articolo sulla Rivista "Infanzia"

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articolo sulla Rivista "Infanzia"
Numero 1, gennaio-febbraio 2014
E se all'Azzurro arriva Flo. Progetto di zooantropologia didattica al Nido
Roberto Maffeo, Anna Santunione-Grandi**
C'è poco da fare, quando guardiamo i nostri bei nidi sembra sempre che gli manchi qualcosa. Se usiamo come termine
di paragone il nostro passato siamo immediatamente consapevoli che oggi i bambini hanno molto di più, spazi
bellissimi, giardini pieni di giochi, adulti attenti e preparati, insomma un paradiso.... eppure qualcosa stona. Se poi si
ha la fortuna di vedere servizi per l'infanzia in contesti culturali diversi, un po' meno “sterilizzati”, scopri che ciò che
manca è il contatto vero, di pelle, con la natura. La natura quella viva, che si muove, che ti guarda e che si relaziona
con te.
Quasi tutti i servizi danesi per l'infanzia e in parte anche per l'adolescenza hanno cortili pieni di animali domestici,
animali con cui imparare a relazionarsi, di cui prendersi cura alimentandoli, coccolandoli e, perché no, pulendo i loro
ambienti. L'essere umano fa parte della natura ed è veramente grottesco che nei suoi primi anni di vita, nei luoghi che
riteniamo educativi, la natura gli sia preclusa, come se non fosse un fondamento educativo sapersi relazionare con
essa. Ma da noi non si può, gli animali sono sporchi, portano malattie e ormai l'immaginario collettivo della nostra
società vede l'uomo come un essere debole, che deve essere supertutelato praticamente da tutto.
Così se da una parte al bambino è accuratamente evitato di ospitare qualche essere del microcosmo animale,
dall'altra gli si preclude la possibilità di imparare a comportarsi adeguatamente con il macrocosmo animale. Che è
come avere l'idea pedagogica che il futuro di questi bambini sia solo esclusivamente con i propri simili, per il mondo
animale ci pensa la TV o lo zoo. Per nostra fortuna esistono ancora genitori sensibili e amanti degli animali che sanno
quanto sia importante far relazionare il proprio figlio con una gatto, con un cane o almeno con un criceto. Per fortuna
esistono anche delle educatrici illuminate e soprattutto tenaci che riescono a superare le barriere igienico-sanitarie
per aprire le porte del Nido alla spaventevole ... gallina, al terrificante.... coniglio e al mostruoso cagnone.... Flo.
Lo scorso anno, il lungo luminoso corridoio del Nido “Azzurro” di Castelnuovo Rangone di Modena, è stato percorso da
un bellissimo esemplare di golden retriever femmina, Flo che, accompagnato dalla sua amica e “insegnante” Anna
Santunione-Grandi è venuto a trovare i bambini del Nido per tre volte.
Si è trattato di un progetto di zooantropologia didattica rivolto ai bambini da 24 a 36 mesi presenti in tre sezioni
diverse. Si è scelta questa età perché siamo nella fase in cui il linguaggio verbale comincia a diventare sempre più
efficace ma è ancora quello non verbale a guidare il bambino nella relazione con l'altro. La comunicazione è ancora in
quella relazione intersoggettiva dove il vero significato passa negli sguardi, nel tono del corpo e in quello della voce.
Sono gli stessi canali comunicativi che gli animali usano per conoscere e capire le intenzioni dell'altro, sia esso della
stessa specie oppure no.
E' come se tra gli animali e il mondo dell’infanzia sul piano relazionale esistesse una “naturale” vicinanza. Attraverso
il tatto e l’odore, tra il bambino e l'animale si può scatenare un forte coinvolgimento emotivo. I bambini di questa età
sono molto attratti dagli animali, li cercano, li osservano con grande curiosità e interesse. Nessun bambino può
rimanere indifferente di fronte a un cagnone biondo peloso con gli occhi dolci e la lingua penzolante, ciò gli scatenerà
sempre una grande emozione, stupore e curiosità o anche timore e paura, comunque mai indifferenza.
