n. 233 NUOVA SEDE PER L`UFFICIO DI BRUXELLES DELLA
Transcript
n. 233 NUOVA SEDE PER L`UFFICIO DI BRUXELLES DELLA
Anno IX 26 marzo 2010 n. 233 IN QUESTO NUMERO: IN PRIMO PIANO ● Europa 2020 la nuova strategia economica in Europa Europa 2020 la nuova strategia economica in Europa POLITICHE E PROGRAMMI ● L’Unione europea per i giovani: il programma “Gioventù in Azione” ● Nuove applicazioni di navigazione: Galileo ● Consultazione pubblica su come proteggere le foreste europee dai cambiamenti climatici ● Il Patto dei Sindaci ● Marchio per il patrimonio culturale europeo: un nuovo impulso al turismo e al dialogo interculturale ALTRE NOTIZIE ● La nuova fisionomia degli enti territoriali europei nel Trattato di Lisbona Lo scorso 03 marzo la Commissione europea ha presentato la proposta per la strategia “Europa 2020” il nuovo piano europeo, per uscire dalla crisi e preparare l'economia dell'UE per il prossimo decennio. La strategia Europa 2020, che ricordiamo si sostituisce alla Strategia di Lisbona, definisce il panorama dell'economia di mercato sociale europea per il prossimo decennio, sulla base di tre settori prioritari strettamente connessi che si rafforzano a vicenda. Crescita intelligente, sviluppando un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione, crescita sostenibile, promuovendo un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, e crescita inclusiva, promuovendo un'economia con un alto tasso di occupazione, che favorisca la coesione sociale e territoriale. Essa fissa cinque finalità da raggiungere entro il 2020, tenendo in considerazione le differenze esistenti tra i diversi Paesi: 1) innalzare al 75% il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni; ●L’EPSO rilancia una nuova procedura di selezione più snella e più rapida per i funzionari dell’UE 2) aumentare al 3% del Pil della Ue le risorse investite in ricerca e innovazione; ● CESE: La vostra Europa, la vostra opinione 2) ridurre del 20% le emissioni di C02; ● La Commissione invita a presentare candidature per Esperti Nazionali Distaccati (END) presso le sue Direzioni Generali. APPUNTAMENTI ED EVENTI Le conferenze, gli incontri, i seminari e le giornate informative in Europa. IN ALLEGATO Bandi Ricerche partner Sentenze della Corte di giustizia 3) abbassare a meno del 10% la quota di giovani che abbandonano la scuola; 4) portare almeno al 40% il numero dei diplomati o laureati; 5) puntare a 20 milioni in meno di persone a rischio povertà. NUOVA SEDE PER L’UFFICIO DI BRUXELLES DELLA REGIONE SICILIANA 251 AVENUE LOUISE - 1000 BRUXELLES TEL +32 (0) 2 -6392570/71 - FAX +32(2) 6392589/88 Il piano europeo propone quindi ai governi europei di tradurre tali scopi in obiettivi nazionali: ogni Stato membro dovrà presentare ogni anno il suo “programma specifico”con dentro i traguardi che intende raggiungere rispetto ai cinque parametri indicati nella “strategia 2020”. L’Unione europea per i giovani: il programma “Gioventù in Azione”. di Matilde Modica La Commissione europea giudicherà poi se gli sforzi di ogni singolo Paese siano adeguati o meno.Mentre gli Stati virtuosi saranno premiati con incentivi sul fronte dell'accesso ai fondi europei, quelli inadempienti saranno oggetto di raccomandazioni da parte dell’Unione che potranno essere seguite da policy warning, cioé veri e propri moniti da parte della Commissione Ue. Non sono però previste sanzioni. Istituito con decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 novembre 2006, il programma “Gioventù in Azione” per il periodo 20072013 ha lo scopo di sviluppare e sostenere la cooperazione nel settore della gioventù, basandosi sulle esperienze del precedente programma “Gioventù per l’Europa” (1989-1999), del Servizio Volontario Europeo (1996-1999) e del programma “Gioventù” (2000-2006). Il programma proposto dalla Commissione europea per centrare gli obiettivi fissati prevede la realizzazione di una serie di iniziative faro per la cui realizzazione diventa fondamentale intervenire a tutti i livelli: Unione europea, Stati membri, autorità locali e regionali. Il programma, che mira a rispondere a livello europeo alle esigenze dei giovani, dall’adolescenza all’età adulta è, infatti, aperto alla partecipazione dei cittadini di età compresa tra i 13 e i 30 anni. Il Presidente del Comitato delle Regioni ha già espresso i propri dubbi sulla nuova strategia sottolineando che la stessa sarebbe molto più efficace se consentisse agli enti regionali e locali di partecipare attivamente all'elaborazione dei programmi nazionali di riforma e alle iniziative faro, invece di relegarli al ruolo di esecutori di questi progetti nella fase a valle del processo decisionale. Il Comitato delle Regioni nell’assoluta convinzione che la strategia Europa 2020 abbia bisogno delle regioni e delle città se vuole raggiungere appieno i suoi obiettivi, lo scorso 10 marzo ha avviato una consultazione paneuropea sulla proposta. “Gioventù in Azione” si prefigge di rafforzare il sentimento di appartenenza dei giovani all’Europa, di incoraggiare la loro partecipazione alla vita pubblica e di sviluppare il loro spirito d’iniziativa imprenditoriale. Il programma intende contribuire a un’istruzione e a una formazione di qualità in senso ampio per permettere di sviluppare la solidarietà, la comprensione reciproca e il rispetto per la diversità culturale secondo quanto previsto dagli obiettivi della strategia di Lisbona. A tal fine, promuove la mobilità, l’apprendimento non formale e il dialogo interculturale, favorendo il coinvolgimento di tutti i giovani indipendentemente dal grado di istruzione, dalla provenienza sociale e dal bagaglio culturale. Il questionario della consultazione evidenzia temi importanti che sono particolarmente pertinenti per gli enti regionali e locali e ai quali la strategia non dà risposte. Vi fanno riferimento le domande sulla necessità di obiettivi differenziati a livello territoriale, sulla necessità di indicatori che vadano oltre il PIL, sul ruolo effettivo degli enti regionali e locali nell'ideazione e attuazione della nuova strategia, sul rapporto tra la strategia Europa 2020, la politica di coesione e il bilancio dell'UE e, infine, sulla necessità di far conoscere la nuova strategia a tutti i cittadini dell'UE. “Gioventù in Azione” dispone di un budget complessivo di 885 milioni di euro. Il budget annuale è deciso dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Il