalida
all'80% e non posso camminare
bene. Nonostante questo, però,
nessuna amministrazione negli
ultimi dieci anni mi ha mai aiutata a trovare un alloggio popolare».
Nel 2002, quando Fiorella Biagi è
entrata nelle graduatorie di assegnazione degli alloggi popolari, il
suo handicap e la grave situazione
patrimoniale le hanno permesso
Segnalazioni
STORMI, SENZA H NE Fiorella Biagi, b5 anni, bidella all'istituto Borsellino di Navacchio: il suo grido
d'aiuto si è già alzato altre volte in passato, ma finora è rimasto inascoltato. A settembre andrà in pensione
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