N°2 - 2012

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N°2 - 2012
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Comunicazioni ai
tiratori d’avancarica
e soci C.N.D.A.
Il presidente della C.N.D.A., Giovanni Gentile, con l’intento di dare una risposta univoca ai
vari quesiti, invita tutti i tiratori che abbiano dei dubbi interpretativi e che richiedano
chiarimenti sul regolamento di tiro C.N.D.A.-M.L.A.I.C., di segnalarli all’indirizzo mail della
C.N.D.A.: [email protected]
_______________________________________
Il Consiglio Direttivo della C.N.D.A per rinnovare lo spirito di gruppo, per la gioia di stare
insieme e rinsaldare l’amicizia che ci lega, ha deliberato l’organizzazione della
1a Festa della C.N.D.A.
La festa verrà organizzata col patrocinio e per conto della C.N.D.A. dalla Compagnia LARC,
a Faenza, nella serata di sabato 13 ottobre in occasione del Trofeo delle Ceramiche.
Nel corso della serata verranno assegnati i premi podio per i medagliati dei mondiali di
Pforzheim e sarà organizzata una raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell’Emilia
colpite dal terremoto. Tutti i dettagli e i particolari della festa saranno pubblicati nelle sedi
e nelle pagine istituzionali della C.N.D.A.
Leonardo Nicoli, un 100 che…fa morale.
Ufficio stampa C.N.D.A.
Un “cento” nella specialità “Vetterli R” a poche settimane dalla finale di Lucca e dal mondiale
di Pforzheim è un bel biglietto da visita.
Da quando sono stati eliminati i pantaloni da tiro, ricordiamolo,
grazie all’iniziativa portata avanti dalla
C.N.D.A. in seno al M.L.A.I.C.
I “cento” arrivano col contagocce,
sia nelle gare nazionali sia nelle
internazionali e per il poco più che
trentenne tiratore di Copparo, tesserato
per l’Avancarica Veneta, non è il primo
e certamente non sarà l’ultimo.
Da notare la “rosata” ben 8 colpi
all’interno della “mouche”.
BRAVO LEONARDO!
Cattaneo, nuovo record!
Ufficio stampa C.N.D.A.
Nella dodicesima gara del 34° campionato
italiano d’avancarica, disputata a Somma
Lombardo, il portacolori della compagnia
SLV, Graziano Cattaneo ha stabilito il
nuovo record italiano nella specialità
“Carcano” con punti 136. Il precedente
record apparteneva a Bruno Lofrese con
punti 135, realizzati a Codogno nel 2010.
Per chi volesse inviare materiale
da pubblicare (articoli, foto,
disegni, ecc...) può scrivere,
telefonare oppure inviare
una e-mail alla redazione:
Avancarica
Magazine
c/o X.mas srl
Viale della Lirica 61
48124 Ravenna
cell. 328.8290263
fax 0544.271417
e-mail: [email protected]
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CEREA... chiusura col… cento!
di F. Fabbri
Si è chiuso con la gara di Cerea il campionato
italiano d’avancarica, ora non resta che l’atto finale, a
Lucca, per decretare il campione italiano 2012.
Le griglie degli otto finalisti non erano ancora
definite e questo ha fatto lievitare le prestazioni oltre
le 250, in tanti hanno cercato e qualcuno ha colto
l’ultima occasione utile per la qualificazione.
Di buon livello le prestazioni con una segnalazione particolare per Stefano Melandri della compagnia
LARC di Faenza che vince le specialità “Mariette” con
p.ti 95 e “D.Malson R” con p.ti 80 e di conseguenza
anche la classifica “Remington R” con p.ti 175.
Ma la prestazione col “botto” è arrivata grazie
a Leonardo Nicoli di Copparo con un rotondo 100
nella specialità “Vetterli R”, un bel biglietto da visita
a poche settimane dalle finali e dal mondiale in
Germania.
Impeccabile come sempre l’organizzazione
della compagnia Avancarica Veneta e del TSN
Cerea, dalle pedane ai turni di gara, dai bersagli
alla ristorazione tutto è filato nel migliore dei modi.
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TSN Ravenna, 150
anni e non dimostrarli.
di F.Fabbri
Festeggiare il centocinquantesimo compleanno non è cosa da tutti e
festeggiarlo degnamente non è certo cosa facile, ed è per questo che il presidente
Ivo Angelini, ha voluto organizzare un evento che rimanesse nella storia sportiva
del Tiro a Segno di Ravenna.
Così è nato il “Trofeo dei due
mari”, (Adriatico e Tirreno),
con la prima edizione del
gemellaggio sportivo tra
Ravenna e Castellammare
di Stabia, un progetto che
ha trovato l’immediato
favore del vulcanico presidente stabiese Vincenzo
Esposito.
A dare un’impronta
internazionale si è disputata
anche la ventottesima edizione della
gara del gemellaggio tra Faenza e
Rijeka.
Centocinquanta anni sono la storia
d’Italia ma anche la storia del tiro a
segno e il TSN Ravenna l’ha festeggiata con la disputa del “Trofeo del
150mo” d’avancarica. Oltre la parte
sportiva sono stati organizzati degli eventi
collaterali, come lo scoprimento di una
targa a ricordo dell'evento, alla presenza
delle autorità cittadine e del presidente
nazionale dell’UITS, Enfried Obrist.
Nella parte del vecchio poligono c’è
stata la cerimonia d’inaugurazione delle
manifestazioni con lo sparo di un colpo
di cannone ad avancarica e una scarica di
fucileria, sempre nella parte vecchia è
stato organizzato uno spettacolo con un
artista che si è esibito con le bolle di
sapone in uno scenario suggestivo creato
da un gruppo d’architetti di uno studio
ravennate. La parte sportiva ha visto la
vittoria nel Trofeo dei Due Mari di
Castellammare di Stabia che, dopo un
serrato testa a testa ha avuto la meglio su
Faenza chiudendo a parità di punti ma con
un numero maggiore di “mouches”, al
terzo posto Ravenna.
Il “Trofeo del 150mo” d’avancarica è
stato vinto da Ravenna per un punto su
Faenza, al terzo posto Rijeka. La specialità
“Kuchenreuter” è stata vinta da Alberto
Lega con p.ti 95, la specialità “Mariette” è
stata vinta da Stefano Melandri con p.ti
94 e la specialità “Vetterli” è stata vinta
da Angelo Ranieri con p.ti 92. Senza storia
la gara tra Faenza e Rijeka, vinta dai
manfredi opposti ad una formazione
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croata a ranghi ridotti, per i fiumani solo la vittoria nel tiro a volo, specialità “Fossa
Olimpica”. Nel saluto a tutti i partecipanti i presidenti Ivo Angelini e Vincenzo
Esposito si sono dato appuntamento all’anno prossimo per il “Trofeo dei Due Mari”
e per chi avesse voglia e pazienza, perché no, anche al prossimo centocinquantesimo
compleanno!
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AGNA: prima bagnata
“Ajèssum d'anghès, mo as divartèssum"
(rischiammo di annegare, ma ci divertimmo), così il
poeta dialettale romagnolo, Olindo Guerrini (Lorenzo
Stecchetti) chiudeva un sonetto dedicato ad una gita
domenicale di un gruppo di amici ravennati che,
tornando da Marina (Marina di Ravenna) col calesse,
sbronzi come le chiocce, finirono nel Canale
Candiano e furono salvati a stento da sicuro annegamento.
Questo potrebbe essere il
motto ufficiale della prima gara
Ranking disputata al campo di tiro
“Le Tre Piume” di Agna.
Sembrava che la natura
volesse restituire con gli interessi
l’acqua, a suo tempo sottratta ai
campi con le opere di bonifica e far
naufragare, nel vero senso della
parola, la prima gara ufficiale organizzata da C.N.D.A. al di fuori di un
poligono di tiro.
Ma, la voglia di
fare dei titolari e l’organizzazione di Valerio
hanno permesso di
allestire i campi di tiro,
le tettoie, i bersagli, i
tavoli, ecc... (naturalmente tutto realizzato
sotto la pioggia) e dar
modo di disputare le
gare regolarmente ed
il suo sforzo è stato
ampiamente ripagato.
196 prestazioni
alle quali si sommano
le gare di tiro a volo, hanno decretato il successo di
questa prima gara all’aperto.
Al diluvio del venerdì e
della domenica si è alternato
un sabato soleggiato ma con
un vento talmente teso e a
folate da mettere in difficoltà i tiratori per mantenere
l’assetto di mira e coloro che
sparavano a pietra focaia e
miccia per il vento che ne
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...prima “fortunata”.
spazzolava i bacinetti.
Naturalmente non
tutto è filato liscio.
A differenza di
una gara che si disputa
all’interno di un poligono
s’incontrano alcuni problemi logistici, a dispetto
degli spazi enormi per le
gare, gli spazi per l’organizzazione sono ridotti
ed è qui che è emersa la
voglia di fare e lo spirito
di gruppo che contrassegna la C.N.D.A.
Oltre alla parte
sportiva che ha messo
comunque in evidenza
delle ottime prestazioni, a
dispetto delle condizioni
ambientali, ed è per questo
che sono state organizzate
le gare ranking.
