II Sessione 2011 - Studenti e laureati

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II Sessione 2011 - Studenti e laureati
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE A
TRACCE PRIMA PROVA SCRITTA
Busta 1
Il candidato/la candidata analizzi criticamente quali siano a suo parere gli aspetti
della professione psicologica che più risentono dell'impatto delle nuove tecnologie.
L'analisi può essere condotta dal punto di vista dell'apporto metodologico che le
tecnologie offrono alla psicologia, oppure dal punto di vista dei nuovi problemi
psicologici che tali tecnologie comportano.
Busta 2
Il candidato/la candidata discuta l’attuale tendenza verso l'interdisciplinarità
nella ricerca e nella pratica psicologica, illustrando – anche attraverso esempi
concreti – in che modo a suo parere dovrebbe svolgersi la collaborazione tra
specialisti di diversa formazione disciplinare e come dovrebbero essere distribuite
le diverse competenze.
Busta 3
Che cos’è l’intelligenza? Il candidato/la candidata illustri criticamente il costrutto
di intelligenza, facendo riferimento ai principali sviluppi nella ricerca
contemporanea.
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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE B
TRACCE PRIMA PROVA SCRITTA
Busta 1
Il candidato/la candidata illustri una teoria psicologica (in ambito evolutivo,
generale, clinico, sociale, del lavoro…) enucleandone i fondamenti concettuali e
i risvolti applicativi.
Busta 2
Il candidato/la candidata presenti i vantaggi e i limiti dell’impiego dei test
psicologici e le precauzioni da adottare nella somministrazione.
Busta 3
La costruzione dell’identità: il candidato/la candidata descriva una prospettiva
teorica che ritiene particolarmente rilevante in questo ambito.
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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE A
TRACCIA SECONDA PROVA SCRITTA
Il candidato/la candidata elabori un progetto finalizzato alla promozione della
salute psicologica, in un ambito a scelta tra i settori educativo, clinico, del lavoro,
o di comunità, illustrando obiettivi, strumenti e procedure, modalità di verifica e
valutazione finale.
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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE B
TRACCIA SECONDA PROVA SCRITTA
Il colloquio come strumento di lavoro nella fase di consultazione psicologica.
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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE A
TRACCE PROVA SCRITTA APPLICATIVA
• CASO 1
Matteo frequenta la terza elementare. Fa fatica a studiare e talvolta gli insegnanti
hanno l'impressione che non capisca quello che legge. I genitori, preoccupati, si
rivolgono a uno specialista.
Dal colloquio con i genitori emerge che Matteo è nato a termine e ha cominciato a
camminare intorno ai 13 mesi. Le prime parole sono comparse intorno ai 15 mesi
e le prime frasi quando aveva quasi tre anni. Il bambino ha mantenuto qualche
difficoltà a pronunciare le parole con più suoni consonantici come “rs”, “sp”, “st”
fino a quasi 6 anni. Dall'analisi dei quaderni di prima e seconda emerge che il
bambino scrive con un tratto irregolare che, pur essendo migliorato nel tempo, si
mantiene poco fluido; inoltre sono presenti un numero consistente di errori
ortografici, di cui però i genitori dicono non essere preoccupati perché anche la
mamma aveva lo stesso problema quando andava a scuola.
Il candidato/La candidata imposti il piano di lavoro per ottenere le
informazioni necessarie alla diagnosi, descriva le tecniche e i test che
utilizzerebbe e, infine, delinei una proposta di intervento.
• CASO 2
Arianna, una ragazza di 19 anni, si rivolge alla psicologa su suggerimento del
medico di famiglia.
Frequenta l’ultimo anno del liceo classico. Vive con la madre (casalinga). Il
fratello, maggiore di lei di 8 anni, è da poco andato a vivere per conto proprio. Il
padre (titolare di una piccola azienda) è morto un paio d’anni prima per un
attacco cardiaco (“era una domenica, eravamo tutti in casa, è caduto a terra in
corridoio ed era morto”). Dopo la morte del marito, la madre di Arianna ha
attraversato un lungo periodo di depressione che ha catalizzato l’attenzione e le
preoccupazioni di tutta la famiglia allargata.
Arianna si presenta al colloquio titubante, piuttosto rigida nella postura. Con
atteggiamento molto riservato, racconta di avvertire a intervalli, da alcuni mesi,
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dei tremori, una sensazione di soffocamento e di vomito e “il cuore che va come
un pazzo”. Alcune volte ha addirittura avuto paura di perdere il controllo, di
morire.
La prima volta che ha provato queste sensazioni (“fortissime, ho temuto che si
trattasse di un attacco cardiaco”) è stato una sera in cui stava assistendo da sola
una vecchia zia gravemente malata. Poi per alcuni mesi non è successo nulla, ma
da un po’ di tempo (“proprio adesso che mancano pochi mesi alla maturità”)
quelle sensazioni sono tornate, anche se non forti come la prima volta.
