Credit Village Magazine, luglio/agosto 2010.

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Credit Village Magazine, luglio/agosto 2010.
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Intervista ad
Antonio Persici
Presidente Unirec-Confindustria
a cura della _ Redazione Credit Village Magazine
Antonio Persici
Presidente Unirec-Confindustria
CVM ■ Ci spiega, in sintesi, il contenuto
dell’art. 128 undecies Dlgs n° 225?
L’articolo in questione, che in prima stesura si intitolava “recupero crediti” ed ora
“ristrutturazione dei crediti” è contenuto
nell’atto di governo che ammoderna la
disciplina del credito al consumo e quella
degli agenti in attività finanziaria, in recepimento di una serie di Direttive EU, che
il nostro paese doveva convertire in legge
in tempi molto ristretti. La consultazione
pubblica fatta dal Ministero dell’Economia
nei mesi scorsi, che ha preceduto il testo
licenziato dal governo in prima battuta,
come “schema di decreto legislativo”, non
conteneva alcun riferimento all’attività di
recupero crediti, tuttavia, dal Consiglio dei
Ministri, nel giugno scorso venne aggiunto
quest’articolo che, con nostra grande sorpresa, limitava, per giunta in via esclusiva,
la nostra attività in favore degli agenti, a
chiaro danno quindi, delle agenzie di recupero che non avrebbero più potuto lavorare
per banche, società di leasing e finanziarie
se non trasformandosi in questa nuova figura professionale.
CVM ■ L’approvazione definitiva della
legge quale conseguenze comporterà
per i service di recupero crediti e le loro
clienti banche, finanziarie e leasing?
Originariamente il testo prevedeva come
l’attività di recupero potesse essere svolta esclusivamente dagli agenti in attività
finanziaria. Anche a seguito dell’attività di
confronto con le istituzioni realizzata da
UNIREC nella stesura finale, il provvedimento licenziato dal consiglio dei ministri
il 30 luglio scorso, indica, che per l’attività
di ristrutturazione dei crediti, la consulenza
e gestione degli stessi (svolta successivamente alla costituzione dell’organismo di
cui all’art. 128 undecies), le banche e gli
intermediari finanziari “potranno” (e non
“dovranno” in via esclusiva come prima)
avvalersi degli agenti in attività finanziaria.
Insomma, il governo ha accolto il nostro
appello a salvaguardare i valori occupazionali espressi dal nostro comparto. Appello
peraltro, condiviso da Confindustria, da
Assofin e da Adiconsum, e volto a consentire alle nostre aziende di sopravvivere
continuando a realizzare la propria attività.
Il settore della tutela del credito in Italia,
oggi rappresenta una realtà che dà lavoro
ad oltre 30 mila addetti, i quali risolvono
bonariamente oltre un terzo dei circa 30
milioni di pratiche che vengono gestite annualmente. Questo comparto, che da una
grossa mano al sistema giudiziario, intasato da tantissime procedure, non poteva
sparire dalla sera alla mattina per colpa di
quest’articolo. Era ingiusto oltre che sbagliato e siamo contenti che il Governo abbia raccolto il nostro appello, testimoniando un’attenzione, non solo al nostro mondo, ma anche ai bisogni del paese. Vede,
è indubbio che la nostra attività meriti una
nuova legge, proprio per le ricadute che ha
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sulla vita dei cittadini e come Unirec abbiamo iniziato a batterci fortemente per ottenere una riforma (anche per evitare sorprese come quella dell’art.128). Una riforma
però basata sulla bilateralità con i consumatori, che poi sono gli utenti finali dei
nostri servizi, e sulla professionalizzazione
degli addetti. Questi aspetti erano e sono
del tutto assenti nell’articolo 128 per come
formulato originariamente e per come poi
effettivamente licenziato. Bene ha fatto il
governo a cambiarlo nelle modalità sopra
esposte, ed ora mentre le nostre aziende
potranno continuare a lavorare, l’attività di
Unirec si concentrerà sulla proposizione
alle istituzioni di una riforma organica per
dare delle regole certe e moderne al nostro
comparto e a tutti gli operatori che a vario
titolo possono svolgere attività collaterali
alla nostra.
CVM ■ Unirec si attendeva una regolamentazione del recupero crediti in questi termini?
Come le accennavo non ce lo aspettavamo
affatto. Stavamo monitorando questo testo
di legge, come sempre facciamo con i provvedimenti che possono interessare il settore
e siamo rimasti molto sorpresi, quando è
spuntato fuori l’articolo che ci riguardava così come lo furono gli amici di Adiconsum, di
Assofin e delle altre associazioni tutte (come
noi allo scuro di questo testo che così fortemente andava ad impattare sulle nostre
aziende). Ad ogni modo, quando ne siamo
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A seguito dell’intensa attività associativa svolta nei mesi scorsi, UNIREC è riuscita ad ottenere dalle Istituzioni preposte un’importante modifica al testo dell’articolo in oggetto (contenuto nello schema di decreto legislativo n. 225), che tanta
apprensione aveva generato agli operatori del settore. Infatti, come ricorderete,
l’art. 128 nella sua formulazione originaria recitava che l’attività di consulenza e
gestione dei crediti ai fini di recupero potesse essere svolta per banche e finanziarie esclusivamente dagli agenti in attività finanziaria. Un mese di quotidiana
ed intensa attività di contatto e confronto con le Istituzioni (culminato nelle due
audizioni presso le rispettive Commissioni Finanze della Camera e del Senato)
ha portato alla modifica del testo nella seguente formulazione:
“Art. 128 quater decies (ristrutturazione dei crediti)
Per l’attività di consulenza e gestione crediti a fini di ristrutturazione e recupero
degli stessi svolta successivamente alla costituzione dell’organismo di cui all’art.
