n. 233 NUOVA SEDE PER L`UFFICIO DI BRUXELLES DELLA

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n. 233 NUOVA SEDE PER L`UFFICIO DI BRUXELLES DELLA
Anno IX
26 marzo 2010
n. 233
IN QUESTO NUMERO:
IN PRIMO PIANO
● Europa 2020 la nuova strategia
economica in Europa
Europa 2020 la nuova strategia economica in Europa
POLITICHE E PROGRAMMI
● L’Unione europea per i giovani: il
programma “Gioventù in Azione”
● Nuove applicazioni di navigazione:
Galileo
● Consultazione pubblica su come
proteggere le foreste europee dai
cambiamenti climatici
● Il Patto dei Sindaci
● Marchio per il patrimonio culturale
europeo: un nuovo impulso al turismo e al
dialogo interculturale
ALTRE NOTIZIE
● La nuova fisionomia degli enti territoriali
europei nel Trattato di Lisbona
Lo scorso 03 marzo la Commissione europea ha presentato la proposta
per la strategia “Europa 2020” il nuovo piano europeo, per uscire dalla
crisi e preparare l'economia dell'UE per il prossimo decennio.
La strategia Europa 2020, che ricordiamo si sostituisce alla Strategia di
Lisbona, definisce il panorama dell'economia di mercato sociale europea
per il prossimo decennio, sulla base di tre settori prioritari strettamente
connessi che si rafforzano a vicenda. Crescita intelligente, sviluppando
un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione, crescita
sostenibile, promuovendo un'economia a basse emissioni di carbonio,
efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, e crescita inclusiva,
promuovendo un'economia con un alto tasso di occupazione, che
favorisca la coesione sociale e territoriale.
Essa fissa cinque finalità da raggiungere entro il 2020, tenendo in
considerazione le differenze esistenti tra i diversi Paesi:
1) innalzare al 75% il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni;
●L’EPSO rilancia una nuova procedura di
selezione più snella e più rapida per i
funzionari dell’UE
2) aumentare al 3% del Pil della Ue le risorse investite in ricerca e
innovazione;
● CESE: La vostra Europa, la vostra
opinione
2) ridurre del 20% le emissioni di C02;
● La Commissione invita a presentare
candidature
per
Esperti
Nazionali
Distaccati (END) presso le sue Direzioni
Generali.
APPUNTAMENTI ED EVENTI
Le conferenze, gli incontri, i seminari e le
giornate informative in Europa.
IN ALLEGATO
Bandi
Ricerche partner
Sentenze della Corte di giustizia
3) abbassare a meno del 10% la quota di giovani che abbandonano la
scuola;
4) portare almeno al 40% il numero dei diplomati o laureati;
5) puntare a 20 milioni in meno di persone a rischio povertà.
NUOVA SEDE PER L’UFFICIO DI BRUXELLES DELLA REGIONE
SICILIANA
251 AVENUE LOUISE - 1000 BRUXELLES
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Il piano europeo propone quindi ai governi europei di
tradurre tali scopi in obiettivi nazionali: ogni Stato
membro dovrà presentare ogni anno il suo
“programma specifico”con dentro i traguardi che
intende raggiungere rispetto ai cinque parametri
indicati nella “strategia 2020”.
L’Unione europea per i giovani: il programma
“Gioventù in Azione”.
di Matilde Modica
La Commissione europea giudicherà poi se gli sforzi di
ogni singolo Paese siano adeguati o meno.Mentre gli
Stati virtuosi saranno premiati con incentivi sul fronte
dell'accesso ai fondi europei, quelli inadempienti
saranno oggetto di raccomandazioni da parte
dell’Unione che potranno essere seguite da policy
warning, cioé veri e propri moniti da parte della
Commissione Ue. Non sono però previste sanzioni.
Istituito con decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006, il
programma “Gioventù in Azione” per il periodo 20072013 ha lo scopo di sviluppare e sostenere la
cooperazione nel settore della gioventù, basandosi
sulle esperienze del precedente programma “Gioventù
per l’Europa” (1989-1999), del Servizio Volontario
Europeo (1996-1999) e del programma “Gioventù”
(2000-2006).
Il programma proposto dalla Commissione europea per
centrare gli obiettivi fissati prevede la realizzazione di
una serie di iniziative faro per la cui realizzazione
diventa fondamentale intervenire a tutti i livelli: Unione
europea, Stati membri, autorità locali e regionali.
Il programma, che mira a rispondere a livello europeo
alle esigenze dei giovani, dall’adolescenza all’età adulta
è, infatti, aperto alla partecipazione dei cittadini di età
compresa tra i 13 e i 30 anni.
Il Presidente del Comitato delle Regioni ha già espresso
i propri dubbi sulla nuova strategia sottolineando che la
stessa sarebbe molto più efficace se consentisse agli
enti regionali e locali di partecipare attivamente
all'elaborazione dei programmi nazionali di riforma e
alle iniziative faro, invece di relegarli al ruolo di
esecutori di questi progetti nella fase a valle del
processo decisionale. Il Comitato delle Regioni
nell’assoluta convinzione che la strategia Europa 2020
abbia bisogno delle regioni e delle città se vuole
raggiungere appieno i suoi obiettivi, lo scorso 10 marzo
ha avviato una consultazione paneuropea sulla
proposta.
“Gioventù in Azione” si prefigge di rafforzare il
sentimento di appartenenza dei giovani all’Europa, di
incoraggiare la loro partecipazione alla vita pubblica e
di sviluppare il loro spirito d’iniziativa imprenditoriale.
Il programma intende contribuire a un’istruzione e a
una formazione di qualità in senso ampio per
permettere di sviluppare la solidarietà, la
comprensione reciproca e il rispetto per la diversità
culturale secondo quanto previsto dagli obiettivi della
strategia di Lisbona. A tal fine, promuove la mobilità,
l’apprendimento non formale e il dialogo interculturale,
favorendo il coinvolgimento di tutti i giovani
indipendentemente dal grado di istruzione, dalla
provenienza sociale e dal bagaglio culturale.
Il questionario della consultazione evidenzia temi
importanti che sono particolarmente pertinenti per gli
enti regionali e locali e ai quali la strategia non dà
risposte. Vi fanno riferimento le domande sulla
necessità di obiettivi differenziati a livello territoriale,
sulla necessità di indicatori che vadano oltre il PIL, sul
ruolo effettivo degli enti regionali e locali nell'ideazione
e attuazione della nuova strategia, sul rapporto tra la
strategia Europa 2020, la politica di coesione e il
bilancio dell'UE e, infine, sulla necessità di far
conoscere la nuova strategia a tutti i cittadini dell'UE.
