La Goccia n22/11hot!
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2 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Pubblicità pagina intera La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Sommario La Goccia n. 22 - 5 Novembre 2011 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA FLORIANA RIBECCO LIBORIO PATIMISCO ANNA PUGLIESE GIOVANNI CARDUCCI BALDASSARRE D’ANGELO MICHELE CATINIELLO TOMMASO FRANCAVILLA TONINO DI DIO NICOLA TUSEO MARILENA SURDO ILARIA PIGNALOSA fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE Maurizio Falivene STAMPA FALIGRAPH Noi gente… Cittadinanzattiva… Riceviamo e… Terre Joniche… La Cia… Il racconto… Anche il… Gli studenti… Il piacere di… Le favole di grim Vinta la… 1450 aziende… Versus di From Noi e il fisco Andiamo al cinema… Notizie flash… Elogio du… Champions… pagg. 8/9 di Nicola Tuseo pag. 23 La caricatura… Stage… Memorial… pag. 9 di Roberto Muscolino pagg. 24/25 Congresso Pd… Una serata… I proverbi di Stefano Giove pag. 4 di Adele Carrera pagg. 5/6 di Marilena Surdo pag. 6 di Grim pag. 7 di From pag. 7 di Giulio Pinto di Giorgio Morea di Liborio Patimisco pagg. 10/11 di Michele Catiniello pag. 19 diFG pag. 20 di Ilaria Pignalosa pag. 21 di Coop La Serena pag. 22 di Mario D’Alconzo pag. 22 di Adele Carrera pag. 26 di Addetti stampa pag. 36 di Carrera - Giove pagg. 36/37 di Viola Lavermicocca pag. 37 di F G pag. 38 di Miki Marchionna pag. 38 di Baldassarre D’Angelo pag. 39 di Baldassarre D’Angelo pag. 39 di Giovanni Carducci pag. 39 Congresso… In memoria… Ginosa, tris Sicurezza… Giovanni Carducci… Vittoria… Confocommercio… Avis… Fekan… Giovanni Bort… Ricerca e … Lisa D’Amelio… Le interviste di RG Considerazioni… Vito Galante… La protesta… Francesca Leccese … di Stefano Giove pag. 11 di Sergio Ribecco pagg. 12/13 di Stefano Giove pag. 14 di Stefano Giove pag. 14 di Floriana Ribecco pag. 17 di Stefano Giove pagg. 18/19 di Anna Pugliese pag. 26 di SG pag. 27 di Baldassarre D’Angelo pag. 27 di Giovanni Matera pag. 28 di Pietro Perrone pag. 31 di Stefano Giove pag. 32 di Domenico Ranaldo pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 41 di Antonello Lovecchio pag. 42 di Stefano Giove pag. 33 di Stefano Giove pag. 34 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 2 novembre 2011 3 46 4 l’editoriale La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Noi gente del Sud figli di un dio minore? Siamo in una fase di turbolenza politica molto forte e non passa giorno in cui ci scopriamo sempre più esposti alle intemperie della crisi economica, che rischia di mettere in ginocchio il nostro Paese. Alla crisi che ha colpito il mondo Occidentale, si somma, per l’Italia, il debito pubblico che si avvicina ai 2000 miliardi di euro che ci rende particolarmente vulnerabili a tutti gli attacchi speculativi che pure ci sono. Alla crisi bisogna aggiungere il fatto che noi siano costretti a subire la permanenza di un governo, capeggiato da una persona ormai impresentabile, che mantiene il suo potere grazie al sostegno di un manipolo di parlamentari che teme di perdere i benefici che quel ruolo gli conferisce. Questo insieme di situazioni può farci sprofondare in un precipizio spaventoso. In questo quadro dalle tinte fosche, per noi meridionali, non passa giorno in cui qualche ministro non spari le solite bordate ai danni di questa zona del Paese. Adesso si pensa addirittura alle gabbie previdenziali. E in questo quadro deve essere inserito il mancato intervento, dopo otto mesi, a sostegno delle popolazioni colpite dalle alluvioni del 2 marzo scorso. Oggi è evidente il diverso trattamento che si attua, a secondo di quale parte dell’Italia è colpita da un evento disastroso. Credo che proprio il contrasto dei comportamenti tenuti dall’autorità di governo abbia spinto, in questi giorni, il Comitato TerreJoniche, a passare alle maniere più decise per chiedere anche per il nostro territorio lo stesso trattamento che hanno ricevuto le regioni Liguria e Toscana. Deve essere chiaro un aspetto: alle popolazioni liguri e toscane colpite dalla tragedia di questi giorni va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Diciamo pure che s’è fatto bene a intervenire con la tempestività dimostrata sia dalle regioni interessate che dal governo ma una domanda nasce spontanea: perché a noi, dopo l’alluvione di otto mesi fa non è accaduta la stessa cosa? Perché ancora oggi, dopo tanto tempo, non s’è visto un solo euro di sostegno? Perché le nostre zone non hanno ricevuto la visita di nessun ministro e lo stesso sottosegretario all’Interno, Mantovano, ha fatto capire che su questa questione lui stesso è stato “tenuto ai margini”? Il ping pong delle accuse sulle cause viaggia, andata e ritorno, tra Bari e Roma con una indifferenza impressionante. Mentre si assiste a questo balletto, anche laddove non ci sono responsabilità della regione (come nel caso della Basilicata), il presidente del Consiglio non firma l’Ordinanza per stanziare i 14 milioni di euro previsti. Insomma è fin troppo evidente che noi siamo considerati “figli di un dio minore”, cittadini “di serie B”. Tuttavia questa considerazione non viene supportata solo dall’atteggiamento della politica, ci viene confermata anche dal comportamento del mondo dell’informazione. Provate a fare una verifica su quanto spazio è stato riservato a quello che è accaduto in questi giorni nelle “Cinque Terre” e confrontatelo con quello che veniva concesso alle nostre zone il 3, il 4, il 5 marzo scorso. Tranne l’attenzione dei media locali non v’era traccia di un briciolo di informazione sulle tv e sui giornali nazionali. La nostra alluvione e quelle di altre regioni, dove vi erano state vittime, venivano degradate al ruolo di piccole sventure di paese, oggi, invece, tutti i riflettori sono puntati su località dal nome affascinante, “Cinque Terre”, “Lunigiana”. Possibile che eventi simili possono essere trattati in maniera tanto differente? Se questo accade, credo che sia legittimo chiedersi perché. Diciamo con estrema chiarezza che il ritardo del governo sulla vicenda alluvione è inaccettabile, così come è inaccettabile l’atteggiamento della Regione Puglia che non può far finta di niente e scaricare tutto sul mancato incontro richiesto a Letta. L’assessore Amati e il presidente Vendola devono capire che c’è bisogno di atti “formali” ovvero delibere, per sbloccare la situazione. Certo, bisogna reperire i soldi necessari, ma i presidenti di Toscana e Liguria non si sono spaventati di fronte al fatto di aumentare benzina e gasolio per fare fronte all’emergenza. E questo non significa non comprendere fino in fondo la gravità e la pericolosità di un decreto come il “Milleproroghe”, che di fatto ha cancellato la parola solidarietà dal vocabolario del governo centrale e ha scaricato sulle entità locali il dover far fronte alle emergenze. Un altro aspetto deve essere sottolineato: quello che emerge da questa vicenda è l’estrema debolezza o assenza della nostra classe politica. Mi chiedo cosa hanno fatto i big della politica Fitto e D’Alema e Vendola per le nostre comunità? Possibile che Matteoli, ministro toscano, si sia recato immediatamente sul Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 luogo del disastro, mentre a Marina di Ginosa questo non è avvenuto? Questa riflessione non deve diventare lo strumento per rilanciare l’ennesima stoccata verso chi la pensa diversamente sul piano politico (esercizio abbastanza presente nei comportamenti dei nostri rappresentanti locali), deve servire invece per capire, una volta per sempre, che non ci serve essere partigiani del governo o della regione se i nostri interessi non vengono salvaguardati. Se dopo otto mesi il quadro che si presenta è: le strade interrotte che mostrano i segni della devastazione; gli argini del Bradano pericolosamente aperti; le famiglie sfollate, aziende chiuse, è facile immaginare che diverse responsabilità ci sono. Questo quadro dimostra che le autorità preposte, tutte le autorità preposte, si sono dimostrate lontane dalle esigenze reali della gente colpita da una così grave calamità. Voglio aggiungere che la determinazione del Comitato TerreJoniche, la capacità dei suoi rappresentanti di saper dare una giusta direzione di marcia alle varie iniziative, facendole essere al servizio della gente e non di una fazione politica, dimostra che si può rompere il muro del silenzio e del disinteresse, che noi, gente del Sud, possiamo e dobbiamo essere protagonisti del nostro futuro e lo possiamo essere se saremo capaci di guardare i fatti nella loro specifica realtà, senza lasciarci trasportare dalle tifoserie di parte che ci hanno resi schiavi di una classe politica che si è dimostrata oltre che incapace, anche dannosa. Stefano Giove cronaca La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 5 Monta la protesta dopo l’intervento del governo a sostegno degli alluvianati tosco-emiliani Il Comitato TerreJoniche: « non siamo cittadini di serie B, pretendiamo lo stesso trattamento» Sono passati otto mesi dalla tragica alluvione di marzo e per i marinesi e i lucani che hanno subito perdite di aziende e case, nulla s’è mosso. Eppure non si sono mai arresi al “destino cinico e baro” e, in otto mesi, hanno messo in atto forme di protesta, le più disparate, perfino uno sciopero della fame, a fine estate, durato diversi giorni ma ancora nulla. Eppoi un viaggio a Roma e, qualche settimana fa, una protesta sotto il palazzo della regione Puglia riuscendo a spuntare l’impegno del presidente Vendola della richiesta di un incontro con Letta. L’incontro non c’è stato e, allora, hanno detto BASTA!, basta con le promesse! Tuttavia la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’annuncio dello stanziamento di fondi da parte di Governo e regioni Liguria e Toscana per l’alluvione che ha devastato l’area delle Cinque Terre in questi ultimi giorni. Il Comitato “Difendiamo le terre joniche” (costituitosi all’indomani dell’alluvione di marzo, che comprende cittadini di Puglia e Basilicata) adesso non aspetta più! Un presidio, allestito il 31 ottobre scorso, nell’area antistante le Tavole Palatine è l’espressione della determinazione irremovibile di avere risposte, ora e subito! La dichiarazione di non voler più aspettare è stata fatta nella prima mattinata di domenica 31 ottobre, davanti a politici, amministratori, televisioni e giornalisti, da Gianni Fabbris, coordinatore e portavoce del movimento. E dopo una giornata di incontri tra Prefettura tarantina, amministratori provinciali e regionali, in serata, nel piazzale antistante il museo metapontino, Fabbris ha fatto il punto della situazione dichiarando che il presidio non sarà tolto fino a quando non ci saranno risposte certe. Anzi più queste tarderanno, più si farà incalzante la forma di rivendicazione. Nella conferenza indetta, alla quale hanno partecipato sindaci dei Comuni limitrofi e amministratori locali e l’assessore provinciale Teresa Galeota, Fabbris ha reso noto che dopo le misure prese per gli alluvionati liguri e toscani (verso i quali ha espresso tutta la sua solidarietà), e dopo la dichiarazione della regione Basilicata dello stan- ziamento di fondi per la messa in sicurezza del territorio devastato dalle acque, adesso occorre che anche la regione Puglia compia un atto concreto deliberativo, in cui si stabilisce con quale somma deve compartecipare al contributo che pure il governo centrale deve stanziare. Il decreto Milleproroghe stabilisce che il governo compartecipa al contributo se c’è già una disponibilità da parte della regione (o delle regioni) interessate, ebbene, la regione Puglia faccia la sua parte, altrimenti niente e nessuno fermerà la protesta. Infatti nella mattinata successiva, il giorno di Ognissanti, le famiglie mobilitate hanno rallentato il traffico (verso nord e verso sud) sulla SS106 per distribuire volantini agli automobilisti, uomini e donne sono stati lì fino all’imbrunire dopodiché si sono riuniti in conferenza per fare il punto della situazione. E alcune novità su cui ragionare c’erano. Se in un primo momento s’era pensato di rendere più incisivi gli atti di protesta già dalle ore 12,00 di mercoledì 2 novembre, alla notizia di una riunione del Consiglio segue a pag. 6 6 cronaca La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 segue da pag. 5 dei Ministri nella mattinata di giovedì 3 novembre, il comitato ha stabilito di cogliere quest’altra opportunità giacché nell’annunciata riunione si delibererà sull’aumento della benzina per ricavare le somme da destinare agli alluvionati e si spera che non siano soltanto quelli liguri e toscani ma anche lucani e pugliesi!... Se così sarà l’obiettivo (per quanto riguarda l’intervento statale) dovrebbe essere raggiunto. Tuttavia rimane l’incognita dello stanziamento da parte della regione Puglia. Alla conferenza della serata di Ognissanti, oltre ai sindaci dei comuni di Bernalda e Castellaneta, all’assessore Leonardo Galante di Ginosa, ha partecipato il consigliere regionale Alfredo Cervellera del partito di Sel. Con quest’ultimo s’è potuto discutere sui 500mila euro promessi qualche mese fa dalla regione Puglia e mai arrivati ecco perché “basta promesse”, ma da parte del comitato è venuta decisa la richiesta di avere lì con loro il presidente Vendola (e non più soltanto l’assessore Amati), già dall’indomani, perché assuma l’impegno a stanziare una somma per queste famiglie dicendo fin da subito come reperisce i soldi di copertura con storni di bilancio? Aumentando il costo della benzina, come hanno già fatto Liguria e Toscana? È doloroso, ma se necessario anche questa via bisogna perseguire Intanto il comitato non sta fermo. Nella mattinata del 2 novembre, oltre al volantinaggio sulla SS 106 (nei due sensi di marcia), una delegazione si è incontrata con il presidente della regione Basilicata per mettere nero su bianco la promessa di contributo di quella Istituzione; a mezzogiorno incontro sulla SS con il presidente della provincia tarantina, Florido, con i sindaci dei Comuni, con l’assessore regionale Amati e (se ne avesse la disponibilità) Vendola. Giovedì 3 novembre, “il giorno della verità”, determinato dalle decisioni del Consiglio dei Ministri e dagli atti deliberativi regionali. Questa la cronaca fino al momento di andare in stampa. Adele Carrera foto Erasmo Mazzone Florido: “Ora il Governo aiuti anche la Puglia”. Il presidente della Provincia tarantina, Gianni Florido, e il capogruppo PD al consiglio, Luciano Santoro, hanno preso parte questa mattina al mobilitazione organizzata dal comitato Terre Joniche in presidio da ieri sullo svincolo per la ss 106 di Marina di Ginosa. “Ho appena finito di parlare con l’assessore regionale Fabiano Amati – ha riferito il presidente Gianni Florido – il quale mi ha annunciato che, dopo un’approfondita ricognizione dei bilanci, è stato individuato 1 milione di euro, fondi FESR, da aggiungere ai precedenti 500 mila destinati per attenuare i rischi di natura idrogeologica individuati già a luglio. Importante è risultato essere, quindi, l’incontro che si è svolto nella sala Murat a Bari due settimane fa, dove ripetemmo all’assessore Amati la necessità di avviare una seria interlocuzione con il sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio. Ma per far questo, attualmente occorre rispettare quella che è la norma: il milleproroghe”. Doveroso, quindi, allinearsi a quanto fatto da tutte le regioni colpite da calamità: distinzione fatta per la Basilicata, unica ad aver intercettato 7 milioni di euro da fondi autonomi, le altre regioni alluvionate hanno deliberato di aumentare le aliquote sulle accise dei carburanti. “Dobbiamo comunque registrare un comportamento anomalo da parte del Governo – ha aggiunto Florido – che per mesi ha preteso dalle regioni colpite dall’alluvione di marzo il rispetto pedissequo del milleproroghe, e quindi la compartecipazione regionale richiesta come condizione preliminare all’intervento statale, salvo poi aver fatto un passo indietro in questi giorni per Toscana e Liguria confermando in questo modo la necessità di intervenire con un fondo di solidarietà nazionale nelle primissime fasi dell’emergenza”. “L’onorevole Ludovico Vico – ha spiegato il capogruppo Pd, Luciano Santoro – ha comunicato di aver preso contatti questa mattina con il sottosegretario Letta e il prefetto della Protezione Civile Gabrielli, i quali hanno comunicato che l’incontro con la Regione Puglia e quindi con il presidente Vendola, si farà nel momento in cui la richiesta sarà accompagnata da atti che formalizzino le eventuali risorse rintracciate dalla Regione Puglia”. Per l’assessore provinciale Marta Teresita Galeota, sin dal primo momento in campo per la risoluzione dell’emergenza alluvionale, l’inversione di marcia condotta dal Governo in materia di intervento statale in caso di calamità ha disorientato tutti: “Le notizie che giungono da Amati, però, se confermate ci confortano perché dimostrano che la Regione non è insensibile all’argomento”. Marilena Surdo scherzi a parte Versus Compari di from Il senatur, men duro, col Cavalier fa muro, ma magra è la mucca alla sagra della zucca. Apocrifo Big Bang, rottamando, si svela manicheo: webnovela secondo Matteo. Matteo Rottamator ch’Arcor di Cavalier ratto s’apprende, e ‘l modo ancor m’offende. Bandiere Sei minuti, per Alex tempi da ex, tributi e onori: bianconero finito, benservito a colori. La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 7 Le favole di Grim Pentole senza coperchi C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, la cui vita era ‘si tanto animata che la noia era bandita. L’animosità della vita degli abitanti del villaggio si rifletteva sulle vicissitudini che attraversavano quel luogo ma, tant’è, e si tirava a campare tra un tranello e un agguato. E proprio di quest’ultimo si trattò nell’animata contesa per scegliere il comandante degli aPpieDati. Sotto l’inno del “para punzi punzi pà”, si acclamò la vittoria del giovane cavaliere che, sostenuto perfino da messer Eternachimanera, poté fregiarsi delle insegne del comando e, già in assai giovane età, quello poté vantare il posto di guida del casato. Le due fazioni del casato sembravano contenti del nuovo condottiero e mentre quelli che appartenevano alla schiera di messer Felicione cantavano contenti «tu lasci la corona, para punzi punzi pà, insieme alla poltrona para punzi punzi pà! …» (pensando di fare dispetto agli appiedati della fazione della Vispa Teresa) gli altri rispondevano intonando: «sì, lasciamo la corona, para punzi punzi pà, insieme alla poltrona para punzi punzi pà … ma teniamo la maggioranza, para punzi punzi pà!!!». Tal ritornello di risposta indispose messer Felicione e i suoi compari, che fin dal primo momento della schermaglia gli avevano rimproverato d’essere stato troppo benevolo con la Vispa Teresa (qualcuno, addirittura, osò anche mette in discussione lo stesso del messere). «Messer Felicione – disse la più facinorosa delle sue seguaci – avevamo la vittoria in pugno, non abbiamo avuto la determinazione di batterci sul campo e alla fine abbiamo ceduto loro la maggior parte dei cadetti, 12 per loro e 8 per noi! E se ci aggiungiamo che a loro viene assegnato il cadetto vicario, siamo proprio messi male. Non è stato giusto svendere così il nostro valore!» Quelle parole non rimasero inascoltate. Il messere della Marina, Giannino dell’Enza (che si preparava il terreno per diventare il nuovo comandante degli appiedati), quatto quatto e mogio mogio avvicinatosi a messer Felicione, gli sussurrò: «Messere, i tuoi seguaci hanno ragione da vendere! Cerca di trovare un modo per vendicare l’onta subita e impartire una dura lezione alla Vispa Teresa… Io avrei un’idea fantastica…» A messer Felicione non parve vero il fatto di potersi togliere un grosso sasso dagli stivali e, subito, annuendo: «Ditemi messere, ditemi…» «Ebbene – disse messer Giannino dell’Enza – c’è da decidere chi sarà il nuovo comandante delle truppe appiedate de’ Due Mari, è l’occasione buona per mostrare quanto sia debole la Vispa Teresa... basta sostenete il pretendente non sostenuto da lei… lo farete segretamente colpendo alle spalle e vedrete che lei rimarrà a terra tramortita!…» «Evviva!!!» gridò messer Felicione e, sicuro che fosse un buon piano, diede ordine ai suoi di trafiggere la Vispa, segretamente. Il tiro mancino riuscì alla perfezione e alla conta venne fuori che la Vispa Teresa aveva subito un bel colpo. A quel punto tutti gli amici di messer Felicione erano contenti di aver dato una severa lezione alla vispa presuntuosa. Ma, come si dice, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, sicché quando si scoprì chi fossero i caduti nell’agguato, saltò fuori ch’erano due fratelli, amici giurati di messer Felicione e che per un errore di calcolo (come si dice) erano rimaste vittime del cosiddetto fuoco amico o del segno della zeta. Quando tutto il casato degli appiedati si rese conto di quel ch’era successo, per le vie del villaggio s’udì intonare il solito ritornello: «Para punzi punzi pà… avevano tentato un tranello e si so’ trovati in un bordello! Para punzi punzi pà!