Italia paese di merda, da voi si entra e si esce quando si vuole

Transcript

Italia paese di merda, da voi si entra e si esce quando si vuole
Tunisino condannato per vilipendio
IL CASO
“Italia paese di merda, da voi si
entra e si esce quando si vuole”
n giorno di dicembre del 2015. Una via dell’hinterland, nel comune
di Corsico a sud di Milano. La pattuglia
delle forze dell’ordine è alle prese con
la routine dei controlli sulla sicurezza.
L’auto che accosta. Un uomo viene
fermato. Si tratta
di A.S., un tunisino
di 29 anni che vive
nel capoluogo
lombardo da molto tempo, ma risulta senza fissa
dimora. Tutto
normale, dunque.
U
NON PROPRIO,
Tricolore
Multato un uomo senza fissa
dimora per le
sue dichiarazioni. Fino al
2006 il reato
era punito col
carcere Ansa
p e r c h é a l l ’ i mprovviso il ragazzo inizia a inveire.
Non contro gli agenti che gli hanno appena chiesto i documenti, bensì contro
il nostro Paese. “L’Italia – dice – è un
paese di merda, da voi si entra e si esce
quando si vuole e si può fare quello che
si vuole”. Sembra un’invettiva del leghista Salvini. Un attacco padano al
problema dell’immigrazione. Risultato: pochi giorni fa, il pubblico ministero Gianluca Prisco ha inviato l’avviso
di chiusura indagine al tunisino che risulta indagato per vilipendio alla nazione italiana. Ora rischia il processo e
una multa che può andare dai 1.000 ai
5.000 euro. Fino al 2006 il reato era punito addirittura con il carcere. La notizia è stata ripresa e rilanciata ieri dal
sito Giustiziami. Nell’atto giudiziario,
recapitato al legale del giovane tunisino, viene riportata, parola per parola,
l’intera invettiva che in fondo riassume per sommi campi il pensiero di
molti italiani che ogni giorno sui giornali leggono di scandali, arresti e ruberie varie. Eccolo allora, il giovane tunisino ergersi a singolare tribuno. “Io viene annotato dalle forze dell’ordine
nel rapporto allegato agli atti - entro ed
esco quando voglio dall’Italia, l’ho già
fatto ben tre volte”. E ancora: “Tanto
qui faccio quello che voglio”. Parole
che faranno certamente piacere alla
Lega nord.
Ma non è finita. L’invettiva prosegue: “Fate quello che volete, tanto l’Italia è un posto di merda, è meglio Allah che l’Italia di merda di voi italiani,
dico all’avvocato che mi avete violentato, tanto qui si può fare quello che si
vuole”. Vero o falso, le parole valgono
l’accusa di vilipendio, un processo e
probabilmente una condanna. Insomma, le vie della giustizia italiana se non
infinite sono decisamente contorte.
DA. MIL.
© RIPRODUZIONE RISERVATA