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Hellmut Wollmann Humboldt Universität zu Berlin [email protected] La recente riforma del federalismo tedesco - verso un assetto federale più eterogeneo e competitivo? Bozza di una relazione presentata il 6 dicembre del 2013 al Dipartimento di Scienze Politiche dell’ Università degli Studi di Genova 1. All’ inizio dovrebbe essere utile ricordare qualche dato generale sul sistema federale della Germania. Questo è costituita di sedici regioni che in Germania si chiamano Länder. Fra i Länder sono tre cosi detti Stadtstaaten Città Stato cioè sono grandi città (Berlin, Hamburg e Gremen) a cui è assegnato lo status federale. Il numero degli abitanti dei Länder va da diciotto milioni (Land Nordrhein-Westfalen) a un milione (Land Saarland) Il sistema federale tedesco consiste in due livelli, cioè il livello federale (la Federazione) e il livello dei Länder. La struttura locale è composta da due livelli, cioè i municipi (Städte, Gemeinden) e i 1 distretti (Kreise). I due livelli locali sono costituzionalmente considerati come componenti integrali della struttura dei Länder. 2. Per quanto riguarda la decentralizzazione della Repubblica Federale possono distinguersi quattro dimensioni della separazione verticale dei poteri. 2.1. Primo, lo status federale stesso dei Länder Nella tradizione federale che risale all’ Impero Bismarckiano del mille ottocentosettantauno che fu fondato da una unione di stati sovrani i Länder pretendono un rango “quasi-statale” (Eigenstaatlichkeit). Oltre al parlamento e governo proprio ciascun Land ha, come istituzioni proprie, una corte costituzionale, una corte dei conti, una specie di ambasciata nella capitale federale di Berlino e in parte anche presso la Unione Europea a Bruxelles. Alcuni hanno una bandiera ed perfino un inno proprio. 2.2. Consiglio Federale. Secondo, altra componente cruciale della separazione verticale dei poteri costituisce il cosi detto Consiglio Federale (Bundesrat). Grazie a questo i Länder (secondo articolo 50 della Costituzione Federale, la cosi detta Legge Fondamentale, Grundgesetz) “partecipano nella legislazione e nell’amministrazione della Federazione e in materie della Unione Europea”. Il principio chiave della posizione costituzionale e politico del Consiglio Federale è che i voti nel Consiglio Federale sono controllati dai governi dei Länder (neppure 2 dai loro parlamenti). Si parla del “principio di Consiglio Federale” (Bundesratsprinzip). Questo sta in netto contrasto con il cosi detto “principio di Senato” che vige negli Stati Uniti e vuole dire che due senatori di ciascuno degli Stati federali sono eletti direttamente dalla popolazione regionale. Il numero dei voti di cui ciascun Land, cioè ciascun governo del Land, dispone nel Consiglio Federale dipende del numero degli abitanti del rispettivo Land. In questa regola i piccoli Länder vengono privilegiati. Per esempio il Saarland che ha solamente un milione di abitanti dispone di tre voti nel Consiglio Federale mentre il Land Nordrhein-Westfalen con diciotto milioni abitanti ne dispone solamente sei. Per quanto riguarda il ruolo del Consiglio Federale nel processo legislativo esiste una distinzione cruciale tra cosi dette leggi di ricorso (Einspruchsgsetze) e leggi necessitante l’ approvazione del Consiglio Federale (Zustimmungsgesetze). Concernente i primi il ricorso da parte del Consiglio può essere respinto dal Parlamento Federale per voto di maggioranza. Nel caso degli ultimi il “no” del Consiglio non può essere ricusato dal Parlamento. Dunque in questa categoria di legislazione il Consiglio Federale possiede un veto assoluto. E scontato che il processo legislativo corre il rischio di essere seriamente ostacolato e perfino bloccato se il Parlamento Federale e il Consiglio Federale si trovano dominati da maggioranze politicamente opposte. Tale costellazione che, in francese si chiama “cohabitation”, è d’altronde ben conosciuta anche in Italia nello scontro tra la Camera e il Senato. 3 2.3. Terzo, la ripartizione dei poteri legislativi nel sistema federale La maggioranza delle competenze legislative spetta al livello federale, cioè alla Federazione. Ma ci sono alcune materie legislative importanti che vengono assegnate ai Länder. Questo forma un’altra dimensione significante della separazione verticale dei poteri. Si tornerà dopo su questo argomento. 