Tamponamento sull`Aurelia in coma 58enne di Vecchiano
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Tamponamento sull`Aurelia in coma 58enne di Vecchiano
Tamponamento sull’Aurelia in coma 58enne di Vecchiano L’uomo è andato a sbattere contro l’auto davanti in zona Mortellini, forse a causa di una distrazione Ha riportato un grave trauma cranico, operato in urgenza e ricoverato in rianimazione: è grave ◗ PISA Non sembra neppure abbia frenato. L’impatto con l’auto di fronte è stato violentissimo. Il muso della sua utilitaria è completamente accartocciato. E ora lui è in coma, ricoverato in rianimazione a Cisanello. È gravissimo G.B., cinquattottenne residente a Vecchiano, ieri rimasto coinvolto in un brutto incidente sull’Aurelia. L’impatto è avvenuto in località Mortellini. L’uomo alla guida di una Panda ha tamponato e nello scontro ha riportato lesioni alla testa, al torace e al bacino. La botta lo avrebbe sbalzato sul vetro e con il petto sarebbe finito contro il volate, ferendolo anche alle gambe. Stava percorrendo la strada verso Livorno intorno alle 6. Sono stati direttamente gli automobilisti coinvolti nell’incidente e quelli presenti in coda a dare l’allarme. Sul posto sono subito arrivati i soccorsi del 118. Le condizioni di B.G. sono Il luogo, in località Mortellini, dov’è avvenuto l’incidente (Foto Muzzi) subito apparse molto gravi. Nello scontro, forse causato da un malore, l'uomo ha riportato fratture e contusioni su quasi tutto il corpo e soprattutto un forte trauma cranico che probabilmente gli ha fatto perdere coscienza. Al pronto soccorso di Cisa- nello è arrivato in coma. Per ora la prognosi è riservata, ma , dopo essere stato portatoin shock room in codice rosso, è stato necessario un intervento in sala operatoria in urgenza per stabilizzare la frattura al bacino. Subito dopo, è stato trasfe- rito in rianimazione, ma per si trova ancora privo di sensi. Ancora da chiarire la dinamica precisa dell'incidente. Sul posto è arrivata una pattuglia della polizia stradale per i rilievi, ma pare che l'uomo viaggiasse in direzione Livorno e senza accorgersene sia andato a sbattere sull'auto che lo precedeva. Non è chiaro se si sia distratto o invece sia stato un malore a fargli perdere i sensi e quindi il controllo della macchina. Anche se i medici sembrano escludere la prima ipotesi. Dalle verifiche non sarebbero stati riscontrati i segni di un infarto o un’ischemia cerebrale, ma è ancora presto per una diagnosi precisa. A Vecchiano l’uomo è molto conosciuto, ieri all’ospedale sono subito corsi i familiari. La situazione clinica ora sembra stabile ma resta molto delicata, dovuta proprio allo stato del coma. Per i traumi alle gambe e al torace servirà tempo, forse mesi. Ma quello che preoccupa di più è il problema alla testa, ed è impossibile sapere quando e se si risveglierà, almeno in queste prime ore. Al policlinico, i medici dell’Azienda ospedaliera e universitaria non si sbilanciano. Mario Neri ©RIPRODUZIONE RISERVATA Chirurgia “mista” uomo-robot Lo studio a Pisa ◗ PISA Una tecnica chirurgica innovativa, sviluppata nel Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell'Aoup per pazienti con gravi patologie quali la retto-colite ulcerosa non responsiva a trattamenti medici e la poliposi colica diffusa familiare, è stata recentemente descritta e pubblicata sulla rivista Langenbeck's Archives of Surgery. La nuova procedura è stata realizzata su pazienti affetti da queste suddette patologie e per i quali era necessario un intervento di asportazione di tutto il grosso intestino, compresa l'ampolla rettale. La peculiarità della tecnica consiste nello sfruttare, in una fase dove la robotica mostrerebbe scarsi vantaggi, la laparoscopia hand-assisted, tecnica in grado di semplificare molto le fasi chirurgiche al di fuori dalla pelvi. Autore responsabile dello studio il dottor Luca Morelli , della Sezione dipartimentale di Chirurgia generale universitaria dell'Aoup. Il lavoro è stato messo a punto anche grazie alla collaborazione del professor Fabrizio Michelassi, e al supporto delle Fondazioni Arpa (www.fondazionearpa.it) e Tech-care guidate dal professor Franco Mosca (edm). Già liberi i tunisini della rissa in centro Preso a rubare tunisino libero dopo un giorno Il giudice li ha scarcerati non ravvisando il pericolo di reiterazione del reato grazie allo svuota carceri ◗ PISA ◗ PISA L’hanno pescato mentre tentava di forzatre un finestrino della azienda Avr, poi si è diretto verso una Punto e ha provato a scassinare la portiera. Alla fine è stato fermato e a farlo è stato proprio il capo del nucleo radiomobile dei Carabinieri di Pisa che stava andando al lavoro in caserma. Ha invertito la marcia con l’auto e ha bloccato il ladro. È successo martedì mattina alle 7 su lungarno Pacinotti. L’autore del tentato furto è un tunisino di 36 anni, già noto alle forze dell’ordine per molti precedenti per furto e rapina e con una condanna da un anno e tre mesi alle spalle. Non solo. Portato in caserma, i colleghi di chi lo aveva arrestato lo hanno riconosciuto come l’autore di un furto commesso pochi giorni prima in un negozio grazie alle immagini della video sorveglianza. Processato ieri mattina per direttissima, il giudice lo ha condannato a otto mesi di reclusione ma gli ha risparmiato