Il contorno è stato
sicuramente all’altezza del resto: dalla ristorazione
al “servizio navetta” che si rendeva indispensabile
per raggiungere il campo per le armi lunghe.
mente!
Un battesimo del fuoco superato brillanteFrancesco Fabbri
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Branko Nikolic, un ricordo sempre vivo
di F. Fabbri
Ci sono tanti modi per ricordare un caro amico scomparso e trattandosi di un tiratore e
pioniere dell’avancarica in Croazia non poteva esserci modo migliore che una gara e così si è
giunti al quarto “Memorial Branko Nikolic”, organizzato il 20 maggio al poligono “Vladimir
Gortan” di Rijeka dal Club Frankopan. All’invito del presidente del club Frankopan, Ivica
Suman, hanno risposto sei tiratori d’avancarica italiani, i ravennati Ivo Angelini e Battista
Ravaglia, Walter Olante di Milano e i faentini Daniele Mecati, Gualtiero e Francesco Fabbri.
A fare gli onori di casa il presidente regionale del tiro a segno istriano Josip Rupcic e il
presidente delle quattordici società di tiro di Rijeka, Rajko Kacic. Ottimi i risultati ottenuti dalla
rappresentativa italiana, un oro a squadre (D.Malson) e quattro
vittorie individuali, due di Ivo
Angelini (Kuchenreuter e D.Malson)
e due di Walter Olante (Lamarmora
e Withworth) tre secondi posti, due
di Daniele Mecati (Mariette e
D.Malson) e Francesco Fabbri
(Lamarmora) e due terzi posti con
Francesco Fabbri (Vetterli) e
Gualtiero Fabbri (D.Malson).
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Berselli
quando la tecnica anticipa la storia.
di Gualtiero Fabbri
Grazie ad un amico ho potuto visionare e fotografare alcune
insolite armi presenti nella sua collezione e, pensando di fare cosa
gradita, le metto a disposizione degli amici della C.N.D.A.
Le foto non sono tante e nemmeno molto belle,
ma navigando in internet, immagini di queste armi ve ne
sono pochine (e pochine è un magnificativo).
L'articoletto che accompagna le foto è stato
scritto insieme al soprannominato amico, notevolissimo
esperto di armi da fuoco rinascimentali, ma veramente
restio a qualsiasi tipo di esposizione pubblica.
La curiosità è nata dalla sua acquisizione,
avvenuta nel corso di diversi anni, di 3 antichi fucili, 2 dei
quali italiani, che furono costruiti in un lasso di oltre 100
anni, esattamente dall’ultimo quarto del XVII secolo al
primo del XIX.
FOTO 1
Il fatto che questi fucili funzionino con lo stesso principio, che
conferisce loro una particolare e rara, a quei tempi, peculiarità, cioè la
possibilità di sparare a ripetizione, ci ha indotto a fare una ricerca su
questo sistema ed annotare alcune cose.
Il termine ripetizione fa pensare alla maggioranza di noi al fucile
Winchester, od al precedente fucile Henry: “Quel
maledetto fucile che si carica la domenica e spara per
tutta la settimana”, al massimo al coevo Spencer, poco
conosciuto ma molto diffuso nella Civil War americana.
È quindi quantomeno sorprendente che già alla
fine del seicento potessero esistere armi con tali
caratteristiche.
E’ intuitivo il vantaggio di avere la possibilità di
poter usufruire di più colpi in rapida sequenza, questo fu
sempre un grande desiderio da parte di chi usava il fucile
o la pistola, cacciatore o militare che fosse.
Gli armaioli si sono quindi da sempre prodigati
per risolvere in maniera valida il problema.
Come noto, fino al secondo quarto del XIX
secolo (periodo in cui si cominciò a usare, per innescare
la carica, il sistema a percussione della capsula che
utilizzava composti di fulminato) ogni arma da fuoco aveva una miccia o
di un meccanismo utilizzante una pietra, di pirite o di selce a seconda del
sistema, che producesse la fiamma necessaria allo sparo.
Il sistema a capsula, rapido e semplicissimo, si rivelò in breve
tempo inarrivabile da parte dei precedenti.
FOTO 1 (B)
continua nelle pagine successive
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Negli anni furono compiuti numerosi tentativi di fabbricare armi
a retrocarica utilizzando tutti i vecchi sistemi di accensione, ma si può
ritenere che queste abbiano dato garanzie solo con l’introduzione, a metà
dell’ottocento, della cartuccia metallica intesa nel senso
moderno del termine.
Dobbiamo quindi considerare che, fino a quel
momento le armi funzionassero prevalentemente ad
avancarica, quindi erano relativamente lente a ripetere lo
sparo. Una volta caricate, restava comunque il problema
della disponibilità di più colpi in rapida successione.
Tra le varie soluzioni per avere più colpi a
disposizione, vi era quella di dotarsi di più armi cariche,
questo era il sistema adottato dai potenti durante le loro partite di caccia:
Uno stuolo di servitori aveva gruppi di fucili identici (se ne conoscono
anche 12 uguali per ogni serie) e mantenevano cariche le armi,
sostituendole con quelle scaricate dai cacciatori cui erano assegnati.
FOTO 1 (C)
Un sistema per ottenere più colpi dalla stessa
arma era fornirla di più canne, 2, 3, 4, questo però
andava a discapito della maneggevolezza, perché al
notevole peso dato dalle canne aggiunte si andava a
sommare anche quello dei corrispondenti acciarini in più
necessari al funzionamento.
Ancora un altro sistema era sovrapporre diverse
cariche nella stessa canna e disporre un acciarino sulla
medesima in corrispondenza di ogni carica. Già dagli inizi
fu anche concepito il sistema a revolver, dotando l’arma di
numerose camere in cui si ponevano le cariche e presentandole per lo sparo, una alla volta, di fronte all’unica
canna, questo sistema, che risale al XVI secolo, fu
pienamente realizzato solamente nel XIX secolo.
Nella pratica, solitamente ci si accontentò di 2
canne, al massimo 3 (nell’Europa del nord) e questa
soluzione resta ancor valida nei giorni nostri oggi per
molte armi da caccia.
FOTO 1 (D)
Ma torniamo alla ripetizione, dai diari di Samuel Pepys: (politico
inglese ed uno dei responsabili della potente flotta britannica.)
July 1662 third: Dined with the officiers of the
Ordnance; where Sir W. Compton, Mr. O’Neal and other
great persons were. After dinner, was brought to Sir W.
Compton a gun to discarge seven times, the best of
all devices I ever saw, and very serviceable, and not a
bauble; for it much approved of, and many made thereof”
“3 Luglio 1662: Pranzato con gli ufficiali
dell’Ordnance; dove c’erano Sir W. Compton, Mr. O’Neal
e altri grandi personaggi. Dopo pranzo, fu portato a Sir
Compton un fucile da scaricare 7 volte, il migliore di tutti
i congegni che abbia mai visto, molto pratico e non una
bubbola; per esso c’è molta approvazione e (ne sono
stati) costruiti molti".
Ho preferito tradurre bubbola, ma “bauble” può voler significare
giocattolo, bigiotteria, sonagliera per il cavallo, bastone da giullare ecc...
qualcosa di scherzoso, di non serio (di non affidabile insomma).
Dal diario è quindi chiaro che già nel 1662 esistevano diversi
fucili a ripetizione, non moltissimi nonostante il “many” di Pepys, perché
si tratta di congegni notevolmente costosi, “non più di 300” ha calcolato
qualcuno.
FOTO 2 (A)
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Possiamo pertanto prendere per vero che l’arma fosse affidabile
e che Pepys ne avesse viste altre rivelatesi “una bubbola “. L'origine di
questi fucili, ma anche pistole, a ripetizione risaliva a circa 20 prima.
Nel 1645 l’armaiolo tedesco
Peter Kalthoff costruì un fucile a ripetizione, con accensione a ruota ed una
disponibilità teorica di 30 colpi, su cui
incise orgogliosamente “das erste” (il
primo). Ora l’arma, alquanto arcaica e
complicata, è visibile presso il Museo
dell’Arsenale di Copenhagen.
Esistono altri fucili sempre fatti
da membri della famiglia Kaltoff, i quali
erano attivi costruttori sia in Olanda sia
in Danimarca.
Queste armi erano dotate di
accensione a pietra focaia e avevano un
nuovo principio di funzionamento basato
su una rotazione eseguita tramite il
ponticello a leva di un cilindro con asse
verticale che era posto nella culatta della canna in modo da poter
distribuire polvere e palla e armare il cane nella giusta sequenza.
FOTO 2 (B)
Nel resto di Europa, nella seconda metà del Seicento, diversi
altri armaioli costruirono fucili e pistole a ripetizione, i più noti sono John
Cookson a Londra, Michele Lorenzoni a Firenze, Francesco e Giacomo
Berselli, prima a Bologna e poi a Roma.
Il sistema di funzionamento di queste armi consiste nella
rotazione per circa 120 gradi (prima avanti e poi indietro) di un blocco
cilindrico con asse orizzontale e normale alla canna azionato da una leva
posta sul lato sinistro del calcio.
