esame di stato 2014-2015 - Vespucci

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esame di stato 2014-2015 - Vespucci
ESAME DI STATO 2014-2015
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Classe V A Sia (corso serale)
Consiglio di classe
Materie
Lingua e Lettere italiane
Storia
Diritto
Matematica
Economia aziendale
Lingua straniera - Inglese
Informatica
Religione
Laboratorio di Informatica
Docenti
Massimo Ghirlanda *
Massimo Ghirlanda *
Rosalba Confalone *
Giuseppe Spanò *
Antonio Barone
Emma Mandarini
Grazia Pisano
Fulvio Falleni
Daniele Fogli
Firme
* Commissari
Affisso all’albo il
_________________________
Il Dirigente Scolastico
(Prof.ssa Cristina Grieco)
______________________________
ESAME DI STATO 2014-2015
DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE
ALLEGATO
PROGRAMMI
Classe V A Sia – corso serale
SOMMARIO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Presentazione della scuola
Profilo professionale
Consiglio di classe e quadro orario
Evoluzione della classe
Attività extrascolastiche e di recupero
Obiettivi programmati dal Consiglio di classe e grado di conseguimento
Valutazione degli apprendimenti
7.1 Griglia in decimi
7.2 Criteri di valutazione concordati dal Consiglio di classe
8. Percorsi formativi disciplinari
8.1 Diritto – Scienze delle finanze
8.2 Economia aziendale
8.3 Informatica
8.4 Inglese
8.5 Lingua e Lettere italiane
8.6 Matematica
8.7 Religione
8.8 Storia
9. Terza prova
10. Allegati (materiali per la commissione d’esame)
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
Griglie di valutazione delle prove in quindicesimi
Griglia di valutazione per il colloquio orale
Testo di simulazione della Prima prova
Testo di simulazione della Seconda prova
Testo di simulazione della Terza prova
1. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
L’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Programmatori “A. Vespucci”, nei suoi 150 anni di
storia, ha subito molte modifiche formali e sostanziali. Avviato come sezione di “Commercio,
Amministrazione e Ragioneria” dell’Istituto di Marina Mercantile nel lontano 1863, ha acquisito
successivamente fisionomia autonoma nel 1921, per trasformarsi in Istituto Tecnico
Commerciale nel 1933. Dal 1937 al 1971 ha ospitato la sezione per Geometri e dal 1968
prevede un Corso Serale Statale Commerciale. Occupa l’attuale sede in Via Chiarini dal 1928.
Questo breve excursus storico rende ragione del radicamento dell’Istituto nella città di Livorno,
dove per lungo tempo esso ha rappresentato un polo formativo da cui sono emersi i quadri del
terziario del territorio; ancora adesso, l’Istituto può vantare tra i suoi iscritti la quarta
generazione dei primi alunni: intere famiglie legate nella consuetudine della frequenza della
stessa scuola sono un riconoscimento significativo e gratificante.
Negli ultimi anni, la diversificazione dell’offerta formativa nel distretto scolastico livornese
aveva determinato una progressiva flessione nel numero degli iscritti, ma attualmente la
situazione è radicalmente mutata e gli alunni in uscita dalla scuola media sono tornati a
privilegiare il nostro Istituto. Questo risultato può essere ascritto ad un’attività di orientamento
efficace e stimolante (che ha consentito una nuova visibilità sul territorio) e ad una politica
scolastica basata sull’innovazione didattica e organizzativa ( sito web interattivo, registro
elettronico, classi 2.0) e sullo stretto rapporto con il contesto territoriale (attraverso percorsi di
alternanza scuola-lavoro, stage internazionali e tirocini formativi). Inoltre, nell’ambito della
politica di ridimensionamento della rete scolastica provinciale e in accordo con il riordino della
scuola secondaria di secondo grado, è confluito nell’Istituto Vespucci, in aggiunta agli indirizzi
esistenti, anche il nuovo indirizzo Turistico, prima attivo presso l’Istituto “B. Buontalenti”
All’ITC “Amerigo Vespucci” è stato inoltre associato l’IPSCT- Liceo Artistico ad indirizzo Grafica
“C. Colombo”, per la costituzione di un I.I.S. (Istituto di Istruzione Superiore), che rappresenta
il polo di istruzione tecnico professionale per il settore economico e dei servizi nella città di
Livorno.
Attualmente il percorso di studio del Vespucci si articola in un biennio comune per tutti gli
indirizzi, al termine del quale è possibile scegliere tra cinque indirizzi/specializzazioni diversi.
Alla fine del percorso di studi si consegue, a seconda degli indirizzi, il diploma di Perito
Economico in Amministrazione Finanza e Marketing: è il nuovo "Ragioniere", un tecnico che
svolge un ruolo importante nella gestione del sistema azienda (privata o pubblica),
contribuendo sia all'innovazione che al miglioramento organizzativo e tecnologico del contesto
in cui opera. Il titolo viene conseguito seguendo nel triennio il percorso in Amministrazione
Finanza e Marketing o una delle sue specializzazioni: Sistemi informativo aziendali –
informatica; Economia dei sistemi logistici integrati; Relazioni internazionali per il marketing.
Il Perito Economico in Turismo ha invece competenze specifiche nella gestione e
organizzazione delle aziende del settore turistico. Contribuisce al miglioramento organizzativo
dell'impresa turistica. Comunica in tre lingue straniere sia nel rapporto diretto con la clientela
sia con interlocutori professionali. Progetta pacchetti turistici intervenendo per la valorizzazione
integrata e sostenibile del patrimonio culturale, artistico, paesaggistico e ambientale.
Non bisogna inoltre dimenticare l’attività svolta dal Corso Serale, presente con un triennio
completo strutturato in base alle esigenze di flessibilità degli adulti studenti-lavoratori.
2. PROFILO PROFESSIONALE
Il Corso Sistemi Informativi Aziendali è finalizzato alla formazione di una figura professionale
esperta in problemi di economia aziendale-gestionale con indirizzo informatico, che affronta e
risolve anche con le tecniche e le competenze acquisite per l'utilizzo efficace degli strumenti
matematici e dell’informatica gestionale.
Il diplomato che esce da questo corso, oltre ad essere dotato di cultura generale adeguata alle
esigenze della vita socio-professionale attuale, ha acquisito conoscenze e competenze nella
gestione dei processi aziendali sotto il profilo economico, giuridico, organizzativo, contabile e
informatico. Le sue capacità devono essere tali da consentirgli di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
operare all'interno del sistema informativo aziendale, di tipo informatizzato, per
favorirne la gestione e per contribuire ad apportarne le necessarie modificazioni;
sapersi orientare all’interno di software applicativi esistenti, esprimere su di essi
motivati giudizi di merito e saper individuare le modifiche da apportare per adeguarli
alle specifiche e mutevoli esigenze dell’azienda in cui opera;
analizzare e risolvere i principali problemi interni all'azienda;
elaborare dati, rappresentarli e interpretarli in modo efficace per favorire i diversi
processi decisionali, avvalendosi di strumenti informatici e telematici diversificati a
seconda delle caratteristiche del fenomeno a cui i dati si riferiscono;
gestire in modo adeguato i rapporti fra l'azienda e l'ambiente in cui essa opera, per
proporre anche soluzioni a problemi specifici;
analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi e alle risorse
tecnologiche disponibili;
utilizzare metodi, tecniche contabili ed extra-contabili per una corretta rilevazione dei
fenomeni gestionali;
documentare adeguatamente il proprio lavoro;
partecipare al lavoro organizzato, in particolare al lavoro di gruppo;
comunicare efficacemente, utilizzando appropriati linguaggi tecnici;
affrontare i cambiamenti aggiornandosi e ristrutturando le proprie conoscenze.
Il Corso Serale si articola in un orario settimanale di 24 ore distribuite in cinque giorni dal
lunedì al venerdì dalle ore 17,00 alle ore 21,10.
3. CONSIGLIO DI CLASSE E QUADRO ORARIO
Disciplina
Lingua e Lettere italiane
Storia
Diritto
Matematica
Economia aziendale
Inglese
Informatica
Lab. di Informatica
Religione
Nome del docente
Massimo Ghirlanda
Massimo Ghirlanda
Rosalba Confalone
Giuseppe Spanò
Antonio Barone
Emma Mandarini
Grazia Pisano
Daniele Fogli
Fulvio Falleni
QUADRO ORARIO CORSO SIRIO
Ore
Docente
Lingua e
Lettere
italiane
3
Massimo
Ghirlanda
Storia
2
Massimo
Ghirlanda
Economia
aziendale
5
Antonio
Barone
Diritto
4
Rosanna
Confalone
Informatica
4
Grazia
Pisano
Daniele
Fogli
Inglese
2
Emma
Mandarini
Matematica
3
Giuseppe
Spanò
Religione
1
Fulvio
Falleni
4. EVOLUZIONE DELLA CLASSE
All’inizio dell’anno scolastico la classe era composta da 25 alunni, di cui 15 provenienti dalla
classe 4° Sia. Quattro alunni hanno cessato la frequenza fin dal mese di dicembre.
La continuità didattica con la classe precedente è stata mantenuta per quasi tutte le
discipline eccetto Informatica e Matematica. La docente di Diritto è stata assente, per motivi
di salute, per circa cinque mesi. Questi motivi di non continuità didattica hanno certamente
creato qualche difficoltà nel recupero di lacune pregresse.
Il clima generale della classe è stato comunque sempre positivo. Anche se alcuni studenti,
impegnati col lavoro, hanno avuto una presenza in classe discontinua, in generale, la
partecipazione si è rivelata collaborativa e costruttiva.
Per preparare gli studenti alle prove dell’Esame di Stato sono state proposte dai singoli
docenti prove di vario tipo sugli argomenti studiati, includendo verifiche inerenti tutto il
programma svolto per accertate conoscenza degli argomenti, capacità di collegamento e di
esposizione. Sono state effettuate quattro simulazioni dell’Esame di Stato: la Prima, Seconda
e Terza Prova e, per tre studenti, la simulazione dell’orale.
