Che caos c`è in giardino (leggi in PDF)
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Mondo Che caos c’è in giardino Tra la matematica e le aiuole c’è un antico legame. Iniziato con i labirinti e continuato fino alle leggi del moto caotico L’ordine del disordine Le colline che si ergono al centro del giardino caotico progettato dall’architetto Charles Jencks, in Scozia. A sinistra, un particolare della base di una collina e la riva del laghetto. Qui sopra, cumuli di ghiaia a forma di piramide nel giardino zen di Daitoku-ji, a Kyoto, in Giappone. Le dimensioni dei particolari sono scelte in base a precise proporzioni matematiche: per esempio il rapporto aureo. C he aspetto ha il caos? E’ un paesaggio verde e tranquillo, dominato da dolci colline ricoperte d’erba che sorgono sulle rive di un lago. Ovviamente non si tratta di colline qualsiasi: una di esse è stata costruita, su progetto dell’architetto inglese Charles Jencks, compattando la terra in modo da creare spirali sempre più strette, fino al punto in cui un solo granello in più avrebbe fatto franare l’intero cono. La terra si trova dunque in uno stato prossimo a quello di transizione: una causa apparentemente trascurabile (il granello di sabbia in più), può far crollare tutto, innescando una serie di conseguenze difficilmente prevedibili: quelle che un matematico definirebbe di tipo “caotico”. Jencks ha usato infatti il suo giardino per rappresentare la matematica del caos, che descrive fenomeni in cui non esiste un preciso rapporto causa-effetto, e che quindi sono difficilmente prevedibili. Una seconda collina ha una forma allungata e dall’alto sembra un serpente ripiegato su se stesso. Rappresenta le striature che si creano quando si mescolano due fluidi viscosi tra di loro. Non è la prima volta che si usano i giardini per rappresentare leggi o concetti matematici e fisici. Anzi, gli esempi sono numerosi e antichi. Eccone alcuni. ● Algoritmi labirintici I primi a usare la matematica in giardino sembra siano stati i romani. «Dei giardini romani non c’è più traccia, ma Plinio il giovane ha lasciato una lettera in cui descrive il labirinto che si trovava in una delle sue ville. La pianta era semFocus 67 ▼ Vialetti e piramidi Antichi rompicapo Il labirinto di Saffron Walden, in Gran Bretagna. Risale al Medioevo. Lo schema però è molto antico: un labirinto con questo disegno compare anche su una pietra incisa nell’età del bronzo a Luzzanas, in Sardegna. Un perfetto arco di bosso Il segreto delle proporzioni tra le ai uole è un semplice numero: 1,6 ▼ pre quadrata o circolare», dice Franco Panzini, storico dei giardini. Più tardi, nel Medioevo, venne invece ripreso nei giardini un tipo di labirinto più antico, che veniva scavato sulle rocce in epoca preistorica: un disegno a sette anelli dotato di simmetria rotatoria. Anche se lo si taglia in verticale e lo si gira di 180 gradi, questo tipo di labirinto non cambia. Nel Rinascimento gli schemi dei labirinti, fatti di bosso e altre piante, si complicarono ulteriormente, con circuiti chiusi e pareti connesse. E’ dal Settecento, invece, che si sono cominciate a usare massicciamente le forme geometriche nella disposizione delle aiuole. Combinando diversi tipi di poligoni regolari venivano creati i mosaici verdi di ogni tipo. Sfere, triangoli, numeri A sinistra, le aiuole che compongono il giardino di Chevening House, in Gran Bretagna. Sopra, il sentiero di pietre in un giardino giapponese: i massi su cui si cammina sono sempre in numero dispari. ● Aiuole auree Anche nei giardini giapponesi più antichi, quelli di tipo zen, i rapporti matematici e le figure geometriche sono stati utilizzati per suddividere lo spazio. E in particolare i progettisti giapponesi hanno sfruttato le regole della cosiddetta sezione aurea. In pratica è un rapporto matematico che definisce le dimensioni delle varie parti di un oggetto (una statua, un’ aiuola, un edificio...). Un esempio di sezione aurea è una linea divisa in modo che il rapporto tra la sua lunghezza totale (otto centimetri) e il segmento più lungo (cinque centimetri) sia identico a quello tra il segmento più lungo e quello più breve (tre centimetri). Il valore è di questi rapporti è sempre 1,6. La cosa strana è che tutti gli oggetti che hanno queste proporzioni appaiono particolarmente belli. Non si sa esattamente perché il cervello umano percepisca in modo armonioso, e quindi piacevole, la sezione aurea. Di certo essa ricorre in molte forme naturali, per esempio nella conchiglia del nautilo, un mollusco, o nella spaziatura delle foglie lungo lo stelo. I giapponesi l’hanno usata per A sinistra, la porta di un labirinto, costruito in siepe di bosso. Triangoli equilateri e cerchi sono figure ricorrenti. esempio per suddividere i gruppi di pietre nei loro giardini. Ma anche in Occidente ha avuto fortuna. Quando un’aiuola rettangolare viene costruita con lati che hanno il rapporto aureo, al suo interno si può infatti disegnare un quadrato, e il rettangolo che avanza avrà di nuovo dimensioni auree. ● La mappa a quattro colori Un’altra regola matematica usata per creare aiuole colorate è la teoria della mappa a quattro colori, che spiega come, per colorarla in modo che tutte le regioni con un confine comune abbiano colori diversi, bastano appunto 4 colori. In un giardino questo problema si pone con le bordure fiorite, cioè aiuole con vari tipi di fiori, che possono essere suddivise in molte parti. Ma per non avere mai zone con gli stessi colori confinanti sono sufficienti quattro tipi di piante, per esempio rose, viole, calle (bianche) e girasoli (gialli). ■ Mariella Bussolati Perdersi è facile, ma c’è la soluzione Sopra, un labirinto molteplicemente connesso, costruito sull’acqua. Si trova in un parco di Blenheim, nell’Oxfordshire (Gran Bretagna). Focus 69 Gruner und Jahr-Mondadori SpA. Corso Monforte, 54 - 20122 Milano Gruner und Jahr-Mondadori Spa © Gruner und Jahr - Mondadori SpA. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Elaborazione ELEVER SRL © Gruner und Jahr - Mondadori SpA Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Gruner und Jahr-Mondadori Spa Gruner und Jahr-Mondadori SpA Corso Monforte, 54 - 20122 Milano Elaborazione ELEVER SRL