L`Unione Sarda - Comune di Santu Lussurgiu

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L'Unione Sarda - giovedì 10/03/2011 - Carrela 'e nanti, sangue e polemiche
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Carrela 'e nanti, sangue e polemiche
È in prognosi riservata il cavaliere caduto martedì pomeriggio
Giovedì 10 marzo 2011
Prima l'incidente di domenica poi quello che ha visto protagonista un cavaliere, che si trova ricoverato all'ospedale di
Sassari. Due episodi che ripropongono il problema della sicurezza a Sa Carrela.
na Carrela 'e nanti drammatica: due incidenti da brivido domenica e martedì. Uno grave ha come protagonista
U il cavaliere Leonardo Manchinu che si trova in coma farmacologico ricoverato in prognosi riservata
all'ospedale civile di Sassari. E quattro feriti che ora stanno meglio.
Questo è il triste bilancio della corsa a cavallo lussurgese. Erano parecchi anni che non si registravano infortuni
così tragici; l'ultimo nel 2007 quando un cavaliere cadde la domenica delle prove e guarì nel giro di poco tempo.
Ora irrimediabilmente saltano fuori tutti i difetti e le contraddizioni di una corsa tanto spettacolare quanto
spericolata, che rimane fortemente radicata nel cuore dei lussurgesi.
IL VERTICE Il sindaco Emilio Chessa e l'organizzazione annunciano la creazione di una commissione con i
cavalieri e altre associazioni per «individuare i punti critici e trovare soluzioni in grado di coniugare le esigenze di
sicurezza senza snaturare l'identità della corsa». Tanto si è fatto in questi ultimi anni per la sicurezza e l'ammodernamento del percorso, la
tortuosa Biadorru , via Roma. Nel 2008 sono arrivati dalla Regione 417mila euro, spesi per installare le nuove transenne e per comperare
i mezzi d'opera per smantellare prima e ripristinare l'asfalto dopo la corsa. Ma non è bastato.
I PROBLEMI Le norme ci sono ma non vengono osservate scrupolosamente sia dai cavalieri, consapevoli del rischio, e sia dalla troppa
gente che si accalca lungo le pareti delle case non protette dalle transenne. Troppi sono i fotografi che si sporgono pericolosamente su via
Roma per immortalare una corsa dei cavalieri così come sono tanti gli spettatori che usano il flash infastidendo i cavalli.
Discorso a parte per le pariglie a tre che sono permesse da regolamento: sono i cavalieri sopra i 20 anni e con cinque Carrelas alle spalle a
poterle fare, però in una carrela libera e non intasata da ali di folla che restringono la traiettoria dei cavalli lanciati al galoppo.
GLI INCIDENTI Domenica infatti tutto è filato liscio fino alle 17. Il cavaliere Luigi Mura poi ha perso il controllo del suo destriero che ha
sbandato prima a sinistra poi a destra finendo la corsa sulla folla assiepata sull'uscio della porta d'ingresso di una delle case di via Roma,
alla partenza. Ad avere la peggio due ragazzi lussurgesi che hanno riportato traumi facciali e forti contusioni ma nulla di grave. Un
incidente che ha posto fine alla manifestazione.
Lunedì giornata tranquilla con su Lunis de sa pudda e poi il tragico epilogo di martedì: Leonardo Manchinu è caduto dal cavallo e ha
sbattuto violentemente a terra. Il venticinquenne è stato trasportato d'urgenza prima all'ospedale di Oristano e poi in quello sassarese
dove si trova ricoverato in prognosi riservata.
L'ESPERTO Salvare la tradizione garantendo però la sicurezza di spettatori e cavalieri. Secondo un esperto di cavalli, ma soprattutto di
Carrela 'e nanti, i rischi della spericolata corsa non sono da attribuire agli animali. «Non è questione di razze - spiega Francesco Deiala,
veterinario della Asl 5 in servizio a Santu Lussurgiu - i puro sangue inglesi o gli anglo arabo sardi sono migliorati. Sono animali più potenti
e e grandi. L'ideale sarebbe tornare ai cavalli di un tempo, ma non è possibile perché le razze si sono evolute». E quale è quindi la
soluzione? «Un sistema potrebbe essere quello di far aprire le porte delle case ai lussurgesi per far entrare gli spettatori. Ci potranno
essere anche altre soluzioni, bisogna studiarle in modo che si riesca a tutelare la tradizione garantendo la sicurezza delle persone».
JOSEPH PINTUS
11/03/2011 17.00