Il livello globale delle competenze raggiunte risulta, a fine anno scolastico, nell’insieme, più
che sufficiente, con punte di buon livello. Tuttavia, come segnalato in precedenti verbali, i
docenti del Consiglio di classe denunciano, come fatto grave, rispetto allo scorso anno, un
numero di ore inferiori, ridotte dal Ministero, a fronte dello stesso Esame. Infatti, eccetto
Lettere e Storia, tutti le altre discipline hanno subito una significativa diminuzione del monte
ore a discapito della didattica. Per lo stesso motivo la modalità CLIL, prevista per le materie
di indirizzo, è stata limitata ad un solo modulo (il bilancio di esercizio the balance sheet).
5. ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE E DI RECUPERO
Nonostante gli alunni siano degli studenti-lavoratori hanno comunque partecipato anche ad
alcune attività extrascolastiche:
Corso di approfondimento di Storia del Cinema dal titolo: Mimesis. Viaggio nel
Neorealismo tra Cinema, Arte e Letteratura.
Visita della Mostra a Palazzo Blu a Pisa Amedeo Modigliani et ses amis
Viaggio di istruzione a Gardone al Vittoriale degli italiani
Uscite didattiche al Teatro Goldoni di Livorno per le seguenti rappresentazioni
L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde
Come tu mi vuoi di Luigi Pirandello
6. OBIETTIVI PROGRAMMATI DAL C.D.C. E GRADO DI CONSEGUIMENTO
Conoscenze
Grado di
c
o
n
s
e
g
u
i
m
e
n
t
o
(
s
c
a
l
a
d
a
1
a
5
)
Conosce i contenuti essenziali delle singole discipline
Conosce le dinamiche evolutive essenziali del progresso umano e la loro
successione cronologica
Conosce i processi che caratterizzano la gestione aziendale sotto il profilo
economico, giuridico, organizzativo, contabile
Competenze
4
4
3
Grado di
c
o
n
s
e
g
u
i
m
e
n
t
o
(capacità ed esperienza in un determinato campo, in una determinata
attività)
(scala da 1 a
5
)
Affronta le differenti situazioni problematiche sia con un approccio
sistemico, sia con strumenti di analisi quantitativa
Utilizza metodi, strumenti, tecniche contabili ed extra-contabili per una
corretta rilevazione dei fenomeni gestionali
Mostra flessibilità e capacità di adattamento in situazioni mutevoli
3
3
4
Capacità
(attitudine, abilità a fare qualcosa)
Grado di
c
o
n
s
e
g
u
LEGENDA
1
Non acquisita
2
Scarsamente
acquisita
3
Acquisita
4
Pienamente
acquisita
5
Acquisita ed
elaborata
7. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
7.1 – Griglia in decimi
I docenti del Consiglio di classe hanno fatto riferimento, in generale, alla seguente griglia di
corrispondenza fra voti in decimi e un giudizio sul grado di conseguimento degli obiettivi in
termini di capacità, conoscenze e competenze, adattandola alle specificità delle singole
discipline
VOTO IN DECIMI GIUDIZIO CORRISPONDENTE
Ha ottime e generalizzate competenze nella disciplina .Possiede conoscenze
9-10
ampie, complete e approfondite. Sa applicare correttamente le conoscenze.
Effettua con disinvoltura analisi e sintesi, senza incontrare alcuna difficoltà
di fronte ai problemi complessi. Sa rielaborare le sue conoscenze con
numerosi spunti personali in un’esposizione fluida e lessicalmente
appropriata.
Ha buone competenze nella disciplina. Possiede conoscenze abbastanza
8
complete e approfondite. Sa applicarle senza errori né imprecisioni ed
effettua analisi abbastanza approfondite. Sintetizza correttamente e
produce valutazioni personali e autonome. Usa un linguaggio chiaro ed
esauriente.
Ha discrete competenze nella disciplina. Possiede conoscenze che gli
7
consentono di non commettere errori nell’esecuzione dei compiti complessi.
Sa effettuare analisi, anche se con qualche imprecisione, ed ha autonomia
nella sintesi. Usa un linguaggio idoneo all’argomento.
Ha sufficienti competenze nella disciplina. Pur possedendo conoscenze non
6
molto approfondite, non commette errori nell’esecuzione di compiti semplici.
Sa applicare le sue conoscenze ed è in grado di effettuare analisi parziali,
con qualche errore. E’ impreciso nell’effettuare sintesi, ma ha qualche
spunto di autonomia. Possiede una terminologia accettabile, ma
un’esposizione poco fluente.
Possiede modeste competenze nella disciplina. Denota conoscenze non
5
molto approfondite e commette qualche errore nella comprensione.
Nell’applicazione e nell’analisi commette errori non gravi. Non possiede
autonomia nella rielaborazione delle conoscenze, cogliendone solo
parzialmente gli aspetti essenziali. Usa u linguaggio non sempre
appropriato, commettendo qualche errore che però non oscura il significato.
Le sue competenze nella disciplina sono molto limitate. Possiede conoscenze
4
frammentarie e superficiali, commettendo spesso errori nell’esecuzione dei
compiti semplici e nell’applicazione. Ha difficoltà nell’analizzare e nel
sintetizzare le proprie conoscenze, mancando di autonomia. Si esprime in
maniera poco corretta, rendendo spesso oscuro il significato del discorso.
1-3
Le sue competenze nella disciplina sono inadeguate. Possiede conoscenze
frammentarie e superficiali, commettendo errori gravi nell’esecuzione dei
compiti semplici e nell’applicazione. Non riesce a condurre analisi con
correttezza e non sa sintetizzare le proprie conoscenze, mancando del tutto
di autonomia. Si esprime con grande difficoltà, commettendo errori che
oscurano il significato del discorso.
7.2 Criteri di valutazione concordati dal Consiglio di classe
La valutazione degli esiti è stata effettuata sulla base di criteri comuni, coerenti con la
programmazione d’Istituto, tenuto conto che tutte le materie concorrono alla formazione
culturale e personale dello studente. In particolare il Consiglio di classe ha tenuto conto dei
seguenti elementi:
comportamento
frequenza
impegno individuale
partecipazione al dialogo educativo
metodo di studio
capacità, conoscenze, competenze acquisite
Tra le varie metodologie previste dalla normativa vigente, i docenti della classe ritengono che
la metodologia di verifica che meglio risponde sia all’applicazione delle conoscenze e delle
competenze acquisite dagli alunni che alla coerenza con le scelte didattiche operate negli anni
precedenti sia la tipologia: 2 domande a trattazione sintetica + quattro domande a risposta
multipla.
La simulazione della Terza prova ha avuto una durata di 100 minuti e ha coinvolto le seguenti
discipline: Diritto, Informatica, Inglese, Matematica.
8. PERCORSI FORMATIVI DISCIPLINARI
8.1
Diritto – Scienze delle Finanze (prof.ssa Rosalba Confalone)
Obiettivi disciplinari
In termine di conoscenza:
Conoscere le principali problematiche giuridiche ed economiche riguardanti l’attività
dello Stato;
Conoscere la dimensione giuridica della realtà in cui l’alunno vive e vivrà;
Possedere la consapevolezza della stretta connessione tra le più importanti dinamiche
economiche dell'attività finanziaria dello Stato e la sua organizzazione istituzionale;
Ampliare e migliorare la capacità di comprensione del linguaggio giuridico.
In termine di competenze applicative:
Saper coordinare i vari istituti ed effettuare connessioni con le altre discipline;
Essere in grado di comunicare efficacemente gli esiti del proprio lavoro utilizzando in
modo appropriato il linguaggio tecnico-giuridico attinente a queste discipline;
Saper analizzare e sintetizzare fonti normative, articoli e brani.
In termini di capacità:
Apprendere in maniera autonoma;
Sviluppare la capacita di collegamento e di rielaborazione personale;
Evidenziare capacità di adattamento a situazioni flessibili.
Analisi della classe – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
Gli alunni hanno dimostrato, durante l'anno scolastico, interesse ed attenzione per questa
disciplina, partecipando in modo attivo e spesso propositivo al dialogo educativo:
Gli obbiettivi preventivati sono stati raggiunti dalla maggior parte della classe mentre un
esiguo numero di alunni ha raggiunto risultati ai limiti della sufficienza.
Il programma non è stato interamente svolto e alcuni moduli non stati adeguatamente
approfonditi in quanto la docente titolare è mancata per circa cinque mesi per motivi di salute.
Modalità di verifica: prove strutturate, semi-strutturate, analisi e sintesi di brani, colloquio.
Le prove strutturate e semi-strutturate sono state formate da vari tipologie di esercizi
(vero/falso, a risposta multipla, completamento) cui sono stati assegnati punteggi differenziati
secondo il tipo di prova e il suo grado di difficoltà. Il punteggio totale è stato pari a 1OO e la
votazione è stata poi rapportata in decimi.
Scala dei voti: da 1 a 10 come stabilito dal Collegio dei docenti.
La valutazione individuale è avvenuta mediante prove sia scritte che orali centrati su precisi
blocchi tematici.
E' stata data comunque assoluta prevalenza alle prove orali e sono state oggetto di
valutazione:
• la conoscenza dei contenuti;
• l'essere in grado di comunicare efficacemente gli esiti del proprio lavoro utilizzando in
modo appropriato il linguaggio specifico;
• capacita di analisi e sintesi degli argomenti trattati.
Metodologia - Strumenti
I vari argomenti sono stati introdotti usando il metodo della lezione dialogata, sollecitando
studenti a intervenire ogni qualvolta avessero dei dubbi o quesiti di ordine giuridico riguardanti
il loro vissuto.
Libri di testo:
•
•
L. Gagliardini – G. Palmerio – M.P. Lorenzoni, Economia Politica, Le Monnier Scuola.
G. Zagrebelsky – G. Oberto – G. Stalla – C. Trucco, Diritto per il quinto anno, Le
Monnier Scuola.
