Il proge o “Piccoli scienzia ”: un approccio narra vo alle scienze per

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Il proge o “Piccoli scienzia ”: un approccio narra vo alle scienze per
Il proge)o “Piccoli scienzia2”: un approccio narra2vo alle scienze per insegnan2 in servizio Federico Corni Dipar'mento di Educazione e Scienze Umane Università do Modena e Reggio Emilia Convegno: “Innovazione nella dida?ca delle scienze nella scuola primaria e dell’infanzia: al crocevia fra discipline scien'fiche e umanis'che” – Modena e Reggio Emilia 21-­‐22 Novembre 2014 IL PROGETTO “PICCOLI SCIENZIATI” Strumento di connessione fra università/ricerca e scuola/dida?ca Persone coinvolte di UNIMORE: Federico Corni (Fisico) Tiziana Al'ero (Biologa) Mauro Marche? (Geologo) Enrico Giliber' (Pedagogista) All’interno della linea di ricerca del Dipar'mento di Educazione e Scienze Umane: Formazione degli insegnanD di area linguisDca/matemaDca/scienDfica e educazione degli insegnanD alla comunicazione scienDfica composta da 15 ricercatori di area MAT, SCI, LIN, FIL, PED, PSI Collaboratori: Cris'na Mariani (PhD) Alessandro Ascari (doYotando) Alessandra Landini (Insegnante di scuola primaria) Paola Morelli (Insegnante di scuola secondaria) Tirocinan' del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria LE SCUOLE COINVOLTE (a.s. 2014-­‐15) Nidi Nidi d’Infanzia del Comune di Modena (totale 18 scuole) Scuole dell’Infanzia Scuole dell’Infanzia del Comune di Modena (totale 22 scuole) Scuole primarie 8° Circolo Dida?co di Modena (3 scuole primarie) Is'tuto Comprensivo 2 di Modena Direzione Dida?ca di Formigine (2 scuole primarie) Is'tuto Comprensivo di Castelnuovo (2 scuole primarie) Scuole secondarie di primo grado Is'tuto Comprensivo 2 di Modena (1 scuola secondaria) Is'tuto Comprensivo di Castelnuovo (1 scuola secondaria) Dal 2007: Scuole di Tione (TN), Bolzano, Fidenza, Reggio Emilia, Pavullo, Lama Mocogno, Castelfranco. IN COSA CONSISTE Momen' di formazione insegnan': Approccio disciplinare Approccio dida?co Offerta di materiali dida?ci: Storie A?vità crea've A?vità interdisciplinari Esperienze ed esperimen' Sperimentazione lungo l’arco dell’anno: Programmazione insieme agli insegnan' Interven' in classe da parte di ricercatori Momen' di confronto Visite all’università con le classi Valutazione finale Collegamento con il 'rocinio della laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria. IL PUNTO DI PARTENZA… … è un’idea di scienza, che si rifà alla teoria della mente embodied, come rappresentazione delle figure, delle forme che ci vengono dalla percezione e dall’immaginazione. Un’idea che parte dal basso per costruire con con'nuità il pensiero sui fenomeni della natura, coinvolgendo tu? gli aspe? della ragione, da quelli affe?vi ed emozionali che ci fanno interessare alle cose, a quelli elabora'vi ed interpreta'vi dell’esperienza del mondo esterno che ci fanno ricercare i significa'. L’APPROCCIO DISCIPLINARE La nostra mente si sviluppa creando le forme e le astrazioni basilari che ci permeYono di vivere nel nostro ambiente. I nostri corpi ci danno gli schemi con i quali comprendiamo il mondo e con i quali ci esprimiamo. Il pensiero umano è figura/vo. I bambini piccoli possiedono già queste forme e queste astrazioni con le quali li dobbiamo aiutare a scoprire il mondo. Le struYure più importan' della nostra mente sono gli image schema, le gestalt di fenomeni complessi, le metafore, fino ad unità narra've estese come le storie. POLARITÀ Chiaro-­‐scuro, caldo-­‐freddo, femmina-­‐maschio, buono-­‐
ca?vo, giusto-­‐ingiusto, lento-­‐veloce, alto-­‐basso SPAZIO Su-­‐giù, davan'-­‐dietro, destra-­‐sinistra, vicino-­‐lontano, centro-­‐periferia. Altro: contaYo, percorso PROCESSO Processo, stato, ciclo CONTENITORE Contenimento/confinamento, dentro-­‐fuori, superficie, pieno-­‐vuoto, contenuto FORZA/CAUSA Equilibrio, forza in opposizione, costrizione/obbligo, limitazione/restrizione/ritegno, impedimento, abilitazione, bloccaggio, diversione, aYrazione UNITÀ/MOLTEPLICITÀ Unione, raccolta, divisione, iterazione, parte-­‐tuYo, numerabile-­‐non numerabile, collegamento IDENTITÀ Corrispondenza, sovrapposizione ESISTENZA Rimozione, spazio circoscriYo, oggeYo, sostanza, sostanza fluida Le nostre spiegazioni sono rappresentazioni o riflessioni della nostra immaginazione. Noi proie?amo metaforicamente gli image schema e le gestalt complesse sui fenomeni. La nostra comprensione è in gran parte metaforica. Livello ver'cale METAFORA FLUIDI ANALOGIA CALORE Sostanza fluida Forza Equilibrio Resistenza POCHI CONCETTI CHIARI RICORRENTI Polarità, intensità, grandezze intensive. Sostanza fluida, quan'tà, grandezze estensive. Contenitore come ciò che determina l’intensità di una sostanza accumulata. Spinta