State of play of integrated CLLD across 4 ESIFs

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State of play of integrated CLLD across 4 ESIFs
TITOLO
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
State of play of integrated Communityled local development across 4 ESIFs
13 ottobre 2015,
Centre Borschette,
Rue Froissart 36, 1040 Bruxelles
Open Days 2015
Nel quadro degli Open Days 2015, in data 13 ottobre si è tenuto un incontro per discutere la
situazione di quattro differenti realtà (Olanda, Svezia, Polonia e Spagna) che hanno
riqualificato zone – urbane e rurali – tramite l’utilizzo di questi programmi.
Elisa Roller (Capo Unità della DG MARE) ha presentato l’argomento: l’attuale situazione
dello strumento del Community-led Local Development (CLLD). Questi programmi hanno visto
un’attuazione massiccia tra gli Stati membri.
Tom Overmeire (Fund manager di L’Aia) ha parlato del caso di Scheveningen, una zona del
litorale olandese che – grazie ai Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale (FESR) concessi alla
zona della città dal 2004 – è stata beneficiaria di diversi progetti volti alla sua riqualificazione.
Le priorità sono il settore di ricerca ed innovazione, la conversione ad un’economia dal minor
impatto ambientale (low-carbon economy), l’impiego e la mobilità del mercato del lavoro,
l’inclusione sociale e la lotta alla povertà e l’assistenza tecnica. Il piano strutturale a lungo
termine prevede di aumentare le capacità d’innovazione dell’area, convertendola in una città
internazionale. Tutto ciò è partito da una situazione di disorganizzazione e sfiducia sociale
verso le iniziative municipali: i fondi hanno semplicemente aperto la via ad una migliore
collaborazione tra investitori ed imprenditori, residenti ed organizzazioni. Ciò ha aumentato la
fiducia nelle iniziative della comunità. Lavorare su un’imprenditoria orientata al cliente fa sì
che si lavori in settori con interessi comuni, tanto nel mercato quanto nel settore sportivo e
culturale. Società civile ed imprenditori sono entusiasti: il lavoro congiunto e la paternità
condivisa della strategia hanno aumentato il senso di appartenenza alla realtà cittadina,
garantendo un nuovo ruolo del settore pubblico in partnership con cittadini ed amministratori
per la riqualificazione dell’area. Il ruolo di L’Aia per la zona è principalmente di catalizzatore e
co-finanziatore.
Johan Magnusson (DG MARE) ha riferito sulla situazione svedese: il programma multifund
CLLD permette di allargare lo spettro degli aiuti a diverse località congiunte, allargando le
partnerships e creando nuove sinergie. La Svezia gestisce i fondi – per l’agricoltura e lo
sviluppo rurale (FEASR), il fondo marittimo e per la pesca (FEAMP), il FESR ed i fondi sociali
(FSE) – tramite il Ministero dell’Agricoltura, sezione Local Area Development (LAG). I fondi
concessi dalla UE coprono il 50% delle spese, il resto è finanziato dalla Svezia. Anche in
questo caso si lavora per migliorare l’adattabilità di donne ed uomini nel mercato del lavoro
(specializzazione volta ad aumentare il capitale umano) ed aumentare le possibilità di
assunzione per disoccupati o esterni al mercato del lavoro. I sistemi IT sono stati migliorati
per rendere più rapida la presa delle decisioni, la scelta dei progetti ed i pagamenti. Molti
collegamenti tra città e zone rurali sono stati permessi dall’uso armonico dei diversi
finanziamenti tra le realtà beneficiarie. Conditio sine qua non per attuare un simile progetto è
una forte volontà politica, che porti ad una cooperazione tra ministri ed autorità responsabile,
dando visibilità e conoscenza sulle possibilità offerte dai fondi tramite una costante
comunicazione con gli investitori. Tuttavia – e questo è l’ultimo monito di Magnusson – ci
vorrà del tempo.
Joanna Gierulska (Ministro di Agricoltura e Sviluppo Rurale di Polonia) ha riferito della
progressione difficile nell’ambito del programma CLLD in Polonia. Diversi livelli di preparazione
ed esperienze ha reso particolarmente complesso il processo di presa di decisioni. A tal
riguardo la decisione di una base legale comune per allocare i fondi (di cui sono beneficiarie
due regioni polacche su sedici) ha generato problemi, così come l’inquadramento di regole
comuni a tutti i partecipanti alle diverse calls. Alcuni problemi non sono stati risolti, come la
decisione di una forma di pagamento per mandare avanti i costi sostenuti nel progetto leader
ed un sistema IT di monitoraggio comune. Le sfide future che si aprono nel quadro del
progetto sono la selezione tra diverse strategie – in atto tra novembre 2015 ed aprile 2016,
l’armonizzazione del monitoraggio delle dichiarazioni fiscali (tra cui un formato comune per i
reports) ed ottenere il massimo d’integrazione e coerenza nelle strategie. A livello istituzionale
ci si propone d’istituire un comitato di monitoraggio dei fondi CLLD concessi tra 2014 e 2020,
idem per i programmi regionali nello stesso periodo ed un comitato di coordinazione degli
accordi di partnership.
José Vicente Palmero Jorro (Autorità gestionale FEAMP per la Spagna) ha da ultimo
parlato della situazione del programma CLLD in Spagna. Dal 2010 ad oggi 52,8 milioni di €
ripartiti tra circa trenta gruppi attivi in sei regioni. Oltre 17.000 km² sono stati coperti da oltre
750 progetti (70% gestiti dai privati e 30% pubblici, 60% produttivi e 40% improduttivi). Tra
i problemi di attuazione riscontrati molto ha pesato la particolare realtà amministrativa
spagnola (molte autonomie significano progetti d’attuazione diversi) e le realtà coinvolte, visto
che ci si riferisce a comunità di pescatori. Molto spesso, comunità piccole come le Canarie o le
Asturie sono difficili da integrarsi in fondi di sviluppo rurale. Il comitato per la coordinazione
dei fondi – gestito dal Ministero delle Finanze) – ha trovato partners tra pubblica
amministrazione, attori economici e sociali e rappresentanti della società civile: una serie di
incontri con reti ambientali, gruppi di pescatori e reti per l’uguaglianza di genere ha permesso
di attuare a livello regionale e nazionale. Le consultazioni pubbliche (on-line) tra partners ed
interessati hanno infine permesso di eleggere tre Fisheries Local Action Groups (FLAGs)
beneficiari. Gli obiettivi di questo programma sono il miglioramento della competitività nei
settori di pesca ed acquacoltura, creando valore aggiunto grazie alla diversificazione ed alle
tipicità locali e permettendo di conservare un patrimonio culturale altrimenti a rischio. Per il
futuro si auspica di attuare con maggiore decisione questa politica ed, aspettando i tempi
parlamentari, arrivare ad una quota di contributi pubblici di oltre 125 milioni di €; aumento
reso possibile da un’ingente opera di lobbying sulla classe politica spagnola.
Eseguito da:
Francesco Sfriso
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
Fax +32 2 5510499
e-mail: [email protected]