Le schiave

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Le schiave
cambogia
Testo e foto: Alessandro Rizzi
Phnom Penh (Cambogia)
C
apita di ascoltare la notte a
Phnom Penh e in lontananza
distinguere suoni che assomigliano a grida. Gemiti e ululati. Forse
è il galoppo della mia fantasia, ma
immagino i materassi sfondati e le
lenzuola sgualcite che consumano un
altro vacuo piacere e lacerano la stessa ferita. Ci sono strade di questa città,
costellate di beer garden, karaoke,
centri per massaggi con nomi di passatempi felici e, a ogni ingresso, due
fila di sedie e di gambe accavallate e
sorrisi forzati. Appartengono a giovani donne, costrette ogni giorno a bere,
spogliarsi e affittare il proprio corpo
per il costo occidentale di un bicchiere
di vino. E allora giù un altro sorso.
Phnom Penh è la capitale della Cambogia e da queste parti il tuk-tuk è
una pseudo carrozza attaccata a una
moto. Sto andando al Martini bar,
16 Popoli aprile 2010
Le schiave
della notte
Nel panorama dello sfruttamento sessuale nel
Sud-est asiatico, la Cambogia presenta una
situazione molto grave per le condizioni sociali
ed economiche in cui versano migliaia di ragazze.
Un operatore umanitario ha raccolto le loro storie
un girlie bar, un bar frequentato da
stranieri in caccia di sesso e ragazze
costrette a sperare di essere scelte.
Chiedo al mio autista, che ha l’aria di
essere informato, se a Phnom Penh si
trovano ancora quei bordelli, dove si
entra quasi di nascosto e di nascosto
si accede a una stanza da interrogatorio poliziesco, con la differenza che
il cliente è dietro il vetro e di fronte
ha decine di donne, perlopiù minorenni, contrassegnate da un numero.
Basta indicare. L’autista dice che bisogna stare attenti, che la polizia è
diventata più intransigente, ma che
con 50 dollari si viene soddisfatti. E
anche lui lo è, visto che riceve una
percentuale dal proprietario del bordello. Sarà per un’altra volta: oggi ho
un appuntamento in un altro bar.
cammini di giustizia
LA STORIA DI SREY OWN
inquadra la prospettiva: «Il commercio missioni di pace dell’Onu, a distanza
Indossa una maglietta semplice, arruf- sessuale attecchisce là dove covano le di pochi mesi l’una dall’altra, con
fata sulle spalle e di un verde lumino- premesse sociali, economiche e cul- lo scopo di guidare la Cambogia a
so, smeraldo. Con lei svolgo l’ultimo di turali e la Cambogia, purtroppo, non libere elezioni nel 1993. I già fragili
una serie di colloqui con ragazze dal fa eccezione». Il regime genocida di equilibri non ressero il peso di due
destino beffardo, ingiusto e apparen- Pol Pot falcidiò il Paese nella seconda fattori destabilizzanti: l’iniezione di
temente compromesso. Tutte le vittime metà degli anni Settanta e, nel decen- circa 20mila uomini di diversa prodel mercato del sesso, in
nio successivo, l’ombra venienza, in gran parte soldati dei
Cambogia, anche le più Il traffico
del popolo cambogiano cosiddetti eserciti di interposizione, e
smaliziate, sembrano ac- di vergini
si trascinò fra i suoi resti, il loro stipendio sproporzionato, 150
comunate dai crismi di si è intensificato
oppressa dall’occupazio- dollari al giorno, pari al reddito anuna fanciullezza tronca- per diversi anni
ne delle truppe vietna- nuo di un cambogiano». Le missioni
ta a metà, e per questo e, seppure
mite e dalle scorribande Onu consentirono una stabilizzazione
ancora viva, pulsante. ultimamente
degli irriducibili Khmer istituzionale e sociale, ma rappresenMentre parla con l’inter- sia stato
rossi che si lasciavano tarono anche un catastrofico impulso
prete, tenendosi il viso ridimensionato,
dietro una scia di mine al commercio sessuale. Il resto lo
in una mano, la osservo non cessa di
antiuomo. All’epoca la fecero la liberalizzazione economica
attentamente. Le unghie fluire, lontano da prostituzione era in asce- e l’apertura del Paese ai turisti.