Le finalità del progetto
L'obiettivo principale del progetto è stato quello di coinvolgere i bambini non solo nella conoscenza di un cane vero,
ma di utilizzarne la relazione per potenziare il senso di rispetto e di fiducia nell’altro e, in modo particolare,
l’autostima. Si è scelto come protagonista del progetto un cane capace di stare insieme ai bambini, un animale che si
offre a loro in modo diretto e semplice e soprattutto propositivo. Flò si lascia avvicinare e si avvicina, si lascia toccare
e tocca a sua volta, si lascia coccolare e coccola a sua volta (scodinzolando, leccando o guardando), si lascia annusare
e annusa a sua volta, gioca e invita al gioco e alla comunicazione.
Si è deciso, inoltre, di far incontrare Flo e i bambini più volte, affinché nascesse tra loro un vero incontro, una
relazione che da una prima conoscenza passa a un riconoscersi e ritrovarsi attraverso la costruzione di una
aspettativa. Non dunque un unico momento “guarda e fuggi” dove l'animale rischia di trasformarsi in uno dei tanti
giocattoli da esaminare, osservare e toccare. L'obiettivo iniziale è stato quello di costruire tra Flo e i bambini un
legame affettivo, breve ma vero. Incontrarsi più volte permette al bambino di osservare e capire il comportamento
dell'animale, di cominciare un avvicinamento e interagire con lui, costruendo una relazione sempre più paritaria. Il
coinvolgimento emotivo nel tempo prende il sopravvento, gradualmente il bambino si lascia andare modificando il suo
stesso comportamento di fronte all'animale, di fronte alla natura.
Alcuni degli obiettivi più importanti del progetto non sono molto distanti da quelli del progetto pedagogico presente
nel nido: prendersi cura degli altri e di conseguenza prendersi cura di sé, oppure il rispetto dei tempi, delle cose e
degli spazi dell'altro. Si tratta di valori sempre presenti nel nido perché riguardano il saper stare in società, il saper
vivere in mezzo agli altri, attraverso il rispetto e la condivisione. Gli animali rappresentano un “altro da sé” molto
particolare, estremamente significativo perché in genere gli animali sono spaventati dall'uomo, lo temono anche da
piccolo, con loro il cucciolo d'uomo deve imparare ad avere più attenzione che nella relazione con il coetaneo, del
resto, come ben sappiamo, anche il compagno può mordere.
Per questi motivi gli animali danno la possibilità ai bambini di fare esperienze davvero nuove, dove l'avvicinamento
con l'altro è segnato da continui rimandi che inducono prima un passo avanti e poi un passo indietro, un percorso in
continuo equilibrio come quello di un funambolo che a ogni passo verifica la propria posizione. Ma l'animale amico
incoraggia il bambino a percorrere con fiducia l'intero percorso, dando ogni volta un feed-back positivo. Il tutto
coperto da un involucro le cui fattezze sono di quell'emozione tipica di chi si trova per la prima volta a contatto con
una natura nuova, affascinante e curiosa ma allo stesso tempo misteriosa perché non se ne conosce la reazione.
L'animale è una cosa viva, che risponde ai segnali in modo del tutto originale e imprevedibile e con cui bisogna
prendere confidenza.
Ma entriamo nel progetto in modo più specifico: l'esperta Anna, amica del golden retriever Flo prima di presentare il
cane ha frequentato il Nido Azzurro, come ospite. Ciò ha dato la possibilità di far si che tra i bambini e Anna si
instaurasse una prima conoscenza che è risultata veramente importante prima di incontrare il cane. I bambini in
questo modo hanno avuto la possibilità di fidarsi di Anna e dunque, in modo indiretto, del suo cane quando è stato
presentato a loro. Inoltre questa prima conoscenza ha permesso ad Anna di conoscere un po' i bambini, le loro
personalità, impostando l'incontro con Flò in modo adeguato per tutti, sia per i più intrepidi sia per i più timidi.
