Linguaggio e scrittura Bruna Molteni
Transcript
Linguaggio e scrittura Bruna Molteni
Linguaggio e scrittura Bruna Molteni Definizioni Linguaggio Sistema di comunicazione vocale-acustico tra individui capace di trasmettere informazioni, veicolate mediante un sistema di simboli finiti arbitrari (parole)combinati in accordo alle regole della grammatica(morfo-sintassi) Le informazioni trasmesse sono solo una parte del prodotto terminale di un processo che elabora la percezione sensoriale, i concetti, i sentimenti e le emozioni, le idee e i pensieri, in un contenuto che implica la successione temporale. Funzione innata, biologicamente determinata, dipende dalla maturazione biologica e psichica e da componenti ambientali Si sviluppa in modo progressivo e simile in tutte le culture ed ha una storia antica come quella dell’uomo. Scrittura Sistema di comunicazione grafica tra individui capace di trasmettere informazioni, veicolate mediante un sistema di simboli finiti arbitrari (simboli o grafemi)combinati in accordo alle regole della grammatica(morfo-sintassi) Le informazioni trasmesse sono solo una parte del prodotto terminale di un processo che elabora la percezione sensoriale, i concetti, i sentimenti e le emozioni, le idee e i pensieri, in un contenuto che implica la successione temporale. Funzione appresa, non geneticamente trasmessa,ma dipende dalla maturazione biologica e psichica e da componenti ambientali Si sviluppa in modo non naturale e diverso nelle varie culture ed ha una storia recente rispetto alla storia del’uomo LINGUAGGIO SCRITTURA SISTEMA Acustico-vocale grafico SCOPI Trasmissione informazioni Trasmissione informazioni MEZZI Simboli arbitrari (parole/gesti) ordinati con regole (morfo-sintassi) Simboli arbitrari (simboli iconografici o grafemi) ordinati con regole (morfosintassi) CONTENUTI Concetti, idee, sentimenti, emozioni Concetti, idee, sentimenti, emozioni ORIGINE Biologica, innata Culturale, appresa FATTORI DETERMINANTI Maturazione neuropsichica e Maturazione neuropsichica e fattori ambientali fattori ambientali STORIA Antica come l’uomo, evoluzione naturale e analoga nelle varie culture Recente, diversa nelle varie culture Linguaggio: fattori che determinano lo sviluppo Predisposizione geneticamente determinata maturazione biologica e psichica Linguaggio Fattori interazionali Fattori sociali La “funzione” comunicativa precede la “struttura” linguistica Scrittura: fattori che determinano lo sviluppo esposizione culturale maturazione biologica e psichica Scrittura Fattori interazionali Fattori sociali La “funzione” comunicativa diventa nel corso dell’apprendimento sempre più rilevante Tipi di scrittura: Pittografici o ideografici (es.cinese): 1 simbolo = 1 parola, non necessaria consapevolezza fonologica, grande carico di memoria Sillabici (es.giapponese): 1 simbolo = 1 sillaba, minor carico di memoria, necessaria una consapevolezza fonologica Alfabetici (es. italiano, inglese): 1 simbolo = 1 fonema (+/-), minor carico memoria, necessaria buona consapevolezza fonologica. Rapporti tra linguaggio e scrittura nello sviluppo tipico Ap Mp Mp=motor speech center Ap= acustic speech center Linee rosse= flusso d’informazioni tra aree perisilviane del linguaggio Linee blu = connessioni parallele divergenti dall’area di Wernicke alle aree parasilviane acustiche, visive, tattili e dell’immaginazione Linee gialle= connessioni parallele convergenti dalle aree para-silviane acustiche, visive, tattili e dell’immaginazione motoria con area di Broca Linee nere = connessioni tra le aree dell’immaginazione Basi neurologiche e neuropsicologiche comuni La scrittura, così come la lettura, è un processo linguistico e condivide con il linguaggio molti aspetti che sottendono basi biologiche comuni: competenze fonologiche e metafonologiche, memoria di lavoro fonologica, capacità prassiche, organizzazione spazio-temporale ecc. Ancor più della lettura la scrittura è un processo