… » A cantarlo, questa volta, però, erano soltanto quelli della vispa Teresa che, conti alla mano, dicevano: «Se prima eran in otto… adesso sono in sei a ballare l’halli galli!» Che cosa intendessero col nuovo ritornello era difficile capire ma, mentre gli appiedati ballavano a più non posso e parapunzavano a squarciagola… quelli del casino delle libertà mettevano fieno in cascina senza sosta. Come dire: le fattere so’ frutte e le chiacchiere so’ frunne. Morale della favola: il diavole fa le pentole gli altri i coperchi. 8 cronaca La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Kosen-rufu a ritmo di pizzica e taranta Una nuova ondata di kosen-rufu pervade la Puglia, inaugurato a Taranto un ufficio dedicato alle attività pugliesi dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, per permettere a tutti i capitoli del centro Salento di parteciparvi si sono succeduti, nell’arco delle due giornate, tre riunioni a cui sono intervenuti anche i responsabili regionali per lanciare insieme la determinazione di fare di questo “castello” il punto d’inizio per una crescita dinamica nella terra pugliese, terra ricca di giovani. Queste giornate sono il risultato di un percorso iniziato da una persona e costellato da tanto Daimoku e dialogo insieme agli altri membri del Salento con l’obiettivo di avere una base per le attività per kosenrufu. «La nostra è una regione difficile ma in realtà siamo le persone più fortunate perché questo ci spinge a ricercare con maggiore intensità il Gohonzon - è stato detto nell’arco delle riunioni di apertura -. Siamo Bodhisattva della Terra, e quando scopriamo di avere un compito unico da svolgere, riveliamo a noi stessi la nobiltà della nostra esistenza, arrecando benefici al luogo in cui viviamo e ripagando il debito di gratitudine verso la nostra terra». In chiusura, la determinazione emersa da ogni partecipante è stata quella di costruire, come esorta a fare Sensei,(ndr il maestro giapponese Daisaku Ikeda) legami più profondi e indistruttibili basati sull›unità e diventare campioni di accoglienza per ogni nuovo bodhisattva che si affaccerà alla porta di questa sede o che sta aspettando di conoscere il Gohonzon. SOS Stalking Non passa giorno che i telegiornali nazionali, e non, non riportano notizie di stalking perpetrato a danno di donne; le percentuali sono diventate rilevanti : una italiana su cinque è sottoposta a stalking. Ma che signifi- ca “stalking”. E’ un termine inglese che letteralmente significa “appostamento”. Indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Questo tipo di condotta è penalmente rilevante in molti ordinamenti; in quello italiano la fattispecie è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del Codice penale), riprendendo una delle diverse locuzioni con le quali è tradotto il termine stalking. Il fenomeno è anche chiamato sindrome del molestatore assillante. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti e intrusioni nella vita privata. Lo stalking può nascere come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale, è un modello comportamentale che identifica intrusioni costanti nella vita pubblica e privata di una o più persone.I contesti in cui si manifesta: nel 55% circa è nella relazione di coppia; nel 25% circa è nel condominio; nel 5% circa è nella famiglia (figli/fratelli/genitori); nel 15% circa è nel posto di lavoro/ scuola/università. E’ disponibile un numero nazionale stalking 06.442.46.573, nel fine settimana 327.46.60.907 a cui rivolgersi conservando anche l’anonimato. Come preparare il frullato di cladodi (spalasce de fichedigne) L’articolo pubblicato sul penultimo numero de LA GOCCIA ha destato grande interesse; molti mi hanno chiesto informazioni più dettagliate su come preparare il frullato di pale di fico d’India. Ho chiesto a Roberto Leone, che beve da tempo il frullato, di suggerirmi la ricetta e raccontarmi la sua esperienza. “ Il Nopal ( ndr pianta del fico d’India) è impiegato nella medicina popolare messicana per il trattamento del diabete mellito e controllo del peso corporeo. Al fine di valutare l’efficacia e selezionare la parte di pianta maggiormente attiva sono stati effettuati numerosi studi, dal 1980 ad oggi, che hanno dimostrato non solo l’attività ipoglicemizzante del Nopal ma anche la positiva influenza su altri disturbi metabolici, quali obesità e iperlipidemie. La polpa di Nopal è risultata possedere la massima attività grazie alla forte concentrazione di frazione polisaccaridica presente, costituita prevalentemente da un polimero di galattosio, arabinosio e altri zuccheri denominato opuntiamannano, al quale si deve la capacità di legare i grassi e gli zuccheri ingeriti, che diventano pertanto non assorbibili e quindi eliminati tal quali. La glicemia diminuisce entro 4-6 ore dall’assunzione. Unitamente alle altre sostanze pectiche esplica anche effetto saziante. La vitamina B3 potenzia l’azione ipolipemizzante impedendo la trasformazione del glucosio ematico in colesterolo e favorendo la trasformazione del colesterolo LDL (dannoso) in HDL (buono). La colesterolemia diminuisce del 34% entro un mese, diminuendo così il rischio cardiovascolare. La trigliceridemia diminuisce già dal primo mese. Le mucillagini presenti sono anche in grado di controllare l’eccessiva acidità gastrica e di regolarizzare il transito intestinale (effetto blandamente lassativo). L’alta concentrazione di sali minerali può invece spiegare l’uso tradizionale in Messico come drenante-diuretico e tonico cardiaco. Per la preparazione del frullato si usano solo pale nuove che non hanno mai fiorito né dato vita ad altre pale. Ci sono pale sottili, meno di un cm. di spessore che danno un prodotto eccessivamente liquido e pale più robuste, più di un cm di spessore, che danno origine ad un prodotto molto denso; pertanto è preferibile utilizzare pale di differente spessore per ottenere un prodotto della giusta consistenza. L’esperienza nel produrre il frullato ci darà le indicazioni giuste per le pale da scegliere. Il sapore del prodotto è acido, (ndr sapore del cocomero) pertanto all’inizio può risultare sgradevole ma con il tempo l’uso costante il sapore diventa sopportabile. Scelte le pale da cronaca La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 trattare, togliere le eventuali spine; io utilizzo una pinzetta per sopracciglie. Per evitare che le spine tolte possano comunque creare danni usare un tovagliolo di carta imbevuta di acqua e poggiarvi la pinzetta con la spina che viene così trattenuta dall’acqua sul tovagliolino; togliere solo le spine e non anche la parte scura da cui partono. La parte scura è costituita da fibre ed è bene lasciarle sulla pala da trattare; lavare le pale prive di spine ed asciugarle; eliminare un porzione di circa 7 8 mm intorno alla pala ed una parte della parte più legnosa alla sua base; tagliare le pale pulite a cubetti di circa 2 cm di lato; immettere una parte dei cubetti nel frullatore ed aggiungervi un mezzo bicchierino di grappa per evitare che il frullatore si inceppi ed anche perché la grappa è un antiossidante; frullata la prima parte di cubetti aggiungere gli altri fino a riempire il frullatore e frullare per circa 5 minuti evitando che si riscaldi. Dopo i minuti aggiungere una punta di coltello di acido citrico e continuate a frullare per ancora 1 minuto; (attenzione a non eccedere nella quantità). Tutto il liquido ottenuto metterlo in una coppa per rendere omogeneo l’impasto; passare in un colino l’impasto per eliminare la parte legnosa; (fare in modo che nel colino resti solo una parte secca e legnosa e non parti, anche parzialmente, liquide o cremose);frullare di nuovo tutto il liquido ottenuto per circa 2/3 minuti senza aggiungere acido citrico e grappa; ripassare il liquido ottenuto nel colino per eli- Jack Nicholson caricatura disegnata da Giorgio Morea 9 minare l’eventuale parte legnosa residua; rimettere tutto il liquido nella coppa per ottenere un frullato omogeneo nella consistenza; mescolare il frullato nella coppa prima di versarlo nei boccacci; (si consigliano i barattoli della Nutella da 750 gr.).Assumere tre o quattro cucchiai da cucina un quarto d’ora prima di ogni pasto (colazione, pranzo e cena), dopo aver mescolato il frullato nel boccaccio. Prima di cominciare l’assunzione dell’Opuntia registravo un valore di emoglobina glicosilata di 9,8 e di trigliceridi di circa 700. Dopo un mese di assunzione di Opuntia l’emolobina glicosilata è scesa a 7,4 ed i trigliceridi a 201. Dopo ancora un mese l’HB glicosilata è scesa a 6,8 ed i trigliceridi a 187. Per quanto riguarda i trigliceridi è da oltre 20 anni che non riuscivo, anche nei momenti di maggiore contenimento e controllo alimentare, a portarli sotto i 450/500. Dopo il periodo natalizio, nonostante che il giorno prima degli esami abbia mangiato mozzarelle ed anche frittura, l’HB glicosilata è rimasta a 7,1, mentre i trigliceridi sono saliti a 300; nelle stesse condizioni prima avrei trovato i trigliceridi a 500/600 se non ancora più alti. Alla fine di aprile, i trigliceridi si sono mantenuti intorno ai 300 anche se non ho alcun controllo alimentare e, cosa che proprio non dovrei, mangio molto formaggio, mentre l’HB glocosilata è scesa a 6,2.” Nozze d’Oro per Maria e Luigi Lo scorso 9 ottobre hanno festeggiato il loro 50º Anniversario di matrimonio Maria Cesari e Luigi Serra. Per la ricorrenza è stata officiata una Santa Messa nella chiesa di san Martino da don Rocco Martucci. Gli sposi hanno ospitato gli invitati presso la sala ricevimenti Imperatore di Puglia. A Maria e Luigi gli auguri della nipote Valentina. (foto Tonino Di Dio) 10 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Congresso Partito Democratico: Giuseppe Punzi segretario per acclamazione Un congresso unitario solo per la scelta del segretario del Circolo. Per quando riguarda la candidatura a segretario provinciale, scatta l’agguato dei bitettiani che si rivela un clamoroso autogol. Giuseppe Punzi e Dino Caruso Si è svolto domenica 23 ottobre, con inizio ore 18:30, nel teatro Alcanices, il congresso cittadino, rapportato a quello provinciale, del Partito Democratico della città per eleggere il segretario cittadino e provinciale del Pd, i componenti del direttivo ed i delegati all’assemblea provinciale. Dopo la nomina dell’ufficio di presidenza è intervenuto il sindaco di Palagiano Rocco Ressa, candidato alla carica di segretario provinciale. «Il congresso – ha esordito – è un momento cardine nella vita di un partito, momento in cui tutti i tesserati sono chiamati a decidere sulla sua sorte. Essi hanno il diritto e anche il dovere di fornire gli indirizzi di partito. È evidente, infatti, di come i coordinatori saranno chiamati, in seguito, a rappresentare dinamiche e tendenze del territorio nonché tematiche ad esse collegate. Qual è, ad esempio, la politica industriale, sanitaria, sociale del lavoro, da portare avanti? Sono tutti temi all’ordine del giorno che riguardano non solo i dirigenti, ma ognuno di noi». Il primo cittadino di Palagiano ha continuato il suo intervento puntando i fari su tutte le deficienze che, negli ultimi anni, hanno avvilito il Pd locale, sottolineando soprattutto la distanza dai cittadini: «Spesso abbiamo rappresentato l’antipolitica, col risultato di un forte allontanamento di tesserati e simpatizzanti. Un partito autorevole è un partito che sa quello che fa. Possibile che la platea congressuale non sia mai stata chiamata a scegliere, condividere e partecipare? Quando, ad esempio, in tutti questi anni siamo stati chiamati a scegliere sulla politica industriale o sanitaria o sociale del lavoro? Il nostro deve essere un partito aperto, pullulante di finestre dischiuse dalle quali far entrare i problemi, la cui soluzione dobbiamo poi aver cura di far uscire sulla strada. Se negli ultimi anni la nostra esperienza è stata drastica, allora vi chiedo scusa, ma la cosa importante è chiedersi se si vuole o meno continuare su questa linea. Il Pd deve avere un peso in società. Non batteremo mai il berlusconismo se non mostriamo alla gente di avere un chiaro progetto politico». Rocco Ressa fa l’esempio della GinPower per evidenziare come, all’interno del partito, si fa spesso fatica a raggiungere unità d’intenti. «Il nostro non è un problema di unione – ha precisato – ma di idee, di percorso, di intenti e scopi. Pertanto invito tutti i tesserati a costruire insieme un percorso. Vi giuro, signori, che se anche non dovessi essere eletto coordinatore provinciale, darò il mio sostegno affinché il partito, ogni trimestre, convochi un’assemblea congressuale per discutere dei reali problemi della società civile. Si fa politica perché spinti da passione, non per l’accalappiamento della poltrona. Che tristezza pensare che il partito sia nelle mani di una stretta oligarchia e non dei cittadini! Pare che il Pd abbia fatto confluire al suo interno tutta la degenerazione dei partiti storici. Saremo diversi solo se saremo in grado di pervenire ad una strategia politica vicina alla gente, se sapremo scrollarci il vecchiume di dosso». La parola è poi passata a Francesco Castria, delegato dell’altro candidato alla segreteria provinciale, Francesco Parisi, assente per impegni congressuali: «È un volto giovane, nato con i giovani Pd che, dopo anni di militanza nel partito, ha avuto l’audacia di fare questo passo. Ha stoffa e vive di politica. Francesco Parisi, ne sono certo, sarà in grado di portare nel Pd la tanto agognata unità». Francesco Castria ha poi menzionato, in breve, i problemi del partito, agglomerato di varie anime politiche differenti e per troppo tempo pervaso da una comunicazione non verticale, ma orizzontale tra i suoi iscritti, e delle sue difficoltà a dare concrete risposte a problemi attualità incalzanti i vari settori sociali: «Vi chiedo un voto per Francesco Parisi perché è importante dare spazio ai giovani. Vedrete che prima o poi i volti nuovi sapranno ricambiare». L’assemblea ha poi votato per acclamazione, in quando unico candidato, Giuseppe Punzi segretario cittadino del Pd. «Sento forte l’importanza di questa elezione, voluta all’unanimità dai dirigenti e tesserati del partito cittadino – ha detto Giuseppe Punzi – la mia candidatura è stata sollecitata da un cospicuo gruppo di giovani, che vedono in me la persona adatta a dare la svolta alla vita di partito. È con gratitudine, senso di responsabilità, grande umiltà e con la giusta dose di timore che accetto questa sfida. Non possiamo avere solo sconfitte; dobbiamo riprenderci i voti e tornare tra la gente, coinvolgere i giovani, ascoltarli sulle tematiche che li riguardano: sono loro che rappresentano il domani.». Il neo coordinatore ha poi disegnato il suo partito ideale; per Punzi il Pd deve essere plurale ed unito, deve saper ascoltare la gente, collaborare con le cariche istituzionali, promuovere iniziative, un partito, insomma, concepito come un “laboratorio di idee”. «Se sono qui – ha concluso Giuseppe Punzi – è grazie a Dino Caruso, che è stato in grado non solo di ascoltare i giovani, ma di dargli addirittura la possibilità di farli confrontare. Continuerò su questa linea. Prenderò le cose buone per cercare di migliorarle. Saprò (spero) essere un buon segretario». Si sono poi espressi i coordinatori degli altri partiti del centrosinistra ginosino. A Giovanni Di Canio (Ambiente e Lavoro) è piaciuta l’idea del candidato unico perché rende l’idea dell’unità, «ma – ha aggiunto – adesso viene la fase successiva, la fase in cui il Pd deve lavorare per costruire alleanze, imparare ad ascoltare anche le altre forze di coalizione e non ad imporre sempre le proprie scelte. Se ciò avverrà potremo, tutti insieme, ricostruire un centrosinistra vincente.». Dello stesso avviso è Cristiano Inglese (lista Cristiano Inglese) che ha sottolineato l’importanza di guardare, oltre che ai numeri, anche alle realtà del nostro territorio. Di un centrosinistra che deve ritrovare oltre che unità soprattutto credibilità ha insistito, parafrasando Niki Vendola, Norberto Trentadue (Sel). L’ing. Gianfranco Lopane, neo sindaco di Laterza, ha invece evidenziato il ruolo principale del partito, «un partito deve essere capace di coinvolgere l’intera comunità per trascinarla alla conquista di un sogno. Pertanto, il mio invito è quello di cominciare delle serie riflessioni, di confrontarci sulle principali tematiche territoriali per elaborare proposte di crescita della comunità». «Quello che è avvenuto stasera mi rende lieta – ha precisato nel suo intervento Marta Teresita Galeota, assessore provinciale alle Politiche Giovanili e della Innovazione – perché, e la mia elezione al consiglio provinciale ne è la più chiara dimostrazione, uniti si vince. Quello che è avvenuto è epocale perché passare il testimone ad un ragazzo di 29 anni significa non solo responsabilizzarlo ma anche capire l’importanza dei giovani nel nostro contesto sociale». Il congresso si è concluso con la votazione. Alla stregua di quarantanove votanti, trentasei preferenze sono andate a Francesco Parisi, undici a Rocco Ressa e due schede sono risultate nulle. Liborio Patimisco Ho avuto modo di seguire i lavori del congresso del Pd ginosino e devo dire che, sebbene ritengo estremamente positivo la scelta unitaria del segretario e del direttivo, sono rimasto deluso dalla totale assenza di analisi di dibattito e di confronto politico. Insomma, al di là di qualche eccezione, tutti si sono limitati a fare gli auguri al nuovo gruppo dirigente e niente più. Eppure argomenti sui quali discutere non mancavano. Possibile che la terza sconfitta consecutiva alle elezioni amministrative sia passata in sordina come fosse stato un fatto naturale? Ancora, quali sono le proposte del Pd sui temi più scottanti che investono la nostra comunità? Silenzio assoluto. Anche l’organizzazione del congresso ha mostrato limiti giganteschi. Insomma, più che un congresso mi è parso di assistere alla esecuzione di un atto dovuto, un fastidio da togliersi. Ripeto, sono convinto che il nuovo gruppo dirigente abbia le potenzialità e le capacità per fare bene, però questi giovani non hanno ricevuto il sostegno necessario per affrontare nel miglior modo le sfide che la situazione politica impone. Il congresso ha avuto anche un epilogo abbastanza grottesco. Mentre per il voto al segretario e al comitato direttivo si è scelta la strada del voto palese e, di fatto, l’acclamazione, per quanto riguarda i candidati alla segreteria provinciale (bisognava votare per i candidati segretari e per le liste di candidati al congresso) le cose sono andate diversamente. Nonostante anche in questo caso ci fosse una lista unitaria a sostegno di Francesco Parisi composta di 8 candidati e nessuna lista a sostegno del candidato segretario Rocco Ressa, il risultato finale attribuiva al sindaco di Palagiano oltre il 20% dei consensi. Il perché è presto detto: la componente bitettiana del partito aveva pensato di assestare un colpo all’altra componente del partito votando il candidato segretario dell’altra componente. Il risultato di questa scellerata operazione politica è stata che gli ultimi due candidati della lista a sostegno di Parisi sono stati esclusi dal congresso provinciale. Insomma un autogol clamoroso da parte di Felice Bitetti e del suo gruppo che dimostra, ancora una volta, quanto sia grande la distanza tra il dire e il fare. Da sottolineare, infine, la giusta soddisfazione del neo segretario Giuseppe Punzi che ha ottenuto un risultato politico importante facendo convergere sulla propria candidatura tutto il partito. Al neo segretario adesso spetta il compito di scegliere “la squadra” con la quale lavorare. Sappiamo quanto sia delicato questo lavoro e per questo lo intervisteremo quando avrà finito di mettere a punto il suo programma operativo.SG La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 11 12 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 “Sviluppo, sicurezza e legalità”, Ginosa accoglie l’on. Alfredo Mantovano Teatro gremito per il Convegno promosso dai Circoli “Nuova Italia” Un’assemblea folta ed interessata ha accolto venerdì 28 ottobre, al Teatro Alcanices, il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, on. Alfredo Mantovano, intervenuto sul tema “Sviluppo, Sicurezza e Legalità”. Un successo l’iniziativa promossa dai Circoli “Nuova Italia” nelle persone di Giacomo Dragone, moderatore del convegno, e Franco di Franco, consigliere comunale di maggioranza. Da troppo tempo Ginosa era abituata in occasione di convegni e dibattiti a teatri vuoti ed uditori disinteressati, segnale sintomatico di un solco sempre crescente tra cittadino e politica. Quando però la politica è rappresentata da uomini dello spessore culturale, della competenza e della serietà di Alfredo Mantovano, la gente, al di la di ovvie e legittime diverse appartenenze politiche, riscopre il gusto della buona politica, riconosce la politica che parla e non urla, la politica che propone e costruisce, la politica competente ed efficace che