Ora il malessere si presenta spesso all’ingresso a scuola, nei giorni di
interrogazioni o di compiti in classe. Oltre a questo, ultimamente si sente sempre
stanca, dorme male, fatica a concentrarsi nello studio (“è strano, non ho mai
avuto difficoltà a scuola”) e non riesce a occuparsi della raccolta del materiale
necessario per la compilazione della tesina da presentare all’esame di maturità.
E’ preoccupata per la sua salute, anche se gli accertamenti a cui si è sottoposta
hanno dato esito negativo. Per paura di sentirsi male tende a passare molto
tempo a casa, limitando così la sua vita di relazione. Ha smesso di usare il
motorino (dopo aver provato una forte sensazione di nausea e vertigine mentre
stava transitando in una galleria), ha rinunciato a un viaggio con la scuola per
paura dell’aereo (“io che ho sempre volato, fin da bambina, in assoluta
tranquillità”). Non ha parlato con nessuno, finora, di questo suo problema,
neppure con le amiche più intime. Ha anche lasciato il ragazzo con cui aveva
iniziato da alcuni mesi una relazione (la sua prima relazione sentimentale).
Il/la candidato/a indichi, alla luce del breve resoconto presentato:
• quale
ipotesi
diagnostica
prenderebbe
in
considerazione,
specificando gli elementi ritenuti importanti a giustificazione
dell’ipotesi
• quali aree approfondirebbe in un ulteriore colloquio e se riterrebbe
opportuno utilizzare altri strumenti d’indagine (e quali)
• se coinvolgerebbe altre figure professionali (ed eventualmente quali)
nella valutazione diagnostica e/o nel trattamento
• se riterrebbe necessario un invio psicoterapeutico, in caso
affermativo specificandone tipo di orientamento e obiettivi
• CASO 3
Al momento della consultazione, nell’ambito di uno studio privato, C. ha 11 anni
e sta per terminare la I media; nel primo colloquio, il padre – di professione
venditore autonomo- sostiene di esser venuto prevalentemente “per far contenta”
la moglie, anche se esordisce per primo, prevarica fortemente nel dialogo e a
lungo descrive gli episodi in cui il figlio si manifesta ingestibile e irrispettoso. La
madre, professoressa di italiano in una scuola secondaria, esprime il suo
sovraccarico nei confronti di tutti e tre i figli (C., primogenito, ha un fratello di 9
anni ed una sorellina di 4) e la difficoltà a trovare uno stile educativo efficace e
condiviso, a far passare le regole, se non con continue minacce e punizioni con
cui cerca di “sopravvivere” fino a sera tardi quando finalmente il padre rientra a
casa dal lavoro. La madre contrappone questo livello di difficoltà con il dubbio
che suo figlio possa necessitare di un insegnante di sostegno: è molto delusa per
le scarse prestazioni scolastiche e ammette che, mentre lo affianca nei compiti, si
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innescano in lei una rabbia ed una frustrazione incontenibili che la fanno
esplodere in pesanti insulti.
Già dai primissimi colloqui la consultazione sembra favorire un ripristino dei
processi evolutivi e un immediato miglioramento nella motivazione e capacità
scolastiche di C., oltre che a un miglior clima collaborativo e di rispetto delle
regole in casa.
Pur di fronte ai progressivi miglioramenti la madre è fortemente in dubbio che
non possa essere comunque opportuno sottoporre il figlio a un consulto in un
ambito più istituzionale per valutare, come è stato fatto per un altro ragazzino
della classe, l’affiancamento e il supporto di un insegnante di sostegno.
Il candidato/la candidata illustri le aree tematiche che possono essere
verosimilmente state oggetto di indagine nei colloqui con i genitori e/o con
C. durante la fase di consultazione; inoltre, facendo riferimento a teorie e
approcci metodologici, formuli le ipotesi di progetto per la presa in carico
del caso e/o le motivazioni per un eventuale invio.
• CASO 4
Mohammad, 42 anni, è di nazionalità iraniana; è sposato, ha due figli maschi (di
11 e 7 anni); la moglie da un precedente matrimonio ha avuto una figlia ora
diciottenne.
Nei colloqui, che avvengono con l’ausilio di un mediatore culturale, racconta della
sua infanzia e delle cinque mogli che il padre ha dovuto cambiare per riuscire a
trovare una madre “adatta” a lui e ai suoi cinque fratelli: la madre biologica è
infatti morta di parto quando Mohammad aveva 6 anni. Solo l’ultima moglie del
padre è stata davvero affettuosa con loro, mentre le precedenti li picchiavano e li
maltrattavano.
Durante il servizio militare, che in Iran dura quasi due anni, Mohammad ha
svolto le mansioni di guardia carceraria per i condannati a morte della più grande
prigione di Teheran. Riferisce di aver assistito a centinaia di esecuzioni per
impiccagione. In due occasioni ha provato a scappare, ma è stato catturato e
imprigionato in un carcere militare per circa tre mesi.
Quattro anni fa Mohammad, sua moglie e sua sorella si sono convertiti al
cattolicesimo: la sorella, denunciata da un vicino, è riuscita a scappare in Italia.