“Gioventù in Azione” dispone di un budget complessivo
di 885 milioni di euro. Il budget annuale è deciso dal
Parlamento europeo e dal Consiglio.
Il programma riguarda progetti senza scopo di lucro,
rivolti ai giovani, ai gruppi di giovani, agli operatori
socio-educativi e alle organizzazioni attive nel settore
della gioventù, legalmente costituite in uno dei paesi
che aderiscono all’iniziativa ed è aperto agli Stati
membri
dell’Unione
europea,
all’Islanda,
al
Liechtenstein e alla Norvegia, ai paesi candidati
all’adesione all’U.E. e ai paesi dei Balcani occidentali,
oltre che alla Svizzera, con riserva di un accordo
bilaterale, e ai paesi partner che hanno firmato accordi
di cooperazione nel settore della gioventù con l’Unione
europea. È, altresì, aperto alla cooperazione con
organizzazioni internazionali che agiscono nel settore
come il Consiglio d’Europa.
Il termine ultimo per rispondere al questionario è il 12
aprile. I contributi possono essere inviati in una delle
lingue dell'UE. Maggiori informazioni sono disponibili
all'indirizzo
internet:
http://portal.cor.europa.eu/europe2020/
Per maggiori informazioni su Europa 2020 e sul
documento presentato dalla Commissione europea si
invita a visitare il seguente indirizzo internet:
http://ec.europa.eu/eu2020/index_en.htm
“Gioventù in Azione” si compone di cinque obiettivi
generali:
1.
2
promuovere la cittadinanza attiva dei giovani
in generale e la loro cittadinanza europea in
particolare;
2.
sviluppare la solidarietà e promuovere la
tolleranza fra i giovani;
3.
favorire la comprensione reciproca tra i
giovani di paesi diversi;
4.
contribuire allo sviluppo della qualità dei
sistemi in sostegno alle attività dei giovani e
allo sviluppo della capacità delle organizzazioni
della società civile nel settore della gioventù;
5.
Con Decreto Legge n. 297 del 27/12/2006, art. 5, è
stata istituita l’Agenzia nazionale italiana per i giovani,
responsabile della gestione del programma in Italia
(www.agenziagiovani.it).
Per i progetti selezionati dalle Agenzie nazionali, sono
previste cinque scadenze annuali:
sostenere la cooperazione europea nel settore
della gioventù.
Tali obiettivi generali devono essere realizzati tramite
le seguenti azioni:
Progetti con inizio
Termine
domanda
dal 1° maggio al 30
settembre
1° febbraio
dal 1° luglio
novembre
1° aprile
al
30
presentazione
dal 1° settembre al 31
gennaio
1° giugno
Questa azione punta a rafforzare la cittadinanza attiva
dei giovani e la loro comprensione reciproca mediante
scambi, sostegno alle iniziative dei giovani e progetti di
democrazia partecipativa.
dal 1° dicembre al 30
aprile
1° settembre
dal 1° febbraio al 31
luglio
1° novembre
2.
Per i progetti presentati a livello europeo, sono previste
tre scadenze all’anno:
1.
Gioventù per l’Europa
Servizio Volontario Europeo
Il Servizio Volontario mira a sostenere la partecipazione
dei giovani a varie forme di volontariato, sia nell’ambito
dell’Unione europea che al di fuori. Il giovane
volontario partecipa, in un paese diverso da quello in
cui risiede, individualmente o in gruppo, ad attività
senza scopo di lucro, non retribuite. Il Servizio dura da
un minimo di due ad un massimo di dodici mesi.
3.
Gioventù nel mondo
Questa azione, aperta ai paesi partner del programma,
punta a sviluppare la comprensione reciproca tra i
popoli, attraverso la cooperazione con i paesi limitrofi
dell’Unione europea e con gli altri paesi partner del
programma.
4.
Termine
domanda
dal 1° agosto al 31
dicembre
1° febbraio
dal 1° dicembre al 30
aprile
1° giugno
dal 1° marzo al 31 luglio
1° settembre
presentazione
La Commissione europea ha, inoltre, pubblicato sulla
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C64 del 16
marzo 2010 l’invito a presentare proposte
EACEA/11/10 nel quadro della sottoazione 3.2
“Gioventù nel mondo”: Cooperazione con paesi diversi
dai paesi limitrofi all’Unione europea, che si prefigge
di sostenere progetti che promuovano la cooperazione
nel settore della gioventù tra i paesi che aderiscono al
programma e i paesi partner, che hanno firmato con
l’U.E. un accordo rilevante per il settore giovanile.
Strutture di sostegno per i giovani
Attraverso questa azione, l’Unione europea mira a
sostenere organismi attivi a livello europeo nel settore
giovanile.
5.
Progetti con inizio
Sostegno alla cooperazione europea nel settore
della gioventù
Le domande di finanziamento dovranno essere inviate
entro e non oltre il 17 maggio 2010.
Questa azione punta a favorire la cooperazione
europea nel settore della gioventù attraverso incontri
di giovani e di responsabili delle politiche per la
gioventù, il sostegno alle attività per una migliore
comprensione e conoscenza del settore della gioventù
e la cooperazione con organizzazioni internazionali
specializzate.
Gli orientamenti dettagliati per i candidati e i formulari
di candidatura sono disponibili su Internet al seguente
indirizzo:
http://eacea.ec.europa.eu/youth/funding/2010/call_ac
tion_3_2_en.php
L’attuazione di “Gioventù in azione” è in massima parte
decentrata. Per questo motivo, sono state istituite le
Agenzie nazionali, che offrono formazione e
informazioni generali per la preparazione e la gestione
dei progetti.
Nuove applicazioni di navigazione: Galileo
GALILEO è un programma di radionavigazione
satellitare europeo sviluppato grazie alla collaborazione
tra l’Unione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea
3
(ESA). L’Unione Europea è responsabile del
coordinamento politico e della definizione degli
obiettivi strategici del programma, mentre l’ESA è
incaricata della realizzazione tecnica. Con Galileo
l’Europa intende creare il primo sistema globale di
navigazione satellitare per usi civili.
d’informazione sulle applicazioni di Galileo); svoltasi a
Bruxelles lo scorso , 3-e 5 marzo.
Nel corso della manifestazione è stato illustrato come
sistemi lanciati nello spazio, percepiti come
estremamente distanti, possano influire sulla vita
quotidiana.arricchendo di tangibili vantaggi la vite delle
persone Alcune delle applicazioni esposte sono già
disponibili oggi con EGNOS,( European geostationary
navigation
overlay
system,
ovvero
Sistema
geostazionario
europeo
di
navigazione
di
sovrapposizione) ma saranno più efficaci dopo
l'installazione di Galileo grazie ai suoi vantaggi
tecnologici ; altre si fondano su simulazioni dei futuri
segnali di Galileo e sono dunque ancora a uno stadio
sperimentale.