Come è uso nei nidi dell'Unione Terre di Castelli, il progetto dell'anno, cioè quello ritenuto più importante, diventa
progetto d'intersezione che coinvolge tutte le sezioni del nido, attraverso attività multidisciplinari strutturate per
gruppi di bambini eterogenei per sezione di appartenenza. Inoltre, come consuetudine didattica dei nostri nidi,
l'attività è stata ritualizzata con un momento, sempre lo stesso, che apriva l'attività specifica del progetto, in questo
caso la bella canzone “Virgola” di Bruno Lauzi. Un momento musicale ma anche motorio, in quanto accompagnato da
una piccola danza che seguiva il ritmo della canzone, un momento che segnava l'inizio e la fine di ogni attività. E'
importante sottolineare che il progetto è stato fatto insieme, cioè che l'esperta e le educatrici hanno voluto
condividere i diversi passaggi del progetto per poterlo meglio tarare a quei bambini di quelle sezioni, e per poterlo
ampliare
oltre
ai
momenti
di
esperienza
diretta
con
Anna
e
Flo.
Gli incontri basati sull’esperienza diretta sono stati cinque (due dei quali preparatori all’arrivo di Flo), più un
pomeriggio
con
merenda
presso
il
centro
cinofilo
insieme
ai
genitori,
nonni
e/o
amici.
Riportiamo di seguito alcuni momenti vissuti dai bambini durante gli incontri, che rilevano aspetti secondo noi
particolarmente interessanti che l'esperienza ha offerto.
Primo incontro
Anna racconta del suo cane Flo, avvalendosi della collaborazione di Paolo, travestito da cane. L’impatto sui bambini è
fortissimo: Paolo è stato molto veritiero, assumendo tutte le movenze e atteggiamenti canini, al punto di incutere un
po’ di timore nei bambini più timidi e abitudinari, non amanti delle novità.
- Gabriele: “Tata….. ma quello non è un cane…. I cani non hanno i pantaloni, hanno il pelo…”.
- Giorgio: ”La mia Ally non è così…”
Giacomo scoppia in un pianto fragoroso, si avvicina alla Tata e si tranquillizza…. Guarda ma non interviene. Martina
salta direttamente dalla sedia in braccio alla Tata.
Forti della presenza dell’adulto di riferimento, i bambini continuano a guardare incuriositi il “cane Paolo” e i libri che
Anna ha portato per raccontare il suo cane Flo, di cui mostra le foto.
- Giorgio dice: “Ecco Ally… è così…”
- Gabriele comincia a raccontare di un cane che abita vicino ai nonni, Lorenzo si avvicina ad Anna nel momento
della lettura, Martina comincia a rispondere con tono alto di voce, sembra per esorcizzare il timore che prova, Gaia si
lascia coinvolgere dalla lettura…
Il primo impatto è dunque volutamente forte, quasi a voler far capire ai bambini che l'esperienza che vivranno con il
cane sarà un'esperienza da “prendere sul serio”, un gioco importante che richiede attenzione e capacità di controllo,
soprattutto delle proprie emozioni. Come è stato detto in precedenza ci sembrava interessante far capire ai bambini
che nell'incontro con l'altro la sua reazione dipende molto dal nostro comportamento.
Secondo incontro
Anna porta lo zaino magico di Flo, con gli oggetti che usa nella quotidianità, facendo dei parallelismi sulle sue
abitudini e quelle dei bambini partecipanti.
In questo incontro l’atteggiamento dei bambini è più disteso e anche Martina e Giacomo mostrano maggiore
propensione all’ascolto e al dialogo senza timore; Anna spiega in modo chiaro e preciso come dovranno comportarsi i
bambini all’arrivo di Flo, facendo comprendere l’importanza del rispetto, dell’ascolto e della tranquillità e racconta
che anche Flo ha bisogno di tempo per conoscerli.