I fucili di questo tipo possono
sparare venticinque colpi e più in rapida
successione, essendo il numero dei colpi
in funzione della capacità del serbatoio.
Le pistole di colpi ne avevano a
disposizione meno della metà.
Non è ben chiaro chi sia stato
il primo costruttore, gli oplologi più
diplomatici lo definiscono in maniera
salomonica “sistema Lorenzoni-BerselliCookson” ed è il sistema cui appartengono
i 3 fucili di cui parleremo, queste armi
hanno una disponibilità teorica di colpi
che arriva al numero massimo di 26 nel
caso del “Berselli”.
Difficile dire, però, quale fosse
il reale volume di fuoco a disposizione, in quanto occorrerebbe caricarli
per conoscere la quantità di polvere immagazzinabile nel serbatoio e
dividerla poi per la dose contenuta nel dispensatore.
Il primo dei 3 fucili, in calibro 14, è firmato sulla piastra
“Berselli-Bologna” e, confrontato con altri esemplari esposti in diversi
musei va quasi certamente attribuito a Giacomo, quest’arma risale alla
seconda metà del XVII secolo. (foto n.1)
FOTO 2 (C)
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.
Non è la sede per dilungarci su chi era e cosa faceva Mr. Pepys,
ma era certo uno con le carte in regola per poter esprimere un giudizio
autorevole sull’arma descritta.
continua nelle pagine successive
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Aprendo uno sportellino situato sul fondo del calcio si trovano 2
tubi che attraversano l’interno della cassa e raggiungono
il blocco cilindrico.
Uno di questi porta, di fianco, incisa una lettera
“P” e va riempito di polvere, l’altro ha la lettera “B” e
va caricato con proiettili sferici (Balle) del giusto
diametro.
Sotto lo scodellino c’è un terzo sportello di
dimensioni molto ridotte, all’interno del quale va messa
una piccola quantità di polvere più fine, quanta basta per
alimentare lo scodellino d’innesco.
Tenendo l’arma con la canna orientata verso
terra, si fa ora ruotare completamente la leva prima in
senso antiorario e poi al contrario.
Quest’operazione, grazie ad appositi vani
praticati all’interno del blocco cilindrico, alimenta la camera
di scoppio con una palla e con la giusta quantità di polvere
da lancio.
FOTO 2 (D)
Sempre per via di questa manovra è riempito lo scodellino della
giusta quantità di polvere fine, armato il cane ed abbassata la martellina,
il tutto per mezzo di apposite camme poste all’esterno del cilindro.
L’arma è pronta per lo sparo, dopodiché, ripetendo la semplice
manovra si possono sparare una decina di colpi prima di dover rifornire i
3 serbatoi. Questo esemplare è munito di bacchetta, anche se serve solo
per la pulizia della canna.
Il secondo fucile, un calibro 16, è firmato sullo scodellino
“Diamante a Sezze”. (foto n.2)
Essendo Sezze non lontana da Roma e perché il funzionamento
è identico al precedente, ma di esecuzione leggermente posteriore,
si suppone che Diamante fosse un allievo dei Berselli, l’arma, come
costruzione, è databile agli inizi del ’700.
L'arma non risulta munita di bacchetta per la pulizia,
siccome il legno termina poco dopo l’acciarino, il costruttore non
l’aveva prevista.
Quest’arma porta un miglioramento importante per
la sicurezza, il meccanismo, infatti, è munito di una valvola
aggiuntiva tra il cilindro e il serbatoio della polvere, ed è mossa
anch’essa da una camma e va a creare un altro ostacolo tra la
polvere e la camera di scoppio.
Viene da supporre che l’utilizzo del sistema e magari
qualche incidente sopravvenuto, abbiano consigliato questa
modifica.
Nonostante alcune precauzioni, quali una leggera conicità del
cilindro che migliorava la tenuta tra lo stesso e la sua sede e la presenza
all’interno del cilindro di apposite sedi da riempire di grasso,
era fondamentale un’accurata e periodica manutenzione per evitare che
la camera di scoppio entrasse in contatto col serbatoio della polvere
di lancio durante lo sparo, onde scongiurare l’inevitabile scoppio del
serbatoio che, trovandosi nel calcio, avrebbe avuto disastrose
conseguenze per il viso del tiratore.
L’inconveniente di accensioni simultanee della polvere che era
contenuta nel serbatoio avvenne certamente perché, una delle successive
varianti, fu il trasferimento del serbatoio della polvere dal calcio a sotto la
canna, allontanandolo, in questo modo dal viso del tiratore.
FOTO 3 (A)
pagina 13
Questa cosa comportò un
nuovo tipo di funzionamento, il quale
era basato sulla parziale rotazione del
gruppo canna-serbatoi e con l’abolizione
del cilindro.
Questi 3 sistemi:
- munizioni nel calcio
- munizioni
parte nel calcio-parte sotto la canna
- tutte le munizioni sotto la canna
sono definiti rispettivamente:
- TUTTO INDIETRO
- MISTO
- TUTTO AVANTI.
Oltre cento anni dopo e
specialmente in Inghilterra, ma non solo,
diversi armaioli, alcuni anche di chiara
fama, ripresero a costruire fucili a ripetizione, a pietra focaia, del tipo
tutto indietro.
FOTO 3 (B)
Il terzo fucile illustrato è uno di questi. (foto n.3)
L’arma, sulla piastra e sulla canna, porta la firma “W. ParkerLondon” (William Parker, 223 High Holborn London, fu operante dal 1790
al 1840) ed è in calibro 12,5.
Come abbiamo già scritto, il sistema è del tipo “tutto indietro”,
senza valvola addizionale, anche questo avendo il calciolo corto è quindi
sprovvisto di bacchetta.
Il fucile è costruito secondo lo stile e le migliorie del primissimo
ottocento, che comprendono anche lo scodellino antipioggia e porta 2
piccoli sportelli, 1 di forma circolare sulla codetta, 1 per le palle ed 1,
di forma rettangolare, sul lato sinistro del calcio subito dietro l’acciarino,
per la polvere.
Il "polverino" d’innesco si carica,
come i precedenti, cioè dallo sportellino
sotto lo scodellino.
In definitiva anche se l’inserimento della polvere avveniva per un
diverso punto, essa rimaneva sempre
depositata nel calcio, ossia vicino al volto
del tiratore.
Che fosse una reale possibilità,
estremamente indesiderata, l’accensione
simultanea della polvere conservata nel
serbatoio, lo dimostrano diverse armi di
quest’ultimo periodo, giunte fino a noi col
calcio esploso e si può ben immaginare
cosa possa essere avvenuto alla faccia o
alla mano dello sfortunato tiratore.
E’ anche vero però, che vi è una certa quantità di esemplari
custoditi in vari musei, preservatisi (relativamente) in buono stato, che
dimostrano l'affidabilità di queste armi a patto che fossero sottoposte a
una corretta ed adatta pulizia e manutenzione.
Infine l’avvento del fulminato e poi della cartuccia, completa
d’innesco, determinò la fine di questi sistemi.
FOTO 3 (C)
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.
Un’ultima variante fu poi il trasferimento sotto la canna anche
del serbatoio delle palle.
continua nelle pagina successiva
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Per chi volesse inoltrarsi in altre ricerche pubblichiamo
un elenco di ARMAIOLI che hanno costruito armi basandosi su uno
o più dei 3 principi menzionati.
-
Acquafresca (Cecchi Matteo) 1651+1738
Acquafresca (Cecchi Sebastiano) 1620+1690 (1619+1692)
Arena, Baduin L. fine 17° sec.
Barber Peter, 18° sec.
Barne Harman, 1650
Berselli Francesco, Bologna- Roma 17° sec.
Berselli Giacomo, Bologna- Roma 17° sec.
Bondioli, Callin Gio Pietro, Genova 1685
Chalembron, Pondichery 1781-1785
Charomel Cookson John, London 1686-90
Cookson John Boston, figlio 1701-1762
Costantini Antonio Bologna 1700
Cotel Bartolomeo 1680-90
Del Po Desjardin
Diamante, Sezze 17°sec.
Flock Jan Utrecht 1680
Frolich H.C. 1750
Fombueno Madrid 1853
Griffin Halbrecht Heinrich, Gottorp 1645
Henry Francois Antoine 1837
Hill Hurd Kaltoff, 1665
Kaltoff Mattia Kaltoff Peter +1672 1645 (Das Erste)
Klett Sigmund 1652
Le Marre Lefert T., Valenza Po 1668
Lorenzoni Michele, Firenze 1685
Martin Claude Lucknow, Arsenal 1779
Martindall William, 17° sec.
Mortimer H.W., 18° sec.
Munier Abraham ,Ginevra 1660-70
Nock Nuterisch C., Wien 1730
Paris Derby ,1780,
Parker William, London 1793-1841
Perraux Verrue
Polin, Prixner
Pratt John, 1770
Ritter Saw
Smyth Robert , 17° sec.
Stockel Wetschzi, Augustae 1710-30
Wilson.