comunicativo attivo avendo come come scopo principale la trasmissione di idee, pensieri, emozioni. Modelli di apprendimento Lettoscrittura Come per la lettura i modelli più recenti di tipo connessionista considerano i domini fonologico, ortografico e semantico come strettamente interattivi: per scrivere si deve operare una mappatura tra parole udite/pensate (fonologia), parole scritte (ortografia) e idee/pensieri/emozioni da esprimere (semantica e pragmatica) MODELLI DI APPRENDIMENTO LETTURA APPROCCIO MODULARE APPROCCIO COGNITIVISTA (Doppio accesso-Sartori e Job 1983, (modello a stadi-Frith 1985) Caste &Coltheart 1993) PAROLA SCRITTA STADIO LOGOGRAFICO STADIO ALFABETICO Sistema di analisi visiva analisi fonologica STADIO ORTOGRAFICO analisi sub lessicale analisi lessicale Lessico di entrata visivo Sistema semantico Lessico di uscita fonologico Buffer fonemico PAROLA LETTA Conversione Segno scrittosuono MODELLI DI APPRENDIMENTO LETTURA APPROCCIO CONNESSIONISTA ( Plaunt 1997, Bishop & Snowling 2004) CONTESTO grammatica Capacità discorsive semantica ortografia fonologia MODELLI DI APPRENDIMENTO SCRITTURA Dettato Scrittura spontanea discriminazione fonemica Competenze espositive analisi fonemica Recupero lessicale e sintattico Associazione fonemi-grafemi Recupero Forme ortografiche Recupero allografico Recupero pattern Grafo-motori Efficienza neuromotoria Competenza di trascrizione e revisione Recupero convenzioni Linguaggio scritto MODELLI DI APPRENDIMENTO SCRITTURA Dettato: come per la lettura le fasi iniziali riguardano la discriminazione, l’analisi fonemica, l’associazione grafema-fonema e il recupero delle forme ortografiche, fondamentale questo per scrivere parole omofone non omografe, equivalente di leggere parole irregolare attraverso un processo lessicale. discriminazione fonemica analisi fonemica Associazione fonemi-grafemi Recupero Forme ortografiche Recupero allografico Recupero pattern Grafo-motori Efficienza neuromotoria disortografia “fonologica” disortografia “superficiale” MODELLI DI APPRENDIMENTO SCRITTURA Scrittura spontanea: il bambino deve essere in grado di effettuare autonomamente il recupero lessicale, analizzare la sequenza fonemica, mantenerla in memoria il tempo sufficiente per consentire il recupero della forma grafica e di eseguire l’atto motorio. Competenze espositive analisi fonemica Recupero lessicale e sintattico Competenza di trascrizione e revisione Associazione fonemi-grafemi Recupero Forme ortografiche Recupero allografico Recupero pattern Grafo-motori Efficienza neuromotoria Recupero convenzioni Linguaggio scritto Rapporti tra Linguaggio e Scrittura nelle diverse fasi di apprendimento Tutti i bambini che hanno difficoltà di scrittura hanno competenze linguistiche fragili, non sempre a causa di un disturbo “specifico” ma spesso per ridotta esperienza scolastica, differenze culturali o transitori problemi emozionali. E’ evidente che i rapporti tra Linguaggio e Scrittura saranno diversi a seconda della fase evolutiva del bambino e del compito da svolgere. Diverse saranno le competenze richieste per copiare, scrivere sotto dettatura o scrivere spontaneamente. Nelle prime fasi di apprendimento sono fondamentali le competenze fonologiche: discriminare suoni diversi, saperli classificare e manipolare, disporre di una sufficiente memoria di lavoro fonologica per poter mantenere una sequenza di suoni in mente e poterli programmare nella corretta sequenza spazio-temporale. Ben diverse le competenze linguistiche richieste nelle fasi più avanzate di apprendimento. E’ proprio in queste fasi che possono comparire difficoltà linguistiche precedentemente non evidenziate. Durante la scuola materna spesso vengono segnalati bambini con disturbi fonetico-fonologici ma spesso vengono misconosciute eventuali difficoltà lessicali o morfo-sintattiche, se non rilevanti, e se non accompagnate da disturbi fonologici. Rapporti tra DSL e DSA : comorbidità o espressioni