INTRODUZIONE - rappresentazione.it
Transcript
INTRODUZIONE - rappresentazione.it
NEW LINEAMENTA Liberamente tratta dal "talk-show" del 31.03.09 Sulla spinta dei grandi cambiamenti tecno-culturali degli ultimi decenni, la rappresentazione architettonica, nella sfera digitale, sembra aver raggiunto il più alto livello estetico e tecnico, quasi configurandosi come una sorta di “New Lineamenta”. Tutto ciò è ampiamente visibile soprattutto in termini di laboriosità, diffusione, qualità, spettacolarizzazione, produzione e riproduzione delle immagini, ma, proprio in queste stesse evoluzioni, paradossalmente, già si inizia a rilevare qualche limite evolutivo, per alcuni sintomo di una imminente crisi. Da qui l’urgenza di approfondire gli studi sui mutamenti disciplinari, le teorie e i fondamenti scientifici. Fino a ipotizzare l’attuale modello di rappresentazione e prevedere scenari futuri. In riferimento a quanto in questi ultimi anni abbiamo in più occasioni avuto modo di osservare1 e ricordando che una rivoluzione culturale comprende un nuovo modello di rappresentazione2, riteniamo che ogni laboriosità che investe i temi della rappresentazione digitale – nella ricerca, nella didattica, nella pratica operativa –, dovrebbe fondare il proprio progetto su una approfondita conoscenza del modello di rappresentazione contenuto nella svolta epocale che abbiamo vissuto3. È un impegno etico; è una importante questione di metodo; è una premessa indispensabile per ogni studio sul disegno elettronico. Non possiamo dimenticare che la grandezza della rivoluzione tecno-culturale digitale e la conseguente svolta epocale che ha generato, nasce anche perché nel progetto di cambiamento è compreso un nuovo sistema di rappresentazione visiva. Note 1 Da diversi anni alcuni docenti della Facoltà di Architettura di Pescara sono impegnati – nella ricerca scientifica e nella didattica, sia all’interno del percorso di laurea in Design & Multimedia Drawing, sia nell’ambito del Dottorato in Storia, Conservazione e Rappresentazione dell’Architettura – ad approfondire e sperimentare i diversi aspetti della rappresentazione digitale. A tale riguardo si rimanda il lettore al sito www.rappresentazione.it (dal 1999, a cura di L. Sacchi e M. Unali) e si ricordano alcune pubblicazioni: L. Sacchi, La dimensione digitale in architettura: rappresentazione e conformazione, in La rappresentazione dell’architettura. Storia, metodi, immagini (a cura di C. Mezzetti), ed. Kappa, Roma 2000; M. Unali, Pixel di architettura, ed. Kappa, Roma 2001; Architettura e cul- 6 tura digitale, a cura di L. Sacchi e M. Unali, ed. Skira, Milano 2003; La città virtuale, sezione a cura di M. Unali, in AA.VV., Dalle città ideali alla città virtuale. Viaggio nel mondo fantastico del Disegno dell’utopia, a cura di C. Mezzetti, ed. Kappa, Roma 2005; M. Unali (a cura di), Lo spazio digitale dell’architettura italiana. Idee, ricerche, scuole, mappa, ed. Kappa, Roma 2006 (cfr. www.architetturadigitale.it); M. Unali, Digitale (Futuro), in “Parametro”, n. 270-271, luglio-ottobre 2007; M. Unali (a cura di), Abitare virtuale significa rappresentare, ed. Kappa, Roma 2008 – in particolare, cfr. Verso un Atlante della Città Virtuale. Estetiche “a 72 DPI”; M. Unali, Virtual City, in Innovative Design and Construction Technologies. Building complex shapes and beyond / Id&cT09 (editor I. Paoletti), ed. Politecnica, New Lineamenta, a cura di M. Unali, ed. Kappa, Roma 2009 INTRODUZIONE Come la storia insegna, queste considerazioni ricordano anche come i metodi e le tecniche del disegno sono ininterrottamente legati ai principali momenti innovativi della vita dell’uomo. Il riferimento a quanto è accaduto nel Rinascimento con l’invenzione della prospettiva è un caso emblematico. Com’è noto, pensando al disegno della Città Ideale nel contesto della modernità della rivoluzione culturale rinascimentale, possiamo osservare come nella configurazione di quel progetto “utopico” è compreso un nuovo modello di rappresentazione visiva. È in questo conteso che crediamo importante accelerare il processo di storicizzazione sul ruolo svolto, in tutte le sue molteplici declinazioni, dalla rappresentazione digitale; soprattutto in considerazione del crescente ruolo conformativo che essa assume nel processo elaborativo dello spazio architettonico. Come avremo modo di approfondire, il modello di rappresentazione originato dalla rivoluzione informatica ha ampliato anche le multidisciplinari vocazioni conformative proprie del disegno, accrescendo, cioè, la dimensione generativa unitaria del disegno-progetto. Qui segnalata, appunto, come New Lineamenta. Milano 2009. 2 A tale riguardo William M. Ivins scrive: "La scienza e la tecnologia sono progredite in rapporto diretto con la capacità dell'uomo di inventare metodi grazie ai quali fenomeni riconoscibili solo in base al tatto, al gusto e all'olfatto hanno potuto essere riconosciuti e misurati visivamente, e dunque diventare oggetto di una simbolizzazione logica senza la quale il pensiero razionale e l'analisi sarebbero impossibili" (W. M. Ivins, La rationalisation du regard, in "Les Vues de l'esprit", CRCT, Neuilly-sur Seine 1985, p. 36). In questa direzione il parallelo con le nuove tecnologie informatiche di rappresentazione è evidente. «Si sta ricreando per molti aspetti, con le ovvie differenze, quel particolare momento di dipendenza e di scambio che vide la ricerca architettonica, a partire dalla metà del quattrocento, confrontarsi con l’orizzonte rivoluzionario dischiuso dalla “invenzione” della prospettiva» (Franco Purini, Nota introduttiva a Arti elettroniche di L. Taiuti, in “XY, dimensioni del disegno”, n. 14/15, gennaio-agosto 1992). 