FOTO 3 (D)
BIBLIOGRAFIA:
- “Oplologia Italiana”, R. Held
- “Guns and Rifles of the word”. H.L. Blackmore
- “I primi fucili a ripetizione”. G. Lupi
- “Armes à feu anciennes”. Durdik- Miroslav-Miroslav
- "Der neue Stockel". Eugene Heer
- “Armi antiche” M.Morin”
Per tutte le altre news
classifiche e varie
collegati al sito
www.cnda.it
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.
Un costruttore, un certo Fombueno, realizzò, ancora nel 1853,
una versione a percussione di queste armi a ripetizione, si pensa che
questa sia stata l'ultima arma prodotta con questo sistema.
pagina 15
ORGANI DI MIRA
Precisazioni sugli organi di mira delle armi ad avancarica
secondo la normativa del regolamento MLAIC/CNDA
a cura di Massimo Capone
(membro della Commissione Omologazione Armi - CNDA)
CARABINA FEDERALE SVIZZERA MO 1851
(N.B. Possibili variazioni tra esemplari “fabbricati secondo capitolato”, “fabbrica Shoffhousen”, od “altri di
vari fabbricanti”)
Mirino a lama (in alcuni testi italiani il suo profilo è definito “a grano d’orzo”)
altezza dalla basetta mm 2,1 spessore alla base mm 1,4 -1,7 all’apice mm 1 la basetta (montata a coda
di rondine) è di mm 15 x 6 x 3-3,5. Alzo a quadrante (montato a coda di rondine sulla canna). Tacca
profonda mm 1,5 e larga alla sommità da mm 1,2 fino a 2 (ed oltre) due tipi di profilo a)- a V con fondo
acuto o lievemente arrotondato, ed angoli laterali superiori lievemente arrotondati; b)- ad U con spigoli
laterali superiori non arrotondati.
ENFIELD: P53, P56, P58, P60, P61
Mirino a lama a profilo laterale triangolare (per mod. 1853) o semilunare (per mod. successivi) e con sezione
trasversale triangolare (mm 3,75 x 3,1 h) posto sopra una basetta parallelepipeda (mm 6,7 x 9,7 x 3 h)
il tutto saldato alla canna. In alcuni modelli, soprattutto se muniti di attacco laterale per baionetta tipo
yatagan, il mirino ha profilo laterale semicircolare ed è su basetta a coda di rondine o saldato sulla canna
(a - b). Alzo composito a ritto e cursore e quadrante su gradini, pure saldato alla canna, tre tacche di mira
a V rispettivamente: sul cursore, e due all’estremità del ritto. Tacca per 100 yards a V (larga alla sommità
mm 4,5 profonda mm 2,3) con angoli superiori piatti od arrotondati.
CARABINE FRANCESI M 1846/53/59
Mirino a grano d’orzo (h mm 3) su basetta parallelepipeda (mm 11,4 x 7, spessa mm 2) saldata alla canna.
Alzo a ritto e cursore con tre tacche: all’estremità del ritto, sul cursore e sulla cerniera. La tacca sulla
cerniera (per i 100 metri) è semicircolare (diametro mm 6) con segna centro mm 1x1.
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 16
LORENZ: Mod. 1854
Mirino a lama stretta con sezione trasversale leggermente triangolare (h mm 4 spessore alla base mm 1,9
all’inizio dell’arrotondamento mm 1,4) montato su zoccolo ovale disassato rispetto all’asse della canna e
saldato alto mm 3: Alzo - M 1854/1: ritto fisso montato a coda di rondine, sezione rettangolare di mm 18
x 13. Tacca a V (apertura mm 4, profondità mm2,5 ) - M 1854/2 : a doppio ritto ad L incernierato alla
base: ramo più lungo con finestre rettangolari e tre tacche a V, ramo più corto con tacca a V per 200 passi.
LORENZ: JAEGERSTUTZEN M 1854 e DORNSTUTZEN
Mirino come il M 1854 da fanteria. Alzo di tipo danese a mezzaluna scorrevole in uno zoccolo incastrato a
coda di rondine nella canna: esistono due tipi di diversa dimensione, altezza minima mm 10 compreso
l’incastro, tacca a V di mm 1.
SPRINGFIELD
Mod. 1861-63 (a) e REMINGTON Mod. 1863 “ZOUAVE” (b) Mirino a lama (h mm 3) su basetta parallelepipeda ( h mm 4 ) saldata alla canna. Il mirino dello Zouave ha diverso profilo laterale ma uguale sezione.
Alzo: a fogliette con tacche semicircolari (diametro mm 4) provviste di segnacentro.
REVOLVER COLT Army 1860
Mirino a lama saldato alla canna: altezza mm 3
- larghezza alla base mm 3. Tacca a V sul
labbro del cane: ampiezza mm 1,4 - profondità
mm 1.
COLT Pocket 1849 e Navy 1851
Mirino conico in ottone o argentone, avvitato alla canna, diametro mm 2,4 - altezza mm 2,5. E’ conosciuta una variante
di fabbrica con mirino a lama a profilo laterale semicircolare
(spessore mm 2) di pari altezza montato su basetta circolare
avvitata alla canna. Tacca fresata sul labbro del cane a V
ampiezza mm 1,4 - profondità mm 2.
pagina 17
REMINGTON 1858 Army e Navy e N.M.
Mirino: di vari tipi secondo i modelli:
a) - a cono in ottone o argentone montato a coda di
rondine, di mm 6,5 d’altezza. b) - avvitato alla canna,
rotondo alla base e terminante superiormente a lama,
con profilo superiore semicircolare, altezza mm 6.5,
spessore della lama max mm 2. c) - saldato sulla
canna, con profilo a semiluna. Tacca: a V fresata nella
parte superiore del castello.
STARR D.A. e S.A.
Mirino a lama (montato su basetta a coda di rondine)
altezza totale mm 6, con profilo laterale semicircolare
al sommo - spessore mm 3 alla base, per poi
progressivamente affilarsi verso l’alto. Tacca a V sul
labbro del cane, larga mm 1.
ROGERS & SPENCER
Mirino: conico in ottone a doppia inclinazione avvitato alla
canna di diametro alla base mm 3,7 altezza mm 3,5.
Tacca: a V fresata nella parte superiore del castello.
Per maggiore chiarezza ho riportato dei disegni originali d’epoca tratti dall’Ordnance Manual (stampato
a Washington nel 1863) per il fucile rigato d’ordinanza rifle musket model of 1863 e da una pubblicazione
del War Office britannico, del 1867, per i fucili rigati d’ordinanza pattern 1853 e pattern 1860.
(prosegue nelle pagine successive)
pagina 18
RIFLE MUSKET PATTERN 1853 - PATTERN 1860
Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare oppure inviare una e-mail alla redazione:
Avancarica Magazine
c/o X.mas srl - Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna
cell. 328.8290263
fax 0544.271417
e-mail: [email protected]
pagina 19
DITE LA V
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Io CREDO che tu miri e spari sopratutto a te
LO ZEN, E L'ARTE
D’AVERE UN SOLO COLPO PER FAR CENTRO stesso, perché se non ti conosci, non farai mai
di Mario Bianchedi
Tiro ad avancarica, chi è costui? Scopro sta
cosa a me ignota, grazie ad un amico romagnolo.
Navigo su internet e ne scopro di tutti i colori, da
Garibaldi ai massacri dei bisonti. Scopro il fascino della
Storia scritta e a me sconosciuta, la polvere da sparo,
gli archibugi del’500, Santa Romana Chiesa che allora
vietava queste armi, micce, pietre focaie e inneschi a
percussione...
Scopro un nuovo mondo, dove non conta avere
soldi per sparare con un fucile che più preciso di così
non si può, ma la calma di caricarne uno pesando la
polvere, poi ungendo una pezzuola ed appoggiarvi
sopra una palla di piombo poi spingerla giù, con una
manualità che ti fa pensare di avere ancora un paio
di mani collegate al cervello. Oggi, dopo un iter
burocratico da pazzia durato 4 mesi, finalmente ho il
permesso per farlo, per provarci.
Da buon disabile in "via d’estinzione" mi
aggrappo con le unghie e con i denti ad un qualcosa
che puoi ancora fare, che ti è permesso. Appunto. 5
secoli di storia che mi appartengono, se li conosco.
Un qualcosa che hanno usato per uccidere,
perché l'assurda stupidità umana non ha limiti.
Non entrerà mai nel mio mirino la sagoma di un
animale, tanto meno quella di un uomo, anche se, a
volte, sarebbe giusto, al limite dell'umana sopportazione... Ma la violenza produce solo violenza, sono
troppo vecchio per risolvere i problemi del mondo, e
ancora troppo giovane per crederci...
"La forca è l'arma dell'oppressore, la carabina
quella dei popoli liberi", scriveva Garibaldi, ed io qui mi
perdo, a cercare (da troppo tempo) dove sia e dove
trovare un parziale equilibrio a dare un significato.
centro... Uccidere il cinghiale che è in te? O reprimere
la tua violenza innata, sublimandola tirando ad un
bersaglio per scoprire che sei "bravo"?
Oggi ho caricato il mio fucile ad avancarica con
2 grammi di polvere nera, la palla di piombo è
scesa giù lentamente come da sacri testi, la storia si
confondeva col reale, eravamo io, un coperchio di
plastica di 8 cm. di diametro a 25 metri, il silenzio
attorno come testimone. Finalmente.