Fotocopie integrative;
Costituzione.
E’ stato effettuato il recupero in itinere alla fine di ogni modulo e ogni qualvolta se ne è
presentata la necessità.
8.2.
Economia aziendale (prof. Antonio Barone)
Obiettivi disciplinari – Metodologia
Il percorso didattico si è sviluppato su più versanti: il recupero e consolidamento delle
competenze inerenti agli anni precedenti e lo studio e approfondimento degli argomenti del
programma della classe quinta.
In particolare
si è posto l’accento sulle problematiche relative al Bilancio come
rappresentazione dei risultati della gestione. L’interpretazione del Bilancio e la successiva
analisi di una impresa industriale e l’individuazione della mission delle banche ed il loro ruolo
nell’economia e sistema monetario.
Data la particolarità degli studenti – lavoratori la maggior parte del lavoro scolastico è stato
svolto in classe, vedi esercitazioni sugli argomenti più complessi, e pertanto è intuibile che lo
svolgimento del Programma è stato per motivi oggettivi ridotto.
La metodologia attuata nella classe ha visto la lezione partecipata prevalere anche se per
alcuni specifici argomenti si è fatto ricorso al lavoro di gruppo, in particolare per l’analisi di
Bilancio.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe inizialmente composta da alunni interni ha visto l’inserimento di un discreto numero
di allievi provenienti da altre e differenti esperienze che hanno richiesto per la disciplina in
oggetto un momento di amalgama per poter trovare un punto comune di partenza e
comprensione degli argomenti successivi.
Superato questo momento iniziale si è potuto notare che per tutti gli alunni è stato forte
l’interesse per i contenuti della disciplina mentre la frequenza e la partecipazione è da
considerarsi
per alcuni
ottima
mentre per altri
è alquanto discontinua in quanto
direttamente collegata agli impegni lavorativi e familiari.
In considerazione di ciò i risultati raggiunti dalla classe sono ottimi per quanti hanno potuto
frequentare con assiduità, mentre sono nei limiti di una stretta sufficienza per altri.
Per quanto concerne l’approccio alla materia in questione si segnala una maggiore facilità ad
eseguire i compiti scritti mentre nell’esposizione orale si riscontra , per alcuni, una incertezza
dovuta anche alla complessità e vastità degli argomenti del programma.
Per quanto attiene la valutazione dello scritto si è tenuto conto:
•
•
Possesso di conoscenze relative all’argomento da trattare;
Correttezza dei calcoli e completezza dell’elaborato.
Per quanto attiene l’orale si è tenuto conto dei seguenti indicatori:
•
•
L’espressione chiara , completa e correttezza terminologica.
Capacità di collegamento tra i diversi argomenti.
Note aggiuntive
Nel corrente anno scolastico 2014-15 la materia ha subito una riduzione d’orario di 2 ore
settimanali in virtù di una Riforma che, inopinatamente, parte da quest’anno ed interessa
immediatamente la classe quinta.
Quindi da un orario precedente di 7 ore settimanali siamo passati a 5 ore.
È facile pertanto comprendere come, dato anche l’alto numero degli allievi che quest’anno
hanno frequentato il corso serale, la programmazione iniziale sia risultata più difficoltosa da
realizzare e con risultati consequenziali facilmente intuibili.
Non tutti gli argomenti previsti sono stati quindi svolti come di consuetudine e, per alcuni di
essi, come il Business Plan, La Pianificazione strategica e la normativa fiscale, si è preceduto a
brevi e sintetici accenni.
8.3
Informatica (prof.ssa Grazia Pisano e prof. Daniele Fogli)
Obiettivi disciplinari - Metodologia
Gli obiettivi disciplinari sono quelli previsti nella programmazione che sono stati globalmente
raggiunti.
Metodologia: Lezione frontale, improntata seguendo il metodo deduttivo, in modo da stimolare
gli studenti alla riflessione ed alla partecipazione.
Esercitazioni in laboratorio per mettere in pratica quanto appreso nelle lezioni frontali o per
potenziare le conoscenze acquisite.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe mi è stata assegnata nel corrente anno scolastico, inizialmente era composta da 25
alunni ma 4 già prima di Natale si sono ritirati. La classe, interessata per la materia, ha
mostrato durante tutto l’anno attenzione e partecipazione. Una parte della classe è riuscita a
raggiungere discreti ed in alcuni casi buoni risultati. Invece alcuni studenti non hanno
raggiunto risultati soddisfacenti. L’impegno è stato comunque sempre presente anche se i loro
impegni lavorativi talvolta non hanno permesso, per alcuni di loro, di seguire le lezioni e il
laboratorio.
Gli obiettivi raggiunti si possono così classificare:
Conoscenze:
• Conoscenza adeguatamente approfondita di una base di dati e delle sue problematiche;
• Acquisizione dei principali fondamenti del sistema informativo aziendale e del sistema
informatico;
• Conoscenza sulle reti e sui protocolli standard delle reti e di Internet.
Capacità:
• Riconoscere i componenti di un sistema informatico;
• Individuare il corretto metodo risolutivo per sviluppare una base di dati;
• Individuare i diversi metodi per interrogare una base di dati;
• Riconoscere le tecniche di commutazione utilizzate.
Competenze:
• Saper progettare semplici data base definendone lo schema concettuale e lo schema
logico;
• Saper utilizzare un DBMS ed un linguaggio SQL;
• Saper classificare le reti per estensione.
I criteri di valutazione adottati sono quelli previsti nella programmazione della disciplina con
particolare riferimento ai seguenti parametri: conoscenza del contenuto della materia,
padronanza del linguaggio, capacità di analisi e sintesi, capacità critiche e di rielaborazione,
capacità pratiche di mettere in atto ciò che si è acquisito. Gli strumenti di valutazione adottati
sono state prove orali, prove scritte sia in classe che in laboratorio.
Note sul programma svolto - Strumenti
Il programma svolto è formato da due moduli principali: le basi di dati ed il sistema
informativo aziendale.
Il primo modulo ha richiesto gran parte dell’anno scolastico, infatti oltre allo studio della parte
teorica si sono dedicate molte lezioni alle esercitazioni in classe inerenti allo sviluppo
dell’analisi e quindi della progettazione concettuale e logica.
Molte ore sono state dedicate al laboratorio dove si sono sviluppate applicazioni su data base.
Il secondo modulo e il terzo modulo essendo un argomento teorico è stato sviluppato
completamente in classe. Il libro di testo è stato integrato da fotocopie.
8.4
Inglese (prof.ssa Emma Mandarini)
Obiettivi disciplinari - Metodologia
Il percorso didattico affrontato durante l'anno scolastico è stato volto al completamento,
approfondimento e studio di argomenti specifici di indirizzo e di natura storico-letteraria.
Il programma svolto ha avuto come obiettivo quello di focalizzare l'attenzione dello studente
sull'importanza di usare la lingua in maniera appropriata in relazione al contesto dato così
riconoscendo la giusta importanza alle parole A tale scopo l' obiettivo disciplinare è stato volto
a creare un collegamento tra gli argomenti proposti che enfatizzasse l'uso ed il potere delle
parole in ciascuno di essi e veicolasse l'acquisizione degli stessi in maniera critica e personale.
La eterogeneità della classe ha reso necessario un approccio metodologico comprensivo di
lezione frontale, schemi esemplificativi, attività di lettura e traduzione, problem solving.
Ogni argomento è stato studiato anche attraverso lo svolgimento di esercizi mirati.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
Il livello di partenza della classe è alquanto disomogeneo ed oscilla tra buono e sufficiente.
Fanno eccezione pochi alunni per i quali permangono difficoltà linguistiche pregresse più o
meno rilevanti ed la cui preparazione di partenza si attesta su un livello basso. Impegno,
partecipazione ed interesse non si sono sempre rivelati adeguati per tutti gli studenti. Lo
stesso vale per la frequenza, saltuaria per alcuni.
La valutazione individuale è avvenuta mediante prove scritte e prove orali centrate su precisi
blocchi tematici.
Nelle prove orali sono state oggetto di valutazione:
• la conoscenza dei contenuti;
• la pronuncia e la fluidità espressiva.
• la capacità di collegamento e di rielaborazione personale.
Nelle prove scritte sono state valutate le seguenti abilità:
• Comprensione del testo
• Correttezza formale
• Rielaborazione personale
Sia per la valutazione orale che per quella scritta sono state utilizzate delle apposite griglie.
La valutazione quadrimestrale e quella finale hanno tenuto conto di impegno, frequenza,
partecipazione e progressione, anche minima, nell'apprendimento e nella capacità espressiva.
Note sul programma svolto - Strumenti
Il programma è stato articolato in cinque moduli, tre concernenti argomenti di carattere
commerciale (Transazione commerciale, Cv/Cover Letter e Marketing), uno di carattere
storico- letterario (Oscar Wilde) ed uno concordato con il docente di Economia Aziendale (The
Balance Sheet).
Si precisa, inoltre, che non è stato possibile fare attività di listening, né approfondire alcuni
argomenti a causa del ridimensionamento del monte orario del 30% previsto dal MIUR a
partire dall'anno scolastico in corso. Le ore di inglese sono passate, così, da tre a due e ciò ha
reso necessaria una revisione del programma, che ha ne inficiato inevitabilmente la qualità.
Gli strumenti a disposizione sono stati i seguenti:
1. Libro di testo “In Business”
2. Fotocopie
8.5
Lingua e Lettere italiane
(prof. Massimo Ghirlanda)
Obiettivi disciplinari – Metodologia
Il percorso didattico si è sviluppato su due diversi versanti: lo studio della letteratura, il
consolidamento delle competenze linguistiche e delle capacità espressive.
Le finalità generali sono state: la conoscenza dei testi rappresentativi del patrimonio letterario
italiano nel suo storico costituirsi con riferimenti alla letteratura europea; la consapevolezza del
valore dei fenomeni letterari come espressioni di una civiltà e come forme di conoscenza del
reale; la padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione nelle diverse
situazioni comunicative.
