Modulo 2 "CREAZIONE DI FIABE - tra rilettura e invenzione" PDF
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Modulo 2 "CREAZIONE DI FIABE - tra rilettura e invenzione" PDF
Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata 2° modulo CREAZIONE DI FIABE tra rilettura e invenzione Il secondo modulo intende adottare un’altra forma di espressione creativa di facile e immediata realizzazione da parte dei bambini dalle prime alle quinte: la fiaba. L’intento della forma fiaba è di utilizzare un contesto più ampio in cui rappresentare le differenze e le eventuali discriminazioni, sia di genere che di etnia, di età, di classe sociale. Tutti i tipi di discriminazione e gli argomenti ad essi legati possono essere spiegati in classe, ad esempio collegandosi ai programmi scolastici di storia e geografia. La favola si presta inoltre ad essere adattata sia ad esigenze di età che a differenti gradi di rielaborazione/invenzione. Anche in questo caso l’esperienza didattica delle maestre e il loro grado di inventiva hanno permesso di giungere ad una pluralità di modelli perseguibili in questo modulo. In particolare le classi possono seguire almeno quattro differenti percorsi e modalità di lavoro: 1. l’ analisi di una fiaba classica; 2. la riscrittura di una fiaba conosciuta con scambio di genere MASCHILE ↔ FEMMINILE; 3. la variazione del finale di una fiaba esistente; 4. l’invenzione ex-novo di una fiaba. Non è detto che non si possa lavorare in progressione su tutte e quattro le tipologie. Si può infatti iniziare con tutti – dopo aver spiegato quali sono gli elementi distintivi e gli aspetti ricorrenti della forma fiaba – dall’analisi di una fiaba conosciuta, stimolando la discussione nella ricerca di eventuali elementi stereotipati o di discriminazione presenti nel testo. A seguito di questo si può passare alla riscrittura seguendo l’indicazione del cambio di genere MASCHILE ↔ FEMMINILE, cui far seguire un ulteriore momento di dibattito per cogliere la ricorrenza di nuovi stereotipi o discriminanti. Successivamente sperimentare un cambiamento nel finale, eventualmente ponendo l’attenzione sulla necessità di vedere capovolti non tanto gli esiti quanto la centralità delle azioni e dei pensieri delle protagoniste femminili rispetto a quelli maschili. E infine giungere a chiedere l’invenzione di una storia che rifletta le caratteristiche della struttura favola, ma che provi a riportare situazioni, comportamenti e linguaggi che provino a dimostrare un’assenza o una presenza di discriminazioni, di pari opportunità, di parità fra i sessi, ecc. ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata INDICAZIONI & SUGGERIMENTI PER LA METODOLOGIA Le fiabe, come le poesie, fanno parte dei programmi scolastici, per questo motivo ci sembra superfluo dare delle indicazioni sul metodo riguardanti la tecnica della costruzione delle favole, ciò non toglie che questa parte può essere arricchita sperimentando varie formule di lavoro: da quella individuale, a quella di collaborazione fra gruppi misti, o di “cooperazione/competizione” fra gruppi di maschi e/o di femmine, così come hanno provato a fare alcune insegnanti al fine di stimolare una maggiore riflessione sulle tematiche delle pari opportunità, o delle discriminazioni sul lavoro, o sullo sfruttamento. Tutto questo è avvenuto sia nel caso di “Cenerentolo”, favola fatta riscrivere al maschile volutamente da gruppi distinti di sole femmine, di soli maschi e/o misti, sia nel caso delle brevi storie inventate dai bambini della III, rimasti particolarmente colpiti – durante le lezioni di storia – dai racconti sul lavoro minorile e sul diverso trattamento retributivo delle donne rispetto agli uomini. Ancora una volta, senza andare a stravolgere i programmi scolastici tradizionali, gli spunti per riflettere sui temi di cui ci stiamo occupando sono molteplici e facilmente adattabili a lavori di approfondimento e discussioni in classe con tutti i bambini. Ciascun insegnante potrà dedurre indicazioni interessanti dalle proprie personali esperienze, e da qui proseguire verso invenzioni e proposte nuove. Sicuramente tra le cose emerse dalla sperimentazione si segnala l’importanza di non limitarsi ad un solo modello di lavoro, e tanto più i bambini impareranno ad individuare e comprendere gli elementi e le situazioni da cui si evincono i temi delle differenze, delle discriminazioni e delle pari opportunità, tanto più riusciranno ad essere creativi e fantasiosi nella rielaborazione e consapevoli nell’analisi di situazioni reali. Nel lavoro in aula infatti emergono inevitabilmente riferimenti alla propria vita familiare personale, ma anche a vicende che i bambini apprendono dai mezzi di comunicazione, o ancora a storie legate a personaggi di fumetti, cartoni animati, film. Non mancheranno quindi gli stimoli ad allargare ulteriormente il discorso sui temi della parità nella società odierna. ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata ALCUNI ESEMPI Riportiamo qui di seguito alcune delle fiabe frutto del lavoro dei bambini delle 4 scuole che hanno partecipato alla sperimentazione. Invenzione di una nuova fiaba LA STREGA MALVAGIA C’era una volta una bambina che si chiamava Elisa. Un giorno sulla spiaggia ebbe la prima cotta per Roberto. Si amavano tanto e, quando diventarono adulti, si sposarono. Quando c’erano dei lavori da fare in casa, loro si aiutavano a vicenda. Dovete sapere che Roberto, prima di sposarsi con Elisa, ha avuto una storia con Barbara e poi l’ha lasciata. Purtroppo lei se l’era legata al dito, e, in più, era una strega. Decise di vendicarsi. Un giorno andarono in montagna a sciare. Prima che partissero, Barbara entrò di nascosto nel camper di Roberto e mise una goccia di una pozione magica nell’acqua della sua borraccia. Lui, mentre scendeva sulla pista, ebbe sete e bevve. Dopo dei minuti, svenne. Elisa lo soccorse e lui si svegliò. Quando tornarono a casa, lei gli chiese: ”Lavi i piatti?”. Lui rispose: “No! Devo andare a calcio!”. “Ma tu hai sempre fatto i lavori di casa!”, disse Elisa tristemente. “Adesso ho cambiato idea!”, rispose Roberto, e uscì di casa sbattendo la porta. Da quel giorno lui non l’aiutò più ed Elisa era molto triste. Un giorno, sfogliando un libro, Elisa scoprì che esiste una malattia che si chiama:”Polarus Polirus” e si accorse che era quella di suo marito. E sotto la descrizione della malattia, c’erano le istruzioni per fare un tè speciale che la fa passare. Elisa non credeva ai suoi occhi. Il giorno dopo, preparò il tè e lo diede a suo marito e, da quel momento, le cose si misero a posto. Infatti lui, dopo cena, le chiese: “Posso lavare i piatti?”. Elisa era sbalordita e gli rispose: “Si, certo!”. E vissero felici e contenti. VALERIA E GIULIA ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata Cambio di genere del protagonista Cenerentolo C’era una volta un uomo a cui era morta la moglie. Egli aveva un figlio e, qualche anno dopo la morte della moglie, si risposò con un’altra donna che aveva due figli. Purtroppo dopo tre anni, l’uomo morì. La donna e i suoi due figli diventarono molto cattivi con Cenerentolo: ogni giorno gli facevano pulire la casa, lavare i vestiti e stirare. Un giorno arrivò un consigliere della principessa che comunicò che il sabato successivo ci sarebbe stato un grande ballo per festeggiare il compleanno della principessa ed anche perché, avendo compiuto diciotto anni, avrebbe dovuto cercare marito. I fratelli di Cenerentolo non stavano più nella pelle perché pensarono che potevano diventare principi e poi re. Cenerentolo chiese se poteva partecipare anche lui al ballo ma la matrigna disse che non era possibile perché doveva spolverare tutta la casa e lavare i piatti. Quando la matrigna ed i fratellastri uscirono, Cenerentolo si mise a piangere ma comparve un mago che disse: - Ciao, io mi chiamo MarcoIl giovane rispose: - Io, invece, mi chiamo Cenerentolo - Marco chiese a Cenerentolo perché stesse piangendo ed egli rispose che era molto triste perché non poteva andare al ballo. Marco allora disse: - Abracadabra alkazan!- e fece comparire, prima un bellissimo vestito di seta nera, poi una fiammante Lamborghini azzurro metallizzato. Cenerentolo ringraziò Marco ed aprì la portiera della sua macchina. Stava per partire quando Marco gli disse: - Aspetta! Devi rientrare a casa entro mezzanotte altrimenti l’incantesimo svanirà!