propone analisi, discute soluzioni e produce risultati. Il dott. Giacomo Dragone, introducendo la serata, ha posto la propria attenzione sul delicato e complesso momento politico ed economico che interessa il Paese. Il Convegno è nato dalla volontà di cercare di analizzare la situazione contingente, focalizzandone i problemi e proponendo strade nuove di sviluppo, ancorate alle vie tradizionali che vedono, per il nostro territorio, l’agricoltura, il turismo e il commercio certamente primeggiare. Il dott. Dragone ha, inoltre, voluto sottolineare come in riferimento agli insediamenti industriali portati nel territorio ginosino, ad una prima fase entusiastica siano seguite fasi di profonda crisi, portando ad esempio la vicenda legata alla Vianini, ormai ridotta ad uno scheletro abbandonato nell’agro di Ginosa, e quella più tristemente recente della Miroglio. Leitmotiv della serata, ripreso anche negli interventi successivi, è stato il trinomio sicurezza, legalità e sviluppo. Nessuno sviluppo potrà mai essere possibile e realmente compiuto senza la promozione di una cultura della legalità e della partecipazione democratica che, associate a strumenti normativi efficaci, possono rappresentare realisticamente il volano per uno sviluppo possibile. Il rag. Di Franco, delegato al bilancio comunale, ha voluto concentrare il proprio intervento sulle difficoltà sempre maggiori delle imprese locali in questo difficile momento storico. Il volume d’affari delle attività commerciali presenti sul territorio nel 2010 ha registrato una flessione del 15-20%. In tal senso, a supporto delle attività in crisi, importanti risultano pertanto essere quegli interventi normativi che possano rego- lamentare e facilitare le modalità di accesso al credito, sfiduciando il ricorso a realtà colluse alla malavita. Altro punto affrontato nell’intervento del rag. Di Franco è la sempre crescente disoccupazione giovanile, rispetto alla quale ritiene importante rivalorizzare forme di apprendistato tali da riportare i giovani al contatto diretto con realtà intimamente legate al territorio e alle sue naturali vocazioni. Particolarmente interessante l’intervento del dott. Bort, vice-presidente nazionale di Confcommercio, associazione che persegue con determinazione la diffusione di una cultura della legalità in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine e le Istituzioni. E’ della scorsa settimana la firma al protocollo d’intesa firmato tra Confcommercio ed il Ministero dell’Interno per la prevenzione, il contrasto e la repressione della criminalità organizzata. Punti pregnanti del documento, la promozione per l’inserimento negli statuti della possibilità di costituirsi parti civili a seguito di azioni criminose, l’espulsione dalla confederazione degli imprenditori per i quali siano acclarati episodi di connivenza con la malavita, la promozione della cultura della denuncia favorendo la diffusione di questionari anonimi e sportelli di assistenza utili all’individuazione di fenomeni per lo più legati al sommerso, una attualità più forte collaborazione con il Ministero e le Prefetture al fine di gestire al meglio i beni confiscati alla criminalità organizzata, favorire l’installazione di un più capillare sistema di videosorveglianza di concerto con gli istituti di vigilanza. Significativi i dati forniti dal dott. Bort relativi al mancato fatturato delle imprese del Mezzogiorno, a causa di infiltrazioni malavitose, che ammonta a 7,5 mld/anno pari quasi al 2,5% del PIL del Meridione. Se ad un tale vulnus si fosse rimediato negli anni ’80, oggi assisteremmo ad un pareggio, in termini di fatturato prodotto, tra le due aree geografiche del Paese. Attualmente, le due maggiori patologie che affliggono l’economia meridionale sono l’abusivismo e la contraffazione che se debellate consentirebbero al Sud di recuperare un valore di ricchezza prodotta pari al 7,8 % dell’attuale. E’ evidente, pertanto, che il peso della criminalità organizzata sulla nostra economia rappresenta ormai un macigno non più tollerabile che cerca di infiltrarsi in comparti e settori dell’economia completamente nuovi, quali la ristorazione e il terziario, allargando nel contempo la propria sfera d’azione a territori mai prima interessati, come ad esempio la Lombardia. Facendo la somma tra i costi diretti ed indiretti sopportati dalle imprese a causa delle infiltrazioni mafiose si giunge a cifre esorbitanti, pari a circa 5,2 mld di euro, come se ciascuna delle imprese operanti sul territorio dovesse pagare 3.000 euro in più rispetto ai costi normalmente sopportati. All’intervento puntuale e strutturato del dott. Bort, è seguito quello dell’on. Mantovano che ha voluto inizialmente chiarire che, nonostante il momento sia difficilissimo, tuttavia la situazione italiana è ben differente da quella greca. Innanzitutto, l’Italia può contare economicamente sulla saldezza del proprio sistema bancario ed il solido risparmio delle famiglie. Per uscire dalla crisi bisogna innanzitutto crederci con forza e determinazione evitando atteggiamenti di rassegnazione o peggio ancora di autocommiserazione. Il Governo è impegnato a cercare quelle soluzioni che portino ad un rientro del debito pubblico nazionale e la dialettica interna, tra la linea di rigore di Tremonti e quella che punta invece ad un rilancio dello sviluppo per poi successivamente rie- La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 quilibrare l’indebitamento, ne è la dimostrazione. Troppo spesso, sottolinea il sottosegretario, si commette l’errore di dipingere il Sud come un’unica ed omogenea realtà senza evidenziarne le dovute differenze tra regioni e territori. La Puglia, come il resto del Mezzogiorno, custodisce innumerevoli ricchezze naturali, artistiche, eno-gastronomiche che spesso non vengono adeguatamente valorizzate e promosse a livello internazionale. Il caso di Pompei è un esempio eclatante, poiché pur ottenuti dall’UE fondi pari a 105 mln di euro, gli Amministratori locali hanno presentato progetti di recupero, valorizzazione e messa in sicurezza del sito archeologico per appena 6 milioni di euro. I crolli, pertanto, non sono affatto addebitabili alle politiche di rigore e taglio promosse dal Ministro Tremonti, ma troppo spesso ad una cattiva gestione delle risorse. Ritornando al tema del convegno, il senatore ha sottolineato come molte aree del Mezzogiorno non decollino economicamente a causa di una sempre più pressante presenza malavitosa. Emblematico, in tal senso, l’area garganica in cui si assiste ad 13 una sempre più capillare infiltrazione della malavita in ampi settori dell’economia locale che dovrebbero trainare la promozione e il rilancio turistico di uno dei territori più belli del Paese. Negli ultimi anni, l’azione del Governo nella lotta alla malavita organizzata ha subito una netta accelerazione conseguendo risultati da più parti apprezati e riconosciuti. Innanzitutto, le modifiche normative relative alla confisca dei beni ai mafiosi che hanno consentito di assestare colpi mortali alla criminalità organizzata in più territori. A titolo di esempio, a Squinzano (LE) quella che è stata per anni villa del potente boss è oggi sede della locale stazione dei Carabinieri così come a Corleone, nel palermitano, dove la residenza di Bernardo Provenzano è oggi sede di una società agricola gestita da giovani che commerciano prodotti raccolti in quelli che furono i possedimenti terrieri del malavitoso siciliano. Altre importanti modifiche normative sono state apportate nella regolamentazione degli appalti pubblici e l’istituzione di un’unica stazione appaltante nei territori ad alta densità criminale, introducendo meccanismi di tracciabilità dei fondi a garanzia della legalità. Un intervento che ha particolarmente interessato l’uditorio, quello dell’on. Mantovano, interrotto numerose volte da applausi e che si è concluso con la consegna di un riconoscimento da parte del prof. Cantore, presidente della pro-loco cittadina. Il prof. Cantore, consegnando all’Onorevole la tessera ad honorem della pro loco, ha ricordato alcuni passaggi di vita di Alfredo Mantovano qui a Ginosa dove, dal 1985 al 1987, ha svolto con grande dedizione l’incarico di Pretore. Il prof. Cantore ha interpretato nelle sue parole il sentimento diffuso di quanti hanno partecipato al convegno e non solo: “Alfredo Mantovano è riferimento per l’Intera Regione”. Una persona seria che alla politica delle chiacchiere preferisce quella ragionata fatta di proposte, soluzioni e risultati. Indipendentemente dalle posizioni politiche di ciascuno, è sempre motivo di vanto e orgoglio per la nostra Terra ospitare personalità di un tale spessore che ci inducono a sperare che una politica diversa è possibile. Sergio Ribecco foto Erasmo Mazzone 14 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Alfredo Mantovano e Giovanni Bort ospiti della Confcommercio ginosina Una breve visita dei partecipanti al convegno sulla legalità alla sede ginosina della Confcommercio, è stata l’occasione per raccogliere una serie di riflessioni che hanno fatto da prologo al convegno su Legalità, Sviluppo e Sicurezza, programmato al teatro Alcanices . Il presidente della sezione ginosina della Confcommercio, Giuseppe Mele , si è detto onorato di ospitare nella propria sede il vicepresidente nazionale dell’associazione Giovanni Bort e il sottosegretario agli interno on. Alfredo Mantovano e, dopo il saluto agli ospiti, ha definito la nostra comunità «un’isola felice dove, grazie all’impegno delle forze dell’ordine, non si riscontrano infiltrazioni criminali nel nostro apparato produttivo. Qualche anno fa sono riusciti a intervenire in maniera considerevole e hanno debellato quel cancro che stava insinuandosi nella nostra realtà cittadina. Il problema grosso che noi viviamo è l’abusivismo commerciale.» Anche il sindaco De Palma, intervenendo, ha portato i saluti della comunità agli illustri ospiti e ha ribadito «…questo territorio è potenzialmente tranquillo, però non bisogna abbassare la guardia. Proprio nei giorni scorsi abbiamo rimesso in funzione la videosorveglianza e questo avviene nel giorno in cui, a livello provinciale, è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa sulla legalità, sulla sicurezza, soprattutto sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Voi – rivolto alla categoria dei commercianti - rappresentate uno spaccato importante sul mondo del lavoro, ma questo territorio ne ha un altro, che è quello dell’agricoltura. In questo settore c’è una sofferenza notevole per la presenza di mano d’opera straniera.» Il vicepresidente nazionale della Confcommercio s’è detto “catapultato qui” e che in Puglia viene volentieri in quanto sua moglie e di origini pugliesi. Non si è sottratto alla necessità di dare alcune risposte alle domande poste negli interventi che lo avevano preceduto e ha ribadito come l’abusivismo e la contraffazione sono degli esempi di microcriminalità «tollerata, qualche volta compresa, persino giustificata ma che porta problemi enormi nel mondo del lavoro.» Ultimo intervento quello del sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha ringraziato per l’accoglienza e ha ribadito la collaborazione tra il ministero e la confcommercio. Continuando il sottosegretario ha aggiunto «per quanto riguarda il territorio di Ginosa, i settori del commercio e quello dell’agricoltura trovano delle forme di aggressione criminale abbastanza insidiose.» Mantovano ha dato le cifre, abbastanza consistenti, delle somme che il mondo criminale incassa attraverso la contraffazione, che ha superato anche quello dello spaccio della droga. Si è riservato di dire nel convegno gli aspetti inerenti le iniziative del governo per contrastare la illegalità e ha ringraziato i presenti per l’accoglienza che gli hanno riservato. Stefano Giove attualità Intervista a Giovanni Bort Dottor Bort, la Vostra Associazione nella riunione degli Stato Generali ha elevato una critica molto forte nei confronti del governo. Queste critiche perché? «Si queste critiche fanno parte del sentire comune non solo dei nostri imprenditori. Il Paese non cresce e questo ormai è diventato quasi un luogo comune, una battuta stucchevole; però è vero, senza crescita non c’è gettito fiscale, non c’è riduzione del nostro debito pubblico, non c’è maggior reddito per le famiglie e quindi i consumi rimangono fermi, in questo quadro anche le imprese soffrono oltre alle famiglie che sono fortemente penalizzate.» Sviluppo, sicurezza e legalità, sono gli argomenti del convegni di questa sera. Cosa lega questo tre argomenti? «Diciamo che lo sviluppo è la premessa per creare i presupposti per la libertà economica, la libertà economica è il presupposto perché le persone possano sottrarsi anche alle intimidazioni e alla pressione che certe organizzazioni sono in gradi di svolgere. Per cui il concetto è questo: lo sviluppo nella sicurezza attraverso il rispetto della legalità. Questo significa che vi è bisogno di una forte alleanza tra il mondo delle imprese e le istituzioni che tentano con grande sacrificio di arginare la crescita della delinquenza e questo è il presupposto per portare la legalità in queste regioni, in rutto il Paese, in tutta Europa, perché il problema della legalità, vuoi quella più evidente, ma anche quella dai colletti bianchi è una tendenza purtroppo in crescita, direi sull’intero pianeta.» Dottor Bort, in questo territorio la crisi dell’agricoltura si avverte in maniera sensibile e una della cause di questa crisi è il sistema distributivo dei prodotti… cosa ci dice in proposito? «Questa è una vecchissima storia, è una considerazione che certamente poggia su alcuni dati oggettivi, però, a difesa della catena della grande e piccola distribuzione devo dire che ci sono delle ragioni per questi aumenti. Il costo dei trasporti, i costi dell’immagazzinamento, poi portare il prodotto dalla campagna alla tavola è evidente che crea una crescita di costi molto forti e su questo certamente bisognerebbe inventare dei ragionamenti, trovare delle strade dei percorsi che garantiscano entrambi gli attori di questo aspetto economico perché entrambi abbiamo il giusto profitto al giusto prezzo.» EsseGi La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Pubblicità pagina intera 15 16 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Pubblicità pagina intera attualità In questo numero de “La Goccia” vi voglio parlare di un grande personaggio del panorama musicale del nostro territorio che è stato più volte ospite nei nostri studi radiofonici e presto inizierà a collaborare con noi di Radio RG Studio. Si chiama Peppe Porcari in arte Base Shaker DJ. Peppe Porcari è nato a Matera nel 1976, coltiva la sua passione per la musica dalla tenera età di 13 anni iniziando a trasmettere in una emittente radiofonica locale materana. Ragazzo vivace e intelligente, mostra da subito il suo talento nel cercare “la battuta” e “il tempo” per un mix perfetto tra due dischi e in breve tempo riesce a qualificarsi, insieme al suo personale collaboratore ed animatore Pino Ciannella, uno dei Dee Jay più ricercati per feste in genere. A questo punto nasce lo pseudonimo BASE SHAKER. La folta rappresentanza di simpatizzanti, permettono di tagliare traguardi importanti e Peppe Porcari con la sua intuizione, “coglie La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Le interviste di Risponde Peppe Porari l’attimo” e miete successi. Dalla fine degli anni ‘90 e per 5 anni, Peppe collabora con una grossa emittente radiofonica pugliese e in questo modo gira in lungo e in largo il sud Italia facendosi apprezzare in vari club e da orecchi allenati. Tantissime la collaborazioni con personaggi dello spettacolo in locali rinomati di Puglia, Basilicata e Calabria, oltretutto, conosciuto in molte parti d’Italia perché è uno dei pochissimi Dee Jay della nostra Nazione con una caratteristica ben precisa: Peppe Porcari in arte Base Shaker, suona solo ed esclusivamente dischi in VINILE!!! Un vero Disc Jokey stile anni ’80, che generava Musica 17 allo stato puro, con suoni pari all’eccellenza grazie ai mitici e insostituibili giradischi; oggi i dj suonano con i compact disk che non fanno scena come i dischi in vinile e magari suonano pure peggio . Senza parlare dei più giovanissimi che suonano file scaricati da internet non è così che si diventa DEE JAY!!!! Qualcuno addirittura fa finta di “miscelare” con i cdj e fa suonare file mp3 preparati con programmini per fare musica! Peppe Porcari per noi di Radio RG Studio è un grande esempio di professionalità e passione, ad oggi conta oltre 1500 serate e la sua collezione di Vinili supera le 4000 unità e, sottolineo che l’unico supporto usato in vent’anni di carriera di Peppe da disc jockey è il disco in VI-NI-LE!! Ti aspettiamo Peppe sui nostri studi, gli ascoltatori più esigenti di Radio RG Studio, vogliono ascoltare in diretta l’emozione che solo un disco in vinile può dare. Floriana Ribecco 18 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 La protesta contro il ridimensionamento dei servizi sanitari a Ginosa “I cittadini dicono NO al ridimensionamento dei servizi sanitari nella città di Ginosa e Marina di Ginosa” questo il testo di una petizione che sarà inviata al commissario Straordinario della ASL TARANTO, dott. Vito Fabrizio Scattaglia, che i cittadini di Ginosa e Marina di Ginosa hanno sottoscritto, a far data dal 1 novembre 2011. Le ragioni di questa petizione sono la trasformazione del Punto di Primo Intervento (PPI) ginosino da H/24 a H/12, tradotto in parole più semplici, significa che il presidio di pronto Soccorso di Ginosa non funzionerà più 24 ore su 24 ma sarà attivo solo e soltanto per 12 ore vale a dire dalle ore 8 alle ore 20. Per il tempo restante sarà funzionale solo la Guardia Medica. Già lo scorso 29 ottobre il sindaco di Ginosa Vito De Palma, aveva provveduto a diramare questa nota stampa: « I tagli alla sanità si ripercuotono anche sul Punto di Primo Intervento di Ginosa: l’apertura, sino ad oggi garantita H24, sarà ridotta a 12 ore giornaliere. E’ una delle conseguenze della decisione, assunta dall’Azienda Sanitaria Ionica, di non rinnovare, da novembre prossimo, ben 339 contratti a termine, in scadenza, ad altrettanti dipendenti tra medici, infermieri e personale vario. Ciò, non solo contribuirà ad aggravare una situazione sociale già difficile da tempo, ma avrà i suoi effetti nefasti sui servizi sanitari da garantire all’utenza cittadina. E la riduzione degli orari di servizio del Punto di Primo Intervento di Ginosa né è già la prima prova. Di qui, la decisione, del primo cittadino, Vito De Palma, di rivolgersi, con una missiva, al commissario straordinario dell’Asl di Taranto, dott. Fabrizio Scattaglia. La richiesta avanzata? Mantenere almeno inalterati gli stessi livelli dell’offerta sanitaria, di cui, in loco, i cittadini ginosini hanno potuto usufruire sino ad oggi. E, quindi, conservare l’apertura H24 del Punto di Primo Intervento. “A pagare le conseguenze di una gestione infelice della sanità, da parte della Regione Puglia – spiega il sindaco De Palma - non devono essere certamente i cittadini, a danno della loro salute”. “La situazione in cui i cittadini di Ginosa si verranno a trovare a giorni – scrive il sindaco al dott. Scattaglia – è, infatti, unicamente frutto del piano di rientro, che il Governo ha imposto alla Regione Puglia, proprio alla luce della sciagurata gestione della cosa pubblica in materia di sanità”. “Ma, chi lo spiega ai cittadini? Perchè devono pagare, sulla propria pelle – si chiede il sindaco De Palma -, le conseguenze delle responsabilità di coloro che, al contrario, avrebbero dovuto operare per preservare il diritto di tutti alla salute?”