ora anche bersani scopre gli impresentabili del pd
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ora anche bersani scopre gli impresentabili del pd
y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!#!z!{ Camera, la Giunta per le autorizzazioni a procedere si mette in ferie: bloccati i processi a B, Milanese e Verdini. La Casta impunitafino all’ultimo giorno Martedì 8 gennaio 2013 – Anno 5 – n° 7 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 ORA ANCHE BERSANI SCOPRE GLI IMPRESENTABILI DEL PD “La Commissione di Garanzia li esaminerà uno a uno”, promette il segretario in tv: “Abbiamo altri 10 giorni di tempo”. Intanto apre a Monti sul programma e candida l’ex direttore di Confindustria, proprio mentre l’alleato Vendola spedisce “i ricconi all’inferno” DIARIO DI VIAGGIO Ingroia ai partiti: “Cacciate gli indegni è l’ultima occasione” di Antonio Ingroia ora siamo entrati nella E fase cruciale. La formazione delle liste delle Marra » pag. 7 Pier Luigi Bersani LaPresse prossime elezioni po» pag. 18 litiche. » RIECCOLI » Maroni lancia Tremonti premier, ma il Cavaliere lo fredda: “Non ha il talento giusto” La Lega degli scandali in ginocchio da Berlusconi Il capo del Pdl incassa l’accordo elettorale facendo finta di cedere sulla candidatura per Palazzo Chigi. Mentre il Carroccio si dilania tra conti correnti, assegni e vendette tra segretarie. Militanti in rivolta Silvio Berlusconi e Roberto Maroni LaPresse FAIDA PADANA Musolino e Perniconi » pag. 3 - 4 VETO SU BARBACETTO “Ti denuncio”, “No, sono io che ti denuncio” Così la guerra tra i lumbard L’ultimo editto del Caimano: il “Fatto” cacciato dal dibattito tv Lillo e Vecchi » pag. 2 - 3 Tecce » pag. 5 PRO E CONTRO “Gomorra” a Scampia, giusto dire no alla fiction? di Enrico Fierro di Nanni Delbecchi proprio sicuro il sindaco di De arrebbe la pena spendere tutto lo V spazio di questo articolo per rac- ÈMagistris che Scampia, intesa cocontare quelli che nell’inferno di Scam- me ambientazione del serial televisivo pia vivono, crescono i figli, lottano per vincere la guerra più difficile, quella della normalità. Semplice normalità che prende il posto della violenza. » pag . 18 Gomorra, sia un “brand mediatico ne- gativo” a cui bisogna dire basta? Lessico a parte, fossimo in lui ci penseremmo due volte. » pag . 18 U di Oliviero Beha » USA RECORD MESSI: POKER DI PALLONI D’ORO La mossa di Obama alla Difesa un ex Repubblicano il suo quarto Pallone d’Oro a soli 25 anni, e glielo È consegna a Zurigo il più importante Rotondocrata del pianeta, il presidente della Fifa, Joseph Blatter, detto dai compagni di merenda della Rotondografia internazionale fami» pag. 15 liarmente Sepp. Vitaliano » pag. 12 LA CATTIVERIA Michele Misseri candidato in una lista civica. Spiegherà agli italiani come stringere la cinghia » www.spinoza.it Montisti su Marte di Marco Travaglio on comodo, senza fretta, non appena avranno finito i giochi di prestigio per naC scondere portaborse, inquisiti e impresentabili dietro le solite foglie di fico o nelle liste satellite, i partiti potrebbero comunicarci il loro illuminato parere (programma è una parola grossa) in materia di giustizia fiscale. Giunge infatti notizia che la più antica banca svizzera, la Wegelin di San Gallo, fondata nel 1741, chiude i battenti dopo che un suo azionista ha confessato alla Corte distrettuale di Manhattan di aver aiutato alcuni evasori Usa a evadere tasse per 1,2 miliardi di dollari. Condannata a una multa di 74 milioni, la Wegelin è fallita. E ora rischiano grosso altre 12 banche elvetiche, fra cui i colossi Ubs e Credit Suisse. Cose che capitano nella culla del capitalismo, dove i reati finanziari sono puniti come gli omicidi, essendo considerati più gravi perché fanno molte più vittime (milioni di contribuenti onesti e l’intero mercato). Da noi le principali banche hanno evaso negli ultimi anni, col trucchetto dell’“abuso del diritto”, la bellezza di 2 miliardi. E se la sono cavata con comode multe. Il ministro Passera, così ricercato da Monti (ma anche dal Pd), è indagato perchè guidava Banca Intesa quando, secondo l’accusa, il gruppo frodava il fisco. Nessuno rischia la galera, né la chiusura. Anzi, per due volte in un anno il governo Monti ha tentato il colpaccio di depenalizzare l’abuso del diritto. Ora, la domanda ai nostri politici vecchi e “nuovi” è molto semplice: chi froda il fisco, falsifica i bilanci o comunque viola le regole dell’economia e della finanza deve finire in galera e chiudere bottega sì o no? Siccome tutti, a parole, dichiarano guerra all’evasione, ci dicano chi sono i prigionieri e poi li vadano a prendere. Sono questi concetti elementari e comprensibili che la gente perbene vorrebbe leggere nei programmi. Invece il dibattito elettorale (la dove c’è, dunque non nel Pdl e nella Lega) prosegue sempre più astratto, vaporoso, volatile. Nel Partito Agenda l’unico problema è dove sistemare la Bad Company di Casini, tant’è che ieri la Stampa, con un titolo davvero soave, informava che “l’Udc proporrà i nomi meno indigesti per il Senato”, mentre gli immangiabili e gli indigeribili andranno alla Camera, luogo per stomaci forti. A sinistra Vendola vuol mandare “i ricchi all’inferno” (con l’eccezione di don Verzé buonanima, i Marcegaglia e i Riva, si suppone), senza distinguere tra onesti e disonesti. E naturalmente ce l’ha col “neoliberismo”, di cui vaneggiano anche gli Arancioni, senza spiegare dove sarebbero in Italia questi neoliberisti (negli ultimi anni avete mai visto una liberalizzazione? una privatizzazione? una legge contro i conflitti d’interessi? Un’antitrust?). Ma il dibattito più stimolante è quello dentro e intorno al Pd. Dopo l’allarme di Polito El Drito, sconvolto dalla scoperta che la sinistra è di sinistra, bisogna – tenetevi forte – trovare degna sistemazione ai “montiani del Pd”, che lamentano di essere stati “esclusi deliberatamente”. Qualcuno con la mente sgombra riderà a crepapelle: ma perché, nel Pd esistono dei “montiani”? E che ci fanno, visto che Monti si candida al Centro contro il Pd? Non potrebbero, essendo “montiani”, presentarsi in una delle tre liste pro Monti, come saggiamente ha fatto Ichino, visto che le primarie del Pd le ha vinte Bersani e Monti non era neppure candidato, e nemanco iscritto, e ha già fatto sapere che con Bersani premier non farebbe nemmeno il sottosegretario? Che si direbbe se nel Pd sbucassero pure dei berlusconiani (dichiarati, s’intende) o dei maroniani che chiedono un posto al sole? Di questo passo, potrebbero perfino emergere i vendoliani per Monti, i bersaniani della Lega e gli ingroian-dipietristi del Pdl. Anzi no, tutto si può dire del Cainano tranne che possa tollerare qualche amico dei giudici. Non vivo, almeno.