- Martina dice alla Tata: “Eh sì…. Non sa chi siamo…. Dopo prende paura…”
In questa seconda fase i parallelismi tra la vita dei bambini e quella del cane porta i primi ad avere elementi su cui
rispecchiarsi per entrare in empatia con il nuovo venuto e capire il suo stato emotivo quando lo vedranno per la prima
volta.
Terzo incontro
Finalmente arriva Flo… i bambini sono molto emozionati. Per evitare il contatto immediato con l’animale, Anna
riprende lo zaino magico di Flo, ne commenta il contenuto coi bambini e distribuisce loro alcuni bocconcini, cercando
di creare una situazione di calma e tranquillità.
Prima di fare entrare Flo, per scaricare ulteriormente la tensione, ascoltiamo la canzoncina “Virgola”, battendo i
piedi ad ogni ritornello, Anna esce e rientra con Flo al guinzaglio.
La tensione nell’aria aumenta ed i bambini rumoreggiano un po’ non riuscendo a trattenere tutta l’emozione, mentre
Anna chiede a Flo di sedersi sul tappetino; invita quindi i bambini, uno alla volta, a fare una carezza a Flo per
presentarsi.
Martina va da Anna con movimenti accelerati (mostrando un po’ di nervosismo-paura), accarezza velocemente Flo ma
torna al suo posto, vicino alla Tata entusiasta ma impacciata.
Lorenzo è chiamato da Anna, le va in braccio (lei è seduta sul tappeto a fianco di Flo), si siede sulle sue gambe ed
accarezza Flo che, al suo tocco, si gira verso di lui e si sdraia. Lorenzo fa la stessa cosa.
Gaia rimane ferma, poi decide di alzarsi e si ferma davanti a Flo e la tocca con mano leggera e veloce.
Gabriele va verso Flo e, senza suggerimenti, l’accarezza, mentre Giacomo decide di non andare e di guardare solo.
Anche Chiara non vuole andare… la Tata le propone di andare insieme e si accovaccia fra Flo e la bambina; forte della
presenza dell’adulto Chiara osserva la situazione quasi di nascosto, mentre la Tata accarezza Flo.
Chiara decide allora di intervenire e mette la sua mano vicino/sopra a quella della Tata, toccando il pelo di Flo.
Ogni bambino qui mostra la propria vera personalità, da quelli curiosi e più audaci a quelli timidi che osservano a
dovuta distanza a quelli che, con l'aiuto dell'adulto si fidano e si buttano.
Quarto incontro
Dopo l’ascolto della canzoncina, ogni bambino ha ricevuto il bocconcino in attesa di Flo.
All’arrivo, Flo osserva attentamente tutti i presenti, si siede sulla sua copertina e aspetta i bambini per essere
salutata e accarezzata. Questa volta la maggioranza dei bambini si è mostrata sicura ed esperta, solo alcuni hanno
chiesto il sostegno delle Tate.
Ma l’emozione la fa da padrona e qualcuno è molto irruente, con la conseguenza che Flo fatica a contenersi; Anna
allora spiega che il cane sente molto le nostre emozioni e che, prima di portarla al guinzaglio, è necessario ritrovare
la calma.
Per Mattia è stata un’esperienza fortissima e di grandissima gratificazione condurre Flo al guinzaglio davanti a tutti i
suoi amici e, in generale, per ogni bambino era lo sguardo carico di soddisfazione che parlava per loro.
In questo incontro ogni bambino ha aspettato e rispettato il suo turno, cosa non facilissima per un gruppo così
numeroso. E' interessante notare come solo dopo un incontro i bambini si siano mostrati più sicuri della presenza di
Flo, ricordiamo che si tratta di un cane con un muso dolcissimo ma di una certa stazza.
Quinto ed ultimo incontro
Abbiamo ripetuto il “rito” dei saluti a Flo, con carezze e bocconcini da parte di tutti. Flo arriva sempre festosa e
scodinzolante, felice del contatto coi bambini.