Galileo si basa su una costellazione di 30 satelliti, in
orbita terrestre media, che coprono in permanenza
l’intera superficie della terra e da una serie di Stazioni
terrestri che hanno il compito della gestione e del
controllo operativo del sistema.
Il programma Galileo, basato su una tecnologia di
avanguardia, consentirà all'utente munito di un
ricevitore di ricevere segnali trasmessi da diversi
satelliti per determinare in qualsiasi momento la sua
posizione esatta nel tempo e nello spazio.
Le innovazioni nel campo della navigazione satellitare
presentate a Bruxelles comprendono:
Galileo sarà operativo a partire dal 2013 ed il suo primo
obiettivo sarà facilitare la soluzione di problemi
connessi alla mobilità ed ai trasporti sempre più critici.
In aggiunta a ciò il programma garantirà
l'interoperabilità con il segnale GPS e una maggiore
accuratezza di posizionamento.
•
Mobzili che, nelle aree urbane, fornisce
informazioni turistiche finalizzate agli acquisti, alla
ricerca di ristoranti, agli orari dei trasporti pubblici
cittadini.
•
GSW che, nel campo della viabilità, dà agli
utenti la possibilità di sperimentare un’applicazione di
modulazione della velocità e di vincere un premio per
percorrenze avvenute entro i limiti di velocità prescritti.
L’Europa sta scommettendo su Galileo e sulla crescita
scientifica, tecnologica e industriale che ne può
derivare: difatto questo sistema metterà a disposizione
una serie di nuovi servizi la cui potenzialità è in parte
ancora inesplorata.
Le iniziative regionali su Galileo rivolte allo sviluppo di
infrastrutture (laboratori di ricerca, elementi locali,
stazioni di monitoraggio) e competenze sul tema della
Navigazione Satellitare stanno contribuendo a
sostenere questo obiettivo di crescita. La Commissione
Europea, l’ESA e i candidati alla futura Concessione di
Galileo hanno manifestato attenzione allo sviluppo
delle iniziative locali poiché sono in grado di generare
prodotti, applicazioni e servizi che rappresenteranno un
valore aggiunto per il Concessionario stesso in termini
di ritorno economico.
•
Sci-Tech POB (Person Overboard System) che,
nelle aree portuali, dimostra come si possa guidare
un’imbarcazione verso un naufrago da salvare.
•
Inclusion che, nell’ambito delle attività di
vicinato, mostra agli utenti il modo in cui
un’informazione di navigazione satellitare possa aiutare
una persona in sedia a rotelle a sormontare ostacoli
fisici e ad aumentare la propria mobilità;
•
Close Search che, nel campo dell’attività
all’aperto, permette agli utenti di visitare un elicottero
di ricerca e salvataggio e vedere in che modo localizzi
persone disperse in zone selvagge.
Come ha affermato Il vicepresidente Antonio Tajani,
commissario all’industria e all’imprenditoria “Questi
nuovi strumenti daranno ai cittadini numerosi vantaggi
sul piano sociale, economico, ambientale e della
sicurezza. Si tratta di applicazioni di punta che avranno
riflessi economici positivi anche a valle. La nostra
ricerca spaziale fornisce così applicazioni innovative di
cui la nostra industria, soprattutto le PMI, ha urgente
bisogno per fabbricare nuovi prodotti e trovare una via
per uscire dalla crisi attuale.”
Un esempio concreto tra le applicazioni d’avanguardia
di navigazione satellitare si ha nel caso di naufragio. In
tal caso, infatti, ci saranno maggiori probabilità che il
naufrago venga salvato grazie ai migliori sistemi di
navigazione che permettono di guidare fino alla sua
postazione l’imbarcazione. Sono applicazioni che
agevoleranno, inoltre, l’attività di agricoltori e di gestori
di porti, che aiuteranno ciechi e persone colpite da
Alzheimer, che potenzieranno l’aiuto d’emergenza e
che renderanno più sicure attività all’aperto e sportive.
Le applicazioni di navigazione satellitare possono,
dunque, arricchire di tangibili vantaggi la vite delle
persone. . Questi sono solo alcuni esempi tra le 32
applicazioni d’avanguardia di navigazione satellitare
che sono state presentate nel corso della
manifestazione “Galileo Application Days” (giornate
Consultazione pubblica su come proteggere le
foreste europee dai cambiamenti climatici
La Commissione Europea ha pubblicato il 1 marzo un
Libro Verde sulla protezione delle foreste nel contesto
di un clima che cambia, intitolato: Libro verde sulla
4
protezione delle foreste e l’informazione nell’UE:
preparare le foreste ai cambiamenti climatici”.
l’obiettivo di ridurre di oltre il 20% le proprie emissioni
di gas serra attraverso politiche e misure locali che
aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile,
che migliorino l’efficienza energetica e attuino
programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso
razionale dell’energia.
Il Libro verde, che fa seguito al Libro bianco
sull’adattamento ai cambiamenti climatici del 1° aprile
2009, presenta gli attuali sistemi di informazione sulle
foreste e gli strumenti disponibili per proteggere il
patrimonio forestale, delinea altresí i problemi
principali che interesseranno le foreste europee e
propone una serie di interrogativi riguardanti lo
sviluppo delle future opzioni politiche.
Nell’ambito della Campagna SEE (Energia Sostenibile
per l’Europa) in Italia, il Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare coordinerà le azioni al
fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di città
che si vorranno impegnare in obiettivi ambiziosi da
realizzare entro il 2020.
Il Libro verde offre importanti spunti di riflessione per
un vivo dibattito sulla questione foreste per stimolare
non solo gli Stati membri, ma anche gli enti regionali e
locali ed i singoli cittadini, su come garantire una
gestione sostenibile a lungo termine delle foreste.
Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa che mira a riunire i
sindaci delle città più all'avanguardia dell’Europa al fine
di realizzare uno scambio di informazioni utili sulle
buone pratiche volte al miglioramento dell’efficienza
energetica, promuovendo sia le imprese a bassa
emissione di carbonio sia un generale sviluppo
economico.
Nell'ambito della consultazione pubblica avviata lo
scorso 1 marzo sul sito web “Your Voice in Europe” (
http://ec.europa.eu/yourvoice ) che durerà fino al 31
luglio 2010, la Commissione europea organizzerà un
workshop con le parti interessate il 3 giugno a
Bruxelles. Tutti i contributi pervenuti saranno
pubblicati sul sito internet e costituiranno la base per
eventuali azioni supplementari della Commissione.
Il patto si rivolge principalmente alle Città, in quanto:
•
•
Il Libro verde sarà inoltre discusso alla conferenza sulla
protezione delle foreste organizzata dalla presidenza
spagnola a Valsain, in Spagna, il 6 e 7 aprile.