programma riguarda progetti senza scopo di lucro, rivolti ai giovani, ai gruppi di giovani, agli operatori socio-educativi e alle organizzazioni attive nel settore della gioventù, legalmente costituite in uno dei paesi che aderiscono all’iniziativa ed è aperto agli Stati membri dell’Unione europea, all’Islanda, al Liechtenstein e alla Norvegia, ai paesi candidati all’adesione all’U.E. e ai paesi dei Balcani occidentali, oltre che alla Svizzera, con riserva di un accordo bilaterale, e ai paesi partner che hanno firmato accordi di cooperazione nel settore della gioventù con l’Unione europea. È, altresì, aperto alla cooperazione con organizzazioni internazionali che agiscono nel settore come il Consiglio d’Europa. Il termine ultimo per rispondere al questionario è il 12 aprile. I contributi possono essere inviati in una delle lingue dell'UE. Maggiori informazioni sono disponibili all'indirizzo internet: http://portal.cor.europa.eu/europe2020/ Per maggiori informazioni su Europa 2020 e sul documento presentato dalla Commissione europea si invita a visitare il seguente indirizzo internet: http://ec.europa.eu/eu2020/index_en.htm “Gioventù in Azione” si compone di cinque obiettivi generali: 1. 2 promuovere la cittadinanza attiva dei giovani in generale e la loro cittadinanza europea in particolare; 2. sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza fra i giovani; 3. favorire la comprensione reciproca tra i giovani di paesi diversi; 4. contribuire allo sviluppo della qualità dei sistemi in sostegno alle attività dei giovani e allo sviluppo della capacità delle organizzazioni della società civile nel settore della gioventù; 5. Con Decreto Legge n. 297 del 27/12/2006, art. 5, è stata istituita l’Agenzia nazionale italiana per i giovani, responsabile della gestione del programma in Italia (www.agenziagiovani.it). Per i progetti selezionati dalle Agenzie nazionali, sono previste cinque scadenze annuali: sostenere la cooperazione europea nel settore della gioventù. Tali obiettivi generali devono essere realizzati tramite le seguenti azioni: Progetti con inizio Termine domanda dal 1° maggio al 30 settembre 1° febbraio dal 1° luglio novembre 1° aprile al 30 presentazione dal 1° settembre al 31 gennaio 1° giugno Questa azione punta a rafforzare la cittadinanza attiva dei giovani e la loro comprensione reciproca mediante scambi, sostegno alle iniziative dei giovani e progetti di democrazia partecipativa. dal 1° dicembre al 30 aprile 1° settembre dal 1° febbraio al 31 luglio 1° novembre 2. Per i progetti presentati a livello europeo, sono previste tre scadenze all’anno: 1. Gioventù per l’Europa Servizio Volontario Europeo Il Servizio Volontario mira a sostenere la partecipazione dei giovani a varie forme di volontariato, sia nell’ambito dell’Unione europea che al di fuori. Il giovane volontario partecipa, in un paese diverso da quello in cui risiede, individualmente o in gruppo, ad attività senza scopo di lucro, non retribuite. Il Servizio dura da un minimo di due ad un massimo di dodici mesi. 3. Gioventù nel mondo Questa azione, aperta ai paesi partner del programma, punta a sviluppare la comprensione reciproca tra i popoli, attraverso la cooperazione con i paesi limitrofi dell’Unione europea e con gli altri paesi partner del programma. 4. Termine domanda dal 1° agosto al 31 dicembre 1° febbraio dal 1° dicembre al 30 aprile 1° giugno dal 1° marzo al 31 luglio 1° settembre presentazione La Commissione europea ha, inoltre, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C64 del 16 marzo 2010 l’invito a presentare proposte EACEA/11/10 nel quadro della sottoazione 3.2 “Gioventù nel mondo”: Cooperazione con paesi diversi dai paesi limitrofi all’Unione europea, che si prefigge di sostenere progetti che promuovano la cooperazione nel settore della gioventù tra i paesi che aderiscono al programma e i paesi partner, che hanno firmato con l’U.E. un accordo rilevante per il settore giovanile. Strutture di sostegno per i giovani Attraverso questa azione, l’Unione europea mira a sostenere organismi attivi a livello europeo nel settore giovanile. 5. Progetti con inizio Sostegno alla cooperazione europea nel settore della gioventù Le domande di finanziamento dovranno essere inviate entro e non oltre il 17 maggio 2010. Questa azione punta a favorire la cooperazione europea nel settore della gioventù attraverso incontri di giovani e di responsabili delle politiche per la gioventù, il sostegno alle attività per una migliore comprensione e conoscenza del settore della gioventù e la cooperazione con organizzazioni internazionali specializzate. Gli orientamenti dettagliati per i candidati e i formulari di candidatura sono disponibili su Internet al seguente indirizzo: http://eacea.ec.europa.eu/youth/funding/2010/call_ac tion_3_2_en.php L’attuazione di “Gioventù in azione” è in massima parte decentrata. Per questo motivo, sono state istituite le Agenzie nazionali, che offrono formazione e informazioni generali per la preparazione e la gestione dei progetti. Nuove applicazioni di navigazione: Galileo GALILEO è un programma di radionavigazione satellitare europeo sviluppato grazie alla collaborazione tra l’Unione Europea e l’Agenzia Spaziale Europea 3 (ESA). L’Unione Europea è responsabile del coordinamento politico e della definizione degli obiettivi strategici del programma, mentre l’ESA è incaricata della realizzazione tecnica. Con Galileo l’Europa intende creare il primo sistema globale di navigazione satellitare per usi civili. d’informazione sulle applicazioni di Galileo); svoltasi a Bruxelles lo scorso , 3-e 5 marzo. Nel corso della manifestazione è stato illustrato come sistemi lanciati nello spazio, percepiti come estremamente distanti, possano influire sulla vita quotidiana.arricchendo di tangibili vantaggi la vite delle persone Alcune delle applicazioni esposte sono già disponibili oggi con EGNOS,( European geostationary navigation overlay system, ovvero Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione) ma saranno più efficaci dopo l'installazione di Galileo grazie ai suoi vantaggi tecnologici ; altre si fondano su simulazioni dei futuri segnali di Galileo e sono dunque ancora a uno stadio sperimentale. Galileo si basa su una costellazione di 30 satelliti, in orbita terrestre media, che coprono in permanenza l’intera superficie della terra