Romain ha ventitré anni, il sogno di scrivere, una ragazza da

Transcript

Romain ha ventitré anni, il sogno di scrivere, una ragazza da
Romain ha ventitré anni, il sogno di scrivere, una ragazza da innamorare e una nonna da
amare. Confusa e sola dopo la morte del consorte, la nonna di Romain viene 'ricoverata'
dai figli in una casa per anziani a cui 'reagisce' digiunando e ripiegandosi nei suoi ricordi.
Irrequieta e decisa a risalire il suo passato, la donna scappa dal ricovero imposto e getta
in ambasce i tre figli. Ma Romain non si scoraggi a, seguendo le tracce e una cartolina
che lo conducono a Étretat. Il viaggio alla ricerca della nonna perduta diventa per il
nipote un debutto alla vita e il prologo al suo romanzo più bello.
Les Souvenirs, adattamento del romanzo omonimo di David Foenkino s, è un feel-good
movie alla francese, un inno al tempo che passa, alla giovinezza, alla senilità e a tutto
quello che scorre tra le due stagioni della vita. Investigatore del proprio passato e delle
leggende che hanno fondato la sua storia, la sua famigli a, il suo avvenire, il giovane
protagonista intraprende un viaggio nei ricordi della propria nonna che la guerra strappò
alla scuola e a una vita che aveva appena imparato a conoscere. Diretto da Jean -Paul
Rouve, autore di un cinema delicato che combina ma linconia e sorriso, Les Souvenirs non
ha niente di rivoluzionario ma è impossibile da dimenticare perché svolge una trama
minimale in cui ciascuno può riconoscersi. Perché espone, ancora e soprattutto, le cose
della vita, quelle con cui ci confrontiamo ogn i giorno e quelle con cui prima o poi tutti
facciamo i conti: la difficoltà di comprendere i propri genitori, quella di afferrare i propri
figli, l'amore coniugale, la vecchiaia, la pensione, il desiderio di creare, la bellezza
dell'azzardo.
Les Souvenirs sublima il quotidiano, disegna sentimenti universali, scopre le emozioni che
ci dominano approcciate senza mai cedere ai cliché grazie a dialoghi sottili e situazioni
inattese come l'esortazione profetica impartita al protagonista dal cassiere della stazi one
di servizio. Les Souvenirs è abitato dalla grazia e trasforma la vita in momenti di grazia e
poesia. Vita che gli attori incarnano con una raffinata misura dei mezzi espressivi,
cancellando ogni differenza tra finzione e realtà. Sono loro a 'interpreta re' la paura che
ci coglie davanti al primo amore, all'ultimo giorno di lavoro, al congedo dalla vita, sono
loro a ripiombare nel passato, come in una vecchia canzone di Charles Trenet, per
avanzare, per spostare più in là il presente che può sempre riserv are un po' di bonheur.
Una felicità intima e mai estroversa che l'autore scova nelle pieghe dell'esistenza,
davanti al mare, davanti a un quadro, dentro una scuola. Rouve, che ritaglia per sé il
ruolo di direttore di hotel e 'padre putativo' del protagonis ta, non rinuncia nemmeno al
lieto fine e al tocco ottimista ma elude qualsiasi morale, risolvendo i suoi personaggi
senza la pretesa di fornirci una lezione o di servire da esempio.
Les Souvenirs, dove l'ordinario produce l'inaspettato e il realismo si fa qualche volta
surrealismo, gravita attorno alla nonna di Annie Cordy, grande dame du music hall e
anima del film accanto a Michel Blanc e Chantal Lauby , nomi nobili di una gloria comica
passata e sovversiva, sprecati oggi da un establishment convenzionale. Ma Rouve li
pesca e gli restituisce lo smalto dentro un film che rende conto del loro talento e della
loro storia (professionale). Commedia intimista sospesa tra morte e urgenza di vivere, Les
Souvenirs è una carezza sincera che evoca il cinema di Claude Berri (Semplicemente
insieme).
Un film costruito sulla complicità intergenerazionale in cui cias cuna generazione è
tributaria delle altre e provvista della volontà di reinventarsi, come Julien Doré con
Charles Trenet, di cui arrangia il brano musicale più celebre. Que reste -t-il encore?
Correte al cinema come Romain verso l'amore.
Marzia Gandolfi - http://www.mymovies.it/
La commedia di Jean-Paul Rouve è un piccolo film che sceglie la semplicità per
veicolare temi e situazioni comuni a tutti noi: inutile cercare sofisticazione o
originalità. Volti comuni, nevrosi e speranze che sono le nostre, così come le
delusioni, insieme a una cronica incapacità dei figli a comunicare con una madre
molto più giovanile di loro, sen za tabù, pronta a un’ultima fuga quando viene messa
in una casa di riposo dai figli. Ovviamente una fuga all’indietro, per ricucire i fili di
un’infanzia troncata da un’altra fuga, quella che la portò con la famiglia dal paese
natale in Normandia a Parigi, come profuga di guerra. Per l’occasione, confidando
sulla sintonia emotiva del fidato nipote, si risiederà sui banchi della scuola
elementare per condividere con un’ulteriore generazione , la quarta, la vita di una
donna, di una testimone come tante, di un ’epoca in cui c’era sì l’elettricità, ma di
certo non la playstation. Come dire, dialogare con qualcuno - i bambini di una
scuola - che non si pone filtri nel domandare le cose, con una purezza che diventa
anche spietata analisi di quello che vede con i pr opri occhi
http://www.comingsoon.it/
Gioia, ricerca e dolore sono gli elementi fondanti di Les Souvenirs, un film che non ha paura
di sembrare scontato perché forte di splendide interpretazioni e di emozioni facili da
suscitare. Le musiche di Alexis Rault donano l’atmosfera giusta per la buona riuscita della
pellicola, e il riadattamento di un pezzo classico come Que reste‐t‐il de nos amours? lo
rende piacevole per il pubblico più disparato.
Vincenzo Giordano - http://www.cinematographe.it/
QUE RESTE-T-IL DE NOS AMOURS?
Charles Trenet
Ce soir le vent qui frappe à ma porte
Me parle des amours mortes
Devant le feu qui s' éteint
Ce soir c'est une chanson d' automne
Dans la maison qui frissonne
Et je pense aux jours lointains
Que reste-t-il de nos amours
Que reste-t-il de ces beaux jours
Une photo, vieille photo
De ma jeunesse
Que reste-t-il des billets doux
Des mois d'avril, des rendez-vous
Un souvenir qui me poursuit
Sans cesse
Bonheur fané, cheveux au vent
Baisers volés, rêves mouvants
Que reste-t-il de tout cela
Dites-le-moi
Un petit village, un vieux clocher
Un paysage si bien caché
Et dans un nuage le cher visage
De mon passé
Les mots les mots tendres qu'on murmure
Les caresses les plus pures
Les serments au fond des bois
Les fleurs qu'on retrouve dans un livre
Dont le parfum vous enivre
Se sont envolés pourquoi?