128-undecies, le banche e gli intermediari finanziari possono avvalersi di agenti
in attività finanziaria iscritti nell’elenco di cui all’art. 128-quater comma 2.”
È venuto meno pertanto il carattere di esclusività che era stato attribuito precedentemente dal Legislatore a danno delle agenzie di recupero ed a vantaggio
degli agenti in attività finanziaria.
Per questo motivo, ed in altre parole, le aziende del comparto potranno continuare ad operare per banche e finanziarie come già fatto finora.
UNIREC continuerà ad occuparsi attivamente dei riflessi di questa normativa,
in quanto ritiene oggi più che mai necessario che il Legislatore disciplini in maniera organica e moderna il comparto del recupero. Puntando, come ha già fatto
l’Associazione, sulla professionalizzazione degli addetti e sulla bilateralità tra
imprese e consumatori. UNIREC ritiene infatti che tutti coloro che a vario titolo
svolgono questa attività debbano essere assecondati alla medesima regola, a
vantaggio non solo degli operatori e delle aziende che l’Associazione rappresenta, ma soprattutto della clientela e dei consumatori, che sono gli utenti finali dei
servizi di tutela del credito.
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venuti a conoscenza ci siamo subito attivati
in tutti i modi, stringendo alleanze con le associazioni menzionate, confrontandoci con
le istituzioni e con le autorità di controllo, per
cercare di ottenere una modifica in difesa del
nostro settore, ma le assicuro, più in generale nell’interesse del paese. In generale,la
creazione di una riserva (assoluta) di attività
per una nuova categoria professionale non
solo arreca un danno agli operatori del settore che viene escluso da quel lavoro, ma impatta fortemente sui clienti e sui destinatari
dei servizi. In particolare, nel nostro caso,
il testo andava riformato perché avrebbe
creato un danno non solo a noi, ma anche
ai nostri clienti che si sarebbero dovuti avvalere per giunta in via esclusiva, di una nuova
figura – gli agenti - per svolgere le nostre attività e soprattutto a danno dei consumatori
che non avrebbero potuto più contare sulla
nostra professionalità.
CVM ■ Cosa siete andati a dire alle Commissioni Finanza di Camera e Senato?
Premesso che UNIREC in passato solo una
volta, venne ricevuta formalmente in Parlamento, precisamente dalla Commissione
Affari Costituzionali della Camera nel 2003
sulla riforma della sicurezza sussidiaria, oggi
invece, a testimonianza dell’aumentata considerazione che le istituzioni riconoscono
al settore ed alla sua associazione, siamo
stati ascoltati dalla commissione finanze sia
della Camera che del Senato. Nel merito durante le audizioni abbiamo chiesto di poter
continuare a lavorare per la nostra clientela
bancario-finanziaria, svolgendo, inoltre, quel
ruolo di salvaguardia sul sistema giudiziario,
ma anche sul costo dei prodotti di quei comparti, che garantiamo con il nostro lavoro
quotidianamente, a beneficio di tutti i cittadini. Vede, sono i numeri che parlano a nostra
difesa meglio di mille parole. A fronte di oltre
30 milioni di pratiche annualmente lavorate
non riscontriamo, sostanzialmente, contestazioni e ciò è la riprova della professionalità del comparto, delle sue aziende e dei suoi
addetti. E’ questo ciò che abbiamo detto du-
rante le audizioni e, visto come è stato cambiato l’articolo nella sua stesura finale, mi pare che ci hanno ascoltato. Colgo l’occasione
per ringraziare il Governo e il Parlamento che
hanno dimostrato sensibilità alle problematiche del nostro comparto. Un grazie anche al
Direttore Generale di Confindustria SIT Luigi
Perissich che insieme all’ing. Busetto ha voluto essere presente all’audizione in Senato
al nostro fianco, rimarcando più volte, come
la Federazione, sposasse pienamente le nostre tesi, chiedendo insieme a noi la modifica
dell’articolo.
CVM ■ So che avete incontrato anche
il Prefetto Crudo, responsabile del dipartimento Polizia Amministrativa del
Ministero degli Interni. Qual è la loro
posizione qualora il Decreto diventasse
Legge?
Premesso che UNIREC, da sempre, ha ottimi rapporti con l’ufficio Polizia Amministrativa del Ministero degli Interni, in quanto
organo di vigilanza del nostro comparto,
quando abbiamo appreso dell’articolo in
questione, abbiamo subito chiesto un confronto per conoscere il loro punto di vista.
Per questo motivo abbiamo incontrato il
Prefetto Crudo, il quale ha affermato
come, a suo parere, comunque il suddetto art.128 non aboliva la licenza
prevista dall’art.115 Tulps. Pertanto
gli agenti in attività finanziaria, per
fare l’attività di recupero crediti, comunque debbano prendere anche la
licenza come agenzia di recupero. Ad
ogni modo la posizione del Ministero, comunque, va verso un riordino della disciplina del nostro comparto. Anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, che abbiamo
incontrato, ha auspicato di ammodernarla
anche in via regolamentare. Come Unirec
siamo pronti a dare il nostro contributo alle
istituzioni e crediamo fortemente che una
riforma basata sulla bilateralità tra imprese
e consumatori, possa portarci quelle regole certe che il nostro settore merita per il
ruolo che ha nell’economia del paese. ■
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