e da una serie di Stazioni terrestri che hanno il compito della gestione e del controllo operativo del sistema. Il programma Galileo, basato su una tecnologia di avanguardia, consentirà all'utente munito di un ricevitore di ricevere segnali trasmessi da diversi satelliti per determinare in qualsiasi momento la sua posizione esatta nel tempo e nello spazio. Le innovazioni nel campo della navigazione satellitare presentate a Bruxelles comprendono: Galileo sarà operativo a partire dal 2013 ed il suo primo obiettivo sarà facilitare la soluzione di problemi connessi alla mobilità ed ai trasporti sempre più critici. In aggiunta a ciò il programma garantirà l'interoperabilità con il segnale GPS e una maggiore accuratezza di posizionamento. • Mobzili che, nelle aree urbane, fornisce informazioni turistiche finalizzate agli acquisti, alla ricerca di ristoranti, agli orari dei trasporti pubblici cittadini. • GSW che, nel campo della viabilità, dà agli utenti la possibilità di sperimentare un’applicazione di modulazione della velocità e di vincere un premio per percorrenze avvenute entro i limiti di velocità prescritti. L’Europa sta scommettendo su Galileo e sulla crescita scientifica, tecnologica e industriale che ne può derivare: difatto questo sistema metterà a disposizione una serie di nuovi servizi la cui potenzialità è in parte ancora inesplorata. Le iniziative regionali su Galileo rivolte allo sviluppo di infrastrutture (laboratori di ricerca, elementi locali, stazioni di monitoraggio) e competenze sul tema della Navigazione Satellitare stanno contribuendo a sostenere questo obiettivo di crescita. La Commissione Europea, l’ESA e i candidati alla futura Concessione di Galileo hanno manifestato attenzione allo sviluppo delle iniziative locali poiché sono in grado di generare prodotti, applicazioni e servizi che rappresenteranno un valore aggiunto per il Concessionario stesso in termini di ritorno economico. • Sci-Tech POB (Person Overboard System) che, nelle aree portuali, dimostra come si possa guidare un’imbarcazione verso un naufrago da salvare. • Inclusion che, nell’ambito delle attività di vicinato, mostra agli utenti il modo in cui un’informazione di navigazione satellitare possa aiutare una persona in sedia a rotelle a sormontare ostacoli fisici e ad aumentare la propria mobilità; • Close Search che, nel campo dell’attività all’aperto, permette agli utenti di visitare un elicottero di ricerca e salvataggio e vedere in che modo localizzi persone disperse in zone selvagge. Come ha affermato Il vicepresidente Antonio Tajani, commissario all’industria e all’imprenditoria “Questi nuovi strumenti daranno ai cittadini numerosi vantaggi sul piano sociale, economico, ambientale e della sicurezza. Si tratta di applicazioni di punta che avranno riflessi economici positivi anche a valle. La nostra ricerca spaziale fornisce così applicazioni innovative di cui la nostra industria, soprattutto le PMI, ha urgente bisogno per fabbricare nuovi prodotti e trovare una via per uscire dalla crisi attuale.” Un esempio concreto tra le applicazioni d’avanguardia di navigazione satellitare si ha nel caso di naufragio. In tal caso, infatti, ci saranno maggiori probabilità che il naufrago venga salvato grazie ai migliori sistemi di navigazione che permettono di guidare fino alla sua postazione l’imbarcazione. Sono applicazioni che agevoleranno, inoltre, l’attività di agricoltori e di gestori di porti, che aiuteranno ciechi e persone colpite da Alzheimer, che potenzieranno l’aiuto d’emergenza e che renderanno più sicure attività all’aperto e sportive. Le applicazioni di navigazione satellitare possono, dunque, arricchire di tangibili vantaggi la vite delle persone. . Questi sono solo alcuni esempi tra le 32 applicazioni d’avanguardia di navigazione satellitare che sono state presentate nel corso della manifestazione “Galileo Application Days” (giornate Consultazione pubblica su come proteggere le foreste europee dai cambiamenti climatici La Commissione Europea ha pubblicato il 1 marzo un Libro Verde sulla protezione delle foreste nel contesto di un clima che cambia, intitolato: Libro verde sulla 4 protezione delle foreste e l’informazione nell’UE: preparare le foreste ai cambiamenti climatici”. l’obiettivo di ridurre di oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l’efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia. Il Libro verde, che fa seguito al Libro bianco sull’adattamento ai cambiamenti climatici del 1° aprile 2009, presenta gli attuali sistemi di informazione sulle foreste e gli strumenti disponibili per proteggere il patrimonio forestale, delinea altresí i problemi principali che interesseranno le foreste europee e propone una serie di interrogativi riguardanti lo sviluppo delle future opzioni politiche. Nell’ambito della Campagna SEE (Energia Sostenibile per l’Europa) in Italia, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare coordinerà le azioni al fine di coinvolgere un numero sempre maggiore di città che si vorranno impegnare in obiettivi ambiziosi da realizzare entro il 2020. Il Libro verde offre importanti spunti di riflessione per un vivo dibattito sulla questione foreste per stimolare non solo gli Stati membri, ma anche gli enti regionali e locali ed i singoli cittadini, su come garantire una gestione sostenibile a lungo termine delle foreste. Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa che mira a riunire i sindaci delle città più all'avanguardia dell’Europa al fine di realizzare uno scambio di informazioni utili sulle buone pratiche volte al miglioramento dell’efficienza energetica, promuovendo sia le imprese a bassa emissione di carbonio sia un generale sviluppo economico. Nell'ambito della consultazione pubblica avviata lo scorso 1 marzo sul sito web “Your Voice in Europe” ( http://ec.europa.eu/yourvoice ) che durerà fino al 31 luglio 2010, la Commissione europea organizzerà un workshop con le parti interessate il 3 giugno a Bruxelles. Tutti i contributi pervenuti saranno pubblicati sul sito internet e costituiranno la base per eventuali azioni supplementari della Commissione. Il patto si rivolge principalmente alle Città, in quanto: • • Il Libro verde sarà inoltre discusso alla conferenza sulla protezione delle foreste organizzata dalla presidenza spagnola a Valsain, in Spagna, il 6 e 7 aprile. • più della metà dei gas a effetto