della stessa patologia? DSL e DSA: somiglianze La > parte dei DSA presenta in gradi diversi deficit linguistici a livello fonologico, lessicale, sintattico e di memoria di lavoro fonologica come la > parte di bambini DSL Circa il 30% di bambini con DSL presenta difficoltà di apprendimento della lettura e scrittura sia nel breve che nel lungo termine (ma spesso negli studi sono considerati insieme bambini con disturbi fonetico-fonologici isolati e bambini con Disturbi globali del linguaggio). Spesso all’interno di stesse famiglie si trovano casi di DSL e di DSA Ipotesi: DSA e DSL espressioni dello stesso disturbo di diversa gravità? Ma come si spiegano i casi di DSL e di DSA che non si associano? Vellutino 1979, Tomblin et al.1982, Aram et al.1984, Stark & Talla 1988, Catts 1993, MacArthur et al.2000, ContiRamsden et al.2001, Bishop & Snowling 2004, Pennington 2006, Pennington & Bishop 2009,) DSL e DSA: somiglianze Bambini piccoli con storia familiare di dislessia presentano spesso ritardo di linguaggio suggerendo una sovrapposizione fenotipica ed etiologica. Tutto ciò ha portato molti autori a considerarli come un continuum di patologie piuttosto che come patologie distinte Tuttavia un modello unidimensionale non è adeguato a spiegare la relazione tra DSL e Dislessia Molti lavori portano convergono sulla necessità di considerare non solo aspetti fonologici del linguaggio Livelli di causalità Bishop&Snowling 2004 geni EZIOLOGIA Corteccia Frontale NEUROPSICOLOGIA Funzioni F COMPORTAMENTO Motricità Corteccia Temporale Funzioni T Corteccia Parietale Funzioni P Corteccia Occipitale Funzioni O Integrazione Perce Lettura Linguaggio zione VM scrittura AMBIENTE NEUROBIOLOGIA DSL, DFF e DSA: evidenze di comorbidità Overlap etiologico e cognitivo ma non perfetto Sono disordini complessi e multifattoriali non solo per la loro etiologia genetica e ambientale ma anche per i loro fattori cognitivi: competenze fonologiche, memoria fonologica di lavoro, processazione rapida. Ogni disturbo sembra l’espressione di una specifica costellazione di deficit sottostanti. Ogni deficit isolato assume rilevanza clinica solo se associato ad altri deficit. Overlap etiologico Loci genetici identificati come a rischio per DSA e DFF (studi di linkage 1p34-36, 3p12q13, 6p22, 15q21) Fisher & DeFries 2002 Stein et al. 2004; Smith et al.2005) Overlap e differenze cognitive Tutti i disturbi mostrano evidenze di deficit delle competenze fonologiche. Bambini con DSL e con DSA possono presentare deficit di processazione rapida di stimoli uditivi Bambini con DFF isolato non presentano generalmente deficit di denominazione rapida che si ritrovano spesso sia nei DSL che nei DSA Bambini con DSL e DSA presentano spesso deficit di memoria fonologica Bambini con DSL presentano deficit sintattici I deficit di rappresentazione fonologica sembrano essere presenti sia nei DSL che nei DSA ma devono interagire con altri deficit cognitivi (memoria fonologica, lessico, sintassi, processazione rapida) perché si determini un disturbo. Classificazione dei DSL (Chilosi, Cipriani) – Disturbo fonologico isolato – Disturbo specifico espressivo •Ritardo specifico espressivo •Disturbo specifico espressivo – Disturbo specifico misto ( recettivo-espressivo ) • Incidenza: dipende dall’età! – 15% a 24 mesi – 3% a 5 anni DSL-DSA Disturbi fonetici isolati: non determinano generalmente disturbi di letto-scrittura rilevanti Disturbi fonetico-fonologici persistenti: difficoltà di decodifica/ricodifica letto-scrittura DSL espressivi globali (ff+ lessicale + morfo-sintattico espressivo): disturbi di letto-scrittura sia nel processo di decodifica/ricodifica sia di produzione morfo-sintattica, a volte di comprensione DSL misto, espressivo-recettivo, globale: disturbi di lettoscrittura sia nel processo di decodifica/ricodifica sia di produzione morfo-sintattica sia di comprensione. DSA di lettura-scrittura e DSL presentano fattori genetici e