Jan Brueghel il Giovane

Jan Brueghel il Giovane
(Anversa, 1601 – 1678)
Paesaggio fluviale con approdo
Rame, 18 x 25 cm
Collezione G.G. Poldi Pezzoli (inv. n. 1041)
Questo piccolo rame è una copia con varianti di un dipinto di Jan Brueghel il Vecchio conservato nel
Musée des Beaux-Arts di Nantes (Ertz 1998, pp. 175-177, n. 50, ill.). La discreta qualità dell’opera ha fatto
sì che nei vecchi cataloghi del museo essa fosse menzionata come di mano dello stesso Brueghel,
attribuzione poi mutata in “seguace” (Ertz 1979) e “cerchia di” (Natale 1982), per essere infine
definitivamente corretta nel nome di Jan Brueghel il Giovane (Ertz 1984, 1998 e Jansen, Meijer, Squellati
Brizio 2001-02). Questi operò infatti nella scia del padre, attenendosi alle sue invenzioni e replicandone
spesso i dipinti con più o meno varianti. In questo caso, rispetto al modello, cambia la distribuzione delle
barche e delle figure in prossimità dell’approdo, a destra, e il profilo della costa che da lì si sviluppa. Nel
quadro di Nantes infatti, oltrepassata la punta costiera su cui si erge un grande albero, la riva prosegue con
una forte incurvatura, differentemente che nel rame di Milano, dove la sponda, con ponticello, corre
rettilinea, impedendo così l’incunearsi dell’acqua e rendendo meno sinuoso il suo percorso. A tale
semplificazione compositiva corrisponde un’interpretazione pittorica del modello che ne traduce l’estrema
finezza e levità in un fare che appesantisce le forme e schematizza il virare di luce e colori. Di poco più
piccolo del prototipo, il rame milanese è comunque opera gradevole, e importante nell’attestare la fortuna
delle invenzioni di Brueghel il Vecchio, di cui il figlio si fece abile diffusore. Il quadro di Nantes, firmato e
databile (della data si legge solo 16…) intorno al 1605, costituisce uno dei paesaggi più innovativi e
moderni di inizio secolo. Esso appartiene al genere dei “canali frontali”, così come sono stati definiti da Ertz
(1979), in cui l’acqua scorre in profondità, senza interruzione, dal margine inferiore del quadro alla linea
dell’orizzonte. In alcuni quadri, ad esempio Canale frontale in paese di collezione privata a Londra (Ertz
1998, p. 176, fig. 2), il corso dell’acqua è compreso entro sponde più ravvicinate, folte di alberi e case che
costituiscono vere e proprie pareti che chiudono lateralmente lo spazio. Più affini al quadro di Nantes
invece, nell’allargarsi dell’alveo del fiume e quindi nella visuale più aperta, Il paesaggio fluviale con
approdo del Museum of Art di Toledo e quello del Wellington Museum di Londra (Ertz 1998, p. 176, figg. 45). L’angolo con l’approdo che in questi ultimi dipinti occupa l’angolo inferiore, ora a destra, ora a sinistra, è
un espediente usato da Jan Brueghel il Vecchio per non rinunciare, in nome del “paesaggio”, a quelle
scenette di vita quotidiana che, con spirito anedottico, egli ama molto raccontare.
Raffaella Colace
Bibliografia aggiornata al 2004
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Breughel-Brueghel. Tradizione e progresso di una famiglia di pittori fiamminghi tra Cinque e
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L.M. Galli Michero, Elenco e rispettivo prezzo dei restauri eseguiti da Giuseppe Molteni ai quadri di proprietà
del nobile sig. Cav. Don Giacomo Poldi dall’anno 1853 in avanti in Giuseppe Molteni (1800-1867) e il ritratto
nella Milano romantica. Pittura, collezionismo, restauro, tutela, catalogo della mostra tenutasi a Milano nel
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G. Jansen, B. W. Meijer, P. Squellati Brizio, Repertory of Dutch and Flemish Paintings in
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