serra vengono prodotti all’interno delle aree urbane; l’80% della popolazione vive e lavora nelle aree urbane; fino all’80% dell'energia si consuma nelle aree urbane. Per maggiori informazioni sul Libro verde e sulla consultazione pubblica si consiglia di visitare il seguente sito internet: Per firmare il Patto è necessario essere a capo di un ente locale, urbano o rurale, di qualsiasi dimensione. http://ec.europa.eu/environment/consultations/forest s_en.htm Ad oggi gli enti firmatari sono 1270. I Comuni italiani aderenti al Patto sono 197, di cui 2 siciliani: Comiso (Rg) e Floridia (Sr). Perché un ente locale dovrebbe partecipare al Patto dei Sindaci? Il Patto dei Sindaci • Il consumo di energia è in costante aumento nelle città e ad oggi, a livello europeo, tale consumo è responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra causate, direttamente o indirettamente, dall’uso dell’energia da parte dell’uomo. Una nuova azione risulta quindi necessaria al fine di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo “20-20-20” che l’Unione Europea si è posta per il 2020 in termini di riduzione del 20% delle emissioni di gas ad effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. • • • • A questo proposito, il 29 Gennaio 2008, nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Per dare vita ad una dichiarazione pubblica con cui ci si impegna nella riduzione del carbonio; per creare o rafforzare meccanismi di riduzione del carbonio all’interno di un territorio; per condividere le competenze sviluppate sul territorio con altri Enti locali; per fare del territorio un pioniere di questa nuova forma di collaborazione; per pubblicizzare i propri successi. Settori interessati: I settori coinvolti dal Patto dei Sindaci sono l’edilizia, i trasporti, la produzione locale di energia elettrica (idroelettrica, PV, impianti eolici, CHP …), il teleriscaldamento locale / raffreddamento, la pianificazione territoriale strategica, gli appalti pubblici di forniture e servizi, e altri settori (come, ad esempio, rifiuti e gestione delle risorse idriche). Questa nuova iniziativa, su base volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano di Azione con 5 Che cosa è una Struttura di Sostegno? La lotta contro il cambiamento climatico figura tra i primi posti delle priorità dell’Unione europea e questa sfida non potrà essere raccolta senza il contributo degli enti locali. Elena, dunque, aiuterà tramite una assistenza tecnica le città e le regioni a elaborare e attuare progetti nel modo più efficace possibile, al fine di ottenere finanziamenti esterni. Sono state previste dal Patto dei Sindaci delle Strutture di Sostegno, le quali sono dei soggetti in grado di fornire un orientamento strategico, ed un supporto tecnico e / o finanziario ai comuni che abbiamo manifestato la volontà politica di aderire al Patto dei Sindaci, ma senza le competenze e / o le risorse per raggiungere gli obbiettivi previsti dal Patto in questione. I progetti saranno vagliati da ingegneri ed economisti della BEI, mentre l’assistenza tecnica sarà finanziata dal “Programma energia intelligente”, che fa capo ad un programma comunitario della revisione della Strategia di Lisbona 2007-2013 denominato CIP “Competitiveness and Innovation Framework Programme”, che promuove le fonti d’energia nuove, rinnovabili e incoraggia la diversificazione energetica. La Commissione europea riconosce 2 tipi di Strutture di Sostegno nel quadro del Patto dei sindaci: le amministrazioni pubbliche (autorità nazionali, regionali, provinciali, enti pubblici, contee, province, agglomerati, ecc) e le reti di enti locali e regionali (come, ad esempio, consorzi di enti locali). Per il suo primo anno di funzionamento, il meccanismo sarà dotato di un bilancio di 15 milioni di euro al fine di offrire alle città e alle regioni il migliore mezzo per mobilitare tutti gli sforzi e gli attori necessari per aiutare l’UE a raggiungere al meglio i suoi obiettivi. Le Strutture di Sostegno, dunque, sono delle organizzazioni disposte a sostenere il Patto dei Sindaci, interagendo con i loro membri, facilitandone uno scambio di esperienze e difendendo i loro interessi comuni. Un’ulteriore compito è quello di monitorare l'attuazione del Patto da parte dei suoi iscritti. Il contributo copre una quota del costo per il supporto tecnico che è necessario per preparare, attuare e finanziare il programma di investimenti, come ad esempio studi di fattibilità e di mercato, la strutturazione di programmi, piani aziendali, audit energetici, la preparazione per procedure d’appalto, in breve, tutto ciò che è necessario per realizzare nelle città e nelle regioni progetti di energia sostenibile pronti per il finanziamento della Bei. Le Strutture di Sostegno hanno inoltre la funzione di promuovere ed aiutare i firmatari con meno risorse, per esempio, fornendo sostegno tecnico per l’attuazione e lo sviluppo della SEAP (Piano d’azione per l’energia sostenibile)o organizzando le giornate di sensibilizzazione locale per l'energia. Inoltre, è compito delle Strutture di Sostegno riferire regolarmente alla Commissione sui risultati ottenuti, partecipare all’implementazione strategica del Patto, fornire esperti della comunicazione e mettere a disposizione dei fondi. L’assistenza di Elena, inoltre, agevola l’accesso non solo ai finanziamenti della Bei ma anche a quelli di un’altra banca. L’ammontare del contributo può coprire fino al 90% dei costi eleggibili. Contatti con la Bei possono essere presi in qualsiasi forma - per telefono, fax, email o per lettera (il modo migliore è attraverso e-mail a [email protected] ). Il contributo apportato dalle Strutture di Sostegno è notevole in quanto permette una migliore cooperazione a livello istituzionale, ed una maggiore visibilità a livello europeo, nazionale e locale dei firmatari del Patto. Per un primo contatto è necessaria una breve descrizione del piano investimenti (ad esempio il tipo di investimento, l’approccio di attuazione), il costo previsto di investimento e il calendario per il programma, oltre la quantità, la portata e le esigenze principali da affrontare con la richiesta tecnica di assistenza. Per maggiori informazioni, consultare il testo del Patto dei Sindaci, anche nella versione inglese del Covenant of Mayors. Per aderire al Patto dei Sindaci compila ed invia il modulo di adesione (disponibile anche