"Hai un solo colpo per prenderci... "Il vento mi dice di
mirare un po’ più a destra, il dito indice quasi suda sul
grilletto, il rosso del bersaglio è una sfida a me stesso,
il fucile non sta fermo.
"Hai un solo colpo per prenderci", mi ripeto.
Respiro troppo. “vado in apnea, mi dico fermati". So
che lo Steaker ha fatto il suo mestiere, quando sfiorerò
il grilletto il mondo finirà lì...
Sono 4 mesi che studio ora tocca a te. Il
silenzio è sempre più profondo, complice di un boato
cui seguirà una nuvola di fumo che si disperde come
un miraggio, credevo avesse più rinculo, ho tirato
quando mi sentivo pronto, il bersaglio non si è mosso,
attendo i 10 secondi canonici stringendo fra le mani un
calcio di legno di Faggio, tocco la canna appena tiepida
come chi ha scoperto un nuovo amore senza avere il
tempo di riconoscerlo, l'odore acre nuovo per me che
non conosco...
Vado al bersaglio rosso... Un buco quasi in
mezzo mi parla di qualcosa che non conoscevo... Lui,
il bersaglio, non si è mosso, seppur centrato. Io mi
sono mosso, anzi, pardon, commosso.
Forse sta qui, il significato...
Fabbri
Risponde Francesco con
gioia la
tua
Caro Mario, ho letto
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contribuito, seppur marginalme
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conoscere questa splendida
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vi intrapreso,
riuscito nell’impresa che ave
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impresa, come lo è tutto
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Come già ebbi modo di comunic
che C.N.D.A.
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di classifica
riconosce già da anni la parità
iò, arriperc
,
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bili
tra tutti i tiratori, disa
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ana
ped
in
to
pres
vederci
So che la storia è intrisa di violenza, oggi come
allora sarà un'arma nuova a decidere se un bambino
dovrà morire o no, vittima innocente di un barile di
petrolio in più o in meno, un tronco di Mogano in più o
in meno, un litro di acqua in più o in meno, una libertà
da conquistare, un privilegio da subire. Non ho mai
sparato con licenza di farlo.
La mia palla di piombo di 30 grammi può
uccidere chicchessia a 300 metri di distanza. Basta che
SAI con quanta polvere nera deve essere spinta. Basta
che sai cosa e chi vuoi essere, ma questo dovresti
saperlo, indipendentemente da COSA usi e perché LO
FAI.
Per tutte le altre news,
classifiche e varie,
collegati al sito
www.cnda.it
pagina 20
Campagna d’Austria da ricordare
Ufficio Stampa C.N.D.A.
2 medaglie d’oro, un argento e 2 bronzi per i
tiratori italiani di avancarica al 6° MLAIC GRAND PRIX OF
AUSTRIA che si è disputatosi nei giorni 18-19-20 maggio
a Eisenstadt/Tattendorf.
Sull’onda delle belle prestazioni ottenute nel
Trofeo Internazionale “Alpen Donau Adria” disputato a
Faenza il 7,8 e 9 maggio, nel quale hanno vinto 3 medaglie d’oro, 3 d’argento e 2 di bronzo, i tiratori azzurri
della C.N.D.A. sono scesi in pedana nel 6° GP d’Austria
di tiro al piattello ad avancarica particolarmente
preparati e motivati, al cospetto di 129 partecipanti in
rappresentanza di 9 nazioni: Austria, Repubblica Ceca,
Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Italia, Slovacchia,
Svezia e Svizzera.
Nella gara col fucile a pietra focaia (Manton),
il pratense Eugenio Ciuffi con 32 piattelli ha conquistato
la medaglia d’oro individuale e quella d’oro a squadre
insieme ad Enrico Siclari e Giancarlo Moro.
Nella gara col fucile a luminello (Lorenzoni)
i nostri portacolori si aggiudicano un argento individuale con Giancarlo Moro (44 piattelli), alle spalle del
tiratore tedesco Waidner Frank (46 piattelli) e un
bronzo con Enrico Siclari (43 piattelli).
Per gli azzurri anche il bronzo a squadre con
Moro, Siclari e Ciuffi.
pagina 21
5° Campionato Italiano
UNVS di tiro ad avancarica
La sezione UNVS di Ravenna protagonista, 2 vittorie
individuali e la vittoria a squadre, una vittoria per Faenza.
di Francesco Fabbri
Si è disputato presso il poligono di Faenza, nelle giornate
di sabato 21 e domenica 22 aprile,
il 5° Campionato Italiano U.N.V.S.
d’avancarica.
La gara, col patrocinio della
C.N.D.A. (Consociazione Nazionale
Degli Archibugieri) è stata organizzata
dal TSN Faenza in collaborazione
con la compagnia d’avancarica
L’Archibugio e la sezione faentina
dell’U.N.V.S.
Particolarmente qualificata la
partecipazione e i punteggi realizzati
sono stati all’altezza delle attese,
come sempre impeccabile l’organizzazione del TSN Faenza.
Al termine delle 2 giornate di gara c’è stata la
sorpresa della vittoria della squadra di Ravenna che, come la
squadra di Torino, terza classificata, partecipava al campionato
italiano per la prima volta, al secondo posto la squadra dei
padroni di casa di Faenza.
Nelle classifiche individuali troviamo 2 tiratori
ravennati ai primi 2 posti, Dario Cortini è campione d’Italia
nella specialità “pistola avancarica” ed Ivo Angelini è
campione d’Italia nella specialità “revolver avancarica”, nella
terza specialità, “fucile avancarica” vince il tricolore
Francesco Fabbri di Faenza.
Alle premiazioni hanno partecipato l’assessore allo
sport del comune di Faenza, dott. Maria Chiara Campodoni e
il presidente della sezione U.N.V.S. di Faenza, dott. Giovanni
Massari.
pagina 22
VERGATO
Ufficio Stampa C.N.D.A.
a Vergato.
E’ sempre piacevole una gita sino
se non presentano le
gne
bolo
a
inci
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’alta
Le colline dell
iniche poco distanti.
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app
te
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asperità e l’imponenza delle altre
Sasso Marconi, provenendo
Lasciata l’autostrada del Sole a
ettana circondati da un
Porr
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da nord, si risale lungo la stat
e
hi i tornanti, ma i tanti divieti
paesaggio dolce e rilassante, poc eità velocistiche ed è così che
vell
te
limiti scoraggiano le più ardi
ario.
si apprezza pienamente lo scen
, in seguito al “decreto
Nel 1861, dopo l’unità d’Italia
fu suddivisa in 3 circondari, 1
Rattazzi”, la provincia di Bologna ato.
Verg
di
di questi era il circondario
quando fu abolito, come
Rimasto in essere sino al 1927
che lo componevano
uni
com
i
i
tutt
tutti i circondari italiani e
gna.
ritornarono in provincia di Bolo
diale Vergato si trovò al
Durante la seconda guerra mon
o quasi interamente distrutto.
centro della “linea Gotica” restand
a la “Medaglia d’oro
Al Comune di Vergato fu conferit
uato sulla linea
«Sit
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al valore civile”
il comune si
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Gotica, durante l'ultimo con
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trovò al centro degli opposti
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sorta di violenza dall
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bombardamenti da parte alleata, si totalità dell'abitato. La
qua
vittime e la distruzione della
o esempio di generosità nel
popolazione tutta offrì splendid
de spirito di solidarietà e
soccorso dei superstiti e gran
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lati.
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accoglienza per gli
visitare è il palazzo
A Vergato molto interessante da
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del comune, decorat
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Capitani, perché fu appunt
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Montagna. Edificato fra il XIV
originale
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ripo
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accuratamente restaura
nel dopoguerra.
a
campionato italiano d’avancaric
disputata la decima tappa del
Attilio Fanini,
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del
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E’ in questo scenario che si è
Verg
TSN
il 27-28-29 aprile scorso, dal
te Valerio
CNDA-UITS, la gara, organizzata nia d’avancarica, “Bombardieri del Polesene” del presiden
pag
com
la
in collaborazione con
Andriotto.
pagina 23
Ultime possibilità per conquistare l’accesso alla finale
del campionato italiano d’avancarica CNDA-UITS
e per un posto ai mondiali di Pforzheim.
i per i tiratori d’avancarica per
Era una delle ultime occasion
iva azzurra al Campionato
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conquistare un posto nella
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nia) in
Mondiale di Pforzheim (Germa
stata in linea con le attese più
E’ per questo che l’affluenza è
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pi che corrono, non sono certame
rosee, 261 prestazioni con i tem
poche!
dei requisiti minimi per aspirare
A concorrere per l’acquisizione
“Ranking” organizzate dalla
gare
le
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a un posto in nazionale rest
C.N.D.A.
o ricordare alcune cose che
Della gara di Vergato, vorremm ialità e l’ospitalità di
enza: la cord
meritano di essere poste in evid
l’organizzazione della compagnia
Attilio Fanini e del suo staff e
B.D.P.
segnalare una piacevole
Mentre sul piano sportivo è da
rice torinese Angelica
tirat
della
novità, l’ingresso tra i “grandi”
di attività, con un bel
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Simone, classe 1987,
ere nella specialità
batt
di
94/100, si è presa la libertà
due “mostri sacri”
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“Withworth”, fucile a terra a
e Adriana Tivelli.