Momento privilegiato è stato quello della lettura ed analisi dei testi. Da un punto di vista
didattico si è tenuto conto, nel momento del commento, di porre al centro dell’attenzione della
classe il testo; nel momento dell’interpretazione si è privilegiata la posizione della comunità
ermeneutica formata dagli alunni.
L’interpretazione si è articolata nei seguenti momenti: la contestualizzazione; l’attualizzazione
tematica; la valorizzazione (con attribuzione di significato).
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe si è presentata con un dichiarato interesse per la disciplina, mantenendo, per tutto il
corso dell’anno, una lodevole attenzione e una partecipazione più o meno regolare,
compatibilmente agli impegni lavorativi e familiari. Ciò ha permesso un clima collaborativo e
produttivo che ha favorito il conseguimento di risultati mediamente discreti. All’orale gli alunni
più capaci sono in grado di procedere sia in modo induttivo, risalendo dall’analisi dei testi alla
definizione delle caratteristiche di un’epoca o di una corrente, sia di partire dalle considerazioni
di carattere storico-culturale per contestualizzare i fenomeni letterari più rilevanti. Gli alunni
più fragili invece possono compiere queste operazioni solo se opportunamente guidati.
Per quanto riguarda l’orale sono stati oggetto di valutazione:
Il possesso di informazione sull’argomento;
L’espressione chiara e coerente e la correttezza terminologica;
Le capacità di collegamento e la rielaborazione critica e personale.
Per quanto riguarda la valutazione dello scritto si è tenuto conto dei seguenti indicatori:
Pertinenza alla traccia;
Correttezza e proprietà nell’uso della lingua;
Possesso di adeguate conoscenze relative sia all’argomento scelto che al quadro di
riferimento generale in cui esso si inserisce;
Attitudini allo sviluppo critico e alla costruzione di un discorso organico e coerente;
Originalità.
Note sul programma svolto – Strumenti
Il programma svolto è stato suddiviso in sei grandi moduli: Il nascere della poesia e della
prosa moderna; Il Decadentismo; Ritratto d’autore: Luigi Pirandello; Le avanguardie; Svevo e
la psicanalisi; La grande poesia del Novecento; (per gli autori, le opere, i singoli testi e i
percorsi con il cinema si veda l’allegato). Durante l’anno scolastico alcuni alunni hanno visto al
Teatro Goldoni di Livorno L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde e Come tu mi vuoi
di Pirandello. Una buona parte della classe ha inoltre partecipato al corso di Storia del Cinema
Mimesis, Viaggio nel Neorealismo tra cinema, arte e letteratura, svolto nei mesi di febbraio e
marzo e due alunni al viaggio di istruzione al Vittoriale degli Italiani a Gardone. In classe
invece è stata vista e analizzata la versione televisiva di Sei Personaggi in cerca d’autore di
Pirandello per la regia di De Lullo.
Il manuale di letteratura (Sambugar – Salà, Gaot +, Vol. 3, La Nuova Italia) è stato integrato
da fotocopie con le quali si è cercato di arricchire il programma con temi e percorsi
interdisciplinari.
8.6 Matematica (prof. Giuseppe Spanò )
Obiettivi disciplinari - Metodologia
Il percorso didattico affrontato durante la seconda parte dell'anno scolastico è stato volto al
completamento e approfondimento e studio di argomenti specifici di natura economico
matematica mentre la prima parte dell’anno scolastico ha perseguito il recupero di nozioni
basilari.
Gli obiettivi disciplinari prefissati sono stati i seguenti:
1.
2.
3.
4.
Conoscere le principali funzioni matematiche;
Conoscere i principali concetti di indagine statistica;
Conoscere le più comuni metodologie per l risoluzione di problemi;
Approfondire alcuni problemi di Ricerca Operativa.
La eterogeneità della classe ha reso necessario un approccio metodologico comprensivo di
lezione frontale, schemi semplificativi. Ogni argomento è stato studiato anche attraverso lo
svolgimento degli esercizi proposti sotto forma di fotocopie.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe mi è stata assegnata solo nel corrente a.s. e ho dovuto subito constatare la scarsa
preparazione di base della totalità degli allievi, la maggior parte dei quali trovavano persino
difficoltà a svolgere semplici espressioni algebrico letterali. Per tale motivo l’attività didattica
ha perseguito, per la prima parte dell’anno scolastico, il recupero di alcuni concetti basilari che
poi sono serviti a svolgere un programma semplificato rispetto a quello ministeriale.
L’atteggiamento diffuso di apatia di una parte, e l’assenteismo hanno rappresentato un freno
allo sviluppo delle potenzialità della classe. La partecipazione e l’impegno si è limitato ad un
gruppo di alunni che ha seguito con diligenza e costanza, mentre il resto della classe ha
partecipato a fasi alterne e soprattutto con impegno personale non sempre adeguato. Pertanto,
si può dire che solo una parte degli alunni ha partecipato al dialogo educativo con impegno e
assiduità nella frequenza delle lezioni, rispettando gli orari di ingresso e di uscita, mentre
l’altra parte si è molto adagiata. Quindi, si può esprimere un giudizio di mediocrità per il 40%
degli alunni, di sufficienza per il 50%, mentre il restante 10% ha acquisito una adeguata
conoscenza delle tematiche di base. Il programma svolto, nonostante alcune interruzioni per le
difficoltà di dover ripetere le lezioni agli assenti del giorno prima, è da ritenersi appena
sufficiente. I problemi di scelta con effetti differiti e la programmazione lineare, non hanno
trovato sufficiente spazio nell’approfondimento pratico. Il testo adottato è stato supportato ed
integrato da appunti e da ricerche personali sugli argomenti svolti.
Nelle prove orali sono state oggetto di valutazione:
•
•
•
la conoscenza dei contenuti;
il linguaggio tecnico.
la capacità di collegamento e di rielaborazione personale.
Nelle prove scritte sono state valutate le seguenti abilità:
• Comprensione del testo;
• Correttezza formale;
• Rielaborazione personale;
Sia per la valutazione orale che per quella scritta sono state utilizzate delle griglie di
valutazione.
La valutazione quadrimestrale e quella finale hanno tenuto conto di impegno, frequenza,
partecipazione e della progressione nell'apprendimento e nella capacità espressiva, anche
minima.
Note sui contenuti del programma
Il programma è stato articolato in tre moduli, il primo dei quali volto al recupero di concetti
basilari per lo svolgimento di argomenti di matematica applicata all’economia: il problema dei
minimi quadrati e la Ricerca Operativa.
Gli strumenti a disposizione sono stati i seguenti:
•
•
8.7
Libro di testo
Fotocopie.
Religione (prof. Fulvio Falleni)
Obiettivi disciplinari - Metodologia
Gli obiettivi disciplinari sono quelli previsti nella programmazione che sono stati globalmente
raggiunti.
Metodologia: Lezione frontale, improntata seguendo il metodo deduttivo, in modo da stimolare
gli studenti alla riflessione ed alla partecipazione. Lezioni con strumenti
audiovisivi e discussione in classe.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe, interessata per la materia, ha mostrato durante tutto l’anno attenzione e
partecipazione. Nonostante che gli avvalentesi all’IRC fosse un numero limitato, gli studenti
hanno raggiunto buoni ed in alcuni casi ottimi risultati. Nonostante gli impegni di lavoro
l’impegno è stato comunque sempre costante e attivo
Gli obiettivi raggiunti si possono così classificare:
Conoscenze:
• Conoscenza adeguatamente approfondita di una base di dati e delle sue problematiche;
•
Acquisizione dei contenuti essenziali degli argomenti affrontati
Capacità:
• Riconoscere le distinzioni tra le diverse Religioni monoteiste;
• Approfondimento ed analisi di alcuni problemi etici;
Competenze:
• Saper distinguere i principi fondamentali delle tre Religioni monoteiste: Ebraismo –
Cristianesimo - Islamismo
• Saper riconoscere i valori relativi alla dignità umana;
I criteri di valutazione adottati sono quelli previsti nella programmazione della disciplina con
particolare riferimento ai seguenti parametri: conoscenza del contenuto della materia,
padronanza del linguaggio, capacità di analisi e sintesi, capacità critiche e di rielaborazione,
capacità pratiche di mettere in atto ciò che si è acquisito. Gli strumenti di valutazione adottati
sono state prove orali.
8.8
Storia (prof. Massimo Ghirlanda)
Obiettivi disciplinari – Metodologia
All’insegnamento della Storia sono state attribuite importanti finalità di tipo formativo. In
particolare esso si è proposto di far acquisire consapevolezza della complessità dei fatti del
passato, di scoprire la dimensione storica del presente, di favorire l’accettazione al pluralismo
delle idee e di stimolare la curiosità e gli interrogativi su alcuni grandi temi.
A volte la lezione frontale è stata integrata con la discussione, tendente a problematizzare i
temi e a far emergere la partecipazione attiva degli studenti.
Livello di partenza – Obiettivi raggiunti – Criteri di valutazione
La classe si è presentata fin dall’inizio con uno spiccato interesse alla materia che ha fatto sì
che ci fosse, per tutto l’anno scolastico, una discreta partecipazione e un lodevole l’impegno.
Senza dubbio il coinvolgimento è risultato ulteriormente stimolato dalla vicinanza cronologica
delle problematiche trattate e dai frequenti collegamenti operati con l’attualità.
L’esposizione orale è, per la maggior parte degli alunni, discreta con appropriate competenze
linguistiche. Più della metà della classe possiede metodi di lavoro rigorosi e sistematici, con
capacità di approfondimento critico di tipo personale.
Strumenti di verifica sono stati questionari a domande aperte e, più spesso, il colloquio orale,
con lo scopo di mettere in evidenza la capacità di organizzare ed esporre in modo adeguato le
conoscenze acquisite.