curate il giusto, un filo di occhi indiscreti
sa, le famiglie disastrate
gloss a lucidare le labbra,
e gli orfani erano facile LA VERGINITÀ COME CONDANNA
un velo di fondotinta, un
preda degli sciacalli e dei Secondo un recente report dell’Unicef oggi sarebbero almeno 55mila
tocco di mascara a sottomercanti di sesso.
lineare gli occhi castani, e i capelli di Ma fu il 1991, l’anno degli accordi le persone sfruttate sessualmente in
un nero scuro, raccolti a chignon da di pace siglati a Parigi da tutte le Cambogia, ben undici volte il numero
un elastico verde, senza pretese. Srey fazioni coinvolte nel Paese, a far stimato nel 1991. Cifre che non racOwn non ha ancora 22 anni, due figli esplodere drammaticamente il feno- contano però l’evoluzione in atto. «Il
da crescere, una gravidanza al secon- meno. «A Parigi - continua Scarpa- Paese sta vivendo una forte contraddido mese e un operaio edile per marito, ti - fu stabilita la creazione di due zione - spiega Scarpati - che favorisce
il che significa poco più di due dollari
al giorno, quando c’è lavoro. Le chieLA SCHEDA
do se lui si droga. «No, non si droga»,
risponde, e sembra sincera.
Dopo aver girato per le baraccopoli di
Phnom Penh dove vivono le prostigni anno nel mondo circa cinque milioni di persone sono vittime di traffico illecito
tute di strada, ed essermi addentrato
a scopo di prostituzione, lavoro forzato e altre forme di sfruttamento. Il giro
nei corridoi bui e sudici dei bordelli
d’affari è pari a quattordici miliardi di dollari. Quasi ogni Paese del mondo è coinvolto
camuffati da centri per massaggi, ho
nel traffico, come luogo di origine, transito o destinazione.
Il numero delle vittime in Asia è di 600/800mila all’anno, 250mila delle quali provenienti
conosciuto molte loro storie, le ho viste
dal Sud-est del continente. La maggior parte di esse sono vittime dello sfruttamento
pulire casa e prendersi cura dei loro
sessuale. In questa parte dell’Asia circa 3,5 milioni di persone hanno contratto il virus
bimbi, mentre i mariti sniffano colla
dell’Hiv.
o scommettono a carte i soldi che non
In Asia, più di 70mila minori sono colpiti dal turismo sessuale. Un terzo degli schiavi
hanno. Il marito di Srey Own, nonosessuali in Cambogia, Vietnam, Thailandia, Birmania e Laos sono adolescenti di età
stante l’impiego lo elevi al di sopra di
compresa fra i 12 e i 17 anni. Birmania, Laos e Vietnam costituiscono i principali
molti altri che non dispongono di alcubacini da cui attinge il traffico indirizzato alla Cina, finalizzato a matrimoni forzati e allo
na qualifica professionale, è comunque
sfruttamento del lavoro e della prostituzione.
vittima della mentalità corrente: in
Alla base del fenomeno si riscontrano povertà, disoccupazione, corruzione e carenza
di istruzione. Si calcola che in Cambogia, a causa della recente crisi mondiale, più di
Cambogia, infatti, una donna che venun quinto delle donne licenziate dalle aziende tessili sia stato costretto a prostituirsi.
de il proprio corpo è una macchia da
Le vittime del traffico vengono spesso rapite o raggirate con ingannevoli promesse di
ripudiare, da conficcare ai margini.
sbocchi lavorativi.
Marco Scarpati, il presidente di Ecpat
Fra i più efficaci strumenti a disposizione delle organizzazioni umanitarie per contrastare
Italia, Onlus tra le più impegnate nella
il fenomeno ci sono l’istruzione e l’informazione. In questa direzione si muove la
lotta al traffico e allo sfruttamento miRiverkids Foundation (www.riverkidsproject.org), Ong cambogiana che offre accoglienza
norile, molto attiva nel Sud-est asiatico,
e istruzione ai bambini delle baraccopoli di Phnom Penh, facili prede dei mercanti di
I numeri dello sfruttamento
O
sesso. Come operatore umanitario dell’organizzazione, l’Autore di questo reportage
ha realizzato interviste e fotografie ad alcune prostitute di Phnom Penh, che saranno
aprile 2010 Popoli 17
raccolte in un volume curato dalla Ong, in uscita a maggio.
cambogia
A destra e nelle pagine precedenti, alcune
giovani prostitute di Phnom Penh.