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dell’avancarica, le pluritito
lo staff del presidente
Impeccabile, come sempre,
re agli addetti alla
icola
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Attilio Fanini, con una men
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ristorazione: Giorgio e Mar
Masina, Vittorio Zamasi Renata
la
Busatta, Ornella Bernadini, Car
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Antonelli, Die
Elisa Venturi Bartolini, Enrico
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Pani, Saverio Suppini e Luig
Marcoli.
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Le p
di Gualtiero Fabbri
Come più volte rimarcato da Massimo
Capone della nostra Commissione Omologazione Armi,
la pallottola wad-cutter non è utilizzabile nelle gare della
C.N.D.A. perché non è storicamente risalente a prima
del 1890. (Pagina 38, 702-2, reg. C.N.D.A.)
Avendo trovato una fotografia in cui
appaiono tre vecchie e rare cartucce con questo tipo di
pallottola, pure se è al di fuori dell’interesse specifico
sulle armi precedenti il 1889, la giro all’Avancarica
Magazine per condividerla con i soci. (foto a fondo pagina)
Nel 1898, il British Service sviluppò per
il revolver Webley .455 Mark III un tipo di cartuccia
denominata in gergo “manstopper”.
Il nome dice molto riguardo all’utilizzo per
cui era stata progettata. Era dotata di un proiettile cilindrico di 220 grani dalle estremità appiattite
ed aveva inoltre una cavità nella parteanteriore che forniva un’ulteriore potenza di arresto.
Il proiettile, dopo neppure 2 anni fu rimosso dal servizio. La Convenzione dell'Aia
del 1899 vietò per uso militare, l’utilizzo di proiettili con punte cave di qualsiasi tipo.
La prima cartuccia nella foto è una delle cartucce Mark III realizzate dalla ditta
“Eley Brothers” per il governo britannico, la lettera “C” indica che la cartuccia è caricata con
cordite, uno dei primi tipi di polvere senza fumo, il bossolo è lungo circa 2 cm (1,930)
La seconda cartuccia non è un modello militare, ma è dotata anche lei di una
pallottola “manstopper”, probabilmente era destinata al mercato commerciale o forse per uso
di polizia.
E’ dotata di un bossolo più lungo, 2,2 cm,
questo era il bossolo della cartuccia in dotazione al .455
Mark I, in origine caricata a polvere nera.
L'ultima cartuccia, anche questa commerciale
e sempre in calibro .455 fabbricata dalla Kynoch, era
destinata al tiro a segno.
E’ caricata con un proiettile dalla punta
ottusa e leggermente arrotondata.
Questi proiettili si rivelarono molto stabili
alle basse velocità ed inoltre tagliavano la carta del
bersaglio in modo netto favorendo così la valutazione dei
punti.
Riferimento: “THE CARTRIDGE COLLECTOR'S”
pagina 26
Enfield Rifle, o Pattern
1853, secondo Pedersoli
Un classico della storia armiera anglosassone, rimasto famoso anche per le
riproduzioni presenti da molti anni sul mercato delle armi ad avancarica. Ai tiratori
agonisti e ai rievocatori di tutto il mondo la Davide Pedersoli offre oggi una replica
perfettamente rivisitata nelle forme, nelle dimensioni e in ogni particolare come, per
esempio, i fornimenti e le punzonature identificative.
(a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli)
L'Enfield Rifle fu la prima arma inglese che segnò una vera rivoluzione nel settore
dell'armamento individuale. Per la prima volta compaiono le fascette di tenuta della canna al
calcio e la canna rigata per ospitare un proiettile il cui calibro, di quella piccola dimensione per
l'epoca, non era mai apparso in un fucile da fanteria.
Si può affermare che, limitatamente a pochi reggimenti come la Rifle Brigade e il 68°
Durham Light Infantry, i primi Pattern 1853 furono impiegati in Crimea affiancando i precedenti
modelli 1839 e 1842, ancora di grosso calibro (19 mm) e a canna liscia. Era in uso in Crimea
anche il modello 1851 (Minié Rifle) frutto dei primi esperimenti sulle canne rigate. Di calibro
17,83 mm (.702), fu prodotto a partire dall'inizio del 1852 e le prime consegne avvennero
l'anno dopo. Il P1851 non resse il confronto con il P1853 grazie alla maggiore duttilità d'impiego
e alla precisione balistica di quest'ultimo.
La serie di studi effettuati in quegli anni permisero di individuare il vantaggio balistico di
una riduzione di calibro, suffragato anche dalle notizie delle prestazioni ottenute dalla coeva
carabina federale Svizzera Modello 1851. Fu così che, grazie anche agli studi di Charles
Lancaster, nacque il modello 1853, o Enfield Rifle per via dell'arsenale che lo presentò;
l'avversione verso la riduzione di calibro, anche nelle canne rigate, del Marchese di Anglesey
(Master-General del Dipartimento Artiglieria) e del Duca di Wellington, morto nel 1852, furono
così definitivamente superate.
Pur essendo un'arma ritenuta eccezionale, si cercò sempre di migliorarla o di sfruttare le
migliori soluzioni già adottate. Per questo, furono prodotte quattro versioni del P1853 che si
differenziano per la forma e per il sistema di fissaggio delle fascette di tenuta della canna o per
il profilo della bacchetta e del proprio calcatoio. Quella scelta dalla Davide Pedersoli è la terza
versione, o terzo modello, prodotto a Birmingham, con le fascette serrate da viti non incassate
e con il calcatoio avente anche funzioni di
Particolare portastraccio.
delle scritte presenti
Oltre che a Birmingham (in maggiore quantità),
sulla cartella tale versione, considerata la più diffusa fra tutti i
dell'acciarino. P1853, venne prodotta tra il 1858 e il 1863 anche
da altre aziende come la Royal Small Arms Factory
di Enfield o la London Armoury Company di
Bermondsey. L'arco temporale della produzione
pone questo modello fra quelli più estesamente
esportati, specialmente oltre oceano per armare i
combattenti, di entrambi i fronti, della guerra civile
americana.
Negli ultimi due o tre decenni, sono stati molti
gli appassionati del tiro con armi ad avancarica o i
rievocatori storici di tutto il mondo che hanno
utilizzato le riproduzioni del fucile Enfield P1853
presenti sul mercato. Oggi, però, è finalmente possibile scegliere una riproduzione curata in ogni
minimo dettaglio. La Davide Pedersoli, infatti, seguendo un'attenta ricerca storica presso musei,
o con l'aiuto di collezionisti, o di storici di fama internazionale, ha realizzato un allestimento del
fucile da fanteria Enfield P1853 caratterizzato da una perfetta fedeltà oplologica.
La fabbricazione delle canne di nuova impostazione nel profilo esterno e quindi nel peso,
pagina 27
la scelta del noce americano per una calciatura che
avesse consistenza e profilo come negli esemplari
originali, le corrette forme e dimensioni del cane e
delle rosette delle viti di tenuta della cartella sono
stati alcuni dei passi per ottenere un prodotto che
ha già riscosso un grande favore di pubblico.
Ma anche i dettagli hanno contribuito a creare
una replica perfetta. Sulla cartella dell'acciarino
sono presenti la scritta TOWER, l'anno 1861 riferito
alla produzione e la corona reale, senza le cifre
reali sotto di essa per indicare il prodotto commerciale destinato all'esportazione e non quello
regolamentare d'ordinanza. Sulla canna sono
punzonati i marchi di prova di Birmingham, rilevati
da un esemplare originale: le lettere DP (anziché
BP) sotto una corona (indicava la prova provvisoria), Il corretto profilo delle rosette delle viti di tenuta
il numero 25 (riferito al calibro 0.577"), due scettri della cartella. Visibili sulla canna i punzoni riferiti
incrociati con inseriti la corona e la lettera V (marchio alla produzione commerciale di Birmingham.
di controllo), ancora il numero 25 e ancora due
scettri incrociati con la corona e le lettere BPC (prova definitiva).
Sul fianco destro del calcio è apposto il cartiglio circolare riferito alla BSAT (Birmingham
Small Arms Trade).
I più entusiasti della
replica
Enfield
di
Pedersoli sono i reenactor
statunitensi che ora
potranno disporre di
un'arma olpologicamente
corretta, aspetto che
Le fascette posteriore e intermedia, come nel primo e
nelle rievocazioni delle
terzo modello P1853, sono fissate tramite vite esterna.
molte battaglie della guerra civile americana assume
notevole importanza. L'arma, infatti, come gli altri modelli
relativi a quel periodo storico prodotti dalla Pedersoli, è stata
approvata dalla NSSA (North South Skirmish Association)
statunitense. L'NSSA (www.n-ssa.net) è una associazione
che promuove il tiro, sia agonistico sia storico, nonché le
rievocazioni, con tutte le armi in uso durante la guerra civile;
tali armi possono essere utilizzate solo se esemplari originali
o riproduzioni approvate da una commissione dello stesso
sodalizio. La richiesta di approvazione viene inoltrata
dall'azienda produttrice dell'arma, direttamente o tramite un
importatore.