. E allora, il primo cittadino di Ginosa chiede al dott. Scattaglia di porre in essere tutte quelle azioni che, pur nel rispetto del piano di rientro, non facciano gravare sui cittadini il bisogno di una ristrutturazione e rimodulazione dei servizi dell’Azienda Sanitaria ionica.”» Per la cronaca, tutto il mondo politico tarantino era sceso sul piede di guerra per impedire l’ennesimo “taglio” alla sanità ionica già duramente ridimensionata dall’attuazione del Piano Ospedaliero. Inizialmente si parlava del dimezzamento di tutti i PPI della zona occidentale della nostra provincia e tutto avrebbe fatto riferimento al Pronto Soccorso di Castellaneta. Questa prospettiva aveva fatto sì che i consiglieri regionali Lospinuso e Mazzarano insieme all’onorevole Carmelo Patarino, chiedessero un incontro al commissario della Asl/ Ta per chiedere un atteggiamento meno pesante nei confronti di questo territorio già duramente colpito in questi ultimi tempi per quanto riguarda i servizi sanitari erogati. Dall’incontro era emerso che venivano salvati il PPI di Massafra e che si aprivano spiragli per quello ginosino. Invece, la giornata del 1º novembre ha fatto trovare l’amara attualità sorpresa che veniva ridimensionato solo il PPI ginosino e venivano fatti salvi quelli di Massafra e Mottola. Appare chiaro che una tale scelta è solo una scelta di carattere politico che mira a tutelare realtà locali che hanno rappresentanze istituzionali molto rappresentative. «Come si può ridimensionare il presidio ginosino – ribadisce il sindaco De Palma che ha operato 8000 interventi dall’inizio dell’anno e si rimane aperto quello di Mottola che ne ha operato la metà?» Come dargli torto? Eppure il caso ha voluto che nella mattinata di martedì. Andando al Poliambulatorio di via Palatrasio abbia incontrato il dottor Cetera al quale ho chiesto le ragioni di questi tagli e lui mi ha risposto «la crisi è tale che non possiamo permetterci di avere tante realtà. Vi è l’obbligo di rispettare l’accordo con il governo e si tratta di avere tutti senso di responsabilità.» Certo è difficile spiegare alla gente che deve avere senso di responsabilità quando si vede eliminare o decurtare, in maniera tanto drastica, servizi che garantisco un minimo di sicurezza sanitaria. Intanto, la raccolta delle firme che si è svolta in via Della Pace, ha trovato largo consenso tra la cittadinanza e proprio questa sensibilità ha spinto il presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio per il prossimo giovedì in seduta permanente. Certo, il rischio che intorno alla questione ci sia un risvolto propagandistico è molto forte, bisogna evitare che si scateni la guerra tra poveri, così come bisogna evitare che i servizi siano tutelati soltanto dove vi sono politici influenti. Nei prossimi giorni vedremo cosa accadrà, pare proprio che un altro fronte caldo si sia aperto e se a valle vi sono gli alluvionati che protestano sulla statale 106, a monte vi sono quelli che protestano per il dimezzamento del pronto soccorso. Stefano Giove La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Cittadinanzattiva comunicato stampa Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato di Ginosa, comunica che in data 25 ottobre u.s., presso l’Ufficio del Dott. Fabrizio Scattaglia, Direttore Generale della ASL TA1, si è tenuto l’incontro richiesto dal Sindaco del Comune di Ginosa, Dott.Vito De Palma,aderendo all’iniziativa intrapresa da C.A. e T.D.M. mirata al potenziamento e miglioramento del Centro di salute mentale - U.O. Centro diurno di Ginosa. Iniziativa già presentata e discussa in appositi precedenti incontri tenuti da C.A. con il Dott. G.Primiani, Responsabile della U.O.-Centro diurno di Ginosa, in data 3 maggio 2011, con il Dott. G.Vitucci, Responsabile del C.S.M. di Castellaneta, in data 14 giugno 2011 e con il Dott. F.Scapati, Responsabile del Dipartimento di Salute mentale, in data 5 luglio 2011. All’incontro del 25/10 hanno preso parte per la ASL, oltre allo stesso Direttore Generale, il Dott. F.Scapati ed il Dott.Paolo Quarato Dirigente amministrativo; per il Comune di Ginosa, oltre al Sindaco, l’Assessore ai Servizi Sociali, Sig. P.Parisi, il Consigliere comunale Delegato alla Sanità, Sig. S.Notarangelo,la Responsabile dell’Ufficio d’Ambito Piano di Zona, Rag. G. Equatore, e per i Servizi sociali la Sig.ra R. Calabria, Assistente sociale, e la Responsabile del Settore, Dott. R.Pizzulli; per Cittadinanzattiva, la Prof.ssa Silvana Stanzione, Coordinatrice regionale del Tribunale dei diritti del malato, accompagnata da una folta delegazione di iscritti a C.A. di Ginosa fra cui l’attuale Coordinatore dell’Assemblea Territoriale, Sig. M.Catiniello, e la Responsabile del T.D.M. di Ginosa, Prof.ssa C.Giannatelli. Nell’incontro è stata presentata da parte del Sindaco di Ginosa e della Prof.ssa C.Giannatelli una proposta progettuale di collaborazione fra l’ASL ed il Comune di Ginosa finalizzata alla realizzazione, mediante l’utilizzo di uno stabile di proprietà comunale, di un Centro diurno per malati psichici con apertura H12, dotato di laboratori e spazi adeguati secondo legge, con almeno 4 posti letto H24. (Lo stabile comunale verrebbe messo a disposizione al fine di economizzare sui costi di locazione, a carico della ASL, destinando le economie ricavabili per il miglioramento dei servizi alla persona). Il Dott. Scattaglia ha informato i presenti che, mai come nell’attuale 19 congiuntura, l’ASL ha la necessità di programmare autonomamente i propri servizi senza sentirsi obbligata a seguire pedissequamente la programmazione di altri Enti. Questa scelta si rende necessaria per raggiungere l’obiettivo, da considerarsi assolutamente prioritario, di una programmazione dei servizi “equa sul territorio”, da realizzarsi attraverso la verifica puntuale delle effettive risorse finanziarie spendibili per la loro attivazione. La Prof.ssa Stanzione, prendendo atto di quanto evidenziato dal Dott. Scattaglia, ha sottolineato la necessità di assicurare, comunque, servizi di qualità, tenendo conto della peculiare fragilità dell’utenza interessata, non escludendo il confronto con esperienze positive realizzate in altre realtà, tipo le Comunità ed i numerosi servizi attivati dal Dipartimento di salute mentale di Trieste dove, a breve, si recherà una delegazione di Cittadinanzattiva per riportare e documentare le esperienze attivate da quella struttura di eccellenza, perché possano essere, se possibile, emulate. A sostegno della fattibilità della proposta progettuale, sono stati rappresentati i notevoli disagi a cui vanno incontro i numerosi pazienti interessati ed i loro familiari. Fra l’altro, è stato precisato che la struttura ipotizzata potrebbe mitigare il ricorso al S.P.D.C.(Servizio psichiatrico per la diagnosi e cura) che garantisce i ricoveri delle persone con disturbo mentale in fase acuta e/o al T.S.O.(trattamento sanitario obbligatorio) che non possono costituire la norma e vanno utilizzati quando strettamente necessari, nel pieno rispetto delle procedure di legge e nel rispetto della dignità delle persone. Il Sindaco di Ginosa ed i rappresentanti di C.A, nel ringraziare il Direttore Generale e tutti gli intervenuti,auspicando che la fattibilità della proposta progettuale presentata venga presa nella dovuta considerazione, hanno impegnato il Dott. Scattaglia ed i funzionari della Asl presenti ad effettuare ogni verifica ritenuta necessaria, facendone conoscere l’esito. Il Dott. Scattaglia ha chiuso l’incontro assicurando la propria disponibilità a collaborare -in spirito di sinergia- ritenendo che C.A. ed il T.D.M. rappresentino, in tal senso, un interlocutore privilegiato, ed ha esortato i presenti a continuare a lavorare insieme per il comune obiettivo da perseguire del miglioramento e potenziamento dei servizi. Il Coordinatore di Cittadinanzattiva di Ginosa - Michele Catiniello 20 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 La Cia di Taranto esprime soddisfazione per l’operato dell’assessore regionale Fabiano Amati La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto esprime soddisfazione per l’iniziativa dell’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati per il primo risultato ottenuto sull’utilizzo e sul prezzo da pagare alla Regione Basilicata dell’acqua per uso irriguo. Nel corso di tutto il 2011, e in precedenza, la Cia ha più volte evidenziato la necessità di rivedere l’ormai “famosissimo” accordo di programma che penalizzava le nostre aziende sul costo dell’acqua da pagare alla Basilicata. Nella primavera del 2011 la Cia ha organizzato diverse manifestazioni di protesta nei confronti del Consorzio di Bonifica e della Regione Puglia. Peraltro, proprio a seguito dei numerosi incontri avuti con l’assessore Amati, la Cia faceva rilevare che questa era una delle tante storture del sistema, per la gestione di un bene prezioso, necessario e limitato come l’acqua per la sopravvivenza delle produzioni agricole e che non era giusto pagarla ad un prezzo così elevato. Infatti, in questa situazione, era penalizzata l’economia e gli imprenditori agricoli della zona occidentale della provincia di Taranto dove si utilizzano grossi volumi di acqua per le colture pregiate. Tale decisione aiuterà senz’altro per il fututo la sottoscrizione di domande di prenotazione dell’acqua del Consorzio Stornara e Tara, atteso che ultimamente si erano drasticamente ridotte, poiché era impossibile sottoscrivere le domande a causa del prezzo così elevato. Per la costruzione della seconda canna del Sinni si spera di poterla realizzare in tempi brevi; ciò porterà sicuramente benefici a tutta l’economia della nostra provincia e a tutto il Salento. Attendiamo ora, in un momento di crisi generale, un comportamento responsabile da parte della dirigenza del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara sull’intera vicenda dei pagamenti pregressi, tenuto conto la crisi che sta attraversando le aziende agricole della Provincia di Taranto. Da parte nostra vigileremo affinché non vengano assunte decisioni che possano penalizzare l’intero comparto. FG attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 21 Gli studenti del Bellisario… in un college inglese. Bistrattati, sottovalutati, strapazzati: gli studenti italiani sono sempre più ingiustamente vittime di articoli di giornale che non rendono loro il giusto merito, spesso descrivendoli come pigri e poco preparati. Un trattamento di poco riguardo, questo, che purtroppo interessa soprattutto i ragazzi del Sud Italia. Quest’anno, però, l’Unione Europea ha finalmente deciso di rivalutare gli alunni più meritevoli di alcune scuole del Meridione, offrendo loro un viaggio-studio in Inghilterra. I fondi, destinati alle classi del triennio, hanno permesso alle scuole – licei, istituti tecnici e professionali – di prenotare soggiorni lunghi dalle tre alle quattro settimane in tutto il periodo estivo, fino ad ottobre. Tra gli istituti scelti, è spiccato anche L’I. I. S.S. Marisa Bellisario di Ginosa, una scuola che mai come negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé in positivo, grazie agli innumerevoli concorsi e alle iniziative portati a termine dai suoi ragazzi. Grazie all’interessamento dei prof. Roberto Muscolino e Rosa Cazzetta sono stati intercettati quasi 300.000,00 euro messi a disposizione dalla Comunità Europea per l’organizzazione dei progetti C 1 e C5. Al Dirigente Scolastico prof. Malvani Cosimo Damiano e ai suoi collaboratori è toccato,quindi, il compito di organizzare e scegliere gli alunni più esemplari, analizzando accuratamente le loro medie; sono stati selezionati sessanta ragazzi, provenienti dalle classi di entrambe le sedi della scuola. I ragazzi del del terzo e quarto anno sono partiti il 9 settembre, destinazione Leicester, famosa cittadina universitaria distante circa un paio d’ore da Londra e sede di un interessante museo di scienze e di un bellissimo ortobotanico. I 30 studenti e le loro validissime insegnanti – le professoresse Rosa Cazzetta, Elena Ladisa, Marisa Chiancone, Dora Mastrovito – sono stati ospitati in una delle sedi della prestigiosa Ardmore School Language, che da 25 anni si preoccupa di offrire ai ragazzi provenienti da tutto il mondo vacanze-studio in Inghilterra, all’insegna dell’apprendimento della lingua inglese ma anche dello svago. Il team, infatti, non ha accolto i ragazzi solamente con un programma di apprendimento modellato sulle loro conoscenze e uno staff di insegnanti qualificati, ma anche con un gruppo di “activity leader” che li ha seguiti, spronati a praticare la lingua straniera e accompagnati lungo uno dei fiori all’occhiello dell’esperienza: le visite guidate. Nell’arco di 20 giorni i ragazzi del Bellisario hanno avuto l’occasione di visitare un concentrato di quanto di interessante hanno da mostrare Londra e dintorni. La capitale ha offerto le sue intramontabili attrazioni, raccontando la sua storia attraverso i panorami mozzafiato del Big Ben, Buckingham Palace,Westminster, accompagnata dalle note delle placide acque del Tamigi, non dimenticando pietre miliari come il British Museum e la National Gallery ed ammiccando anche all’arte moderna con la particolare ma interessante galleria del Tate Modern. Anche i secolari e leggendari college di Oxford e Cambridge hanno aperto le loro porte ai nostri esploratori italiani, seguiti dagli splendidi paesaggi di Birmingham e dagli spettacolari segreti della casa natale dello scrittore più famoso del mondo, William Shakespeare, situata nella tranquilla cittadina di Stratford-upon-Avon. In ogni caso, durante il loro soggiorno i ragazzi sono stati chiamati a prepararsi all’esame del Trinity, noto titolo di riconoscimento che premia i meriti per la capacità comu- nicativa nella lingua inglese. Tutto il gruppo ha superato a pieni voti l’esame, tenuto da competenti insegnanti madrelingua. Un titolo, questo, che influirà notevolmente sul loro curriculum scolastico e soprattutto universitario. L’esperienza è terminata il 29 settembre, giorno in cui i nostri sono sbarcati in Italia con tristezza nel cuore ed il loro bagaglio culturale ricchissimo, grazie alle tante esperienze vissute e ai numerosi amici incontrati. Oltre ai nostri ragazzi ginosini, infatti, ospiti del college sono state anche altre scuole, provenienti da Molfetta, Napoli e Siracusa. Un incontro, quindi, tra diverse culture: Leicester proprio a settembre ha aperto le porte della sua università a ragazzi provenienti da tutto il mondo. Un esempio questo di come, al di là dei pregiudizi, l’amicizia che nasce durante un’esperienza così profonda può far crollare qualsiasi difficoltà linguistica o luogo comune e soprattutto la dimostrazione pratica, dell’importanza dell’inglese, spesso forse troppo sottovalutato o malvolentieri studiato. <<Un’esperienza significativa, che difficilmente dimenticherò>>, è stata l’opinione di una delle ragazze che, per i suoi meriti scolastici, è stata scelta per raggiungere Leicester. Anche lei, però, non ha mancato di notare la stranezza della dieta inglese, così diversa e poco equilibrata rispetto a quella mediterranea. Chissà se la penseranno così anche i suoi “colleghi” del quinto anno, partiti per Birmingham il 20 settembre e sulla via del ritorno il 18 ottobre. Delusi dal cibo, orgogliosi dei loro risultati, provati dal lungo viaggio di ritorno, malinconici nel ripensare ai molti amici incontrati e soprattutto vogliosi di ritornare nella ridente Inghilterra i ragazzi devono sentirsi fieri di essere diventati la forte testimonianza di come il mezzogiorno sia pieno di giovani meritevoli di lode, che studiano, si impegnano e conquistano l’attenzione persino dell’Unione Europea. Un pieno riscatto, insomma, che si spera non resti un caso isolato. Ilaria Pignalosa 22 argomenti La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Vinta un’altra sfida dalla Coop. La Noi e il Fisco Serena: a Ginosa Il Centro Anziani Manovra di Ferragosto Polivalente va in Crociera! 16-23 Ottobre 2011 partenza da Bari sulla MSC MAGNIFICA - tappa Grecia, Turchia, Croazia e Venezia! CHI HA DETTO che a 80 anni non si ha più il desiderio di compiere peripezie? Dopo i numerosi viaggi in pullman organizzati dai Cap di Ginosa e Marina di Ginosa, la crociera MSC - Mediterraneo Orientale è diventata una realtà, e niente poco di menochè per i nonni e le nonne del centro anziani polivalente gestito dalla Coop. La Serena, con sede legale a Tricarico (Mt), cooperativa sociale che gestisce il Centro Anziani Polivalente di Ginosa e Marina di Ginosa da svariati anni e che a breve gestirà anche il Centro di Aggregazione Sociale per anziani nel Comune di Pulsano (Ta). Partiti il 16 Ottobre 2011 dal porto di Bari per la settimana in mare (tornati il 23 ottobre), gli anziani hanno attraversato il Mediterraneo toc- cando e visitando Katakolon in Grecia, Izmir e Istanbul in Turchia, Dubrovnik in Croazia e infine Venezia. Un viaggio da sogno per i partecipanti accompagnati dal Coordinatore Francesco Bianco (Assistente Sociale), Nunzia Staffieri (Educatrice e interprete LIS) e dalla segretaria della Coop. “La Serena” Teresa Rella. Tanto entusiasmo a Ginosa per una crociera che è stata il top di tutti i viaggi organizzati. Un’esperienza emozionante che ha coinvolto gli anziani, attivi in tutte le attività dell’equipè di animazione della MSC Magnifica, ballando, sfilando, cantando, e soprattutto superando l’ostacolo delle barriere architettoniche e umane, attraverso l’accoglienza e l’intrattenimento degli anziani anche con problemi fisici. “L’ interesse della Coop. La Serena è stato di rallegrare il tempo libero della terza età con iniziative culturali grazie alle quali si conquista una immensa ricchezza umana e sociale. “É stata una settimana entusiasmante, unica e irripetibile che ha aiutato ad accrescere la qualità della vita dei nostri anziani, ma anche degli stessi accompagnatori”!! Le visite guidate, da sempre, hanno rappresentato il fulcro delle attività della Soc. Coop. La Serena , e continueranno ad esserlo anche in futuro. Possiamo gridare ad alta voce che gli anziani del Centro Polivalente di Ginosa e Marina di Ginosa sono diventati cittadini del mondo! Coop. “La Serena” E’arrivata in tempo utile sul tavolo del vertice europeo la lettera con la quale il premier Berlusconi, dopo una lunga ed estenuante trattativa all’interno della maggioranza, ha sintetizzato gli interventi che il Governo si appresta a varare per favorire la crescita del paese, risanare i conti pubblici, tranquillizzare i mercati. Tra le misure da adottare spiccano: § L’età pensionabile, sia per le donne che per gli uomini, verrà elevata a 67 anni con gradualità, arrivando a regime nel 2026; § Riforma fiscale e assistenziale arriveranno in parlamento con una proposta di legge delega, mentre i decreti attuativi saranno varati entro la fine del 2011; § Nella delega fiscale sarà prevista l’ACE (aiuto alla crescita economica); per agevolare la capitalizzazione delle aziende il governo farà leva sul fisco; § Dismissione e valorizzazione del patrimonio per almeno cinque miliardi; § La mobilità del personale delle P.A. sarà resa effettiva anche con superamento delle dotazioni organiche. § Liberalizzazioni e servizi pubblici locali: entro il 1° marzo 2012 gli enti locali dovranno attrezzarsi per eliminare i comportamenti anticoncorrenziali nell’ambito dei servizi pubblici; entro la stessa data sarà portata a termine la liberalizzazione delle professioni; § Semplificazione delle procedure per l’accesso agli appalti delle piccole e medie imprese – facilitazione del ricorso al project financing – accelerazione delle procedure per le opere infrastrutturali cantierabili; § Entro 4 mesi saranno accelerate le procedure per l’utilizzo dei fondi strutturali in favore del Sud; § Licenziamenti più facili in caso di crisi aziendale. La U.E. ha promosso le misure proposte dal Governo italiano ma nello stesso tempo sono partite raffiche di contestazioni in Italia soprattutto da parte dei sindacati in modo particolare nei confronti delle novità in materia di licenziamenti. Dott. Mario D’Alconzo attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 23 ELOGIO “du LAMPASCIONE” un giorno e il giorno dopo geme,lì dove i tuoi morti dormono; e così in silenzio parea parlare anche Francis alla figlia Sofia, anch’ella regista premio Oscar e Leone d’oro a Venezia, e tutto questo in quel di Bernalda, Matera, terra di Lucania. E cosi,il “1ampascione” dagli invitati scoperto e gustato è rimasto il ricordo più che di un matrimonio, di una scena da film; di un “gossip”, di un momento, in un paese fra gente che si conosce tutta e dove un Sindaco: Leonardo Chiruzzi, con un decreto trasforma una villa in ufficio di stato civile, celebra il rito, e premia gli sposi con una pergamena: “Lucani nel Mondo”, mentre lo spettacolo dei fuochi pirotecnici fa cornice all’evento, e sulla tavola, tra rose color avorio giunte da Parigi, gadget matrimoniali (piccoli fiammiferi con le iniziali degli sposi) i “1ampascioni” testimonianza di una terra viva e gentile che il tempo non ha cancellato la modestia del “vivere”. Nicola Tuseo Quando nel menù della ricercata tavolà imbandita da Francis Ford Coppola per il matrimonio della figlia Sofia in quel di Bernalda, ho letto: Orecchiette con cima di rapa. Purea di fave con cicoria. Contorno di funghi cardoncelli. Frittura di “1ampascioni”. Sobbalzando, mi è parso di presenziare al pasto. Un tempo, quando l’aratro a chiodo trainato da uno stanco mulo, rompeva appena il terreno incrostato, un contadino, appiedato, attento, riponeva in un panierino il raro lampascione, rosea cipollina che la terra rimossa, quasi ringraziando, offriva, ricercato da buongustai, sfogliato e pulito, sarebbe stato il componente essenziale per squisite fritture e saporiti contorni. Oggi, l’aratro bivomere, che traccia solchi di oltre 50 centimetri, trainato da un potente trattore, ha fatto quasi scomparire il selvatico “muscarel” (nome scientifico del lampascione), che però viene coltivato e che imponente, ricercato, ricordato e voluto proprio da Lui,il famoso Francis, è apparso sulla tavola di Bernalda suscitando la curiosità dei convitati per le nascoste e non certo gradevoli proprietà che possiede. Era un triste mattino del 1904,quando Agostino Coppola padre di Francis,lascia Bernalda per emigrare in America. Ha con sé poche e povere cose, tra l’altro una borsa di grezza tela contenente pezzi di pane e pomodori, ma anche ricordi, tanti ricordi e, fra questi:“lampasciuni”, “gnumeriedde”, “capuzzedde”, melanzane, tutti ora lì, come in mostra sulla tavola del 27 agosto u.s. in una sala del più grande palazzo di Bernalda. Francis, regista de “Il Padrino”, premio “0scar”, ha voluto per l’occasione ricreare quella semplicità che carattizzava il paese del padre, e parcheggiati i due personali jet nell’areoporto di Grottaglie, gli 82 ospiti americani, 70 adulti e 12 bambini, hanno rivissuto il trascorso modesto e semplice di un paese, lì sulle colline, ultima risorsa di una società non sempre vivibile, che ad essi parea dicesse: anche se la vita ti porterà lontano, per non smarrirti il tuo paese deve rimanere il luogo dove ti è sempre caro ritornare, dove una campana antica canta felice Campana ginosina O campana ginosina voce tua, voce mia; mi ricordi le mattine quanti tetti, quante vie. Nel silenzio che seguiva si scioglieva lento il giorno, il tuo tocco poi riudivo solitario a mezzogiorno. Ed al vespro, tu campana riportavi voci amiche, volti noti, giochi, canti, ed in piazza tutti quanti. Notte fonda, piena luna, come un canto da lontano: non lo odi? Tu già dormi. Mio paese che non torni. NicolaTuseo 24 il racconto La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Stage… Work Experience… Build Global Skills… Esperienza straordinaria in stage a Birmingham per gli alunni del Bellisario Si, è così che si chiama., non importa quale di questi nomi venga utilizzato: scambio culturale, artistico, linguistico, gemellaggio, ecc…. Abbiamo sempre detto: “non bisogna avere paura di questa sfida, vi farà crescere, vi smussa, vi apre la mente ,non più cittadini provinciali, ma internazionali”. Non soffermarsi sui pareri altrui,” provare per credere”, l’Inghilterra, Birmingham, va vissuta appieno,va amata, capita...ed una volta che ti è under the skin non potrai più liberartene. Anche se i nostri colleghi erano tutti un po’ “British”, e con l’animo inglese che non è propriamente simpatico, ma, tuttavia, si sono mostrati gentili ed accoglienti nei nostri confronti. Fino all’estate scorsa quanti di voi avevano sognato di poter attraversare il ponte di Londra, il famoso Tower Bridge. Quest’anno quel sogno è diventato realtà grazie a un progetto finanziato dall’Unione Europea, dalla Regione Puglia e dal MIUR , grazie al lavoro, alla perseveranza di un gruppo di colleghi, grazie alla testardaggine del dirigente Prof. Malvani che ha permesso a 30 studenti dell’I.I.S.S. “Marisa Bellisario” di Ginosa di lavorare presso diverse aziende e attività commerciali; ogni ragazzo si è ritrovato a fare esperienza diretta di quanto appreso nei 5 anni di studio e a migliorare le proprie capacità comunicative in lingua inglese. Ciò che ha reso quest’esperienza ancor più entusiasmante è stata la magnifica Inghilterra, la città di Birmingham, Londra, con i suoi musei (il British Museum!...), le sue famose vie (Trafalgar Square, Abbey Road, Piccadilly Street, Regent Street!