in formato .pdf). Per informazioni più dettagliate sul programma Elena si possono consultare i seguenti siti: http://www.eib.org/projects/publications/elena_en.ht m e http://www.eib.org/attachments/documents/elenaapplication-form.pdf ELENA “EUROPEAN LOCAL ENERGY ASSISTANCE” Il Patto dei Sindaci è stato affiancato da uno strumento indispensabile al fine della sua concreta applicazione. Tale meccanismo europeo prende il nome di ELENA (European Local Energy Assistance), ed è stato creato il 15 dicembre 2009 dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti per aiutare gli Enti locali e regionali ad essere più eco-sostenibili ed investire nei settori delle infrastrutture strategiche, e cioè, in materia d’efficienza energetica, di energie rinnovabili e di trasporto sostenibile. Per ulteriori informazioni sulle iniziative dell’Unione europea sui cambiamenti climatici e le energie rinnovabili si possono visitare i seguenti siti: http://ec.europa.eu/environment/climat/climate_actio n.htm 6 http://ec.europa.eu/energy/intelligent/index_en.html • Marchio per il patrimonio culturale europeo: • un nuovo impulso al turismo e al dialogo interculturale • La Commissione europea ha proposto l’istituzione del “Marchio per il patrimonio culturale europeo”, quale iniziativa su scala UE. L'obiettivo del marchio è dare rilievo ai luoghi che celebrano e simbolizzano l'integrazione, gli ideali e la storia dell’Europa. La decisione che propone di istituire questo marchio verrà sottoposta all’approvazione del Consiglio dei ministri dell’UE e del Parlamento europeo e potrà entrare in vigore nel 2011 o nel 2012. maggiore sensibilità per il turismo culturale europeo con le conseguenti ricadute economiche; criteri chiari e trasparenti per gli Stati membri partecipanti; procedure di selezione e monitoraggio che abilitino solo i siti più pertinenti a ottenere il marchio. La proposta di un marchio per il patrimonio culturale europeo si differisce da altre iniziative in materia di retaggio culturale, come l’elenco del patrimonio mondiale dell' UNESCO e gli “Itinerari culturali europei” del Consiglio d’Europa in quanto: • “Credo che il marchio per il patrimonio culturale europeo contribuirà a sensibilizzare il pubblico sul nostro retaggio culturale, comune a noi tutti e nel contempo diverso, oltre a stimolare il turismo culturale e il dialogo interculturale”, sostiene Androulla Vassiliou, Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. • • La proposta della Commissione prende le mosse da un progetto intergovernativo del 2006 cui avevano partecipato 17 Stati membri. Fare ora del marchio del patrimonio culturale europeo un’iniziativa dell’Unione europea contribuirà a dargli maggiore credibilità, visibilità e prestigio. designerà siti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’Unione europea; selezionerà siti in base al loro valore simbolico per l’Europa piuttosto che su criteri inerenti alla bellezza o alla qualità architettonica; ribadirà la dimensione educativa, soprattutto per i giovani. La nuova fisionomia degli enti territoriali europei nel Trattato di Lisbona In base al sistema vigente , finora hanno ottenuto il marchio sessantaquattro siti previa selezione da parte dei singoli Stati membri. In Italia sono i luoghi natale di Rossini, Puccini e Verdi, l'Isola di Ventotene, il Palazzo del Campidoglio a Roma e il luogo natale di Alcide De Gasperi. In Europa si va dalla casa di Robert Schuman, lo statista francese che è stato tra i padri fondatori dell’UE, sita a Scy-Chazelles (Lorena), ai cantieri di Danzica in Polonia, culla di Solidarność, il primo sindacato indipendente in un paese del Patto di Varsavia, che ha contribuito a scatenare gli eventi grazie ai quali il continente si è unificato al termine della Guerra fredda. di Maria Grazia Basile Nel contesto del nuovo sistema proposto, ciascuno dei 27 Stati membri potrà nominare sino a due siti destinati a ricevere il nuovo marchio per il patrimonio culturale europeo. Un gruppo di esperti indipendenti esaminerà le proposte e sceglierà per ogni paese non più di un sito all’anno cui assegnare il marchio. La partecipazione avverrà su base volontaria. Il Trattato di Lisbona stabilisce che con riferimento alle regole riguardanti la sua composizione esse sono ora stabilite da una decisione adottata dal Consiglio all’unanimità su proposta della Commissione. La durata del mandato dei componenti del CdR è estesa da quattro a cinque anni, in allineamento con quanto previsto per le altre Istituzioni (Parlamento europeo, Commissione e Comitato economico e sociale), ed anche il mandato del Presidente del Comitato e dell’ufficio di presidenza, di conseguenza, sono estesi da due anni a due anni e mezzo. Il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) meglio noto come Trattato di Lisbona, entrato in vigore l’1 dicembre 2009, introduce varie ed importanti conquiste che riguardano le regioni e gli enti territoriali europei, prevedendo un rafforzamento del loro ruolo e, più in generale, del processo di governance decentrata. In primo luogo il trattato amplia le competenze, potenziando altresì il ruolo istituzionale del Comitato delle regioni (CdR), organo consultativo che riunisce i rappresentanti regionali e locali dell’Unione (artt.305307 TFUE). I principali vantaggi offerti dal marchio per il patrimonio culturale europeo sono: • nuove opportunità di conoscere il retaggio culturale dell’Europa e i valori democratici che sottendono la storia e l’integrazione europee; Il Comitato delle Regioni, grazie alle nuove disposizioni, 7 diventa un diretto interlocutore anche del Parlamento europeo e non più solo del Consiglio e della Commissione. L’art.307 TFUE prevede infatti che a poter richiedere un parere al Comitato possano essere le tre istituzioni già menzionate non solo nei casi previsti dai trattati Ue, in particolare in materia di cooperazione transfrontaliera, ma anche in tutti gli altri casi in cui una delle istituzioni lo ritenga opportuno. Il trattato aumenta inoltre i settori di intervento comunitario per i quali è prevista la consultazione del Comitato includendo l’energia ed i cambiamenti climatici. virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva, l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello regionale e locale, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell’azione in questione, essere