Mohammad due anni dopo è stato incarcerato per motivi religiosi per 14 giorni e
in prigione è stato torturato fisicamente e psicologicamente. Una volta rilasciato,
è riuscito a organizzare la fuga dall’Iran per lui e per la sua famiglia, ma ha
dovuto abbandonare la figlia maggiore nel paese d’origine, affidata a dei lontani
parenti.
Giunto finalmente in Italia qualche mese fa, Mohammad gode dello status di
rifugiato politico e lui e la sua famiglia sono ospitati presso una struttura
religiosa.
E’ un uomo alto, molto magro: riferisce di non avere appetito e che deve sforzarsi
per mangiare almeno una volta al giorno; soffre di una grave insonnia, tanto che
non riesce a dormire più di due-tre ore per notte. Spesso poi si sveglia di
soprassalto con la sensazione che qualcuno stia tentando di soffocarlo.
Ha frequenti accessi d’ira che non riesce a controllare e che lo portano a lanciare
oggetti ed urlare anche in piena notte; in un’occasione la moglie lo ha fermato
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mentre usciva dalla struttura armato di coltello: Mohammad infatti a volte ha la
sensazione di vedere qualcuno che, per strada, lo segue.
Nel corso dei primi colloqui parla della sua grande preoccupazione per la figlia
rimasta in Iran e della sua sensazione di impotenza nei confronti della famiglia: si
sente incapace di provvedere a loro in maniera adeguata. Il tono dell’umore è
diminuito.
Chiede aiuto perché ha paura di poter “impazzire” e perché teme di poter far male
alla moglie o ai bambini durante i suoi episodi di collera violenta.
Sulla base dei dati forniti, il candidato:
• elenchi gli elementi che prenderebbe in considerazione per formulare
un’ipotesi diagnostica;
• indichi di quali altri dati ha bisogno per una diagnosi differenziale;
• illustri quali indagini, consulenze specialistiche o altro richiederebbe
alla persona e perché;
• consideri l’eventuale necessità di un trattamento e motivi la sua
scelta.
• CASO 5
Una nota catena di Grandi Magazzini ha deciso di investire nell’apertura di un
nuovo reparto di articoli biologici. Infatti, la società proprietaria della catena ha
deciso nuovi investimenti strategici per arricchire la propria offerta ai clienti e
competere per una posizione di leadership nel settore.
Sono stati fatti anche studi di mercato per analizzare la domanda di articoli
biologici e per fare una mappatura dei concorrenti presenti nelle vicinanze del
Grande Magazzino. L’apertura del reparto articoli biologici è sembrata una sfida
che valeva la pena di affrontare. Da tre mesi il reparto è aperto al pubblico.
La Direzione – sentito il caporeparto - interpella una società di consulenza perché
sono sopraggiunte numerose lamentele da parte dei clienti.
Sono state lanciate sul mercato alcune nuove linee di prodotti, con una
pubblicizzazione massiccia legata al basso impatto ambientale, all’alto livello di
sostenibilità (ambientale e delle condizioni dei lavoratori), all’elevata qualità e
controllo (certificazione biologica, …). Su alcuni prodotti in particolare, la nuova
linea di prodotti per l’infanzia a certificazione biologica, i clienti, soprattutto le
mamme, cercano un ausilio informativo rispetto a quanto contenuto nelle
didascalie, per essere assicurati sulla bontà del prodotto rispetto a prodotti più
noti che hanno conquistato nel passato ampie nicchie di mercato.
I clienti hanno lamentato scarsa disponibilità all’ascolto da parte degli addetti,
poca chiarezza informativa, scarsa rassicurazione su prodotti che subito erano
presenti e ora risultano di difficile reperibilità (es. latte). Alcuni clienti si sono
sentiti rispondere dagli addetti che non sono dei pediatri.
Gli addetti da parte loro in altre sedi avevano già sollevato la questione della
“perdita di tempo” che tali operazioni di ascolto richiedono, dato che i parametri
di misurazione dell’efficacia del reparto sono quantitativi (i quantitativi di merce
venduta).
La direzione chiede alla società di consulenza d’intervenire per favorire una
relazione più professionale degli addetti con i clienti.
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Il candidato illustri le strategie attivate dalla società di consulenza, gli
attori coinvolti e le fasi dell’intervento, evidenziando quali elementi è
necessario approfondire prima di procedere all’intervento.
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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
DI PSICOLOGO
II SESSIONE 2011
SEZIONE B
TRACCIA PROVA SCRITTA APPLICATIVA
A seguito di ripetute lamentele da parte dei familiari, il direttore di una struttura
che ospita 20 anziani non autosufficienti decide di promuovere un processo di
riorganizzazione interna e di formazione degli operatori, allo scopo di qualificare il
livello di assistenza nell’ottica di una maggiore attenzione alla dimensione emotiva
e relazionale degli ospiti.
La candidata illustri il contributo del dottore in tecniche-psicologiche
nella predisposizione e somministrazione degli strumenti d’indagine atti
ad individuare eventuali criticità.
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