…), le cabine telefoniche rosse, i bus a due piani e lo stridente contrasto tra il caos del traffico cittadino e la tranquillità dei parchi! Abbiamo apprezzato l’atteggiamento di tutti nei confronti dell’ambiente: a Londra sono gli stessi cittadini che si prodigano affinché le attività umane non alterino il naturale equilibrio dell’ecosistema. Questa esperienza ha segnato la vita di molti ,poiché ha permesso di comprendere quanto sia importante l’istruzione nella vita e soprattutto ha cambiato il modo di vedere le cose in quanto si è entrati in contatto con una cultura completamente differente dalla nostra, capace di integrare con successo individui di nazionalità differenti, con tradizioni e usanze diverse. La diversità è diventata una ricchezza culturale, e mai una fonte di discriminazione! Lo stage è stato bello sia sotto l’aspetto culturale che quello lavorativo. Su quest’ultimo vorrei soffermarmi poiché è il nodo principale dell’esperienza . L’obiettivo del progetto finanziato dall’Unione Europea era quello di effettuare uno stage nel Regno Unito al fine di migliorare le competenze linguistiche ma anche di lavorare sia negli ambiti dei nostri indirizzi di studio, ma anche in altri. Si è respirata l’aria presente all’interno di un luogo di lavoro. I ragazzi ed i docenti stessi accompagnatori, hanno migliorato il loro inglese quasi forzatamente, visto che la permanenza per quasi un mese in un paese diverso dal tuo obbliga a doverti adattare alla lingua del posto. Inoltre la presenza di piccole difficoltà di varia natura e la relativa risoluzione ci ha permesso di migliorare come persone facendo fronte direttamente agli imprevisti sorti. Questo mese è stato anche un mese di divertimento e di apprendimento grazie alle varie attrazioni presenti a Birmingham ed in tutto il Paese e alle visite guidate presso i luoghi d’interesse storico-culturale come, Oxford, Bath, York ,ecc…. Quello che probabilmente rimarrà di questa esperienza nel cuore di tutti noi credo sia il bel rapporto venutosi a creare tra tutti gli stagisti, i docenti, i tutor, ed i colleghi di lavoro .Diventa un obbligo nominare i 30 valorosi che hanno creduto in questo progetto, che hanno saputo adattarsi a innumerevoli situazioni piacevoli e non, che hanno saputo patire e gioire; non nascondo che vi sono stati momenti critici specie all’inizio dell’esperienza, intervallati da momenti bellissimi; alcuni sognavano i loro cari, altri le “braciole” della nonna o la “lasagna” della mamma, mentre si passeggiava o si andava in azienda si cercavano odori familiari: sugo “misto” , luoghi familiari come “la Piazza”, ecc…, dunque eccoli: Cantore Giuseppe , Ciacciulli Simona, D’Attoma Domenico, De Iacovo Vito, Delfino Carmela, Demito Antonio, Digregorio Stefano, Gigante Valeria, Panico Giuseppe, Pastore Emanuele, Puntillo Filomena, Sannelli Carmine, Saracino Yuri, Spada Flavia, Andrulli Rosaria, Avantaggiato Giovanni, Calabrese Vito, Calabrese Rossella, Cassano Giacomo, Costantino Saverio, D’Angelo Anita, Di Tinco Beatrice, Fanelli Angelica, Lacerenza Valentina, Lomagistro Francesco, Lorenti Giulia, Scialpi Valentina, Serra Mariagrazia, Tarasco Maria. Tutti rigorosamente Diplomati nei vari Indirizzi: Economico Aziendale, Servizi Sociali, Audiovisivo, Grafico, Amministrazione e Controllo, Geometra, tutti con votazioni elevate, come era richiesto dalle linee guida dei progetti PON-POR. Vogliamo parlare anche degli accompagnatori? Bene parliamone. I quattro Docenti che hanno avuto il piacere, di accompagnare questi ragazzi e cioè: La Prof.ssa Diana Materano in primis , che il più delle volte ci ha levato “le castagne dal fuoco” ,la Prof. ssa Carmela Pizzulli , che ha dato serenità ai ragazzi, e non per ultimi i Prof. Leonardo Palmitesta e Roberto Muscolino che hanno gestito oltre a tante cose, anche lo start dei il racconto ragazzi nelle aziende. Il College che ci ha ospitato , è il Bournville College of further education, in Bristol road south northfield di Birmingham seconda città Inglese, con più di 1 milione di abitanti, città bellissima, estremamente vivibile , è una città plurietnica e multiculturale , con un bellissimo sistema di canali che attraversano il centro abitato. Pensate questo College è stato costruito in un solo anno…meditate gente meditate. Grazie ad un progetto formativo realizzato nel mese di agosto, prima di partire, ed inviato allo staff del College, sono state individuate le varie aziende dove sono stati collocati i nostri ragazzi. Non tutti hanno potuto realizzare …. il loro sogni e lavorare in aziende attinenti il loro indirizzo di studi, ma vi assicuro che si sono difesi ampiamente, tanto che alcuni di loro sono stati invitati a cena dai loro datori di lavoro, altri hanno ricevuto i complimenti dello Staff , perchè, pensate, hanno incrementato il volume di affari dellazienda stessa….. straordinario , ma c’era da aspettarselo, i nostri ragazzi non sono secondi a nessuno. Alcune aziende prescelte sono state : MIND 2-2a Addison Road Kings Heath, Birminhgam B14 7EW, EC ARTS , Bullring Birmingam Unit B, Park Street Car Park , LRC Bournville College, Longbrice Birmingam B312aj , Global Translations 470 Witton Road Aston Birmingham B6 6SN rrell, DEBRA 206 Statford Road Birmingham B90 3AU, Global Translations 470 Witton Road Aston Birmingham B6 6SN, PRODH Dell Meadow Centre Bells Lane Druids Heath Birmingham B14 5RY. Credo di non aver dimenticato nulla e nessuno. I progetti “Azienda Globale “ e “L’Azienda Europea” al quale abbiamo partecipato grazie all’opportunità concessaci dalla Comunità Europea insieme alla regione Puglia, sono stati molto più di un semplice stage a Birmingham. In un mese infatti i ragazzi non hanno solo migliorato il loro inglese, ma hanno imparato ad affrontare difficoltà e imprevisti, hanno sperimentato modi di lavorare e di vivere differenti dai nostri e soprattutto hanno avuto l’opportunità di conoscere persone nuove , di creare un gruppo di lavoro e di interagire con un mondo nuovo. Ovviamente lo svolgimento di questi compiti è stato possibile grazie all’aiuto della tutor aziendale Katie; che dopo qualche incomprensione iniziale, ci ha messo i grado di La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 lavorare serenamente e con una certa continuità. Molti ragazzi si saranno domandati: Chissà quante sono le difficoltà da affrontare, e poi… ne sarò all’altezza? Chi non è spaventato dalla prospettiva di affrontare una nuova e grande città, in un Paese di cui non conosce così bene la lingua? Nessuno, credo! Sono tante le domande che affollano la mente di uno studente neodiplomato alle prese con il suo primo stage fuori dall’amata terra natia! Eppure l’esito positivo che, in genere, segue le esperienze all’estero riesce a giustificare e compensare tutte le preoccupazioni e i dubbi iniziali. Alcuni miei alunni mi hanno confessato: Professò, all’inizio non è stato facile perché non avevo ancora mansioni precise, capivo poco , ero intimorito, avevo quasi paura, dopo un’iniziale fase “d’inserimento” in azienda con i vari collaboratori e il capo (il tempo per iniziare a farsi conoscere), durata circa una settimana, mi sono stati assegnati vari compiti: amministrativi, pubblicitari , divulgativi, ho anche avuto una postazione con un computer per lavorare e le cose sono notevolmente migliorate, le giornate si sono riempite di cose da fare e sono passate velocemente e con grande soddisfazione. Quindi tutto è andato per il verso giusto. Queste 4 settimane sono così passate in fretta, forse anche troppo, quando ormai avevo imparato a relazionarmi con gli altri colleghi e riuscivo a lavorare autonomamente, apportando all’ufficio un contributo più sostanziale, mi sono ritrovato ad organizzare le valige per il ritorno e provare un po’ di malinconia a lasciare tutto ciò. Quanto alla vita sociale, devo dire che non 25 si sono assolutamente annoiati , anzi!! . Hanno organizzato feste e escursioni culturali nei weekend, si sono incontrati spesso dopo il lavoro, sono stati nei locali pubblici , per ballare , parlare ,scambiare esperienze, sempre accompagnati dagli angeli custodi assonnati e nello stesso tempo incuriositi. L’esperienza è stata davvero positiva e tuttora molti hanno stabilito dei contatti duraturi con persone del posto. Lo stage all’estero può rappresentare di sicuro un’esperienza formativa importante, nel periodo di incertezza e sbandamento che segue spesso il diploma. Esso costituisce un’opportunità da sfruttare per aprire la mente, testare se stessi, misurare le proprie capacità di adattamento e orientarsi in un certo senso per il proprio futuro. Un’opportunità che non si presenta tutti i giorni. Un esperienza di forte impatto destinata a lasciare il segno. Al rientro molti di loro avranno pensato: eccomi qui, normalità. Sono a casa ma la mia mente è altrove, il mio pensiero continua a camminare tra le strade di Birmingham. Provo una certa nostalgia a ripensarci, anzi, a dire la verità mi viene da piangere. Piango perchè probabilmente in Inghilterra ho lasciato un pezzo di felicità e un periodo importante della mia vita. A loro dico, non andate via , siate testardi imponete il vostro essere, le vostre conoscenze in questa terra mettendo in atto le esperienze acquisite. Una menzione particolare va all’organizzazione che ci ha permesso di lavorare in un ambiente sano e collaborativo, che ci ha risolto ogni tipo di problema, ha creato tutti i collegamenti possibili, anche con il Consolato a Londra. Nello specifico ringrazio il Prof. Dott. Domenico Moro un uomo speciale , un italiano a Londra. Mimmo, si è completamente immolato alla causa “Bellisario” ci ha seguito passo passo, ci ha protetto e grazie a lui abbiamo potuto firmare una convenzione con il rettore dell’Università Bournville di Birmingham , una sorta di gemellaggio per favorire l’istruzione a prezzi accessibili ai nostri alunni e più in generale a ragazzi del territorio, per favorire la formazione post diploma con corsi specialistici. E’ stato bello , ma che fatica. Ora lo possiamo dire, tutto si è concluso al meglio e siamo di nuovo tutti qui per trasferire le nostre esperienze acquisite e il nostro sapere alla gente del territorio e far capire loro che i confini non esistono e che siamo tutti cittadini del mondo. Roberto Muscolino 26 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 In memoria di Vito Pugliese quello che volevi e a non farci mancare mai nulla! Non riesco a capire perchè gli eventi ti abbiano portato via da me, sò solo che mi sento fortunata ed orgogliosa ad aver avuto un padre così,fortunata di averti avuto e conosciuto papà, e sono davvero felice che molti di noi, molti dei miei concittadini abbiano uno splendido ricordo di te, ringrazio anche loro, tutti, perchè tu vivi nei loro ricordi e quei ricordi mi permetteno di sentirti vicino, permettono a me e alla mia famiglia di continuare a sentire che ci sei ancora e quanto bene hai donato alla gente!! Ti voglio bene mio caro angelo! Anna Pugliese quando a volte tentavi di fare il vocione duro con me papà, quel vocione...per rimproverarmi, ma non ci riuscivi mai e mi dicevi:” Anna non guardarmi cosi...” ti lasciavi baciare e ti passava tutto in attimo e poi dicevi “vabbè per stavolta passi”, bastava tutto ciò per capire tutta la tua dolcezza, che eterno giocherellone tu fossi, sempre pronto a sorregermi e a darmi forza quando mi vedevi giù di morale e cercavi sempre il modo di farmi essere serena, eri sempre felice, sempre contento, ogni giorno ringraziavi il signore per quanto fossi stato fortunato ad avere noi, e che nonostante le difficoltà e i sacrifici, con fatica e sudore sei riuscito ad ottenere tutto Una serata per la solidarietà E’ passato ormai un anno dalla tua scomparsa papà,quel maledetto 28 Novembre, ancora sembra impossibile che tu non ci sia più. Un incubo quotidiano da cui non mi sveglierò mai!! In memoria di questo triste anniversario volevo ricordare che grande uomo sei stato per tutti noi. Molti rievocano la persona meravigliosa che eri,colpiti dal segno che lasciavi a ognuno,frequentemente ci riportano i più disparati ricordi, aneddoti simpatici sul tuo conto, dicendoci spesso in quanti sentano la tua mancanza... e ricordano la tua umiltà,il tuo essere gentile e onesto, disponibile con tutti per qualsiasi cosa! Hai lasciato un vuoto troppo grande da colmare... La tua voce, quel tono, quel tuo modo di essere che a volte ti faceva sembrare cosi duro agli occhi di chi non ti conosceva, ma l’apparenza inganna perchè bastava semplicemente guardare i tuoi bellissimi occhi verdi papà per capire tanto, bastava sentirti ridere di gusto quando guardavi Enrico Brignano in tv o giocavi con i bambini che ti adoravano, bastava viverti giorno per giorno, ricordo quando entravi in macchina e alzavi a tutto volume lo stereo se mandavano in onda la canzone che ti piaceva di più ed iniziavi a cantarla o Patrocinio Città di Ginosa Giovedì 10 novembre 2011 ore 20,00 Teatro Metropolitan Ginosa Spettacolo di beneficenza con la collaborazione di CIA GInosA LU MA GI GI GrUppo sCoUt GInosA 2 Le fAttere so’ frUtte, Le ChIACChIere so’ frUnne Commedia in vernacolo in due atti di ADELE CARRERA e STEFANO GIOVE Musiche Davide Giove - Leo Caragnano - Coreografie Tina Antonucci “Scuola di danza Step to Dance” costumi: palmina Pontrelli, Laura Bongermino, Anna Maria Scollo Scenografie: Adele Carrera, Rosa Pavone - assistenti di scena Damiana Bozza Rosa Pavone testi poetici Eufemia Pavone Regia FRANCESCO PIZZULLI Personaggi (in ordine di comparizione) ed interpreti cancelliere...………………………………… Maurizio Calabrese feluccio Servodio…………………………. Leo Zicari Giudice Sabina codicillo…………………… Gianna Latorre don ciccio bellavita………………………..…. Francesco Pizzulli avvocato capputo………………………......… Liborio Patimisco avvocato puntaildito………………………...… Silvano Tocci appuntato pennacchioni……………………… Vincenzo Caldarulo appuntato Spadoni………………………….… Lucio Maggiore Vitina filotorto (moglie di feluccio)…….……. Chiara Coppa Menichina (figlia di feluccio)……………….…. Lucia Perrone Angioletto (figlio di Feluccio)…………….....… Marco Bianco addolorata pungiglione (moglie di don ciccio)… Luciana Ranaldo Nicolino (figlio di Don Ciccio)……………….… Roberto Zicari Titina (figlia di Don Ciccio)...………………..… Eufemia Pavone Giggino capatosta (il Massaro) ..................... Francesco Traetta presentano: Daniela Coppa - Maria Giannuzzi - Gerardo sannelli Con la partecipazione di: Coro Ce ntro Ap erto po LIvALen te francesca Leccese Media partner ors 5 MIrr InGresso LIbero AiutArci in teatro è giunta, ormai alla sua terza edizione , quindi può essere considerato un appuntamento fisso che il Circolo Arci “Il Ponte” propone alla comunitaà Ginosa. Ad onore del vero, se si aggiunge a questo evento quelli che l’hanno preceduto, ovvero le Giornate del 25 aprile del 2007 e del 2008 impegnate nel recuperare del Parco Pierri; l’inziativa de “Lo Stralisco” durante la quale vennero dipinte, da artisti ginosini, le pareti del reparto di pediatrida dell’Ospedale di Ccastellaneta, ben più antica è la data dell’impegno sociale del circolo ginosino. Quest’anno il programma della serata del 10 novembre, al teatro Metropolitan, è abbastanza ricco e prevede l’esibizione di diversi artisti e la riproposizione della commedia presentata questa estate in occasione della festa de U’ Munachicchie. Ingresso libero e raccolta di fondi per devolvere a favore di persone bisognose.AC attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 AVIS DI GINOSA: UN SUPER AUTUNNO 27 Dopo l’ennesimo successo della donazione del 30 ottobre, presso il Poliambulatorio di via Palatrasio, con oltre 70 sacche raccolte, l’AVIS di Ginosa cerca di coinvolgere i soci e l’intera comunità, con un intenso programma nel mese di Novembre. Il programma prevede: · Nei giorni 14-15-16 svolgimento di un corso di formazione sulla sicurezza igienica e sulla corretta alimentazione con il titolo “Ad ogni buon donatore…la sua corretta alimentazione”, durante il quale si potranno apprendere i principi base per una vita salutare, per poter essere sani cittadini e sani donatori; · Giovedì 24, nelle ore pomeridiane è prevista una giornata di donazione presso Marina di Ginosa, ove si invitano i donatori che possono donare e chi volesse divenirlo; · Sabato 26, tutti i donatori con le rispettive famiglie sono invitati ad una serata danzante, al fine di ringraziare i soci per il supporto dimostrato in tutti questi mesi attraverso la loro presenza agli eventi di donazione e per festeggiare l’anno europeo del volontariato. Per maggiori informazioni e adesioni sarà necessario recarsi presso la sede in via Tempio 40, Ginosa (TA). Baldassarre D’Angelo Giovanni Carducci racconta la storia con i disegni Il fumettista ginosino pubblica un libro sull’11 settembre 2001 Raccontare una storia, o meglio raccontare la storia e farlo con i propri disegni. Questo è quello che ha fatto il disegnatore ginosino Giovanni Carducci con il suo libro “Undici settembre”. Il libro racconta, con una ricostruzione a fumetti, quello che è stato l’evento più importante che ha caratterizzato questo inizio di Terzo Millennio. Giovanni Carducci collaboratore del nostro giornale che cura una rubrica dal titolo più che eloquente: “I proverbi secondo Giovanni Carducci” , ogni quindici giorni traduce per i nostri lettori, i proverbi popolari in immagini e lo fa con indubbia bravura e capacità di sintesi. Il suo lavoro editoriale dimostra che Giovanni non si Giovanni Carducci cimenta solo con le pillole di filosofia popolare, ma ha tradotto in fumetti un evento storico di grande rilevanza. Il libro, che oltre alle immagini è arricchito da una introduzione di Adriano Monti, Giornalista Rai e saggista, e di una postfazione di Alessandro Bottero editore della rivista, diventa anche il luogo per confrontare due modi di leggere gli eventi storici. Prefazione postfazione sono due modi diversi di leggere o di ammirare il fumetto di Giovanni Carducci. Da una parte, nella prefazione, la lettura convenzionale di Adriano Monti e