Note sul programma svolto – Strumenti
Il programma svolto copre l’arco temporale che va dagli anni Ottanta del XIX secolo alla fine
del secondo conflitto mondiale, con una breve appendice sul mondo bipolare del secondo
dopoguerra. Il programma è stato suddiviso in otto grandi moduli: L’età dell’imperialismo;
Introduzione al Novecento; La Grande Guerra e la Rivoluzione d’Ottobre; Il primo dopoguerra;
Il fascismo; La grande crisi e l’età dei totalitarismi; La seconda guerra mondiale; Il secondo
dopoguerra.
Talvolta si è fatto uso di documenti audiovisivi, fotocopie e articoli di giornali, pagine di
romanzi, riflessioni storiografiche.
9. TERZA PROVA
Tra le varie metodologie previste dalla normativa vigente, i docenti della classe ritengono che
la prova di verifica che meglio risponde all’applicazione delle conoscenze delle competenze
acquisite dagli alunni e alla coerenza con le scelte didattiche operate negli anni precedenti sia
la seguente tipologia: 2 domande a trattazione sintetica + 4 domande a risposta multipla.
La simulazione della Terza Prova ha avuto durata di 100 minuti e ha coinvolto le seguenti
discipline: Diritto, Informativa, Inglese e Matematica. In allegato la prova data agli alunni.
10. ALLEGATI
10.1 Griglie di valutazione delle prove in quindicesimi
Griglia di valutazione per la prima prova
Tipologia A: Analisi del testo
Indicatori
Comprensione del testo
Valutazione
Voto
fino a un massimo di 4 punti
Correttezza e proprietà linguistica
fino a un massimo di 4 punti
Analisi del testo
fino a un massimo di 4 punti
Interpretazione complessiva e approfondimenti
fino a un massimo di 3 punti
Tipologia B: Saggio breve / articolo di giornale
Indicatori
Impostazione generale del lavoro e capacità di avvalersi del materiale proposto
Valutazione
Voto
fino a un massimo di 4 punti
Correttezza e proprietà linguistica
fino a un massimo di 4 punti
Pertinenza e sviluppo delle argomentazioni
fino a un massimo di 4 punti
Approfondimenti e rielaborazione personale
fino a un massimo di 3 punti
Tipologia C: Tema di argomento storico
Indicatori
Conoscenza dell’argomento
Valutazione
Voto
fino a un massimo di 5 punti
Correttezza e proprietà linguistica
fino a un massimo di 4 punti
Coerenza espositiva e organica degli eventi considerati
fino a un massimo di 4 punti
Analisi della complessità e relazione degli eventi. Valutazione critica
fino a un massimo di 2
Tipologia D: Tema di ordine generale
Indicatori
Pertinenza e conoscenza dell’argomento
Valutazione
fino a un massimo 4
Correttezza e proprietà linguistica
fino a un massimo 4
Voto
Coerenza espositiva e argomentativa
fino a un massimo 4
Correttezza delle informazioni e livello di approfondimento e originalità
fino a un massimo 3
Livorno, __________________________
I Commissari
Il Presidente
Griglia di valutazione della prova di Economia d’azienda
Candidato_____________________________________
INDICATORI
CONOSCENZA
DESCRITTORI
GIUDIZIO
Ottimo ( 8 pt)
Sviluppo e comprensione
degli argomenti richiesti Buono (7pt)
dalla traccia. Utilizzo di Sufficiente (6 pt)
terminologia specifica.
Quasi suff (5 pt)
Insuff (4pt)
Nettam. Insuff (3 pt)
Quasi nulla (2pt)
Nulla (1pt)
COMPETENZA
Completezza operativa dei
casi richiesti.
Rispetto dei vincoli imposti
dalla traccia.
Completezza delle voci
inserite nello schema,
coerenza e chiarezza
espositiva dei valori
correlati.
Ottimo ( 5 pt)
Buono (4pt)
Sufficiente (3 pt)
Insuff (2pt)
Nettam. Insuff (1 pt)
Nulla (0 pt)
CAPACITÁ
Capacità di correlare e Buono (2pt)
approfondire gli argomenti
trattati.
Sufficiente (1 pt)
Apporti
personali
e
originalità
nelle
scelte Insuff (0 pt)
effettuate.
TOTALE /15
Livorno, __________________________
Punteggio
I Commissari
Il Presidente
Griglia di valutazione per la Terza prova
ALUNNO/A ________________________________ CLASSE __________ SEZ. _____________
MATERIA ______________________
DESCRITTORI
MISURATORI
Trattazione completa,
corretta e resa con
linguaggio
specifico (ottimo:
10_09/10)
Trattazione corretta,
ma essenziale nei
contenuti
e nella forma
(Buono: 8_7/10)
Trattazione
accettabile, con
qualche imprecisione
(Sufficiente: 6/10)
Trattazione solo
parzialmente
adeguata
(Non sufficiente: 5/10)
Trattazione
inadeguata nei
contenuti e
nell’esposizione
(Insufficiente: 4/10)
4,5
Trattazione errata o
non data
(Negativo: 3_2_1/10)
B1
B2
PARZIALE
B
4,2
DESCRITTO
RI
C1
C2
Risposta
corretta
(1,5)
3,8
******
3,4
3,0
******
2,5
******
2,0
*******
1,5
0,9
Risposta
errata
o non data
(0,1)
0,2
Totale B
Totale C
TOTALE/15
Li, ______________________________________________
Firma docenti __________________________________________
C3
C4
PARZIALE
C
10.2 Griglia di valutazione per il colloquio orale
INDICATORI
I FASE
Argomento
proposto
dal
candidato
1. Capacità di
applicazione delle
conoscenze e di
collegamento
multidisciplinare
2. Capacità di
argomentazione,
di analisi/sintesi,
di rielaborazione
critica
DESCRITTORI
Punteggi
o in /30
Autonoma, consapevole ed efficace
Autonoma e sostanzialmente
soddisfacente
Da 1 a 6
punti
Accettabile e sostanzialmente corretta
Guidata e in parte approssimativa
Inadeguata, limitata e superficiale
Autonoma, completa e articolata
Adeguata ed efficace
Adeguata e accettabile
Parzialmente
adeguata
approssimativa
Disorganica e superficiale
Puntegg
io
assegna
to
e
da 1 a 2
punti
____/8
II FASE
1. Conoscenze
disciplinari e capacità
di collegamento
interdisciplinare
Argomenti
proposti dai 2 Corenza logicocommissari tematica, capacità di
argomentazione, di
analisi/sintesi
3. Capacità di
rielaborazione critica
Complete, ampie e approfondite
Corrette e in parte approfondite
Essenziali ma sostanzialmente corrette
Imprecise e frammentarie
Frammentarie e fortemente lacunose
Autonoma, completa e articolata
Adeguata ed efficace
Adeguata e accettabile
Parzialmente
adeguata
approssimativa
Disorganica e superficiale
Efficace e articolata
Sostanzialmente efficace
Adeguata
Incerta e approssimativa
Inefficace
Da 1 a 10
punti
Da 1 a 5
punti
e
Da 1 a 5
punti
__/20
1. Capacità di
autovalutazione e
Discussione autocorrezione
prove
scritte
III FASE
I PROVA
Adeguata
Inefficace
0,50
0
II PROVA
Adeguata
Inefficace
0.50
0
III PROVA
Adeguata
Inefficace
1
0
____/ 2
___/30
10.3 Testo di simulazione della Prima Prova
Prova di Italiano
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A -
ANALISI DEL TESTO
Italo Svevo, La coscienza di Zeno
Nella mia vita ci furono varii periodi in cui credetti di essere avviato alla salute e alla felicità. Mai però
tale fede fu tanto forte come nel tempo in cui durò il mio viaggio di nozze eppoi qualche settimana dopo il
nostro ritorno a casa. Cominciò con una scoperta che mi stupì: io amavo Augusta com’essa amava me.
Dapprima diffidente, godevo intanto di una giornata e m’aspettavo che la seguente fosse tutt’altra cosa. Ma
una seguiva e somigliava all’altra, luminosa, tutta gentilezza di Augusta ed anche – ciò ch’era la sorpresa
– mia. Ogni mattina ritrovavo in lei lo stesso commosso affetto e in me la stessa riconoscenza che, se non
era amore, vi somigliava molto. Chi avrebbe potuto prevederlo quando avevo zoppicato da Ada ad Alberta
per arrivare ad Augusta? Scoprivo di essere stato non un bestione cieco diretto da altri, ma un uomo
abilissimo. E vedendomi stupito, Augusta mi diceva:
– Ma perché ti sorprendi? Non sapevi che il matrimonio è fatto così? Lo sapevo pur io che sono tanto
più ignorante di te!
Non so più se dopo o prima dell’affetto, nel mio animo si formò una speranza, la grande speranza di
poter finire col somigliare ad Augusta ch’era la salute personificata. Durante il fidanzamento io non avevo
neppur intravvista quella salute, perché tutto immerso a studiare me in primo luogo eppoi Ada e Guido. La
lampada a petrolio in quel salotto non era mai arrivata ad illuminare gli scarsi capelli di Augusta.
Altro che il suo rossore! Quando questo sparve con la semplicità con cui i colori dell’aurora spariscono
alla luce diretta del sole, Augusta batté sicura la via per cui erano passate le sue sorelle su questa terra,
quelle sorelle che possono trovare tutto nella legge e nell’ordine o che altrimenti a tutto rinunziano. Per
quanto la sapessi mal fondata perché basata su di me, io amavo, io adoravo quella sicurezza. Di fronte ad
essa io dovevo comportarmi almeno con la modestia che usavo quando si trattava di spiritismo. Questo
poteva essere e poteva perciò esistere anche la fede nella vita.