2.4. Quarto, la ripartizione delle competenze amministrative Mentre, dunque, nel campo de la legislazione il ruolo del livello federale, cioè della Federazione possiede una netta predominanza, riguardante le funzioni e competenze amministrative un quasi monopolio è stato assegnato ai Länder. Cioè l’implementazione di praticamente tutte le leggi federali (e programmi federali) e anche degli atti normativi (e programmi) della Unione Europea (e anche naturalmente delle leggi dei Länder stessi) sono attuate attraverso l’amministrazione dei Länder (e in via di “delegazione” attraverso l’amministrazione degli enti locali). Tranne qualche funzione strettamente enumerata nella Costituzione Federale (Legge Fondamente) la Federazione è costituzionalmente proibita di creare delle strutture amministrative proprie nello spazio sub-nazionale. Questo intreccio verticale fra la funzione legislativa della Federazione e la funzione amministrativa dei Länder ha condotto a ciò che è stato chiamato “intrecciamento” (Politikverflechtung). Costituisce un tratto caratteristico del sistema federale tedesco che è stato figurativamente paragonato con una “torta di marmo” (marble cake). Questo contrasta 4 con lo schema di una “torta a strati” (layer cake) che è tipico del federalismo degli Stati Uniti dove il livello federale, quando adotta norme legislative (ed anche programmi), può anche creare delle strutture amministrative corrispondenti nello spazio subnazionale. All’interno dei Länder l’implementazione di gran parte della legislazione federale viene trasferita (“delegata”) dai Länder al livello locale, cioè ai distretti (Kreise) e ai municipi (Städte, Gemeinden). Si è stimato che approssimativamente settanta percento di tutti gli atti normativi della federazione e della Unione Europea sono attuati dagli enti locali. Il peso funzionale che i diversi livelli possiedono nella attuazione amministrativa si rifletta nella percentuale del personale pubblico impegnato dal rispettivo livello. Solamente dodici percento della totalità del settore pubblico sono dipendenti federali. Cinquanta tre percento sono personale dei Länder. Fra loro si trovano particolarmente gli insegnanti e la polizia Trenta cinque percento sono dipendenti dei municipi e dei distretti. 3. Ripartizione delle competenze legislative Come già detto, secondo la Costituzione Federale (Legge Fundamentale) la maggioranza delle competenze legislative spetta al livello federale. Nell’ esercitare le sue competenze legislative la 5 Federazione è normativamente guidata dal principio della “uguaglianza” (articolo 3: “Ognuno è uguale davanti la legge”) e dello “Stato sociale” (Sozialstaat) promulgato nell’ articolo 20: “La Repubblica Federale è un Stato federale democratico e sociale”. Inoltre articolo 72 riferisce al dovere della legislazione federale di realizzare “condizioni di vita equivalenti (fino a 1994: uniforme) in tutto il territorio della repubblica”. Cosi, da una parte, il sistema di diritto del paese ha un tratto “unitario” ed “egalitario”. Allo stesso tempo, peraltro, la Costituzione Federale ha assegnato delle competenze legislative esclusive ai Länder stessi. Quindi, riguardante queste materie assegnate ai Länder stessi, ciascuno di loro ha il potere legislativo di adottare delle leggi proprie. Cosi, per via degli atti legislativi dei Länder possono sorgere disuguaglianze e disparità tra i Länder. In una decisione del 1960 la Corte Costituzionale Federale ha stabilito che, entro la loro competenza legislativa, i Länder possono legiferare norme “speciali”. In decisioni ulteriori la Corte ha confermato la sua giurisprudenza aggiungendo che tale disuguaglianza e disparità non soltanto sarebbero ammissibili ma perfino “intenzionali” perche “la promozione della pluralità è un elemento essenziale del principio dello stato federale”. 