Inutile dire, infine, che nel settore del tiro agonistico la
garanzia della precisione balistica sarà assicurata dalla
rinomata qualità delle canne firmate Pedersoli.
Particolare del cartiglio impresso
sul calcio.
Scheda Tecnica
Fabbrica
Modello
Tipo
Calibro
Canna
Congegni di mira
Lunghezza totale
Materiali
Finitura
Prezzo
Note
Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompia
Enfield 3 Band P1853 Rifle Musket
fucile ad avancarica con sistema di accensione a percussione
.577
lunga 991 mm (39”), solcata da tre principi con passo di 1.981 mm (78”)
mirino fisso saldato sulla canna e alzo con ritto e cursore montato su
zoccolo a gradini
1.397 mm (55”)
canna, acciarino, fascette, bacchetta di caricamento e porta cinghia in
acciaio; calciolo, guardamano, puntale e rosette viti cartella in ottone;
calcio in legno di noce
canna e fascette brunite colore nero; acciarino colore tartaruga; calcio
lucidato a olio; bacchetta di caricamento lucidata
€ 879,00
proiettile consigliato (Minié): USA 523-577; pallottiere: USA 309-577
pagina 28
COMPRO...
VENDO...
Fucile hAwKEN cal.45 mille righe,
Fabb. Investarm, come nuovo.
€ 300
Carlo 02.93550274
FUCILI
e CARABINE
Fucile ENFIELD (ex ordinanza)
anno 1910 SHT IV cal. 22 lr mono
matricola Nuova Zelanda) rigatura
canna in buone condizioni, tiro a 50
mt. preciso. € 450.
Giuliano 338.7654099
Vendo fucile Wesson cal
(Palmetto) come nuovo.
Salvatore 338.9191096
50
Fucile ad avancarica marcato
“TURNER’ S PATENT” e “W. SCOTT&
SONS“ Birmingham, finemente inciso a motivi floreali, in condizioni
eccezionali di ferri e legni, canna a
specchio cal. 45, stecher regolabile
ottimizzato per il tiro.
Bruno Lofrese 347.7135689
Fucile GARAND SPRINGFIELD anno
1942 circa ottimo stato canna a
specchio con cinghia baionetta e dies.
€ 1.200 tratt.
Angelo 339.2771512
Fucile ZUAVE mod. 1863 cal.58 (ARMI
SPORT) allestimento per tiro 100 mt.
con canna svizzera, passo e rigature
(7 righe) identiche al mod. originale.
Luciano 347.7111480
MORTIMER hUNTER cal. 54 a
pietra, vendo causa inutilizzo, buone
finiture, legno eccezionale, seconda
batteria ed accessori, 600 palle pronte
per l’utilizzo. Possibilità di provarlo.
Valerio 329.4514155
Fucile VETTERLI Svizzero cal. 10,4
mod. 1881 percussione centrale, vendesi con o senza baionetta con fodero.
Andrea 335.8339881
Fucile avancarica ENFIELD 1869
corto, marina, due fascette, 5
righe, arsenali di TOWER, eccellenti
condizioni, vincitore campionato
italiano.
Bruno Lofrese 347.7135689
Fucile A LUMINELLO datato circa
1843 Arsenale Napoletano semi
restaurato con meccanica e canna al
95% e legno al 90%, manca di asta di
caricamento. € 900 trattabili
Luciano 347.5967086
Fucile SPRINGFIELD 1888, roundrod, sistema Allin, cal. 45/70, vincitore 4 campionati italiani Carcano
e primatista italiano. Eccellenti condizioni.
Bruno Lofrese 347.7135689
Fucile wESTLEY RIChARD (ZAR)
cal. 577/450 (coda di scimmia),
completo di n. 40 bossoli e dies.
Fucile in ottime condizioni.
Vincenzo 335.230211 ore p.
Fucile marca CARL GUSTAFS mod.
REMINGTON ROLLING BLOCK.
Bruno Lofrese 347.7135689
Fucile avancarica replica Pedersoli
cal. 45 mod. Tryon Match come
nuovo a € 600
Giuliano tel. 338.7654099
Fucile avancarica replica Investarm
cal. 50 mod. Country Hunter 150 A
come nuovo per motivi di salute.
€ 200 Giuliano tel. 338.7654099
DOPPIETTA ORIG. AVANCARICA a
luminello, cal. 16. Sulle cartelle:
BORDONI - BRESCIA Canne punzonate VINCENZO BERNARDELLI
(fondatore e capostipite dell'omonima
fabbrica d'armi). Condiz. eccellenti,
funzionante e completa (bacchetta
originale con cavastracci), anime
lisce senza corrosioni. € 1.700
Massimo Capone 338.8510997
Fucile originale per cat. G.N. cal.18,
con baionetta mono matricola, con
fodero in pelle e fondi palle. € 1.200
Fabio Bignotti 328.7527613
Fucile ad avancarica mod. 1842
belga per il mercato civile, assegnato
ai corpo volontari della guardia
nazionale di Venezia, marcato a Ch.
De Loneux-Liege. € 2.500
Gasbarri 339.2266136
RIGBY cal. 45 canna corta impost.
per categorie a 100 mt. WALKYRIEWHITWORTH con guanciale in
cuoio, diottra, cinghia, 2a batteria,
luminelli di ricambio e n. 200 palle
trafilate; vendo causa inutilizzo.
Possibilità di provarlo.
Valerio 329.4514155
ZUAVE cal. 54 fab. Euroarms con
fondipalle. € 350 trattabili
Plinio 347.2434123
Fucile ENFIELD modello Volonteer
cal. 451, 2 fascette Alexander Herny.
Replica Euroarms. Nuovo mai usato.
Luigi 339.2047464
MAUSER mod. 1871/84, cal. 11 x
60 R, con 1.000 palle, dies, 40 bossoli, fondipalle, in cond. ottime.
Vincenzo 335.230211 ore pasti
Fucile S. 223 Scout cal. 45 a
percussione + Pistola S. 305
Charles Moore Target cal. 45 a
percussione. Pedersoli, completi
di tutto l’occorrente per il tiro, comprese le stecche in dotazione. Armi
complete nuove, MAI USATE, ne
mai uscite dall’imballo originali.
Vendesi esclusivamente per motivi
di salute. Sono visibili sul sito:
www.davide-pedersoli.com
Il tutto a € 800
Stefano Sassoli 337.558500
Fucile ad avancarica modello
1842 francese, marcato Rochat a St.
Etienne. € 2.500
Gasbarri 339.2266136
Fucili numero 2 CARL GUSTAV,
modello 96 € 600
modello 63 con diottra € 750
Fabio Bignotti 328.7527613
Carabina Winchester mod.94 AE
cal. 30.30. € 1.200.
Per informazioni 339.74458281
dopo h. 18:00
Cantonale Svizzera originale anno
1845, rifinita finemente in argentone,
cal. 9,60, avancarica perfetta.
munita di diottra.
€ 2.700 tratt.
Massimo 347.9054841
Carabina Federale Svizzera a
percussione con diottra, pallottiere
e trafilatore cal. 10,50 originale
1851, tenuto bene, fabbricato
Winterthur - F. Bram. € 1.600
Massimo 347.9054841
Fucile MORTIMER PEDERSOLI
cal.54 a pietra, con diottra, mirino +
inserti intercambiabili e tutti gli accessori per sparare, praticamente nuovo,
vendo x inutilizzo.
E-mail: crotti.max@ libero.it
Massimiliano 0382.812305
Carabina CZ zkm 452 in calibro 22
sparati solo 100 colpi. Ottica Ptisan
Cobra 6-9x42. Scatto modificato
da Cicognani N° 2 caricatori, 1 in
dotazione da 5 colpi più 1 da 10
colpi. Custodia in plastica rigida.
€ 520 non trattabili.
Fulvio Strocchi 0544.423044
Fucile VETTERLI italiano fanteria
mod. 1870/87/16 cal. 6,5, Brescia
1881 e fucile CARCANO mod.
1891 lungo cal. 6,5 - Terni 1918 +
baionetta con fodero e dragona.
Andrea tel. 335. 8339881
Carabina da tiro G. Manzoni in
Lugano 1850, canna ottagonale rigata
a specchio cal. 9 mm, doppio grilletto
con stecher, lunga 120 cm. peso 6,5
kg. condizioni perfette. € 1.950.
Mauro 335.5062312
pagina 29
winchester mod. 1892 cal.44-40,
carabina del 1910 tutta originale,
non ribrunita, canna tonda cm. 51,
legni ottimi, brunitura 30%.
€. 2.100
Orazio 06.99674394
Carabina aria compressa DIANA
52 usata poco. Regalo il fodero.
€. 300
Valerio 349.1469267
Carabina Fed. mod. 1851 marcata
in culatta Petzold-Soleure cal. 10,7 con
6 righe perfette, dotata fin dall’epoca
di diottra, pomolo d’appoggio, mirino a
1/2 tunnel, calciolo senza speroni
per tiro a terra, baionetta, cinghia,
borsone-giberna a bandoliera con
stemma svizzero+fondipalle Cattaneo
per palla a compr. .423 molto precisa,
condizioni molto buone. €. 2.500
Aldo 339.4517816
Tryon Match con diottra cal. 45
replica Pedersoli con 100 palle e fondi
palle €. 900, come nuovo sparati
solo 100 colpi. [email protected].
