2.1 Invocazione allo Spirito Santo 2.2 Proclamazione della Parola
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2.1 Invocazione allo Spirito Santo 2.2 Proclamazione della Parola
Arcidiocesi Pescara – Penne Percorsi di formazione biblica – Scuola della Parola – 1° modulo – 1° incontro LA PAROLA PREGATA: LECTIO DIVINA 1° INCONTRO: GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 1. SPIEGAZIONE DEL PROGETTO E OBIETTIVO/METODO DEL NOSTRO CORSO (VEDI SLIDES!) 2. PREGHIERA SULLA PAROLA 2.1 Invocazione allo Spirito Santo Spirito Santo, eterno Amore, che sei dolce Luce che mi inondi e rischiari la notte del mio cuore; Tu ci guidi come la mano di una mamma; ma, se Tu ci lasci, non più d’un passo solo avanzeremo! Tu sei lo spazio che l’essere mio circonda, e in cui si cela. Se mi abbandoni, cado nell’abisso del nulla, da dove mi chiamasti ad essere. Tu a me vicino più di me stessa, più intimo dell'intimo mio. Eppure nessun Ti tocca o Ti comprende, e di ogni nome infrangi le catene. Spirito Santo, eterno Amore. [Edith Stein – s. Teresa Benedetta della Croce] 2.2 Proclamazione della Parola 15 Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. 16 Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. 17 Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». 18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 19 Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. 20 Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». 21 Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». 22 A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono. 2.3 Silenzio e risonanza Ciascuno, chi lo desidera, rilegge ad alta voce la frase che più lo ha colpito. 2.4 Spiegazione / commento della Parola 2.5 Padre nostro conclusivo Arcidiocesi Pescara – Penne Percorsi di formazione biblica – Scuola della Parola – 1° modulo – 1° incontro 3. GLI ATTEGGIAMENTI DA ASSUMERE DI FRONTE ALLA PAROLA (VEDI SLIDES!) Disposizioni interiori, ascolto, silenzio, contatto con la Parola … a. CONDIZIONE DELL’ANIMO / SILENZIO INTERIORE / ASCOLTO b. ACCOLTO – ACCOGLIENTE c. SILENZIO COME PRESENZA a se stessi a Dio (non Dio davanti a me, ma io davanti a Lui: sono io alla sua presenza) d. SILENZIO COME SPAZIO ALLA VERITÀ => αλήϑεια (a-letheia), α-λέθος (α-léthos), dis-velamento La verità … … un atto dinamico, mai concluso, … un movimento di rivelazione dell'essere. => consegna di sé al Mistero. «Tu non possiedi la Verità, ma è la Verità che possiede te». (TOMMASO D’AQUINO, De Veritate). Verità non oggetto, ma Soggetto Arcidiocesi Pescara – Penne Percorsi di formazione biblica – Scuola della Parola – 1° modulo – 1° incontro e. INTELLETTO = RAGIONE => (legĕre, "leggere"; intŭs, "dentro" oppure ĭnter, "tra") intŭs-legĕre, ĭnter-legĕre => cogliere l’invisibile nel visibile, l’invisibile agli occhi ma essenziale all’anima «Si dice, mio Dio - e potrei io contestarlo? - che il conoscere è una delle più alte manifestazioni dello spirito umano, e una delle azioni più proprie della sua vita. E tu stesso sei chiamato “Deus scientiarum Dominus” : “Signore Dio di ogni sapere”. Che devo dire io ? Non pesa contro questa affermazione l'esperienza del tuo savio antico?: “Ho rivolto il mio animo alla ricerca della saggezza e della dottrina, dell'errore e della stoltezza, e conobbi che anche in questo è fatica e afflizione di spirito, perché nella molta sapienza è molto scontento, e chi aumenta la scienza aumenta il dolore” (Eccl. 1, 17 ss.). Si dice che la conoscenza è la via per toccare le cose nel loro cuore, la più intima maniera di possederle. Ma a me sembra che la conoscenza tocca appena la superficie delle cose; né mi pare che penetri nel mio cuore, in quel centro del mio essere dove io sono veramente io; che è solo un modo di ingannare la noia, di distrarmi dalla desolazione del mio cuore, che ha fame di possedere davvero le cose e la vita vera" quella vita nella quale la realtà, non nomi o concetti, fluisca come un'onda di melodia nel mio cuore. Veramente, mio Dio, il solo sapere è nulla, e finisce tutto nella consapevole amarezza di non riuscire a raggiungere una comunione viva con la realtà. Solo nella sapienza dell'amore è l'esperienza che mette il mio cuore in contatto con il cuore delle cose. Solo questa esperienza mi sa trasformare. L'incontro con la realtà mi può trasformare solo se io sono intero nel mio incontro, e intero sono solo nella sapienza dell'amore, non nel nudo conoscere; e solo allora ho raggiunto un “sapere” che è il mio stesso essere, che non è solo un'ombra che passa sullo schermo della mia coscienza; ma resta, perché e come io resto. Solo quanto è vissuto, sperimentato e sofferto è un sapere che non finisce, come un'illusione, in noia e in oblio, ma riempie il cuore con la prudente sapienza dell'esperienza amorosa. Non quello che so escogitare, ma quello che vivo e soffro riempie il mio spirito e il mio cuore. E ogni dotto sapere è solo un piccolo aiuto per aprire l'animo all'esperienza della vita, in cui solo è la sapienza». [KARL RAHNER, Tu sei il silenzio] Arcidiocesi Pescara – Penne Percorsi di formazione biblica – Scuola della Parola – 1° modulo – 1° incontro 4. GLI STRUMENTI DA ASSUMERE DI FRONTE ALLA PAROLA 4.1 Le domande per riflettere 4.1.1 Quale immagine di Dio ho in me? Dio è padre? Padrone? Sovrano? Tiranno? Dirigente? 4.1.2 Come mi pongo davanti ai «cesari» di questo mondo? Cosa «rendo» a loro? 4.1.3 Quale immagine di me stesso offro agli altri? Santo? Perfetto? Leader? Simpatico? 4.1.4 Quanto confondo la volontà mia e quella di Dio? Quanto la mia «si appropria» della sua? 4.2 Le parole per pregare (di p. David M. Turoldo1) A cori alterni (DONNE / UOMINI) Torniamo ad essere quali eravamo: ancora gli altri ci dicano «atei», perché abbiamo te solo per Dio, e non vogliamo servire altri dèi. E poi «anarchici» ancora ci dicano perché abbiamo per solo sovrano il nostro Cristo Gesù, il Signore! Mai serviremo nessun dei potenti. Noi non abbiamo un patria: per noi è ogni terra straniera una patria ed ogni patria è terra straniera. La croce è l’unica nostra bandiera. Tutte le cose abbiamo in comune. Ad annunciare così torneremo il solo regno ancora possibile, di sopravvivere sola certezza. 5. PREGHIERA CORALE CONCLUSIVA Ma noi sappiamo che tu, Gesù non hai mai avuto alcuna tenerezza per tutti i politici e i cesari della terra, poiché «i capi di queste nazioni signoreggiano e spadroneggiano e poi si fanno chiamare perfino benefattori; non di voi sia così …». E sia libera anche la tua chiesa da ogni cupidigia di possessi e di potere; altrimenti non sarà mai una chiesa di fratelli. Amen 1 D.M. TUROLDO – G. RAVASI, Opere e giorni del Signore, Cinisello Balsamo, Paoline, 19923, 523-524.