Con i soldi dello spettacolo l`Arlecchino ora è realtà

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Con i soldi dello spettacolo l`Arlecchino ora è realtà
Con i soldi dello spettacolo
l'Arlecchino ora è realtà
Dallo Zandonai al laboratorio di restauro e falegnameria: gli incassi devoluti
alla coop Girasole che ha dato vita ad un nuovo progetto di reinserimento sociale
I soldi di Arlecchino sono finiti
ad... Arlecchino. Nei mesi di
inaugurazione dopo i lunghi lavori di restauro, il teatro Zandonai ospitò lo spettacolo "Arlecchino servitore di due padroni":
sostenuto dalla Caritro, il ricavato netto, di oltre 21 mila euro, è
andato alla cooperativa Girasole, che, con questi soldi, ha lanciato un nuovo progetto, chiamato proprio Arlecchino, potenziando il laboratorio di restauro
e falegnameria. Per l'esattezza,
l'assegno staccato dalla Fondazione Caritro a beneficio della
cooperativa sociale, che si occupa di reinserimento lavorativo
per uomini in situazione di disagio, è di 21.494,22 euro. É l'introito netto dei due spettacoli,
tenutisi nel novembre del 2014,
per i quali ha speso in tutto circa
40 mila euro.
Rovereto e il rinnovato teatro
Zandonai ebbero "gratis" un
"must" per gli appassionati di
teatro, perché l'Arlecchino prodotto dal Piccolo di Milano con
la regia di Strehler è famosisssimo e proposto da anni; in più,
venne in Trentino l'attore che
ne ha fatto la fortuna, Ferruccio
Soleri, che all'epoca aveva 85 anni ma fece anche una replica. In
tutto si totalizzò la bellezza di
800 spettatori paganti, un successo che ha fatto anche il successo della formula di "welfare
generativo". «Come Caritro abbiamo deciso di finanziare progetti con una ricaduta sul territorio - spiega la vicepresidente
Silvia Arlanch - la formula scelta
dal Comune di Rovereto e dalla
cooperativa Girasole è quella
giusta». L'assessore comunale
Previdi, che ha ricordato come
la proposta fosse nata sotto l'assessorato del suo predecessore
Gerola, ricorda come il progetto
Arlecchino della Girasole genererà ulteriori risorse, «perché
non si possono più dare soldi a
fondo perduto, chi riceve dal
pubblico deve reinvestire». I soldi arrivati dalla Caritro sono serviti alla cooperativa sociale ad
assumere (attingendo alle liste
di disoccupazione) una persona part-time per un anno. Questi sarà coordinatore di una
squadra (composta da altre due
persone, segnalate dai servizi
sociali) con il compito di curare
un laboratorio di restauro e fale-
La vicepresidente di Caritro Silvia Arlanch con Roberto Brunelli (F. Festi)
gnameria. Che ora attende commesse dalle imprese.
«Abbiamo alcuni incarichi
dal Comune - spiega Roberto
Brunelli della cooperativa - restauriamo mobili, facciamo risanamento e lavori sul legno, contiamo di avere commesse anche
dai privati». I margini dei lavori
ricevuti serviranno a prendere
in carico altre persone nel laboratorio. Da qui l'appello della
Caritro, così come del Comune,
agli imprenditori e al territorio,
affinché "si facciano carico dei
valori e della responsabilità sociale", usando le parole dell'assessore Previdi. Il progetto Arlecchino, partito dall'ufficio cultura, è stato così corale: fondazione Caritro, coordinamento
teatrale Trentino, Comune.