•
più della metà dei gas a effetto serra vengono
prodotti all’interno delle aree urbane;
l’80% della popolazione vive e lavora nelle
aree urbane;
fino all’80% dell'energia si consuma nelle aree
urbane.
Per maggiori informazioni sul Libro verde e sulla
consultazione pubblica si consiglia di visitare il
seguente sito internet:
Per firmare il Patto è necessario essere a capo di un
ente locale, urbano o rurale, di qualsiasi dimensione.
http://ec.europa.eu/environment/consultations/forest
s_en.htm
Ad oggi gli enti firmatari sono 1270. I Comuni italiani
aderenti al Patto sono 197, di cui 2 siciliani: Comiso (Rg)
e Floridia (Sr).
Perché un ente locale dovrebbe partecipare al Patto
dei Sindaci?
Il Patto dei Sindaci
•
Il consumo di energia è in costante aumento nelle città
e ad oggi, a livello europeo, tale consumo è
responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra
causate, direttamente o indirettamente, dall’uso
dell’energia da parte dell’uomo. Una nuova azione
risulta quindi necessaria al fine di contribuire al
raggiungimento dell’obiettivo “20-20-20” che l’Unione
Europea si è posta per il 2020 in termini di riduzione del
20% delle emissioni di gas ad effetto serra, portare al
20% il risparmio energetico e aumentare al 20%
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
•
•
•
•
A questo proposito, il 29 Gennaio 2008, nell’ambito
della seconda edizione della Settimana europea
dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione
Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of
Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le
città europee nel percorso verso la sostenibilità
energetica ed ambientale.
Per dare vita ad una dichiarazione pubblica
con cui ci si impegna nella riduzione del
carbonio;
per creare o rafforzare meccanismi di
riduzione del carbonio all’interno di un
territorio;
per condividere le competenze sviluppate sul
territorio con altri Enti locali;
per fare del territorio un pioniere di questa
nuova forma di collaborazione;
per pubblicizzare i propri successi.
Settori interessati:
I settori coinvolti dal Patto dei Sindaci sono l’edilizia, i
trasporti, la produzione locale di energia elettrica
(idroelettrica, PV, impianti eolici, CHP …), il
teleriscaldamento locale / raffreddamento, la
pianificazione territoriale strategica, gli appalti pubblici
di forniture e servizi, e altri settori (come, ad esempio,
rifiuti e gestione delle risorse idriche).
Questa nuova iniziativa, su base volontaria, impegna le
città europee a predisporre un Piano di Azione con
5
Che cosa è una Struttura di Sostegno?
La lotta contro il cambiamento climatico figura tra i
primi posti delle priorità dell’Unione europea e questa
sfida non potrà essere raccolta senza il contributo degli
enti locali. Elena, dunque, aiuterà tramite una
assistenza tecnica le città e le regioni a elaborare e
attuare progetti nel modo più efficace possibile, al fine
di ottenere finanziamenti esterni.
Sono state previste dal Patto dei Sindaci delle Strutture
di Sostegno, le quali sono dei soggetti in grado di
fornire un orientamento strategico, ed un supporto
tecnico e / o finanziario ai comuni che abbiamo
manifestato la volontà politica di aderire al Patto dei
Sindaci, ma senza le competenze e / o le risorse per
raggiungere gli obbiettivi previsti dal Patto in
questione.
I progetti saranno vagliati da ingegneri ed economisti
della BEI, mentre l’assistenza tecnica sarà finanziata dal
“Programma energia intelligente”, che fa capo ad un
programma comunitario della revisione della Strategia
di
Lisbona
2007-2013
denominato
CIP
“Competitiveness
and
Innovation
Framework
Programme”, che promuove le fonti d’energia nuove,
rinnovabili e incoraggia la diversificazione energetica.
La Commissione europea riconosce 2 tipi di Strutture di
Sostegno nel quadro del Patto dei sindaci: le
amministrazioni pubbliche (autorità nazionali, regionali,
provinciali, enti pubblici, contee, province, agglomerati,
ecc) e le reti di enti locali e regionali (come, ad
esempio, consorzi di enti locali).
Per il suo primo anno di funzionamento, il meccanismo
sarà dotato di un bilancio di 15 milioni di euro al fine di
offrire alle città e alle regioni il migliore mezzo per
mobilitare tutti gli sforzi e gli attori necessari per
aiutare l’UE a raggiungere al meglio i suoi obiettivi.
Le Strutture di Sostegno, dunque, sono delle
organizzazioni disposte a sostenere il Patto dei Sindaci,
interagendo con i loro membri, facilitandone uno
scambio di esperienze e difendendo i loro interessi
comuni. Un’ulteriore compito è quello di monitorare
l'attuazione del Patto da parte dei suoi iscritti.
Il contributo copre una quota del costo per il supporto
tecnico che è necessario per preparare, attuare e
finanziare il programma di investimenti, come ad
esempio studi di fattibilità e di mercato, la
strutturazione di programmi, piani aziendali, audit
energetici, la preparazione per procedure d’appalto, in
breve, tutto ciò che è necessario per realizzare nelle
città e nelle regioni progetti di energia sostenibile
pronti per il finanziamento della Bei.
Le Strutture di Sostegno hanno inoltre la funzione di
promuovere ed aiutare i firmatari con meno risorse,
per esempio, fornendo sostegno tecnico per
l’attuazione e lo sviluppo della SEAP (Piano d’azione per
l’energia sostenibile)o organizzando le giornate di
sensibilizzazione locale per l'energia.
Inoltre, è compito delle Strutture di Sostegno riferire
regolarmente alla Commissione sui risultati ottenuti,
partecipare all’implementazione strategica del Patto,
fornire esperti della comunicazione e mettere a
disposizione dei fondi.
L’assistenza di Elena, inoltre, agevola l’accesso non solo
ai finanziamenti della Bei ma anche a quelli di un’altra
banca. L’ammontare del contributo può coprire fino al
90% dei costi eleggibili. Contatti con la Bei possono
essere presi in qualsiasi forma - per telefono, fax, email o per lettera (il modo migliore è attraverso e-mail
a [email protected] ).
Il contributo apportato dalle Strutture di Sostegno è
notevole in quanto permette una migliore
cooperazione a livello istituzionale, ed una maggiore
visibilità a livello europeo, nazionale e locale dei
firmatari del Patto.
Per un primo contatto è necessaria una breve
descrizione del piano investimenti (ad esempio il tipo di
investimento, l’approccio di attuazione), il costo
previsto di investimento e il calendario per il
programma, oltre la quantità, la portata e le esigenze
principali da affrontare con la richiesta tecnica di
assistenza.