cognitivi parzialmente condivisi e parzialmente distinti. Un disturbo dello sviluppo come la Dislessia è il prodotto finale dell’interazione tra fattori di rischio cognitivi multipli, alcuni dei quali sono condivisi con altri disordini dello sviluppo come il DSL. I bambini con DSL presentano quasi costantemente difficoltà di scrittura e di comprensione dei testi anche nelle fasi avanzate di scolarizzazione Valutazione delle competenze linguistiche orali in età scolare Lessicali: Recettive: da valutare non solo con test di vocabolario ma con prove che sondino la comprensione di lessico specifico (matematico, quantificatori, avverbi, spaziotemporali) Espressive:da valutare token, type, recupero lessicale, capacità di apprendere parole nuove Valutazione delle competenze linguistiche orali in età scolare Morfo-sintattiche: Recettive: spesso bambini producono frasi che non sono ancora in grado di comprendere in assenza di facilitazione contestuali semantiche (es. passive, relative inserite, avversative ecc.) Produttive: i bambini con difficoltà di linguaggio tendono ad economizzare e ad usare struttura frasali semplici che riescono a padroneggiare, pertanto possono produrre pochi errori. L’anali degli errori grammaticali in campioni di produzione spontanea è la misura che più differenzia i bambini con DL. (Scott & Windsor 2000; Paul et al.2001). Importante è anche l’analisi della struttura sintattica. Paul propone un sistema di analisi interessante che può evidenziare difficoltà. Sistema di analisi struttura sintattica (Paul) Proporzione tra frasi semplici e complesse:nello sviluppo tipico a 5 anni i bambini producono il 20% di frasi complesse coordinate o inserite Tipo di frasi complesse Uso delle congiunzioni Interruzioni: pause, parole “pass-partout, ripetizioni di pezzi di frasi,correzioni. Sono una delle caratteristiche più evidenti nei bambini con DL in età scolari anche in assenza di difficoltà evidenti nei diversi livelli fonologico, lessicale, sintattico. Dollagan & Campbell (1992) hanno trovato che su 100 parole, escluse le circonlocuzioni, i bambini con DL producono una media di 5,31 interruzioni con una DS di 1,81 Valutazione delle competenze linguistiche orali in età scolare Pragmatiche: conversazionali e narrative Pragmatiche conversazionali Range di intenzioni comunicative o funzioni della comunicazione: riflettono i cambiamenti del bambino che diventa sempre più capace di monitorare il proprio comportamento, di ragionare, di metter in relazione idee ed eventi, di esprimere le sue capacità simboliche e immaginative Possibilità di modificare lo stile comunicativo in differenti situazioni interattive: saper utilizzare informazioni derivanti dal contesto e dall’interlocutore sapendone valutare conoscenze e facendo presupposizioni Possibilità di controllare i turni, mantenere il focus ecc. Check list proposta da Brodosian (1985) Pragmatiche narrative Recettive: comprensione delle storie, competenze referenziali Produttive: molti studi hanno mostrato come le capacità narrative siano indicative sia delle competenze pragmatiche che di quelle morfo-sintattiche e possano evidenziare aree di deficit che non emergono a test standardizzati (Botting 2002; Hadley 2002; Manhart & Rescorla 2002; Norbury & Bishop 2003; Fey et al.2004). Hughes et al.1997 identificano tre tipi di narrazione utili ad elicitare la narrazione in bambini scolari: narrazioni personali, di script, di storie. Nel lavoro di Paul et al.1996 vengono descritte le caratteristiche della narrazione in bambini a sviluppo tipico e le differenze con i bambini con DL. Le aree da valutare sono: le macrostruttura narrative (in inglese esistono vari strumenti come lo SNAP di Strong 1998, il TNL di Gillman & Pearson 2004; lo schema degli stadi di Applebee modificato da Norbury & Bishop 2003, per la valutazione della storia della rana di Mayer del 1967), la coesione narrativa, complessità e completezza ( Hughes et al.1997)