conseguiti meglio a livello di Unione”. Le assemblee regionali dotate di poteri legislativi sono riconosciute come nuove protagoniste del processo decisionale comunitario. Il Protocollo sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità prevede un loro espresso coinvolgimento nella fase preliminare del processo legislativo e nell’attività di monitoraggio della sussidiarità. L’art.2 del Protocollo dispone che prima di proporre un atto legislativo la Commissione deve procedere ad ampie consultazioni, tenendo in conto altresì la dimensione regionale e locale. Come sopra accennato, le disposizioni del nuovo trattato potenziano anche il ruolo istituzionale del Comitato delle Regioni conferendogli, a 15 anni dalla sua creazione, il diritto di adire la Corte di Giustizia dell’Unione europea per la salvaguardia delle proprie prerogative (art.263 TFUE) e nel caso di supposta violazione, da parte di un atto legislativo europeo, del principio di sussidiarietà. Tale diritto, previsto dall’art.8 del Protocollo aggiuntivo al Trattato di Lisbona sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e proporzionalità (Protocollo n.2), è però limitato agli atti legislativi per i quali il trattato prevede la consultazione obbligatoria del Comitato delle Regioni, restando pertanto esclusi gli atti di cui all’art. 307 TFUE, ovvero quelli per i quali l’organo emette un parere di propria iniziativa. L’art.6 invece descrive la cosiddetta procedura del cartellino giallo, che consente un maggiore controllo, politico e giuridico, del rispetto del principio di sussidiarietà. Esso statuisce che entro un termine di otto settimane, decorrenti dalla data di trasmissione di un progetto di atto legislativo, ciascuno dei Parlamenti nazionali, o ciascuna camera degli stessi, puo’ inviare all’Istituzione europea proponente (Parlamento europeo, Consiglio o Commissione) un parere motivato riguardante le ragioni della presunta violazione del principio di sussidiarietà, spettando a ciascun parlamento nazionale consultare all’occorrenza i parlamenti regionali con poteri legislativi. Un’ulteriore importante novità riguarda il riconoscimento della dimensione territoriale dell’Unione. Il cambiamento riguarda già l’intitolato del Titolo XVIII del trattato nel quale alla coesione economica e sociale si affianca la coesione territoriale che diventa, così, obiettivo fondamentale dell’Unione Europea. Tale riconoscimento esplicito, in conformità con quanto stabilito dall’art.3 del Trattato sull’Unione europea (TUE), per il quale l’Unione “promuove la coesione economica, sociale e territoriale e la solidarietà tra gli Stati membri”, è volto ad accrescere la dimensione locale dell’Unione inserendola in tutte le politiche comunitarie. Un riconoscimento questo ancora blando considerato che alle regioni dotate di poteri legislativi resta preclusa la possibilità di emettere pareri motivati ed adire, direttamente o indirettamente, la Corte di Giustizia dell’Unione in caso di violazione del principio di sussidiarietà. Il livello regionale e locale dunque, con il Trattato di Lisbona, s’inserisce sempre più a pieno titolo nella struttura dell’Unione europea. Ciò costituisce un importante passo avanti nell’adeguamento del funzionamento dell’Unione alla realtà multilivello dell’Europa del XXI secolo. Una realtà che non puo’ essere considerata di secondo piano se l’Unione europea vuole essere più efficace ed efficiente nonché maggiormente aderente al principio di cittadinanza europea espressione della stessa pluralità territoriale. Il Trattato di Lisbona, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, sancisce il diritto all’autonomia regionale e locale. Il secondo paragrafo dell’art.4 TUE dispone che “ L'Unione rispetta l'uguaglianza degli Stati membri davanti ai trattati e la loro identità nazionale insita nella loro struttura fondamentale, politica e costituzionale, compreso il sistema delle autonomie locali e regionali” . Inoltre l’art.5 TUE, con la definizione del principio di sussidiarietà, ovvero il principio in base al quale le decisioni dovrebbero essere prese al livello più vicino possibile ai cittadini, inserisce, per la prima volta nel quadro dell’Unione europea, la sua proiezione sul piano regionale citandolo come terzo livello di governance. Il paragrafo 3 dell’art.5 dispone che “in L’EPSO rilancia una nuova procedura di selezione più snella e più rapida per i funzionari dell’UE L'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) vuole convincere i candidati migliori a lavorare per la Commissione europea con una nuova procedura di selezione. La Commissione è infatti un'amministrazione 8 pubblica di altissima qualità ed una carriera nelle istituzioni UE offre l'opportunità di variare le mansioni da svolgere, un lavoro interessante e stimolante, un ambiente che incoraggia l'apprendimento di nuove competenze e di nuove lingue, l'occasione di lavorare e viaggiare all'estero e di lavorare insieme a colleghi di tutta Europa, e anche prestazioni sociali favorevoli. profilo richiesto. I test relativi alle conoscenze sull'Unione europea faranno parte della seconda fase insieme agli esercizi intesi a valutare le competenze professionali. Gli esercizi saranno scelti nell'intento di valutare le capacità richieste, ciascuna delle quali sarà messa alla prova almeno due volte. A seconda del tipo di concorso, questa fase comporterà un giorno intero o mezza giornata di prove. Tranne che per i profili che richiedono conoscenze linguistiche specifiche, le prove della fase di valutazione saranno effettuate nella seconda lingua dei candidati (francese, inglese o tedesco) e andranno a sostituire la lunga procedura delle prove scritte e orali strutturata in due fasi. Saranno valutate inoltre la capacità di analizzare e risolvere problemi, il senso della comunicazione, la capacità di produrre risultati di qualità, la capacità di apprendere e di perfezionarsi, il senso delle priorità e dell'organizzazione, l'assiduità e la capacità di lavorare in collaborazione. L’EPSO ha lanciato una procedura rinnovata e più snella per selezionare i futuri funzionari dell'Unione europea, pubblicando il primo concorso per amministratori secondo le nuove regole. La nuova procedura di selezione sarà più rapida e più efficace e comporterà meno fasi dell'attuale. Si sposta, inoltre, l'accento dalla valutazione delle conoscenze alla