Il Canonico Pizzocaro, umile “Servo di Dio”
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Il Canonico Pizzocaro, umile “Servo di Dio”
6 Venerdì, 16 marzo 2012 Informazione Religiosa Tre incontri per ricordarlo a 50 anni dalla sua morte Verso la beatificazione Il Canonico Pizzocaro, umile “Servo di Dio” Le celebrazioni eucaristiche A cinquant’anni dalla sua morte, il canonico Ercole Pizzocaro è vivo nel ricordo di coloro che lo hanno conosciuto e anche nel cuore dei suoi fedeli, che ancora oggi lo pregano incessantemente e continuano senza sosta. Proprio per questo motivo la Diocesi di Pavia organizza tre incontri dedicati alla figura del servo di Dio pavese, che si svolgeranno il 24, il 25 e il 26 marzo (vedi box di approfondimento). Abbiamo voluto intervistare don Giuseppe Torchio, parroco della Cattedrale e canonico della bella chiesa incastonata tra corso Cavour e piazza del Carmine. Don Giuseppe Torchio, nel 1962 moriva il Canonico Pizzocaro: la devozione nei suoi confronti è sempre forte? Nei prossimi giorni ricorderemo la sua figura, quella di un uomo che non ha mai voluto essere messo in evidenza; un sacerdote che è vissuto in questa chiesa (quella di san Giovanni Domnarum, dove ora riposa n.d.r.) nel modo più nascosto, il suo compito era quello di accogliere: ha sempre accolto la gente che aveva bisogno di aiuto e ha svolto il suo ministero sacerdotale come intermediario: ha aiutato le persone a comunicare con Dio. Si è lasciato usare come strumento perchè gli uomini trovassero la risposta ai loro problemi nel contatto con il Signore, che veniva sempre presentato come pieno di misericordia, pronto sempre ad accogliere, a dare fiducia, a rimettere in piedi, a far camminare di nuovo con la forza che non era quella di un uomo ma quella che Dio dava attraverso di lui a chi si avvicinava. Lei ha potuto conoscere personalmente il Canonico Pizzocaro? Ho avuto la fortuna, quando ero in seminario, di incontrarlo e di potermi accostare al sacramento della riconciliazione che lui amministrava con delicatezza incoraggiando con fiducia le persone a riprendere il loro cammino anche interiore. Sono venuto anche dopo la sua morte qui a san Giovanni: con don Ubicini abbiamo ottenuto, grazie all’intercessione del Canonico, la grazia della conversione di un giovane indiano che proprio qui, accanto alle sue spoglie, ho potuto battezzare. Se dovessi riassumere la personalità del Canonico in poche parole direi che è la piccola figura di un grande uomo fatto tale da Dio. Si può dire che il Canonico dal cielo va avanti ad aiutare i suoi fedeli e coloro che a lui si rivolgono... Sì, ma l’impressione che ho è che il canonico, anche dal cielo, voglia mettersi poco in mostra, esattamente come faceva in vita! Ora è terminato il processo diocesano di canonizzazione, quindi si è arrivati a Roma ed il Canonico è di fatto Servo di Dio in cammino verso la beatificazione, ma davvero certe volte ho l’impressione che lui ce la metta proprio tutta per non fare tante grazie e miracoli, per non disturbare nessuno, come scriveva nella sua biografia il cardinal Noè, che lo descriveva come un uomo che non voleva mai dar fastidio a nessuno. Ma la sua opera era straordinaria: rincuorava e dava fiducia alla gente, rimettendoli sul cammino di Dio. Simona Rapparelli Sabato 24 marzo ore 17.00: solenne concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Vescovo con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale Domenica 25 marzo ore 17.00: solenne celebrazione eucaristica presieduta da don Vincenzo Migliavacca, parroco della Sacra Famiglia, incaricato diocesano per la Causa di Canonizzazione del Servo di Dio Lunedì 26 marzo, ore 17.00: solenne concelebrazione eucaristica presieduta dai superiori del Seminario. Le tappe della sua vita 1876 Nasce a Vistarino 1892 Veste l’abito talare nella chiesa parrocchiale di Lardirago, dove suo fratello Francesco è coadiutore 1900 – 8 luglio - Viene ordinato sacerdote dal Vescovo, mons. Agostino Riboldi 1901 diventa Direttore Spirituale del collegio Vescovile sant’Agostino 1915 Viene nominato Rettore della Chiesa Vescovile di san Giovanni Domnarum; vi rimarrà fino al 1962 trasformandola in un “porto di anime” e in un “fervido cenacolo di spiritualità” 1962 – 26 marzo – si spegne nella clinica medica dell’ospedale san Matteo di Pavia nellaricorrenza liturgica dell’Annunciazione; la sua salma viene portata in Duomo per le esequie solenni e tumulata nel cimitero maggiore. 1964 – 17 aprile – la salma del Canonico viene tumulata nella prima cappella di sinistra della Chiesa Vescovile di san Giovanni Domnarum. Riconosciuto Servo di Dio Fase diocesana e nomina del Postulatore della Causa (a 5 anni dalla morte) Nulla osta e nomina a Servo di Dio Valutazione a Roma della cosidddetta fama di santità e dei miracoli. La Congregazione per le Cause dei Santi controlla che la raccolta del materiale sia avvenuta in modo corretto, quindi nomina un Relatore della Causa. Si organizza una commissione di 9 teologi, detta Congresso dei Teologi. Se questi danno parere favorevole si ha una riunione di Cardinali e Vescovi della Congregazione dei Santi, terminata la quale il Papa autorizza la lettura del Decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio. Questi d’ora in poi viene chiamato “Venerabile“. Dichiarazione di beatificazione, per arrivare alla quale deve essere riconosciuto un miracolo attribuito all’intercessione del venerabile. La Positio sul miracolo viene quindi esaminata da 5 medici: se questi dichiarano di non sapere dare spiegazione razionale e scientifica dell’avvenimento, si configura la possibilità di ritenerla miracolo. L’avvenuto viene valutato da 7 teologi, quindi da vescovi e cardinali. Terminate queste riunioni il Papa proclama il Venerabile Beato. Se viene riconosciuto un altro miracolo, a seguito di una valutazione che ha lo stesso iter e la stessa severità del primo, il beato viene dichiarato Santo e il suo culto viene autorizzato ovunque vi sia una comunità di credenti. AUTOFORNITURE MINERVA RICAMBI E ACCESSORI DELLE MIGLIORI MARCHE Via Riviera, 39 - PAVIA - Tel. 0382.529152 - Fax 0382.528019 E-mail:[email protected]