dall’altra nella postfazione, quella critica di chi crede che Le Torri Gemelle siano state il pretesto per mascherare una scelta politica. «La ricostruzione a fumetti dell’undici settembre 2011 è il mio modo di raccontare la storia e anche il mio modo di essere fumettista. - Ci dice Giovanni Carducci - Non sono bravo a sceneggiare il mio fumetto e quindi, racconto la storia o disegno proverbi.»sg 28 attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 rubrica a cura di Giovanni Matera Gli “intangibili” per vincere “L’impresa, prima gradualmente e poi improvvisamente, entrò in una profonda crisi finanziaria e fallì”. Perché? Quali sono i motivi che hanno fatto chiudere quell’azienda? La risposta non è semplice, perché diverse cose non avevano funzionato. La questione fondamentale è che l’azienda valutava le sue capacità e le qualità della sua performance solo attraverso l’analisi dei risultati economico-finanziari, la cui importanza è fuori discussione, ma che hanno un grosso limite: sono a consuntivo. Sono cioè espressione del passato, appartengono alla storia dell’impresa, non forniscono alcuna indicazione utile circa la capacità di generare valore in prospettiva e competitività futura. L’azienda di cui stiamo parlando era ca- La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Pubblicità pagina intera RICERCA & FORMAZIONE ratterizzata da un’eccessiva focalizzazione sugli aspetti tangibili “hard” dell’organizzazione (costi, ricavi, tecnologie, strutture e sistemi) e dedicava scarsa attenzione a quelli intangibili, fondamentali per competere nella nuova era, in continua mutazione, in cui l’azienda era decisamente entrata senza accorgersene. Da questa rapida cronaca di un fallimento non annunciato, emerge una lezione da apprendere. Oggi gli aspetti intangibili “soft” quali la capacità di innovare l’immagine, la corporate identity, la vivacità intellettuale e la customer satisfaction, per citarne solo alcuni, rappresentano la vera competitività dell’impresa e ne misurano la vitalità nel tempo. Nella passata era capitalistica, il capitale e il lavoro erano i fattori produttivi fondamentali. Oggi, in pieno periodo post-capitalistico, invece, l’economia vede l’informazione come elemento chiave per conseguire la conoscenza. La conoscenza è diventata il vero fattore critico di successo. Non è più una delle tante risposte, ma la risposta principale. Sicché, in questo evo di conoscenza e di immaginazione, è necessario saper comprendere e gestire i paradossi di due tesi contrapposte, ad esempio, le quali possono essere vere entrambe. Ciò che una volta sembrava distinto, chiaro e separato, oggi appare indistinto, confuso e indeterminato. Tutto è stravagante, come in una fiction. attualità In questa realtà caratterizzata da un’ipercompetizione e quindi da una vasta scelta, il cliente è divenuto un mattacchione ammiccante che ama di più la sorpresa e i paradossi; si è fatto imprevedibile e, di conseguenza, i mercati sono diventati il tipico esempio di sistema non lineare e caotico nel quale l’esercizio della previsione tradizionale è sempre più inadeguato, se non addirittura dannoso. Il nuovo management, formato sulla razionalità di ciò che è tangibile e misurabile, è costretto a confrontarsi con sistemi inediti e contraddittori ai quali non è in grado di far fronte. Insomma, i vari studi e le diverse strategie imprenditoriali finalizzate al solo incremento del profitto e alla mera espansione dell’azienda, stanno cedendo il passo ai cosiddetti intangibili: all’esperienza, alla conoscenza, a quelle aziende che hanno saputo costruire e consolidare nel tempo un’immagine, professionalmente ed eticamente affidabile, mediante cui sono riuscite a intessere dei rapporti leali e soddisfacenti con i propri collaboratori, con i fornitori e soprattutto con i clienti grazie ai quali possono vantare brillanti consuntivi e ben sperare su altrettanti rosei preventivi. Giovanni Matera Per consultare gli articoli precedenti: www.materarredamenti.it alla rubrica Ricerca & Formazione 29 30 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 attualità Pubblicità pagina intera attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone74 L’ITALIA, PAESE DI POETI, NAVIGATORI E... GRANDI EVASORI. Il nostro Paese ha dato i natali a grandi uomini in qualsiasi campo e giustamente ad ognuno o quasi è stata dedicata una facoltà universitaria, una scuola, una via, una piazza, un conservatorio. Il più grande personaggio, davvero geniale per la sua invenzione, è passato nel dimenticatoio se non fosse per una piccola scuola professionale di Prato a lui dedicata. Sto parlando di Francesco Datini. Egli inventò una parola, accentata sull’ultima vocale, dal suono dolce e voluttuoso come quello di una fanciulla polinesiana: “pagherò”. Con questa formula magica, senza avere una lira prima ed ora un euro, in tutti i Paesi del mondo, da circa 700 anni, si compera di tutto. Durante il boom economico noi ginosini ne facemmo molto uso e in proporzione al numero di pagherò che firmavamo nelle nostre case entrarono tanti elettrodomestici, giradischi, mobili nuovi; acquistammo lambrette, automobili, aratri, mietitrebbie, trattori ecc. Quando qualcuno chiedeva come avessimo acquistato tutto quel ben di dio, il ginosino non nominava il nome della cambiale e rispondeva: “a strìssce”. Il termine era molto appropriato perché rispecchiava meglio la forma geometrica del titolo. Ricordo che un nostro concittadino, dopo l’acquisto di un veicolo importante, uscendo dall’autosalone creò confusione tra gli studenti di medicina di Bari perché essi credettero che il ginosino soffrisse del morbo di Parkinson. Il tremolio era solo la conseguenza dei numerosi pagherò che aveva firmato. Nella speranza che qualche politico ginosino legga questo articolo e sapendo che a Ginosa si è largamente utilizzata questa forma di pagamento, mi auguro che venga in qualche modo ricordato Francesco Datini; non pretendo una grande statua ma almeno nu cìppe. ***** SÌME ARRUÀTE ALL’ACCE Che in Parlamento ci fosse qualche stronzo confesso di averne avuto forti sospetti; non per questione di simpatie o antipatie ma per i contenuti dei discorsi dei nostri politici. Ora che finalmente si chiamano per nome ne ho la certezza. Prevedo che tra poco ci diranno anche il mestiere di alcune mamme e, se posso, mi permetto di fare un appello e cioè, in quel caso, non usassero il termine figlio di puttana, perché le mamme non dovrebbero pagare per le malefatte dei figli e, se proprio proprio ce ne fosse la necessità, dicessero figlio di escort... almeno è più elegante. Mai come adesso non c’è chiarezza nei discorsi dei nostri politici. Alcuni ci dicono che il Paese non ha mai corso il rischio di essere sovvertito nelle sue istituzioni, come se la loggia P2 fosse un’invenzione di Tina Anselmi. Altri ci dicono di avere più rispetto nei confronti dei rappresentanti dello Stato, come se fosse il popolo a tenere negli scantinati 350.000 firme raccolte per un referendum non gradito alla casta. I nostri politici si guardano bene dal presenziare alle commemorazione delle stragi per paura di essere contestati e chiedono a gran voce davanti alle telecamere che venga fatta giustizia, quasi fossimo noi cittadini a conoscere certe verità. Questo imbarazza i genitori che hanno i figli giovani e poco sanno di quanto accadde nel nostro Paese: guardandoci fissi negli occhi ci sollecitano a dare dei ragguagli al politico. In questi giorni abbiamo letto di alcune intercettazioni telefoniche tra il nostro premier e un suo amico latitante. Il discorso ha fatto arrossire i più violenti dei black block perché i due non parlavano di spaccare qualche vetrina o incendiare un blindato, fatti gravi da condannare, ma di distruggere il palazzo di Giustizia di Milano. Forse questo ha indotto Sacconi ad affermare di temere un nuovo terrorismo. Mentre sto scrivendo a Firenze si sta svolgendo la convention che vede Renzi, sindaco della città, protagonista dei rottamatori del centro sinistra. Indipendentemente da come la si pensi su Bersani, sicuramente Renzi è il meno indicato a dare giudizi poiché, dai fatti, è un uomo di destra, forse da quando venne folgorato sulla via di Arcore. Mi piacerebbe sapere chi gli mette in bocca quello che dice visto che i partecipanti provengono quasi tutti da Mediaset e Mondadori. 32 argomenti La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Intervista a Francesca Leccese Ginosa, in queste ultime settimane, ha vissuto una particolare condizione di euforia. Il piccolo Nicola Cardinale è diventato un protagonista assoluto nel programma televisivo di Rai Uno “Ti lascio una canzone”; altre due giovani promesse ginosine hanno sfiorato la possibilità di diventare protagoniste della trasmissione di Canale 5 “Amici di Maria de Filippi”. Queste ultime sono Francesca Leccese e Lisa D’Amelio. Alle nostre due artiste abbiamo rivolto alcune domande in due interviste separate per farci raccontare la loro esperienza e dare loro il giusto riconoscimento. Cominciamo con Francesca Leccese. Francesca, vuoi raccontare ai nostri lettori della tua partecipazione alla selezione di “Amici”? «Dico subito che avevo già partecipato, alcuni anni fa, alle selezioni di Amici. Quest’anno ho voluto ritentare, per non restare con l’amaro in bocca, visto che per età (26 anni) sono al limite per partecipare. L’avventura è iniziata a giugno con la prima prova. Eravamo circa 13 mila tra cantanti e ballerini. In quella circostanza tu potevi scegliere un brano su una trentina di proposte. Il compito di selezionarci spettava al Maestro Vessicchio. Alla fine della prova, a quelli che l’avevano superata (me compresa) toccava compilare i vari moduli e questionari personali. Vessicchio, nella prima prova ha scremato così tanto da farci arrivare in 270 (cantanti) alla prova successiva. La seconda selezione è avvenuta nel mese di luglio, dove dividendoci già per categorie, il provino era dedicato alle sole cantanti donne (gruppi di 30). In questa fase abbiamo presentato un brano in italiano (Nessuno - Mina) e uno in inglese (In the arms of the angel - S. McLachlan) scelti da noi. A seguirci sempre il Maestro Vessicchio e a questa prova hanno assistito i tre giudici Mara Maionchi, Rudy Zerbi e Grazia Di Michele, che iniziavano a farsi delle idee sui candidati. Al termine della prova ci comunicano che se fossimo stati chiamati entro il 10 di agosto voleva dire che avevamo superato la prova, altrimenti potevamo ritenerci eliminati. A fine luglio sono stata chiamata e mi hanno detto che avevo superato la prova e che dovevo tenermi pronta per le fasi successive. A fine agosto sono stata chiamata dalla redazione per essere convocata il 2 settembre. In questo caso abbiamo dovuto prepara- re 3 brani in italiano e 3 in inglese (già con un taglio di 1,30 min) da proporre al Maestro Vessicchio, che ci ha consigliato e ci ha aiutato a scegliere quello da cantare in puntata. Ci dividono in 4 puntate diverse (puntate iniziali del sabato pomeriggio) e io ero nella quarta ed ultima. Il 16 ottobre quindi abbiamo fatto le prove in studio e il 17 abbiamo registrato la vera e propria puntata (in questo caso c’era anche il pubblico)che è andata in onda il 22 ottobre. Il meccanismo è semplice e crudo: i tre giudici disponevano di una leva con la quale potevano bloccare l’esibizione e quindi bocciarti e se anche solo un altro giudice risollevava la leva si passava il turno, viceversa se nessuno degli altri 2 giudici salvava il candidato, questo era automaticamente fuori. Io invece sono passata di diritto cantando tutto il mio brano, senza che nessun giudice mi bocciasse. Rimasti in 78 cantanti, ci viene dato appuntamento per il martedì (18 ottobre), dove con i giudici e gli autori in studio (senza pubblico) abbiamo fatto una specie di stage, e ci hanno chiesto gli eventuali brani da proporre nello step successivo. Mercoledì 19 alle 13 ci hanno convocato in studio (senza pubblico) e ci hanno “dimezzati”, dicendoci che non erano interessati a lavorare con noi; in quella circostanza è avvenuta appunto la mia eliminazione. Sinceramente non sono stati chiarissimi nelle spiegazioni, ma non avevo alcuna voglia di seguire gli altri eliminati che intendevano protestare. Così, con un po’ di amarezza, ma con un minimo di soddisfazione per un bel traguardo comunque, me ne sono tornata a casa! Questa la mia avventura a Amici.» Cosa significa per Francesca Leccese, sul piano professionale, questa eliminazione? «Non molliamo mai! Resto sempre Francesca Leccese e continuerò a fare le cose che ho sempre fatto impegnandomi come è nel mio costume. Ad ogni modo credo che queste esperienze arricchiscano anche sul piano professionale chi le vive, soprattutto se le si vivono nella maniera giusta, nel senso dando loro il giusto valore. Per quanto riguarda il piano artistico non mi fermo mai! Sempre in allenamento dal mio caro Pino Costantino, per me “maestro”, e a lavoro col mio gruppo “Dip in soul” (Pino Grasso, Giuseppe Lapiscopia, Ivan Lampaca, Maria Carmela Lombardi). Mentre si continua a studiare presso l’Università di Bari Scienze dell’Educazione, sperando di concludere a breve gli studi, dato che la mia ambizione professionale è quella di unire la passione con il lavoro e proprio per questo, punto a realizzare in futuro un progetto di MusicoTerapia. Francesca, cosa consiglieresti a un giovane che guarda a Amici come a una prospettiva di vita? «Intanto voglio dire che Amici deve essere considerato un tentativo e non una prospettiva sulla quale impostare un futuro lavorativo o artistico. Lo studio, il lavoro, sono gli obiettivi fondamentali da perseguire con impegno e dedizione se si vuole avere una prospettiva lavorativa. Io credo che “ tentare” sia giusto, per non avere rimpianti nella vita, ma al tempo stesso dico anche che bisogna provarci al momento giusto. Penso che i sogni è giusto cercare di realizzarli ma non dobbiamo rimanerne prigionieri. Ai ragazzi direi provateci sempre ma non lasciate mai lo studio vero quello che vi darà la sostanza della vostra vita. Provarci e studiare insieme è la ricetta giusta. Adoro la frase … IL MODO MIGLIORE PER REALIZZARE I PROPRI SOGNI E’ SVEGLIARSI!» SteGiove La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Intervista a Lisa D’Amelio - Vuoi raccontarci la tua esperienza ad amici? «La cosa è partita chiacchierando con due amiche, nonché “colleghe” cantanti, che avevano deciso di partecipare alle prime selezioni di Amici. In poche ore ho comprato il biglietto per Roma e siamo partite con lo spirito di fare una “gita” senza eccessivo impegno. Infatti voglio sottolineare che non ho mai creduto troppo nelle possibilità di crescita e maturazione artistica che offre quel programma; un talent show televisivo basato sugli ingredienti dell’immagine e della popolarità, che a mio avviso mette in ombra il vero lato artistico. Entrati negli studi Elios, dopo aver svolto le pratiche burocratiche, ci hanno proposto un elenco di brani, da cui dovevamo sceglierne uno da cantare di fronte alla commissione presieduta dal M° Vessicchio che decideva chi superava la selezione. In fila per 6 al centro dello studio e centinaia di concorrenti intorno a fare il pubblico. La prova consisteva nel cantare per pochi secondi a testa il pezzo scelto. Forse per fortuna o forse per merito ho potuto cantare buona parte del brano senza interruzione della commissione ricevendo anche un fragoroso applauso da parte del pubblico. In questa fase moltissimi sono stati gli esclusi. Dopo qualche settimana dal superamento del primo provino sono tornata a Roma per la seconda selezione. La prova prevedeva la scelta di due brani (uno italiano, uno inglese). Eravamo circa 30 e l’ordine d’esibizione era volontario. Nel mio caso però è successo qualcosa di inatteso: Maria De Filippi e l’autore Zanforlin mi hanno chiamata chiedendo di esibirmi senza seguire l’ordine dei volontari. Non so perché, forse avevo suscitato in loro qualche interesse. Ho cantato Nature Boy di Eden Ahbez. La scelta del brano piacque molto alla commissione. Io in realtà mi aspettavo che “sfumassero” la base perché il programma di Amici impone la riduzione dei brani alla durata di 1m e 30s, mentre il mio durava oltre 2 minuti ma questo non è avvenuto. Dopo qualche altra settimana, mentre ero in vacanza, e quando ormai non ci speravo più sono stata chiamata dalla redazione per un colloquio conoscitivo e la prima puntata. In realtà le cose non sono andate proprio così. A settembre l’incontro è servito per scegliere insieme ai Maestri della commissione il brano da cantare in puntata. In questa occasione mi ha colpito molto che Vessicchio e Perris si ricordassero di me. Senza dubbio la commissione mi ha consigliato di riproporre Nature Boy, anche se, col senno di “poi”, forse non è stata la scelta più giusta perché il brano non poteva essere espresso a pieno con un taglio di 1m e 30s. Sono ritornata a Roma per la quarta volta, per i due giorni più impegnativi di tutta l’esperienza. Uno per la prova ed uno per la registrazione della puntata. In entrambi i casi, l’attesa è stata lunga ed estenuante. In particolare il giorno della registrazione è stato psicologicamente stressante. Siamo stati “chiusi” in una delle sale di danza della scuola fino al momento della registrazione. Nel frattempo la tensione saliva, perché attraverso dei monitor potevamo osservare il susseguirsi dei provini che per la maggior parte finivano con un “NO”. Alle 20 è arrivato il mio momento, preceduto da una breve intervista. Poi di corsa al centro dello studio con la commissione di fronte e gli spalti stracolmi di pubblico esultante. Appena entrata ho avuto un momento di smarrimento, non mi rendevo conto di quello che mi stava accadendo. Dopo qualche secondo è partita la base e ho iniziato a cantare, devo ammettere, con qualche difficoltà. Cantavo pensando a mille cose, e dopo 30 secondi R. Zerbi mi ha fermata dicendo: “non saprei cosa fare con te”. A quel punto io volevo solo uscire dalla scena, e cosi ho fatto senza dire una parola. In conclusione sono contenta che questa esperienza entri a far parte del mio bagaglio. Alla fine la delusione non è stata grande perché sapevo a cosa andavo in contro. Una trasmissione televisiva in cui l’aspetto artistico è in secondo piano, e dove bisogna avere solo tanta 33 tanta fortuna. L’impegno le capacità e lo studio sono fattori estranei ad Amici.» - Perché hai scelto di non far sapere della tua partecipazione alla trasmissione Amici? «In realtà le persone più vicine a me ne erano al corrente. La notizia si è diffusa normalmente senza troppo clamore. Di sicuro ho scelto di non farmi pubblicità per non illudere nessuno. Spesso le notizie che ci riferiva la redazione erano limitate a luoghi e orari delle selezioni; non sapevamo mai a cosa andavamo incontro per questo ho evitato di dare informazioni sbagliate. Nel caso in cui fossi stata sicura della mia partecipazione al programma avrei sicuramente fatto pubblicità. Vuoi raccontarci la tua esperienza artistica in generale e quella di Sanremo in particolare? «Studio Canto Jazz al Liceo Musicale G. Paisiello di Taranto, attualmente sono iscritta ai corsi accademici di I° livello con il M° Mario Rosini. Collaboro con diverse formazioni musicali, che spaziano dalla musica popolare, al Jazz, alla musica Pop. Insegno canto a Ginosa presso la scuola privata di musica Amadeus. Attualmente sto lavorando insieme al gruppo Imo Saiko ad un nuovo progetto discografico di brani inediti. Per quanto riguarda l’esperienza di Sanremo devo dire che ci sono molte differenze rispetto a quella di Amici. A Sanremo sicuramente c’è una grande riverenza nei confronti della Musica in quanto Arte, e un profondo rispetto per gli Artisti e il loro lavoro. La Canzone è sovrana e predomina rispetto a tutti gli aspetti secondari (immagine, presenza scenica ecc.) che invece sono prioritari ad Amici. Attualmente sono in corsa per le selezioni che portano al festival 2012 attraverso il concorso di Cartasì AreaSanremo. Dopo una settimana di stages in cui ho avuto modo di seguire corsi con artisti come Gino Paoli, Irene Fornaciari, Fausto Leali, Povia, Nek, ma anche con discografici, produttori, giornalisti e medici specializzati in Foniatria, ho sostenuto un’audizione e proprio in queste ore sono in attesa dei risultati. L’anno scorso riuscii a superare questa fase, rientrando tra i 40 finalisti, ma per motivi di diritti d’autore ho dovuto rinunciare alla fase finale del concorso. Speriamo che quest’anno arrivi fino in fondo! Cosa vuole fare Lisa D’Amelio da grande? «L’Artista!» Sg 34 riceviamo e pubblichiamo La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Anche la Prefettura sollecita un incontro tra Letta e Vendola. Vito Galante, musicista ginosino di grande talento Vito Galante è un giovane ginosino, che riscuote successi straordinari nel campo musicale anche se non lo vediamo nei programmi televisivi. Vito, attualmente si trova negli Stati Uniti per frequentare un “Semestre presso la Montclair State University”. Attraverso