Sotto, il White Building.
il proliferare del mercato del sesso.
L’urbanizzazione si è scontrata con la
connotazione contadina della società.
A differenza del passato, oggi una
consistente fetta di popolazione vive in
città. Phnom Penh ha ormai superato
i due milioni di
abitanti. Le tradi«Il commercio
zioni e i costumi
sessuale
di stampo ruraattecchisce
le si confrontalà dove covano
no con esigenze
certe premesse
nuove. Se prima
economiche,
la donna si sposociali e culturali
sava giovanis- spiega Marco
Scarpati di Ecpat -, sima, ora nelle
città avvengono
e la Cambogia
matrimoni fra
non fa eccezione»
spose di 25 anni
e mariti sulla trentina. In tale contesto,
il valore culturale della verginità femminile prenuziale scatena la domanda
di sesso a pagamento da parte degli
uomini cambogiani». Come in molte
società, infatti, alla donna è normalmente richiesto di conservarsi vergine
fino al matrimonio ed è diffusa la
convinzione che il rapporto sessuale
con una donna illibata doni vigore
18 Popoli aprile 2010
all’uomo, lo guarisca dalla malattia povera gente. Ora gli artisti non ci
e gli assicuri fortuna. È questo un sono più. Restano le prostitute, qualriflesso del mito induista e buddhi- che protettore dalle tasche bucate e
sta delle apsara, giovani semidee di qualche spacciatore drogato. Quando
impareggiabile bellezza ed eleganza, ci sono entrato, le note di un flauto
simboli di fertilità e buona sorte che, in mi hanno guidato lungo le scale e
Cambogia, popolano le pareti di An- poi nel corridoio buio, fino a una
gkor Wat, il tempio dei templi, vessillo stanza. Alcune organizzazioni umanidei fasti della civiltà khmer. Il traffico tarie tengono corsi di musica e danza
di vergini si è intensificato per diversi tradizionale per coinvolgere i ragazzi.
anni e, seppur ultimamente sia stato Mi sono accucciato in un angolo, inridimensionato, non cessa di fluire, cantato da quelle melodie, tramandate
lontano da occhi indiscreti. Le cercano di generazione in generazione.
gli uomini d’affari prima di firmare un «Vivevo con mia madre e i miei fracontratto importante, i malati di Aids telli - racconta Srey Own - e un uomo
per «purificarsi» dal loro male, chi iniziò a frequentare la mia famiglia,
insegue un’eterna giovinezza. A cau- a volte ci portava con sé per fare
sa del numero di richieste, l’età delle giri in campagna. Un giorno, invece,
vergini si è andata vorticosamente mi condusse in una stanza d’albergo
abbassando nel tempo e i gestori dei dove mi aspettava un cliente». Invano
bordelli arrivano a ricucire l’imene nel si mise a piangere e a supplicare.
Quando qualcuno compra la verginità
tentativo di ingannare il cliente.
Una vergine costa mille dollari, di so- di una ragazza è solito tenerla con
sé una o due settimane,
lito suddivisi a metà fra
per potersi divertire anil mediatore e la fami- Le missioni Onu
glia, qualora quest’ulti- consentirono una cora. Ma dopo la violenza, Srey Own si sentiva
ma acconsenta alla ven- stabilizzazione
molto male e dopo due
dita, stritolata dai debiti istituzionale
giorni il cliente la restituì
e dalla fame degli altri e sociale, ma
all’uomo che era divenfigli. Ma a Srey Own è rappresentarono
tato il suo proprietario.
capitata l’altra possibi- anche un
«Mi disse che mia madre
lità, quella del rapimen- catastrofico
aveva un debito con lui
to. Racconta calma la impulso
e che avrei dovuto risua storia, uguale a tante al commercio
pagarlo. Mi diede 120
altre, e mentre osservo sessuale
dollari, promettendone
l’espressione paralizzata
altri cento. Non li ho mai
dell’interprete che ascolavuti». L’uomo la venta, immagino qualcosa
di terribile. Aveva 15 anni e viveva dette a un nuovo cliente. «Implorai,
nel «White Building». Si tratta di un piangendo - continua Srey Own -,
edificio presso il fiume Mekong mai ma il cliente mi disse che non aveva
del tutto terminato, la cui costruzio- pagato il mio boss perché piangessi,
ne iniziò poco prima dell’avvento ma per avermi e divertirsi».