Per maggiori informazioni, consultare il testo del Patto
dei Sindaci, anche nella versione inglese del Covenant
of Mayors. Per aderire al Patto dei Sindaci compila ed
invia il modulo di adesione (disponibile anche in
formato .pdf).
Per informazioni più dettagliate sul programma Elena si
possono
consultare
i
seguenti
siti:
http://www.eib.org/projects/publications/elena_en.ht
m
e
http://www.eib.org/attachments/documents/elenaapplication-form.pdf
ELENA “EUROPEAN LOCAL ENERGY ASSISTANCE”
Il Patto dei Sindaci è stato affiancato da uno strumento
indispensabile al fine della sua concreta applicazione.
Tale meccanismo europeo prende il nome di ELENA
(European Local Energy Assistance), ed è stato creato il
15 dicembre 2009 dalla Commissione europea e dalla
Banca europea per gli investimenti per aiutare gli Enti
locali e regionali ad essere più eco-sostenibili ed
investire nei settori delle infrastrutture strategiche, e
cioè, in materia d’efficienza energetica, di energie
rinnovabili e di trasporto sostenibile.
Per ulteriori informazioni sulle iniziative dell’Unione
europea sui cambiamenti climatici e le energie
rinnovabili si possono visitare i seguenti siti:
http://ec.europa.eu/environment/climat/climate_actio
n.htm
6
http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.html
•
Marchio per il patrimonio culturale europeo:
•
un nuovo impulso al turismo e al dialogo
interculturale
•
La Commissione europea ha proposto l’istituzione del
“Marchio per il patrimonio culturale europeo”, quale
iniziativa su scala UE. L'obiettivo del marchio è dare
rilievo ai luoghi che celebrano e simbolizzano
l'integrazione, gli ideali e la storia dell’Europa. La
decisione che propone di istituire questo marchio verrà
sottoposta all’approvazione del Consiglio dei ministri
dell’UE e del Parlamento europeo e potrà entrare in
vigore nel 2011 o nel 2012.
maggiore sensibilità per il turismo culturale
europeo con le conseguenti ricadute
economiche;
criteri chiari e trasparenti per gli Stati membri
partecipanti;
procedure di selezione e monitoraggio che
abilitino solo i siti più pertinenti a ottenere il
marchio.
La proposta di un marchio per il patrimonio culturale
europeo si differisce da altre iniziative in materia di
retaggio culturale, come l’elenco del patrimonio
mondiale dell' UNESCO e gli “Itinerari culturali europei”
del Consiglio d’Europa in quanto:
•
“Credo che il marchio per il patrimonio culturale
europeo contribuirà a sensibilizzare il pubblico sul
nostro retaggio culturale, comune a noi tutti e nel
contempo diverso, oltre a stimolare il turismo culturale
e il dialogo interculturale”, sostiene Androulla Vassiliou,
Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il
multilinguismo e la gioventù.
•
•
La proposta della Commissione prende le mosse da un
progetto intergovernativo del 2006 cui avevano
partecipato 17 Stati membri. Fare ora del marchio del
patrimonio culturale europeo un’iniziativa dell’Unione
europea contribuirà a dargli maggiore credibilità,
visibilità e prestigio.
designerà siti che hanno avuto un ruolo
fondamentale nella storia dell’Unione
europea;
selezionerà siti in base al loro valore simbolico
per l’Europa piuttosto che su criteri inerenti
alla bellezza o alla qualità architettonica;
ribadirà la dimensione educativa, soprattutto
per i giovani.
La nuova fisionomia degli enti territoriali
europei nel Trattato di Lisbona
In base al sistema vigente , finora hanno ottenuto il
marchio sessantaquattro siti previa selezione da parte
dei singoli Stati membri. In Italia sono i luoghi natale di
Rossini, Puccini e Verdi, l'Isola di Ventotene, il Palazzo
del Campidoglio a Roma e il luogo natale di Alcide De
Gasperi. In Europa si va dalla casa di Robert Schuman,
lo statista francese che è stato tra i padri fondatori
dell’UE, sita a Scy-Chazelles (Lorena), ai cantieri di
Danzica in Polonia, culla di Solidarność, il primo
sindacato indipendente in un paese del Patto di
Varsavia, che ha contribuito a scatenare gli eventi
grazie ai quali il continente si è unificato al termine
della Guerra fredda.
di Maria Grazia Basile
Nel contesto del nuovo sistema proposto, ciascuno dei
27 Stati membri potrà nominare sino a due siti destinati
a ricevere il nuovo marchio per il patrimonio culturale
europeo. Un gruppo di esperti indipendenti esaminerà
le proposte e sceglierà per ogni paese non più di un sito
all’anno cui assegnare il marchio. La partecipazione
avverrà su base volontaria.
Il Trattato di Lisbona stabilisce che con riferimento alle
regole riguardanti la sua composizione esse sono ora
stabilite da una decisione adottata dal Consiglio
all’unanimità su proposta della Commissione. La durata
del mandato dei componenti del CdR è estesa da
quattro a cinque anni, in allineamento con quanto
previsto per le altre Istituzioni (Parlamento europeo,
Commissione e Comitato economico e sociale), ed
anche il mandato del Presidente del Comitato e
dell’ufficio di presidenza, di conseguenza, sono estesi
da due anni a due anni e mezzo.
Il trattato sul funzionamento dell'Unione europea
(TFUE) meglio noto come Trattato di Lisbona, entrato in
vigore l’1 dicembre 2009, introduce varie ed importanti
conquiste che riguardano le regioni e gli enti territoriali
europei, prevedendo un rafforzamento del loro ruolo e,
più in generale, del processo di governance decentrata.
In primo luogo il trattato amplia le competenze,
potenziando altresì il ruolo istituzionale del Comitato
delle regioni (CdR), organo consultativo che riunisce i
rappresentanti regionali e locali dell’Unione (artt.305307 TFUE).
I principali vantaggi offerti dal marchio per il
patrimonio culturale europeo sono:
•
nuove opportunità di conoscere il retaggio
culturale dell’Europa e i valori democratici che
sottendono la storia e l’integrazione europee;
Il Comitato delle Regioni, grazie alle nuove disposizioni,
7
diventa un diretto interlocutore anche del Parlamento
europeo e non più solo del Consiglio e della
Commissione. L’art.307 TFUE prevede infatti che a
poter richiedere un parere al Comitato possano essere
le tre istituzioni già menzionate non solo nei casi
previsti dai trattati Ue, in particolare in materia di
cooperazione transfrontaliera, ma anche in tutti gli altri
casi in cui una delle istituzioni lo ritenga opportuno. Il
trattato aumenta inoltre
i settori di intervento
comunitario per i quali è prevista la consultazione del
Comitato includendo l’energia ed i cambiamenti
climatici.
virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non
sono di sua competenza esclusiva, l’Unione interviene
soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista
non possono essere conseguiti in misura sufficiente
dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello
regionale e locale, ma possono, a motivo della portata
o degli effetti dell’azione in questione, essere conseguiti
meglio a livello di Unione”.