4. Nel seguente vengono trattati in più dettagli la ripartizione verticale delle competenze legislative ed i cambiamenti che furono introdotti con la riforma del federalismo del 2006 6 4.1. Per quanto riguarda la situazione prima della riforma vorrei omettere i dettagli complessi della regolazione costituzionale della procedura legislativa. Invece vorrei dare risalto solamente a due punti. Primo, nel corso degli anni la prevalenza della legislazione federale è sempre più aumentata. Questa tendenza è stato criticamente descritta come lo sviluppo verso uno “stato federale unitario” (unitarischer Bundesstaat, Konrad Hesse 1962). Secondo, si deve ricordare che, nonostante la crescente preponderanza della legislazione federale, i Länder ritengono ed individualmente esercitano una legislazione propria. Si tratta particolarmente delle materie seguenti. Ciascun Land possiede il potere legislative esclusivo nell’ adottare le “costituzioni” o gli statuti degli enti locali (“governo locale”). In ugual modo ciascun Land ha la sola responsabilità legislativa, finanziaria e operativa nell’ intero settore della istruzione che include le scuole e le università. Il settore della istruzione costituisce una responsabilità tradizionale dei Länder ed è valutato da loro come una componente chiave della loro “sovranità in materie culturali” (Kulturhoheit). Anche la competenza legislativa relativa alla polizia spetta a ciascuno dei Länder. Inoltre, spettano ai Länder varie competenze legislative che si riferiscono al mantenimento e alla protezione dell’ “ordine 7 pubblico”, per esempio, relativo alla costruzione degli edifici ed al controllo sulle emissioni. 4.2. La riforma costituzionale del 2006 Recentemente il regime costituzionale del processo legislativo nel sistema federale è stato sempre più vivamente criticato particolarmente per due ragioni. Primo la critica era diretta contro la percentuale crescente dei disegni leggi che necessitavano l’approvazione del Consiglio Federale e quindi aumentavano il rischio che il processo legislativo sia ritardato o persino bloccato per il braccio di ferro tra le due “camere” del legislatore federale. Secondo, l’estensione della legislazione federale era attaccata per marginalizzare e “soffocare” la legislazione propria dei Länder. In ottobre 2003 è stata formata una commissione che consisteva, in ugual numero, di deputati del Parlamento Federale e dei rappresentatni del Consiglio Federale. La commissione aveva la missione di “modernizzare il sistema federale”. Dopo trattative lunghe e conflittuose alfine è stato raggiunto un compromesso tra gli interessi dei due “campi” federali. La riforma entrò in vigore l’ uno settembre del 2006. 4.3. A questo punto vorrei occuparmi solamente della vicenda della ulteriore decentralizzazione di competenze legislative ai Länder. 8 Cambiamenti veramente fondamenti furono effettati anzitutto per l’abolizione del potere legislativo che la Federazione possedeva nella cosi detta legislazione “quadro”. Questa si riferiva al settore universitario e al regolamento del personale dei Länder e degli enti locali. A causa della cancellazione di questo potere legislativo della Federazione i Länder hanno ottenuto la piena competenza di legiferare in questi due settori. Dopo che già nel passato i Länder possedevano una larga competenza e responsabilità nel campo universitario la loro competenza è ormai diventata quasi totale. Inoltre la Federazione si è anche ritirata della cosi detta “Azioni in interesse comune” (Gemeinschaftsaufgabe) relativa al finanziamento delle costruzioni universitarie. Nello “zelo” di “sbrogliare” le relazioni intra-federali perfino una cosi detta “proibizione di cooperazione” fra la Federazione ed i Länder fu introdotta nella Costituzione. Analogamente la legislazione sul personale pubblico dei Länder e degli enti locali ormai spetta completamente ai Länder. Dunque ciascun Land può definire e fissare lui stesso le condizioni legali e economiche del suo personale e quel degli enti locali. Inoltre alcune altre competenze legislative sono state assegnate ai Länder, per esempio, sulle ore di chiusura dei negozi, che toccano la vita giornaliera dei cittadini. 