Però mi sbalordiva; da ogni sua parola, da ogni suo atto risultava che in fondo essa credeva la vita
eterna. Non che la dicesse tale: si sorprese anzi che una volta io, cui gli errori ripugnavano prima che non
avessi amati i suoi, avessi sentito il bisogno di ricordargliene la brevità. Macché! Essa sapeva che tutti
dovevano morire, ma ciò non toglieva che oramai ch’eravamo sposati, si sarebbe rimasti insieme, insieme,
insieme. Essa dunque ignorava che quando a questo mondo ci si univa, ciò avveniva per un periodo tanto
breve, breve, breve, che non s’intendeva come si fosse arrivati a darsi del tu dopo di non essersi conosciuti
per un tempo infinito e pronti a non rivedersi mai più per un altro infinito tempo. Compresi finalmente che
cosa fosse la perfetta salute umana quando indovinai che il presente per lei era una verità tangibile in cui si
poteva segregarsi e starci caldi. Cercai di esservi ammesso e tentai di soggiornarvi risoluto di non deridere
me e lei, perché questo conato non poteva essere altro che la mia malattia ed io dovevo almeno guardarmi
dall’infettare chi a me s’era confidato. Anche perciò, nello sforzo di proteggere lei, seppi per qualche tempo
movermi come un uomo sano.
Essa sapeva tutte le cose che fanno disperare, ma in mano sua queste cose cambiavano di natura. Se
anche la terra girava non occorreva mica avere il mal di mare! Tutt’altro! La terra girava, ma tutte le altre
cose restavano al loro posto. E queste cose immobili avevano un’importanza enorme: l’anello di matrimonio,
tutte le gemme e i vestiti, il verde, il nero, quello da passeggio che andava in armadio quando si arrivava a
casa e quello di sera che in nessun caso si avrebbe potuto indossare di giorno, né quando io non m’adattavo
di mettermi in marsina. E le ore dei pasti erano tenute rigidamente e anche quelle del sonno. Esistevano,
quelle ore, e si trovavano sempre al loro posto.
Di domenica essa andava a Messa ed io ve l’accompagnai talvolta per vedere come sopportasse
l’immagine del dolore e della morte. Per lei non c’era, e quella visita le infondeva serenità per tutta la
settimana. Vi andava anche in certi giorni festivi ch’essa sapeva a mente. Niente di più, mentre se io fossi
stato religioso mi sarei garantita la beatitudine stando in chiesa tutto il giorno.
C’erano un mondo di autorità anche quaggiù che la rassicuravano. Intanto quella austriaca o italiana
che provvedeva alla sicurezza sulle vie e nelle case ed io feci sempre del mio meglio per associarmi anche a
quel suo rispetto. Poi v’erano i medici, quelli che avevano fatto tutti gli studii regolari per salvarci quando
– Dio non voglia – ci avesse a toccare qualche malattia. Io ne usavo ogni giorno di quell’autorità: lei, invece,
mai. Ma perciò io sapevo il mio atroce destino quando la malattia mortale m’avesse raggiunto, mentre lei
credeva che anche allora, appoggiata solidamente lassù e quaggiù, per lei vi sarebbe stata la salvezza.
Io sto analizzando la sua salute, ma non ci riesco perché m’accorgo che, analizzandola, la converto in
malattia. E, scrivendone, comincio a dubitare se quella salute non avesse avuto bisogno di cura o
d’istruzione per guarire. Ma vivendole accanto per tanti anni, mai ebbi tale dubbio. […]
Mi ricordo che una sera, a Venezia, si passava in gondola per uno di quei canali dal silenzio profondo
ad ogni tratto interrotto dalla luce e dal rumore di una via che su di esso improvvisamente s’apre. Augusta,
come sempre, guardava le cose e accuratamente le registrava: un giardino verde e fresco che sorgeva da
una base sucida lasciata all’aria dall’acqua che s’era ritirata; un campanile che si rifletteva nell’acqua torbida;
una viuzza lunga e oscura con in fondo un fiume di luce e di gente. Io, invece, nell’oscurità, sentivo, con
pieno sconforto, me stesso. Le dissi del tempo che andava via e che presto essa avrebbe rifatto quel viaggio
di nozze con un altro. Io ne ero tanto sicuro che mi pareva di dirle una storia già avvenuta. E mi parve fuori di
posto ch’essa si mettesse a piangere per negare la verità di quella storia. Forse m’aveva capito male e
credeva io le avessi attribuita l’intenzione di uccidermi. Tutt’altro! Per spiegarmi meglio le descrissi un mio
eventuale modo di morire: le mie gambe, nelle quali la circolazione era certamente già povera, si sarebbero
incancrenite e la cancrena dilatata, dilatata, sarebbe giunta a toccare un organo qualunque, indispensabile
per poter tener aperti gli occhi. Allora li avrei chiusi, e addio patriarca! Sarebbe stato necessario stamparne
un altro.
Essa continuò a singhiozzare e a me quel suo pianto, nella tristezza enorme di quel canale, parve molto
importante. Era forse provocato dalla disperazione per la visione esatta di quella sua salute atroce? Allora
tutta l’umanità avrebbe singhiozzato in quel pianto. Poi, invece, seppi ch’essa neppur sapeva come fosse
fatta la salute. La salute non analizza se stessa e neppur si guarda nello specchio. Solo noi malati sappiamo
qualche cosa di noi stessi.
1. Comprensione complessiva
1.1.Dopo una prima lettura, riassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci righe.
2. Analisi e interpretazione del testo
2.1 Zeno dichiara, con stupore, amore e ammirazione per Augusta. Qual è il motivo di tale stupore? Cosa
nasconde la volontà del protagonista di assomigliare alla moglie?
2.2 Individua i punti in cui il narratore ricorre all’ironia e quelli in cui risulta inattendibile.
2.3 Rifletti sulle seguenti affermazioni di Zeno: “Io sto analizzando la sua salute, ma non ci riesco perché
m’accorgo che, analizzandola, la converto in malattia.”; “La salute non analizza se stessa e neppur si guarda
nello specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi”.
3. Interpretazione complessiva e approfondimenti
3.1 In una celebre lettera a Valerio Jahier, Svevo dichiara che “Noi siamo una vivente protesta contro la
ridicola concezione del superuomo come ci è stata gabellata”. Cosa intendeva dire?
3.2. Quali sono le differenze tra Emilio Brentani di Senilità e Zeno Cosini?
3.3 Illustra le novità del romanzo che si contrappongono sia al Verismo sia all’Estetismo dannunziano.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in
parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.
Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue
conoscenze ed esperienze di studio.
Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.
Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che
l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà
di foglio protocollo.
1.
AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Un’altra idea di giardini
DOCUMENTI
Entrate in un giardino di piante, d'erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia nella più mite stagion
dell'anno. Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento. Tutta
quella famiglia di vegetali è in stato di souffrance, qual individuo più, qual meno. Là quella rosa è offesa dal
sole, che gli ha dato la vita; si corruga, langue, appassisce. Là quel giglio è succhiato crudelmente da
un'ape, nelle sue parti più sensibili, più vitali. Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose, pazienti, buone,
virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime, senza strage spietata di teneri fiorellini.
Quell'albero è infestato da un formicaio, quell'altro da bruchi, da mosche, da lumache, da zanzare; questo è
ferito nella scorza e cruciato dall'aria o dal sole che penetra nella piaga; quello è offeso nel tronco o nelle
radici; quell'altro ha più foglie secche; quest'altro è róso, morsicato nei fiori; quello trafitto, punzecchiato nei
frutti. Quella pianta ha troppo caldo, questa troppo fresco; troppa luce, troppa ombra; troppo umido troppo
secco. L'una patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere, nello stendersi; l'altra non trova
dove appoggiarsi, o si affatica e stenta per arrivarvi. In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in
istato di sanità perfetta. Qua un ramicello è rotto o dal vento o dal suo proprio peso; là un zeffiretto va
stracciando un fiore, vola con un brano, un filamento, una foglia, una parte viva di questa o quella pianta,
staccata e strappata via. Intanto tu strazi le erbe co' tuoi passi; le stritoli, le ammacchi, ne spremi il sangue,
le rompi, le uccidi. Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli. Il
giardiniere va saggiamente troncando, tagliando membra sensibili, colle unghie, col ferro".
GIACOMO LEOPARDI, Lo Zibaldone (1826)
Un tempo, a Parigi, l’inclinazione per l’artificio l’aveva portato a disdegnare il fiore vero, a posporlo alla sua
perfetta imitazione, ottenuta mercè i prodigi della gomma elastica e del filo, della porcellana e del taffetà,
delle carte e delle velluti. Possedeva per ciò una sbalorditiva collezione di pianti tropicali, foggiate dalle dite
di artisti consumati. Quei falsi seguivano la natura passo passo, la ricreavano. Prendevano il fiore al suo
nascere, lo accompagnavano sino al suo completo sboccio, lo ritraevano sin nel declino; arrivavano a fissare
le più labili sfumature, gli aspetti più fugaci del suo risveglio e del sonno. Copiavano il portamento dei petali
piegati dalla brezza o gualciti dalla pioggia; mediante spruzzature di gomma, ne cospargevano di brina la
corolla mattiniera. Mostravano la pianta in piena fioritura, quando i rami piegano sotto il peso della linfa ed
allo spogliarsi del calice ed al cadere delle foglie, quando rizza il gambo secco od un frutto che s’accartoccia.
Di quell’arte stupefacente s’era a lungo compiaciuto. Ma ora vagheggiava di mettere insieme un’altra flora:
dopo i fiori finti emulanti quelli veri, voleva i fiori veri che emulassero fiori finti.
JORIS KARL HUYSMANS, A ritroso (1884)
Dietro la villa, in un pezzo di terreno, una vegetazione malaticcia e pingue sonnecchiava nell’ombra; erano
grosse foglie carnose di un bruno tendente al violetto, cosparse di pelurie come una muffa; erano
ramificazioni nane, ignude, simili a rettili morti o a bruchi enormi; erano lame piatte di un verde pallido, rigate
di bianco e macchiate come dorsi di rame. Certi cilici di un roseo di plle umana si gonfiavano su li steli
controti; certe bocche di uno scarlatto cupo emettevano stami simili a piccolo lingue giallicce. I petali come il
viscidume di funghi.