Le assemblee regionali dotate di poteri legislativi sono
riconosciute come nuove protagoniste del processo
decisionale comunitario. Il Protocollo sull’applicazione
dei principi di sussidiarietà e proporzionalità prevede
un loro espresso coinvolgimento nella fase preliminare
del processo legislativo e nell’attività di monitoraggio
della sussidiarità. L’art.2 del Protocollo dispone che
prima di proporre un atto legislativo la Commissione
deve procedere ad ampie consultazioni, tenendo in
conto altresì la dimensione regionale e locale.
Come sopra accennato, le disposizioni del nuovo
trattato potenziano anche il ruolo istituzionale del
Comitato delle Regioni conferendogli, a 15 anni dalla
sua creazione, il diritto di adire la Corte di Giustizia
dell’Unione europea per la salvaguardia delle proprie
prerogative (art.263 TFUE) e nel caso di supposta
violazione, da parte di un atto legislativo europeo, del
principio di sussidiarietà. Tale diritto, previsto dall’art.8
del Protocollo aggiuntivo al Trattato di Lisbona
sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e
proporzionalità (Protocollo n.2), è però limitato agli atti
legislativi per i quali il trattato prevede la consultazione
obbligatoria del Comitato delle Regioni, restando
pertanto esclusi gli atti di cui all’art. 307 TFUE, ovvero
quelli per i quali l’organo emette un parere di propria
iniziativa.
L’art.6 invece descrive la cosiddetta procedura del
cartellino giallo, che consente un maggiore controllo,
politico e giuridico, del rispetto del principio di
sussidiarietà. Esso statuisce che entro un termine di
otto settimane, decorrenti dalla data di trasmissione di
un progetto di atto legislativo, ciascuno dei Parlamenti
nazionali, o ciascuna camera degli stessi, puo’ inviare
all’Istituzione europea proponente (Parlamento
europeo, Consiglio o Commissione) un parere motivato
riguardante le ragioni della presunta violazione del
principio di sussidiarietà, spettando a ciascun
parlamento nazionale consultare all’occorrenza i
parlamenti regionali con poteri legislativi.
Un’ulteriore
importante
novità
riguarda
il
riconoscimento
della
dimensione
territoriale
dell’Unione. Il cambiamento riguarda già l’intitolato del
Titolo XVIII del trattato nel quale alla coesione
economica e sociale si affianca la coesione territoriale
che diventa, così, obiettivo fondamentale dell’Unione
Europea. Tale riconoscimento esplicito, in conformità
con quanto stabilito dall’art.3 del Trattato sull’Unione
europea (TUE), per il quale l’Unione “promuove la
coesione economica, sociale e territoriale e la
solidarietà tra gli Stati membri”, è volto ad accrescere
la dimensione locale dell’Unione inserendola in tutte le
politiche comunitarie.
Un riconoscimento questo ancora blando considerato
che alle regioni dotate di poteri legislativi resta preclusa
la possibilità di emettere pareri motivati ed adire,
direttamente o indirettamente, la Corte di Giustizia
dell’Unione in caso di violazione del principio di
sussidiarietà.
Il livello regionale e locale dunque, con il Trattato di
Lisbona, s’inserisce sempre più a pieno titolo nella
struttura dell’Unione europea. Ciò costituisce un
importante passo avanti nell’adeguamento del
funzionamento dell’Unione alla realtà multilivello
dell’Europa del XXI secolo. Una realtà che non puo’
essere considerata di secondo piano se l’Unione
europea vuole essere più efficace ed efficiente nonché
maggiormente aderente al principio di cittadinanza
europea espressione della stessa pluralità territoriale.
Il Trattato di Lisbona, per la prima volta nella storia
dell’Unione Europea, sancisce il diritto all’autonomia
regionale e locale. Il secondo paragrafo dell’art.4 TUE
dispone che “ L'Unione rispetta l'uguaglianza degli Stati
membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale
insita nella loro struttura fondamentale, politica e
costituzionale, compreso il sistema delle autonomie
locali e regionali” .
Inoltre l’art.5 TUE, con la definizione del principio di
sussidiarietà, ovvero il principio in base al quale le
decisioni dovrebbero essere prese al livello più vicino
possibile ai cittadini, inserisce, per la prima volta nel
quadro dell’Unione europea, la sua proiezione sul
piano regionale citandolo come terzo livello di
governance. Il paragrafo 3 dell’art.5 dispone che “in
L’EPSO rilancia una nuova procedura di
selezione più snella e più rapida per i funzionari
dell’UE
L'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO)
vuole convincere i candidati migliori a lavorare per la
Commissione europea con una nuova procedura di
selezione. La Commissione è infatti un'amministrazione
8
pubblica di altissima qualità ed una carriera nelle
istituzioni UE offre l'opportunità di variare le mansioni
da svolgere, un lavoro interessante e stimolante, un
ambiente che incoraggia l'apprendimento di nuove
competenze e di nuove lingue, l'occasione di lavorare e
viaggiare all'estero e di lavorare insieme a colleghi di
tutta Europa, e anche prestazioni sociali favorevoli.
profilo richiesto. I test relativi alle conoscenze
sull'Unione europea faranno parte della seconda fase
insieme agli esercizi intesi a valutare le competenze
professionali. Gli esercizi saranno scelti nell'intento di
valutare le capacità richieste, ciascuna delle quali sarà
messa alla prova almeno due volte.
A seconda del tipo di concorso, questa fase comporterà
un giorno intero o mezza giornata di prove. Tranne che
per i profili che richiedono conoscenze linguistiche
specifiche, le prove della fase di valutazione saranno
effettuate nella seconda lingua dei candidati (francese,
inglese o tedesco) e andranno a sostituire la lunga
procedura delle prove scritte e orali strutturata in due
fasi. Saranno valutate inoltre la capacità di analizzare e
risolvere problemi, il senso della comunicazione, la
capacità di produrre risultati di qualità, la capacità di
apprendere e di perfezionarsi, il senso delle priorità e
dell'organizzazione, l'assiduità e la capacità di lavorare
in collaborazione.