3 Questa idea è stata oggetto di una comunicazione dello scrivente in occasione di “Un disegno lungo trenta anni”, quinto Congresso UID, XXX Convegno Internazionale delle Discvipline della Rappresentazione, Lerici – Villa Marigola – 2, 3, 4 ottobre 2008. Sullo stesso argomento è in corso di pubblicazione: M. Unali, Qual è il modello di rappresentazione compreso nella rivoluzione informatica?, in “Disegnare. Idee, immagini”, n. 38, ed. Gangemi, Roma 2009. 7 New Lineamenta, a cura di M. Unali, ed. Kappa, Roma 2009 Del resto le più significative tecno-culture progrediscono in relazione alla loro capacità di elaborare processi metaprogettuali grazie ai quali fenomeni riconoscibili solo in base a specifici linguaggi disciplinari – nel caso in oggetto, semplificando, l’informatica – sono riconoscibili visivamente; sono cioè rappresentabili e, di conseguenza, sono oggetto di una riflessione collettiva, sono in grado di innescare progettualità multidisciplinari; elementi, questi, senza i quali il progresso sarebbe impossibile. In altre parole, come scienza e arte dotata di senso proprio, l'idea di rappresentazione è una tra le sostanze fondative della rivoluzione informatica, nel contesto dell'interdisciplinare trasversalità dell'architettura contemporanea. Ecco perché il titolo-tema di una nostra precedente ricerca è "Abitare virtuale significa rappresentare": dalla città virtuale alla visualizzazione interattiva del progetto e della realtà, dal morphing elaborativo al web design, dalla video-creatività infografica fino all'allestimento dei virtual-set per il cinema e la TV, si riafferma la centralità della rappresentazione; dei codici semantici del disegno, dei valori iconici e simbolici delle immagini, della scienza della rappresentazione con i suoi metodi e le sue tecniche. Nel disegno si invera il progetto d’interfaccia conoscitivo e creativo dell'uomo con il mondo; nel disegno è contenuto il luogo dell’incontro tra architettura e tecno-cultura digitale: laboratorio in cui sperimentare teorie e pratiche applicative per abitare lo spazio virtuale all’insegna di una creatio mundi. Nell’attuale fase della creatività digitale, definibile “di stallo” o, perlomeno, “di riflessione”, e in considerazione dello “stile tardo” – come rileva Peter Eisenman5 – che investe l’architettura, porsi questi temi significa fare un significativo passo in avanti negli studi sulla rappresentazione digitale, sia nella ricerca, sia nella didattica. M.U. 4 È questo un punto nodale, in cui individuare una tra le sostanze principali della rappresentazione digitale. A proposito del rapporto tra Disegno e Architettura, Leon Battista Alberti così scrive: «L’architettura nel suo complesso si compone del disegno (lineamenta) e della costruzione» (Leon Battista Alberti, De re aedificatoria – Firenze, 1485 –, ed. a cura di G. Orlandi e P. Portoghesi, ed. Il Polifilo, Milano 1989, Libro primo, Capitolo primo, p. 11). Dobbiamo però valutare che l’Alberti, come puntualizza nella nota al testo Paolo Portoghesi, con il termine lineamenta, «intende qualcosa di meno ampio e più specifico dell’italiano “disegno”. Tuttavia, traducendo “progetto” e “progettare”, si altererebbe in qualche punto il senso del testo». Fatta questa precisazione, quello che a noi interessa della testimonianza dell’Alberti, chiarissima nella sua semplicità e immediatezza, è che aiuta a risolvere la prima apparente “antinomia” tra disegno e progetto ricomponendola nell’idea “lineamenta”. Il DisegnoProgetto e la Costruzione rappresentano due aspetti, due forme del fenomeno architettura, due momenti che 8 possono essere visti anche separatamente, ma a cui va rivolta la medesima attenzione se si vuole comprendere l’architettura nel suo essere unitario (come organismo). Si delineano, così, alcuni interessanti paralleli con la condizione rivoluzionaria generata dall’incontro tra spazio digitale e architettura. Da un lato le caratteristiche dello spazio digitale e i metodi di visualizzazione costringono contemporanee elaborazioni di natura rappresentativo-conformativa, in cui disegno e progetto sono la stessa cosa – semplificando molto, possiamo anche ricordare che il medium è il messaggio (McLuhan); dall’altro la configurazione materica dell’architettura è sostituita (nello spazio digitale) dalla sua fruizione virtuale, interattiva, n-dimensionale, propria dello spazio informatico che la ospita. Si consiglia, inoltre, la lettura del saggio Il disegno secondo L.B. Alberti di R. De Fusco, Trattato di architettura, ed. Laterza, Roma-Bari 2001, p.165. 5 Cfr. P. Eisenman, Insegnare architettura. Sei punti, in “Casabella” n. 769, 2008, pp. 3-5. New Lineamenta, a cura di M. Unali, ed. Kappa, Roma 2009 In una sorta di “New Lineamenta”4 la rappresentazione digitale, soprattutto all’interno delle creatività tematiche dedicate allo spazio digitale (ma non solo), sembra essere il luogo del comporre, fino a coincidere con il progetto.