facebook, con Vito ci “incontriamo” la mattina presto, quando lui finisce di studiare e sta per andare a dormire e io, mi sono appena alzato. Da questi incontri è nata l’idea di raccontare questa straordinaria esperienza artistica di uno dei talenti migliori della nostra terra. Quando nasce la passione per la musica? «È una domanda difficile perché trattasi della mia vita dall’infanzia fin oggi. Credo che sia uno dono datomi dalla mia famiglia.» Qual è il tuo percorso artistico? «Tutto ha inizio grazie ai corsi musicali presso la Scuola Media “G. Carducci”; qui ho mosso i miei primi passi che oggi ritengo “Una Notevole Esperienza”, perché da appassionato ho saputo cogliere i frutti dati dall’insegnamento di due grandi Maestri che tengo a citare: Prof. G. Carrozzoli e Prof. M. Stragapede. Ho studiato “Tromba” circa 4 anni, frequentando per un breve periodo il Conservatorio di Musica “DUNI” di Matera. Circa dieci anni fa, ho iniziato lo studio del Basso Elettrico, da principiante mi piaceva ascoltare Band Rock/ Progressive, conosciute grazie ad alcuni miei amici, nonché compagni di scuola, poiché con il passare del tempo, ho suonato in molteplici gruppi, di genere Rock, Metal, Funk, Pop, Jazz e Blues. A 17 anni ho iniziato lo studio del Contrabbasso presso il Liceo Musicale “G. Paisiello” di Taranto, e successivamente agli esami Primo Livello, mi trasferisco a Milano per Studiare con il M° Murelli (Uno dei più noti didatti Italiani) al Conservatorio di Musica “G. Verdi”.» Hai avuto modo di frequentare corsi di perfezionamento musicale? «Come Contrabbassista, nel 2011 ho partecipato alla Masterclass di Contrabbasso dei M° Jeff Bradetich (docente di contrabbasso dell’Università di Denton negli U.S.A.) M° Giuseppe Ettorre (Primo contrabbasso del teatro alla Scala) in occasione delle attività concertistiche indette dal conservatorio G. Verdi ed ho partecipato ai corsi di perfe- zionamento di contrabbasso tenutesi dai maestri Franco Petracchi e Mirela Vedeva presso il Campus Internazionale di Musica 2009 e 2010 di Sermoneta, vincendo borse di studio e concerti premio. Nel 2010 partecipo ai corsi di perfezionamento del M° Mirela Vedeva e alla Masterclasses del M° Franco Petracchi al 21° Gubbio Summer Festival, vincendo borse di studio come migliore allievo del corso e concerti premio.» Quali sono stati le collaborazioni che reputi Importanti nel percorso musicale? «Attualmente vanto Collaborazioni Musicali con Loretta Goggi in “S.P.A.” World Tour diretta da Gianni Brezza, Omaggio a Merylin Monroe Diretta da Nucci Guerra, Festival dei Due Mondi in Spoleto diretta da Marco Seco e Alessandro Bombonati (assistente del M° Gatti), Cadegliano Music Festival ecc…. Oggi sono impegnato nell’Orchestra Sinfolario di Lecco, l’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano,Teatro Sociale di Como e di recente membro della Band Folklore “AcquAria”, nata a New York da due anni, cui membri sono: Vincenzo Castellana, percussionista/flautista e Michela Musolino Cantante e Ricercatrice Musicale.» Quali sono le ultime novità inerenti il tuo percorso di studi? «In maggio 2011, grazie ad un concorso musicale esecutivo bandito dal Conservatorio Verdi con il patrocinio del comune di Milano, ho vinto una Borsa di Studio per frequentare un Semestre presso la Montclair State University (NJ), ottenendo in Dicembre 2011 il Bachelor in Performing Arts.» Cosa significa la tua esperienza attuale dal punto di vista professionale? «Ci sono buoni propositi nel corso della mia permanenza negli State, che ancor oggi sono in fase di studio ed elaborazione, ad esempio in novembre partecipo ad un concerto organizzato dalla rinomata formazione cameristica “Quartetto Shangai”, che consiglio a tutti di vedere o ascoltare, recital solistici in Leshowitz Hall e Kaisser Theater di Montclair, concerti nelle gallerie d’arte ed altro ancora sempre in fase di programmazione. Credo che sia l’occasione giusta di lavorare sodo e darci dentro e naturalmente aspettare buone notizie e tanta fortuna. Ringrazio il quindicinale La Goccia per questa opportunità e saluto tutti i miei amici cari e soprattutto la mia famiglia……» Stefano Giove Marta Teresita Galeota: “La Regioni continui a stare al fianco dei territori colpiti dall’alluvione” Una nota dell’assessore provinciale Marta Teresita Galeota a commento dell’evoluzione nella risoluzione dell’emergenza alluvione per i comuni di Ginosa e Castellaneta. Non si può non manifestare solidarietà per i territori di Toscana e Liguria colpiti, nei giorni scorsi, dall’alluvione. Non dobbiamo, però, lasciarci accecare e soffrire di un senso di inferiorità e di invidia per via di quella che è una palese ingiustizia perpetrata nei confronti delle nostre comunità: lo stanziamento di 65 milioni di euro per affrontare le prime fasi dell’emergenza. Il decreto milleproroghe, così come pubblicato il 26 febbraio, è antidemocratico facendo gravare sulle spalle degli enti locali tutto il peso di risollevare, a proprie spese, le sorti dei territori già feriti dalle calamità.Destinare 65 milioni di euro per Toscana e Liguria non solo è giusto ma è la migliore e più efficace dichiarazione da parte del Governo della constatazione di quanto gli enti locali non hanno le capacità e la forza, da soli, per affrontare vertenze territoriali così importanti come la messa in sicurezza e il ristoro dei territori colpiti da alluvioni. Quindi, la mobilitazione del comitato “Terre Joniche” non può che continuare a godere ancora del sostegno della Provincia, perché non siamo cittadini di livello inferiore. La domanda da porsi è, quindi, la seguente: come mai, per oltre otto mesi, è stato ripetuto a noi pugliesi e lucani che il milleproroghe è norma e in quanto tale così applicabile mentre per Toscana e Liguria si contravviene a quanto detto e ripetuto in questo tempo e si stanziano preventivamente somme importanti nonché necessarie per affrontare l’emergenza nella sua fase acuta? Confidiamo, però, in un intervento decisivo della Regione Puglia, anche perché solo con un tale sostegno possiamo sperare di ottenere le risposte che noi sollecitiamo da parte del Governo nazionale, e che senza il sostegno istituzionale e morale della regione Puglia difficilmente otterremo. Marilena Surdo Il circolo SEL di Ginosa solidarizza con le iniziative di protesta dei cittadini di Marina di Ginosa, colpiti dall’alluvione del marzo scorso. D’altronde, poiché sull’argomento si osserva il più tragico gioco delle finzioni, tendenti ad incolpare soprattutto l’Amministrazione della Regione Puglia, SI PRECISA La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 35 Pietro Lospinuso: “Sulle alluvioni nelle Terre joniche, braccino troppo corto da parte della Regione” Il Consigliere Regionale e Coordinatore provinciale PDL di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Dispiace molto che l’Assessore Amati sia addirittura “fuori dalla grazia di Dio” per la vicenda totalmente irrisolta dei danni ingentissimi provocati dall’alluvione che nel marzo scorso ha sconvolto Marina di Ginosa e dintorni. Immaginarsi come stiamo invece noi marinesi e ginosini di fronte alla impudente rivendicazione dei miserevolissimi e genericissimi 500 mila euro, peraltro da spartire con altre simili situazioni di altre aree della Puglia, stanziati dalla Regione Puglia a fronte dei 7 milioni messi a disposizione, per le zone contigue di sua competenza, dalla Basilicata. Un “braccino cortissimo” che non poteva non riverberarsi anche sulle scelte del Governo nazionale, non a caso intervenuto con altri 7 milioni a favore della Basilicata, avendo evidentemente ritenuto per il menefreghismo del nostro Governo regionale, l’unico abilitato a chiedere gli interventi anche e soprattutto con l’esempio, che bastassero . Nè mi risulta che nemmeno quei poco più che simbolici 500 mila euro, o la quota parte di essi che dovrebbero arrivare a Marina di Ginosa, siano stati ad oggi messi concretamente a disposizione, mentre il Comune di Ginosa rischia il dissesto finanziario per avere affrontato presso che da solo quasi tutte le spese dei primi interventi e dell’ospitalità ai cittadini privati di tutto dall’alluvione. Amati rientri dunque in sé e si decida a fare finalmente il suo dovere. Che non è soltanto fare il finto eroe dinanzi alle telecamere con la divisa della Protezione Civile, salvo poi sparire quando deve tornare ad indossare la grisaglia da Assessore, per risolvere problemi e non soltanto per farsene belli.” Per la Segreteria Tommaso Francavilla SEL Ginosa condivide la lotta del Comitato TerreJioniche come l’assessore regionale alle opere pubbliche e protezione civile, Fabiano Amati, ha espresso in un comunicato stampa, che il Governo Nazionale, più volte sollecitato dalla stessa giunta, NON HA FINORA DATO UN EURO SULLA QUESTIONE, MOSTRANDO, ANCORA UNA VOLTA, UN EVIDENTE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO CON ALTRI TERRITORI. L’assessore Amati ha altresì aggiunto: «Oltre alla disponibilità a cofinanziare gli interventi ritenuti più utili, la Regione Puglia ha ulteriormente compiuto il proprio dovere sull’argomento, anche in termini di cofinanziamento in materia di emergenze, approvando l’art. 30 della legge regionale n. 14 del 6.7.2011. Detta disposizione destina 500.000 euro, immediatamente utilizzabili per i fatti alluvionali del marzo scorso. Poiché non vi è atto più formale di una legge, ci attendiamo che sull’argomento si smetta di tergiversare». Il circolo SEL di Ginosa continuerà ad essere vicino alla gente colpita dall’alluvione. 36 i racconti La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Cuppolillo e i tre desideri 2 Racconto popolare pugliese elaborato da Stefano Giove e Adele Carrera «Buon giorno, Cuppolillo. Sono venuta a prenderti!». ………………………………… Disse rivolta al contadino. E quello, di rimando: «Come fanno a dire “sei più brutta della morte”? Voi siete proprio una bella donna e anche il nero vi dona, vi rende slanciata ed esalta la figura. Signora, sono veramente contento di fare il mio ultimo viaggio con voi, non potevo sperare in una più bella compagnia! Vi chiedo soltanto qualche minuto per prepararmi; vorrei almeno sbarbarmi per essere degno di stare al vostro fianco. Intanto, non mi aspettate in piedi, sedetevi su quella sedia, anche se modesta e non certo degna di voi.» Alla Signora delle Tenebre non sembrava vero d’aver trovato, finalmente, una persona tanto disponibile e galante. Non le capitava spesso di ricevere complimenti. Sebbene fosse la Morte, rimaneva pur sempre una donna con tutte le sue debolezze! Comunque, la galanteria del contadino, le rendeva più agevole il compito. Concesse a Cuppolillo i minuti che gli servivano e nell’attesa, sedette sullo sgabello sgangherato, impagliato posto al centro della casa. Appena fu seduta, Cuppolillo espresse il suo primo desiderio: «Che rimanga incollata alla sedia!» E così fu. Non erano trascorsi che cinque minuti e Cuppolillo, era pronto per seguire la Signora. «Possiamo andare!». Disse il contadino e invitò la Dama ad alzarsi. Incredibile a dirsi, la sedia sembrava inchiodata al pavimento e la donna incatenata ad essa. Ogni sforzo per alzarsi fu vano e la Signora delle Tenebre rimaneva lì incollata senza capirne la causa. Sulle prime pensò ad un fatto passeggero ma, dopo alcune ore, la situazione rimaneva sempre la stessa: ferma immobile sulla sedia. Cuppolillo viste le difficoltà della Signora alla deambulazione, disse sornione: «Fate con comodo, quando vi sentirete di poter camminare ce ne andremo. Intanto io sbrigo qualche ultima faccenda.» Passarono alcuni giorni e, siccome la gente è pettegola, si sparse la voce che la Morte fosse morta. Cuppolillo raccontò alla Signora quel che si diceva di lei e le disse anche che da qualche parte pensavano anche di organizzare dei veri e propri festeggiamenti per la sua dipartita. La Morte chiese all’uomo se lui sapesse quale maleficio le impedisse di alzarsi da quella maledetta sedia e il contadino rispose che lui avrebbe potuto liberarla, però, a patto che gli concedesse dieci anni ancora di vita in buona salute. La Signora era irritata per l’irriverenza del contadino. Ma, purtroppo per lei, la situazione non concedeva via di scampo e accettò l’offerta. Passarono i dieci anni e, allo scadere del tempo pattuito, con precisione cronometrica, la Signora ritornò a fare visita a Cuppolillo. «Buon giorno Cuppolillo, sono venuta a prenderti e questa volta non mi siedo da nessuna parte!» Per tutta risposta, il contadino disse: «Ci mancherebbe altro! Ho già avuto abbastanza!... Però, Signora, rispetto all’altra volta vi vedo un po’ sciupata. Forse mangiate poco? Comunque, non perdiamo tempo! Stavolta mi sono già preparato la bisaccia per il viaggio, possiamo andare». Appena usciti dalla cambre a cannizze, Cuppolillo si rivolse alla Signora: «Vedete che bei fichi ci sono sul mio albero, qualcuno di loro ha anche il “miele” sotto! Mo’ si perderanno tutti. Assaggiatene una, vi ridarà un po’ di colorito e potrete affrontare meglio il viaggio.» La mano della Signora aveva appena sfiorato il frutto che, il furbacchione espresse il suo secondo desiderio e di colpo, la donna rimase bloccata, attaccata al fico. Rimanere appesa ad un albero di fico non era certamente una posizione comoda e tanto meno dignitosa per una Signora del suo rango. Cuppolillo si mostrò sorpreso dalla situazione e, in attesa che si partisse, ritornò alle sue solite attività. Passarono le ore, passarono i giorni e la donna era sempre lì in quel posto e in quella strana posizione. Un giorno rientrando dal paese, Cuppolillo riferì alla Morte che il mondo era in festa perché, ancora una volta si era sparsa la voce che «È morte la Morte!». Questa volta si diceva, addirittura, che volevano istituire la “Giornata della morte della Morte” e che un noto regista voleva fare un film dal titolo “C’era una volta la Morte”. Per la poverina questo era troppo! Livida dalla rabbia la Signora delle Tenebre chiese a Cuppolillo se lui avesse una qualche responsabilità in merito a quello che stava accadendo. E che se così fosse poteva dirle cosa avrebbe voluto in cambio della sua libertà. «Altri quindici anni di vita in buna salute», fu la risposta del contadino. Ancora una volta, alla Signora non rimaneva che cedere al ricatto. Passarono gli altri quindici anni, alla scadenza dei quali, a casa di Cuppolillo, ritornò la Morte. «Questa volta, caro mio, non ci sono né sedie su cui sedere, né frutta da assaggiare. Preparati che è giunta la tua ora!» «Vi stavo aspettando Signora! – rispose il contadino – Mi permettete, però, prima di andarcene, di farvi una domanda?» «Che vuoi sapere?» «M’hanno detto che siete imbattibile a carte. Prima di andar via e di passare ad altra vita, vorrei togliermi lo sfizio di sfidarvi, sono sicuro, che vi batterei». «Non dare retta a sogni! – rispose la Signora Non è ancora nato quello che mi batterà!» Ma il contadino non si diede per vinto e tanto disse e tanto fece che la Morte accettò la sfida. Una partita a carte, per essere tale, deve avere una posta e, in quel caso, venne stabilito che se avesse vinto Cuppolillo, la Signora delle Tenebre gli avrebbe concesso un anno di vita (sempre in buona salute). Dopo il taglio del mazzo iniziò la scopa. Dopo la prima sfogliata, la Signora vinceva per 4 a 0; alla seconda il punteggio arrivò a 8 a 0: nella terza sfogliata, Cuppolillo realizzò 9 scope e due punti. Vinse la partita e per la Signora si materializzò quello che non s’aspettava: la sconfitta. Si sa che il giocatore chiede la rivincita e Quella propose a Cuppolillo di darle subito la rivincita. I due giocatori, decisero di raddoppiare la posta e giocare un’altra partita. La Signora delle Tenebre non accettava l’dea di uscire sconfitta da quel confronto. Giocarono una seconda, una terza ed anche una quarta partita. In tutte Cuppolillo, con una fortuna sfacciata, vinse. Il gioco permise ai due giocatori di chiacchierare e, tra una chiacchiera e una confidenza, Cuppolillo seppe che gli toccava di andare in Purgatorio, dove doveva scontare un bel po’ di tempo di penitenza prima si salire nel celeste Paradiso. Le tante partite vinte davano a Cuppolillo la possibilità di altri 16 anni di vita in buona salute e fu a quel punto che il contadino fece una proposta alla Signora. Dopo aver distribuito le carte disse: «Facciamo una partita a 15 punti, ti dò 14 punti di vantaggio, e mentre io mi gioco i 16 anni vinti, se tu perdi, allo scadere dei 16 anni, quando mi porterai in Purgatorio, mi devi dare la possibilità di bussare al Paradiso per salutare dei vecchi amici». La Signora cominciò a pensare all’offerta e intanto s’accorse che le carte disposte sul tavolo erano: un 4, due assi e un 2. In mano aveva il settebello. Guardò in faccia il contadino e replicò: «Accettato! Partita a 15, io parto da 14 punti, tu ti giochi tutto quello che hai vinto finora ed io, se perdo, mi gioco la bussata al Paradiso. Giusto?» i racconti «Giusto!!!» Replicò Cuppolillo. Nelle mani della Dama, oltre al settebello, c’era anche un re e un cavallo. Con il settebello raccolse il 4, il 2 e l’asso e aveva già fatto il quindicesimo punto! «Vuoi giocare ancora?» Chiese al suo avversario. «Perché dovrei ritirarmi?» Rispose quello mettendo scopa con l’asso che aveva in mano. Da quel momento, fino alle tre carte finali, il contadino mise scopa ad ogni giocata della Signora. Risultato della partita: 18 a 16. Cuppolillo aveva ottenuto altri 16 anni di vita in buona salute e la possibilità di passare dal Paradiso per il saluto agli amici. Dopo quegli ultimi 16 anni vinti a scopa, Cuppolillo, sebbene fosse sempre in buon salute, era, oramai, un vecchietto che si muoveva a fatica e, forse fu per questo che aspettò con piacere l’arrivo della Signora, che, puntuale, giunse alla data stabilita: «Sei pronto? Questa volta non hai scampo. Devi venire dove ti spetta!» Il contadino era già bell’e pronto e seguì, senza altri sotterfugi, la Morte. Era inteso che prima di andare al Purgatorio, si passava dal Paradiso per salutare gli amici! In un cielo di un tenue azzurro, v’era, fatta di nuvole, la porta d’ingresso del Paradiso. Per bussare bastava sfiorare un ramoscello di ulivo che spuntava, non si sa come, dalla nuvolaporta, e quello fece Cuppolillo. La nuvola s’aprì e apparve un vecchio, ch’era tale e quale fratello Pietro, con indosso una bella tunica bianca invece del saio che aveva quando era sceso in terra. «Chi siete? Che volete?» Disse. «Cuppolillo!» Rispose sorridente, il contadino. Pietro sfogliò il Grande Libro degli Arrivi e non trovò quel nome. «Mi dispiace. Non siete della lista. Dovete bussare da qualche altra parte!» «Lo so che non sono nella lista - ribatté il buon uomo - sono passato soltanto per salutarvi!» «Cuppolillo, Cuppolillo, questo nome non mi è nuovo!», disse San Pietro facendosi pensieroso «Adesso ricordo!! Voi siete il contadino che ci ospitò nella catapecchia quando andammo per Terra e che scelse desideri stupidi invece che la salvezza dell’anima! Però, mi sorprende, dopo tanto tempo, vederti ancora in giro. Eppure da allora ne sono passati parecchi di anni! Pensavo che ti fossi già “arreggettato”!» «Sono stati proprio quei desideri stupidi a consentirmi di arrivare qua!» disse Cuppolillo. San Pietro, non credeva alla sue orecchie e, rivolto alla Signora delle Tenebre: «Signora, non sapevo che avevi messo su una agenzia turistica!». La donna, visibilmente contrariata, non replicò. Il Santo, rivolto a Cuppolillo: «Vi ringrazio per La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 la visita e per i saluti. Riferirò al Priore e ai confratelli...» Il Contadino prontamente: «Se permetti, dopo tutta questa strada, credo, che abbia il diritto e il dovere di salutare di persona il Priore.» San Pietro, di fronte alla determinazione del contadino si rassegnò e decise di andare ad informare Gesù, della venuta di Cuppolillo. Non passò molto tempo che la porta a nuvole si riaprì e, il Priore apparve insieme a Pietro. «Salute a voi Maestro!» Disse Cuppolillo sfoderando un inchino fino ai piedi. «La pace sia con voi!». Gli rispose il Priore. «Maestro – disse il contadino – tanti anni fa, voi e i vostri confratelli, mi chiedeste ospitalità per una notte ed io, pur avendo una modesta cambre a cannizze, l’ho messa tutta a vostra disposizione. Ho ascoltato, con grande attenzione e ammirazione, quello che proprio quella notte avete letto. Ebbene proprio ad Abrahamo, i suoi ospiti non gli dissero: ‘Dov’è tua moglie?’ Ed egli rispose: ‘ È là nella tenda’. E l’altro: ‘Tornerò da te fra un anno; ed ecco, Sara, tua moglie avrà un figliuolo’. I tre angeli fecero dono ad Abrahamo della felicità di un figlio nonostante la loro età. Ricordo ancora quello che disse il Fratello Matteo e allora ditemi: io sono una pecora o sono un capro? E perciò, Signore mio, vi chiedo, umilmente, ospitalità soltanto per una notte.» «Una notte sola!!?» Ripeterono, sbalorditi, ad una voce il Priore e Pietro. Il Priore guardò il Suo santo apostolo facendogli capire di spiegare la situazione e toccò a Pietro parlare: «Caro Cuppolillo, in Paradiso una notte soltanto non esiste per la semplice ragione che qui non v’è la notte. Le anime benedette vivono nella Gloria del Signore che è infinita e come tale non è scandita dal tempo che è solo una misura terrena!» Il contadino, per nulla intimorito, replicò: «Io vivevo sulla Terra e vi ho concesso quello che la Terra mi permetteva di darvi. Non sono io che ho stabilito le misure e se in Paradiso non esiste una notte sola è per Volontà Divina e non per mia scelta. A Voi spetta di scegliere se darmi o no ospitalità!» Pietro, facendo ricorso a tutta la benedetta calma che aveva, proseguì: «Io te l’avevo detto che dovevi chiedere la salvezza dell’anima. Tu, invece, hai chiesto cose stupide che ti sono servite solo per allungare la sua esistenza in Terra. Adesso devi scontare la giusta “ricompensa” per il tuo egoismo.» «Ma quale egoismo! – rispose Cupolillo – L’amore per la vita che è un dono di nostro Signore non può essere considerato un atto di egoismo! In fondo, ho solo cercato, senza togliere nulla a nessuno e senza far male a nessuno, di apprezzare un dono per manifestare meglio il mio ringraziamento al Padre Eterno!» 37 A quelle parole, Padre Priore, con un atto d’imperio, disse a Pietro e alla Signora delle Tenebre che a Cuppolillo gli veniva concessa l’ospitalità. Un istante dopo, la nuovaloporta si spalancò e il contadino varcò la soglia del Paradiso. E rivolto a Pietro, Gesù disse: «Te lo dicevo io che quello era più furbo di cento volpi messe insieme!» E Pietro, per nulla dispiaciuto, richiuse la porta di nuvole e con un inchino salutò la Signora delle Tenebre. Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca La casa del comandante di Valerio Varesi Un giallo avvolto dalla nebbia della Bassa Padana; protagonista è il commissario Soneri, investigatore perfettamente immerso in quel contesto apparentemente fuori dal mondo. Una trama che si rivela poco alla volta, quasi inaspettata; due cadaveri trovati, uno di un giovane ungherese emerso dal fango del fiume Po, l’altro è di un ex comandante partigiano, probabilmente morto di vecchiaia. In apparenza le due storie non hanno legami tra loro, ma il buon Soneri riuscirà placidamente a scovare il punto in comune tra i due delitti; probabilmente legati entrambi al terrorismo rosso di nuova matrice ma anche del tempo della II guerra mondiale. 38 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 argomenti e commenti 1450 aziende agricole in provincia di Taranto attendono da oltre otto anni i risarcimenti per danni da calamita’ atmosferiche La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto evidenzia che a causa dei vincoli del patto di stabilità, voluto e sostenuto dal ministro Giulio Tremonti, sono giacenti, presso le banche, risorse a fondo perduto destinate alla liquidazione delle pratiche di calamità atmosferiche, verificatesi in Provincia di Taranto, oltre otto anni fa. La Cia in passato si è già occupata di questo problema ricevendo rassicurazioni a più livelli, politici ed istituzionali, che la questione si sarebbe risolta in brevissimo tempo. Ad oggi nulla di fatto: la situazione è di una gravità inaudita; mentre l’economia è in grossissime difficoltà, ingenti somme di denaro sono ferme, con l’impossibilità di essere utilizzate a causa dei vincoli del patto di stabilità. Questa è una delle tante storture del sistema, che ancora una volta penalizza l’economia e gli imprenditori; tali somme potrebbero quasi sicuramente rimettere in moto l’economia della nostra provincia ed invece non possono essere utilizzate, a causa della normativa assurda. A qualcuno sorge il dubbio se in realtà tali vincoli nascono ad opera di apposite lobby, per favorire lo stesso sistema bancario, che in questo modo dispone di ingenti somme di denaro per operazioni finanziarie. La Cia di Taranto evidenzia che sin dai primi mesi del 2011, pur essendo stata ultimata tutta la fase istruttoria delle pratiche da parte della Provincia di Taranto ed inviati gli elenchi in Regione, è stata predisposta una delibera, che risulta essere giacente presso la ragioneria della Regione Puglia in attesa di essere liquidata. Il concorso sugli interessi dei prestiti quinquennali sarà erogato a fondo perduto per tutte le aziende che non hanno potuto usufruire del prestito, a causa di problemi legati alla solvibilità bancaria, oppure coloro i quali non hanno ritenuto di richiedere il prestito. La Cia di Taranto invita il presidente della Regione Puglia Nicki Vendola, l’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno e l’assessore al Bilancio Michele Pelillo di adoperarsi per trovare una soluzione e sbloccare finalmente dopo otto lunghi anni le somme, che darebbero una boccata d’ossigeno all’economia del nostro territorio. In difetto, la Confederazione attiverà tutte le iniziative a tutela delle proprie aziende associate, al fine di ottenere il ristoro delle somme spettanti. Andiamo al cinema Il cinema teatro Metropolitan proietterà dal 4 novembre i seguenti spettacoli: -This must be the place di Paolo Sorrentino con Sean Penn, Judd Hirsh, Frances McDormand, Kerry Condon e David Byrne Genere: Drammatico L’ex rock star di origine ebrea Cheyenne (Sean Penn) si ritrova a condurre una vita da pensionato anzitempo a Dublino. In occasione della morte del padre, decide di recarsi a New York dove viene a conoscenza dei diari del genitore e della sua ossessiva ricerca di un criminale nazista. A questo punto, il protagonista decide di continuare ad investigare. Da venerdì 11: -Matrimonio a Parigi di Claudio Risi con Massimo Boldi, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini, Biagio Izzo, Anna Maria Barbera, Rocco Siffredi, Emanuele Bosi e Diana Del Bufalo Genere: Commedia Un industriale milanese pronto a tutto pur di evadere il fisco si reca a Parigi per partecipare al matrimonio del figlio. È proprio qui che si imbatterà in un finanziere intransigente in vacanza insieme alla sua famiglia che, come se non bastasse, pernotta nel suo stesso albergo. Orari: 19:30 – 21:30 Miki Marchionna eventi sportivi CHAMPIONS WEEK 4 PRIMA GIORNATA LE BIG NON DELUDONO Nonostante varie peripezie, domenica 30 ottobre è partita finalmente la quarta edizione del Champions Week, a cura dell’ASD Ginosa Nel Pallone. La giornata ha visto le big non deludere e partire con il piede giusto, con un unico pareggio tra due favorite alla corsa al titolo. Meeting Point annienta con un 10-2 Gamelux, al termine di una partita mai in bilico e sempre comandata dai blu. Mattatore Michele Papapietro con 5 reti. Per i gialli reti di Duca e Pizzulli. Gli ex campioni incompresi, ora Tua Immobiliare, si arrendono al cospetto di Piazza Roma con un perentorio 1-10 finale. D’Ambrosio imita Papapietro e Cinieri sigla il gol della bandiera. DECA supera La Cantina per 11-2 grazie alle sette reti di uno stratosferico Mancuso e a una difesa attenta. Cavalieri Teutonici supera per 5-3 Costan al termine di una partita molto combattuta e ricca di polemiche su un gol fantasma. Un Super Ribecco che respinge due calci di rigore e i fratelli Di Nanna autentici protagonisti. Nel big match Ottica D’Alconzo e Aut. Ricchiuto si dividono la posta in palio impattando sul 3-3. Il risultato finale rispecchia la forza delle due compagini e dei loro rispettivi bomber ed estremi difensori. Ha riposato Prestiti e Mutui. Nella prossima giornata la partita cartello sarà tra Aut. Ricchiuto e Piazza Roma, riposa Gamelux. Baldassarre D’Angelo I proverbi La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 MEMORIAL ORFINO-PETRELLI PER NON DIMENTICARE 39 Il 23 ottobre, presso il palasport, bella iniziativa da parte degli amici dei due compianti Gianfranco Petrelli e Andrea Orfino che sono riusciti ad organizzare un memorial in loro onore. Molti amici e parenti sugli spalti, e, da segnalare l’affissione di due striscioni molto toccanti e reali. Nel primo “Gianfranco:dimenticarti?Semplicemente impossibile”, nell’altro “Il tuo ricordo ovunque:Andrea sempre con noi!”. Il torneo era composto da 8 squadre, riconoscibili solo per il colore delle magliette, divise in 2 giorni da quattro team. Start alle ore 16:00 e chiusura alle 20:30 circa. Le partite duravano venti minuti ciascuna e si disputavano su tutti e due i campi, in contemporanea. La manifestazione ha visto la vittoria del team giallo capitanato da Marino Menzella, che ha avuto la meglio in finale sugli azzurri di Vincenzo Gatti. Nella finalina del terzo posto, i blu di Pupino battono i celesti di Orfino. Premiato anche il piccolo Felice Petrelli, che nonostante il divario abissale di età e di fisico ha letteralmente riscaldato la folla. Un riconoscimento è andato anche alle famiglie dei due nostri amici e a tutti gli sponsor aderenti. Gli organizzatori (Stefano Lamalfa e Vincenzo Gatti) si sono dichiarati soddisfatti della buona riuscita del memorial (sarà solo il primo di una lunga serie) ma tirano un po’ le orecchie a chi non si è recato al palasport, nonostante i ripetuti avvisi. Complimenti a tutti e alla prossima occasione! Baldassarre D’Angelo secondo Giovanni Carducci 40 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 avvenimenti sportivi SECONDA CATEGORIA / Secondo successo esterno e sesto risultato utile Ginosa, tris al Triggiano: gol d’autore di Magno e Latagliata La capolista ginosina non conosce ostacoli e, con un secco 3-1, espugna Triggiano conservando la vetta della classifica. Il Ginosa sbanca Triggiano con un secco 3-1 e continua la marcia trionfale in vetta alla classifica. Senza Stefano Cifarelli (squalificato), il tecnico Pizzulli si affida ad un 4-3-3 con Magno e Ciaurro in avanti supportati da Latagliata, che offre una prova superba realizzando un gran gol. Osservato un minuto di silenzio prima del fischio di inizio per ricordare il giovane campione di motociclismo, Marco Simoncelli, scomparso tragicamente durante la gara in Malesia. Partono decisi i padroni di casa che dopo appena un giro di lancette si rendono pericolosi con Papeo la cui conclusione, su calcio piazzato, sorvola di poco la traversa. I primi venti minuti vedono un Ginosa contratto che pian piano esce alla distanza. Al 26’ Presicci, su calcio da fermo, pennella un traversone tagliato in area dove un difensore intercetta facendo compiere gli straordinari all’estremo difensore. I biancazzurri insistono ed alla mezzora passano in vantaggio con Magno che, ben servito in profondità, supera Cappiello in uscita con un delizioso pallonetto. La reazione dei baresi non si fa attendere ed al 41’ Cifarelli si supera compiendo una doppia parata su Lagattolla e sulla seconda ribattuta Sifanno colpisce la traversa. La ripresa si apre con il pareggio del Triggiano che si materializza al 2’ grazie ad un penalty trasformato da Amoruso e concesso generosamente dal direttore di gara per un inesistente fallo su Lagattolla. Gli ospiti vanno in affanno ed al 6’ ringraziano la dea bendata quando un gran tiro dal limite di Lagattolla vede la sfera colpire la parte interna della traversa e rimbalzare in campo. Passato il pericolo, i biancazzurri si ricompattano e con carattere prendono in mano le redini del gioco. Al 14’ Magno serve un buon pallone a Latagliata che, appena dentro l’area, lascia partire una sassata che fa tremare la traversa. E’ il preludio al gol che giunge due minuti dopo: Latagliata suggerisce il passaggio in profondità e, appena dentro l’area, fulmina Cappiello con un gran sinistro che si infila nell’angolo più lontano. Al 27’ scorrono i titoli di coda sul match quando Magno, ben servito in profondità, lascia partire dal limite una fucilata che non lascia scampo all’estremo difensore locale. L’ultimo sussulto si registra al 44’ quando Lacanfora si presenta solo davanti a Cappiello e lo supera con un pallonetto che si spegne di pochissimo oltre la traversa. Tabellino della gara (E. Triggiano-Ginosa 1-3) E. TRIGGIANO: Cappiello, Manfredi, Debenedictis, Masciullo, Papeo, Campobasso, Slesio, Lorusso (22’ st Portino), Tanzi (15’ pt Amoruso), Lagattolla, Sifanno. A disp.: Morgese, Lagonigro, Saponaro. All. Amoruso GINOSA: Cifarelli A., Bonsignore, Caramia, Bozza (32’ st Giosuè), Casalingo, Bommino, Latagliata, Presicci, Magno, Ciaurro (14’ st Lacanfora), Pagone (1’ st Anzillotta). A disp.: Larocca, Lombardi, Parisi, Mele. All. Pizzulli ARBITRO: Foresio di Molfetta. RETI: pt 30’ Magno (G); st 2’ Amoruso (rig.), 17’ Latagliata (G), 27’ Magno (G). NOTE: Ammoniti Masciullo (T), Bommino, Latagliata e Lacanfora (G). Espulsi: 15’ st Sifanno (T) per fallo di reazione, 39’ st Bonsignore (G) per comportamento non regolamentare. Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) avvenimenti sportivi La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 41 SECONDA CATEGORIA / Sesta vittoria stagionale e primato solitario in classifica Ginosa, vittoria da primato: 2-1 al Giovinazzo I biancazzurri superano di misura, tra le “mura amiche” (a Palagianello), un ostico Giovinazzo e volano solitari in vetta alla classifica, in virtù delle sconfitte di Real Gioia e Leonessa Altamura. Domenica, intanto, test impegnativo in quel di Bisceglie contro La Biscegliese (vicecapolista) con l’obiettivo di uscire indenni e confermare il primato in classifica. Prove di fuga per la “lepre” distanza ravvicinata infilando l’incolGinosa che, nel bunker di pevole Cifarelli A. Al 24’ Ciaurro, ben Palagianello, supera di miservito da Cifarelli S., si libera al tiro in sura un ostico Giovinazzo e area ma, da buona posizione, concluconquista il primato solitario de incredibilmente a lato. Alla mezzora in classifica. Partenza deciMagno si libera del suo marcatore e, sa dei padroni di casa che appena dentro l’area, scarica un bel all’11’ si rendono pericolosi diagonale sul quale Patrì si oppone con Latagliata il quale, ben con grande bravura rifugiandosi in anservito da Magno, scarica golo. L’ultimo sussulto si registra al 44’ un tiro insidioso che termiquando Cifarelli S., dal limite, cerca di na a lato di poco. La replica sorprendere l’estremo difensore ospiospite si registra due minuti te con una deliziosa “palombella” che SECONDA CATEGORIA GIR. B dopo quando Davaro buca sorvola di pochissimo la traversa. 8^ Giornata - 06/11/2011 Ore 14,30 la difesa ginosina ma vieDomenica il Ginosa è atteso da un 7^ Giornata - 30/10/2011 Bitonto - Omnia Bitonto ne stoppato da un attento F. C. Giovinazzo - Lupatia Santeramo banco di prova impegnativo in quel 1-2 Eagles Triggiano - Sporting Corato Cifarelli A. che, in uscita, Ginosa - Giovinazzo di Bisceglie nel big-match contro la 2-1 Giovinazzo - Leonessa Altamura 1-2 neutralizza la minaccia. Al Leonessa Altamura - Eagles Triggiano vice-capolista La Biscegliese: l’oLa Biscegliese - Ginosa 0-1 28’ Bommino azzarda un Neroazzurro Stellato - Romania BAT Andria biettivo è uscire indenni per contiLupatia Santeramo - Neroazzurro Stellato 1-1 retropassaggio sul quale Omnia Bitonto - Norba Conversano nuare a marciare in vetta. Norba Conversano - F. C. Giovinazzo Real Gioia - La Biscegliese 1-2 si catapulta Depalma che Tabellino della gara (Ginosa-GioRomania BAT Andria - Virtus Calcio Putignano Real Sannicandro - Virtus Calcio Putignano 0-2 anticipa l’estremo difenso- Sporting Corato - Bitonto vinazzo 2-1) Real Gioia - Real Sannicandro 1-1 re biancazzurro in uscita GINOSA: Cifarelli A., Bozza, Pagocon la sfera che lambisce ne, Lombardi (29’ st Caramia), Cail palo. Passato il pericolo, salingo, Bommino, Ciaurro, Presic19 7 6 1 0 19 6 13 4 4 0 0 12 3 3 2 1 0 7 3 i biancazzurri prendono in 12 GINOSA ci, Magno (47’ st Parisi), Cifarelli S., LA BISCEGLIESE 17 7 5 2 0 19 7 12 4 3 1 0 12 3 3 2 1 0 7 4 16 7 5 1 1 17 5 12 4 3 0 1 11 3 3 2 1 0 6 2 mano le redini del gioco 3 REAL GIOIA Latagliata. A disp.: Larocca, Giosuè, 4 LEONESSA ALTAMURA 16 7 5 1 1 18 7 11 4 3 0 1 12 4 3 2 1 0 6 3 e nell’arco di due minuti 5 VIRTUS CALCIO PUTIGNANO 16 7 5 1 1 13 7 6 3 2 1 0 6 2 4 3 0 1 7 5 Castellano, Maggiore, Anzillotta. All. BITONTO 12 7 3 3 1 12 8 4 4 2 2 0 8 5 3 1 1 1 4 3 sferrano un “uno-due “ che 67 OMNIA Pizzulli GIOVINAZZO 10 7 3 1 3 8 9 -1 4 2 1 1 6 6 3 1 0 2 2 3 8 7 2 2 3 11 14 -3 3 0 1 2 3 5 4 2 1 1 8 9 manda al tappeto il Gio- 8 F. C. GIOVINAZZO GIOVINAZZO: Patrì, Cucinella (5’ 9 ROMANIA BAT ANDRIA 8 7 2 2 3 8 14 -6 3 1 1 1 4 5 4 1 1 2 4 9 vinazzo. Al 32’ Cifarelli S. 10 SPORTING CORATO st Armiento), Grosso, Regalino, 7 7 2 1 4 11 10 1 4 2 1 1 7 3 3 0 0 3 4 7 EAGLES TRIGGIANO 7 7 2 1 4 8 14 -6 3 0 1 2 3 7 4 2 0 2 5 7 pennella un preciso assist 11 Acquafredda, Piscitelli, Guerra (8’ 12 NORBA CONVERSANO 6 7 1 3 3 8 13 -5 3 1 2 0 6 5 4 0 1 3 2 8 6 7 2 0 5 11 20 -9 3 1 0 2 5 6 4 1 0 3 6 14 per Magno che ringrazia e 13 NEROAZZURRO STELLATO st Maselli), Foggetti, Depalma (37’ BITONTO 4 7 0 4 3 6 13 -7 3 0 1 2 2 5 4 0 3 1 4 8 dal limite fulmina Patrì con 14 st De Candia), Minervini, Davaro. A 15 LUPATIA SANTERAMO 3 7 1 0 6 4 15 -11 3 0 0 3 1 6 4 1 0 3 3 9 1 7 0 1 6 3 14 -11 4 0 0 4 2 8 3 0 1 2 1 6 un gran tiro che si infila 16 REAL SANNICANDRO disp.: Mastrototaro, Rondinone. All. sotto la traversa. Il raddopDel Mastro pio giunge al 34’ quando ARBITRO: Scrima di Taranto. Presicci, sugli sviluppi di RETI: pt 32’ Magno (Gin), 34’ Prene di gioco. Al 16’ Cifarelli S. ci prova su un angolo battuto da Cifarelli S., incorna calcio piazzato dalla distanza con la sfera sicci (Gin); st 18’ Acquafredda (Gio). sottomisura trafiggendo l’incolpevole Pa- che sorvola di poco la traversa. Gli ospiti, NOTE: Ammoniti Bommino, Ciaurro e Magno trì. La ripresa vede un Ginosa gestire il comunque, non demordono ed al 18’ ac- (Gin), Cucinella e Regalino (Gio). doppio vantaggio fino al gol dei baresi che corciano le distanze con Acquafredda che, Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) rendono più avvincente la seconda frazio- sugli sviluppi di una punizione, incorna da TOTALE POS SQUADRA P.TI G V N P GF IN CASA GS D.R. G V N P FUORI CASA GF GS G V N P GF GS 42 La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 avvenimenti sportivi Campionati Europei FEKAM di Karate: l’Agilform primeggia ancora Ottimo risultato per i ragazzi del maestro Nunzio Colella a Gyor, in Ungheria. Il presidente Vito Minei esprime la sua orgogliosa soddisfazione annunciando il primo Campionato Regionale di Federazione per il 26 e il 27 Novembre, proprio a Ginosa! “Non potevamo concludere meglio un favoloso anno sportivo come quello appena trascorso!“ Questo il pensiero denso di positività espresso dal presidente dell’A.S.D. Agilform di Marina di Ginosa riferendosi agli ultimi ec- cellenti risultati che la squadra di Karate, allenata con dedizione e la dovuta fermezza che lo contraddistingue, dal maestro Nunzio Colella, ha meritatamente ottenuto nelle competizioni europee che si sono tenute a Gyor, in terra ungherese dal 5 al 9 ottobre scorsi. Il Campionato Europeo FEKAM di Karate è stato per i giovani atleti dell’A.S.D. marinese occasione di esordio nella nuova formazione nazionale FEKAM, squadra che ha dimostrato di poter tener testa alle analoghe realtà provenienti dalle più gloriose palestre europee. Ben 47 le scuole di karate presenti e operanti in tutto il territorio europeo, un numero importante che dà l’idea dello spessore di queste competizioni. Tre gli atleti del team Agliform che hanno trionfato in quel di Gyor, Calisi Domenica e Parisi Francesco e Marco Signorile. Ottimo piazzamento per i primi due e un favoloso primo posto per Signorile nella disciplina dello Shito, per la categoria Juniores, portando così la formazione azzurra al conseguimento di un buon 9° posto nella classifica finale. Tenuto conto della cospicuità delle scuole partecipanti e dell’esiguità delle postazioni di livello in classifica (solo 14 atleti hanno conseguito la medaglia), il bilancio di queste competizioni per l’A.S.D. marinese è da considerarsi eccellente ed è da considerarsi un ottimo punto di partenza per l’anno sportivo 2011/12 che da poco ha avuto inizio. Il presidente Minei, fiero dei risultati ottenuti in Ungheria, ha annunciato un evento che coinvolgerà la palestra marinese a trecentosessanta gradi, è il primo Campionato Regionale FEKAM, che avrà luogo il 26 e 27 Novembre prossimi presso il Palazzetto dello Sport di Ginosa, una gara organizzata dall’Agilform e della federazione FEKAM, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale della Città di Ginosa. Il Campionato Regionale sarà anche un banco di prova per i ragazzi del maestro Colella in prospettiva degli prossimi Campionati Nazionali di Federazione che li vedranno confrontarsi con numerose palestre dell’intero territorio nazionale. Congratulazioni quindi al team Agilform del maestro Nunzio Colella che con dedizione, senso di responsabilità e determinazione riesce a trasmettere i veri insegnamenti a cui la disciplina e lo sport in genere mirano, propensione alla crescita e al miglioramento, costanza nell’impegno e amore per lo sport, doti essenziali per il raggiungimento di importanti traguardi. Antonello Lovecchio attualità La Goccia n. 22 - 5 novembre 2011 Pubblicità pagina intera 43