GABRIELE D’ANNUNZIO, Libro delle vergini (1884)
L’altra sorrise. “E di: non lo ricordi / quell’orto chiuso? i rovi con le more? / i ginepri tra cui zirlano i tordi? / i
bussi amari? quel segreto canto / misterioso, con quell fiore, fior di…? // “morte: sì, cara”.
GIOVANNI PASCOLI, Digitale purpurea (1898)
2.
AMBITO
SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: La ricerca della felicità
DOCUMENTI
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.»
Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana
«Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi
sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il
perseguimento della Felicità.»
Dichiarazione di indipendenza dei Tredici Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776
«La nostra vita è un’opera d’arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte
della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel
momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano
(almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il
loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo
fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare – senza
poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e
lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della
sfida. L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore
delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di
qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale»
sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti,
si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.»
Zygmunt BAUMAN, L’arte della vita, trad. it., Bari 2009 (ed. originale 2008)
«Nonostante le molte oscillazioni, la soddisfazione media riportata dagli europei era, nel 1992, praticamente
allo stesso livello di 20 anni prima, a fronte di un considerevole aumento del reddito pro capite nello stesso
periodo. Risultati molto simili si ottengono anche per gli Stati Uniti. Questi dati sollevano naturalmente molti
dubbi sulla loro qualità e tuttavia, senza entrare nel dettaglio, numerosi studi provenienti da altre discipline
come la psicologia e la neurologia ne supportano l’attendibilità. Citiamo solo la critica che a noi pare più
comune e che si potrebbe formulare come segue: in realtà ognuno si dichiara soddisfatto in relazione a ciò
che può realisticamente ottenere, di conseguenza oggi siamo effettivamente più felici di 20 anni fa ma non ci
riteniamo tali perché le nostre aspettative sono cambiate, migliorate, e desideriamo sempre di più. Esistono
diverse risposte a questa critica. In primo luogo, se così fosse, almeno persone nate negli stessi anni
dovrebbero mostrare una crescita nel tempo della felicità riportata soggettivamente. I dati mostrano invece
che, anche suddividendo il campione per coorti di nascita, la felicità riportata non cresce significativamente
nel tempo. Inoltre, misure meno soggettive del benessere, come la percentuale di persone affette da
depressione o il numero di suicidi, seguono andamenti molto simili alle risposte soggettive sulla felicità e
sulla soddisfazione. Ma allora cosa ci rende felici?»
Mauro MAGGIONI e Michele PELLIZZARI, Alti e bassi dell’economia della felicità, «La Stampa», 12 maggio
2003
«Il tradimento dell’individualismo sta tutto qui: nel far creder che per essere felici basti aumentare le utilità.
Mentre sappiamo che si può essere dei perfetti massimizzatori di utilità anche in solitudine, per essere felici
occorre essere almeno in due. La riduzione della categoria della felicità a quella della utilità è all’origine della
credenza secondo cui l’avaro sarebbe, dopotutto, un soggetto razionale. Eppure un gran numero di
interazioni sociali acquistano significato unicamente grazie all’assenza di strumentalità. Il senso di un’azione
cortese o generosa verso un amico, un figlio, un collega sta proprio nel suo essere gratuita. Se venissimo a
sapere che quell’azione scaturisce da una logica di tipo utilitaristico e manipolatorio, essa acquisterebbe un
senso totalmente diverso, con il che verrebbero a mutare i modi di risposta da parte dei destinatari
dell’azione. Il Chicago man – come Daniel McFadden ha recentemente chiamato la versione più aggiornata
dell’homo oeconomicus – è un isolato, un solitario e dunque un infelice, tanto più egli si preoccupa degli altri,
dal momento che questa sollecitudine altro non è che un’idiosincrasia delle sue preferenze. [...] Adesso
finalmente comprendiamo perché l’avaro non riesce ad essere felice: perché è tirchio prima di tutto con se
stesso; perché nega a se stesso quel valore di legame che la messa in pratica del principio di reciprocità
potrebbe assicuragli.»
Stefano ZAMAGNI, Avarizia. La passione dell’avere, Bologna 2009
3.
AMBITO
STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: Esiste una guerra giusta e inevitabile?
DOCUMENTI
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazioni; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le
organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
La Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 11
Sono dette giuste le guerre che riscattano le ingiustizie, allorché un popolo e uno Stato contro cui una guerra
deve essere fatta, ha trascurato di punire le malefatte dei suoi o di restituire quel che è stato razziato per
mezzo di queste ingiustizie.
SANT’AGOSTINO in P. Grégon, Le religioni e la guerra, Il Melangolo, 1992
Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra che faccia del bene, questo bene è soltanto temporaneo,
mentre il male che fa è durevole. Non credo che neppure l’uccisione di tutti gl’inglesi potrebbe fare il minimo
bene all’India. Se domani qualcuno avesse qualcuno avesse la possibilità di ammazzare tutti gl’inglesi, la
massa starebbe male come oggi (…). La forza di uccidere non è necessaria all’autodifesa; bisognerebbe
avere la forza di morire. Quando si è perfettamente pronti a morire, non si desidera neppure usare violenza.
M. GANDHI, Antiche come le montagne, Mondadori, 1993
È evidente, o almeno dovrebbe esserlo per tutti, che i rapporti fra le comunità politiche, come quelli fra i
singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione; e
cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante. È un obiettivo desideratissimo. Ed invero chi è che
non desidera ardentissimamente che il pericolo della guerra sia eliminato e la pace sia salvaguardata e
consolidata? È un obiettivo della più alta utilità. Dalla pace tutti traggono vantaggi: individui, famiglie, popoli,
l’intera famiglia umana. Risuonano ancora oggi severamente ammonitrici le parole di Pio XII: “Nulla è
perduto con la pace. Tutto può essere perduto con la guerra”.
GIOVANNI XXIII, Lettera enciclica Pacem in terris, 1963
Dobbiamo partire della consapevolezza di una verità difficile da mandare giù: non riusciremo a sradicare il
conflitto violento nel corso della nostra vita. Ci saranno occasioni in cui le nazioni, agendo individualmente o
collettivamente, troveranno non solo necessario, ma moralmente giustificato l'uso della forza. Dico questa
cosa pensando a quello che disse anni fa, in questa stessa cerimonia, Martin Luther King: "La violenza non
porta mai una pace permanente. Non risolve nessun problema della società, anzi ne crea di nuovi e più
complicati". Io, che sono qui come conseguenza diretta dell'opera di una vita del reverendo King, sono la
testimonianza vivente della forza morale della nonviolenza. Io so che non c'è nulla di debole, nulla di
passivo, nulla di ingenuo, nelle idee e nella vita di Gandhi e di Martin Luther King. Ma in quanto capo di Stato
che ha giurato di proteggere e difendere la mia nazione non posso lasciarmi guidare solo dai loro esempi.
Devo affrontare il mondo così com'è e non posso rimanere inerte di fronte alle minacce contro il popolo
americano. Perché una cosa dev'essere chiara: il male nel mondo esiste. Un movimento nonviolento non
avrebbe potuto fermare le armate di Hitler. I negoziati non potrebbero convincere i leader di al Qaeda a
deporre le armi. Dire che a volte la forza è necessaria non è un'invocazione al cinismo, è un riconoscere la
storia, le imperfezioni dell’uomo e i limiti della ragione.
B. OBAMA, Discorso per il Premio Nobel, Oslo, 10 dicembre 2009
4.
AMBITO
TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Ordine e caso.
DOCUMENTI
Negli ultimi anni del Settecento il fisico e matematico francese Pierre Simon Laplace fece omaggio
all’imperatore di una copia del suo libro Esposition du système du monde. Napoleone osservò: “Cittadino, ho
letto il vostro libro e ho notato che non vi avete dato nessuno spazio all’opera del Creatore”. Al che Laplace
ribatté: “Cittadino primo console. Non ho bisogno di questa ipotesi”. Vero o falso che sia, il racconto illustra
bene la posizione della scienza. Per spiegare la realtà allora, e a maggiore ragione oggi, non c’è bisogno di
chiamare in causa Dio e la sua potenza. Ciò non significa ovviamente che il Creatore non esista; alla
questione ognuno può rispondere come la sua mente e il suo cuore gli o le suggeriscono.
E. BONCINELLI, La scienza non ha bisogno di Dio, Rizzoli, Milano, 2012
La produzione delle cose da parte di Dio fu fatta ottimamente: ora, è meglio fare una cosa per un fine che
farla senza intenzione di un fine: dal fine infatti si deduce la ragione di bene nelle cose che vengono fatte.
Dunque le cose sono state fatto da Dio per un fine.
San Tommaso D’AQUINO, Compendio di teologia e altri scritti, UTET, Torino, 2010
In sostanza si prende atto della realtà dell’evoluzione, della trasformazione della specie per discendenza
comune e del fatto che la Terra, oltre a non essere piatta, probabilmente non ha nemmeno i 6000 anni
previsti dai testi sacri. Ciò che si continua a non accettare è la spiegazione scientifica e naturalistica di questi
fatti, cioè la teoria dell’evoluzione per selezione naturale, alla quale si contrappone l’ipotesi secondo cui la
storia naturale sarebbe stata fin dall’inizio diretta a un”disegno superiore”. Questo movimento di opinione
viene chiamo “neocreazionismo” e persegue, per il resto, la stessa battaglia giuridica ingaggiata dai suoi
predecessori fondamentalisti: chiedere che nei corsi di scienze delle scuole americane sia insegnata per
legge la dottrina del disegno intelligente a fianco della teoria darwiniana.