L’EPSO ha lanciato una procedura rinnovata e più snella
per selezionare i futuri funzionari dell'Unione europea,
pubblicando il primo concorso per amministratori
secondo le nuove regole. La nuova procedura di
selezione sarà più rapida e più efficace e comporterà
meno fasi dell'attuale. Si sposta, inoltre, l'accento dalla
valutazione delle conoscenze alla valutazione delle
competenze, la quale si è rivelata uno dei migliori
indicatori delle future prestazioni professionali. "In un
mercato del lavoro sempre più competitivo, le
istituzioni europee devono essere in grado di attrarre
una gamma diversificata di candidati altamente
qualificati",
ha
dichiarato
Maroš
Šefčovič,
vicepresidente della Commissione e commissario
europeo per le Relazioni interistituzionali e
l'amministrazione. "Inoltre, è importante assicurare la
disponibilità di questi candidati e ciò è possibile solo
prospettando loro, entro un termine ragionevole, un
posto interessante. Il nuovo sistema si fonda sulle
prassi migliori messe a punto nel settore pubblico e
procurerà alle istituzioni europee le persone giuste al
momento giusto, nel pieno rispetto del principio di
concorsi equi e aperti."
I candidati idonei riceveranno un "passaporto delle
competenze" nel quale figureranno i risultati ottenuti
nella fase di valutazione e che sarà trasmesso alle
istituzioni per agevolarle nella procedura di assunzione.
L'EPSO sta inoltre attuando una serie di misure volte a
promuovere la diversità all'interno del personale e a
migliorare l'immagine delle istituzioni dell'UE come
datore di lavoro. Tali misure mirano tra l'altro a
garantire la neutralità delle prove rispetto a questioni
di genere, a migliorare i servizi offerti ai candidati
aventi speciali esigenze e ad assicurare una gestione
più proattiva degli elenchi di riserva.
L'EPSO ha predisposto un piano triennale grazie al
quale
le
istituzioni
europee
valuteranno
periodicamente il fabbisogno di personale. Vi saranno
concorsi a frequenza annuale suddivisi in tre cicli: per
amministratori, per assistenti e per linguisti, integrati
da concorsi singoli per specialisti. Gli elenchi di riserva
rimarranno validi solo un anno, fino al completamento
del ciclo di concorsi dell'anno successivo. La maggior
parte dei candidati iscritti in un elenco sarà convocata
per un colloquio. I partecipanti potranno ricevere un
riscontro sulle loro prestazioni, il che eviterà lunghe
procedure di ricorso.
CESE: La vostra Europa, la vostra opinione
Il CESE è un organo consultivo dell'Unione europea
composto da 344 membri. Fondato nel 1957, esso
fornisce consulenza qualificata alle maggiori istituzioni
UE (Commissione, Consiglio e Parlamento europeo)
attraverso l'elaborazione di pareri sulle proposte di
leggi europee, e si esprime inoltre con pareri elaborati
di propria iniziativa su altre problematiche che a suo
giudizio meritano una riflessione.
Un principio fondamentale della nuova procedura è il
passaggio dalla valutazione delle conoscenze alla
valutazione delle competenze. Sono previste solo due
fasi: una preselezione mediante prove al computer, che
si svolgerà negli Stati membri, e una valutazione basata
sulle prove pratiche, che si effettuerà a Bruxelles. Il
nuovo ciclo sarà completato in un lasso di tempo da 5 a
9 mesi, mentre secondo il sistema precedente la
procedura poteva durare fino a due anni.
I membri del CESE rappresentano un ampio ventaglio di
interessi economici, sociali e culturali nei rispettivi
paesi e sono divisi in tre grandi gruppi: "Datori di
lavoro", "Lavoratori" e "Attività diverse" (agricoltori,
consumatori, ambientalisti, associazioni delle famiglie,
ONG, ecc.).
Uno dei compiti principali del CESE è fungere da ponte
tra le istituzioni UE e la cosiddetta "società civile
organizzata": a tal fine contribuisce a rafforzare il ruolo
delle organizzazioni della società civile stabilendo un
dialogo strutturato con questo tipo di organizzazioni
negli Stati membri dell'UE e di altri paesi del mondo.
La preselezione comprenderà test cognitivi e
situazionali, accompagnati da test mirati sulle
competenze professionali e linguistiche in funzione del
9
Scadenze: 01/04/2010 e 27/04/2010
Tramite le varie organizzazioni rappresentate dal CESE,
infatti, ciascun cittadino europeo può esprimere il suo
punto di vista e influire sulle decisioni adottate a livello
europeo.
Nel sito web http://www.eesc.europa.eu/index_it.asp
troverete informazioni aggiornate sull'UE.
Gli interessati dovranno far pervenire le candidature al
Ministero degli Affari Esteri – D.G.I.E. – Ufficio VI
affinché possano essere esaminate e inviate alla
Commissione
europea,
previa
verifica
della
completezza della documentazione richiesta e della
corrispondenza tra i requisiti posseduti e i profili
richiesti.
Potrete consultare tutti i pareri del CESE pubblicati a
partire dal gennaio 1990, ma anche accedere ai siti
Internet di tutte le istituzioni UE e saperne di più
sull'attività consultiva che precede l'adozione delle
politiche comunitarie. Potete infine ottenere
informazioni sui membri e i loro metodi di lavoro, sul
segretariato del CESE e sulle opportunità che il CESE vi
offre come cittadini.
In linea di principio, è ammissibile la presentazione di
più domande solo per posti all’interno della stessa
Direzione Generale.
Le candidature dovranno comprendere:
In aprile, 150 tra allievi e insegnanti provenienti da tutti
gli Stati membri dell'UE verranno a Bruxelles per
partecipare a una simulazione di una sessione plenaria
del CESE. In preparazione di questo evento, 27
consiglieri del CESE si recheranno in visita presso istituti
scolastici sorteggiati tra le centinaia di candidature da
tutto il continente, per discutere di tematiche europee
con gli studenti e rispondere alle loro domande sull'UE,
insistendo sugli aspetti che rivestono particolare
interesse per i giovani.
•
atto di candidatura;
•
curriculum vitae in lingua inglese o in lingua
francese secondo il modello europeo;
•
nulla osta da parte dell’Amministrazione o
dell’Ente di appartenenza. Dal nulla osta,
redatto su carta intestata, deve risultare
l’esplicito assenso e nulla osta all’eventuale
distacco del candidato presso i servizi della
Commissione europea.
Le candidature dovranno essere inviate al seguente
indirizzo di posta elettronica:
Successivamente, tre studenti e un docente per
ciascuno degli istituti selezionati rappresenteranno i
rispettivi paesi in occasione dell'evento dal titolo La
vostra Europa, la vostra opinione (Your Europe, Your
Say) che il CESE organizzerà a Bruxelles dal 15 al 17
aprile 2010. Per due giorni essi, indossando i panni dei
membri del CESE, discuteranno di temi europei con altri
150 studenti delle scuole superiori e insegnanti
provenienti da tutta Europa.