- Cenerentolo se ne andò. Quando arrivò al castello la principessa lo notò subito e gli chiese se voleva ballare con lei; Cenerentolo rispose subito di sì. Ballarono e ballarono fino a mezzanotte. Quando scoccò l’ultimo rintocco Cenerentolo scappò via, ma sulle scale perse un bottone. La principessa lo rincorse ma non trovò altro che il bottone. Disse allora al suo consigliere di cercare il proprietario del bottone andando di casa in casa. Quando arrivò a casa di Marco, il consigliere provò prima il bottone sugli abiti dei fratellastri e poi su quelli di Marco. Quando trovò il bottone mancante dalla giacca , il consigliere reale corse a dirlo alla principessa che volle sposare subito Marco. La principessa e il giovane vissero a lungo felici e contenti. MATTEO, IGOR, LORENZO E GIANLUCA ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata Rielaborazione con scambio fra i generi dei protagonisti SHREKKA C’era una volta Shrekka, una simpatica orchessa verde, che viveva in una palude e passava le sue giornate facendo il bagno nel fango, scoreggiando e producendo candele col suo cerume. Era molto muscolosa, pesava circa 250 kg ed era piuttosto aggressiva. Un giorno una vecchietta voleva vendere la sua asinella di nome Ciuchina la quale, però, non era molto d’accordo… Improvvisamente, all’ultimo momento, Ciuchina si alzò in volo per magia e quando atterrò corse involontariamente verso la palude di Shrekka; fu così che si incontrarono e si presentarono e… non si può proprio dire che andarono subito d’accordo. Le guardie, intanto, stavano rincorrendo a perdifiato Ciuchina per riportarla dalla vecchina, ma quando videro Shrekka si spaventarono a morte, urlarono e scapparono. Quando le nostre protagoniste andarono alla palude, Ciuchina insistette per entrare a casa di Shrekka, la quale però non ne voleva sapere, visto che la trovava insopportabilmente “pesante” ed insistente: non stava mai zitta!!! Così la sbatté fuori… (ma non avevamo detto che era una “simpatica” orchessa?!?) Shrekka si mise a cenare e vide strani movimenti fuori dalla sua finestra; così aprì la porta e vide tutti i personaggi delle fiabe nel suo giardino: <<Ci ha mandati la regina Farquada! Ci ha sbattuti fuori dalle nostre case!!!>>. Allora Shrekka e Ciuchina andarono insieme dalla regina per chiedere spiegazioni. Sua maestà fece un ricatto a Shrekka: se liberi il principe Fiono dal castello ti prometto che farò andare via tutti i personaggi delle fiabe da casa tua. Fiono era figlio del re Arold e di regina Lillian, ma nonostante le sue origini nobili era un ragazzo grossolano, con i capelli a “spazzola” ed aveva un carattere simpatico, ma sembrava nascondere qualcosa… A quel punto Shrekka e Ciuchina partirono in missione verso il castello e dopo chiacchierate, camminate e litigi arrivarono, finalmente, a destinazione. Quando entrarono si divisero e Ciuchina trovò il drago, messo a guardia di Fiono, ed insieme le due amiche lo ostacolarono, lo combatterono e lo imprigionarono; a quel punto corsero nella stanza del principe, lo presero in braccio e lo liberarono, fuggendo velocemente. Tornarono insieme percorrendo un bosco e durante il tragitto, il principe Fiono ringraziò Shrekka. ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata A questo punto della storia, era giunta la sera… nel buio si rivelò il grande segreto nascosto dal principe: senza la luce del sole, Fiono era un orco!!! Il principe aveva subito un incantesimo quando era appena nato: ed ogni notte era destinato a cambiare aspetto!!! Shrekka riportò Fiono da Farquada che bramava di prenderlo in sposo: Fiono, in realtà, non amava per niente Farquada, ma grazie al loro primo bacio, l’incantesimo si sarebbe annullato. Ecco arrivato il momento delle nozze: tutta la popolazione del regno di Farquada era presente ma l’orchessa e Ciuchina non erano state invitate… All’ultimo momento, proprio quando i due sposi stavano per mettersi le fedi… Shrekka, aiutata da Ciuchina ad introdursi nella Chiesa, intervenne per impedire il matrimonio perché era troppo innamorata di Fiono!!! E, anche il principe… ricambiava questo amore! Così Shrekka e Fiono si baciarono davanti allo stupore di tutti e… il bel principe si trasformò in un orco: era mostruoso!!! Poi si baciarono pazzamente!!! 2° CAPITOLO Shrekka e Fiono in un secondo tempo si sposarono e andarono in luna di miele dentro una casa di pan di spagna. Un giorno arrivarono guardie reali in calza a maglia alla palude dove i due sposini vivevano, e li invitarono alla cena per conoscere i suoceri a Molto, Molto Lontano: così si chiamava il paese governato dai genitori di Fiono. Shrekka non voleva andare, ma dopo molte discussioni decisero di partire in una carrozza d’aglio. Quando, finalmente, arrivarono al castello di Molto, Molto Lontano, i genitori di Fiono li accolsero facendo finta di essere contenti di conoscere la nuora, ma in realtà… Durante la cena si conobbero un po’ meglio e infatti… litigarono! Era soprattutto Arold, il padre di Fiono, a non essere molto contento della moglie di suo figlio; quindi diede l’incarico ad una gatta di uccidere Shrekka. La gatta con gli stivali provò a commettere il delitto ma, non solo non ci riuscì… diventò addirittura amica loro e la aiutò durante tutta l’avventura. Intanto Arold si organizzò con il fato padrino (fato = versione maschile della fata!!!) per far innamorare Fiono della figlia del fato, Azzurra, grazie ad una pozione magica! ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata Shrekka si credeva sempre più brutta e malandata, allora per migliorarsi andò con le sue due amiche Ciuchina e la gatta a rubare una pozione per “bellezza divina”. Questa pozione la trasformò in un’affascinante fanciulla, mentre Ciuchina in una bellissima stallona. Shrekka si incamminò verso il castello e scoprì che anche Fiono si era trasformato in un magro e sexy principe dagli occhi azzurri. Lei venne rinchiusa dal fato padrino in una stanza e Fiono credette che Azzurra fosse Shrekka, ma dopo numerosi tentativi di fuga arrivò in suo aiuto Biscotta, un enorme biscotto, che li fece uscire dalla stanza. Sopra le spalle di Biscotta si diressero al galà del ballo, spaccando tutti gli edifici che incontrarono, tutta la gente scappava per la strizza. Arrivarono a destinazione e videro tantissime guardie che li ostacolavano! Allora la gatta con gli stivali entrò in azione per andare nel giardino; distrasse le guardie facendo gli occhi teneri, intanto Shrekka con la sua stallona corsero a più non posso per raggiungere Azzurra e Fiono. Intanto nel castello, Fiono ed Arold guardavano Azzurra fuori dalla finestra, che si metteva in “mostra”. Arold offrì un tè a Fiono con una pozione che gli aveva fornito il fato; ed egli la bevette. Arold ,che aveva a cuore suo figlio, scambiò i due tè. Fiono scese in giardino e raggiunse Azzurra a malincuore che non era più come una volta, nel frattempo Shrekka si infiltrò nel giardino, vide loro due che ballavano e ad un certo punto Fiono e Azzurra si stavano per baciare, ma Shrekka entrò in azione: le saltò addosso, lottarono fino al punto che Shrekka tirò fuori un coltello (regalatole da suo nonno prima di morire) e glielo conficcò in pieno cuore, dopo un attimo di silenzio chiuse gli occhi per sempre . Fiono saltò addosso a Shrekka, ed esclamò : <<Sei tu… Shrekka!!!>> e si baciarono appassionatamente. Intanto Arold impugnò la bacchetta che il fato aveva lasciato accidentalmente cadere, la trasformò in… NULLA! E VISSERO TUTTI … FLATULENTI E CONTENTI !!!!! ____________________________________________________________ Esercizi di parità nelle scuole A cura della dott.ssa Stefania Cammarata Contestualizzazione nel presente per mettere in risalto le professioni dei vari protagonisti “ Alessio Testa Rossa” C’era una volta un bravissimo bambino chiamato Alex , soprannominato Testa Rossa. Si chiamava così perché amava il rosso e da grande voleva fare il pilota della Formula 1. Il bambino era figlio unico e viveva in una casa in città. Il mestiere della mamma era la casalinga e quello del papà era il bancario. Un giorno la mamma di Alex salutò suo marito che andò a lavorare e poi chiamò sua madre e le disse: - Ciao,come va madre mia? - Io sto male! Ho mal di testa e la febbre! - Vuoi che ti porti un po’ di cibo ? - Si grazie ! - e chiusero la chiamata. La mamma mandò Alex in bici dalla nonna a portarle il cibo e gli disse: - Stai attento! Mi raccomando! - Sì mamma stai tranquilla! Alex partì con la sua bici e il lupo lo bloccò e gli disse: - Dove stai andando, bel bambino? - Sto andando dalla nonna che è ammalata! - Perché non vieni da questa parte: è una scorciatoia! Alex ricordandosi le parole della mamma disse: - No, non seguo gli sconosciuti! Il lupo fece la scorciatoia da solo mentre Alex andava per la sua strada. Il lupo arrivò per primo e mangiò la nonna, poi si travestì, si mise nel letto con la coda che penzolava fuori. Alex aprì con le chiavi, entrò ma vide la coda che penzolava fuori dal letto e si ricordò del lupo. Allora disse: - Oh, aspetta nonnina, ho dimenticato di comprare il pane! – e andò di corsa a chiamare la polizia che arrivò in tempo; arrestarono il lupo e lo portarono in ospedale; lì la dottoressa gli tagliò la pancia e fece uscire la nonna. Poi ricucirono la pancia del lupo e lo portarono allo zoo per sempre. Fabio, Fabrizio, Claudio, Stefano, Federico S., Federico V. e Younes ____________________________________________________________