9 5. Risultati, valutazione La decentralizzazione di competenze legislative ai Länder che fu realizzata per la riforma costituzionale da 2006 ha evidentemente ampliato le competenze legislative esclusive dei Länder. Ormai ciascun Land può, in materie importanti, adottare degli atti legislativi che vigono solamente nel suo territorio (regionale) e hanno il potenziale di causare delle disuguaglianze e disparità tra i Länder e quindi l’eterogeneità tra loro. Allo stesso tempo la estensione del potere legislativo può intensificare la componente di competitività che esiste fra i Länder. Già nel passato esisteva una misura d’eterogeneità tra i Länder. Dunque la discussione su questa vicenda e la tensione tra eterogeneità ed omogeneità nel regolamento legale et assetto istituzionale è per niente nuova. I sostenitori di tale decentralizzazione hanno sottolineato il vantaggio del legislatore regionale di prendere in conto gli interessi e le domande specifiche della popolazione regionale e degli altri attori regionali. Inoltre è un’espressione cardinale di un sistema e assetto democratico che deve decentralizzare delle funzioni legislative rilevanti nel più avanzato grado possibile. Dall’altra parte tale (possibilmente ancora crescente) “eterogeneizzazione” può avere, degli effetti dannosi. Nel campo dell’ istruzione si trovano degli esempi che mostrano che la differenziazione nei piani di studi scolari o nel regime degli esami possono costituire dei gravi ostacoli per genitori ed alunni di traslocarsi di un Land a un’ altro. Per i dipendenti, sia dei Länder sia degli enti locali, l’applicazione del 10 nuovo potere legislativo di ciascun Land nel fissare le condizioni legali ed economiche di lavoro può avere un impatto negativo sulle condizioni di lavoro anzitutto in quei Länder che dispongono di meno risorse finanziarie che le altre. . A questo punto si deve tuttavia ricordare che, già nel passato, i Länder (da elemento del cosi detto “federalismo cooperativo” (Kooperativer Föderalismus) hanno formato ed usato numerose commissioni e simili corpi, sia permanentemente, sia adhoc, che dobbiano coordinare ed “armonizzare” la presa di decisioni fra loro per, non da ultimo, mitigare e livellare le differenziazioni tra loro. Per quanto riguarda un nuovo impulso competitivo dopo la riforma del 2006 conviene anche ricordare che già nel passato c’era tale concorrenza tra i Länder. Negli anni sessanta, per esempio, i Länder conducevano “esperimenti” di gran misura per “testare” diverse forme di scuole. Recentemente rafforzavano questo trend. le valutazioni internazionali PISA Altro esempio interessante della differenziazione interregionale e della competizione che ne risultava costituisce il campo delle costituzioni del governo locale adottate individualmente dai Länder. Dagli anni sessanta esisteva una pluralità di diversi modelli di governo locale (fra di loro il direttamente eletto sindaco nel Land Baden-Württemberg. Si poteva parlare allora di un vero “laboratorio” interregionale. All’ inizio degli anni novanta in una sequenza sorprendente di atti legislativi individuali tutti i Länder decisero di adottare il modello di Baden-Württemberg ciò che può interpretarsi come un processo e risultato impressionante di un “imparare reciprocamente”. 11 Peraltro il nuovo potere legislativo di ciascun Land può fissare, lui stesso, le condizioni legali ed economiche di lavoro del suo personale pubblico rivela un potenziale (politicamente e normativamente) in qualche modo allarmante. Come già fu menzionato, alcuni Länder che, a causa della loro più favorevole situazione finanziaria , potevano offrire condizioni migliori ai loro dipendenti tentavano di attirare personale altamente qualificato dagli altri Länder. Questo indica il pericolo dello svolgimento di una sorta di “darwinismo inter-federale” che rafforzerebbe i già “forti” Länder e debiliterebbe i già meno forti. Tale tendenza può, tuttavia, essere “controbilanciata” per altri componenti del sistema federale, come la perequazione finanziaria fra i Länder e, non da ultimo, per il principio politico tuttavia vigente di una “solidarietà” nazionale, quindi anche interregionale, che pare essere radicato nella cultural politica de paese. Essa sembra risalire, no da ultimo, alla miseria sociale ed economica senza precedenti che i tedeschi vivevano dopo 1945 in conseguenza della guerra della Nazi Germania. Dopo 1990 nel processo della Unificazione delle due Germanie questa solidarietà nazionale era ancora una volta sfidata, messa in prova e confermata. 12