dei Khmer rossi. Lì, fra le ossa del Dopo aver perso la sua verginità il suo
suo scheletro, si nascosero i rifugiati. valore è precipitato ed è stata venduta a
Durante il periodo di occupazione un bordello. Un’ora di servizio costava
vietnamita, il White Building fu in al cliente quattro dollari. Lei riceveva
qualche modo reso abitabile e dotato 100 dollari al mese, perché era molto
di acqua ed elettricità. Il nero della bella e richiesta. «Lavoravo 20 ore al
facciata fatiscente nasconde il colore giorno. A volte mi portavano al parco
originario. Qui, per più di vent’anni e attendevamo che arrivasse qualcuno.
vissero tremila persone, tra artisti, Capitava che venissero due uomini e
prostitute, spacciatori, drogati e altra mi portassero via. Ma poi mi ritrovavo
in mezzo a un gruppo di 14». Nel bor- AL GIRLIE BAR
dello iniziò ad assumere droghe. I pro- Nei girlie bar le ragazze solitamente
tettori inducevano le ragazze a drogarsi non pagano percentuali al locale,
per renderle dipendenti e aumentarne guadagnano di più rispetto ad altre
la «produttività». Srey Own fumava ice, prostitute (10-15 dollari a cliente), e
una droga sintetica, che consente di lavorano di sera e di notte. Questo
locale è pieno di ragazze vietnamirestare svegli e attivi per giorni.
«Dopo un anno e mezzo tornai al te, per la vicinanza di Phnom Penh
White Building - continua la ragaz- alla frontiera: il traffico clandestino
za -. Mia madre aveva venduto il ingabbia la vittima, che viene spesso
suo alloggio nel White Building per portata in un Paese straniero, sprovpagare le ricerche nel tentativo di vista di documenti e senza legami
ritrovarmi. Le dissi che cosa mi era affettivi.
successo e lei andò alla polizia». Ma La clientela di questo girlie bar, così
l’uomo che l’aveva rapita e venduta come di altri simili, è varia: dai turisti
negò ogni coinvolgimento e la fece sessuali, ad alcuni stranieri residenti
franca. Spesso la polizia riceve dena- temporaneamente in Cambogia. Si
ro in cambio. La madre di Srey Own, tratta di uomini che per la maggior
parte non si può dire
però, dopo la cessione
della casa non poteva La clientela di un che si distinguano per
giovane età o prestanza
più mantenere la fami- girlie bar è varia:
glia. «Dopo qualche me- dai turisti sessuali fisica. Un uomo sulla
se me ne andai di nuovo. ad alcuni stranieri settantina, trasandato, i
capelli lunghi e bianchi,
Un’amica mi introdusse residenti
basso e zoppo, parte in
nel bar dove lavoro da in Cambogia.
motorino con una raquattro anni.
Si tratta di
uomini che non
si può dire si
distinguano
per giovane età
gazzina certamente minorenne.
Srey Own all’inizio non sapeva l’inglese e anche ora si limita al minimo
indispensabile. «Una mia amica traduceva per me - spiega - e quando
mi ritrovavo sola con il cliente dicevo
solo sì o no». Molti stranieri si sentono forti del loro potere d’acquisto
e si trasformano in bestie. Diversi
danno botte invece dei soldi. E allora
la ragazza scappa via, nuda. L’hotel
di turno non presta il minimo aiuto,
provvede solo a restituire i vestiti.
«Una volta sono rimasta incinta di
uno straniero, ma lui negò che il
figlio fosse suo e scomparve per sempre. Al terzo mese incontrai quello
che è oggi mio marito. Ora abbiamo
una figlia di otto mesi ed è in arrivo il
terzo». Srey Own dice e pensa di essere una cattiva madre. Non vuole che
i suoi figli abbiano un futuro come
il suo. È malata, ma non dice di che
cosa. «La mia più grande paura è di
non essere viva quando i miei bimbi
cresceranno».
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