come differenza di intensità, causa del movimento della sostanza fluida. Corrente di sostanza regolata dalla resistenza offerta dal collegamento. Forza/potere, energia come prodoYo di intensità e quan'tà di sostanza. Contes': Fluidi Ele7ricità Moto Calore Sostanze chimiche POLARITA’ QUANTITA’ DI SOSTANZA Versando acqua in un bicchiere aumenta proporzionalmente anche il livello raggiunto dall’acqua e, conseguentemente, la pressione sul fondo. Il bicchiere è il contenitore dell’acqua. La sostanza, per il faYo di essere contenuta, cioè “costreYa” in un certo spazio, aumenta di intensità. Capacità, capacità termica, capacità eleYrica, massa. A parità di… se aumenta… quan'tà di sostanza l’intensità diminuisce la capacità intensità la quan'tà di sostanza aumenta la capacità capacità la quan'tà di sostanza aumenta l’intensità Perché una sostanza fluida si sposta da un luogo ad un altro? Cosa ne determina la corrente? Una sostanza si sposta da pun' in cui ha intensità più alta a pun' di intensità più bassa. Δϕ
ϕ1
livello di riferimento Δϕ1 = ϕ 2 − ϕ1
ϕ2
La differenza di intensità è la spinta allo spostamento La FORZA/POTENZA di un fenomeno (i suoi effe? su altri fenomeni) dipende dall’aspeYo di intensità e dall’aspeYo quan'ta'vo del fenomeno. La potenza del vento per un mulino dipende dalla sua intensità (velocità del vento) e dalla quan'tà di vento con cui le pale del mulino interagiscono. Prima dell’interazione il vento è intenso, dopo l’interazione è meno intenso e l’energia che ha liberato è stata trasferita (in parte) al mulino, il quale prima dell’interazione era fermo e dopo in movimento. C’è una relazione fra cause ed effe?, fra la “forza” di un fenomeno a provocarne un altro e la “resistenza” dell’altro ad essere provocato: CAUSA Tanto e alto Tanto e basso
Poco e tanto Poco e basso EFFETTO Tanto e alto, poco e al'ssimo, … Tanto e basso, poco e alto, pochissimo e al'ssimo, … Tanto e basso, poco e alto, pochissimo e al'ssimo, … Poco e basso, molto e bassissimo, … Q1 Δϕ1 = Q2 Δϕ2
≡
Δϕ1
Q1
Δϕ 2
Q2
Q1 Δϕ1 = Q2 Δϕ2
Δϕ1
Q1
Δϕ 2
Q2
L’EDUCAZIONE SCIENTIFICA CONSISTE… … nell’aiutare gli alunni a riconoscere, differenziare, meYere in relazione e u'lizzare gli image schema e le gestalt con cui danno significato all’esperienza. L’APPROCCIO DIDATTICO La comprensione mul'pla Kieran Egan L’APPROCCIO DIDATTICO La comprensione mul'pla Kieran Egan Alla base di qualsiasi sforzo di dar senso all’esperienza umana c’è il pensiero narra2vo che ricerca significa2 e stabilisce relazioni.
(Bruner, 1986) Le storie sono spontanee e naturali. Ne sono capaci i bambini anche nella più tenera età, senza influenze esterna o istruzione. Le storie contengono le metafore e le struYure estese che ci permeYono di dare significato all’esperienza. Nel tempo il bambino impara i meccanismi che regolano le narrazioni in modo da produrle in modo sempre più efficace, dando ad esse senso con connessioni struYurali, temporali e causali. Storie per bambini Relazioni o spiegazioni Linguaggio naturale Linguaggio formale Prevalenza dello schema della storia Prevalenza del soggeYo naturale o tecnologico L’IMPIANTO DIDATTICO Si configura come curricolo ver'cale interdisciplinare NIDO Sviluppo motorio e degli image schema spaziali Sviluppo della percezione sensoriale SCUOLA DELL’INFANZIA Sviluppo dei linguaggi Esperienze della natura e primi image schema SCUOLA PRIMARIA Sviluppo dell’alfabe/zzazione 1°: polarità e scale di intensità 2°: quan'tà di sostanza, contenitore, bilancio 3°: forza/potere, proporzione fra causa ed effeYo 4°: processo, stato, ciclo, unione, raccolta 5°: sistema, equilibrio, prime idee sull’energia SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Sviluppo della prima formalizzazione 1°: fluidi e conce? elementari basilari 2°: calore, eleYricità 3°: moto, energia Nel pomeriggio verranno presentate le esperienze di alcuni insegnanD: •  1 dei nidi d’infanzia del Comune di Modena •  1 delle scuole dell’infanzia del Comune di Modena •  3 della Direzione Dida?ca di Formigine •  2 dell’8° Circolo Dida?co di Modena •  2 di neolaureate in Scienze della Formazione Primaria SiD web: •  Moodle: mle.unimore.it •  Primary Science Educa'on: www.pse.unimore.it con ampia bibliografia Bibliografia: •  Le scienze nella prima educazione, a cura di F. Corni – Ed. Erickson (2012) •  Innovazione nella didaFca delle scienze nella scuola primaria: al crocevia fra discipline scien/fiche e umanis/che – a cura di F. Corni, C. Mariani, E. Lauren'. ISBN 9788864620916. Ed. Artestampa, Modena, 2011. •  Innovazione nella didaFca delle scienze nella scuola primaria e dell’infanzia: al crocevia fra discipline scien/fiche e umanis/che – a cura di F. Corni e T. Al'ero. ISBN 9788897683414. Ed. Universitas Studiorum, Mantova, 2014.