il carcere sospendendo la pena. Anche in questo caso, nonostante i numerosi precedenti e perfino una condanna in giudicato, l’uomo ha beneficiare del decreto “svuota carceri” che vieta al tribunale di applicare la custodia cautelare in carcere per reati che prevedano una pena inferiore ai tre anni. L’uomo è dunque di nuovo in libertà e la sua pena sospesa. Sono già liberi i due tunisini della faida fra connazionali finita a colpi di collo di bottiglie ae con due feriti nella notte fra sabato e domenica in piazza Vettovaglie e proseguita in piazza Cairoli. Il gip ieri li ha rimessi in libertà costringendoli all’obbligo di firma. Nonostante entrambi gli aggressori avessero precedenti di polizia per rissa, e uno in particolare anche per lesioni commesse proprio in piazza delle Vettovaglie nel 2013, il giudice non ha ritenuto di applicare la misura cautelare in carcere. Non ha ritenuto ci fosse il pericolo di reiterazione del reato ©RIPRODUZIONERISERVATA Piazza delle Vettovaglie (archivio) ma soprattutto la misura è effetto dell’applicazione del decreto svuota carceri approvato nell’agosto 2014. La legge parla chiaro: ogni volta che un reato che prevede una detenzione non superiore ai 3 anni, non si applica la custodia cautelare in carcere. Notte movimentata quella di sabato. La pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile era già impegnata in caserma per la compilazione degli atti relativi ad un sorvegliato speciale trovato in auto a Pisa, ma ad un certo momento i militari hanno sentito delle forti grida provenire dall'esterno della caserma e di corsa si sono recati a piedi per vedere cosa fosse successo. Per strada, un tunisino coperto di sangue era stato appena ferito e aveva indicato degli altri connazionali che si erano allontanati verso un vicolo adiacente. I militari, raggiunta rapidamente l'abitazione nella quale si era rifugiato il gruppo, hanno trovato la porta aperta e alcuni tunisini. Portati tutti in caserma,i militari hanno trovato nelle tasche dei due aggressori un collo di bottiglia con delle tracce di sangue, mentre sulle magliette venivano rinvenute tracce di sangue. La denuncia del tunisino aggredito, unitamente a quanto accertato dai carabinieri anche tramite l'esame delle telecamere di sicurezza del circuito urba- no del Comune, ha permesso invece di ricostruire la diunmica della rissa iniziata in piazza delle Vettovaglie con il ferimento di un tunisino e proseguita poi verso piazza Cairoli con il ferimento del secondo tunisino. Dopo le operazioni di identificazione e gli accertamenti di rito, sussistendo lo stato di quasi flagranza, i due aggressori erano stati arrestati per lesioni aggravate in concorso: per loro il pubblico ministero aveva disposto l'accompagnamento al carcere don Bosco. Ora sono di nuovo fuori. Per loro solo l’obbligo di firma, una volta al giorno, alla caserma dei carabinieri alla stazione. ©RIPRODUZIONERISERVATA La rapina sul lungarno Deruba imprenditore e lo minaccia di Daniele Benvenuti ◗ PISA Ha inseguito il ladro da lungarno Mediceo a lungarno Gambacorti. Una volta che lo ha raggiunto è stato minacciato, lui e la sua famiglia. Nonostante tutto ha chiamato la polizia e lo ha fatto arrestare. Processato per direttissima ieri mattina, il ladro ha avuto una condanna a dodici mesi e rimesso in libertà. Adesso il noto imprenditore pisano protagonista di questo episodio ha paura. «Sentirsi minacciare da una persona che adesso posso ritrovarmi davanti in ogni momento – ci dice – non mi fa stare tranquillo. E pensare che era ap- pena uscito dalla questura per un fermo». L’episodio risale a lunedì pomeriggio intorno alle 15. Dal furgone dell’imprenditore parcheggiato in lungarno Mediceo, un trentenne tunisino porta via un pacco. «L’ho visto passare a piedi proprio con il pacco che pochi minuti prima avevo riposto nel mio furgone – ci racconta la vittima del furto -. A quel punto ho preso la bicicletta e l’ho inseguito fino a Palazzo Gambacorti. L’ho fermato e gli ho chiesto di farmi vedere il pacco: non solo ho riconosciuto il mio indirizzo, ma ho notato anche il mio giacchetto che il giovane teneva in mano. Ho detto che avrei chiamato la polizia e lui ha inco- minciato a minacciare me e la mia famiglia, facendomi anche vedere il foglio della questura in cui risultava che era appena uscito». Ma l’imprenditore non si è perdo d’animo. Dice ancora: «A quel punto è arrivato un mio dipendente. Mentre lui lo teneva d’occhio ho chiamato i vigili urbani che sono arrivati insieme alla polizia. Non è stato facile ammanettarlo ma alla fine sono riusciti a portarlo via». Ieri mattina il processo, la condanna e l’immediata liberazione. Conclude l’imprenditore: «Nonostante precedenti arresti, questa persona è ancora libera di girare. Immaginate il mio stato d’animo visto che lavoro fino a Una pattuglia della polizia sui lungarni (Foto d’archivio) tarda sera. Credo che non sia giusto che le cose vadano così». E all'imprenditore è arrivata l'immediata solidarietà di Antonio Veronese, presidente della Confesercenti Pisa che ha annunciato la richiesta di un incon- tro con il questore. «I commercianti sono sempre più nel mirino - spiega -. Purtroppo in questo caso le forze dell'ordine hanno fatto il loro dovere anche se poi la legge ha permesso la messa in libertà».