T. Pievani, Creazione senza Dio, Einaudi, Torino, 2006
Ma perché la connessione tra religione e argomenti scientifici risulta così efficace? Per due motivi a mio
avviso. Il primo è la capacità pressoché immediata del termine “Dio” di far comprendere l’importanza della
posta in gioco quando si tratta degli ambiti fondamentali della scienza come l’origine dell’universo, della
materia e di quella particolare materia dotata di movimento e di intelligenza che è la vita. Parlando della
particella responsabile della massa, o dell’unificazione tra relatività meccanica quantistica perseguita dalle
teorie delle stringhe, si toccano territori primordiali, di rilievo non solo fisico ma anche filosofico per
l’importanza sul senso complessivo del nostro essere qui. E il termine Dio con solo tre lettere ha questa
capacità evocativa. Il secondo motivo è il bisogno primordiale della nostra mentre di conciliare scienza e
sapienza. Noi avvertiamo infatti l’esigenza non solo di conoscere dati e ricevere informazioni, ma anche di
valutare il loro significato per l’esistenza e per i criteri con cui pensiamo la giustizia, la bellezza, il bene e il
male. Le civiltà del passato erano in grado di conciliare scienza e sapienza, si pensi al titolo posto da
Newton al suo capolavoro, Elementi matematici di filosofia naturale, che indica il fatto che per Newton
essere scienziato ed essere filosofo (ed essere biblista vista la sua passione per la Sacra Scrittura) erano la
medesima cosa. Oggi però tale conciliazione è infranta e il risultato è l’attuale separazione tra discipline
scientifiche e umanistiche, simbolo di una più complessa lacerazione interiore. Per questo, quando si
prefigura la possibilità di ritornare all’antica visione unitaria, la mente umana si fa attenta e partecipe, si tratti
di un’invisibile particella subatomica o di libri ben in vista in vetrina.
V. MANCUSO, La scienza e la sapienza, “la Repubblica”, 5 luglio 2012
TIPOLOGIA C -
TEMA DI ARGOMENTO STORICO
“La Resistenza a lungo è stata considerata, come una “cosa di sinistra”, una “roba da comunisti”: fazzoletto
rosso e Bella Ciao. Poi, negli ultimi dieci anni, i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari, che
si accanirono su vittime innocenti, ‘i ragazzi di Salò’. Entrambe queste versioni sono parziali e false”. Così
scrive Aldo Cazzullo nel suo ultimo libro Possa il mio sangue servire. Il candidato rifletta su tali affermazioni,
tenendo in considerazione se sia possibile una memoria condivisa nel settantesimo anno dalla Liberazione.
TIPOLOGIA D -
TEMA DI ORDINE GENERALE
Elena Loewenthal sul quotidiano “La Stampa”, nel Giorno della memoria, ha scritto: “La moltiplicazione del
ricordo, l’inevitabile ritualismo che si porta con sé la puntuale commemorazione, hanno portato a quella
memoria una pubblicità a doppio senso. Da una parte, certo, il rispetto. Dall’altra parte la banalizzazione e,
senza soluzione di continuità, l’abuso. I simboli si sono svuotati, il ricordo è diventato cerimonia, la parola
non può mancare e così, ogni anno, gli editori si sentono irresponsabili, se non pescano l’ultimo
sopravvissuto, le lettere rimaste nel cassetto, la storia ancora da raccontare. Un po’ come le strenne di
Natale […] Forse l’unico antidoto è il silenzio”. Illustra la tua opinione sulla necessità di continuare a
celebrare questo giorno ed, eventualmente, con quali modalità, affinché non si trasformi in un’abitudine
sempre più svuotata di contenuti e di pathos.
10.4 Testo di simulazione della Seconda Prova
Tema di Economia aziendale
Il candidato dopo aver trattato delle immobilizzazioni, analizzi le diverse modalità di acquisizione delle stesse
all’interno delle imprese Industriali.
Presenti ,relativo all’esercizio 2013, lo Stato Patrimoniale ed il Conto Economico di Alfa spa che:
•
Alla fine dell’esercizio 2012 evidenzia:
-
Una struttura obsoleta
Una correlazione inadeguata tra fonti ed impieghi
Un ROI del 4% pari a 200.000
•
Durante l’esercizio 2013 ha:
-
Rinnovato e ampliato la produzione mediante la sostituzione di impianti
Acquistato attrezzature industriali
Migliorato la correlazione tra fonti ed impieghi
Acquisito in leasing due automezzi.
Successivamente il candidato sviluppi uno dei seguenti punti:
1. Presentare i punti della Nota Integrativa al Bilancio 2013 di Alfa spa relativi alle Immobilizzazioni, al
Patrimonio Netto, ai Crediti e Debiti, Ratei e Risconti.
2. Presentare le relazioni sulla situazione economica di Alfa spa al 31/12/2013 supportata dagli indici
opportuni.
3. Presentare la relazione sulla situazione finanziaria e patrimoniale di Alfa spa al 31/12/2013supportata dagli opportuni margini ed indici.
Dati mancanti a scelta.
10.5 Testo di simulazione della Terza Prova
Materia: Inglese
RADIO AND TV COMMERCIALS
The production of radio and TV commercials can be a big business, almost like making a Holliwood
blockbuster, with actors, scriptwriters, camera operators, producers and directors. Both radio and TV
commercials make use of music, whether it is an old or current hit song or has being composed specifically
for the ad. Radio obviously does not have the visual impact of TV, so the dialogue becomes even more
fundamental in getting the message across. Both forms of ads can be conceived as a kind of ongoing story,
almost like a soap opera, with new “episodes” every few weeks. Viewers and listeners can become
interested in the story, but there is the risk that they miss some of the ads, thus diminishing the overall effect.
1. Why is talk so important in radio commercials?
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2. What is the main disadvantage of “storyline” ads ?
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Multiple Choice
1. In a CV the ability to do something is called :
a. reference
b. qualification
c. interest
d. skill
2. The CV is also known as:
a. personal profile
b. career history
c. résumé
d. brief summary of facts.
3. The aim of a Cover Letter is :
a. to apply for a job
b. to specify information about the position available
c. to ask for information about the job
d. to recruite the candidate.
4. The 4 Ps of Marketing are:
a.
b.
c.
d.
Product, price, people and promotion
Processing, price, people and promotion
Production, price, place and promotion
Product, price, place, promotion
Materia: Diritto
1) La Costituzione vieta tre tipi di associazione: indica quali sono e i motivi del divieto
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2) Il diritto di voto e sue caratteristiche
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L'elezione del Capo dello Stato richiede:
partire dal quarto
partire dal terzo
I singoli Ministri:
Il Senato della Repubblica è composto da:
Materia: Informatica
1.
Parla del modello Client/Server su cui sono basate la rete Internet e le applicazioni che vengono utilizzate da chi si collega alla rete.
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2.
Parla dell’IP Address, di cosa si tratta e da quanti numeri è rappresentato.
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3.
4.
Cos è il WWW:
a.
Internet;
b.
un servizio offerto da Internet che consente di condividere le pagine Web;
c.
un servizio offerto da Internet;
d.
un browser per collegarsi ad internet;
Da chi è assegnato l’indirizzo IP del computer di un utente che si collega ad Internet da casa?
a.
Dall’Host;
b.
Dynamic Host Configuration Protocol;
c.
dal Domain Name Server;
d.
5.
dall’Internet Server Provider;
La tolleranza ai guasti viene indicata con il termine:
6.
a.
fault tolerance;
b.
affidabilità;
c.
scalabilità;
d.
interoperabilità;
Cos è un Browser?
a.
è un programma che serve per visualizzare i file multimediali presenti la rete Internet;
b.
è un programma che serve per visualizzare le pagine ipertestuali presenti nella rete Internet;
c.
è un programma che serve per visualizzare i file audio presenti nella rete Internet;
d.
è un programma che scarica i film da Internet;
Materia: Matematica
1. Il problema di gestione delle scorte di magazzino diventa un problema di scelta in condizioni di
certezza, se si fanno due ipotesi semplificatrici. Enunciarle e dedurle dal relativo diagramma “a
denti di sega”, dopo averlo rappresentato.
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2. Come si classifica e si risolve il seguente problema? Qual è la sua soluzione?
Dovendo effettuare una telefonata all’estero, un utente che usufruisce dei servizi di due operatori
telefonici può scegliere se effettuare la telefonata tramite il primo operatore (Telecom) o il secondo
(Wind). Sapendo che la tariffa applicata da Telecom è 15,50 centesimi di euro alla risposta e 21,75
centesimi al minuto, mentre quella di Wind è 30,98 centesimi di euro alla risposta e 18,12 centesimi
al minuto, stabilire, in base alla durata della telefonata, quale dei due operatori conviene utilizzare.
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3)
Quale, tra le soluzioni proposte, caratterizza la parabola di equazione
y = − x 2 + 2x + 3
□ il suo vertice cade nel I Quadrante;l’asse di simmetria è parallelo all’asse Y;
non interseca mai l’asse delle ascisse;
□ ha il vertice nell’origine degli assi; l’asse di simmetria coincide con l’asse Y;
interseca l’asse delle ascisse in due punti distinti;
□ il suo vertice appartiene al I Quadrante; l’asse di simmetria è parallelo all’asse
delle ordinate;interseca l’asse X in due punti distinti;
□ il suo vertice appartiene al I Quadrante; l’asse di simmetria è parallelo all’asse
delle ordinate; interseca l’asse delle ascisse in un solo punto.
4)
L’interpolazione matematica ha lo scopo di:
□
trovare una funzione che assuma esattamente i dati rilevato
□
trovare una funzione che si accosti il più possibile ai dati rilevati
□
trovare il coefficiente di correlazione lineare
□
trovare una retta o parabola che esprima esattamente i dati rilevati
Si indichi l’iperbole equilatera, riferita agli asintoti, interpolante la distribuzione di punti:
5)
x
y
-1
-6
1
-2
3
6
-3
2
□
6)
y =
6
□
y =-6
La curva della domanda di una data merce è funzione:
□ del prezzo;
□ della qualità;
□ del costo medio di produzione;
□ del coefficiente angolare.
□
y = 3
□
y = 12