Angelini 335.6627879
Sharps New Model 1863, carabina
convertita dal governo U.S.A. nel
1867 da percussione a cartuccia
metallica cal.50-70. Arma rara e in
ottime condizioni. €. 4.000
Orazio 06.99674394
Carabina Marlin mod. COWBOYS
competition 1894, cal. 45 i.c. completa di fodero in cuoio messicano
lavorato+dies, 500 bossoli. €. 600
Duranti 339.8190592
Doppietta Inglese cani esterni,
canne giustapp. Marcato oro hollis
& Son London 1880 ca. €. 800
Duranti 339.8190592
Fucile JAGER TARGET avancarica a
percussione replica Pedersoli cal. 54
con diottra in buone condizioni cedo
a € 600.
Massimo 347 9054841
PISTOLE
e
REVOLVER
Pistola a luminello originale, metà
800 bella e precisa cal. 395, calcio in
noce, compl. di cassetta e accessori.
Prezzo da concordare
Fabio Bignotti 328.7527613
Pistola DA SALA origine belga,
cal. 22 short, chiusura tipo rolling
block, in eccellenti condizioni.
Revolver avancarica originale
Pistola REMINGTON 1858 New
Model cal. 44 in eccellenti condizioni,
ottimizzato per il tiro, precisissimo.
Pistola a luminello boema, epoca
1850 circa, finemente incisa, firmata
STOHR IN CARLSBAD, da duello,
stecher, in condizioni eccezionali
ferri e legni, canna a specchio cal.
11, precisissima.
Bruno Lofrese 347.713568
Pistola avancarica modello NAVY,
come nuova, sparato pochissimo
con cassetta in legno ed accessori.
Angelo tel. 339.2771512
Pistola hAMMERLI mod. 280 cal. 22
e convers. in cal. 32 usata pochissimo
in valigetta originale con tutti gli
accessori e con 2 impugnature.
€ 3.500
Pistola BERARDELLI modello P ONE
cal. 9x21 accuratizzata + vari
ricambi. € 500
Gasbarri 339.2266136
Pistola replica avancarica Pedersoli
REMINGTON PATTERN cal. 44.
mod. 1863-1875 catalog. sportiva,
perchè poco usata x inutilizzo.
Gianni 338.353447
REVOLVER ad avancarica “Roger
Spencer” cal. 44 Pedersoli. € 450
Massimo 347.9054841
Le Page (Armi Sport) cal.45 dotata
di stecher, come nuova. €. 180
334 6404373 Emanuele
Pistola monocolpo avanc. Pedersoli
Mortimer Match come nuova con
scatola originale, DVD ancora imballato+fondipalle nuovo. € 400 non tr.
Monti 338.3797464
Pistola semiautomatica 9x21
modello TECNEMA con 2 caricatori,
canna conica e scatola originale.
Sparati 600 colpi.
Luciano 347.5967086
Pistola avancarica Feinerkbau mod.
history 1 nuova in cassetta cal.36
in cassetta orig. + fondipalle. € 850
Duranti 339.8190592
Pistola avancar. replica hawkins
London 1780 pietra focaia, finiture
in argento. Nuova. € 700
Duranti 339.8190592
Pistola monocolpo ad avancarica a
pietra cal. mm.15, canna damasco,
scodellino, mirino e fascia sul vitone
rimessa in oro marcata Clark e Sons
62 Cheapside London. Canna liscia.
Arma antica.
Piero 348.1384344
Revolver Remington New Model
ricerca costruzione 1860 cal.36
preciso e pronto alle gare.
348 313466 Enrico Rabacchin
Revolver Roger & Spencer cal.44
preparato già alla gare.
348 313466 Enrico Rabacchin
Pistola Charles Moore Cal. 45,
Pedersoli. Usata pochissimo, in
valigetta di legno con occorrente
per il tiro, (15 colpi) € 400.
Roberto 348.9149985
Revolver wITNEY 1857 cal.36
molto preciso.
348 313466 Enrico Rabacchin
Revolver ROGER&SPENCER
(Pedersoli) cal.44 ver. gara: Ottime
finiture, precisissimo, altamente
competitivo. Ottimo stato. €. 480
334 6404373 Emanuele
hOwKEN RIVER (Pedersoli) cal.45,
diottra regolabile ed inserti stecher.
Ideale per il tiro di precisione.
Condizioni pari al nuovo. €. 550
334 6404373 Emanuele
Revolver Remington New Model
Army cal. 44 ad avancarica a percussione, arma antica, in buonissime
condizioni.
Piero 348.1384344
Revolver Remington Beals cal 36
ad avancarica a percussione, arma
antica, in buone condizioni.
Piero 348.1384344
Pistola moncolpo ad avancarica da
tiro a percussione, arma antica, cal.
mm.13 canna rigata marcata
Chaponen a Vignon.
Piero 348.1384344
MISCELLANEA
Vendo splendida baionetta sistema
Lauckart per Fucile da Fanteria
Kammerbuechse 1842. Oppure
cambio/compro con analoga ma per
Carabina Jaeger Kammerbuechse
1842 (il manicotto deve essere lungo
ca. cm 10) ottime condiz. € 400 tr.
Alberto tel. 051.6368004
Vendo GIACCA DA TIRO in stoffa
usata solo 3 volte, colore verde e blu,
taglia 46. € 200
Valerio tel. 329.4514155
Bacchette acciaio per armi
avancarica, originali:
- marcata BF per fucile svizzero da
cacciatore “Jagergewehr mod.
1856” (lunghezza cm 91). € 120
- senza marchi, per carabina
svizzera rigata (Gewehr mod. 1863
o 1867) fornita di bellissimo puntale
portastracci, in ottone, svitabile,
marcato RC, lungo 8 cm. La lunghezza totale, compreso il porta
stracci, è di cm 95. € 100
- per fucile rigato tipo Enfield,
lunga cm 102,5. € 80
Massimo Capone 338.8510997
AVVISO AGLI INSERZIONISTI
LA REDAZIONE PER CERCARE DI RIORDINARE qUESTE
PAGINE, DAL PROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE
INSERZIONI “VECCHIE”
PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE AGGIORNATE ENTRO
IL MESE DI LUGLIO, IN TEMPO PER LA PROSSIMA
EDIZIONE DI AVANCARICA MAGAZINE.
pagina 30
Chiappa Firearms
dedica un nuovo
modello alla
caccia tradizionale:
il 1892 ALASKAN
Chiappa Firearms ha aggiunto un nuovo modello alla lista delle armi dedicate alla
caccia tradizionale, il 1892 Alaskan. Il nome è evocativo del mondo per cui questo nuovo
fucile è nato: con un calibro di tutto rispetto, il .44 Remington Magnum, un notevole numero
di colpi per un fucile a leva (10 più uno in bascula) e finiture da grandi prestazioni, il 1892
Alaskan è stato studiato per la caccia in
condizioni ambientali difficili.
Descriviamo i particolari di questa
bella versione moderna del più
intramontabile Winchester.
Anzitutto il fucile è Take Down, e può
essere smontato e rimontato in modo
estremamente semplice e rapido, questo
ne permette un trasporto agevole anche
durante i trasferimenti nelle battute di
caccia. Il calibro è un .44RM, ed il
costruttore raccomanda l’utilizzo di
munizione Hornady Lever Evolution per
ottenere il massimo delle prestazioni. La canna ottagonale da 20” è cromata, come la
bascula e tutte le parti metalliche a vista. La speciale finitura satinata opaca non solo è
elegante, ma anche molto resistente alla corrosione e agli agenti atmosferici. Calcio e asta
di colore nero sono rivestiti con una finissima pellicola di gomma, che insieme al calciolo
morbido consentono una presa ed un comfort eccellenti.
La leva larga e comoda è nello stile “Bounty Hunter”, che permette un facile utilizzo
dell’arma anche con i guanti indossati; il tubo caricatore ha la stessa lunghezza della canna.
Le mire sono studiate per alte prestazioni. L’Alaskan viene fornito di serie con mirino in fibra
ottica e tacca di mira Skinner. La tacca di mira Skinner è prodotta dalla Chiappa Firearms
su licenza della Skinner SightsTM, una piccola fabbrica a St. Ignatius in Montana, famosa
negli Stati Uniti per la precisione meccanica, il design elegante e pulito e la grande
funzionalità. La canna è comunque forata per montare una base weaver e permette quindi
l’installazione di qualsiasi ottica.
La precisione di tiro e un’azione fluida sono garantiti dalla lunga esperienza di Chiappa
Firearms, tra le poche aziende che producono tutti i componenti in-house, in una fabbrica
all’avanguardia tecnologica. Grazie alla produzione diretta e industrializzata, il rapporto
qualità-prezzo è decisamente allettante, cosa che ha contribuito al grande successo che
l’Alaskan ha già riscosso nel mercato americano, dove è disponibile dall’inizio del 2012.
pagina 31

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