valutazione delle competenze, la quale si è rivelata uno dei migliori indicatori delle future prestazioni professionali. "In un mercato del lavoro sempre più competitivo, le istituzioni europee devono essere in grado di attrarre una gamma diversificata di candidati altamente qualificati", ha dichiarato Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione e commissario europeo per le Relazioni interistituzionali e l'amministrazione. "Inoltre, è importante assicurare la disponibilità di questi candidati e ciò è possibile solo prospettando loro, entro un termine ragionevole, un posto interessante. Il nuovo sistema si fonda sulle prassi migliori messe a punto nel settore pubblico e procurerà alle istituzioni europee le persone giuste al momento giusto, nel pieno rispetto del principio di concorsi equi e aperti." I candidati idonei riceveranno un "passaporto delle competenze" nel quale figureranno i risultati ottenuti nella fase di valutazione e che sarà trasmesso alle istituzioni per agevolarle nella procedura di assunzione. L'EPSO sta inoltre attuando una serie di misure volte a promuovere la diversità all'interno del personale e a migliorare l'immagine delle istituzioni dell'UE come datore di lavoro. Tali misure mirano tra l'altro a garantire la neutralità delle prove rispetto a questioni di genere, a migliorare i servizi offerti ai candidati aventi speciali esigenze e ad assicurare una gestione più proattiva degli elenchi di riserva. L'EPSO ha predisposto un piano triennale grazie al quale le istituzioni europee valuteranno periodicamente il fabbisogno di personale. Vi saranno concorsi a frequenza annuale suddivisi in tre cicli: per amministratori, per assistenti e per linguisti, integrati da concorsi singoli per specialisti. Gli elenchi di riserva rimarranno validi solo un anno, fino al completamento del ciclo di concorsi dell'anno successivo. La maggior parte dei candidati iscritti in un elenco sarà convocata per un colloquio. I partecipanti potranno ricevere un riscontro sulle loro prestazioni, il che eviterà lunghe procedure di ricorso. CESE: La vostra Europa, la vostra opinione Il CESE è un organo consultivo dell'Unione europea composto da 344 membri. Fondato nel 1957, esso fornisce consulenza qualificata alle maggiori istituzioni UE (Commissione, Consiglio e Parlamento europeo) attraverso l'elaborazione di pareri sulle proposte di leggi europee, e si esprime inoltre con pareri elaborati di propria iniziativa su altre problematiche che a suo giudizio meritano una riflessione. Un principio fondamentale della nuova procedura è il passaggio dalla valutazione delle conoscenze alla valutazione delle competenze. Sono previste solo due fasi: una preselezione mediante prove al computer, che si svolgerà negli Stati membri, e una valutazione basata sulle prove pratiche, che si effettuerà a Bruxelles. Il nuovo ciclo sarà completato in un lasso di tempo da 5 a 9 mesi, mentre secondo il sistema precedente la procedura poteva durare fino a due anni. I membri del CESE rappresentano un ampio ventaglio di interessi economici, sociali e culturali nei rispettivi paesi e sono divisi in tre grandi gruppi: "Datori di lavoro", "Lavoratori" e "Attività diverse" (agricoltori, consumatori, ambientalisti, associazioni delle famiglie, ONG, ecc.). Uno dei compiti principali del CESE è fungere da ponte tra le istituzioni UE e la cosiddetta "società civile organizzata": a tal fine contribuisce a rafforzare il ruolo delle organizzazioni della società civile stabilendo un dialogo strutturato con questo tipo di organizzazioni negli Stati membri dell'UE e di altri paesi del mondo. La preselezione comprenderà test cognitivi e situazionali, accompagnati da test mirati sulle competenze professionali e linguistiche in funzione del 9 Scadenze: 01/04/2010 e 27/04/2010 Tramite le varie organizzazioni rappresentate dal CESE, infatti, ciascun cittadino europeo può esprimere il suo punto di vista e influire sulle decisioni adottate a livello europeo. Nel sito web http://www.eesc.europa.eu/index_it.asp troverete informazioni aggiornate sull'UE. Gli interessati dovranno far pervenire le candidature al Ministero degli Affari Esteri – D.G.I.E. – Ufficio VI affinché possano essere esaminate e inviate alla Commissione europea, previa verifica della completezza della documentazione richiesta e della corrispondenza tra i requisiti posseduti e i profili richiesti. Potrete consultare tutti i pareri del CESE pubblicati a partire dal gennaio 1990, ma anche accedere ai siti Internet di tutte le istituzioni UE e saperne di più sull'attività consultiva che precede l'adozione delle politiche comunitarie. Potete infine ottenere informazioni sui membri e i loro metodi di lavoro, sul segretariato del CESE e sulle opportunità che il CESE vi offre come cittadini. In linea di principio, è ammissibile la presentazione di più domande solo per posti all’interno della stessa Direzione Generale. Le candidature dovranno comprendere: In aprile, 150 tra allievi e insegnanti provenienti da tutti gli Stati membri dell'UE verranno a Bruxelles per partecipare a una simulazione di una sessione plenaria del CESE. In preparazione di questo evento, 27 consiglieri del CESE si recheranno in visita presso istituti scolastici sorteggiati tra le centinaia di candidature da tutto il continente, per discutere di tematiche europee con gli studenti e rispondere alle loro domande sull'UE, insistendo sugli aspetti che rivestono particolare interesse per i giovani. • atto di candidatura; • curriculum vitae in lingua inglese o in lingua francese secondo il modello europeo; • nulla osta da parte dell’Amministrazione o dell’Ente di appartenenza. Dal nulla osta, redatto su carta intestata, deve risultare l’esplicito assenso e nulla osta all’eventuale distacco del candidato presso i servizi della Commissione europea. Le candidature dovranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: Successivamente, tre studenti e un docente per ciascuno degli istituti selezionati rappresenteranno i rispettivi paesi in occasione dell'evento dal titolo La vostra Europa, la vostra opinione (Your Europe, Your Say) che il CESE organizzerà a Bruxelles dal 15 al 17 aprile 2010. Per due giorni essi, indossando i panni dei membri del CESE, discuteranno di temi europei con altri 150 studenti delle scuole superiori e insegnanti provenienti da tutta Europa. [email