[email protected]
Le candidature dovranno essere inviate su due distinti
documenti (in formato word), mentre il nulla osta,
unitamente a una nota di accompagnamento firmata
dal candidato, dovrà essere inoltrato all’Ufficio VI della
Direzione Generale per l’Integrazione Europea del
Ministero degli Affari Esteri al seguente numero di fax:
+39 06 36914680.
Il loro compito più importante consisterà nel
raggiungere un consenso su un parere del CESE
riguardante i danni provocati dall'alcol. In preparazione
della sessione plenaria gli allievi avranno la possibilità
di presentare emendamenti che, una volta approvati,
verranno integrati nel testo finale del parere.
Per ulteriori informazioni si può contattare il personale
dell’ufficio, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, al seguente
numero di telefono: +39 06 36917285 o visitare il sito
internet www.esteri.it alla voce “Modalità di
presentazione delle candidature“.
L'iniziativa non solo offrirà alle città dove hanno sede
gli istituti selezionati un'autentica occasione per
esprimere la loro opinione a Bruxelles, ma darà anche
agli studenti un'opportunità di scambiare vedute e
condurre un vero dialogo con la vicepresidente del
CESE Irini Pari e con altri rappresentanti delle istituzioni
dell'UE.
Conferenza: "Strengthening European small and
Per maggiori informazioni sull'evento consultare la
pagina web:
http://www.eesc.europa.eu/YourEuropeYourSay2010.
medium sized enterprises in the defence sector"
La Commissione invita a presentare
candidature per Esperti Nazionali Distaccati
(END) presso le sue Direzioni Generali.
Si svolgerà a Bruxelles il 30/31 marzo la conferenza sul
rafforzamento delle piccole e medie imprese nel
settore della difesa, a conclusione di una serie di sette
conferenze.
Bruxelles 30-31 marzo
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L’obiettivo di queste conferenze è di rendere le PMI più
consapevoli delle nuove opportunità a seguito del
“pacchetto di difesa” che è stato adottato nel 2007.
L'obiettivo è quello di ottenere risultati tangibili, di
migliorare l'accesso al mercato, l'accesso alle
informazioni e l'accesso ai finanziamenti per le piccole
e medie imprese che operano nel settore della difesa.
■ “Second Roma Summit and policy Communication
on Roma inclusion”
Córdoba (Spagna) 8 e 9 aprile
Il secondo vertice europeo sull'inclusione dei Rom si
svolgerà a Córdoba (Spagna), l’8 e il 9 aprile 2010
durante la Giornata internazionale dei Rom, come un
evento chiave della Presidenza spagnola del Consiglio.
Saranno presenti al vertice rappresentanti delle
istituzioni dell'Unione europea, degli Stati membri,
delle organizzazioni internazionali e della comunità dei
Rom.
L'evento è organizzato dalla Commissione Europea e
dalla Presidenza spagnola.
La conferenza avrà luogo all’ Hilton Hotel, Boulevard
the Waterloo 38, 1050 Brussels.
La conferenza sarà disponibile su:
http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/defence/smes/
conferences_smes_en.htm
Per maggiori informazioni contattare:
Fabio Pirotta
+ 32 2 296 78 24
[email protected]
Website della Commssione sui Rom:
http://ec.europa.eu/roma
Andrea Maresi
+ 32 2 299 04 03
[email protected]
Per maggiori informazioni contattare:
Matthew Newman
+32 2 296 24 06
[email protected]
■ Conferenza stampa “European Citizens' Iniziative” Bruxelles 31 marzo.
Cristina Arigho
+32 2 298 53 99
[email protected]
La Commissione sta cercando di rendere la “European
Citizens’ Initiative” una realtà.
La “European Citizens’ Initiative” è una delle novità
introdotte dal Trattato di Lisbona che consentirà ad un
milione di cittadini di un certo numero di Stati membri
di chiedere direttamente alla Commissione di
presentare proposte su un tema per loro importante.
Ciò dà vita ad una dimensione completamente nuova di
democrazia partecipativa all’interno dell'Unione
europea. Esso riconosce, infatti, il diritto di ogni
cittadino a partecipare alla vita democratica
dell'Unione.
■ “Looking for a winner: European Entrepreneurship
Video Award 2010”
Bruxelles 9 aprile
La Commissione europea incoraggia gli intraprendenti
amanti del cinema a dimostrare la loro creatività e le
loro competenze nel produrre un breve video che
riguardi i seguenti argomenti:
Che cosa è imprenditorialità?
Che cosa potrebbe incoraggiare le persone a diventare
imprenditori?
Cosa potrebbe contrastare vecchi pregiudizi e offrire
nuove visioni di imprenditorialità?
La Commissione auspica che il Consiglio e il Parlamento
raggiungeranno un accordo sull’iniziativa prima della
fine dell'anno.
«European Commission Citizens' Initiative» website:
http://ec.europa.eu/dgs/secretariat_general/citizens_i
nitiative/index_en.htm
La Commissione europea ha deciso di assegnare i premi
alle seguenti tre categorie:
•
Per maggiori informazioni contattare:
Michael Mann
+32 2 299 9780
[email protected]
•
•
Marlyn Carruthers
+32 2 299 94 51
[email protected]
"L'imprenditorialità - Un modo diverso di
vivere"
"L'imprenditorialità - Sfide e premi"
"L'imprenditorialità – La strada verso il futuro"
S
Al video vincitore per ciascuna delle tre categorie
saranno assegnati 3.333 €; ai video che si
aggiudicheranno il secondo posto saranno assegnati
11
le
2.222 €, e quelli al terzo posto, riceveranno € 1.111.
Ogni premio consisterà in una somma forfettaria e non
è destinato a coprire i costi di produzione dei video o
qualunque altra spese.
Saranno assegnati altri cinque premi, per i "vincitori
speciali", di 555 € ciascuno. Questi premi speciali sono
riservati a chi non abbia ancora compiuto 26 anni.
Il termine per la presentazione dei video è il 9 aprile
2010.
I produttori dei video migliori saranno invitati ad una
cerimonia di premiazione il 25 maggio 2010 a Bruxelles,
durante la II Settimana europea delle PMI.
Per maggiori informazioni Vi inviatiamo a consultare i
seguenti siti web:
European Entrepreneurship Video Award 2010 website:
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs
hip/video-award/
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs
hip/video-award/pdf/eeva2010_final_en.pdf
Condizioni e termini di gara:
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs
hip/video-award/pdf/conditions_mt_en.pdf
European SME Week 2010:
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs
hip/sme-week/
Per maggiori informazioni contattare:
Fabio Pirotta
+ 32 2 296 78 24
[email protected]
Andrea Maresi
+ 32 2 299 04 03
[email protected]
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