E’ stato preparato un percorso: una brandina, un sentiero delimitato da coni di plastica, un tunnel e un tavolino con
sopra un piattino di finti croccantini (in realtà si tratta di fiocchi di cereali). Anna mostra insieme a Flo il significato di
questo gioco: la vita di Flo.
Flo prima dorme sulla sua brandina, poi si sveglia e cerca un posto per fare pipì, poi fa la passeggiata, entra nel
tunnel per giocare e alla fine, affamata, va a mangiare. In realtà, Flo non vuole entrare nel tubo, così Anna invita
Michelangelo a farle vedere come si fa, naturalmente Flo lo segue e i bambini sono molto divertiti da questa
situazione.
Tutti i bambini hanno imitato il comportamento dell’animale, rimanendo fermi sulla brandina fino al momento della
“sveglia”. Quasi tutti hanno compiuto il percorso in piedi e solo pochissimi (Mattia l’ha fatto ed è stato elogiato per
questo) hanno compiuto il percorso a quattro zampe.
In questo gioco, oltre alle similitudini con la propria vita (dormire, bere, camminare) i bambini hanno provato dal vivo
le diversità fra loro e il cane, per esempio il mangiare senza usare le zampe/mani.
Alla fine anche Remo (operatore dell’Associazione DTC) è invitato a fare il cane: un San Bernardo…! Facendo ridere
moltissimo i bambini.
E’ l’ultimo incontro a scuola e Marco (altro operatore DTC) dice che Flo gli ha detto di portare a scuola un regalino da
parte sua. Mattia viene chiamato ad aprire il pacco regalo e aiutato da altri bambini estrae tre dolcissimi cagnolini di
peluche, così ogni sezione avrà simbolicamente “la sua Flo” per non dimenticare i momenti passati insieme e le
esperienze fatte.
Quando Flo esce dalla sezione, tutti i bimbi e le Tate del Nido Azzurro erano seduti in corridoio per accompagnarla
nella sua ultima “sfilata” al nido.
La conclusione dell’esperienza
Si è voluto concludere il percorso coinvolgendo anche i genitori, ci sembrava importante infatti far conoscere anche a
loro i protagonisti dell'esperienza, Flo e Anna sono stati a tutti gli effetti due figure significative in questa fase della
vita dei loro figli. I genitori e i bambini, che hanno risposto con entusiasmo e in massa, sono stati invitati presso il DTC
(centro cinofilo) per fare una merenda tutti insieme.
E' stata l'occasione per verificare quanto i genitori fossero rimasti coinvolti dall’esperienza dei loro bambini. Tuttavia
l’ambiente non conosciuto dai bambini stessi, la presenza di altri cani e le forti sollecitazioni dei genitori a ripetere
quanto fatto al Nido, hanno avuto un forte impatto nel momento di riavvicinarsi a Flo. Ma la personalità eccezionale
di questa Golden, così tranquilla e “ricettiva” ha permesso un nuovo “incontro”, naturalmente con modalità diverse
rispetto ai momenti intimi vissuti tra lei e i bambini al Nido.
Alla fine dell'intero percorso il DTC ha rilasciato un attestato a ogni bambino, dove si “certifica” che sono diventati
tutti amici di Flo.
Gli autori
* Coordinatore pedagogico Unione Terre di Castelli, Modena.
** Referente dell'Associazione DTC per la Zoontropologia Didattica e l'attività di Pet-Therapy
(1) Il progetto è stato realizzato dalle educatrici del Nido Azzuro di Castelnuovo Rangone (MO): Mariarosa Caselli,
Deanna Carlini, Simona Degli Angeli, Annalisa Venturi, Laura Cantergiani, Grazia Ayroldi, Valentina Falcone. In
collaborazione con gli operatori di Zooantropologia Didattica: Anna Santunione Grandi, Paolo Guastella, Marco Annovi,
Lei Tonino.