protected] Le candidature dovranno essere inviate su due distinti documenti (in formato word), mentre il nulla osta, unitamente a una nota di accompagnamento firmata dal candidato, dovrà essere inoltrato all’Ufficio VI della Direzione Generale per l’Integrazione Europea del Ministero degli Affari Esteri al seguente numero di fax: +39 06 36914680. Il loro compito più importante consisterà nel raggiungere un consenso su un parere del CESE riguardante i danni provocati dall'alcol. In preparazione della sessione plenaria gli allievi avranno la possibilità di presentare emendamenti che, una volta approvati, verranno integrati nel testo finale del parere. Per ulteriori informazioni si può contattare il personale dell’ufficio, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, al seguente numero di telefono: +39 06 36917285 o visitare il sito internet www.esteri.it alla voce “Modalità di presentazione delle candidature“. L'iniziativa non solo offrirà alle città dove hanno sede gli istituti selezionati un'autentica occasione per esprimere la loro opinione a Bruxelles, ma darà anche agli studenti un'opportunità di scambiare vedute e condurre un vero dialogo con la vicepresidente del CESE Irini Pari e con altri rappresentanti delle istituzioni dell'UE. Conferenza: "Strengthening European small and Per maggiori informazioni sull'evento consultare la pagina web: http://www.eesc.europa.eu/YourEuropeYourSay2010. medium sized enterprises in the defence sector" La Commissione invita a presentare candidature per Esperti Nazionali Distaccati (END) presso le sue Direzioni Generali. Si svolgerà a Bruxelles il 30/31 marzo la conferenza sul rafforzamento delle piccole e medie imprese nel settore della difesa, a conclusione di una serie di sette conferenze. Bruxelles 30-31 marzo 10 L’obiettivo di queste conferenze è di rendere le PMI più consapevoli delle nuove opportunità a seguito del “pacchetto di difesa” che è stato adottato nel 2007. L'obiettivo è quello di ottenere risultati tangibili, di migliorare l'accesso al mercato, l'accesso alle informazioni e l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese che operano nel settore della difesa. ■ “Second Roma Summit and policy Communication on Roma inclusion” Córdoba (Spagna) 8 e 9 aprile Il secondo vertice europeo sull'inclusione dei Rom si svolgerà a Córdoba (Spagna), l’8 e il 9 aprile 2010 durante la Giornata internazionale dei Rom, come un evento chiave della Presidenza spagnola del Consiglio. Saranno presenti al vertice rappresentanti delle istituzioni dell'Unione europea, degli Stati membri, delle organizzazioni internazionali e della comunità dei Rom. L'evento è organizzato dalla Commissione Europea e dalla Presidenza spagnola. La conferenza avrà luogo all’ Hilton Hotel, Boulevard the Waterloo 38, 1050 Brussels. La conferenza sarà disponibile su: http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/defence/smes/ conferences_smes_en.htm Per maggiori informazioni contattare: Fabio Pirotta + 32 2 296 78 24 [email protected] Website della Commssione sui Rom: http://ec.europa.eu/roma Andrea Maresi + 32 2 299 04 03 [email protected] Per maggiori informazioni contattare: Matthew Newman +32 2 296 24 06 [email protected] ■ Conferenza stampa “European Citizens' Iniziative” Bruxelles 31 marzo. Cristina Arigho +32 2 298 53 99 [email protected] La Commissione sta cercando di rendere la “European Citizens’ Initiative” una realtà. La “European Citizens’ Initiative” è una delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona che consentirà ad un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri di chiedere direttamente alla Commissione di presentare proposte su un tema per loro importante. Ciò dà vita ad una dimensione completamente nuova di democrazia partecipativa all’interno dell'Unione europea. Esso riconosce, infatti, il diritto di ogni cittadino a partecipare alla vita democratica dell'Unione. ■ “Looking for a winner: European Entrepreneurship Video Award 2010” Bruxelles 9 aprile La Commissione europea incoraggia gli intraprendenti amanti del cinema a dimostrare la loro creatività e le loro competenze nel produrre un breve video che riguardi i seguenti argomenti: Che cosa è imprenditorialità? Che cosa potrebbe incoraggiare le persone a diventare imprenditori? Cosa potrebbe contrastare vecchi pregiudizi e offrire nuove visioni di imprenditorialità? La Commissione auspica che il Consiglio e il Parlamento raggiungeranno un accordo sull’iniziativa prima della fine dell'anno. «European Commission Citizens' Initiative» website: http://ec.europa.eu/dgs/secretariat_general/citizens_i nitiative/index_en.htm La Commissione europea ha deciso di assegnare i premi alle seguenti tre categorie: • Per maggiori informazioni contattare: Michael Mann +32 2 299 9780 [email protected] • • Marlyn Carruthers +32 2 299 94 51 [email protected] "L'imprenditorialità - Un modo diverso di vivere" "L'imprenditorialità - Sfide e premi" "L'imprenditorialità – La strada verso il futuro" S Al video vincitore per ciascuna delle tre categorie saranno assegnati 3.333 €; ai video che si aggiudicheranno il secondo posto saranno assegnati 11 le 2.222 €, e quelli al terzo posto, riceveranno € 1.111. Ogni premio consisterà in una somma forfettaria e non è destinato a coprire i costi di produzione dei video o qualunque altra spese. Saranno assegnati altri cinque premi, per i "vincitori speciali", di 555 € ciascuno. Questi premi speciali sono riservati a chi non abbia ancora compiuto 26 anni. Il termine per la presentazione dei video è il 9 aprile 2010. I produttori dei video migliori saranno invitati ad una cerimonia di premiazione il 25 maggio 2010 a Bruxelles, durante la II Settimana europea delle PMI. Per maggiori informazioni Vi inviatiamo a consultare i seguenti siti web: European Entrepreneurship Video Award 2010 website: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs hip/video-award/ http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs hip/video-award/pdf/eeva2010_final_en.pdf Condizioni e termini di gara: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs hip/video-award/pdf/conditions_mt_en.pdf European SME Week 2010: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/entrepreneurs hip/sme-week/ Per maggiori informazioni contattare: Fabio Pirotta + 32 2 296 78 24 [email protected] Andrea Maresi + 32 2 299 04 03 [email protected] 12